Progetto PRIME OTTENERE POLLINE RICERCATO CON INNOVAZIONE MECCANICA

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1 PROVINCIA DI GROSSETO Progetto PRIME OTTENERE POLLINE RICERCATO CON INNOVAZIONE MECCANICA Reg. CE 1698/05 Piano di Sviluppo Rurale della Regione Toscana Misura 124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale RELAZIONE GENERALE DI PROGETTO Il Capofila Santina Marica Nadì Il Tecnico Dott. Giovanni Alessandri

2 PRIME è un progetto di cooperazione finaziato dal GAL FAR MAREMMA attraverso la Misura n. 124 del PSR della Regione Toscana, Asse IV Metodo Leader, che ha previsto una serie di azioni mirate all innovazione nel settore apistico e in particolare del polline. Il progetto ha inteso, principalmente, sperimentare l innovazione in relazione alla raccolta, trattamento e conservazione del polline, realizzando attrezzature meccaniche prototipe. In particolare, il tema catalizzatore a cui rispondono gli obiettivi del progetto, è: Sostegno e promozione della competitività dei prodotti locali di qualità anche mediante l utilizzazione di nuove conoscenze e tencologie. Uno degli obiettivi specifici del progetto è quello di rafforzare la filiera produttiva apistica, mediante: la sperimentazione e collaudo di nuovi macchinari non ancora diffusi nel settore apistico; l introduzione di sistemi di lavoro innovativi. Il progetto, infatti, ha inteso definire, sviluppare e provare nuove attrezzature meccaniche utili per le diverse operazioni colturali da eseguire per la raccolta, pulitura e conservazione del polline delle api. In particolare si è operato nell area della Maremma, in particolare nei comuni di Campagnatico e Isola del Giglio, in Provincia di Grosseto, area apistica fra le più importanti a livello regionale, dove necessita una particolare innovazione del settore. L area, infatti, pur essedo fra le più vocate per il settore, soffre la marginalizzazione, ed anche l abbandono e l invecchiamento degli operatori; inoltre negli ultimi anni si sono verificate molte problematiche al settore, con malattie come la varroa ormai presenti, in modo massiccio sull area, che stanno creando allarme nel settore. PRIME ha attivato la sperimentazione di un prototipo che è stato realizzato e provato. Si sono sperimentate alcune operazioni di raccolta del polline in zone diverse (Maremma e Isola del Giglio) in aree coltivate ed in zone abbandonate. Oltre alla raccolta dei diversi pollini, importatante è stata la verifica di tutto il ciclo, ovvero, la ripulitura, i primi trattamenti e la deumidificazione, prima della messa in commercio. L aggregazione del progetto PRIME, ha visto quattro aziende dell area Maremmana, con capofila l Azienda Agricola Apicoltura Pasini di Santina Marica Nadì. Le altre aziende sono la Aristotele Cooperativa Agricola sociale Onlus, le Greppe del Giglio Coperativa Agricola, la Roggi S.r.l.. Tali aziende si sono prestate per le attività correlate al progetto, neccessarie ed utili per lo studio, la realizzazione e la sperimentazione delle attrezzature prototipe, realizzate dalla Roggi S.r.l. (per l estrazione, ripulitura e deumidificazione del polline) legate alla apicoltura. Le diverse aziende, erano interessate a testare una nuova organizzazione nelle operazioni di raccolta dei pollini trasportati dalle api, circa la ripulitura da residui e la riduzione dell umidità, con la possibile introduzione di piccola meccanizzazione. E stato, quindi, interessante capire le tecniche tradizionali legate alla raccolta del prodotto e le possibili innovazioni da introdurre, testando le diverse tecniche. Alcune aziende hanno dato degli incarichi (prestazioni occasionali o utilizzo di liberi professionisti) per seguire le azioni del progetto. La Next Technology Tecnotessile, ha guidato le sperimentazioni relative alla meccanizzazione innovativa delle operazioni di raccolta dei pollini e della ripulitura e deumidificazione. Il Centro di ricerca, ha seguito dal punto di vista scientifico le varie azioni del progetto PRIME, con personale qualificato. In particolare il responsbaile della sperimentazione scientifica è stato il Dott. Solitario Nesti, affiancato da altro personale del centro. L azienda agricola Pasini, la Coop Sociale Aristotele e la Coop Le Greppe si sono occupate delle attività preliminari al progetto, necessarie all individuzione delle aree oggetto delle prove; sono state condotte prove e test. Le suddette aziende hanno incaricato alcuni operai a tempo determinato e attivato prestazioni occasionali o incarichi professionali. La Ditta Roggi S.r.l., società grossetana che si occupa di realizzazione e costruzione di macchine a disegno, dopo la fase di progettazione e prototipazione, ha realizzato le 2

3 parti meccaniche utili alla raccolta, pulizia e deumidificazione previste dal progetto, partendo da alcuni componenti già esistenti sul mercato. Sono state realizzate attrezzature innovative, esclusivamente costruite per il settore apistico, per la raccolta del polline. Per la messa a punto delle parti meccaniche, determinanti sono state le prove messe in campo e le indicazioni del personale delle aziende partecipanti al progetto. Lo Studio Tecnico Agricis, nella figura del Dott. For. Giovanni Alessandri, invece ha curato, su incarico delle aziende Pasini, Coop Aristotele e Roggi S.r.l., il coordinamento del progetto e la gestione del medesimo. Il principale obiettivo che ha guidato la sperimentazione della prototipazione é stato quello di ridurre tempi, costi e aumentare la qualità e la conservabilità, in relazione alle attività legate alla raccolta e produzione del polline. Con questo progetto si cerca di incentivare e promuovere l apicoltura, mantenendo l economia del territorio mediante sperimentazioni innovative. Infatti, meccanizzando alcune operazioni si può continuare a rendere economicamente conveniente il settore, anche in periodi critici, come quello attuale. Ulteriori sperimentazioni, saranno condotte sul prototipo realizzato, affinchè possa divenire in un futuro breve, base per la messa sul mercato. Momenti del seminario conclusivo LE RICADUTE POSITIVE DEL PROGETTO Nella Maremma, l apicoltura riveste un ruolo importante. Tale settore è molto importante sia come attività principale, sia come attività di diversificazione agricola. Il settore non è particolarmente sviluppato e la maggior parte delle attività sono condotte in economia e da personale, spesso anziano e non professionale. Gli sciami di api, sono inoltre, minacciati pesantemente dalla varroa, che sta mettendo in crisi la apicoltura. La diversificazione della produzione apistica (miele, polline, cera, propoli, pappa reale ecc.) è una delle ricadute positive del progetto. Mettere a punto un macchinario nuovo, non esistente in commercio, che sia di 3

4 ausilio per la racolta del polline, è stato un obiettivo ambizioso del progetto e in particolare, con l idea di migliorare questo tipo di produzione, nel quadro di una innovazione nel processo produttivo. Le varie attrezzature meccaniche sono state costruite tendendo conto delle diverse caratteristiche dei singoli pollini esaminati e sono in grado di essere di ausilio per le diverse operazioni di raccolta, trasformazione e deumidificazione. Il progetto PRIME è stato organizzato in 6 fasi che si sono articolate in 25 azioni. E stata organizzata una rete di partenariato (tramite la costituzione formalizzata di un accordo di partenariato di progetto); si è poi passati alla scelta delle aree apistiche delle diverse aziende su cui fare le prove e i test. Le azioni sono state condotte e ripetute nel corso di 16 mesi circa, (in periodi diversi, giugno 2013 fino a ottobre 2014). Su un campione rappresentativo di sciami, sono stati effettuati rilievi, condotti sul polline, mirati a verificare l umidita e il tasso di residui di sporco. Sono stati elaborati i dati raccolti durante i vari rilievi e la successiva interpretazione dei risultati, allo scopo di fornire indicazioni utili per la messa a punto delle parti meccaniche per la produzione (cattura) del polline. Sono state poi condotte prove e test, con quanto realizzato. Il progetto è stato completato con una fase di divulgazione dei risultati acquisiti e di diffusione dell innovazione, mediante un seminario conclusivo, tenutosi a Campagnatico il giorno 14 Ottobre Il progetto PRIME ha interessato un numero elevato di operatori, di studenti, di personale ed anche questo è un risultato positivo, poiché ha creato interesse su un settore, di solito in ombra. Ricadute economiche del progetto Il risultato principale del progetto è stato quello di trovare una chiave per produrre polline di qualità a costi sostenibili, nonostante le problematiche del settore apistico; si tratta di sostenibilità economica e sociale. In pratica per la prima volta si è cercato di mettere appunto un macchinario polivalente per il polline, con delle modalità innovative che consente di superare alcune problematiche. Tale prototipo può essere considerato pilota, in quanto attualmente non esistono esperienze né in Italia né all estero di un macchinario esclusivo per la produzione del polline. Va rilevato che gli apicoltori sono spesso imprenditori non professionali che nella vita si occupano di altro e spesso anziani e per la maggior parte producono solo miele. La diversificazione della produzione ha quindi un elevato valore; inoltre, avere un ausilio agevole, che rende le operazioni di raccolta del polline, maggiormente flessibili, facendo guadagnare tempo e, con risvolti economici positivi in termini di qualità e conservazione, è utile per gli operatori del settore, che hanno deciso di produrre polline: è questo, senza dubbio, il risultato più importante che si possa raggiungere. Ricadute ambientali del progetto Il progetto, attraverso i risultati ottenuti, si propone di aiutare gli apicoltori in questo momento complesso e di crisi del settore, dovuto alla massima diffusione della varroa e in parte alla limitata redditività degli sciami. In forma indiretta il progetto intravede una nuova possibilità di reddito per gli agricoltori, con ampliamento della gamma dei prodotti apistici, rendendo più agili e veloci le operazioni connesse alla produzione e alla ripulitura del polline e rendendo molto più economiche le diverse lavorazioni, in particolare quella della deumidificazione. Quanto espresso sopra, porta riflessi positivi che riducono il rischio di abbandono degli sciami con un generale degrado della filiera produttiva e del presidio umano nei territori rurali. Le ricadute ambientali deriveranno dal mantenimento degli sciami con un aumento degli investimenti nel settore e dell allevamento dei medesimi. La diffusione del prototipo, grazie all introduzione di nuove modalità nella raccolta del polline, potrebbe portare ad un aumento degli sciami di api, con risvolti positivi per l ambiente. Il 4

5 prototipo tiene conto anche della produzione del polline delle api che, comunque, risulta raccolto in quantitativi molto superiori alle necessità. Ricadute territoriali del progetto Il progetto si è proposto di individuare delle soluzioni produtive pratiche del polline per rispondere in parte anche alla situazione di crisi che è in atto nel settore apistico del GAL FAR Maremma, come del resto in quelle di tutta la Toscana e dell Italia. In seguito all infestazione della varroa, al clima spesso non idoneo, l impatto negativo sulla filiera apistica è aumentato. In particolare si deve cercare di evitare la perdita d interesse nel settore dell apicoltura, con conseguenze negative che nel giro di alcuni anni potrebbe portare a conseguenze nefaste, come l abbandono del settore. Le ricadute territoriali di questo progetto sono quindi di elevato rilievo, in quanto l obiettivo del progetto è quello di scongiurare l abbandono dell allevamento delle api (come è avvenuto in alcune aree italiane) e del territorio, in generale, da parte degli allevatori. Quest abbandono comporta, come già è stato manifestato in altre realtà toscane, una diminuzione di insetti impollinatori, con gravi danni all eecosistema dei territori collinari e montani. Il progetto PRIME è servito, infine, anche a sensibilizzare verso le attività apistiche, gli operatori, le autorità istituzionali locali, con l obiettivo di avvicinare i giovani al settore della apicoltura, anche se in modo più moderno e innovativo. Qui di seguito il seminario conclusivo realizzato con il progetto PRIME 5

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