PIANO DI ASSESTAMENTO E GESTIONE FORESTALE

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1 PIANO DI ASSESTAMENTO E GESTIONE FORESTALE Il piano di gestione e assestamento forestale (PGAF) è un documento tecnico a validità pluriennale (10-20 anni) con il quale vengono definiti gli obiettivi che si vogliono perseguire nel medio periodo, gli orientamenti di gestione e le operazioni dettagliate per realizzare tali scopi. Comporta una divisione funzionale della foresta (compartimentazione) che costituisce l ossatura su cui si articolano la programmazione e l esecuzione degli interventi.

2 PIANO DI ASSESTAMENTO E GESTIONE FORESTALE Questo strumento di pianificazione dell azienda forestale è realizzato da professionisti iscritti all albo dei Dottori agronomi e forestali(*). Il Piano deve essere coerente con gli obiettivi e le prescrizioni contenute nella pianificazione dei livelli superiori, di tipo forestale (Piano Forestale Regionale, Regolamento forestale, Piano Forestale Comprensoriale) o meno (Piano Territoriale di coordinamento, Piani di gestione delle aree protette o dei siti Natura 2000, Piano di Assetto Idrogeologico, ecc.) (*) Le competenze del dottore agronomo e dottore forestale sono normate dalla L. 3/1976 modificata dalla L.152/1992

3 PIANO DI ASSESTAMENTO E GESTIONE FORESTALE Ogni Regione ha elaborato un proprio disciplinare o regolamento in merito alle modalità di realizzazione dei piani di gestione e assestamento forestale, a cui sono associate differenti modalità di configurazione e implementazione di questi strumenti. Il PGAF non è soggetto a valutazione ambientale strategica, ma può essere soggetto a Valutazione d Incidenza per le parti ricadenti in aree protette o della rete Natura 2000.

4 REGIONE LAZIO LEGGE REGIONALE N. 39 DEL "Norme in materia di gestione delle risorse forestali Regolamento forestale Regolamento di attuazione dell articolo 36 della legge regionale 28 ottobre 2002, n. 39 (Norme in materia di gestione delle risorse forestali)

5 REGIONE LAZIO LEGGE REGIONALE N. 39 DEL "Norme in materia di gestione delle risorse forestali ARTICOLO La Regione riconosce la pianificazione quale strumento prioritario per la gestione sostenibile del patrimonio boschivo e pascolivo 2. La pianificazione del patrimonio boschivo e pascolivo si attua tramite l elaborazione e l applicazione dei piani di gestione di proprietà pubbliche o private, singole o associate 3. I piani devono essere redatti in conformità ai principi previsti dalla presente legge in materia di utilizzazione boschiva e pascoliva e nel rispetto degli indirizzi del Piano Forestale Regionale e della pianificazione territoriale.

6 REGIONE LAZIO LEGGE REGIONALE N. 39 DEL "Norme in materia di gestione delle risorse forestali 1. La gestione del patrimonio forestale di proprietà pubblica o collettiva, nonché degli enti morali, deve essere effettuata sulla base di piani di gestione ed assestamento forestale. 2. La gestione della proprietà forestale privata può essere effettuata sulla base dei piani di cui agli articoli 13 e 14. In assenza della pianificazione l esercizio delle attività forestali, zootecniche e ricreative all interno del patrimonio forestale privato deve attuarsi in conformità al regolamento forestale.

7 BOSCHI DI PROPRIETÀ PUBBLICA (anche gestiti da soggetti privati) Piano di assestamento e gestione forestale (PGAF) Il PGAF, se approvato e per il suo periodo di validità, è parificato al Regolamento Forestale (art. 4 DGR 126/2005) Piano di miglioramento e ricostituzione boschiva Per terreni rimboschiti o boschi ricostituiti con sovvenzioni da parte dell ente pubblico Progetto di utilizzazione forestale (PUF) Fino a quando la proprietà forestale di un ente pubblico non è sottoposta a pianificazione, la stessa può gestirsi in forma straordinaria mediante un Progetto di utilizzazione forestale di durata non superiore a 4 anni (art. 45)

8 Strumenti di gestione forestale della Regione Lazio Proprietà Strumento operativo Regime amministrativo Azienda pub. PGAF APPROVAZIONE REGIONE Azienda priv. PPT APPROVAZIONE REGIONE Sup > art.19 RF PUF AUTORIZZAZIONE PROVINCIA Sup > 3 ha <art. 19 RF PUF COMUNICAZIONE PROVINCIA Sup < 3 ha DT COMUNICAZIONE COMUNE Pianificata DT COMUNICAZIONE PROVINCIA PGAF = Piano di assestamento e gestione forestale PPT = Piano poliennale dei tagli PUF = Progetto di utilizzazione forestale DT = Dichiarazione di taglio RF = regolamento forestale.

9 Il piano di gestione ed assestamento forestale deve contenere almeno i seguenti elementi (art.13): a) obiettivi del piano; b) delimitazione e zonizzazione del patrimonio; c) documentazione cartografica; d) analisi della vegetazione; REGIONE LAZIO LEGGE REGIONALE N. 39 DEL "Norme in materia di gestione delle risorse forestali e) descrizione delle particelle forestali; f) determinazione della provvigione e della ripresa legnosa; g) piano degli interventi selvicolturali;

10 REGIONE LAZIO LEGGE REGIONALE N. 39 DEL "Norme in materia di gestione delle risorse forestali Il piano di gestione ed assestamento forestale deve contenere almeno i seguenti elementi (art.13): h) modalità e tecniche di esercizio dell attività di utilizzazione forestale; i) disciplina dell esercizio di attività inerenti le produzioni forestali non legnose; j) piano della viabilità forestale e misure per il miglioramento della rete viaria forestale e per la salvaguardia del sistema idrografico esistente all interno del patrimonio boschivo; k) modalità di conservazione, salvaguardia e criteri specifici per l utilizzazione forestale di biotopi di particolare interesse naturalistico ufficialmente individuati e di aree con particolare destinazione d uso e di alberi monumentali

11 Struttura ed elaborati del piano 1) Relazione - Descrizione della proprietà - Caratteristiche dell ambiente - La gestione passata - Obiettivi del piano - Compartimentazione della proprietà - Il rilievo topografico e dendro-auxometrico - Assestamento delle singole comprese - Interventi sulla viabilità forestale - Sistemi e modalità di utilizzazione forestale

12 Struttura ed elaborati del piano - Misure di prevenzione e lotta agli incendi boschivi - Regolamentazione degli usi civici - Gestione delle aree pascolive - Interazione con le altre forme di pianificazione - Norme di salvaguardia per la gestione delle aree protette o di particolare valore naturalistico. Valutazione d incidenza.

13 2) Allegati Struttura ed elaborati del piano - Descrizioni particellari - Prospetti riassuntivi dei dati dendro-auxometrici - Registro degli interventi - Elaborati cartografici

14 Gli elaborati cartografici in genere obbligatori nei piani di assestamento e gestione forestale sono: - corografia dell area, comprendente la cartografia del territorio comunale con evidenziazione dell area pianificata e eventuale zonizzazione territoriale per enti di competenza - carta assestamentale Elaborati cartografici del piano - quadro sinottico degli elementi catastali (mosaico catastale) - carta della viabilità e delle altre strutture ed infrastrutture (edifici, imposti, ecc.)

15 CARTA ASSESTAMENTALE (CARTA SILOGRAFICA) La carta assestamentale alla scala 1:10.000, è obbligatoria La cartografia dei piani deve utilizzare come base la Carta Tecnica Regionale (CTR 1:10.000). Il particellare va riportato sulla carta tecnica regionale alla scala 1:10.000, evidenziando con un tratto continuo di colore rosso i limiti delle particelle forestali. Al loro interno vanno riportati, ugualmente in rosso, i numeri e le eventuali lettere che identificano le stesse unità di compartimentazione.

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18 MOSAICO CATASTALE (mappa catastale, carta catastale) è obbligatoria La mosaicatura delle mappe catastali, prodotta nella stessa scala 1: alla quale viene approntata la carta assestamentale, riporta i limiti delle particelle catastali e i numeri di identificazione delle stesse unità; vi compaiono inoltre, i numeri dei fogli catastali con i relativi confini PARTICELLA CATASTALE Porzione continua di terreno, situata nel territorio di un dato Comune, appartenente a un solo possessore e tale che abbia, in tutta la sua estensione, la stessa qualità di coltura e la stessa classe di merito (fertilità stazionale).

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20 Esempi di elaborati cartografici non obbligatori a supporto del piano di assestamento e gestione forestale Quadro degli usi del suolo: bosco, coltivi, prati-pascoli, terreni improduttivi Quadro dei vincoli e delle emergenze ambientali puntuali e su area estesa Quadro delle aree a rischio di dissesto e/o con dissesti in atto Quadro delle aree percorse dal fuoco e della localizzazione di strutture ed infrastrutture con fini antincendio Superfici a pascolo, con riferimenti all organizzazione territoriale dei pascoli, delle strutture (rimessini, ecc.) e infrastrutture (recinzioni, punti di abbeveraggio, ecc.) esistenti Aree, strutture ed infrastrutture ad uso ricreativo, in particolare mappatura di aree, percorsi, punti interessati ad uso ricreativo, strutture e infrastrutture di servizio (parcheggi, toilette, barbeque, fontanili, sorgenti, punti sosta, campeggi, ecc.)

21 APPROVAZIONE DEI PIANI DI GESTIONE (art. 16 L.R. 39/2002) I piani sono approvati dalla Giunta Regionale, previo parere dell organo consultivo entro 180 giorni dalla data di ricevimento. Prima della loro approvazione, i piani riguardanti territori ricadenti in tutto o in parte nell ambito di un area protetta devono essere trasmessi all ente gestore dell area protetta stessa per il rilascio del nullaosta. Ai fini dell approvazione del piano, i soggetti interessati inviano le proposte di piano all Assessorato regionale competente. Qualora la Regione ritenga che debbano essere apportate delle modifiche al piano in istruttoria, quest ultimo deve essere restituito al soggetto interessato per la rielaborazione. In questo caso il termine è sospeso e ricomincia a decorrere dal momento della nuova presentazione. La Regione, entro 30 giorni dall approvazione dei piani trasmette alle province ed alle comunità montane, competenti per il territorio, copia dei piani approvati. Qualora i piani riguardino interventi di utilizzazione boschiva per superfici fino a tre ettari, copia del piano è inviata, altresì, ai comuni competenti del territorio.

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