Fondazione Nord Est Settembre 2012 C5. LA DINAMICA DELL OCCUPAZIONE PER SETTORI DI ATTIVITÀ

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1 C5. LA DINAMICA DELL OCCUPAZIONE PER SETTORI DI ATTIVITÀ Avviata nel 1959, la rilevazione trimestrale dell Istat sulle forze di lavoro (Rtfl) ha conosciuto nel corso degli anni significativi miglioramenti metodologici e importanti revisioni definitorie. Comunque l impianto originario dell indagine - in termini di struttura del questionario, modalità di svolgimento delle operazioni sul campo, tecnica di rilevazione, procedure di verifica e registrazione dei dati - è rimasto sostanzialmente invariato fino al A partire dal primo trimestre 2004, l indagine è stata radicalmente modificata. Tale rinnovamento è stato guidato: a. dal completamento dell armonizzazione alle disposizioni dell Unione europea, riguardanti le definizioni dei principali aggregati, i contenuti informativi e gli aspetti metodologici. Un importante innovazione consiste nel passaggio dalla rilevazione trimestrale, effettuata in una specifica settimana di ciascun trimestre, alla rilevazione continua, distribuita su tutte le settimane dell anno. Sono state inoltre introdotte importanti modifiche nel questionario somministrato agli intervistati, tali da rendere più oggettiva e precisa la misurazione dello stato di occupazione, disoccupazione o appartenenza alle non forze lavoro; b. dall ampliamento della base informativa dell indagine per fotografare con maggiore precisione un mercato del lavoro sempre più multiforme; c. dalla profonda riorganizzazione del processo produttivo: i cambiamenti più rilevanti riguardano l utilizzo di tecniche di rilevazione computer-assisted, il ricorso ad una rete di rilevazione alle dirette dipendenze dell Istituto, la costruzione di un sistema informativo-informatico per la gestione e il monitoraggio dell indagine. Oltre a questi cambiamenti legati direttamente alla rilevazione, segnaliamo che fra il 2001 ed il 2004 sono intervenute significative modificazioni in merito ai dati delle anagrafi comunali che, come è noto, rappresentano la base campionaria per la realizzazione dell indagine sulla forza lavoro: l Istat ha effettuato una revisione dei dati della popolazione residente (conseguente al Censimento 2001) e si sono registrati significativi aumenti della popolazione straniera iscritta alle anagrafi comunali, in buona parte attribuibili all esito delle regolarizzazioni degli stranieri previste dalle leggi 189 e 222 del L insieme delle modificazioni introdotte obbliga a particolari cautele nel confronto tra i risultati disponibili dal 2004 in poi e la serie relativa agli anni precedenti. E ciò vale anche per i dati ricostruiti dall Istat per renderli omogenei ai criteri utilizzati a partire dal Tale ricostruzione, comunque, a livello regionale è largamente incompleta, limitata ai dati principali.. La distribuzione degli occupati per settori di attività nel 2011 mostra qualche segnale di cambiamento rispetto all anno precedente. In particolare nel Nord Est si registra una ripresa dei livelli di industrializzazione (la percentuale di occupati nell industria manifatturiera sale al 26,6% contro il 26,2% del 2010) ed una corrispondente diminuzione di quelli di terziarizzazione (la percentuale di occupati nel terziario scende dal 62,2 al 61,8%), mentre il peso degli altri settori resta costante (3,3% agricoltura e 8,3% costruzioni). Anche a livello nazionale si registra una relativa ripresa dei settori manifatturieri, che nel 2011 assorbono il 20,4% del totale occupazione (contro il 20,2% dell anno precedente), accompagnata però da una modesta crescita del terziario (dove la quota degli occupati passa dal 67,5 al 67,8%) e da corrispondenti diminuzioni dell edilizia (che scende dall 8,5 all 8%) e dell agricoltura (dal 3,8 al 3,7%). Si conferma dunque la vocazione manifatturiera del Nord Est, anche se i livelli raggiunti nel 2011 restano distanti da quelli che si registravano fra il 2004 ed il 2008, quando il tasso di industrializzazione in quest area superava il 28%. Le dinamiche nel terziario Nel terziario nel 2011 sono attivi 1,9 milioni di addetti nel Nord Est e 15,6 milioni di addetti su scala nazionale. Rispetto all anno precedente si registra un leggero incremento per il Nord Est (+0,2%, pari a addetti) e un incremento più sensibile per il totale Italia (+1%, pari a addetti). Come noto, il settore terziario è caratterizzato da una rilevante presenza femminile, con un tasso di femminilizzazione (rispetto al numero di occupati) del 53,9% per il Nord Est e del 49,8% per il 1

2 totale nazionale 1. Dal punto di vista delle dinamiche si registrano andamenti occupazionali contrapposti rispetto al genere. Nel Nord Est le lavoratrici del terziario aumentano del 2,8% rispetto al 2010 mentre gli uomini diminuiscono del 2,8%; su scala nazionale si registra un aumento sia per le donne (+1,1%) che per gli uomini (+0,8%). Tra le aree del Nord Est, quelle maggiormente terziarizzate si confermano le province di Bolzano e Trento, dove le percentuali di occupati nel terziario sono rispettivamente pari al 70 e 68%, seguite dal Friuli Venezia Giulia (63,8%). Nel Veneto il tasso di terziarizzazione è ancora relativamente basso, pari al 59,7%, in diminuzione rispetto all anno precedente (60,5%) ma comunque su livelli che registrano una certa evoluzione rispetto al passato: nel 2004 il tasso di terziarizzazione era pari al 56,6% e dieci anni prima superava di poco il 50%. Il settore secondario: industria manifatturiera e costruzioni Negli scorsi anni il Nord Est, in particolare il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia, si è sempre caratterizzato per il mantenimento di un livello significativo di occupazione manifatturiera. Il peso dell industria manifatturiera, calcolato come rapporto fra il numero di occupati nel settore e il totale, è sempre stato significativamente superiore al dato nazionale, e continua ad esserlo: nel 2011 gli occupati manifatturieri del Nord Est rappresentano il 26,6% dell occupazione complessiva, contro un incidenza del 20,4% a livello nazionale. Con occupati nell industria, il Nord Est concentra il 17,7% del totale nazionale. I dati relativi al 2011 confermano per la manifattura interessanti segnali di ripresa rispetto agli scorsi due anni. Nel Nord Est l occupazione industriale aumenta del 2,4% ( unità) e questo andamento compensa solo in parte le rilevanti diminuzioni registrate nel 2010 (-5,2%, pari a unità in meno) e nel 2009 (-3,6%, pari a unità). In Italia nel 2011 l occupazione industriale aumenta dell 1,4% ( unità) e anche in questo caso l andamento si contrappone a quanto registrato nei due anni precedenti, che erano stati caratterizzati da diminuzioni occupazionali di circa il 4% (pari a unità in meno all anno). Sia nel Nord Est che in Italia gli andamenti del manifatturiero sono riconducibili prevalentemente alle dinamiche (positive) che hanno interessato i lavoratori di sesso maschile, che rappresentano il 72,4% degli addetti al settore nel Nord Est ed il 74,2% in Italia. Come accadeva anche negli ultimi anni, il risultato per il Nord Est è riconducibile completamente al Veneto, regione dove gli occupati nell industria sono presenti in misura consistente (circa tre quarti del totale) e dove si è registrato un aumento del 4,1%, pari a occupati in più. In provincia di Bolzano ed in Friuli Venezia Giulia i livelli occupazionali del settore industriale sono risultati invece in diminuzione (rispettivamente -5,9 e -2,7%); a Trento sono stazionari. Quanto al settore delle costruzioni, nel 2011 per il Nord Est si confermano le dinamiche occupazionali in ripresa rispetto agli andamenti negativi registrati tre anni prima, con un aumento degli occupati dell 1,3%, pari a addetti 2. Su scala nazionale invece permangono, e si aggravano, le difficoltà che il settore sta attraversando e l occupazione diminuisce del 5,3%, pari a unità in meno. E probabile che a spiegare l andamento rilevato per il Nord Est, in controtendenza rispetto al dato nazionale, contribuiscano anche diversi fattori locali, legati all attivazione di particolari politiche (ad es. quelle relative alle ristrutturazioni e ai miglioramenti energetici). E interessante osservare che fra le regioni del Nord Est, per il Veneto si registra un andamento in diminuzione del numero di occupati (-1,5%, pari a addetti in meno) mentre 1 Negli altri settori di attività i tassi di femminilizzazione dell occupazione sono assai più ridotti: per il Nord Est sono pari al 24% in agricoltura, 28% nell industria e 8% nelle costruzioni (anche a livello nazionale i risultati sono simili). 2 Nel valutare queste dinamiche occorre tener conto che il secondario è ampio utilizzatore di manodopera straniera, e questo genera specifiche difficoltà di quantificazione, per le statistiche ufficiali fondate sulle indagini sulle famiglie. Infatti è possibile che la manodopera straniera sia, per varie ragioni, solo parzialmente catturata da queste rilevazioni. L incremento osservato di occupazione industriale può dunque essere sia sovrastimato rispetto a quello effettivo (nella misura in cui il medesimo soggetto era già presente come lavoratore irregolare) sia spalmato temporalmente, quanto alla sua emersione, in un momento successivo a quello del suo effettivo inserimento nel mercato del lavoro. 2

3 nelle province di Bolzano, Trento e in Friuli Venezia Giulia si registrano rilevanti aumenti occupazionali, compresi fra il 6 e il 9%, corrispondenti nel complesso a addetti in più. L agricoltura Come è noto, l agricoltura è stata continuamente interessata negli ultimi decenni da rilevanti trasformazioni nell organizzazione delle attività, tali da produrre una continua diminuzione dell impiego della manodopera impiegata. Fra il 1993 e il 2003 nel Nord Est si è registrata una diminuzione del 18,6% del numero di addetti al settore (corrispondente ad un tasso annuo del -2%) mentre in Italia la diminuzione è stata del 27,7% (-3,2% all anno). Fra il 2004 ed il 2011 si regista una ulteriore diminuzione occupazionale del 20% nel Nord Est e del 14% in Italia. Di conseguenza nell intero periodo è dimezzato il peso del settore in termini occupazionali, che nel 2011 si è attestato al 3,3% per il Nord Est ed al 3,7% per l Italia. Nel 2011 erano occupati nell agricoltura addetti nel Nord Est, in aumento dello 0,8% rispetto all anno precedente, e addetti in Italia, con una diminuzione dell 1,9% rispetto al In prevalenza si tratta di lavoratori di sesso maschile e il peso delle donne risulta confinato al 23,7% per il Nord Est e al 29,2% in Italia. All interno del Nord Est gli andamenti occupazionali dell agricoltura risultano in sensibile diminuzione in Friuli Venezia Giulia (dove si registra un calo occupazionale del 21,1%, pari a addetti in meno). In provincia di Bolzano si registra una diminuzione del -5,9%, mentre in Veneto e in provincia di Trento si registrano aumenti rispettivamente del 4,9% e 15,2%. Fonti e indicatori I dati utilizzati sono desunti dalle Rilevazioni Istat sulle forze di lavoro i cui ultimi risultati (medie annue) A partire dal 2011 la classificazione settoriale adottata dall'istat è basata sulla codifica Ateco2007 e non più Ateco2002. E' stato possibile ricostruire retrospettivamente la serie storica sulla base di Ateco2007 solo fino al

4 C5.1 Occupati per settore: valori assoluti (in migliaia di unità) e variazioni percentuali Bolzano Trento Veneto Agr. Ind. Cos. Ter. Tot. Agr. Ind. Cos. Ter. Tot. Agr. Ind. Cos. Ter. Tot. Totale m+f var ,9% -5,3% 7,9% 0,7% 0,0% 15,2% 0,4% 9,1% -1,0% 0,7% 4,9% 4,1% -1,5% -0,2% 1,1% var ,2% -16,3% 23,8% 2,4% 0,7% 58,5% -0,8% 11,2% 1,0% 1,9% -5,8% 6,1% 13,0% 2,7% 3,3% var ,6% -1,9% 6,6% -1,1% -0,5% 5,5% 0,8% 9,0% -3,3% -0,1% 8,4% 3,3% -2,5% -3,3% -0,5% 4

5 C5.1 (segue) Occupati per settore: valori assoluti (in migliaia di unità) e variazioni percentuali Friuli Venezia Giulia Nord Est Italia Agr. Ind. Cos. Ter. Tot. Agr. Ind. Cos. Ter. Tot. Agr. Ind. Cos. Ter. Tot. Totale m+f var ,1% -2,2% 6,4% 1,9% 0,6% 0,8% 2,4% 1,3% 0,2% 0,9% -1,9% 1,4% -5,3% 1,0% 0,4% var ,8% -10,2% 24,0% 4,5% 1,9% -3,8% 2,2% 15,7% 2,8% 2,7% -2,3% 1,3% 12,4% 1,1% 1,2% var ,9% 0,8% 4,9% -1,1% -0,4% 2,4% 2,5% 0,3% -2,8% -0,4% -1,7% 1,4% -6,3% 0,8% -0,1% 5

6 C5.1 (segue) Occupati per settore: composizioni percentuali Bolzano Trento Veneto Agr. Ind. Cos. Ter. Tot. Agr. Ind. Cos. Ter. Tot. Agr. Ind. Cos. Ter. Tot. Totale m+f ,1% 15,0% 8,7% 68,2% 100% 5,1% 19,9% 8,7% 66,3% 100% 4,2% 31,0% 8,2% 56,6% 100% ,8% 15,2% 9,0% 68,0% 100% 5,3% 19,8% 9,0% 65,8% 100% 3,7% 30,6% 8,6% 57,1% 100% ,6% 14,9% 9,1% 69,4% 100% 4,9% 18,7% 9,6% 66,8% 100% 3,7% 30,2% 8,6% 57,5% 100% ,9% 14,4% 8,7% 70,0% 100% 4,0% 18,1% 10,1% 67,7% 100% 3,5% 30,6% 8,3% 57,6% 100% ,4% 15,3% 8,2% 69,1% 100% 3,7% 17,8% 10,0% 68,6% 100% 2,7% 31,2% 8,4% 57,8% 100% ,6% 15,2% 8,5% 69,7% 100% 3,4% 18,3% 9,2% 69,0% 100% 2,7% 30,2% 8,2% 58,9% 100% ,5% 15,1% 8,8% 69,5% 100% 3,5% 18,5% 8,8% 69,2% 100% 3,1% 28,1% 8,3% 60,5% 100% ,1% 14,3% 9,5% 70,0% 100% 4,0% 18,4% 9,6% 68,0% 100% 3,3% 28,9% 8,1% 59,7% 100% ,4% 7,5% 1,4% 85,8% 100% 3,1% 12,0% 1,9% 83,1% 100% 2,5% 24,1% 1,8% 71,6% 100% ,9% 6,8% 1,9% 85,5% 100% 2,8% 11,4% 1,5% 84,2% 100% 2,3% 24,4% 1,8% 71,4% 100% ,8% 7,5% 1,5% 86,3% 100% 2,4% 10,7% 1,3% 85,6% 100% 2,9% 23,1% 1,3% 72,7% 100% ,4% 7,0% 1,1% 86,5% 100% 2,3% 10,2% 1,3% 86,1% 100% 2,4% 23,5% 1,2% 72,9% 100% ,6% 7,9% 1,4% 85,1% 100% 1,9% 8,7% 1,5% 87,9% 100% 1,8% 23,3% 1,2% 73,6% 100% ,2% 7,9% 1,4% 86,5% 100% 1,4% 9,0% 1,3% 88,4% 100% 1,7% 21,1% 1,4% 75,8% 100% ,3% 8,3% 1,6% 85,8% 100% 1,5% 10,1% 1,4% 87,0% 100% 1,9% 19,5% 1,4% 77,2% 100% ,8% 6,9% 2,0% 87,3% 100% 2,4% 9,8% 1,5% 86,3% 100% 1,7% 20,0% 1,5% 76,7% 100% ,1% 20,5% 14,0% 55,4% 100% 6,6% 25,5% 13,6% 54,3% 100% 5,3% 35,6% 12,4% 46,7% 100% ,2% 21,2% 14,1% 55,6% 100% 7,0% 25,7% 14,2% 53,0% 100% 4,5% 34,7% 13,1% 47,6% 100% ,9% 20,3% 14,5% 57,3% 100% 6,6% 24,3% 15,3% 53,8% 100% 4,3% 34,9% 13,4% 47,4% 100% ,0% 19,7% 14,1% 58,2% 100% 5,2% 23,7% 16,4% 54,7% 100% 4,2% 35,4% 13,0% 47,4% 100% ,7% 20,9% 13,2% 57,2% 100% 5,0% 24,4% 16,2% 54,4% 100% 3,3% 36,6% 13,3% 46,8% 100% ,4% 20,7% 13,8% 57,0% 100% 5,0% 25,3% 15,1% 54,7% 100% 3,4% 36,5% 12,8% 47,2% 100% ,3% 20,4% 14,3% 57,1% 100% 5,0% 24,7% 14,4% 56,0% 100% 4,0% 33,9% 13,0% 49,1% 100% ,9% 20,1% 15,3% 56,7% 100% 5,3% 24,9% 15,7% 54,2% 100% 4,4% 35,2% 12,8% 47,7% 100% 6

7 C5.1 (segue) Occupati per settore: composizioni percentuali Friuli Venezia Giulia Nord Est Italia Agr. Ind. Cos. Ter. Tot. Agr. Ind. Cos. Ter. Tot. Agr. Ind. Cos. Ter. Tot. Totale m+f ,9% 25,4% 7,3% 64,3% 100% 4,4% 28,1% 8,1% 59,5% 100% 4,4% 22,5% 8,2% 64,9% 100% ,7% 27,9% 6,8% 62,5% 100% 3,9% 28,2% 8,4% 59,5% 100% 4,2% 22,3% 8,5% 65,0% 100% ,8% 27,7% 6,1% 63,4% 100% 3,9% 27,8% 8,3% 60,0% 100% 4,3% 21,9% 8,3% 65,6% 100% ,6% 26,8% 7,2% 63,4% 100% 3,6% 27,9% 8,3% 60,2% 100% 4,0% 21,7% 8,4% 65,9% 100% ,3% 26,4% 7,4% 63,9% 100% 3,0% 28,2% 8,3% 60,4% 100% 3,7% 21,4% 8,5% 66,4% 100% ,2% 26,9% 7,3% 63,6% 100% 3,0% 27,6% 8,1% 61,3% 100% 3,7% 20,8% 8,5% 67,0% 100% ,5% 27,0% 7,5% 63,0% 100% 3,3% 26,2% 8,2% 62,2% 100% 3,8% 20,2% 8,5% 67,5% 100% ,0% 26,2% 7,9% 63,8% 100% 3,3% 26,6% 8,3% 61,8% 100% 3,7% 20,4% 8,0% 67,8% 100% ,3% 18,3% 1,4% 77,9% 100% 2,7% 20,9% 1,7% 74,7% 100% 3,5% 16,7% 1,2% 78,6% 100% ,0% 18,8% 1,3% 78,0% 100% 2,6% 21,1% 1,7% 74,6% 100% 3,3% 16,2% 1,2% 79,3% 100% ,6% 18,7% 1,5% 78,2% 100% 2,7% 20,3% 1,3% 75,6% 100% 3,3% 15,7% 1,1% 79,9% 100% ,3% 17,9% 1,7% 78,0% 100% 2,6% 20,3% 1,3% 75,8% 100% 3,1% 15,3% 1,1% 80,5% 100% ,9% 17,7% 1,4% 78,9% 100% 2,1% 20,1% 1,3% 76,5% 100% 2,9% 14,7% 1,2% 81,2% 100% ,2% 18,9% 1,1% 78,8% 100% 1,8% 18,8% 1,3% 78,2% 100% 2,7% 13,7% 1,2% 82,4% 100% ,6% 17,5% 1,3% 79,6% 100% 2,0% 17,5% 1,4% 79,1% 100% 2,8% 12,9% 1,2% 83,1% 100% ,4% 15,4% 1,6% 81,6% 100% 1,9% 17,4% 1,5% 79,1% 100% 2,7% 13,0% 1,3% 83,1% 100% ,3% 30,4% 11,5% 54,7% 100% 5,4% 32,9% 12,4% 49,2% 100% 5,0% 26,2% 12,7% 56,1% 100% ,2% 34,6% 10,9% 51,3% 100% 4,8% 33,1% 12,9% 49,2% 100% 4,8% 26,2% 13,1% 55,9% 100% ,7% 34,0% 9,4% 52,9% 100% 4,6% 33,0% 13,0% 49,5% 100% 4,9% 25,9% 12,9% 56,3% 100% ,7% 33,3% 11,2% 52,8% 100% 4,3% 33,0% 13,0% 49,6% 100% 4,6% 25,9% 13,2% 56,4% 100% ,6% 32,6% 11,7% 53,1% 100% 3,7% 33,9% 13,2% 49,1% 100% 4,3% 25,8% 13,3% 56,6% 100% ,9% 32,6% 11,8% 52,7% 100% 3,8% 33,9% 12,9% 49,4% 100% 4,4% 25,6% 13,4% 56,6% 100% ,2% 34,1% 12,2% 50,5% 100% 4,3% 32,3% 13,1% 50,4% 100% 4,5% 25,2% 13,5% 56,8% 100% ,4% 34,6% 12,8% 50,2% 100% 4,4% 33,2% 13,2% 49,2% 100% 4,4% 25,5% 12,7% 57,4% 100% 7

8 Graf. 1 Struttura dell occupazione per settori di attività. Confronto tra Nord Est e Italia 70% 65% 60,4% 61,3%62,2% 61,8% 60% 66,4% 67,0%67,5%67,8% 55% 50% Composizioni percentuali 45% 40% 35% 30% 25% 20% 28,2% 27,6% 26,2% 26,6% 21,4% 20,8%20,2%20,4% 15% 10% 8,3% 8,1% 8,2% 8,3% 8,5% 8,5% 8,5% 8,0% 5% 3,0% 3,0% 3,3% 3,3% 3,7% 3,7% 3,8% 3,7% 0% '08 '09 '10 '11 '08 '09 '10 '11 '08 '09 '10 '11 '08 '09 '10 '11 '08 '09 '10 '11 '08 '09 '10 '11 '08 '09 '10 '11 '08 '09 '10 '11 Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Nord Est Italia 8

9 Graf. 2 Struttura dell occupazione per settori di attività nel Nord Est. Confronto tra uomini e donne 80% 75% 78,2% 79,1%79,1% 76,5% 70% 65% 60% Composizioni percentuali 55% 50% 45% 40% 35% 30% 33,9%33,9% 32,3% 33,2% 49,1%49,4% 50,4% 49,2% 25% 20% 20,1% 18,8%17,5%17,4% 15% 13,2%12,9%13,1%13,2% 10% 5% 0% 3,7% 3,8% 4,3% 4,4% 2,1% 1,8% 2,0% 1,9% 1,3% 1,3% 1,4% 1,5% '08 '09 '10 '11 '08 '09 '10 '11 '08 '09 '10 '11 '08 '09 '10 '11 '08 '09 '10 '11 '08 '09 '10 '11 '08 '09 '10 '11 '08 '09 '10 '11 Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Agricoltura Industria Costruzioni Terziario 9