Il controllo dei livelli di consumo delle famiglie per l accesso a misure di contrasto della povertà
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- Cinzia Basile
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1 Un Sostegno di Inclusione Attiva (SIA) per l Italia Milano 3 dicembre 2013 Il controllo dei livelli di consumo delle famiglie per l accesso a misure di contrasto della povertà Antonio Schizzerotto, Ugo Trivellato & Loris Vergolini
2 Sommario della presentazione } Il problema dei falsi positivi. } La prova dei consumi in Trentino. } Applicabilità della prova dei consumi al SIA. 2
3 Il problema dei falsi positivi (1) } Un programma di sostegno al reddito deve considerare il problema dei cosiddetti falsi positivi, ovvero di individui che ottengono i benefici previsti dalle politiche pubbliche pur non avendone titolo. } Per il nostro Paese questo rappresenta un problema non secondario per: } L esistenza di elevati tassi di evasione ed elusione fiscale. } La presenza di numerosi rapporti lavorativi svolti in nero. } Nel caso del SIA, la possibile presenza di falsi positivi si configura come un problema di rilievo per: } } } Ragioni di legalità. Aggravio delle finanze pubbliche. Riduzione della credibilità della misura. 3
4 Il problema dei falsi positivi (2) } Una delle possibili soluzioni per identificare i falsi positivi consiste nell introduzione di forme di controllo dei consumi accanto a strumenti atti a rilevare le disponibilità reddituali e patrimoniale via Isee o misure similari. } Questa è la via seguita dalla Provincia autonoma di Trento nell ambito del Reddito di Garanzia, a partire dal luglio 2010 (nove mesi dalla prima attuazione della misura). } Oltre che in base alla locale versione dell Isee (nota come Icef), le disponibilità reddituali delle famiglie richiedenti sono state stimate attraverso il ricorso a misure presuntive del valore dei loro consumi. 4
5 La prova dei consumi: il caso del Trentino (1) } Nel caso trentino la prova dei mezzi aggiuntiva basata sui consumi avviene ex-ante, ossia all atto di presentazione della domanda di accesso al RG. } In concreto, l Amministrazione assume che, salva prova contraria il reddito di ogni famiglia deve essere tale da eguagliare il costo di un livello minimo di consumi. } Tale livello minimo è determinato sulla base della spesa media annua, resa equivalente, delle famiglie trentine per generi alimentari, abbigliamento, energia elettrica, trasporti e comunicazioni, opportunamente ridotte, visto che si tratta di famiglie povere. } A queste somme vanno aggiunti i costi, computati in via forfettaria, riguardanti l uso dell automobile eventualmente posseduta e la manutenzione dell appartamento in cui si abita. 5
6 La prova dei consumi: il caso del Trentino (2) } In concreto, la spesa media resa equivalente per consumi alimentari è ridotta del 20%, quella per abbigliamento e calzature lo è del 60%, così come quella per comunicazioni, mentre quella per energia viene dimezzata. } Per quanto riguarda i costi forfettari per automobili e abitazione, sono così ripartiti: } per ogni autoveicolo posseduto. } 18 per i metri quadrati calpestabili dell abitazione di residenza. 6
7 La prova dei consumi: il caso del Trentino (3) } L ammontare di reddito presunto sulla base dei consumi viene confrontato con il reddito dichiarato. } Se il reddito dichiarato e uguale o superiore a quello presunto, allora sarà quello a determinare l accesso al beneficio e la sua consistenza. } Se il reddito dichiarato è inferiore a quello stimato in base al consumo presunto, si assumerà quest ultimo come misura delle risorse monetarie disponibili della famiglia richiedente il beneficio. } Se la nuova stima del reddito eccede la soglia di povertà sensu Icef, il beneficio sarà negato. } Il richiedente può opporsi alla riduzione del beneficio. In tal caso la sua situazione verrà presa in carico dai servizi sociali che valuteranno se confermare o meno la riduzione del beneficio. 7
8 La prova dei consumi: il caso del Trentino (4) } Nel periodo che va da luglio 2010 a febbraio 2013, sono state presentate domande. Di queste: } 6.209, pari a circa il 20% del totale, sono risultate incongrue a seguito della prova dei consumi. } Di queste, sono state ritenute non idonee, e rigettate in quanto superavano la soglia di povertà. Le altre domande sono state accettate, sia pure con una riduzione del beneficio pari alla differenza tra quello consentito dal reddito dichiarato e quello consentito dal reddito presunto. } In casi di riduzione del beneficio, la famiglia richiedente ha opposto ricorso e, nella generalità dei casi (1.388) le ragioni degli opponenti sono stati riconosciute fondate dai servizi sociali. 8
9 La prova dei consumi: il caso del Trentino (5) Numero di domande presentate a seguito dell'introduzione del controllo sui consumi, a partire dal 1 luglio 2010 fino al 28 febbraio Congrue (per consumi) ,1 Escluse dal RG per Icef ,0 Incongrue ,9 Non Escluse dal RG ,0 Totale ,0 Totale ,0 Accettazione riduzione ,3 Riammesso dai servizi sociali ,1 Non accettazione riduzione ,7 Escluso dai servizi sociali 71 4,9 Totale ,0 Totale ,0 Fonte: elaborazione dai dati amministrativi per la gestione del Reddito di Garanzia. 9
10 La prova dei consumi: il caso del Trentino (6) } In generale l introduzione del controllo dei consumi non ha comportato un calo rilevante nelle domande presentate e nelle famiglie beneficiarie. } L introduzione di questo controllo risulta quindi utile per due ordini di ragioni: } In primo luogo, perché la percentuale di falsi positivi (sia pure in grandissima parte parziali) individuata non è insignificante (circa l 11%). } In secondo luogo, si è ottenuto un effetto rilevante in termini di costi della politica. Infatti, il trasferimento medio familiare prima dell introduzione del controllo dei consumi era di 517,8 mensili, mentre, ora è ridotto a 371,5, con una variazione in meno pari al 28,3%. } Infine, perché non sono stati generati falsi negativi. 10
11 Forme di controllo sui consumi in SIA } L introduzione della prova dei consumi a livello nazionale potrebbe essere implementata ex-ante o ex-post. } Una strada percorribile qualora si scegliesse la strategia ex-ante potrebbe consistere nella costruzione di indicatori di condizioni di vita basati sulla logica dei cosiddetti redditometri. Tali indicatori potrebbero poi essere confrontati con i dati derivanti dalle indagini Istat sui consumi. } Qualora si scegliesse la via dei controlli ex-post, ossia su famiglie che già hanno ottenuto il beneficio, si dovrebbe tenere presente che, al fine di effettuare controlli efficaci e dotati di un reale effetto deterrente, sarebbe necessario basarli su campioni abbastanza ampi di percettori e su osservazioni ripetute (ancorché non sugli stessi soggetti) con continuità nel tempo. 11
12 Conclusioni } È chiara la necessità di introdurre uno strumento aggiuntivo all indicatore Isee per determinare la reale condizione economica delle famiglie richiedenti. } La via preferibile consisterebbe nell introduzione di un controllo generalizzato ex-ante della fondatezza delle dichiarazioni degli aspiranti al beneficio, via consumi presunti. } Una procedura di questo tipo potrebbe essere facilmente applicata, in quanto lo stesso Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, o l INPS, potrebbero inviare annualmente ai vari CAF e Patronati e ai singoli uffici di Ambito i calcoli, derivati dalle indagini Istat, sui livelli di consumo da utilizzare nell attività di controllo. } L esistenza di questo tipo di controlli potrebbe fornire un buon argomento in difesa della serietà del programma e del rigore con cui esso è attuato. 12
13 Grazie per l attenzione antonio.schizzerotto@unitn.it 13
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