Massimiliano Brambilla Sindaco di Siziano. Pietro Sfondrini Sindaco di Vidigulfo. Antonio Esposito Sindaco di Torrevecchia Pia

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1 Il Parco Sovracomunale del Lambro Meridionale e Ticinello è stato voluto dalle amministrazioni comunali, sostenute dalle associazioni ambientaliste locali, per la tutela di un area di pregio e di valore ai fini della salvaguardia del paesaggio e della biodiversità. Vuole essere un esempio concreto per valorizzare e preservare lo stretto intreccio di rapporti tra uomo e natura e un momento significativo nella direzione di uno sviluppo del territorio equilibrato e responsabile: un luogo importante per la diffusione dell educazione ambientale nei confronti delle nuove generazioni. Massimiliano Brambilla Sindaco di Siziano Pietro Sfondrini Sindaco di Vidigulfo Antonio Esposito Sindaco di Torrevecchia Pia

2 Gli interventi nel Parco sono stati realizzati grazie al Finanziamento da parte della Fondazione Cariplo ( ) per il progetto Interventi di incremento della biodiversità nel PLIS di neoistituzione Parco del Lambro Meridionale e Ticinello Comune di Siziano, capofila e Ente Gestore Massimiliano Brambilla, Sindaco Franco Carbonara, Assessore all Ambiente Dott.ssa Laura Petrecca, Segretario e Direttore generale di Siziano Geom. Massimo Mauro Bertoni, Responsabile del Settore 4 - Urbanistica Edilizia Progettisti Dott. Arch. Mario Mossolani Dott.ssa Silvia Paola Assini Dott.ssa Solveig Tosi Collaboratori Dott. Urb. Sara Panizzari Dott. Ing. Giulia Natale Dott. Ing. Marcello Mossolani Geom. Mauro Scano Dott. Giovanni Barcheri Studi naturalistici Dott. Massimo Merati Dott. Niccolò Mapelli Macchie seriali e Vetrine della biodiversità Equipe Tecnico-scientifica: Progettazione a cura del Dipartimento di Scienze della Terra e dell'ambiente, Università di Pavia (Dott.ssa Silvia Paola Assini, Dott.ssa Giulia Mazzocchi) Impianto: Azienda Agricola Cascina Guzzafame - Associazione Vivai Pronatura 2

3 PARCO LOCALE DII IINTERESSE SOVRACOMUNALE LAMBRO MERIDIONALE E TICINELLO A cura di Sofia Florio e Chiara Buratti (Associazione Culturale Micologica Il Quinto Regno) Silvia Paola Assini e Solveig Tosi (Dipartimento di Scienze della Terra e dell Ambiente, Università di Pavia) Comune di Siziano 3

4 Indice 1. Che cosa è un PLIS? 5 2. A cosa serve? 5 3. Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale Lambro Meridionale e Ticinello 5 4. Scopo del Parco 5 5. Localizzazione 6 6. L area nella storia 6 7. Il Piano Particolareggiato del Parco 7 - Unità funzionale 3 - ambiti di rilevanza ambientale e biotopi 8. Caratteristiche fisico-ambientali 9 - Il clima - Il territorio - Flora e fauna nel parco. Le piante. Le piante nei biotopi. Gli animali 9. Il Parco e la Rete Ecologica 20 - Il Parco e la Rete Ecologica locale - Il Parco e la Rete Ecologica Regionale - Gli elementi di criticità della Rete Ecologica del Parco 10. Cosa fare per il Parco? 22 - Gli interventi effettuati - Le macchie seriali 11. Gli interventi effettuati fuori dal Parco 28 - Le vetrine della biodiversità 12. Il PLIS e la ricerca scientifica Istruzioni per l uso 29 - Le norme tecniche di attuazione - Il comportamento e le regole di base 14. Il cittadino e il Parco del Lambro Meridionale e Ticinello Link e contatti 31 4

5 1. Che cosa è un PLIS? Un Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) è un tipo di parco che al momento si può istituire esclusivamente nella regione Lombardia. Nel 1983, infatti, fu approvata la legge regionale quadro in materia di aree protette (legge regionale 86/83) che permise la formazione di questa categoria di parchi. Al contrario dei parchi nazionali o regionali, i PLIS nascono dalla volontà e su iniziativa di Comuni che, spontaneamente, decidono di prendersi cura del proprio territorio per rivalutarlo. Un Parco Locale di Interesse Sovracomunale è, quindi, un area protetta individuata da uno o più comuni limitrofi, in cui convivono sistemi urbani, agricoli e naturali. Il parco, definito nei suoi confini, è riconosciuto dalla Provincia competente su delega della Regione Lombardia che recentemente ha affidato alle province anche la definizione delle modalità di pianificazione e gestione dei PLIS. Attualmente si contano circa 80 PLIS e altri attendono di essere riconosciuti. 2. A cosa serve? Tutti i PLIS hanno uno scopo comune: la difesa dei paesaggi urbani e naturali e la valorizzazione dell identità locale. Per raggiungere questo traguardo i PLIS si concentrano sulla salvaguardia dell agricoltura e del paesaggio rurale, sulla conservazione della biodiversità locale, sulla protezione idrogeologica, sulla tutela del patrimonio storico e culturale e, infine, sulla valorizzazione dell'identità territoriale. Questi particolari tipi di parchi diventano luoghi in cui si sperimenta la compatibilità tra le esigenze della conservazione e quelle della crescita economica. 3. Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale Lambro Meridionale e Ticinello Il Parco del Lambro Meridionale e Ticinello, voluto dai comuni di Siziano (ente gestore), Torrevecchia Pia e Vidigulfo, è stato riconosciuto dalla Provincia di Pavia, con Deliberazione G.P. n 10 del Scopo del Parco L obiettivo primario del Parco è la difesa dei paesaggi urbani e naturali e la valorizzazione dell identità locale, attraverso interventi e azioni, quali la conservazione della biodiversità, la protezione idrogeologica e la tutela del patrimonio storico e culturale. 5

6 5. Localizzazione Il Parco ha una superficie di 616 ettari, comprende i comuni di Siziano, Torrevecchia Pia e Vidigulfo e si sviluppa lungo una parte del corso del cavo Ticinello e del fiume Lambro Meridionale. Area del Parco del Lambro Meridionale e Ticinello (delimitata dalla linea rossa) 6. L area nella storia Le notizie storiche sull attuale Roggia del Ticinello risalgono, addirittura, a poco prima del Questo canale, alimentato da una derivazione dell Olona, fu scavato per proteggere il territorio milanese dalle incursioni dei Pavesi. Dal 1241 fu denominato Ticinus Novus o Ticinus e infine Ticinellus che diventerà il suo nome definitivo. Sul territorio del parco, nel comune di Vidigulfo, sono presenti tre cascine storiche: Cascina Cavalli e Cascina Zaccaria, risalenti entrambe al 1700 e parzialmente restaurate di recente, e Cascina Gandina con diversi edifici costruiti nel 1750 e in parte restaurati nel

7 7. Il Piano Particolareggiato del Parco Il Piano particolareggiato del PLIS è uno strumento di gestione che permette di organizzare e regolamentare il territorio compreso all interno del PLIS, suddividendolo in unità funzionali. Data l eterogeneità dell area inclusa nel Parco del Lambro Meridionale e Ticinello, sono state individuate 6 unità funzionali (ambiti fluviali, ambiti di cava, ambiti di rilevanza ambientale e biotopi, ambiti dei servizi pubblici e privati di interesse pubblico, ambiti agricoli, ambiti della viabilità). Suddivisione del territorio del Parco nelle 6 unità funzionali Le unità funzionali individuate non derivano da una suddivisione geografica del territorio ma sono definite in base alle caratteristiche, alle attività, alle destinazioni e al tipo di gestione che vi sono ammessi e/o previsti. Unità funzionale 1 - Ambiti fluviali: sono le parti del territorio del Parco direttamente interessate dai corsi d acqua presenti, che sono: il Lambro Meridionale, la Roggia Ticinello, la Roggia Colombana, la Roggia Speziana, la Roggia Molina e la Roggia Usella. Unità funzionale 2 - Ambiti di cava: sono le parti del territorio del Parco comprese entro il vigente Piano Cave della Provincia di Pavia 1. 1 Piano Cave della Provincia di Pavia, approvato con deliberazione del Consiglio della Regione Lombardia n. VIII/344 del 20 febbraio 2007 ( Piano Cave della Provincia di Pavia - Settori merceologici della sabbia, ghiaia, argilla, calcari e dolomie, pietre ornamentali e torba ). 7

8 Unità funzionale 3 - Ambiti di rilevanza ambientale e biotopi: sono le parti del territorio del Parco del Lambro Meridionale e Ticinello di interesse naturalistico, in quanto presentano particolari qualità di tipo vegetazionale. Unità funzionale 4 - Ambiti dei servizi pubblici e privati di interesse pubblico: sono le aree destinate al parcheggio e alla fruizione del parco o allo svolgimento di attività di interesse pubblico, compatibili con la conservazione, la promozione e la gestione del parco stesso. Unità funzionale 5 - Ambiti agricoli: sono le parti del territorio riservate alla conduzione agricola e forestale dei fondi. Unità funzionale 6 - Ambiti della viabilità: comprendono strade esistenti, piste ciclabili in progetto, porte del parco, ecodotti (cioè corridoi adatti a creare una continuità tra gli ecosistemi esistenti nelle due parti del territorio del parco separati da una strada). Per ogni unità funzionale il Parco si prefigge obiettivi specifici e ogni ambito segue una propria regolamentazione. Unità funzionale 3 - ambiti di rilevanza ambientale e biotopi Nel Parco del Lambro Meridionale e Ticinello sono presenti diverse aree di particolare pregio e valore naturalistico. Nel comune di Vidigulfo si trova un area di rilevanza ambientale. Nei comuni di Siziano e di Torrevecchia Pia si riconoscono diversi biotopi, porzioni di territorio di interesse per la presenza di piante e/o animali selvatici, oramai poco diffusi del territorio circostante. I biotopi risultano, quindi, di notevole importanza e utilità per la conservazione della natura. Gli obiettivi specifici ad essi relativi consistono in: mantenimento della vegetazione esistente; tutela e incremento della biodiversità della fauna e della flora; valorizzazione didattico-divulgativa dei biotopi. La regolamentazione prevede: divieto di tutte le alterazioni e mutazioni del suolo, compresi prelievi, spostamenti di terra, livellamenti che non siano miglioramento dell assetto idrogeologico ai fini della tutela e dell incremento della biodiversità. Biotopi presenti nel Parco - Comune di Siziano TIPOLOGIA LOCALIZZAZIONE CARATTERISTISCHE PRINCIPALI BIOTOPO 1 Tifeto Cascina Cicogno Massiccia presenza di tife (di fronte alla cava) BIOTOPO 2 Laghetto (cava rinaturata) Cascina Cicogno (zona della cava) Presenza, lungo le sponde del laghetto, di specie tipiche degli BIOTOPO 3 Residuo di ontaneta Cascina Cicogno (lungo il Cavo Ticinello) ambienti umidi padani Bosco di latifoglie riconoscibile per la prevalente presenza di ontani e caratterizzato da suolo umido 8

9 Biotopi presenti nel Parco - Comune di Torrevecchia Pia TIPOLOGIA LOCALIZZAZIONE CARATTERISTISCHE PRINCIPALI BIOTOPO 4 Zone umide A nord di Zibido al Lambro Piante palustri che formano macchie di vegetazione BIOTOPO 5 Zona umida Oasi naturalistica di Torrevecchia Pia Piante palustri che formano macchie di vegetazione Bosco ripariale Oasi naturalistica di Torrevecchia Pia Boschetto che si trova lungo i corsi d acqua ed è formato da alberi che riescono a sopportare le piene periodiche del Lambro Area di rilevanza ambientale presente nel Parco - Comune di Vidigulfo AREA DI RILEVANZA AMBIENTALE TIPOLOGIA LOCALIZZAZIONE CARATTERISTISCHE PRINCIPALI Fascia di Lungo il Cavo Prevalente presenza di ontani ontaneta Ticinello (a sud della strada provinciale 2) 8. Caratteristiche fisico-ambientali Il clima: il territorio del PLIS presenta un clima di tipo temperato continentale con precipitazioni annue che si attestano intorno a mm, concentrate perlopiù in primavera e autunno, ed escursione termica annua maggiore di 20 C. Il territorio: il Parco nasce in un area caratterizzata dalla presenza di attività umane e da zone naturali residuali e marginali. Il territorio incluso nel PLIS, infatti, è contraddistinto da una ricca attività agricola (si tratta perlopiù di pioppeti, campi di orzo, frumento, mais, risaie), da numerose superfici interessate dall edificazione residenziale e dalle attività produttive e commerciali e da alcune zone naturali che assumono un valore fondamentale ai fini del PLIS. Flora e fauna del Parco: nel Parco del Lambro Meridionale e Ticinello si possono ammirare molte specie vegetali e animali, alcune delle quali sono rare o a rischio d estinzione. Le piante Sono presenti querce, olmi, aceri e ontani, tipici degli antichi boschi di pianura. Pioppi neri, salici e sambuchi si trovano lungo le rive dei canali insieme a piante erbacee tipiche delle zone umide padane, quali il campanellino di primavera e quello estivo, il giaggiolo acquatico e la tifa. 9

10 Tra le tante specie presenti, alcune meritano particolare attenzione perchè esprimono la tipicità delle vegetazioni naturali 2 (querco-ulmeti, saliceti, ontanete, zone umide) che avrebbero ricoperto il territorio se non fossero state eliminate dall uomo. Specie presenti nel Parco particolarmente importanti dal punto di vista naturalistico Acero campestre (Acer campestre) Ontano nero (Alnus glutinosa) Vite bianca (Bryonia dioica) Carice acuta (Carex acutiformis) Carice spondicola (Carex riparia) Erba maga comune (Circaea lutetiana) Sanguinello (Cornus sanguinea) Biancospino (Crataegus monogyna) Erba cucco (Cucubalus baccifer) Cappel di prete (Euonymus europaeus) Olmaria (Filipendula ulmaria) Giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus) Giunco comune (Juncus effusus) Campanellino estivo (Leucojum aestivum) Campanellino di primavera (Leucojum vernum) Salcerella (Lythrum salicaria) Crescione d'acqua (Nasturtium officinale) Cannuccia di palude (Phragmites australis) Farnia (Quercus robur) Ranuncolo di palude (Ranunculus sceleratus) Crescione di Chiana (Rorippa amphibia) Salice bianco (Salix alba) Salicone (Salix cinerea) Lisca dei prati (Scirpus sylvaticus) Scrofularia nodosa (Scrophularia nodosa) Tifa (Typha latifolia) Scagliola palustre (Typhoides arundinacea) Veronica acquatica (Veronica anagallis-aquatica) Pervinca minore (Vinca minor) Olmo comune (Ulmus minor) Evidenziate in giallo: specie di flora spontanea protetta secondo la Legge Regionale n 10/ La flora di un territorio è costituita dall insieme delle specie vegetali che vi crescono spontaneamente ed è il risultato di un complesso di fattori ecologici, geografici e storici. Le specie, in relazione alle caratteristiche ecologiche del territorio in cui sono presenti, si organizzano in comunità vegetali (boschi, prati, arbusteti). Il complesso delle comunità vegetali di tale territorio ne costituisce quindi la vegetazione. 10

11 1. Carice spondicola (Carex riparia): si trova nelle zone umide. 2. Giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus): un tempo era molto comune, attualmente è poco frequente a causa della pulizia delle rive; nel PLIS è presente presso il tifeto di Siziano (Biotopo 1), le lanche e i fossi. 3. Campanellino estivo (Leucojum aestivum): vive nelle zone acquitrinose, ai bordi dei canali e nelle lanche; è molto raro. 4. Campanellino di primavera (Leucojum vernum): si trova nei boschi alluvionali e ripariali. 5. Crescione di Chiana (Rorippa amphibia): vive lungo le sponde e nei luoghi umidi. Foto 1, 4 di S. Assini Foto 2, 3, 5 di G. Barcheri 11

12 Oltre alla vegetazione spontanea, nel territorio del Parco vi è una rilevante presenza di specie esotiche invasive 3, favorita dal disturbo antropico. Alcune specie invasive presenti nel Parco Forbicina peduncolata (Bidens frondosa) Saeppola canadese (Conyza canadensis) Cespica annua (Erigeron annuus) Giglio di San Giuseppe (Hemerocallis fulva) Uva turca (Phytolacca americana) Robinia (Robinia pseudoacacia) Verga d oro maggiore (Solidago gigantea) Veronica comune (Veronica persica) Le piante nei biotopi I biotopi (Unità funzionale 3) hanno un grande valore dal punto di vista naturalistico. Le loro caratteristiche specifiche e la presenza di specie vegetali importanti rendono queste aree i nuclei essenziali per la conservazione e la tutela della natura del Parco. Biotopo 1 - Tifeto Comune di Siziano Piante presenti: Tifa (Typha latifolia), Giunco comune (Juncus effusus), Salicone (Salix cinerea), Equiseto dei campi (Equisetum arvense), Giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus), Olmaria (Filipendula ulmaria). 3 Le specie esotiche sono quelle introdotte accidentalmente o volontariamente dall uomo in territori non facenti parte del loro naturale areale di distribuzione. In tali nuovi territori, alcune di esse, definite invasive, possono diffondersi così intensamente da minacciare la flora originaria e da alterare la composizione delle comunità vegetali naturali, pregiudicandone la biodiversità. 12

13 Biotopo 2 - Laghetto (cava rinaturata) Piante presenti: Carice acuta (Carex acutiformis), Salcerella (Lythrum salicaria), Felce femmina (Athyrium filix-foemina), Pallon di maggio (Viburnum opulus). Biotopo 3 - Residuo di ontaneta Piante presenti: Ontano nero (Alnus glutinosa), Vite bianca (Bryonia dioica), Erba maga comune (Circaea lutetiana), Olmaria (Filipendula ulmaria), Canapetta (Galeopsis sp.), Ellera terrestre comune (Glechoma hederacea), Giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus), Campanellino estivo (Leucojum aestivum), Ranuncolo ficaria (Ranunculus ficaria), Rovo (Rubus sp.), Sambuco (Sambucus nigra), Scrofularia (Scrophularia sp.), Ortica (Urtica dioica). 13

14 Comune di Torrevecchia Pia Biotopo 4 - Zone umide (a nord di Zibido) Piante presenti: Girardina silvestre (Aegopodium podagraria), Ontano nero (Alnus glutinosa), Vite bianca (Bryonia dioica), Vilucchio bianco (Calystegia sepium), Carice acuta (Carex acutiformis), Carice spondicola (Carex riparia), Luppolo del Giappone (Humulus scandens), Giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus), Salcerella (Lythrum salicaria), Cannuccia di palude (Phragmites australis), Poligono nodoso (Polygonum lapathifolium), Ranuncolo di palude (Ranunculus sceleratus), Rovi (Rubus sp.), Salice bianco (Salix alba), Sambuco (Sambucus nigra), Lisca dei prati (Scirpus sylvaticus), Lenticchia d acqua (Spirodela polyrhiza), Ortica (Urtica dioica), Veronica acquatica (Veronica anagallis-aquatica). Biotopo 5 Zona umida (Oasi naturalistica) Piante presenti: Carice acuta (Carex acutiformis), Giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus), Campanellino estivo (Leucojum aestivum), Salcerella (Lythrum salicaria). 14

15 Biotopo 5 - Bosco ripariale Piante presenti: Salice bianco (Salix alba), Pioppo nero (Populus nigra), Farnia (Quercus robur), Olmo comune (Ulmus minor), Robinia (Robinia pseudoacacia), Acero campestre (Acer campestre), Cappel di prete (Euonymus europaeus), Sambuco (Sambucus nigra), Sanguinello (Cornus sanguinea), Rovi (Rubus caesius, Rubus ulmifolius), Girardina silvestre (Aegopodium podagraria), Aristolochia clematite (Aristolochia clematitis), Equiseto invernale (Equisetum hyemale), Edera comune (Hedera helix), Poligono (Polygonum sp.), Ranuncolo ficaria (Ranunculus ficaria), Verga d oro maggiore (Solidago gigantea), Viola (Viola sp.), Campanellino di primavera (Leucojum vernum). 15

16 Gli animali Il Parco del Lambro Meridionale e Ticinello è il primo PLIS entomologico in Italia. La fauna entomologica riveste, infatti, una notevole importanza. Farfalle e Libellule Nel Parco, lungo i corsi d acqua, è presente una ricca popolazione di Licena delle paludi (Lycaena dispar, nella foto). Questa farfalla all interno del territorio trova la vegetazione idonea per la riproduzione e il nutrimento (le piante di romice sono il nutrimento per le larve mentre le piante erbacee come la salcerella, Lythrum salicaria, forniscono il nettare alle forme alate). La Licena delle paludi, già estinta in Inghilterra fin dal 1851 e diventata molto rara nei paesi della Comunità Europea, è elencata tra le specie sotto tutela rigorosa perché considerata in estinzione nella Direttiva della CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (Direttiva 92/43/CEE). Oltre alla Licena delle paludi, nel Parco sono state rilevate molte altre specie di Lepidotteri (Farfalle). La presenza di questi insetti è dovuta alle specifiche essenze vegetali dell area che svolgono l importantissimo ruolo di fonte alimentare. Lepidotteri presenti nel parco Vanessa dell ortica (Aglais urticae) Argo bronzeo (Lycaena phlaeas) Pretino (Amata phegea) Adone blu (Lysandra bellargus) Aurora (Anthocharis cardamines) Farfalla colibrì (Macroglossum stellatarum) Ilia (Apatura ilia) Vanessa multicolore (Nymphalis polychloros) Pieride del biancospino (Aporia crataegi) Macaone (Papilio machaon) Tabacco di Spagna (Argynnis paphia) Bombice dell ailanto (Phylosamia cynthia) Silvano (Augiades sylvanus) Cavolaia minore (Pieris rapae) Bombice del rovo (Bombyx rubi) Vanessa C bianco (Polygonia C-album) Panfilo (Coenonympha pamphilus) Icaro (Polyommatus icarus) Croceo (Colias croceus) Pavonia minore (Saturnia pavonia) Morfeo (Heteropterus morpheus) Pavonia maggiore (Saturnia pyri) Vanessa io (Inachis io) Vanessa antiopa (Vanessa antiopa) Podalirio (Iphiclides podalirius) Vanessa atalanta (Vanessa atalanta) Latonia (Issoria lathonia) Vanessa del cardo (Vanessa cardui) Licena delle paludi (Lycaena dispar) 16

17 1. Aurora (Anthocharis cardamines): vive in quasi tutta l Europa occidentale. 2. Morfeo (Heteropterus morpheus): vive vicino alle zone paludose dell Italia settentrionale e del Lazio. 3. Podalirio (Iphiclides podalirius): presente in tutta l Europa (fino al limite del 54 N). 4. Macaone (Papilio machaon): vive in tutta l Europa ma è sempre più raro per la distruzione degli habitat naturali. Foto di G. Barcheri 17

18 Oltre ai Lepidotteri, numerose specie di Odonati (Libellule) si trovano vicino ai corsi d acqua. Questi insetti hanno un ruolo molto importante: si cibano di numerosi insetti fastidiosi come tafani, mosche e zanzare e, a loro volta, sono mangiati da diverse specie di pesci e uccelli. La loro presenza, inoltre, indica che la qualità delle acque è buona. Odonati presenti nel parco Libellula turchina (Aeshna cyanea) Calopteride splendente (Calopteryx splendens) Colopteride vergine (Calopteryx virgo) Libellula verde (Cordulia aenea) Libellula ferruginea (Crocothemis erythraea) Damigella elegante (Ischnura elegans) Libellula fulva (Libellula fulva) Libellula azzurra (Orthetrum brunneum) Damigella (Platycnemis pennipes) Simpetro (Sympetrum fonscolombii) Libellula piemontese (Sympetrum pedemontanum) Uccelli La vegetazione, l ambiente ricco di acque e la posizione lungo una rotta migratoria, favoriscono la presenza di diversi e numerosi uccelli. Uccelli presenti nel parco Cannaiola verdognola (Acrocephalus palustris) Averla piccola (Lanius collurio) Piro-Piro piccolo (Actitis hypoleucos) Usignolo (Luscinia megarhynchos) Piro-Piro culbianco (Actitis ochropus) Gruccione (Merops apiaster) Martin pescatore (Alcedo atthis) Ballerina bianca (Motacilla alba) Germano reale (Anas platyrhynchos) Ballerina gialla (Motacilla cinerea) Prispolone (Anthus trivialis) Cutrettola (Motacilla flava) Airone cenerino (Ardea cinerea) Nitticora (Nycticorax nycticorax) Gufo comune (Asio otus) Rigogolo (Oriolus oriolus) Cardellino (Carduelis carduelis) Codirosso (Phoenicurus phoenicurus) Verdone (Carduelis chloris) Luì piccolo (Phylloscopus collybita) Usignolo di fiume (Cettia cetti) Luì verde (Phylloscopus sibilatrix) Cicogna bianca (Ciconia ciconia) Pendolino (Remiz pendulinus) Falco di palude (Circus aeruginosus) Saltimpalo (Saxicola torquata) Beccamoschino (Cisticola juncidis) Verzellino (Serinus serinus) Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) Capinera (Sylvia atricapilla) Garzetta (Egretta garzetta) Sterpazzola (Sylvia communis) Migliarino di palude (Emberiza schoeniclus) Totano moro (Tringa erythropus) Gheppio comune (Falco tinnunculus) Tordo sassello (Turdus iliacus) Beccaccino (Gallinago gallinago) Tordo bottaccio (Turdus philomelos) Gallinella d acqua (Gallinula chloropus) Cesena (Turdus pilaris) Caveliere d Italia (Himantopus himantopus) Pavoncella (Vanellus vanellus) 18

19 1. Martin pescatore (Alcedo atthis): si trova vicino a fiumi, ruscelli a corso lento e stagni dove si ciba di pesci e libellule; la sua presenza è un indicatore di acqua non contaminata. 2. Airone cenerino (Ardea cinerea): lo si osserva lungo i fiumi, nei canali, nelle risaie e in altri luoghi con acque aperte che rappresentano gli ambienti dove sverna o dove è presente tutto l anno; si alimenta di piccoli animali acquatici. 3. Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major): vive nei boschi, nei giardini e nei parchi; si ciba dei tarli del legno e di altri insetti e durante l inverno anche di bacche e semi. È una specie protetta (legge 157/1992). 4. Cavaliere d Italia (Himantopus himantopus): si trova nelle paludi, nei fiumi e nelle risaie dove si ferma durante le migrazioni a partire dal mese di aprile; si nutre delle larve acquatiche delle mosche e di altri piccoli invertebrati Foto di L. Andena 19

20 Altre presenze faunistiche rilevanti Recentemente è stato reintrodotto nel tifeto di Siziano (Biotopo 1) il rospo smeraldino (Bufo viridis), specie inclusa nella lista delle specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa (Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche). 9. Il Parco e la Rete Ecologica Una Rete Ecologica rappresenta un sistema di connessione fra elementi del territorio che presentano caratteristiche di naturalità. Molti di questi elementi, infatti, si trovano oggi isolati e frammentati poiché sono circondati da aree in cui è fortemente presente l attività umana. La Rete ecologica consente pertanto di compensare e ridurre questo isolamento. Il Parco e la Rete Ecologica locale: il territorio incluso nel Parco del Lambro Meridionale e Ticinello è caratterizzato da una spiccata vocazione agricola e dalla presenza di diverse aree naturali di evidente importanza naturalistica. Allo stato attuale queste aree risultano prevalentemente isolate fra di loro. Tuttavia i biotopi e i lembi boscati presenti nel Parco hanno una struttura discreta, che si ritiene già capace di funzionare come un potenziale punto di appoggio di una rete ecologica locale. Inoltre, potenzialmente, il Lambro Meridionale, il Ticinello e i canali che costituiscono la rete irrigua minore, se valorizzati e potenziati, possono assumere il ruolo importantissimo di elementi lineari (corridoi ecologici) di collegamento tra le residue formazioni vegetazionali (nodi della rete ecologica). Gli interventi realizzati grazie al Finanziamento da parte della Fondazione Cariplo ( ) per il progetto Interventi di incremento della biodiversità nel PLIS di neoistituzione Parco del Lambro Meridionale e Ticinello sono indirizzati anche al rafforzamento di una rete ecologica locale funzionale e fruibile, ripristinando una continuità territoriale ed ecologico-funzionale fra gli ambienti naturali. Il Parco e la Rete Ecologica Regionale: la Regione Lombardia, come diverse altre regioni italiane quali il Veneto, l Emilia Romagna, le Marche, la Puglia, la Calabria e la Sardegna, ha approvato il disegno definitivo della propria Rete Ecologica Regionale. Essa è costituita da elementi di diverso livello: elementi primari ed elementi di secondo livello. Gli elementi primari comprendono le aree identificate dalla Regione come prioritarie per la biodiversità, tutti i Parchi Nazionali e Regionali e i Siti della Rete Natura Gli elementi di secondo livello, invece, sono quelli che connettono gli elementi primari completando il disegno della rete ecologica. 4 Natura 2000 è una rete di aree di interesse comunitario, creata dall Unione Europea, per la conservazione della biodiversità presente nei territori dei Paesi membri. 20

21 Il Parco del Lambro Meridionale e Ticinello si inquadra in due settori della Rete Ecologica Regionale (54 - Naviglio Pavese; 74 - Lodi) Inquadramento del Parco nella Rete Ecologica Regionale Nei due settori si riconoscono diversi elementi (sia primari sia di secondo livello) che si intrecciano con la zona del Parco. Particolarmente importanti sono la presenza nel PLIS di un corridoio primario a bassa o moderata antropizzazione e di un varco da mantenere. Nel primo elemento si devono evitare, come criterio ordinario, nuove trasformazioni. Nel secondo elemento si deve limitare ulteriore consumo di suolo o alterazione dell habitat perché l area conservi la sua potenzialità di punto di passaggio per la biodiversità. Gli elementi della RER nella zona del Parco 21

22 Gli elementi di criticità della Rete Ecologica del Parco: la costituzione di una rete ecologica su un territorio compromesso dal punto di vista ecologico, quale quello del Parco del Lambro Meridionale e Ticinello, trova il suo principale ostacolo in un uso del suolo che spesso difficilmente si concilia con la presenza di ambienti naturali e integri nella loro struttura ecologica. La costituzione del Parco del Lambro Meridionale e Ticinello può rappresentare quindi una buona opportunità per introdurre nella pianificazione territoriale elementi innovativi di uso e di sviluppo sostenibili. 10. Cosa fare per il Parco? Come già ricordato scopi del Parco sono la difesa dei paesaggi urbani e naturali e la valorizzazione dell identità locale. Il raggiungimento di questi obiettivi passa obbligatoriamente anche attraverso una riqualificazione ambientale attuata con una serie di azioni volte sia alla conservazione sia all incremento della biodiversità. Data la vocazione faunistica del Parco, proteggere e ampliare la componente entomologica e quella ornitica rappresenta uno scopo di primaria importanza. Per soddisfare tale obiettivo è necessario intervenire in maniera mirata al fine di migliorare gli habitat faunistici. Per quanto riguarda la componente entomologica, un territorio ospitale dovrebbe presentare una varietà di ambienti (tratti di boschi, incolti, prati, sponde dei corsi d acqua ricche di vegetazione) che permettano lo sviluppo sia della fase larvale sia di quella adulta. Pertanto è necessario gestire le sponde dei corsi d acqua e gli incolti ad essi limitrofi mantenendo la vegetazione sempre ricca; salvaguardare i filari arborei e le siepi; migliorare i margini delle macchie boscate inserendo arbusti con fioriture adatte ai Lepidotteri. Per quanto riguarda la componente ornitica, l area del Parco risulta particolarmente adatta alle specie acquatiche, ma anche ai rapaci. Gli interventi suggeriti per mantenerla ricca comprendono la salvaguardia e il rinfoltimento delle siepi, che costituiscono un importante punto di rifugio, nidificazione e sosta. Inoltre, nelle aree coltivate, le stoppie di cereali costituiscono una riserva invernale di cibo per l avifauna stanziale; pertanto bisognerebbe prevederne la permanenza fino alla primavera successiva. E chiaro, quindi, che per ampliare e proteggere la componente faunistica è necessario intervenire anche sulla flora del Parco tenendo in considerazione sia la conservazione e l aumento delle specie vegetali delle diverse aree sia la necessità di costituire una rete ecologica efficiente. 22

23 Gli interventi effettuati: per perseguire gli obiettivi prefissati dal PLIS, sono stati potenziati i Biotopi già presenti attraverso la piantumazione di specie erbacee tipiche degli ambienti caratterizzanti i biotopi stessi. Biotopo 1. Tifeto, Siziano. Specie vegetali piantumate Giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus) Giunco comune (Juncus effusus) Salcerella (Lythrum salicaria) Tifa (Typha angustifolia) Biotopo 5. Zona umida Oasi naturalistica di Torrevecchia Pia. Specie vegetali piantumate Carice volpina (Carex otrubae) Carice maggiore (Carex pendula) Falso cipero (Carex pseudocyperus) Campanellino estivo (Leucojum aestivum) Giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus) Salcerella (Lythrum salicaria) Inoltre sono state impiantate due macchie boscate (macchie seriali) nel Comune di Torrevecchia Pia e una nel Comune di Vidigulfo. Le macchie seriali: il metodo delle macchie seriali per il ripristino della vegetazione arborea ripercorre in tempi più brevi i processi spontanei di rimboschimento. L impianto della macchia seriale, a forma ellittica, è costituito da un nucleo centrale con prevalenza di alberi (zona A) circondato da un area in cui il numero di alberi e arbusti è simile (zona B) circondato a sua volta da una fascia ancora più esterna in cui invece sono maggiormente presenti gli arbusti (zona C). Intorno alla macchia seriale, infine, si trovano le erbe spontanee dell area. Schema della macchia seriale 23

24 Schema specifico di una macchia seriale Il metodo delle macchie seriali è più sostenibile per l ambiente e molto vantaggioso. Infatti richiede scarsa o nulla manutenzione e permette un evidente risparmio di acqua, energia e prodotti chimici, quali diserbanti, anticrittogamici o fertilizzanti. Il disturbo antropico è nullo perché, una volta effettuato l impianto, la macchia non necessita di interventi da parte dell uomo. La biodiversità vegetale e animale è quindi molto elevata. Infine, le macchie seriali rappresentano delle vere e proprie barriere fisiche per la diffusione delle specie esotiche invasive. Nelle tre macchie seriali realizzate sono state messe a dimora complessivamente 4675 nuove piante: 2900 a Torrevecchia Pia e 1775 a Vidigulfo. Macchie seriali impiantate nel Comune di Torrevecchia Pia Le macchie seriali impiantate a Torrevecchia Pia si definiscono mesoigrofile: le specie messe a dimora prediligono terreni freschi, profondi, con buona disponibilità idrica e sopportano periodiche esondazioni d acqua. Luoghi degli impianti Area degli impianti: Oasi naturalistica Dimensione di ciascuna macchia seriale: 1000 mq Superficie zona A: 50 mq Superficie zona B: 350 mq Superficie zona C: 600 mq 24

25 Specie messe a dimora nell area A Alberi Arbusti Farnia (Quercus robur) Nocciolo (Corylus avellana) Pioppo bianco (Populus alba) Melo selvatico (Malus sylvestris) Pioppo nero (Populus nigra) Sanguinello (Cornus sanguinea) Salice bianco (Salix alba) Acero campestre (Acer campestre) Ontano nero (Alnus glutinosa) Cappel di prete (Euonymus europaeus) Olmo bianco (Ulmus laevis) Pado (Prunus padus) Olmo comune (Ulmus minor) Gilostilo (Lonicera xylosteum) Ciliegio (Prunus avium) Totale alberi 113 Totale arbusti 37 Totale complessivo 150 Alberi Farnia (Quercus robur) Pioppo bianco (Populus alba) Pioppo nero (Populus nigra) Olmo comune (Ulmus minor) Salice bianco (Salix alba) Ontano nero (Alnus glutinosa) Ciliegio (Prunus avium) Olmo bianco (Ulmus laevis) Specie messe a dimora nell area B Totale alberi 350 Totale arbusti 350 Arbusti Nocciolo (Corylus avellana) Cappel di prete (Euonymus europaeus) Sanguinello (Cornus sanguinea) Acero campestre (Acer campestre) Pado (Prunus padus) Pallon di maggio (Viburnum opulus) Frangola (Frangula alnus) Ligustro (Ligustrum vulgare) Melo selvatico (Malus sylvestris) Biancospino (Crataegus monogyna) Gilostilo (Lonicera xylosteum) Totale complessivo

26 Alberi Farnia (Quercus robur) Pioppo bianco (Populus alba) Pioppo nero (Populus nigra) Olmo comune (Ulmus minor) Olmo bianco (Ulmus laevis) Salice bianco (Salix alba) Specie messe a dimora nell area C Totale alberi 150 Totale arbusti 450 Arbusti Nocciolo (Corylus avellana) Cappel di prete (Euonymus europaeus) Acero campestre (Acer campestre) Biancospino (Crataegus monogyna) Corniolo (Cornus mas) Rosa selvatica comune (Rosa canina) Ligustro (Ligustrum vulgare) Gilostilo (Lonicera xylosteum) Pado (Prunus padus) Sanguinello (Cornus sanguinea) Pallon di maggio (Viburnum opulus) Melo selvatico (Malus sylvestris) Frangola (Frangula alnus) Totale complessivo 600 Macchia seriale impiantata nel Comune di Vidigulfo La macchia seriale impiantata a Vidigulfo si definisce mesoxerofila: le specie messe a dimora sopportano periodi di aridità estiva. Luogo dell impianto Area dell impianto: nei pressi della pista di Vairano Dimensione della macchia seriale:1250 mq Superficie zona A: 75 mq Superficie zona B: 375 mq Superficie zona C: 800 mq 26

27 Alberi Farnia (Quercus robur) Olmo comune (Ulmus minor) Olmo bianco (Ulmus laevis) Roverella (Quercus pubescens) Cerro (Quercus cerris) Orniello (Fraxinus ornus) Pioppo tremolo (Populus tremula) Betulla verrucosa (Betula pendula) Ciliegio (Prunus avium) Specie messe a dimora nell area A Totale alberi 150 Totale arbusti 75 Arbusti Nocciolo (Corylus avellana) Melo selvatico (Malus sylvestris) Biancospino (Crataegus monogyna) Acero campestre(acer campestre) Cappel di prete (Euonymus europaeus) Pado (Prunus padus) Sanguinello (Cornus sanguinea) Corniolo (Cornus mas) Spinocervino (Rhamnus cathartica) Crespino comune (Berberis vulgaris) Totale complessivo 225 Alberi Farnia (Quercus robur) Olmo comune (Ulmus minor) Olmo bianco (Ulmus laevis) Roverella (Quercus pubescens) Cerro (Quercus cerris) Orniello (Fraxinus ornus) Pioppo tremolo (Populus tremula) Betulla verrucosa (Betula pendula) Specie messe a dimora nell area B Totale alberi 375 Totale arbusti 375 Arbusti Nocciolo (Corylus avellana) Biancospino (Crataegus monogyna) Acero campestre (Acer campestre) Cappel di prete (Euonymus europaeus) Pado (Prunus padus) Sanguinello (Cornus sanguinea) Ligustro (Ligustrum vulgare) Corniolo (Cornus mas) Melo selvatico (Malus sylvestris) Spinocervino (Rhamnus cathartica) Biancospino selvatico (Crataegus oxyacantha) Rosa selvatica comune (Rosa canina) Pruno selvatico (Prunus spinosa) Ginepro comune (Juniperus communis) Crespino comune (Berberis vulgaris) Totale complessivo

28 Alberi Farnia (Quercus robur) Cerro (Quercus cerris) Roverella (Quercus pubescens) Orniello (Fraxinus ornus) Pioppo tremolo (Populus tremula) Betulla verrucosa (Betula pendula) Specie messe a dimora nell area C Totale alberi 265 Totale arbusti 535 Arbusti Biancospino selvatico (Crataegus oxyacantha) Biancospino (Crataegus monogyna) Acero campestre (Acer campestre) Cappel di prete (Euonymus europaeus) Spinocervino (Rhamnus cathartica) Pruno selvatico (Prunus spinosa) Sanguinello (Cornus sanguinea) Corniolo (Cornus mas) Rosa selvatica comune (Rosa canina) Ligustro (Ligustrum vulgare) Ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius) Melo selvatico (Malus sylvestris) Totale complessivo Gli interventi effettuati fuori dal Parco Le vetrine della biodiversità: nel Comune di Siziano sono state realizzate due vetrine della biodiversità, una in via 8 marzo e l altra nell area del Gesiolo, vicino al laghetto di Casatico. Una vetrina della biodiversità è in corso di realizzazione nel comune di Vidigulfo. Questi allestimenti vegetali hanno lo scopo di presentare alcune specie autoctone che per le caratteristiche delle loro foglie e dei loro fiori e frutti sono piante che presentano un elevato valore estetico oltre a quello ecologico. Le vetrine della biodiversità rappresentano anche il primo approccio che il cittadino può avere con alcuni aspetti naturalistici del Parco del Lambro Meridionale e Ticinello, rappresentando così una sorta di introduzione al Parco. Esse sono utili anche alle scuole per la presenza di specie vegetali tipiche dei nostri ambienti e possono anche essere dei modelli ispiratori per chiunque voglia impiantare nel proprio giardino una siepe, un aiuola, un arbusteto ad alto indice di biodiversità. Lista delle specie presenti nella vetrina della biodiversità in via 8 marzo (Siziano) Osmunda (Osmunda sp.) Silene rigonfia (Silene vulgaris) Salcerella (Lythrum salicaria) Mughetto (Convallaria majalis) Aglio angoloso (Allium angulosum) Giaggiolo acquatico (Iris sibirica) Gladiolo dei campi (Gladiolus palustris) Melo selvatico (Malus sylvestris) Lisimachia (Lysimachia vulgaris) Rosa selvatica comune (Rosa canina) Giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus) Lantana (Viburnum lantana) Garofano dei certosini (Dianthus carthusianorum) Cappel di prete (Euonymus europaeus) Campanellino estivo (Leucojum aestivum) 28

29 Lista delle specie presenti nella vetrina della biodiversità del Gesiolo Acero campestre (Acer campestre) Gilostilo (Lonicera xylosteum) Crespino comune (Berberis vulgaris) Melo selvatico (Malus sylvestris) Corniolo (Cornus mas) Pado (Prunus padus) Nocciolo (Corylus avellana) Pruno selvatico (Prunus spinosa) Biancospino (Crataegus monogyna) Pero selvatico (Pyrus pyraster) Cappel di prete (Euonymus europaeus) Rosa selvatica comune (Rosa canina) Ligustro (Ligustrum vulgare) 12. Il PLIS e la ricerca scientifica L'area del Parco del Lambro Meridionale e Ticinello è oggetto di diverse ricerche scientifiche svolte principalmente dall'università di Pavia. In primo luogo collaboratori e ricercatori universitari partecipano al rilevamento delle specie vegetali, animali e fungine che si ritrovano nell'area, identificando il genere e la specie. I dati vengono via via raccolti contribuendo al completamento della mappa foristica, faunistica e micologica come si può osservare nel sito Questi dati oltre a identificare la situazione della biodiversità attuale dell'area sono molto utili per monitorare eventuali cambiamenti dovuti a diverse cause antropiche come inquinamenti chimici, eliminazione di specie, cementificazione. Nell'area del PLIS sono inoltre in corso tesi di laurea che hanno come oggetto di studio, la progettazione e la realizzazione di impianti vegetali utili alla riqualificazione e al recupero degli habitat. Le tesi discusse in seduta di laurea sono tutte depositate e consultabili nelle biblioteche universitarie. 13. Istruzioni per l uso Le norme tecniche di attuazione: ognuno dei tre Comuni interessati dal PLIS ha, nel suo Piano Regolatore Generale, una specifica parte destinata al PLIS e disciplinata da specifici articoli delle norme tecniche di attuazione. Le norme tecniche sono suddivise in 46 articoli che comprendono la definizione di PLIS, la suddivisione in unità funzionali, i vincoli paesaggistici e amministrativi, le indicazioni gestionali di carattere naturalistico e le indicazioni gestionali di carattere edilizio e urbanistico. Si tratta quindi di una serie di articoli che disciplinano il PLIS e regolamentano le diverse attività umane nel territorio del parco ( nell area dedicata al PLIS: Norme Attuazione) Il comportamento e le regole di base: il Parco del Lambro Meridionale e Ticinello ha come scopo principale la tutela di un area di pregio e di valore ai fini della salvaguardia del paesaggio e della biodiversità. La fruizione deve, pertanto, avvenire senza compromettere l equilibrio ecologico degli ambienti né disturbare le specie presenti. Di conseguenza, nel territorio del Parco valgono i seguenti divieti: 29

30 o o o o o o o produrre rumori, suoni e luci; abbandonare rifiuti o costituire depositi di materiali, anche temporanei, di qualsiasi genere; uscire dalle strade e dai sentieri ammessi; accendere fuochi, allestire attendamenti o campeggi al di fuori delle aree specificamente individuate a tale scopo; introdurre specie animali e vegetali non caratteristiche del territorio; asportare o danneggiare piante, frutti, fiori e funghi; danneggiare, disturbare, catturare o uccidere animali, raccogliere o distruggere i loro nidi, danneggiare o distruggere i loro ambienti; o o o o costruire opere edilizie di qualsiasi genere ad eccezione delle opere espressamente consentite nelle unità funzionali; alterare il regime e la composizione delle acque; transitare con qualsiasi veicolo motorizzato, fatta eccezione per i mezzi di servizio e di lavoro e/o autorizzati dal Parco. svolgere qualsiasi attività che risulti in contrasto con gli scopi istitutivi del Parco. 14. Il cittadino e il Parco del Lambro Meridionale e Ticinello Che cosa può fare il cittadino oltre a rispettare le regole sopra elencate? Se possiede un giardino o un campo può dedicare uno spazio alle piante autoctone che richiamino le farfalle e gli uccelli del luogo. Se vuole dei suggerimenti, può seguire le istruzioni sulle bacheche dedicate che troverà dislocate in vari punti del parco ma anche in paese. Allestire una siepe, un aiuola o un piccolo boschetto ad alto indice di biodiversità può aiutare molto la natura e contribuisce a rafforzare la rete ecologica regionale. Il cittadino può inoltre segnalare gli abusi sulla natura (sversamento di rifiuti, taglio di alberi di valore come le querce, scarichi sospetti) direttamente agli uffici del Comune oppure alle associazioni ambientaliste del territorio. 30

31 15. Link e contatti Link: o o o (vedi tasto Ambiente); (vedi tasto Ambiente); (vedi tasto Parco Locale di Interesse Sovracomunale). Contatti: o silviapaola.assini@unipv.it o solveig.tosi@unipv.it 31

32 Comune di Siziano Comune di Vidigulfo Comune di Torrevecchia Pia Fondazione Cariplo Provincia di Pavia Dipartimento di Scienze della Terra e dell Ambiente Sezione di Ecologia del Territorio, Università di Pavia 32

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