Dopo che Lehi ebbe avuto. Il 22 marzo 2011 è stata. La Chiesa in Italia. Un libro di Mormon regalato 20 anni fa

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1 La Chiesa in Italia MESSAGGIO DEI DIRIGENTI DI AREA Il dono più grande Anziano Craig T. Wright Dopo che Lehi ebbe avuto la meravigliosa visione dell albero della vita, Nefi desiderò conoscere il significato dell albero che vide suo padre. Un angelo gli mostrò una gloriosa visione: E io guardai e vidi di nuovo la vergine che portava un bambino fra le sue braccia. E l angelo mi disse: Ecco l Agnello di Dio, sì, proprio il Figlio del Padre Eterno! Conosci tu il significato dell albero che vide tuo padre? E io gli risposi, dicendo: Sì, è l amore di Dio, che si effonde nel cuore dei figlioli degli uomini; pertanto è la più desiderabile di tutte le cose. Ed egli mi parlò, dicendo: Sì, è la più gioiosa per l anima. 1 L anziano Jeffrey R. Holland ha sottolineato che: La nascita, la vita, la morte, l espiazione e la risurrezione di Cristo erano elementi collegati dell amore sparso nei nostri cuori che fu la più desiderabile di tutte le cose la più gioiosa per l anima il più grande di tutti i doni di Dio. 2 Nella mia esperienza, ho ricevuto una manifestazione personale di questo amore quando sono stato al servizio del prossimo. Ho imparato che il lavoro più importante che possiamo fare è quello di andare a cercare il singolo, soccorr[ere] i deboli, alza[re] le mani cadenti e rafforza[re] le ginocchia fiacche. 3 Quando rifletto sul mio servizio come Vescovo, Presidente di Palo e ora Settanta, rendo testimonianza che le persone a cui siamo riusciti a toccare la vita diventano un eredità di servizio reso! È la luce divina riflessa negli occhi colmi di lacrime di chi è in ginocchio a pregare; è l amore che provi quando una persona che si era persa torna nel gregge! In questo sacro momento dell anno, invito ognuno di noi a pregare e meditare su chi possiamo aiutare e, con fede, andare a estendere un invito sentito, uno ad uno, a veni[re] a Cristo, e [essere] perfetti in Lui. 4 Vi prometto che se lo faremo ed estenderemo questo invito, riceveremo un dono che è il più desiderabile di tutte le cose e il più gioioso per l anima: il dono dell amore di Dio! NOTE 1. 1 Nefi 11:20 23; corsivo aggiunto. 2. Jeffrey R. Holland, Christ and the New Covenant (1997). 3. DeA 81:5. 4. Moroni 10:32. Anziano Craig T. Wright NOTIZIARIO ITALIANO Un libro di Mormon regalato 20 anni fa Giorgio D. Marino Ramo di Pisa Il 22 marzo 2011 è stata una data memorabile per il nostro piccolo ramo. Quel giorno, nel primo pomeriggio, abbiamo infatti avuto la possibilità di parlare ad un piccolo gruppo di studenti universitari che stanno frequentando un master di scienza sulla pace nel mondo. Il master prevede anche lo studio delle varie religioni e la loro integrazione all interno delle realtà sociali nel mondo. E stata un occasione meravigliosa per condividere le nostre testimonianze e per portare alla luce la Chiesa in questa zona della vigna del Signore. L iniziativa ha origine da un contatto di almeno 20 anni fa tra il Prof. Salani e fratello Lorenzo Mariani, all epoca amico del Professore, al quale fece dono di una copia del Libro di Mormon, con dedica. Il Prof. Salani, responsabile dell organizzazione del seminario, si è ricordato di avere quella copia del Libro di Mormon, ricevuta in regalo da fratello Mariani, ed ha voluto invitare una rappresentanza Dicembre 2011 C1

2 della Chiesa a parlare dei contenuti della nostra fede. La partecipazione era aperta anche ad altre realtà religiose che sono intervenute in altri momenti del corso universitario. Il numero dei partecipanti non è stato molto nutrito, ma questa esperienza ci ha fortificato nella fede e nella reciproca collaborazione e ci ha dato la possibilità di condividere il Vangelo restaurato. Al termine della presentazione gli studenti ci hanno rivolto alcune domande specifiche sugli argomenti trattati. In quel momento tutti abbiamo sentito accanto a noi la presenza dello Spirito di Dio, che ci dava forza e sostegno in quello che stavamo facendo. Al termine della lezione sono state distribuite alcune copie del Libro di Mormon con dedica di alcuni dei membri presenti all iniziativa. G: PASTA I partecipanti all incontro. Incontro istituzionale Giuseppe Pasta Nell ambito degli incontri istituzionali, il 18 agosto scorso, il presidente del Palo di Roma, Massimo De Feo, e Giuseppe Pasta, direttore nazionale delle relazioni pubbliche, hanno incontrato S.E. Monsignor Guerino di Tora, vescovo ausiliare di Roma Nord, la zona in cui sorgeranno il Tempio e il Centro religioso-culturale. Si è trattato di un incontro piacevole e cordiale, avvenuto nella basilica di S. Cecilia in Trastevere, durante il quale è stato presentato in anteprima il progetto del Tempio, quale segno di correttezza verso la comunità cattolica, nostra prossima vicina di casa. Monsignor Di Tora è stato molto cordiale e aperto a futuri sviluppi nei rapporti interconfessionali che possono prevedere anche servizi umanitari in comune, a beneficio dei reciproci fratelli e sorelle che vivono sia nella comunità che altrove. Si sono condivisi valori comuni e la crescente preoccupazione per un mondo sempre più esposto alle aggressioni del maligno, citando poi la seguente Scrittura in I Pietro 5:8, 9: Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno a guisa di leon ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando saldi nella fede Infine, una preghiera spontanea pronunciata prima da monsignor Di Tora, poi da fratello Pasta, ha concluso il piacevole incontro. C2 Liahona

3 Trentennale del Palo di Milano Giuseppe Pasta Nonostante la pioggia battente, un gran numero di fratelli e sorelle provenienti dai 12 rioni e rami del Palo di Milano, ma anche da oltre i suoi confini, si sono incontrati il 7 giugno alle ore 20, 30 per rivedersi, per riabbracciarsi e per riconfermare la loro fratellanza. Il presidente Mario Bertolio, 1 consigliere nella presidenza di Palo, ha diretto la riunione invitando a parlare tutti i presidenti che hanno servito finora: Mario Varia, Raimondo Castellani, Sergio Belforti, Alfredo Gessati, Tranquillo Dal Zotto. Ciascuno ha parlato con emozione, ma anche con gratitudine e con la consapevolezza di essere stato chiamato per ispirazione e per rivelazione. I loro interventi sono stati caratterizzati dalla spontaneità e tutti hanno riportato aneddoti riferiti alle loro chiamate a servire, concludendo con una forte e ben radicata testimonianza sul loro ministero. Ciascuno di loro ha espresso la convinzione che, grazie a quell incarico, la capacità di amare tutte le persone a lui affidate sia aumentata col tempo. Tutti, inoltre, hanno espresso profonda gratitudine alle loro famiglie per il sostegno ricevuto nello svolgimento della loro chiamata, considerando il tempo prezioso sottratto loro per svolgere quest incarico. Secondo la tradizione mormone, tutto si è poi concluso con un gradito rinfresco preparato, come già trent anni fa e con la stessa bravura, da fratello Alfredo Vitaloni. I dirigenti del Palo. G. PASTA G. PASTA I fedeli di Milano. Dicembre 2011 C3

4 VOCI DEI SANTI Incontro con i fratelli a Vicenza Renato Marini Come già altre volte in passato, martedì 31 maggio 2011 il Centro Ecumenico Eugenio IV di Vicenza, nel ciclo di incontri Incontriamo i Fratelli dedicato a conoscere le religioni operanti in città, ha ospitato alcuni rappresentanti della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. All incontro hanno partecipato, oltre all organizzatore Mons. Giuseppe Dal Ferro ed al pubblico, il presidente del ramo di Vicenza, Romano Matteazzi, sua moglie Mirella ed il fratello Renato Marini, membro del Sommo Consiglio, in rappresentanza della presidenza del Palo di Venezia. Durante la presentazione iniziale sono stati illustrati i principi di base della nostra fede e, su richiesta del conduttore, ognuno dei membri della Chiesa presenti ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a cambiare la sua religione. Dopo la presentazione il pubblico ha fatto numerose domande, fino al termine del tempo previsto per l incontro, manifestando il proprio interesse a conoscere la posizione della Chiesa su varie tematiche. Il rapporto con le altre fedi, il matrimonio ed il divorzio, i templi sono stati tra gli argomenti toccati, oltre alle attività umanitarie della Chiesa rivolte verso tutti coloro che si trovano nel bisogno, che facciano parte di essa oppure no. L incontro si è svolto presso i locali dell Istituto Rezzara, Università della Terza Età, in un clima di partecipazione aperta, interessata e cortese. Oltre ad informazioni spicciole come il numero dei fedeli della Chiesa nel mondo, in Italia e a Vicenza, è stata data notizia anche del Tempio che è in fase di costruzione a Roma. Per non dimenticare Lucio P. Cusin Ho conosciuto un uomo, un membro della Chiesa che ha fatto una brillante carriera. Pensate che a trentuno anni era amministratore delegato della filiale italiana di una multinazionale americana. Felicemente sposato con quattro figli, nella Chiesa ha sempre servito con competenza e dedizione in ogni incarico o chiamata. Ma quella che ha amato di più è stata la chiamata di insegnante Tullio De Ruvo dell Istituto di religione: l ottimo rapporto con i giovani gli ha sempre consentito di essere amato e di amarli senza limiti. Li ha amati come se fossero stati figli suoi. È sempre stata evidente a tutti la sua capacità di amare. Dotato di un ottimo senso dell umorismo, ha avuto la capacità ed il costante desiderio di fare da paciere in ogni discussione o diatriba alla quale è stato FAMIGLIA DE RUVO C4 Liahona

5 presente. Chi lo conosce, come lo conosco io, chi l ha conosciuto come l ho conosciuto io può testimoniarlo. Verso i quarant anni, come succede a molti di noi, ha deciso di cambiare vita. Ma in meglio, se mai possibile. Il lavoro, che gli aveva sempre rubato molto tempo sottraendolo alla famiglia, doveva cambiare. O cambia il lavoro o cambio lavoro, deve essersi detto. Si è, per così dire, reinventato, e lo ha fatto proprio per vivere più vicino alla sua famiglia. Ha fatto una scelta precisa ed oculata: carriera o famiglia? Ovviamente ha scelto quest ultima. E così ha messo insieme i suoi risparmi e li ha investiti in una casa editrice, con la quale ha inteso pubblicare buoni libri per i giovani in generale e per i giovani della Chiesa in particolare. Ha dato alle stampe qualcosa di buono, anzi di ottimo, anche per i meno giovani. Chi legge quelle opere non può fare a meno di apprezzarle. Ha tradotto manuali e libri di grande utilità soprattutto per le famiglie. Ha fatto anche stampare opere di nostri confratelli italiani. Ha importato CD musicali con musiche bellissime, degne ed edificanti. Nemo profeta in patria, nessuno è riconosciuto come un profeta in casa sua e così le fortune o i riconoscimenti a Tullio De Ruvo sono arrivati, forse, più dal mondo che dall ambiente della Chiesa. Ma no, i riconoscimenti ci sono stati anche in Chiesa, un po meno le soddisfazioni in termini pratici. Credo però che un opera come la sua, un opera iniziata e non conclusa a causa della sua prematura scomparsa, non debba andare sprecata. Sarebbe una grave mancanza. E come me la pensano molti fratelli nella Chiesa. Vi sono persone che lasciano una traccia indelebile nel nostro cuore, persone che non potremo mai dimenticare perché ci hanno dato insegnamenti ed esempi preziosissimi, perché hanno saputo marcare la loro presenza con gentilezza, intelligenza ed amore, perché hanno potuto e voluto dare di sé il massimo. Persone che pur avendo grandi doti, grande personalità ed intelligenza, grande carisma hanno sempre camminato in punta di piedi, ma si sono imposte comunque nella nostra vita. Non sarebbe possibile qualcosa di diverso! Incontrando persone di tal fatta non si può restare indifferenti. A maggior ragione, oggi, non possiamo lasciare che l opera di queste persone vada sprecata. Qualcosa va fatto per conservare il valore di ciò che hanno fatto, di ciò che, nella fattispecie, ha fatto nostro fratello Tullio. Si sta parlando di creare una fondazione a lui intitolata. E un buon inizio. Si, perché si salverebbe l opera iniziata e, purtroppo, non conclusa. Si parla di una celebrazione. Cosa meno buona, perché lui non gradirebbe; sono certo che sorriderebbe con quel sorriso tenero che sfoderava ogni volta che dicevi qualcosa che a lui non andava a genio. Non ti derideva, no, ti smontava serenamente, bonariamente. Si parla di un centro di ricerca su uno specifico tema teologico. Ma quale avrebbe scelto lui? Alla fine penso che la fondazione sia la cosa migliore: porterebbe avanti un lavoro per i giovani e per le loro famiglie al quale lui ha dedicato il meglio dei suoi anni, il meglio delle sue risorse e dei suoi talenti. Che non erano pochi. Un giorno, in bicicletta The Weekly, Settimanale della Missione di Milano La bicicletta è fantastica per muoversi nel traffico, ma non pensavo che fosse molto efficace come strumento per predicare il Vangelo. Sono una sorella missionaria nella Missione di Milano e qualche giorno fa stavo pedalando con la mia collega per andare ad un appuntamento. Eravamo ferme al semaforo sulle nostre biciclette e accanto a noi si è fermata una ragazza, anche lei in bici. Non ho potuto fare a meno di sorriderle e farle i complimenti per la sua bellissima bicicletta. Abbiamo cominciato Dicembre 2011 C5

6 a parlare e lei, vedendo la mia targhetta, mi ha chiesto chi fossi. Ottimo spunto per iniziare un interessante discorso, ma pensavo che, mentre entrambe stavamo pedalando, fosse impossibile e quindi le ho detto: Se hai tempo, possiamo parlare scendendo dalla bici ma lei ha risposto: No dai, se quello che hai da dirmi è importante ti posso ascoltare anche pedalando. Ero emozionata. Abbiamo pedalato per almeno 15 minuti insieme, le ho spiegato che ero una missionaria della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, le ho parlato del Vangelo e la mia collega ed io le abbiamo portato la nostra testimonianza. Le abbiamo raccontato di Joseph Smith e di quello che ha fatto e ci siamo sentite spinte a farle alcune domande. Ci ha ascoltato con attenzione ed alla fine è stata lei a fermare la bici ed a dirci sorridendo: Mi dai il libro che parla di Joseph Smith? Glielo abbiamo dato con gioia e lei l ha preso con la stessa gioia. Ci siamo scambiate i numeri di telefono e spero di vederla presto. Non so come finirà, se accetterà il Vangelo, ma quello che è accaduto mi è servito tanto ad imparare una lezione importante, che mi servirà anche quando finirò la missione: ogni momento è quello giusto per parlare, quando siamo in sintonia con lo Spirito. Vivi per miracolo Livio De Rosa Distretto di Napoli Venerdì 5 agosto 2011, i membri del Distretto di Napoli hanno ricevuto una testimonianza di come il Padre Celeste protegge i suoi amati figli. Di ritorno da una bellissima e proficua settimana trascorsa al Tempio di Zollikofen, il pullman con a bordo 50 membri tra adulti e bambini è stato protagonista di una brutta avventura. L evento è accaduto alle ore 23,30 circa, mentre i viaggiatori percorrevano la lunga e pericolosa galleria San Gottardo in Svizzera. L autista è stato colpito da un improvviso malore e si è accasciato sul volante ed il mezzo privo di controllo ha invaso la corsia opposta mentre sopraggiungeva un Tir. Due fratelli, che casualmente stazionavano vicino all autista, rendendosi conto di quello che stava accadendo, sono intervenuti prontamente. Mentre uno di loro spostava a gran fatica dal posto di guida l autista privo di conoscenza ed immobilizzato dalla cintura di sicurezza, l altro, sebbene non avesse mai guidato un pullman, ha preso il controllo del mezzo, riportandolo bruscamente sulla corsia di marcia e riuscendo ad uscire dalla galleria ed a raggiungere la prima area di servizio. Appena ripresi dallo spavento generale, tutti hanno capito che il Padre Celeste li ha protetti dal pericolo e che gli angeli li hanno assistiti. Dopo le ferventi preghiere del Sacerdozio, l autista si è ripreso ed il viaggio è continuato senza altri problemi fino a casa. Dopo quello che é accaduto possiamo testimoniare che le benedizioni del Tempio si sono riversate sui membri di Napoli che si sforzano di camminare con coraggio e fede al cospetto del Signore per compiere la Sua eterna opera. I giovani del Distretto di Napoli. LIVIO DE ROSA C6 Liahona

7 COME LO SO E ancora valido quel versetto? Perla Di Michele Durante una delle nostre ultime serate familiari, avevamo finito di ripristinare il cibo dei nostri zaini delle 72 ore e uno dei nostri figli, che non ama proprio il ripristino degli zaini, era molto annoiato e non aveva voglia di stare a sentire il messaggio della serata. Mossi da preoccupazione per tutti gli sconvolgimenti climatici, le guerre e le centrali nucleari che scoppiano, cercavamo di insegnare il principio del Salvatore che ci chiede di essere sempre preparati e la necessità che tutti, come famiglia, ci sforzassimo di essere pronti per quel momento, materialmente e spiritualmente. Il discorso si faceva sempre più profondo, perché la figlia più grande chiedeva spiegazioni in merito alla preparazione spirituale che ognuno di noi deve acquisire per essere veramente pronto per la seconda venuta. Mentre parlavamo con lei però, il mio sguardo andava sull altro figlio, quasi assente, che sembrava proprio non essere interessato all argomento. Allora abbiamo cercato di stimolarlo e lui, con molta serenità, ci ha chiesto: Ma, scusate, voi pagate la decima ogni mese? La nostra risposta fu affermativa, anzi gli ricordammo che ogni anno il vescovo ci chiama come famiglia per la liquidazione della decima. E allora! continuò lui Una volta abbiamo letto quel versetto che dice che chi paga la decima non sarà bruciato alla venuta di Gesù. Quel versetto vale ancora? Si riferiva a DeA 64:23 e gli abbiamo risposto che sì, quel versetto, era ancora e sempre validissimo perchè era stato l Eterno a pronuncialo. Perfetto disse lui allora di cosa stiamo parlando? Praticamente la serata familiare era finita. Ancora una volta un figlio mi aveva ricordato che l obbedienza è la prima legge sotto il cielo e che, se viviamo in obbedienza, possiamo prepararci in ogni cosa e avere la certezza che tutto andrà, bene senza preoccuparci di tutto il resto. Una passione di famiglia Miria e Lauro Formentin Rione di Padova Io e mio marito proveniamo da famiglie con approcci molto diversi tra loro per quanto riguarda il tramandarsi le storie dei propri antenati. Per me già da bambina era diventata una consuetudine condividere la passione che i miei genitori avevano da sempre per la genealogia. Mio marito invece, stentava persino a ricordare i nomi dei nonni, dal momento che era stato abituato a rivolgersi a loro solo con quell appellativo. Io sono cresciuta abituata a familiarizzare con i nomi dei miei nonni, bisnonni ed altri parenti che non avevo avuto la possibilità di conoscere. Le storie delle loro vite mi sembravano magiche e commoventi. C era un album di fotografie in bianco e nero dove erano accuratamente riportati nomi, date di nascita, luoghi. A volte aiutavo ad aggiornare un elaborato organigramma dove venivano trascritte tutte le informazioni faticosamente accertate che risalivano ai primi dell Ottocento. Ora, nell era della tecnologia informatica, tutto questo sembra una cosa semplice ma la raccolta di quei dati aveva richiesto un notevole impegno per chi ci si era dedicato. Mio marito aveva cercato invano anche solo qualche foto dei suoi bisnonni, purtroppo senza risultato. I suoi sforzi per approfondire le ricerche non facevano nessun progresso e questo lo aveva portato alla decisione di accantonare ogni ulteriore ricerca. Cinque anni fa venimmo a trovarci in un momento particolarmente difficile e doloroso da affrontare, essendo venuti improvvisamente a mancare entrambi i miei genitori a pochi giorni di distanza l uno dall altro. Una sera ricevemmo la visita della famiglia Pinato. Rita ci spiegò le difficoltà che incontrava nel trovare persone che avessero voglia di indicizzare i vecchi registri per il lavoro genealogico. Potreste aiutarci anche voi, se volete io sono a disposizione per spiegare come fare. Fu come se i miei avessero voluto mandarci un messaggio che ci spronava a reagire e andare avanti in qualcosa che loro non potevano fare più. Accettammo di metterci alla prova. E stato così che tutto è cominciato. Subito dopo cena, ci sedevamo vicini, accendevamo il PC e cercavamo di consultarci per essere il più precisi possibili nelle trascrizioni. Il lavoro di coppia andò avanti per un certo periodo, poi decidemmo di organizzarci autonomamente confrontandoci solo se sorgevano dubbi in quello che Dicembre 2011 C7

8 stavamo facendo. Erano ancora i tempi del programma conosciuto come UDE. Ora le cose sono cambiate. Utilizzando l Indexing di FamilySearch ci sentiamo come se avessimo aperto un ufficio virtuale, dove ogni giorno si presenta una fila infinita di persone che chiedono di essere registrate e noi, in tempo reale, lo facciamo. Dopo un po si familiarizza con i posti, i cognomi, i luoghi, le professioni. Sembra quasi di conoscere queste persone vissute e scomparse tanto tempo addietro. Non lasciamo passare nemmeno un giorno senza dedicarci a questo lavoro meraviglioso che ha aperto un ponte tra noi e l infinito. Abbiamo ricevuto un dono prezioso e lo trattiamo con la cura ed il rispetto che merita. IL MIO VERSETTO PREFERITO Dobbiamo solo permetterglielo Martina Di Maggio Ed egli andrà, soffrendo pene e afflizioni e tentazioni di ogni specie; e ciò affinché si possa adempiere la parola che dice: egli prenderà su di sé le pene e le malattie del suo popolo. E prenderà su di sé la morte, per poter sciogliere i legami della morte che legano il suo popolo; e prenderà su di sé le loro infermità, affinché le sue viscere possano essere piene di misericordia, secondo la carne, affinché egli possa conoscere, secondo la carne, come soccorrere il suo popolo nelle loro infermità ed ora, ecco, questa è la testimonianza che è in me. (Alma 7:11 13) Non è solo la testimonianza di Alma: in questi tre versetti è racchiusa anche la mia testimonianza. Durante l adolescenza ho vissuto dei momenti molto difficili dovuti ad una lunga malattia. Quando, durante lo studio personale del Libro di Mormon, lessi questo passo, finalmente capii quanto l espiazione di Gesù Cristo sia un opera concreta, reale e capace di permeare e liberare le nostre vite ogni giorno. Capii che Gesù Cristo venne sulla terra per provare le difficoltà che proviamo noi, per soffrire e gioire come noi, per poter riempire le Sue viscere di misericordia in modo da conoscere, attraverso il corpo, come fare per aiutarci a superare le C8 Liahona difficoltà e i problemi che dobbiamo necessariamente affrontare. Posso portare testimonianza che, chiedendo al Padre di applicare il sacro potere dell Espiazione su di noi, le nostre malattie possono trasformarsi in forza, i nostri peccati possono essere lavati via, la disperazione può diventare gioia, perché nostro fratello Gesù Cristo ha già passato quello che stiamo passando e saprà come consolarci. Dobbiamo solo permetterglielo. Avviso ai lettori Nicoletta Pagnani Si ricorda che, allo scopo di velocizzare l invio del materiale e di avere contestualmente tutte le autorizzazioni necessarie, come già comunicato nel numero di Giugno, chi voglia spedire articoli o foto da pubblicare su questo inserto dovrà: chiedere il modulo all archivista di Rione / Ramo e compilarlo allegare ad esso l articolo o la foto riconsegnare tutto all archivista che provvederà a sperdirmelo via Naturalmente continuerò ad essere personalmente raggiungibile al mio indirizzo di posta elettronica (sinik@tiscali.it) per qualunque domanda, ma saranno pubblicati solo gli articoli accompagnati dal modulo interamente compilato. Grazie per il vostro sostegno. EUROPE AREA (ITALIAN)