IN SVEZIA TRIONFA L EUROSCETTICISMO 1

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1 IN SVEZIA TRIONFA L EUROSCETTICISMO 1 di Paolo Mezzanotte (Dottorando in Teoria dello stato, facoltà di Scienze politiche, università La Sapienza ) 18 maggio 2004 Sommario: 1. Forma istituzionale, forma di governo e coalizione attualmente al potere. 2. Elezioni europee del Seggi al Parlamento europeo e sistema elettorale. 4. Campagna elettorale e forze politiche in competizione. 4.1 Risultato elettorale. 5.Primi commenti politici. 1. La Svezia ha una forma istituzionale monarchica parlamentare. La sua Costituzione si compone di quattro Leggi fondamentali. I rapporti fra gli organi costituzionali sono disciplinati dalla legge sulla forma di Governo, che risale al Peculiarità della forma di Governo Svedese sono un Parlamento unicamerale, il Riksdag, e un Primo Ministro dotato di notevoli poteri, che gli garantiscono la preminenza all interno del Gabinetto e una notevole influenza sullo stesso Parlamento. Il Re, privo di effettive attribuzioni, ha un ruolo meramente simbolico. La Legge fondamentale del 1974 gli ha infatti sottratto i poteri tradizionalmente spettanti ai Capi di Stato nei regimi parlamentari, ossia la nomina del Governo e lo scioglimento del Parlamento. Il primo Ministro è proposto dal Presidente del Riksdag, e da questi successivamente nominato una volta che il Riksdag gli abbia votato la fiducia. Spettano allo stesso Primo Ministro, poi, la nomina e la revoca dei membri del Gabinetto, nonché il potere di sciogliere il Parlamento. Anche il rapporto fiduciario tra Riksdag e Primo Ministro, infine, è disciplinato dalla Costituzione in modo tale da favorire la stabilità dell esecutivo ed evitare crisi di governo avventate. Il Governo, infatti, rimane in carica se non è sfiduciato dalla maggioranza assoluta del Parlamento, rendendo così possibile la formazione di gabinetti di minoranza. 1 Capitale: Stoccolma; superficie: Kmq; abitanti: ; Pil: 272 miliardi di euro; tasso di inflazione: 2,2%; tasso di disoccupazione: 6%; Paese membro dal 1 gennaio federalismi.it numero 13 Speciale Elezioni europee 2004

2 Il Governo svedese si compone interamente di esponenti del Partito socialdemocratico dei Lavoratori (Sap) e gode dell appoggio esterno del Partito di Sinistra (Vp) e dei Verdi (Mpg). Il primo Ministro è Göran Persson, popolare leader socialdemocratico, in carica dal marzo 1996 e rieletto per due successive legislature, nel 1998 e nel Il Partito Socialdemocratico, che tradizionalmente rappresenta la principale forza politica nel panorama svedese, ha guidato la maggior parte dei governi dal Dopoguerra ad oggi, e dà vita, assieme alle associazioni sindacali ad esso collegate, al c.d. Movimento dei Lavoratori. Dopo un breve periodo di crisi di consenso, legata anche ai successi del Partito di Sinistra (ex comunista), i socialdemocratici hanno ottenuto una notevole affermazione nelle elezioni politiche del 2002, arrivando quasi al 40% dei suffragi. 2. Alle elezioni al Parlamento europeo del 1999, il Partito Socialdemocratico (Sap) dei Lavoratori ottenne il 26% dei voti. I Moderati (M) e il Partito Liberale (Fp), che costituiscono le principali forze dell opposizione di centro-destra, conseguirono rispettivamente il 20,7% ed il 13,9%. Notevole il successo del Partito della Sinistra (15,8%) e dei Verdi (9,5%). Il 7,6% andò ai Cristiano-democratici (Kd) ed il 6% al Patito di Centro (C). L afflusso alle urne fù del 38,8%, ben al di sotto della media europea. 3. Fino alle ultime elezioni europee, la Svezia disponeva di 22 seggi al Parlamento europeo, distribuiti nel modo seguente: 6 ai socialdemocratici, 5 ai moderati, 3 ai liberali e alla sinistra radicale, 2 agli ambientalisti e ai cristiano-democratici (Kd), 1 ai centristi (C). A seguito dell allargamento dell Unione verso est, il numero di seggi si è ridotto a 19. Il sistema elettorale svedese per il Parlamento europeo è disciplinato dalla legge n. 68 del 2002 ed è di tipo proporzionale con voto di lista su un collegio unico nazionale. Accedono alla distribuzione dei seggi le liste che abbiano superato la clausola di sbarramento al 4%. È prevista la possibilità del voto di preferenza, che può modificare l ordine in cui i candidati sono disposti all interno di ciascuna lista, a condizione che il candidato ottenga almeno il 5% dei voti della lista a cui appartiene. È possibile votare per posta, anche dall estero. 4. Al centro del dibattito della campagna elettorale sono stati i temi e del mercato unico e dei diritti del lavoro. In un paese che tradizionalmente si contraddistingue per un modello di stato sociale pesante e in cui si registrano livelli retributivi tra i più alti nell Unione insieme ad un tasso i 2

3 disoccupazione ragionevole (6% nel 2003), sono in molti guardare con scetticismo all allargamento dell Unione verso est. Le organizzazioni sindacali temono che la libertà di stabilimento delle imprese all interno dell Unione possa produrre effetti negativi sul livello dei salari e sui diritti del lavoro e che, in definitiva, lo stesso ruolo del sindacato nella regolazione del mercato del lavoro possa essere ridimensionato. Il Partito socialdemocratico ha un ispirazione genericamente europeista e sui temi della liberalizzazione economica e del mercato si è riscontrata al suo interno una certa varietà di posizioni politiche, che vanno da quelle più moderate a quelle più tradizionalmente socialiste. In questa tornata elettorale, però, la maggioranza del partito è sembrata più vicina alle istanze del sindacato, attestandosi spesso a difesa dei capisaldi del modello socialdemocratico, come la regolamentazione del mercato del lavoro, e dimostrando una certa cautela verso l apertura del mercato ai paesi dell Europa dell est. Proposte ben più radicali, però, provengono dalle forze politiche situate a sinistra del partito di governo, cioè gli ambientalisti (Mpg) e il Partito della Sinistra (Vp). Assolutamente contrari all entrata della Svezia nella moneta unica, hanno espresso quasi sempre forti critiche nei confronti delle politiche di integrazione economica comunitaria, arrivando persino a battersi per l uscita della Svezia dall Unione europea. Di ispirazione pacifista, i partiti della sinistra radicale si sono opposti alla guerra in Irak, a cui peraltro la Svezia non ha partecipato. Per quanto concerne particolarmente le questioni legate all Islam e all immigrazione musulmana, che in Svezia è consistente e pone non piccoli problemi di integrazione culturale, il Partito dei Verdi ha dedicato parte del suo programma alla lotta contro la c.d. islamfobia. Si ritiene, cioè, che a seguito delle vicende legate al terrorismo islamico, stia montando in gran parte dell Europa un atteggiamento ingiustificato di difesa e di sospetto nei confronti della cultura islamica e delle minoranze musulmane. Di tutt altro avviso in merito alle questioni comunitarie si dichiara gran parte dell opposizione di centro-destra. Il Partito dei Moderati (M), il Partito di Centro (C) e soprattutto il Partito liberale (Fpl) sono politicamente favorevoli al mercato e ad un accelerazione del processo di integrazione europea. Comune ai tre partiti è inoltre l attenzione per la lotta alla criminalità, anche e soprattutto attraverso l intensificarsi delle politiche comunitarie per la sicurezza. Il partito che si è presentato alla prova elettorale con maggiori divisioni al suo interno, nonostante le sue modeste dimensioni, è quello dei Cristiano-democratici (Kd). Infatti, alle posizioni più liberiste, simili a quelle delle altre forze di opposizione, si contrappongono, 3

4 all interno del partito, opinioni ed ispirazioni politiche più prossime a quelle della maggioranza di governo. Sul versante degli antieuropeisti, merita di essere menzionata la Lista di Giugno (Junilistan), un movimento politico di recentissima fondazione che annovera tra i suoi membri numerosi transfughi socialdemocratici, ma anche cristiano-democratici e liberali. Il nuovo partito, guidato dall anziano economista Nils Lundgren, ha come principale obbiettivo programmatico la lotta contro il centralismo dell Unione, a difesa della diritto di ogni Stato membro a veder rispettata la propria sovranità. A tal fine, la Junilista si batterà per il no nel futuro referendum sulla Costituzione europea, una volta che questa verrà approvata e sottoposta al giudizio popolare. Va ricordato che il 14 settembre 2003 si è tenuto il referendum sull adesione della Svezia alla moneta unica. La consultazione referendaria si è conclusa con il 55,9% dei no contro il 42,0% dei sì, a conferma dell euroscetticismo che contraddistingue buona parte dell opinione pubblica svedese e dei soggetti protagonisti della vita politica. 4.1 Questi i risultati delle elezioni di domenica scorsa, confrontati con i dati delle consultazioni precedenti. Partiti % Europee 2004 % Politiche 2002 % Europee 1999 Socialdemocratici Sinistra Verdi Moderati Liberali Centro Cristianodemocratici Lista Giugno Altri 24,5 12,8 5,9 18,2 9,8 6,2 5,7 14,4 1,5 39,8 8,3 4,6 15,2 13,3 6,1 9,1 _ 3,0 26,0 15,8 9,5 20,7 13,9 6,0 7,6 _ 2,5 Seguono le indicazioni sulla suddivisione dei seggi al Parlamento europeo. 4

5 Partiti Socialdemocratici Moder. Lista Giugno Sinistra Liberali Centro Verdi Cristianodemocratci Seggi Rispetto al Il voto del 13 giugno ha determinato, come in molti paesi dell Unione, il forte ridimensionamento del principale partito di governo e il trionfo dei movimenti di protesta antieuropeisti. Rispetto alle elezioni politiche del 2002, i socialdemocratici perdono circa 15 punti; in calo anche le opposizioni, fatta eccezione per i Moderati, mentre è in netta rimonta la sinistra radicale. La Junilista, con il 14,4% dei voti, ha conseguito un successo notevole e inaspettato nelle sue proporzioni. Come nelle elezioni del 1999, la tendenziale diffidenza di molti cittadini svedesi nei confronti dell Unione europea e delle sue istituzioni ha conferito un carattere del tutto specifico al voto per il Parlamento europeo, con risultati notevolmente diversi rispetto alle elezioni politiche nazionali. Anche stavolta, un consistente numero di voti del Partito socialdemocratico, che nelle elezioni politiche ottiene generalmente percentuali superiori al 30-35%, si è spostato verso forze che si dichiarano perplesse circa la stessa permanenza della Svezia nell Unione, come il Partito della Sinistra e i Verdi. Questa tendenza è notevolmente accentuata dalla sorprendente affermazione della Junilista, costituita con l obbiettivo principale di rafforzare la rappresentanza euroscettica, fino al punto di aver usato le elezioni al Parlamento europeo come un referendum sulla posizione della Svezia nell Unione. Il risultato delle elezioni non dovrebbe mettere in discussione la stabilità del Governo, data la peculiare natura del voto e considerato che i socialdemocratici restano pur sempre il partito di maggioranza relativa. Tuttavia, il Governo dovrà probabilmente tenere conto del voto del 13 giugno nella gestione dei rapporti tra la Svezia e l Unione. 5

6 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITI UTILI Bjerkén, T. (2001), Introduzione alla Costituzione svedese, AA.VV., Le Costituzioni dei Paesi dell Unione europea, Cedam, Padova, pp. 243 ss. Elia, L. (1970), voce Governo (forme di), in Enc. dir., vol. XIX, Giuffrè, Milano, pp. 634 ss. Siti internet