TORNATA DI MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 1912

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1 Atti Parlamentari Camera dei Deyutati LEGISLATURA XXIII l a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 2 7 NOVEMBRE 1912 CDLXXXI. TORNATA DI MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 1912 PRESIDENZA. DEL PRESIDENTE MARCORA. INDICE. Atti vari. Pag Commemorazioni : di S. A. R. la Duchessa di Genova Madre GIOLITTI, presidente del Consiglio PRESIDENTE della Contessa di Fiandra e del presidente del'consiglio dei ministri di Spagna Di SAN GIULIA.NO, ministro PRESIDENTE dei deputati Cesaroni, Girardi, Giuseppe Manfredi e Ruspoli ARLOTTA BACCELLI ALFREDO GALLENGA GARGIULO GIOLITTI, presidente del Consiglio PORZIO PRESIDENTE RAINERI RAMPOLDI SANARELLI degli ex-deputati Vendramini, Jatta, De Gaglia e dei senatori Vaccai, Vincenzo Ricci, Alberto Cerruti e Severino Casana CIMORELLI COTOGNO DANEO MACAGGI MANCINI ETTORE Pozzo PRESIDENTE TESO Interrogazioni : Procedimenti disciplinari scolastici GLIO) : Indennità di residenza (CAMPANOZZI): BATTAGLIERI, sottosegretario di Stato (R.S.) PAVIA, sottosegretario di Stato {R.S.) Danneggiati dalle eruzioni vesuviane (STRI- GARI) : PAVIA, sottosegretario di Stato {R.S.) Uffici demaniali nel Mezzogiorno e Sicilia (CASOLINI): CAPALDO 'sottosegretario di Stato (R. S.) (BENA- VICINI,sottosegretario di Stato (R. S.). Pag Museo di Messina (CUTRUFELLI): VICINI, sottosegretario di Stato (R. S.) Personale subalterno universitario (CAMPA- NOZZI): VICINI, sottosegretario di Stato (R. 8.) Esami di maturità (MONTRESOR): VICINI, sottosegretario di Stato (/?. S.) Comune di Melito Porto Salvo (LARIZZA): CIMATI, sottosegretario di Stato (R. S.) Osservazioni e proposte : Lavori parlamentari : GIOLITTI, presidente del Consiglio PRESIDENTE TREVES Proroga delle sedute per lutto PRESIDENTE La seduta comincia alle SCALINI, segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri. (È approvato). Congedi. PRESIDENTE. Hanno chiesto congedo, per motivi di famiglia, gli onorevoli : Zaccagnino, di giorni 2, e Tamburino, di 20. (Sono conceduti). Comunicazioni del Presidente. PRESIDENTE. L'onorevole ministro dei lavori pubblici comunica due decreti coi quali si provvede allo storno di fondi fra articoli di alcuni capitoli dello stato di previsione della spesa del predetto Ministero per l'esercizio in corso. Saranno depositati nella segreteria a disposizione degli onorevoli deputati.

2 Atti Parlamentari Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII l a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 27 NOVEMBRE 1912 Interrogazioni. PRESIDENTE. L'onorevole sottosegretario di Stato per il tesoro annunzia di aver dato risposta scritta all'interrogazione presentata dall'onorevole Campanozzi «per conoscere le ragioni che hanno indotto il Governo a non estendere l'esecuzione della sentenza della Corte di appello di Perugia, circa 1' interpretazione della legge sul? indennità di residenza, alle ausiliarie postalitelegrafiche che si trovano nelle medesime condizioni dell'attrice Coluzz'-Scirocchi, provocando nuove azioni giudiziarie che non possono non risolversi a maggior danno dell'erario, mentre risulta che la sentenza medesima è stata estesa, in caso analogo, con provvedimenti già definitivi, a favore di alcuni impiegati dipendenti dal Ministero degli esteri». RISPOSTA SCRITTA. «Si premette che nello svolgimento della Lucia Coluzzi-Scirocchi in materia d' indennità di residenza il magistrato, nei vari gradi di giurisdizione percorsi dalla causa stessa, non ebbe ad esprimere nel merito un giudizio uniforme, in quanto che mentre il tribunale di Roma con sentenza 6-10 dicembre 1909 in prima istanza accolse la tesi sostenuta dall'attrice, la Corte d'appello di Roma con sentenza 28 maggio-4 giugno 1910 accolse invece la tesi sostenuta dall'amministrazione ; e se infine la Corte d'appello di Perugia, in sede di rinvio, con sentenza marzo 1912 dette ragione all'attrice signora Coluzzi-Scirocchi, lo si deve certamente al fatto che la Corte credette bene di uniformarsi nel suo giudizio definitivo a quanto aveva opinato la Corte di cassazione di Roma con sentenza del novembre '«Ad ogni modo si stava esaminando se fosse il caso di estendere la nuova massima ai casi analoghi, quando si ebbe notizia che erano state iniziate dinanzi al tribunale di Roma altre due cause, per 1' identica materia, da parte di 78 ausiliarie telegrafiche. «Di fronte a tale coercizione, e avuto riguardo pure alla disparità di giudizi avutasi nel corso della causa Coluzzi-Scirocchi, si è ravvisato opportuno di soprassedere dal prendere qualsiasi provvedimento in merito alle domande state presentate per ottenere aumenti nella indennità di residenza in base alla nuova massima stabilita nella C tu suddetta, e ciò in attesa che si pronunci nuovamente il magistrato nella dibattuta questione. Set «Se poi da parte di qualche Amministrazione centrale venne, come si afferma,* a casi analoghi là sentenza di cui si tratta, le Amministrazioni stesse provvederanno, a suo tempo, a regolarizzare come del caso, nei riguardi della indennità di residenza, la posizione dei funzionari dipendenti. «Roma, addì 23 giugno «Il sottosegretario di Stato «PAVIA». PRESIDENTE. Lo stesso onorevole sottosegretario di Stato per il tesoro annuncia di aver dato risposta scritta all'interrogazione degli onorevoli Strigari e De Cesare ai ministri dei lavori pubblici, dell'agricoltura,, industria e commercio e del tesoro. «per sapere se ritengano conforme all'articolo 5 della legge 13 aprile 1911, n. 311, il rifiuto che si oppone, dal Consorzio autonomo per i danneggiati dalle eruzioni del Vesuvio, alla concessione dei mutui di favore per le opere già compiute di ripristino delle colture nei fondi danneggiati o distrutti dal nubifragio dell'ottobre 1910 nell'isola di Ischia e nella costiera amalfitana». RISPOSTA SCRITTA. «Nè al Ministero del tesoro, ne a quello di agricoltura, industria e commercio, interpellato in via breve,, consta che il Consorzio autonomo per i danneggiati del Vesuvio abbia opposto rifiuto alla concessione di mutui di favore per leopere già compiute di ripristino delle colture nei fondi danneggiati o distrutti dal nubifragio dell'ottobre 1910 nelle provinole di Napoli e di Salerno. «E a ritenere, pertanto, che il diniego, da parte del Consorzio, siasi verificato a seguito di domande o di interpellanze direttamente rivoltegli dagli interessati. «Ad ogni modo non è dubbio che il Consorzio, col rifiutarsi di accogliere le domande del genere, si sia attenuto alle precise disposizioni che regolano la concessione dei mutui in dipendenza della legge 13 aprile 1911, n «L'articolo 5 di tale legge testualmenteprescrive : «Per la riparazione, ricostruzione e nuova «costruzione dei fabbricati urbani e rustici, «degli opifìci e degli stabilimenti termali, «nonché per il ripristino della coltura nei «fondi danneggiati o distrutti dai nubifragi «o dalle mareggiate dell'ultimo quadrime- «stre 1910, nelle provincie di Napoli, Sa- «lerno e Porto Maurizio, saranno concessi

3 Atti Parlamentari Camera dei Venutati LEGISLATURA XXIII l a SESSIONE DISCUSSIONI 1 ORNATA DEL 27 NOVEMBRE 1912 «a:i privati ed agli istituti pubblici di be-, «nefìcenza mutel di favore, ai quali saranno \ «applicabili le disposizioni dell'articolo 2 \ «della legge 13 luglio 1910, n. 467». «Siffatto articolo sembra contenere sol- j tanto una disposizione d'indole generale che non permetta di distinguere specificatamente se, cosi per i fabbricati come per i terreni danneggiati o distrutti, i mutui debbano concedersi per i lavori da compiersi o anche per quelli in parte o in tutto compiuti. «La specificazione, peraltro, vien posta dal riferimento espresso che, nell'articolo stesso, vien fatto dall'articolo 2 della legge 13 luglio 1910, n. 467, per effetto del quale possono esser concessi mutui ai privati danneggiati dal terremoto del 1910 per «la riparazione e ricostruzione tanto da iniziare, quanto in tutto o in parte eseguita, dei fabbricati urbani 'O rustici, danneggiati o distrutti». * «Niuna disposizione del genere si ritrova, negli articoli suddetti, per quanto riguarda i lavori già compiuti per il ripristino di cultura dei terreni, mentre, qualora il legislatore avesse voluto ammettere anche in questo caso il diritto al mutuo, avrebbe dovuto espressamente pronunciarsi al riguardo, poiché lo stesso riferimento fatto nell'articolo 5 della legge 13 aprile 1911, n. 311, all'articolo 2 della legge 13 luglio 1910, n. 467, veniva, di per se stesso, a costituire una prescrizione limitativa per quanto riguarda i mutui da concedersi per ripristino di cultura. «Ed in tal modo, infatti, la questione fu intesa nel dettare le norme regolamentari per l'esecuzione della legge 13 aprile 1911, n «Nell'articolo 12, infatti, del regolamento approvato con regio decreto 7 marzo 1911, n. 314, si dichiara che i «mutui che, per lo articolo 5 della legge 13 aprile 1911, n. 311, il consorzio è autorizzato a concedere ai privati ed agli istituti pubblici di beneficenza nelle provincie di Napoli e di Salerno riguardano : а) la riparazione, ricostruzione e nuova costruzione, tanto da iniziare, quanto in tutto o in parte eseguita, dei fabbricati urbani e rustici»; б) il ripristino della cultura nei fondi danneggiati o distrutti. «Per questa seconda categoria non si prevede, dunque, il mutuo per lavori già compiuti, e allorché, nel successivo articolo 13 del regolamento, si prefìgge il termine per la presentazione delle domande, si chiarisce anche più il criterio distintivo tra l'una e l'altra categoria, affermando che le domande sono intese o ad ottenere il mutuo per le riparazioni, ricostruzioni nuove ricostruzioni dei fabbricati o per ili ripristino di cultura, ovvero per rivalersi della spesa sostenuta per la costruzione o* per le riparazioni già eseguite. «È, dunque, evidente che per il complesso delle disposizioni che regolano la materia in esame, il mutuo possa essere bensì concesso per i lavori eseguiti o da eseguirsi per riparazioni o ricostruzioni di fabbricati,, ma debba accordarsi, per quanto riguarda il ripristino di cultura nei fondi, nel caso soltanto in cui i lavori siano tuttora da compiersi. «Questo concetto, del resto, risponde ad un criterio di giusta, doverosa e necessaria cautela, poiché mentre può sempre ed in; qualsiasi tempo rilevarsi se e quali sienostate le riparazioni apportate ad un edifìcio' danneggiato o se siasi nuovamente costruito, non ugualmente è facile l'accertare, a lavoro* compiuto, se e quali danni furono cagionati ad un fondo, quale fosse il suo stato colturale antecedente, [quali i danni effettivamente verificatisi, quali, infine, i lavori e la spesa necessari per reintegrarlo nel suo stato* pristino. «La possibilità, dunque, in tal caso di ; danno dell'erario è evidente, e fu provvida la disposizione che negò il mutuo per lavori già eseguiti per il ripristino di cultura. E chiara, anzi, nel regolamento in parola, la preoccupazione di evitare che frodi potessero verificarsi, cosicché, nell'articolo 21, si richiamano espressamente le norme stabilite nel regolamento 3 gennaio 1909, n. 17, per la concessione dei mutui ai danneggiati dall'eruzione del Vesuvio, le quali norme agli articoli 47 e 48, «per rendere più sicura la istruzione delle domande eli sovvenzione per ripristinare la cultura dei terreni», impongono al consorzio di costituire un Comitato tecnico, dando facoltà di eseguire una perizia per l'identificazione del fondo e dello stato culturale di esso anteriormente all'eruzione, per la determinazione dei danni e dei lavori che debbono essere eseguiti,, della spesa necessaria, del valore che acquisterà il fondo a lavori compiuti, e del tempio entro il quale il fondo sarà stato normale di coltura. ridotto in uno «E non sarà superfluo da ultimo osservare che se queste disposizioni così rigide_e caute furono adottate a seguito dell'eruzione del 1906, della quale non potevano,

4 Atti Parlamentari Cernerà dei Deputati LEGISLATURA XXIII - L A SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 27 NOVEMBRE 1912 anche in tempo posteriore, non trovarsi traccie visibili e permanenti sui terreni, anche dopo ripristinata la coltura, a maggior ragione esse dovevano richiedersi a seguito del nubifragio del 1910, i cui effetti, se pur ugualmente gravi, furono, peraltro, di gran lunga meno visibili. «Il sottosegretario di Stato «PAVI4». PRESIDENTE. L'onorevole sottosegretario di Stato per l'agricoltura, industria e commercio, annunzia di aver dato risposta.scritta all' interrogazione presentata dall'onorevole Casolini «per conoscere se finalmente, come promise, intenda di sistemare in maniera definitiva gli uffici demaniali presso le prefetture del Mezzogiorno e della Sicilia, e provvedere alle condizioni non liete dei funzionari addetti ai medesimi». RISPOSTA SCRITTA. «Il Ministero ha già preparato un progetto di sistemazione degli uffici demaniali presso le prefetture del Mezzogiorno e della Sicilia, col quale, oltre che provvedere ad un più regolare funzionamento degli uffici medesimi, si verrebbero a migliorare le condizioni degli impiegati addetti a questo ramo di servizio, che è certamente tra i più importanti, per i gravi e molteplici interessi che con esso si collegano. Ed ora.si procurerà che tale sistemazione sia attuata al più presto. «Roma, 26 giugno «Il sottosegretario di Stato «GAP ALDO». PRESIDENTE. L'onorevole sottosegretario di Stato per l'istruzione pubblica annuncia di aver dato risposta scritta alla interrogazione dell'onorevole deputato Benaglio < per sapere se ritenga regolari e conformi alle norme di competenza stabilite dalla vigente legge i giudizi pronunciati dalle delegazioni scolastiche nei procèdimenti disciplinari, e se non creda che le pene disciplinari debbano essere inflitte dai Consigli scolastici dopo il giudizio Istruito dalle deputazioni.» RISPOSTA SCRITTA. «L'articolo 10 della legge 4 giugno 1911, n. 487, al capoverso primo, prescrive che «la Deputazione scolastica funziona da Consiglio di disciplina per il personale addetto alle scuole elementari e popolari dei comuni della provincia». Ora, se si tiene conto delle precise attribuzioni esercitate normalmente nelle pubbliche Amministrazioni dai Consigli di disciplina, e si fa richiamo pertanto alle norme di diritto comune, non può 'cader dubbio sulla portata della disposizione predetta, là quale, evidentemente, ha voluto conferire alla Deputazione le medesime funzioni deliberative, in rapporto ai procedimenti disciplinari che, secondo la legge 19 febbraio 1903, n. 45, spettavano agli antichi Consigli scolastici. «E che questo sia stato l'intendimento del legislatore può desumersi anche da due altri argomenti. Anzitutto, se alla Deputazione fossero demandate semplici attribuzioni istruttorie non avrebbe ragione d'essere >il secondo comma dello stesso articolo 10, il quale dispone che : «Alle adunanze del Consiglio di disciplina interviene, con diritto di voto, anche l'insegnante elementare membro del Consiglio scolastico che non fa parte della Deputazione scolastica». «Invero il diritto di voto riconosciuto ai membri del Consiglio di disciplina sta a dimostrare che essi hanno un vero e proprio potere deliberante per quanto si riferisce agli aifari sottoposti al loro giudizio ; e in caso diverso nemmeno si spiegherebbe perchè il legislatore abbia curato che alle adunanze sieno presenti non uno solo, ma ambedue i rappresentanti dei maestri elementari, come è prescritto dall'articolo 212 del regolamento 6 febbraio 1908 per la composizione del Consiglio scolastico in sede disciplinare. «Oltre a ciò è da notare che 1' articolo 53 della legge 4 giugno 1911 dà la norma seguente: le punizioni disciplinari sono inflitte... nei modi e con le formalità stabilite dalle disposizioni vigenti pei giudizi disciplinari avanti il Consiglio scolastico. Ma l'articolo 211 del regolamento generale citato prescrive che il processo disciplinare debba essere istruito dal regio provveditore agli studi. «Se si ammettesse che al Consiglio di disciplina, creato dall'articolo 10 della nuova legge, spettasse soltanto provvedere alla istruttoria dei giudizi, l'articolo 53 avrebbe dovuto essere concepito in una forma meno generica, in una forma cioè che non richiamasse l'osservanza di tutte le formalità procedurali richieste dalle disposizioni vigenti al momento della promulgazione della legge del «Nè si dica che all'articolo 52 della legge stessa si usa l'espressione di «provvedimenti del Consiglio scolastico per le punizioni disciplinari» poiché è intuitivo che

5 Atti Parlamentari Camera dpi Deputati LEGISLATURA XXIII l a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 27' NOVEMBRE 1912 in questo, caso parlandosi del Consiglio scolastico, si è inteso comprendere in esso anche gli organi che ne sono una diretta emanazione, cioè la Deputazione e il Consiglio di disciplina. Tanto ciò è vero che fra i ricorsi sui quali il Ministero deve sentire il parere della Sezione delia Giunta vi sono quelli contro nomine provvisorie, le quali sono di competenza esclusiva della Deputazione (articolo 9 della legge 4 giugno 1911). «E nemmeno vale soffermarsi sul significato etimologico delle parole usate dal legislatore nella disposizione dell'articolo 53. Imperocché, è evidente dopo quanto si è detto che con la frase «previo giudizio istituito innanzi alla Deputazione scolastica» non si è voluto accennare soltanto al periodo istruttorio del giudizio disciplinare, ma al procedimento medesimo nel suo complesso. «Ad ogni modo, poi, le disposizioni regolatrici dei procedimenti disciplinari degl'insegnanti elementari, come pure tutte quelle altre riguardanti in generale il loro stato giuridico, saranno obietto di apposite norme, preparate da questo Ministero, e sulle quali già è stata interpellata la Sezione per la istruzione primaria e popolare della Giunta del Consiglio superiore e sarà poi interpellato pure, come per legge, il Consiglio di Stato». «E orna, 28 giugno «II sottosegretario di Stato «VICINI». PRESIDENTE. Lo stesso onorevole sottosegretario distato per l'istruzione pubblica annuncia di aver dato risposta scritta alla interrogazione dell'onorevole Cutrufelli «per conoscere a che punto sono le pratiche per la costruzione del Museo di Messina ; costruzione più che necessaria per evitare la rovina di tanti oggetti artistici e di opere pregevolissime». EISPOSTA SCRITTA. «Il Ministero è conscio della urgenza che riveste la costruzione del Museo di Messina, e si è sempre adoperato colla maggiore diligenza per sollecitare le pratiche necessarie. Dopo che per la costruzione di quell'istituto fu assegnata l'area dell'ex-monastero di San Salvatore dei Greci, questo Ministero in considerazione delle speciali esigenze imposte dalla destinazione a Museo di quell'edifìcio e perchè esso possa in tutto soddisfare le norme suggerite dalla scienza e dall'arte, ha chiesto ed ottenuto dal Ministero dei lavori pubblici che il progetto relativo anziché dall'ufficio del Genio civile, sia redatto invece dalla Soprintendenza di Palermo. «Il caso del Museo di Messina è infatti eccezionale. Non si può infatti tener conto dell'immenso materiale di sculture, lapidi, stemmi, intagli, ecc., che vengono estratti dalle rovine e che potrebbero trovar posto negli ambienti di un edifìcio ordinario, ma bisogna aver riguardo ancora agli avanzi architettonici di grandiose dimensioni, notevoli per pregio di arte o di storia, che noi abbiamo già procurato e procureremo in seguito di mettere in salvo : tali, ad esempio, la porta di Basico, il prospetto del Palazzo Grano, le finestre di Montevergini, la fontana della Compagnia della Pace, la porta della Università, il portone della Cittadella, i chiostri di San Domenico e di San Erancesco, ecc. È insomma tutto un lavoro di rievocazione che si connette al restauro 1 dei monumenti e alla loro ricomposizione e che non può essere intrapreso se non con una preparazione adeguata e matura. Così questo Ministero da oltre un anno ha dato opera energicamente alla raccolta dei materiali dispersi, ha preso accordi col Ministero delle finanze per ricevere la consegna dei locali di San Salvatore, già occupati dalla regia Guardia di finanza ed ha infine autorizzata la regia Soprintendenza ai monumenti di Palermo di preparare sollecitamente il progetto per il Museo, non.appena risolute alcune questioni relative all'area di proprietà dell'archimandrita. Sembra, già sin d'ora, che la somma di lire un milione e 200 mila, prevista per quell'edificio nella ripartizione dei fondi assegnati per la legge alla costruzione di edifici pubblici sui luoghi del terremoto, non sia sufficiente, e questo Ministero studierà quindi anche il modo di ottenere i maggiori fondi necessari, in modo da conciliare il meglio possibile le attuali condizioni del bilancio colle riconosciute esigenze dell'arte e della scienza. «Eoma, 28 giugno «Il sottosegretario di Stato «VICINI». PEESIDENTE. Lo stesso onorevole sottosegretario di Stato per l'istruzione pubblica annuncia di aver dato risposta scritta all'interrogazione presentata dall'onorevole Campanozzi «per conoscere se e quando intenda provvedere alla sistemazione giuridica ed economica del personale subalterno delle; regie Università e degli Istituti scientifici»

6 itti Parlamentari Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII l a SESSIONE DISCUSSIONI TOSTATA DEL 27 NOVEMBRE L912 1 RISPOSTA SCRITTA. «II personale subalterno degl'istituti universitari, tenuto prima in servizio senza alcuna garanzia e con stipendi molto umili, fu oggetto di attento esame, quando, nel 1909, parve necessario di studiare quei provvedimenti per l'istruzione superiore, che furono compresi nella legge 19 luglio, n In essa infatti per la prima volta si stabilì di fondere in due vaste categorie il personale subalterno, quella dei bidelli e custodi, con lo stipendio di lire 1200, e quella degl'inservienti, con lo stipendio di lire 1000, stipendi, che superavano quelli posseduti precedentemente da quasi tutti i subalterni in servizio. E a quelli che avevano già uno o due aumenti sessennali e quindi da parecchi anni non avevano avuto un aumento di stipendio fu stabilito áncora (articolo 37 della suddetta legge) un -assegno personale rispettivamente di lire 60 o 120. «La legge 19 luglio 1909 ebbe dunque in vista in modo spiccato il miglioramento economico del personale subalterno, per la parte, che lo riguardava, e nella misura, consentita dai fondi in bilancio. «A così breve distanza da quella legge non è quindi possibile al Ministero dare affidamento che venga nuovamente accresciuto lo stipendio di quel personale, considerando ancora che la revisione delle tabelle organiche del personale assistente tecnico e subalterno, promessa già dall'articolo 32 della legge 19 luglio 1909 e prorogata dalla legge 21 luglio 1911, n. 800, fino al 31 luglio 1913, apporterà presumibilmente nell'anno venturo un notevole aumento di posti in quegli organici, aumento, che graverà non poco sul bilancio del Ministero. «Alla sistemazione giuridica del personale subalterno provvide, per quanto era possibile, il regolamento in applicazione alla suddetta legge 19 luglio 1909, approvato con regio decreto 20 agosto 1909, n «Negli articoli 7 ed 8 di esso si stabilirono i requisiti richiesti per l'ammissione in servizio, il modo delle nomine e la sua durata, cercando di garentire, per quanto era possibile, in relazione all'indole dell'ufficio, gl'interessi di quel personale, che prima aveva una carriera molto precaria e quasi alla mercè dei rispettivi direttori degli istituti scientifici. «Così fu disposto per gli inservienti che la cessazione di ufficio dovesse aver effetto, <di regola, alla fine dell'anno scolastico ; fu.ammesso contro il provvedimento il ricorso del ministro ; fu stabilito che i subalterni di prima classe dovessero essere scelti tra gl'inservienti, che avessero fatta buona prova, e ad essi fu dato il diritto a conseguire la stabilità nell'ufficio dopo tre anni di lodevole servizio. «Oltre queste, non poteva il Ministero stabilire quelle garenzie giuridiche, che più specialmente appartengono agi' impiegati delle amministrazioni dello Stato, considerando che, in confronto di quelle garenzie, l'amministrazione richiede, da parte sua, agl'impiegati, altre garenzie, che i subalterni universitari, non dànno e non possono dare. «Essi infatti entrano in ufficio con un titolo di studio minimo (l'esame di compimento), che dà appena la presunzione che non sono analfabeti; essi sono nominati dai singoli rettori, senza che il Ministero possa esercitare sulla nomina un efficace controllo ; essi infine sfuggono - almeno in modo diretto - alle disposizioni del titolo V del testo unico sullo stato degl'impiegati civili, poiché anche dei provvedimenti disciplinari a loro carico è giudice il rettore o il Consiglio accademico il quale anzi, in questi casi, è chiamato a pronunziarsi solamente per analogia a quanto fa il Consiglio di disciplina, per le amministrazioni dello Stato. «Il sottosegretario di Stato «VICINI». PRESIDENTE. Lo stesso onorevole sottosegretario di Stato per l'istruzione pubblica annuncia di aver dato risposta scritta all'interrogazione presentata dall'onorevole Montresor «per sapere se intenda ovviare, almeno in via transitoria, ai gravi inconvenienti creati dalla integrale applicazione dell'articolo 70 della legge Credaro rispetto ai giovani che hanno superato o no gli esami di maturità, e si trovano già inscritti nelle scuole secondarie, specialmente private, i quali dovrebbero presentarsi contemporaneamente ad esami du passaggio o licenza nelle scuole secondarie, e di proscioglimento dall' obbligo elementare, anche se hanno superato la maturità. La interpretazione della legge presso le diverse autorità] locali non è uniforme, e talvolta illogica». RISPOSTA SCRITTA. «Per ovviare agli inconvenienti rilevati nella interrogazione, il Ministero ha già dato disposizioni a tutti i regi provveditori agli studi perchè gli alunni che quest'anno si presentano agli esami di maturità, o che sono già iscritti nelle scuole secondarie, siano dispensati dal-

7 Atti Parlamentari Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII l a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 27 NOVEMBRE 1912 l'obbligo degli esami, prescritti dall'articolo 70 della legge 4 giugno 1911, n. 487, per i giovanetti che ricevono l'istruzione con l'insegnamento in famiglia o per mezzo di scuole private. Naturalmente, perchè la citata disposizione di legge abbia stetta osservanza, è necessario che le autorità scolastiche si assicurino che gli alunni s'iscrivano effettivamente alle scuole secondarie, e non sfuggano all'obbligo dell'istruzione elementare senz'averlo adempiuto nella sua completa integrità. «Roma, 28 giugno «II sottosegretario di Stato «VICINI». PRESIDENTE. L'onorevole sottosegretario di Stato per le poste e i telegrafi annuncia di aver dato risposta scritta alla interrogazione presentata dall' onorevole Campanozzi «per conoscere le ragioni che hanno indotto il Governo a non estendere l'esecuzione della sentenza della Corte di appello di Perugia, circa l'interpretazione della legge sull'indennità di residenza, alle ausiliarie postali-telegrafiche che si trovano nelle medesime condizioni dell'attrice Coluzzi-Scirocchi, provocando nuove azioni giudiziarie che non possono non risolversi a maggior danno dell'erario mentre risulta che la sentenza medesima è stata estesa, in caso analogo, con provvedimenti già definitivi, a favore di alcuni impiegati dipendenti dal Ministero degli esteri». RISPOSTA SCRITTA. «Riguardo all'argomento di questa interrogazione si fa richiamo alla "risposta data dal sottosegretario di Stato pel tesoro. «Il sottosegretario di Stato «BATTAGLIERI». PRESIDENTE. L'onorevole sottosegretario di Stato per le finanze annuncia di aver dato risposta scritta all'interrogazione presentata dall'onorevole Larizza agli onorevoli ministri dell'interno e delle finanze «sulla inesplicabile postuma esclusione del comune di Melito Porto Salvo dall'elenco di quelli in cui la percentuale delle case danneggiate dal terremoto del 28 dicembre 1908 raggiunga il limite dell'ottanta per cento voluto dall'articolo 1 del regio decreto 31 luglio 1911, n. 874, agli effetti dell'indennità di disagiata residenza dovuta agli impiegati civili ivi residenti». RISPOSTA SCRITTA. «L'esclusione del comune di Melito Porto Salvo dall'elenco dei comuni con percentuale di case distrutte o inabitabili non inferiore all'80 per cento, non è da attribuirsi ad un fatto recente, ma risale ai primi mesi del 1909 allorquando l'ufficio tecnico di finanza di Catanzaro incaricato di accertare i danni dei comuni della provincia di Reggio Calabria, constatò che nell'anzidetto comune la percentuale era stata solamente del 75 per cento. Ciò risulta in modo inoppugnabile dagli atti dell'amministrazione centrale. «La diversa notizia data dall'intendente di finanza di Reggio Calabria nell'aprile scorso al sindaco di Melito è semplicemente la conseguenza di un errore. Infatti chiesti schiarimenti a quel funzionario, è risultato ch'egli anziché attenersi ai risultati delle verifiche tecniche, i soli attendibili, attinse la notizia da altra fonte senza controllarla presso l'ufficio tecnico di finanza. «Perciò gli è stato fatto un rimarco disapprovando la comunicazione fatta al sindaco di Melito. «Il sottosegretario di Stato Petizioni. «CIMATI». PRESIDENTE. Si dia lettura del sunto delle petizioni. SCALINI, segretario, legge: Il deputato Pantano presenta una petizione di Mascali Rosario, Palano Antonino, Gungemi Antonio ed altri cantonieri delle strade nazionali, i quali fanno voti che siano migliorate le loro condizioni di trattamento economico Infante Domenico Antonio chiede che il Governo intervenga per ottenergli soddisfazione di danni da lui sofferti e dei quali, a suo dire, risalirebbe la colpa al Governo della Repubblica Orientale dell'uruguay Il Comizio agrario di Piacenza fa voti che il disegno di legge sulla costruzione di laghi artificiali e di serbatoi, sia modificato nel senso che anche per i serbatoi contemplati dqlla legge del 1886 possa il decreto di concessione valere come decreto di pubblica utilità agli effetti della espropriazione dei terreni Il Consiglio comunale di Serracapriola fa voti che siano presto dichiarati innocenti e liberati dalle autorità americane Ettor e Giovannitti Il Consiglio di disciplina dei procuratori in Casale fa voti che nel disegno di legge sull'ordinamento giudiziario, sia

8 Atti Parlamentari Camera dei Debutati LEGISLATURA XXIII l a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 27 NOVEMBRE 1912 mantenuto il doppio turno di ferie col servizio normale così e come funziona nel periodo ordinario, avuto riguardo al numero limitato dei magistrati in servizio come al ridotto numero di udienze Papalia Luigi chiede di essere reintegrato nel posto da lui già occupato nell'amministrazione dei lavori pubblici Giuseppe Bertolazzi, industriale di Bologna, fa voti che nel disegno per la conversione in legge del regio decreto 28 marzo 1912, n. 283, di modificazioni alle tariffe doganali, siano apportate talune variazioni Il Consiglio dell'ordine degli avvocati di Vercelli fa voti che nel disegno di legge sull'ordinamento giudiziario non sia mantenuta la proposta della istituzione del giudice unico nelle cause civili di prima istanza. in morie di S. A. R. la Duchessa di Genova ladre. PEESIDENTE. Onorevoli Colleghi! (Segni di viva attenzione). La nostra Augusta Eeale Famiglia fu colpita in questo periodo di ferie parlamentari da un grave lutto. Il 14 agosto, nella sua villa di Stresa, si spegneva serenamente S. A. E. la principessa Elisabetta di Genova, madre di S. M. la Eegina Margherita e di S. A. E. il duca Tommaso, e avola di S. M. il Ee. Figlia di Ee Giovanni di Sassonia, il dantofilo, consorte di un principe eroico e particolarmente caro agli italiani, e che la Sicilia aveva scelto a suo Ee, la compianta Principessa ad un alto intelletto e ad una grande coltura accoppiava uno spirito sommamente benefico. Nei tempi fortunosi della patria nostra essa le aveva dato prove singolari di devozione; e tutta la vita di lei fu esempio preclaro di elevatezza di sentimenti e di feconda operosità nel bene. ( Vive approvazioni). La fine di Elisabetta di Genova fu largamente rimpianta, e al dolore degli Augusti suoi figli, dis. M. il Ee e di tutta la Eeale famiglia partecipò reverente la Nazione. Prima con telegrammi e poi assistendo personalmente ai funerali dell'estinta, espressi a nome vostro, onorevoli colleghi, le condoglianze della Camera. [Vivissime approvazioni) Ha facoltà di parlare l'onorevole Presidente del Consiglio. GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. La Camera comprende quanta viva parte il Governo prenda a una così grave perdita della nostra Dinastia. Mi basti il ricordare che la defunta principessa fu madre della prima regina d'italia. (Vive approvazioni). Credo che basti questa considerazione per dimostrare alla Camera come il lutto del Paese sia stato veramente ispirato ad alti sensi di affetto per la nostra Dinastia. (Applausi). Per la morie della Contessa di Fiandra e del presidente del Consiglio dei ministri di spagna. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro degli affari esteei. DI SAN GIULIANO, ministro degli affari esteri. Compio il triste ufficio di ricordare alla Camera che il 26 di questo mese cessava di vivere Sua Altezza Eeale la contessa di Fiandra, madre di Sua Maestà il Ee del Belgio.] Il Governo si è affrettato ad esprimere al Governo belga le sue sincere e sentite condoglianze, sicuro di rendersi interprete dei sentimenti del Parlamento e del paese verso l'augusto Sovrano del Belgio e verso il popolo belga, che, erede di una storia gloriosa, in ogni forma dell'attività umana, occupa un posto eminente fra i popoli più progrediti e civili. Compio altresì il non meno doloroso ufficio di comunicare alla Camera che il 12 di questo mese venne troncata da mano omicida la nobile vita del signor Canalejas, presidente del Consiglio dei ministri di Spagna. Fu vita troppo breve ma operosa e feconda, spesa in servizio del suo paese e del suo Ee, e lascerà traccia indelebile e luminosa nella storia del progresso della Spagna e della ascensione continua nel mondo delle idee liberali. (Benissimo! Bravo!) Il Governo anche in questa occasione è sicuro di essersi reso interprete dei sentimenti vostri, inviando le sue condoglianze al Governo spagnuolo e alla nobile e gloriosa nazione sorella. (Vivissime approvazioni). PEESIDENTE. Aveva chiesto di parlare l'onorevole Murri. MUSEI. Yi rinunzio. PEESIDENTE. (Segni di attenzione). Onorevoli colleghi, credo di rendermi interprete dei sentimenti della Camera, pregando l'onorevole ministro degli esteri di voler comunicare le nostre condoglianze a S. M. il

9 Atti Pari o,mentori Camera dei Devi/tati LEGISLATURA XXTIÍ I a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 27 NOVEMBRE 1912 Ee del Belgio per la morte della sua Augusta Madre, ed al Governo spagnuolo per la malaugurata perdita dell' onorevole ministro Canalejas. (Vive approvazioni). In memoria dei deputati Ferdinando Cesaroni, Romolo Ruspoli, Francesco Girardi e Giuseppe Manfredi. PRESIDENTE. Anche la nostra famiglia fu acerbamente colpita da gravi perdite nei passati mesi; ed io, rievocando con l'animo compreso di tristezza i cari estinti colleghi, rivolgo alla loro memoria tributo di affettuoso e reverente omaggio. Da pochi giorni si era prorogata la Camera, quando l'8 luglio ci giunse la dolorosa notizia della morte dell'onorevole Ferdinando Cesaroni, caratteristica figura di probo lavoratore, che ad una operosa e fattiva intelligenza accoppiava tenace ed instancabile volontà. 1ST ato a Jesi il 22 aprile 1836, ben presto la mente sagace e il fermo proposito di vincere nella vita lo portarono a capo di imprese di sempre maggiore importanza, nelle quali, mantenendo la pubblica estimazione, seppe conquistare la ricchezza.^ Questa però non mai tolse al fervido lavoratore l'abito di una vita modesta e schiva di vane presunzioni. D'animo buono e generoso, fu uomo altamente benefico e, profondamente sensibile delle miserie altrui, cercò ognora di alleviarle. Della sua mente organizzatrice diede molteplici esempi; e mi è caro ricordare gli efficaci e solleciti soccorsi, che egli apprestò nel 1887, quando il terremoto distrusse la città di Diano Marina. Alla Camera lo vollero per tre legislature gli elettori di Cortona; ed egli assolse il compito affidatogli con diligenza ed assiduità, anche quando la ormai malferma salute glielo rendeva gravoso. Sollecito delle necessità del suo collegio, sostenne alla Camera con calore quella bonifica della Yal di Chiana, che era uno dei suoi più fervidi desideri, perchè la riteneva opera feconda di benessere e di redenzione economica per quelle popolazioni. Ferdinando Cesaroni ebbe tra noi cordiali simpatie; e con lui è scomparso un esempio preclaro di instancabile attività, che nel fervido progresso industriale della patria nostra {Approva- può essere additato ad esempio. zioni). Da un lavoratore ad un valoroso difensore della patria passa Ih nostra dolorosa rassegna. A Lesigny, presso Parigi, il 28 settembre, venne a mancare l'onorevole Romolo Ruspoli, uomo di sentimenti altamente patriottici e di nobile animo. Nato a Roma il 19 luglio 1850, insofferente del governo papale, appena diciassettenne fu tra i seguaci di Garibaldi nel glorioso tentativo di Mentana, preludio della liberazione della capitale. Caro ai commilitoni e ai reduci tutti, essi lo vollero presidente della Associazione dei reduci delle patrie battaglie, posto che l'estinto collega nostro tenne con onore e decoro. Dalla XXI Legislatura gli elettori del Collegio di Yelletrilo elessero costantemente loro rappresentante. Fu assiduo ai nostri lavori, e raccolse tra noi larga messe di amicizie cordiali, principalmente per la sua modestia e affabilità. Del suo animo buono e generoso diede prove efficaci aiutando e incoraggiando istituzioni benefiche rivolte alla elevazione delle classi lavoratrici. La sua fine è stata largamente rimpianta, e i colleghi tutti serberanno di lui cara ed affettuosa memoria. (Approvazioni). Min lutto, singolarmente doloroso a me ed ai colleghi miei carissimi dell' Ufficio di Presidenza, ci ha colpiti l'il ottobre con la morte di Francesco Girardi. Non potrà la nobilissima figura di lui esser dimenticata. La calda ed eloquente parola, il tratto cortese, la profonda acutezza del pensiero rendevano Francesco Girardi uno dei caratteristici e preziosi rappresentanti di quella terra napoletana così feconda di forti ingegni e di animi generosi. (Approvazioni). La vita di lui è in particolar modo congiunta alla sua Napoli, che gli diede i natali nel 12 febbraio 1841, ne raccolse l'estremo sospiro, e costituì J'amore più grande e più fervido della sua esistenza. Da un ventennio si può dire che Francesco Girardi copriva in alterna vicenda le più alte cariche amministrative e politiche, contribuendo, nell'esercizio delle medesime, al maggiore sviluppo della nuova vita napoletana. Intrapresa da giovane la carriera giudiziaria, alla quale si sentiva dapprima incline,^ comprese però ben presto che più

10 Affi Parlampntari Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII l a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 27 NOVEMBRE 1912 largo campo era riservato al suo fervido ingegno. Passato alla professione libera, fu in questa ornamento di quel fòro napoletano, che vanta le più insigni tradizioni di eloquenza e di dottrina, che abbia avuto l'italia. La sua calda, affascinante e persuasiva parola e la sua profonda conoscenza del diritto gli diedero rapida fama: nelle aule della giustizia e in quelle dell'università, dove egli professò la libera docenza in diritto penale, accorrevano plaudenti ad u- dirlo colleghi e discepoli. In pochi anni Francesco Girardi fu uno dei penalisti più chiari e più apprezzati d'italia. {Approvazioni). Nelle cariche pubbliche alla singolare perizia amministrativa congiunse un'adamantina rettitudine. Sindaco di Napoli da prima, e poi fino alla sua morte presidente del Consiglio provinciale, lasciò vasta orma dell'opera sua; e dalle iniziative di lui Napoli trasse benefico impulso per il suo magnifico rinnovamento economico, igienico ed edilizio. Alla Camera l'estimazione dei colleghi fu pari alla fede e all'affetto, che per cinque Legislature gli dimostrarono gli elettori di Montecalvario. Membro autorevole di Commissioni, presidente nella legislatura passata della Giunta per le elezioni, vice presidente della Camera in questa, Francesco Girardi corrispose sempre degnamente alle prove di fiducia a lui date, e dovunque portò contributo di calda e convinta parola, di dottrina e di lealtà. I colleghi della deputazione napoletana 10 circondavano di affetto reverente, e riconoscevano in lui, nei momenti più salienti della nostra attività parlamentare, l'interprete eloquente del loro pensiero. Come mio collega nell'ufficio di Presidenza, valendomi spesso del suo volenteroso e prezioso ausilio, ebbi campo di apprezzarne anche meglio la squisitezza di sentire e la rara modestia, alle quali univa un senso di dignità ed una cortesia di modi, che non si possono dimenticare. La fine di Francesco Girardi è stata quindi tra noi, a Napoli e dovunque egli aveva amici ed estimatori, amaramente rimpianta. Alla famiglia, che egli idolatrava, sia di conforto il pensiero che il suo dolore è pienamente condiviso dalla Rappresentanza nazionale, che nel caro estinto ammirò ed amò 11 parlamentare insigne e l'uomo colto, retto e infinitamente buono. (Vivissime approvazioni). Chiude la dolorosa serie dei nostri lutti la morte, purtroppo da qualche tempo temuta, di un collega egregio e di un amico a me carissimo, l'onorevole Giuseppe Manfredi, che si spense in Piacenza il 30 ottobre ultimo scorso. Uomo di sensi schiettamente liberali, fu nella sua provincia e alla Camera esempio nobilissimo di probità politica e di inconcussa saldezza di carattere. Nato a Eottofreno il 26 gennaio 1852, compiuti con onore gli studiasi laureò in ingegneria e professò da prima nell'istituto tecnico di Piacenza l'insegnamento della matematica. Ma ben presto si diede all'esercizio professionale dedicandosi specialmente alle costruzioni ferroviarie, nelle quali fu competente così da venire eletto presidente del collegio nazionale degli ingegneri ferroviari italiani. Tra le sue opere sono da ricordare il progetto e la costruzione della strada ferrata Cremona-Borgo San Donnino e la vasta rete tranviaria della provincia di Piacenza. Chiamato da prima a coprire importanti uffici locali, nella XVIII e XIX legislatura gli elettori di Bettola, e nella XXII' e XXIII quelli di Castel San Giovanni lo vollero loro rappresentante politico. Alla Camera si guadagnò ben presto viva considerazione e cordiali amicizie per la bontà dell'animo ed il retto sentire. In questi ultimi tempi la salute del compianto amico era assai logorata ; ma egli, fedele al suo dovere, si mostrò assiduo fino all'ultimo alle sedute della Camera ed a quelle della Giunta per le elezioni, della quale fece parte in questa legislatura. La memoria di Giuseppe Manfredi rimane cara e rimpianta nell'animo di noi tutti. ( Vivissime approvazioni) Ha facoltà di parlare l'onorevole presidente del Consiglio. GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Nulla posso aggiungere al diligente ricordo fatto dal nostro illustre Presidente dei servizi resi al paese dai quattro colleghi dei quali rimpiangiamo la perdita. Il Governo si associa al lutto di questa Camera ed al lutto dei Collegi che erano da essi degnamente rappresentati. Mi consenta solo la Camera di ricordare in modo speciale, per lo speciale vincolo di amicizia che a me lo legava, il deputato Girardi, vice presidente di questa Camera, il quale, nella sua città nativa ebbe una parte importantissima, perchè vi fu uno dei capi del partito liberale, e ne era ormai ricono-

11 Atti Parlamentari Camera dei Députait LEGISLATURA XXIII l a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 27 NOVEMBRE 1912 scinto quasi come il suo principale rappresentante, (Approvazioni) e perchè fu presidente della deputazione di quella provincia, a favore della quale egli, in quest'aula, fu uno dei più eloquenti difensori, come fu difensore di ogni interesse che specialmente riguardasse quella nobile parte d'italia che egli rappresentava. ( Vivissime approvazioni). PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, in memoria dell'onorevole Cesaroni, l'onorevole Sanarelli, SANARELLI. Alle affettuosissirne parole testé pronunziate dal nostro illustre Presidente, per ricordare la memoria di Ferdinando Cesaroni, ho da aggiungere l'omaggio deferente e rispettoso di una parte cospicua della mia provincia che per dodici anni lo ebbe a suo rappresentante politico. Ferdinando Cesaroni entrò a far parte di questa assemblea in una età nella quale non è a tutti consentito di esplicare singolari energie ed attività dello spirito e del corpo. Ma egli, anche in questo, come in tanti altri uffici, insieme coll'affetto della pubblica estimazione, recò quella alta e nobile semplicità della vita e dei costumi, quella viva intelligenza e quella forza di volontà, che avevano fatto ed operato il miracolo della sua prodigiosa prosperità. Ebbe umilissime origini, ma anche nel fastigio della sua prosperità egli rimase un magnifico esempio di lavoratore, che non conobbe mai tregua e di benefattore, che riscosse sempre dovunque riconoscenza e simpatia. Venuto dal nulla, egli rappresentò la più alta espressione di ciò che possa una attività infaticabile, congiunta alla viva intelligenza, al retto criterio ed al desiderio del bene. Prego perciò la Camera e l'onorevole Presidente di voler trasmettere alla famiglia Cesaroni l'espressione del nostro sincero rimpianto. ( Approvazioni). PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole Gallenga. GALLENGA. Concittadino ed amico del compianto collega Cesaroni, obbedisco ad un impulso dell'anima, associandomi alla commemorazione fatta di lui dal nostro illustre Presidente e dal collega Sanarelli, perchè anche in quest'aula sia ripetuto, nell'estremo saluto che alla sua memoria manda la rappresentanza nazionale, il pensiero di gratitudine e di affetto che lo accompagnò nella sua lunga e laboriosa vita, specie nella nostra provincia. {Bene!) PRESIDENTE. In memoria dell'onorevole Girardi ha facoltà di parlare l'onorevole Porzio. PORZIO. Onorevoli colleghi, dopo le alte, commosse parole del nostro illustre Presidente e del presidente del Consiglio, le quali nella forma più solenne esprimono il rimpianto dell'assemblea, le mie modeste parole rechino l'eco dell'infinito compianto del popolo napoletano, che ha sentito sparire con Francesco Girardi una difesa sicura, un'alta immagine di vigoria, di probità, di fede nei suoi immancabili destini. L'anima rammenta le grandi, indimenticabili lotte combattute nel suo nome per i più alti prestigi della vita politica, le quali lo trassero da quella tribuna forense, carica di secolari tradizioni, e dalla quale una nuova storia, ed una nuova scienza si diffusero per le grandi vie del pensiero e della coltura, e lo trassero nel momento in cui egli forniva il suo nobile ed austero lavoro e davvero pareva che un raggio dell'antica eloquenza illuminasse le classiche euritmie dei suoi discorsi e lo spirito degli antichi giuristi rivivesse nell'acume penetrante della sua mente, nella solidità della sua dottrina, nella vigoria della sua sintesi, per attestare che gli anelli della grande tradizione non si erano ancora tutti spezzati, come egli ha saputo attestare che quella tribuna tenuta con alto fervore di animo dà alla vita pubblica uomini i quali sanno morire tra il rispetto di tutti i partiti e lasciando come ricchezza il ricordo delle fatiche durate con animo incorrotto fino all'estremo. (Benissimo!) Tutte le virtù che illuminavano l'inizio ne hanno illuminata la morte, e quelle che ne esaltarono il nome, ne esaltano ora il ricordo. Aveva il segreto degli intelletti lucidi. Sindaco di Napoli in un'ora assai ardua, egli risolvette i problemi più intricati dal punto di vista politico ed amministrativo; consolidò il bilancio in modo che fino ad oggi se ne risentono i benefìci effetti. E qui in questa Assemblea la sua attività stampata in mille relazioni, in mille discorsi lo resero meritevole dell'altissimo ufficio tenuto con così alto decoro fino alla morte. * i Gli fremeva nel cuore il sogno della risurrezione economica del suo paese; ma italiano soprattutto, egli la considerava nell'armonia della grandezza nazionale, senza particolarismi astiosi o retorici. (Approvazioni). E scrisse la magnifica relazione sulla legge per Napoli, in cui è il palpito più vasto della sua anima. Sentiva di collaborare ad un'opera di futura potenza, di futura grandezza, che forse non avrebbe vedute, ma alle quali partecipava, come il vecchio seminatore imma-

12 Atti Parlamentari Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII 2 a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 27 NOVEMBRE 1912 gina contento la ricchezza dei suoi discendenti. E presagiva questa floridezza dallo svi- > luppo industriale e fermamente credeva che immancabile dovesse venire dalle innumerevoli vie del mare. E così discese sulla pallida fronte la serenità dell'alta visione vincitrice della tomba e del tempo. (Vivi applausi Moltissimi deputati vanno a congratularsi con Voratore). PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole Gargiulo. GARGIULO. Onorevoli colleghi! Mentre qui suona ancora la nobile e autorevole parola del nostro illustre Presidente e del presidente del Consiglio, e mentre vibra ancora nell'animo nostro l'eloquenza sempre calda e fremente del mio onorevole amico Porzio, non oserò fare anch'io un discorso. Permettete soltanto che anche eia questa parte della Camera, venga una parola di mesto ed affettuoso rimpianto per la scomparsa di Francesco Girardi, e che essa sia pronunziata da me, deputato napoletano, che dell'illustre estinto fui discepolo ed amico. Dopo quanto è stato detto di Francesco Girardi ricorderò solo che, allorquando l'onorevole Saredo compì la sua inchiesta sulla vita amministrativa della città di Napoli, non potè non soffermarsi rispettoso ed ammirato dinnanzi all'opera onesta ed illuminata di lui, come sindaco di Napoli. (Approvazioni). E un'altra nota rilevo : il suo intelletto, il suo spirito, per trascorrere d'anni, non conobbero soste, non ammisero tregue, sul cammino del progresso indefinito e della libertà. Egli comprese che l'avvenire di Napoli fosse principalmente riposto nelle giovani e promettenti energie liberali e democratiche, atte ad infondere nella vita pubblica del nostro paese una corrente nuova e benefica. Ed a questi concetti ispirò l'indirizzo politico dei suoi ultimi anni, senza reticenze e senza tentennamenti. (Bravissimo!) E negli ultimi mesi, quando il male inesorabile, che lo colpì, aveva già cominciato a minare la sua forte fibra, egli seppe trovare nel suo spirito nuove energie riposte, e nuova lena. E ogni qual volta la difesa di un principio democratico, di un grande interesse nazionale o cittadino lo richiese, egli, quantunque fiaccato dalla infermità, non mancò al suo posto. Ed io lo ricordo, come forse lo ricordate voi, in una tornata dello scorso anno, quando in quest'aula prese la parola per difendere gli interessi di Napoli, che pareva minacciata nelle correnti emigratorie del suo porto. Dritto nella persona, la pupilla sfolgorante, il gesto sobrio e quasi scultorio, la parola calda, vibrante di convinzione e di fede: egli pareva quasi trasfigurato, come nei tempi della sua migliore eloquenza. E l'assemblea, ammirata e convinta, manifestò al forte oratore il suo unanime consenso. Fu quello il suo canto del cigno. Da quella memorabile tornata tacque per sempre in quest'aula la voce di uno dei più strenui, dei più autorevoli, dei più entusiasti difensori degli interessi di Napoli! (Approvazioni). E per questo la solenne manifestazione di oggi susciterà un'eco profonda di simpatia nel cuore grande del popolo napoletano, che seppe comprendere ed amare Francesco Girardi. Per questo il cuore della cittadinanza di Napoli, senza distinzione di partiti, vibra più che mai con noi, in questo momento solenne, mentre l'assemblea nazionale tributa il suo reverente omaggio alla memoria di lui! (Approvazioni Congratulazioni). PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole Arlotta. ARLOTTA. Dinanzi alla tomba di un uomo come Francesco Girardi non esistono nè divergenze di idee, nè differenze di partiti. Se tutti gli Italiani mandano un saluto alla memoria di lui, i Napoletani s'inchinano commossi e riconoscenti, dinanzi all'avello di uno fra i più illustri figli di Napoli. Come consigliere ed assessore comunale, come sindaco della città, come sopraintendente della maggiore fra le nostre opere pie, come presidente del Consiglio provinciale, come deputato e relatore di molte importanti leggi, egli sparse i tesori del suo ingegno a benefìzio di Napoli nostra. Ed ora a me spetta, quale più anziano fra i deputati di Napoli, ed a nome indistintamente di tutti i miei onorevoli colleghi, di mandare alla memoria di lui il nostro unanime e riverente saluto. (Approvazioni). [PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raineri. Ne ha facoltà, r RAINERI. A nome mio e a nome dei colleghi piacentini, che me ne hanno dato speciale incarico, mi associo con grato animo alle parole nobilissime pronunziate dal nostro illustre. Presidente e dal presidente del Consiglio ad onorare la memoria del compianto nostro collega ingegnere Giuseppe Manfredi, le benemerenze del quale dalla

13 Atti Parlamentari Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII I a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA PEL 27 NOVEMBRE 1912 sua terra natale e dal Parlamento saranno lungamente ricordate. (Approvazioni). PRESIDENTE. L'onorevole Colonna Di Cesarò, iscritto per parlare, non è presente. S'intende che vi abbia rinunziato. Ha facoltà di parlare l'onorevole Rampoldi. BAMPOLDI. Interprete dei sentimenti dì quanti fan parte del gruppo parlamentare radicale, nelle cui file militò per tre legislature Giuseppe Manfredi, mando io pure un saluto reverente ed affettuoso alla memoria dell'estinto collega. Egli fu di quegli uomini che nelle contingenze varie della vita sanno contemperare l'equilibrio della mente coi moti generosi del cuore. Egli venne da umile stato economico famigliare, ma seppe colla forza dell'intelletto e colla probità dell'animo elevarsi a migliori fortune. La sua vita spese non solo in favore della famiglia diletta, ma anche in pro della sua provincia e della città di Piacenza, della quale fu sindaco per parecchi anni, oculato e prudente. Non è da maravigliare, pertanto, se Giuseppe Manfredi si dipartì dalla scena del mondo da tutti lacrimato e compianto. Egli non lascia dietro di sè che ricordi soavi. A nome, quindi, degli amici politici io mi associo con tutto il cuore alle parole pronunziate dal nostro Presidente e dall'onorevole Raineri e propongo che alla famiglia di lui ed al sindaco di Piacenza vengano significate le espressioni del nostro vivo cordoglio (Approvazioni). PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alfredo Baccelli. Se ha facoltà. BACCELLI AL PR EDO. Anche a nome dei deputati del Lazio mi associo alle nobili parole pronunziate dall'onorevole Presidente in memoria di Romolo Buspoli. Egli, offrendo nobile esempio al patriziato romano, combattè a Mentana ; fu poi presidente della Società dei reduci. Adempì al suo mandato di legislatore con diligenza e con zelo, e degli interessi veliterni fu affettuoso tutore. La sua figura di bontà rimarrà nel nostro cuore. (Approvazioni). h memoria degli ex-deputati Francesco Vendrá» mini, Antonio M i, Michele De Gaglia, e dei senatori Vaccai, Vincenzo Ricci, Alberto Cerniti e Severino Casana. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole Teso per commemorare l'onorevole Francesco Vendramini. TESO. Mentre la nostra Assemblea taceva, il silenzio e la pace senza fine sono «scesi sopra un uomo, che per lunghi anni ebbe, nel Parlamento e nel Governo, largo plauso e meritati onori. Francesco Vendramini, che i colleghi della provincia di Vicenza insieme con molti altri vogliono ricordato in quest'aula, aveva da giovane, col cuore fervido di patriottici entusiasmi, interrotti gli studi, per vestire la camicia rossa e seguire sulle balze del Trentino il Duce leggendario. Tornato in patria, si guadagnò subito la stima dei suoi concittadini con l'ingegno versatile e pronto, e l'affetto con la grande bontà dell'animo. Eletto loro rappresentante nella XVI legislatura, partecipò con molta attività ai lavori parlamentari. La mente lucida ed acuta, la cultura vasta, specialmente nelle discipline amministrative e finanziarie, la parola facile e ornata, arguta e stringente, attirarono su lui l'attenzione dei colleghi. E di essi - consentissero con le sue idee o ne dissentissero - ebbe presto anche la simpatia per quella equanimità e misura, per le quali sapeva elevarsi sopra le lotte di parte, e portare nelle dispute, sempre cortesi, la nota dell'innato buon senso. Belatore di bilanci e dei più gravi disegni di legge,-basti ricordare, tra i molti, quelli sulla perequazione fondiaria e sull'esercizio di Stato delle strade ferrate, due volte sottosegretario in Ministeri importanti, presidente della Commissione generale del bilancio, si confidava di vederlo salire anche più in alto, quando invece più fiera lo avvolse la procella. Combattuto aspramente e lungamente, se la vivacità della lotta ne amareggiò l'animo mite e ne spezzò l'esile fibra, non potè far vacillare i molti amici, fidati e sicuri, nè offuscare le grandi benemerenze dell'uomo verso la patria e verso la sua città, i cui interessi aveva tenacemente e fortunatamente patrocinato. Ma quando nelle elezioni del 1909 numerose e folte schiere di elettori, che fino allora erano rimaste con l'arma al piede, scesero per la prima volta in campo, neppur l'unione di tutte le forze liberali intorno al cittadino illustre ed amato valse ad assicurar la vittoria. Dopo ventitre anni di operosità parlamentare, egli si ritrasse, triste eppur sereno, sostenendo con nobile dignità l'imperversare delle collere, che il suo riserbo non aveva placate. Ma, spente sulla sua tomba immatura le ire, gli stessi avversari lo hanno sinceramente

14 Atti Parlamentan Camera dei Devutati LEGISLATURA XXIII - l a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 27 NOVEMBRE 1912 compianto, riaffermando la loro stima all'uomo, nel quale la semplicità e la modestia della vita rispondevano ai principi democratici,,-cui fu costantemente devoto, all'uomo che, dopo quasi mezzo secolo di lavoro assiduo, è morto povero. Nel mandare alla memoria di Francesco Yendramini un mesto, affettuoso saluto, propongo che siano inviate le condoglianze della Camera alla famiglia e alla città di Bassano. (Approvazioni). PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole Cotugno. COTUGNO. Per male ribelle ad ogni rimedio, morì, or non è molto, in Ruvo, sua patria, Antonio Jatta che qui rappresentò per due legislature il collegio di Minervino Murge. Antonio Jatta fu uomo di energia; e questa sua qualità manifestò nelle esplicazioni più diverse della sua indole, del suo temperamento: in ispecie nel campo della politica, dove stette a difesa delle sue idee conservatrici, ed in quello dei pubblici e privati uffici che tenne con rigorosa onestà. Si dedicò con buon successo agli studi della storia, del diritto amministrativo, dell'archeologia e della botanica; ed il suo libro sui licheni è sempre dagli scienziati, dai competenti citato ad onore. Continuatore delle tradizioni di sua famiglia, nella quale rifulsero mai sempre uomini veramente insigni, accrebbe alla sua famiglia stessa ed al suo paese nativo lustro e decoro. Credo di interpretare il sentimento della Camera proponendo che, a mezzo dell'onorando nostro Presidente, siano inviate le nostre attestazioni di rimpianto alla famiglia ed al comune di Ruvo. (Approvazioni). PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole Cimorelli. CIMORELLI. Quale deputato anziano del Molise, ed anche per incarico conferitomi dagli altri deputati della stessa provincia, prego la Camera di consentire che, per pochi istanti, io ricordi un altro illustre defunto: l'onorevole Michele De Gaglia, exdeputato per Campobasso. Egli appartenne, per ben cinque legislature, a questa assemblea; e ne uscì volontariamente, costrettovi da una grave malattia che lo colse e che, dopo pochi anni, l'ha tratto al sepolcro. Il De Gaglia era uomo di forte ingegno e di grande coltura, ed aveva facile ed eloquente la parola, ma non tanto in quest'aula, dove pure fu molto stimato e ben voluto, diede prove di tali virtù, sibbene nella nativa Campobasso, dove esercitò nobilmente l'avvocatura e fu tra i più insigni avvocati di quel fòro; e non vi fu causa celebre o anche di qualche importanza, a, cui egli non prendesse parte e nella quale non facesse una splendida figura. Componente del Consiglio comunale di Campobasso, egli contribuì efficacemente all'assetto finanziario di quel municipio, che fu poi titolo d'onore e di benemerenza per l'onorevole Cannavina, allora sindaco di Campobasso, ed oggi degnissimo successore di lui. Componente del Consiglio provinciale ebbe l'onore di essere due volte presidente di quel Consesso. Ma la principale dote di Michele De Gaglia fu la grande bontà dell'animo: egli era immensamente buono, immensamente generoso e l'opera sua prestò largamente a prò di chi a lui si rivolse. Alla grande bontà dell'animo egli univa una grande modestia, forse anche eccessiva. Di questa modestia diede prova disponendo che avesse luogo con semplicità e modestia il suo funerale. Tuttavia le esequie del De Gaglia furono un avvenimento in Campobasso per concorso di popolo e per imponente e generale manifestazione di sincero cordoglio da parte di tutta la cittadinanza. Prego quindi la Camera di esprimere le sue condoglianze alla famiglia di lui rappresentata dal fratello Luigi ed al sindaco di Campobasso, sua città natale. (Approvazioni). PRESIDENTE. L'onorevole Ettore Mancini ha facoltà di parlare. MANCINI ETTORE. La Camera vorrà acconsentire ;che io, 'a nome dei colleghi della provincia di Pesaro, porti qui in quest'ora nella quale essa raccoglie il proprio pensiero di affettuosa venerazione sopra illustri cittadini, il ricordo del senatore Giuseppe Vaccaj. Egli fu nella mia terra per un cinquantennio la personalità più spiccata, 1' anima più attiva del partito conservatore; e perchè nella sua azione si inspirò sempre alla purezza dell'ideale, anche quelli che, al pari di me, tennero campo a lui decisamente avverso possono con sincerità di dolore e di rimpianto, in coerenza alla stima ed all'affetto che per lui nutrirono, abbassare la bandiera in segno di lutto. Il senatore Giuseppe Vaccaj, entrato nella vita pubblica giovanissimo, occupò,

15 Atti Parlamentari Camera dei Devutati LEGISLATURA XXIII l a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 27 NOVEMBRE lyl2 per la continuata fiducia dei suoi compagni Camera ricorda l'assidua ed apprezzata sua di fede e dei suoi seguaci, i più importanti partecipazione ai lavori parlamentari; le posti delle pubbliche cariche. Fu per vari amministrazioni pubbliche dello Stato i segnalati anni sindaco e presidente del Consiglio provinciale e disinteressati servizi da lui resi di Pesaro, deputato al Parlamento in missioni di fiducia; ma, dove egli lasciò per quattro legislature dalla quindicesima orme più profonde dell'opera sua, si fu nell'amministrazione alla dieciottesima, e nel 1900 venne nominato alla Camera vitalizia. Egli tenne questi posti con grande dignità di carattere che si componeva delle migliori virtù, di ingegno della provincia di Novara, delle città di Novara e di Santhià, nonché degli istituti scolastici e di beneficenza e degli enti pubblici d'ogni altra natura di equilibrato, di cuore buono, di animo quelle stesse città, nonché di Torino e di rettissimo. La sua opera fu interamente dedicata, Vercelli. L'esimio nostro collega onorevole con la maggiore nobiltà di intendi- menti alla cosa pubblica, sì che nelle lotte Rizzetti, presidente del Consiglio provinciale di Novara, celebrò con degne parole in seno più aspre, nelle quali non si turbava mai a quel Consesso l'azione vasta, multiforme la serenità del suo spirito equanime, potè e altamente benefica dal marchese Ricci spiegata mantenere integro e puro il patrimonio in così largo campo. morale. Ma se in Torino, in Santhià ed in Novara A lui la Eappresentanza nazionale, che Vincenzo Ricci fu specialmente l'infaticabile lo circondò di stima e di affetto, può rendere pieno, sicuro omaggio. e saggio amministratore della pubblica cosa, in Vercelli esplicò in modo precipuo ed eccelso Il nostro illustre Presidente, con la sua opera geniale di appassionato e studioso mirabile sollecitudine ha già manifestato il proprio cordoglio alla famiglia; io prego la Camera di voler fare altrettanto. (Approvazioni). agricoltore, promuovendo organizzazionieconomiche e fondando nuove istituzioni di tecnica agraria e di previdenza sociale, quali l'associazione degli agricoltori, la stazione PEESIBENTE. L' onorevole Pozzo ha sperimentale di risicoltura e, precorrendo facoltà di parlare. l'arretrata nostra legislazione, la Cassa mutua POZZO. Predecessore e successore del d'assicurazione per gli infortuni nel la- marchese Vincenzo Ricci, senatore del Regno, voro agricolo. Queste istituzioni, insieme all'associazione già deputato del collegio politico di Santhià, di irrigazione all' ovest del che con alterna vicenda egli meco rappresentò in quest'assemblea, s ami consentito di esprimere, anche in nome dei colleghi della fiume Sesia, la prima e la più vasta del mondo, formano il vanto della regione vercellese, la quale ha acquistato nella coltura provincia di Novara, una parola di vivo e intensiva, e specialmente nella coltura del sincero rimpianto per la sua improvvisa e riso, quell'indiscutibile primato, che le fu immatura dipartita, poiché la competizione testé solennemente riconosciuto dagli italiani politica non ha mai sminuito l'altissima mia stima verso di lui, nè la cordialità dei nostri rapporti personali, divenuta poi affettuosa amicizia. e dagli stranieri, accorsi all'esposizione internazionale di risicoltura e di irrigazione tuttora aperta in quella città. Quell'esposizione, ideata e promossa anch'essa Deputato del secondo collegio di Novara dal marchese senatore Ricci, che nella sedicesima legislatura, a scrutinio di ne presiedeva il Comitato esecutivo, non è lista, e del collegio di Santhià nella diciannovesima l'ultima delle sue grandi benemerenze; e il a scrutinio uninominale, dai primi ministro Nitti, che fu in Vercelli ad inau- del 1910 senatore del Regno, il marchese gurarla, portandosi via con sè l'universale Vincenzo Ricci, appena sessantenne, soccombeva simpatia, ha avuto campo di constatare da in Torino, addì 11 luglio scorso, colpito una parte quanto vasta e fruttuosa per il brevi giorni innanzi in Novara da improvviso malore,.mentre attendeva ad altro dei pubblici uffici di cui era investito. Di nobile famiglia genovese, nato a Berlino progresso agricolo di quella regione sia stata l'opera dell'insigne uomo che abbiamo perduto, e dall'altra quanto venerata sia la memoria di lui in mezzo a quelle popolazioni, nel 1851, mentre il padre suo, marchese j Questa constatazione si è rinnovata testé Alberto^ era colà ministro plenipotenziario solennemente, quando venerdì scorso l'esimio del Regno sardo, il compianto nostro collega, appena compiuti gli studi di ingegneria, ha nostro collega onorevole Ferrerò Di Cambiano venne in Vercelli a dirne la splendida commemorazione, dato subito tutto sè stesso, tutta la sua vita, con l'eloquenza dei fatti e ai pubblici uffici ed al pubblico bene. Questa I dell'affetto verso l'estinto amico.

16 Atti Parlamentari Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII l a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 27 NOVEMBRE 1912 Tutti i partiti, senza distinzione, compreso il partito socialista, così organizzato e forte in quella regione, hanno reso omaggio al nome di Vincenzo Ricci, come quello di un gentiluomo democratico, profondamente buono, prezioso elemento di conciliazione così nelle lotte amministrative e politiche come in quelle economiche, animato sempre da sentimenti di giustizia, di equanimità, di bontà, rivestiti della più squisita cortesia di modi. A questi sentimenti ed a questi modi ispirando la sua azione, egli seppe imprimere all'associazione degli agricoltori vercellesi il carattere di pacificazione e di cooperazione fra le classi, anziché di resistenza di classe, ben diversamente di quanto avviene altrove ; proseguire nella stessa via sarà per quell'associazione il migliore omaggio alla memoria di lui. Prego la Camera di voler deliberare che sia inviata alle città di Novara, di Vercelli e di Santhià l'espressione del nostro cordoglio. (Approvazioni). PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole Macaggi. MACAO Gì. Mi consentano i colleghi di rivolgere un mesto pensiero alla memoria del senatore generale Alberto Cerruti. Dopo aver ottenuta la medaglia dei valorosi a Borgoforte, dopo aver raggiunti i più alti gradi nell'esercito e avuta reputazione di maestro nelle discipline matematiche, non riposò' mai, ed anche nella tarda età rese segnalati servigi alla sua città natale, Genova, quale sindaco in tempi difficili, quale esimio presidente di opere pie. Fu tanta la rettitudine del suo animo, così universalmente riconosciuta, integrata da rare doti di mente e di cuore, che, dopo l'alleanza dei partiti popolari, la quale rovesciò dal comune l'amministrazione dei conservatori, dal Cerruti sempre combattuta, egli fu dall'amministrazione comunale genovese nominato presidente della maggiore delle opere pie genovesi, l'albergo dei poveri. Questo spiega il perchè io, repubblicano, mi senta in dovere di rivolgere un pensiero alla sua memoria nel nome dell'intiera popolazione genovese e della Deputazione di tutta la Liguria. Egli fu un uomo buono, fu un ottimo cuore, fu un valoroso, ed io debbo con tutto il fervore dell'anima esprimere qui il dolore dell'intiera cittadinanza genovese, come a Genova ebbi l'onore di esprimere il compianto del Parlamento. (Approvazioni). PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole Daneo. DANEO. Domando alla Camera un minuto solo per ricordare qui la nobile figura i del senatore Severino Casana, nostro collega per lunghi anni, sindaco di Torino, ministro della guerra^ uomo che in ogni carica e in ogni ufficio portò sempre una rara coscenziosità, una impressione sicura della verità, coscenziosità ed impressione che nell'ambiente moderno volgevano verso le idealità dell'avvenire e nello stesso tempo costituivano in lui una sicura coscienza del passato. A Torino egli fu l'esponente di una nuova situazione civica che lanciò il Municipio verso le vie delle municipalizzazioni e dell'avvenire. Qui ebbe per il primo la ventura di essere ministro della guerra, benché non militare; e anche in quella carica egli seppe, come sempre, assicurare a tutti giustizia con piena sicurezza di vedute. Come deputato portò sempre la sua parola in ogni questione di interesse generale, e di lavori pubblici in particolare, e la portò sempre con piena coscienza dell'argomento, con sicura adesione a tutto ciò che poteva esser dettato dallo studio profondo di ogni argomento su cui egli parlava. Alla memoria di questa figura onesta, intelligente, attiva, che sparisce dal nostro Parlamento, sia mandato da qui un riverente saluto e l'espressione del nostro amaro cordoglio per la sua dipartita. Prego l'onorevole Presidente di rendersi interprete, e verso la famiglia e verso la città natale di lui, del rimpianto della Camera. (Approvazioni). PRESIDENTE. Riassumo ora le proposte pervenute alla Presidenza per l'invio di condoglianze da parte della Camera : L'onorevole Rampoldi ha proposto d'inviare le condoglianze della Camera alla famiglia e alla città di Piacenza per la morte di Giuseppe Manfredi; l'onorevole Teso di mandare le condoglianze alla famiglia e alle città di Vicenza e di Bassano, per la morte dell'ex deputato Vendramini; l'onorevole Cotugno, condoglianze alla famiglia e al comune di Ruvo per la morte dell'ex deputato Jatta; l'onorevole Cimorelli, condoglianze alla famiglia e al sindaco di Campobasso per la morte dell'ex deputato De Gaglia; l'onorevole Pozzo, condoglianze alle città di Vercelli, di Novara e di Santhià, per la morte del senatore Vincenzo Ricci.

17 itti Parlamentari Camera gei Deputati LEGISLATURA XXIII E S S I O N E T ~ DISCUSSIONI - TORNA Ì A DEL 27 NOTEMBBE 1912 L'onorevole Macaggi, per la morte del senatore Alberto Cerniti, propone pure di inviare condoglianze alla città di Genova; e l'onorevole Daneo, per la morte del senatore Casana, propone che siano inviate condoglianze alla famiglia e alla città di Torino. To mi associo in nome della Camera alle parole qui pronunziate dagli onorevoli colleglli in memoria dei deputati Cesaroni, Ruspoli, Girardi e Manfredi e dei senatori Casana, Eicci e Cerruti. E poiché, anche per ragione di età, purtroppo, ho potuto conoscere personalmente quasi tutti gli onorevoli defunti, faccio noto che, a suo tempo, mi son data premura di fare alle rispettive famiglie le condoglianze della Camera. (Approvazioni). A ogni modo, metto a partito tutte queste proposte, che credo saranno dalla Camera approvate alla unanimità. (>Sono approvate all' unanimità). Proroga de ile seduie per lulto. PRESIDENTE. Ora, seguendo le consuetudini della Camera, esaminati tutti i precedenti, propongo che sia sospesa la odierna seduta in segno di lutto per la morte del vice-presidente onorevole Girardi, e che domani la Camera non tenga seduta in segno di reverenza ed in omaggio alla memoria di Sua Altezza Reale la Duchessa di Genova, e sia per ciò altresì abbrunato il banco della Presidenza per giorni otto. (È approvato). Per l'ordine di-i giorno. PRESIDENTE. Prego ora la Camera di consentire che io possa ricevere, anche nella giornata di domani, qualora venga presentata, la relazione della Commissione che esamina il disegno di legge per l'approvazione del trattato di pace tra l'italia e la Turchia, ed inscriverne anche la discussione nell'ordine del giorno, tenendo conto, ben inteso, di tutti i termini regolamentari. Del resto credo che la Camera di opinione che, minuti più, minuti meno, in questi termini, non possano costituire un ostacolo alla discussione; data la grande importanza dell'argomento, che ognuno comprende come debba naturalmente avere la precedenza, nell'ordine del giorno di venerdì, sempre quando la relazione sia stata presentata, sulla legge per l'ordinamento giudiziario. (Vive approvazioni). TREVES. Chiedo di parlare. mi PRESIDENTE. Ein d'ora quindi gli onorevoli deputati possono chiedere di essere inscritti per parlare sul disegno di legge. (Approvazioni). Ha chiesto di parlare l'onorevole Treves. Su che cosa? TREVES. In tema di determinazione dell'ordine del giorno per la prossima seduta; e vorrei pregare la Camera ed il presidente del Consiglio di voler precisare quando intendono che le interpellanze presentate sul caso dell'espulsione di Gustavo Hervé siano discusse. \ Commenti). Voci all' estrema sinistra. Bene! benissimo! GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Credo che l'argomento non sia tale da meritare di essere messo innanzi ad altri molto più importanti, (Bravo! Benissimo!) e quindi propongo che queste interpellanze si svolgano senz'altro quando verrà il loro turno. (Approvazioni). CAMPANOZZI. È una fuga! (Vivi rumori). GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell' intemo. (Scattando in piedi concitato). Ma che fuga! Io non sono mai fuggito! Non dica di queste cose! (Approvazioni). PRESIDENTE. Del resto la Camera aveva già votato la sospensione della seduta; e dopo mi sono limitato a chiedere alla Camera la facoltà di ricevere dalla Commissione per l'esame del trattato tra l'italia e la Turchia la relazione e di inscriverne, in conseguenza, nell'ordine del giorno la discussione. Quindi, onorevole Treves, per il momento non si può fare altra proposta. La seduta è levata. (La seduta termina alle 15.10). -" Ordine del giorno per la seduta di venerdì. Alle ore 14: 1. Interrogazioni. 2. Verificazione di poteri. Elezione del collegio di Trapani (eletto Nasi). Discussione dei disegni di legge: 3. Modificazioni all'ordinamento giudiziario (Approvato dal Senato). (1110) 4. Ordinamento delle Borse di commercio e della mediazione e tasse sui contratti di Borsa. (168) 5. Sugli usi civici e sui domini collettivi nelle provincie dell'ex-stato pontificio, dell'emilia e di Grosseto. (252).

18 i*t: Cariarti fritan Camera dei Deputati LEGISLATURA XXtli I a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 27 NOVEMBRE!Hl2 6. Sull'esercizio delle farmacie. (142) 7. Sulle decime ed altre prestazioni fondiarie (Approvato dal Senato). (160) 8. Facoltà al Governo di modificare la circoscrizione giudiziaria dei mandamenti e dei circondari. (138). 9. Indennità ai deputati e incompatibilità parlamentari. (121, 122, 110) 10..Modificazioni alla legge elettorale politica ed alla legge comunale e provinciale. (253) 1.1. Conversione in legge del regio decreto n. 106 del 31 gennaio 1909 che approva la convenzione per l'esercizio da parte dello Stato della ferrovia a vapore tra la stazione di Desenzano ed il Lago di Garda. (219) 12. Autorizzazione di spesa per l'attuazione della legge 14 luglio 1907, n. 503, che dichiara monumento nazionale i beni di Garibaldi in Caprera. (428) 13. Pensione ed indennità agli operai della Zecca. (472) 14. Proroga del periodo assegnato per il pagamento delle annualità dovute dai comuni delle provincie Venete e di Mantova, in rimborso delle somme pagate dallo Stato per spedalità di sudditi poveri italiani ricoverati negli, ospedali Austro-Ungarici ai sensi della legge 21 gennaio 1897, n. 35. (186). 15. Istituzione della B ctncci centrale della cooperazione e del lavoro. (347) 16. Ordinamento dell'albo giudiziario degli ingegneri, architetti ed agronomi. (591"). 17. Aggregazione del comune di Santa Domenica Vittoria al mandamento di Francavilla Sicilia. (483). 18. Conversione in legge del regio decreto 21 ottobre 1910, n. 735, riguardante la proroga della scadenza delle cambiali e degli assegni bancari pagabili nel comune di Napoli. (605) 19. Disposizioni sul reato di diffamazione. (85) 20. Conversione in legge del regio decreto n. 558 del 29 luglio 1909 riguardante modificazioni alle tariffe e condizioni pei trasporti in considerazione della legge 7 luglio 1907, n. 489, sul riposo settimanale. (726) 21. Ordinamento del Consiglio coloniale. (755) 22. Tombola telegrafica a favore del Conservatorio dei poveri orfani, dell'ospedale di Santa Chiara, della Congregazione di carità dell'orfanotrofio femminile e dell'ospizio di mendicità di Pisa. (803) 23. Provvedimenti per le case popolari economiche e per agevolare la costruzione ed il trasferimento di proprietà d'altri edifizi ad uso di abitazione. (450) 24. Aumento del numero dei consiglieri di Stato. (578) 25. Provvedimenti per la formazione e conservazione della piccola proprietà rustica e per il bene di famiglia. (449). 26. Indicazioni stradali (D' iniziativa del ^8 enato). (741) j 27. Conversione in legge del regio decreto 19 gennaio 1911, n. 54, emanato in virtù della facoltà concessa dall'articolo 14 della legge 12 gennaio 1909, n. 12, prorogata con le leggi 26 dicembre 1909, n. 721, 13 luglio 1910, n. 455 e 30 dicembre 1910, n (792) 28. Lotteria a favore delle Congregazioni di carità di Caltagirone e Grammichele. (787) 29. Tombola telegrafica a favore dell'asilo di infanzia di Viterbo, dell'erigendo ricovero dei vecchi cronici in Orte, e degli ospedali di Orte, Vetralìa, Soriano nel Cimino e Vignanello. (827) 30. Tombola telegrafica a favore degli ospedali di Furci (Santa Teresa di Riva) e Francavilla di Sicilia. (693) 31. Tombola a favore della Congregazione di carità, dell'ospedale civico e del ricovero di mendicità d'eboli. (890) 32. Tombola telegrafica a favore degli ospedali di Ragusa, Ragusa Inferiore, Monterosso, Chiaramente Gulfi, Giarratana e Buccheri, e degli asili infantili e di mendicità di detti comuni. (789) 33. Concorso dello Stato nelle spese per un momumento che ricordi in Melito Porto Salvo lo sbarco di Garibaldi. (942) 34. Riunione delle tombole e lotterie nazionali. (927) 35. Giudizio contenzioso sui conti degli Enti locali. (904) 36. Per la difesa del paesaggio. (496) 37. Modificazioni alle leggi sui limiti di età degli ufficiali generali. (301) 38. Tombola a favore degli ospedali ed asili infantili di S. Severo, Torremaggiore, Serracapriola e Casalnuovo Monterotaro, e dei ricoveri-ospedali di Castelnuovo della Daunia, Pietra Montecorvino, Casalvecchio di Puglia, S. Paolo Civitate e Chieuti. (1060) 39. Tombola a favore degli ospedali esistenti nei mandamenti di Cassino, Atina e Cervaro e nel comune di Casalvieri. (1061) 40. Tombola a favore degli ospedali di Castellaneta, Martina Franca, Ginosa, Mortola e Laterza. (1062) 41. Conversione in legge del regio decreto 12 settembre 1911, n. 1125, che proroga il termine per la revisione straordinaria delle

19 Aiti Parlamentari Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII l a SESSIONE DISCUSSIONI TORNATA DEL 27 NOVEMBRE 1912 liste elettorali comunali per i comuni delle Provincie di Messina e Reggio Calabria colpiti dal terremoto del 28 dicembre (103,4) 42. Tombola telegrafica a benefìcio dell'ospedale civile di Andria. (1069) 43. Riorganizzazione del Consiglio superiore di marina, compilazione ed approvazione del progetto di navi e dei capitolati tecnici relativi (Approvato dal Senato). (972) 44. Conversione in legge del regio decreto 14 dicembre 1911, n. 1461, emanato a norma dell'articolo 14 della legge 12 gennaio 1909, n. 12, e della legge 6 luglio 1911, n. 722, concernente disposizioni per la sistemazione dei conti consuntivi dei comuni, delle Provincie e delle istituzioni pubbliche di beneficenza che andarono distrutti o smarriti in conseguenza del terremoto del 28 dicembre (1089) 45. Tombola a favore degli ospedali di Sora, Arpino e Isola Liri. (1083) 46. Provvedimenti per la tutela giuridica degli emigranti. (650) 47. Istituzione di uffici interregionali di collocamento nei lavori agricoli e nei lavori pubblici. (64) 48. Tombola a favore delle Opere pie di Sant'Angelo Lodigiano. (1070) 49. Tombola telegrafica a favore dell'asilo di mendicità ed annesso ospedale civile di Cagnano Varano e degli ospedali di Carpino e Rodi Garganico. (1068) 50. Tombola a favore di Istituti di beneficenza di Catanzaro, Tiriolo e Sersale. (1104) 51. Provvedimenti a favore del comune di Massafiseaglia. (1106),52. Tombola a benefìcio dell'ospedale di Guglionesi. (1071) 53. Proroga di concessione di locali demaniali in uso gratuito al comune di Mantova. (1029) 54. Convenzione italo-francese per la delimitazione delle zone di pesca fra la Sardegna e la Corsica. (688) 55. Fondazione di una Cassa di previdenza per le pensioni del personale didattico e amministrativo delle scuole industriali e commerciali e del personale tecnico delle cattedre ambulanti di agricoltura. (782) 56. Sulle stazioni municipali per le disinfezioni dei locali di isolamento per le malattie infettive e sulle scuole per infermieri e disinfettori pubblici. (778) 57. Conversione in legge del regio decreto 26 novembre 1911, n. 1246, che applica dazi differenziali e generali alle merci provenienti dalla Turchia (europea e asiatica). (1086) 58. Liquidazione di debiti e crediti dell'amministrazione postale e telegrafica verso le Società già esercenti le reti ferroviarie dell'adriatico e del Mediterraneo per trasporti di materiali telegrafici e telefonici. (722) 59. Vendita del locale delle regie scuole in Susa di Tunisia di proprietà dello Stato. (754) 60. Tombola telegrafica a favore degli ospedali di Gaeta e di Fondi. (1160) 61. Provvedimenti per le assicurazioni so ciali nei riguardi degli operai italiani emigrati all'estero e degli operai stranieri residenti nel Regno. (1149) 62. Conversione in tombola della lotteria autorizzata con la legge 11 giugno 1908, n (1180) 63. Lotteria a favore del Ricovero di mendicità e della Società delle case popo-" lari di Livorno. (1173) 64. Tombola a favore del reparto tubercolosi dell'ospedale di Umbertide e degli ospedali di Pietralunga e Montone. (1187) Seguito della discussione dei disegni di legge: 65. Modificazione all'articolo 88 della legge elettorale politica. (387) 66. Relazione della Giunta delle elezioni sull'accertamento dei deputati impiegati. (Doc. Vili-bis). 67. Modificazione dell'articolo 77 della legge 7 luglio 1907, n. 429, riguardante V ordinamento del servizio delle strade ferrate non concesse all' industria privata. (709) PROF. EMILIO PIOVANELLI Capo dell' Ufficio di Revisione e Stenogra fìa. fio'ua, Tip. della Camera dei Deputati.

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