WORKSHOPS RIMINI AGOSTO 2008 PROGETTO FISR VETTORE IDROGENO SISTEMI INNOVATIVI DI PRODUZIONE DI IDROGENO DA ENERGIE RINNOVABILI

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1 WORKSHOPS RIMINI 6-7 AGOSTO 8 PROGETTO FISR VETTORE IDROGENO SISTEMI INNOVATIVI DI PRODUZIONE DI IDROGENO DA ENERGIE RINNOVABILI IMPIEGO DELL ALGA VERDE CHLAMYDOMONAS REINHARDTII PER LA PRODUZIONE DI IDROGENO Ines Montecarlo, Naida Corsi, Margherita Giuliobello, Federico Rossi 3, Elio Cenci,Antonella Mencacci Sezione di Microbiologia, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Scienze Biochimiche, Università degli Studi di Perugia, Via del Giochetto, 6 Perugia. IPASS-Consorzio Ingegneria Per l Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile, Via G. Guerra 3, 67 Perugia. 3 Sezione di Fisica Tecnica, Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università degli Studi di Perugia, Via Duranti 67, 65 Perugia. SOMMARIO INTRODUZIONE La produzione fotobiologica di idrogeno da parte dell alga verde Chlamydomonas reinhardtii ha sviluppato notevole interesse nel campo della ricerca sulle energie rinnovabili. La quantità di idrogeno prodotto da quest alga dipende da vari fattori quali la composizione del terreno di coltura, l esposizione alla luce solare, la presenza di ossigeno, etc. Nel nostro studio stiamo sperimentando le migliori condizioni di coltura dell alga, al fine di ottenere una produzione ottimale di idrogeno. La sperimentazione relativa alla coltivazione di C. reinhardtii in terreni con diversa composizione chimica ha dimostrato che, in accordo con la letteratura specifica, la più elevata produzione di idrogeno si ottiene in terreno Tris-acetate phosphate () privo di zolfo e solfati. Sono stati condotti due esperimenti per analizzare il ruolo delle radiazioni luminose sulla produzione di idrogeno. Nel primo esperimento sono stati utilizzati due tipi di lampade fluorescenti a vapori di mercurio con diverse temperature di colore (rispettivamente 5.6 e.7 K), e una lampada allo xeno con una temperatura di colore di 6.8 K. Nel secondo esperimento sono state impiegate due delle lampade già utilizzate nel primo esperimento (una lampada fluorescente a vapori di mercurio con una temperatura di colore di.7 K e una lampada allo xeno con una temperatura di colore di 6.8 K). Inoltre alcuni campioni sono stati sottoposti ad illuminazione naturale. Inoltre è stato analizzato il ruolo di alcuni fattori chimici sulla produzione di idrogeno quali: - ruolo del metilviologeno; - ruolo dell allontanamento di cataboliti dalla coltura algale ed aggiunta di nuovi metabolici; - ruolo della superficie del contenitore utilizzato per la coltura esposta alle radiazioni luminose. L utilizzo indiscriminato di fonti non rinnovabili comporta sia il problema di garantire la sicurezza dell approviggionamento di energia che quello di arginare l impatto ambientale relativo a tale uso. Da qui la necessità di dover ricorrere a fonti di energia rinnovabili ovvero forme di energia che si rigenerano rapidamente mediante processi naturali. Una delle possibili alternative ai combustibili fossili è rappresenta dall idrogeno in quanto fonte di energia pulita e rinnovabile. L affermarsi di questa tecnologia, una volta superati i suoi limiti intrinseci, è sicuramente una delle più affascinanti e stimolanti prospettive nell ottica di uno sviluppo ambientale e sociale realmente sostenibile. Lo sviluppo di una economia fondata sull idrogeno richiede quindi l implementazione di metodi di produzione, economicamente e tecnicamente competitivi. La produzione di idrogeno a partire da molecole inorganiche da parte di microrganismi rappresenta una attraente e ambiziosa possibilità. Allo stato attuale delle conoscenze, gli studi indicano per tale processo un livello di efficienza di conversione energetica (rapporto tra energia prodotta 9 dall idrogeno ottenuto e energia impiegata) compreso tra il 5% e il %. Nonostante il rendimento energetico sia troppo basso per un applicazione su larga scala in termini economicamente vantaggiosi, tale tecnologia rappresenta un interessante alternativa ai sistemi di conversione che impiegano fonti energetiche tradizionali, anche in considerazione dei notevoli margini di miglioramento offerti dai sistemi biologici. Il lavoro sperimentale descritto nel presente articolo ha lo scopo di individuare le condizioni ottimali di coltivazione dell alga verde Chlamydomonas reinhardtii, finalizzate alla produzione d idrogeno, al fine di progettare un fotobioreattore ad elevata efficienza per la produzione biologica di tale gas. MATERIALI E METODI Coltivazione di C. reinhardtii. Le colture di C. reinhardtii (7.5 x 4 cellule/ml terreno di coltura) sono state inoculate all interno di bottiglie graduate da 5 ml in vetro borosilicato (figura ).

2 i = n- Indicando con x i la percentuale in volume di idrogeno rilevata dallo strumento e con vi il volume prelevato dal contenitore nel corso di ogni misurazione, il volume totale di idrogeno prodotto nel corso della prova V H sarà dato da: n VH prodotto = xi vi + V H prima del prelievo i i= in cui: n n H prodotto i i i i= i= Vi = x v + x ( Vlibero v ) () i () Figura : Bottiglia graduata Le bottiglie sono dotate di tappo in Politereftalato di Butile (PBT) resistente fino a 8 C con guarnizione in Politetra Fluoroetilene (PTFE). Ogni bottiglia presenta 5 attacchi con tappi forati dotati di setto poroso in butile/teflon. Sono stati effettuati due diversi esperimenti in cui le colture sono state sottoposte a diverse condizioni di illuminazione (naturale e artificiale) ed è stata determinata la produzione di idrogeno a diversi tempi di coltura. A tal fine sono state allestite differenti postazioni, ognuna costituita da una scatola con pareti riflettenti rivestite in alluminio, all interno delle quali le bottiglie contenenti le colture sono state posizionate (Figura ). FATTORI FISICI: IL RUOLO DELLE RADIAZIONI LUMINOSE SULLA PRODUZIONE DI IDROGENO Condizioni di coltura nel primo esperimento Nel primo studio C. reinhardtii è stata coltivata parallelamente in terreni con diversa composizione chimica: Tris-acetate-phosphate () con zolfo e privo di zolfo e solfati (5 x 6 C. reinhardtii in ml di terreno / bottiglia). Le colture sono state esposte contemporaneamente a diverse temperature di colore mediante l impiego di due tipi di lampade fluorescenti a vapori di mercurio con temperature di colore di 56 e 7 K, e una lampada allo xeno con una temperatura di colore di 68 K. (Tabella ) Tabella. Caratteristiche delle lampade installate nelle tre postazioni Figura : Postazioni di prova Misurazione dell drogeno prodotto Per la rilevazione dei gas contenuti nelle bottiglie è stato utilizzato un gascromatografo con rilevatore TCD in grado di misurare la percentuale in termini di concentrazione in volume di idrogeno (ma anche dell azoto, dell ossigeno e dell anidride carbonica) presente all interno dei contenitori di vetro durante l intero periodo di durata della prova. In ognuno dei due esperimenti effettuati la prima di n misurazioni è stata condotta al momento dell inoculo (t = tempo zero). Con T è indicato il periodo di durata totale della prova e con T i l intervallo di tempo tra una misurazione e l altra con 9 TIPO DI LAMPADA TONALITÀ DI LUCE POTENZA NOMINALE (W) Indice di resa cromatica R a Flusso luminoso Ф(lm) Lunghezza x diametro (mm) TEMP. DI COLORE T C (K) ILLUMIN. E V (lux) Lampada fluorescente a vapori di mercurio (765 BASIC OSRAM) Luce bianca diurna DAYLIGHT Lampada fluorescente a vapori di mercurio (865 LUMINUX OSRAM) Luce bianca tono caldo WARM WHITE 3x3 =9 3x3 = >9 9 (63 lm/w) 4 (8 lm/w) Lampada allo xeno ULTRA WHITE 895x6 895x6 4x7 65 (valore misurato 56) 3 (valore misurato 7) 5 (7 lm/w) 8 (valore misurato 68)

3 Per la sperimentazione svolta sono stati preparati 6 campioni codificati in base al tipo di terreno e alla lampada utilizzata. La codifica dei campioni è riportata nella Tabella Tabella. Codifica dei campioni Tipologie di colture Lampade - Tc (K) C. reinhardtii in terreno senza zolfo A B C C. reinhardtii in terreno con zolfo AS BS CS Condizioni di coltura nel secondo esperimento Colture di C. reinhardtii in terreno senza zolfo sono state sottoposte ad illuminazione continua con lampada fluorescente con Tc= 7 K e lampada allo xeno e parallelamente le stesse colture sono state esposte alla sola luce del sole. Sono stati preparati 6 campioni codificati in base al tipo di terreno e alla lampada della postazione di prova in cui è stato posizionato il campione. La codifica dei campioni è riportata nella Tabella 3 fluorescente con Tc=7 K (coltura A) e con lampada allo xeno con Tc=68K (coltura C) In particolare (Figura 3) per l campione A la quantità totale di idrogeno prodotto è stata crescente nel tempo fino all undicesimo giorno dall inoculo in corrispondenza del quale è stato raggiunto il valore massimo di 64 mmol. Dall undicesimo al ventiduesimo giorno dall inoculo si è registrato un andamento decrescente e la quantità totale di idrogeno è scesa fino a 96 mmol. Dal giorno al giorno 3 si è registrato un andamento oscillante con valore massimo di idrogeno prodotto di circa mmol. Per il campione C la quantità totale di idrogeno prodotto è stata crescente nel tempo fino al ventesimo giorno dall inoculo in corrispondenza del quale è stato raggiunto il valore massimo di 77 mmol. Dal ventesimo al ventiduesimo giorno si è registrato un andamento decrescente e la quantità totale di idrogeno è scesa fino a 5 mmol. Dal giorno al giorno 3 si è registrato un andamento oscillante, con valore massimo di idrogeno prodotto di circa 3 mmol. 8 6 Produzione idrogeno Tabella 3. Codifica dei campioni Tipologia di coltura 5 x 6 C. reinhardtii/ ml 5 x 6 C. reinhardtii/ ml 5 x 6 C. reinhardtii/ ml 3 x 6 C. reinhardtii/4 ml 3 x 6 C. reinhardtii/4 ml 3 x 6 C. reinhardtii/4 ml RISULTATI Primo esperimento Lampada A fluorescente T C =7 K 4 Tipo di illuminazione Lampada C allo Xeno T C =6.8 K 5 Luce solare I campioni che hanno dato i migliori risultati in termini di quantità di idrogeno prodotto sono quelli delle colture A e C ovvero C. reinhardtii coltivata in terreno senza zolfo sottoposto ad illuminazione continua con lampada idrogeno prodotto (mmoli) Figura 3: Quantità totale di idrogeno prodotto dalle colture di C. reinhardtii in ml di terreno senza zolfo in funzione del tempo. Per quanto riguarda i campioni delle culture in terreno con zolfo (AS, BS e CS) gli andamenti della quantità totale di idrogeno prodotto erano oscillanti durante i primi giorni dall inoculo (Figura 4). Tuttavia è durante tale periodo che sono stati raggiunti i valori massimi per i campioni AS (cultura di C. reinhardtii in terreno con zolfo sottoposto ad illuminazione continua con lampada fluorescente con Tc= 7 K) e BS (cultura di C. reinhardtii in terreno con zolfo sottoposto ad illuminazione continua con lampada fluorescente con Tc= 56 K). Tali valori sono pari a 5 mmol per il campione AS e 7 mmol per il campione BS. Il campione CS (cultura di C. reinhardtii in terreno con zolfo sottoposto ad illuminazione continua con lampada allo xeno) ha presentato un andamento crescente nel tempo durante tutto il periodo di durata della prova raggiungendo un valore massimo di 7,6 mmol dopo 7 giorni dall inoculo. A B C

4 Produzione idrogeno Produzione idrogeno idrogeno prodotto (m moli) AS BS CS idrogeno prodotto (m moli) Figura 4: Andamento della quantità totale di idrogeno prodotto dalle culture coltivate in ml di terreno con zolfo in funzione del tempo di inoculo I risultati ottenuti permettono di trarre le seguenti conclusioni: ) a parità di condizioni di illuminazione il terreno di crescita migliore è risultato essere quello senza zolfo; ) le condizioni di luce più favorevoli per una maggior produzione di idrogeno da parte delle colture sono state ottenute con la lampada fluorescente con temperatura di colore di 7 K e con la lampada allo xeno. Con quest ultima è stata registrata la massima produzione di idrogeno (77 mmol) dopo giorni dall inoculo. Secondo esperimento Le colture di C. reinhardtii sottoposte a lampada fluorescente e lampada allo xeno hanno permesso di ottenere andamenti e valori di idrogeno prodotto abbastanza simili e sicuramente migliori rispetto alle condizioni di illuminazione naturale. In particolare i risultati più soddisfacenti sono stati raggiunti con il campione (C. reinhardtii sottoposta a illuminazione artificiale con lampada fluorescente con Tc = 7K), in cui la quantità totale di idrogeno prodotto è stata crescente nel tempo fino all undicesimo giorno dall inoculo in corrispondenza del quale è stato raggiunto il valore massimo di 6 mmol (Figura 5). Dall undicesimo al trentatreesimo giorno dall inoculo si è registrato un andamento decrescente e la quantità totale di idrogeno è scesa fino a 67 mmol. Figura 5: Quantità totale di idrogeno prodotto dalle colture di C. reinhardtii in ml di terreno senza zolfo in funzione del tempo. Per le colture 4, 5, e 6, in cui la quantità di terreno all interno di ciascuna bottiglia era doppia rispetto alle colture,, e 3, e, di conseguenza, la quantità di cellule coltivate era raddoppiata, i risultati più soddisfacenti sono stati raggiunti con il campione 5 (C. reinhardtii sottoposta a illuminazione artificiale con lampada allo xeno con Tc = 68K) in cui la quantità totale di idrogeno prodotto è stata crescente nel tempo fino al quattordicesimo giorno dall inoculo in corrispondenza del quale è stato raggiunto il valore massimo di 86 mmol/4 ml di (Figura 6). Dal quattordicesimo al diciassettesimo giorno dall inoculo si è registrato un andamento decrescente. idrogeno prodotto (m moli) Produzione idrogeno Figura 6: Quantità totale di idrogeno prodotto dalle colture di C. reinhardtii in 4 ml di terreno senza zolfo in funzione del tempo.

5 FATTORI CHIMICI È stato analizzato il ruolo di alcuni fattori chimici sulla produzione di idrogeno quali: - ruolo del metilviologeno; - ruolo dell allontanamento di cataboliti dalla coltura algale ed aggiunta di nuovi metabolici; - ruolo della superficie del contenitore utilizzato per la coltura esposta alle radiazioni luminose. Ruolo del metilviologeno E stato riportato che aggiungendo alla coltura di C. reinhardtii un donatore di elettroni artificiale come il metilviologeno ridotto, la velocità di evoluzione di idrogeno aumenta di circa volte. Pertanto C. reinhardtii è stata coltivata parallelamente in terreno privo di zolfo cui è stato aggiunto metilviologeno (Aldrich) alla concentrazione di.75 mg/ml e.375 mg/ml e l effetto del metilviologeno è stato valutato in termini di vitalità delle cellule, rilevata mediante esame microscopico e subcoltivazione in terreno privo di metilviologeno. Per valutare la presenza d idrogeno e stabilirne la quantità, è stato utilizzato lo stesso gascromatografo con rilevatore TCD. I dati ottenuti mostrano che l aggiunta di metilviologeno alle colture non si associa ad un aumento della produzione di idrogeno, ma ha un effetto tossico diretto sulle cellule algali Ruolo dell allontanamento di cataboliti dalla coltura algale ed aggiunta di nuovi metaboliti Per verificare se la produzione di idrogeno da parte delle colture di C. reinhardtii che, nelle condizioni sperimentali descritte, raggiunge il massimo livello circa 4 giorni dopo l inoculo e decresce circa giorni dopo l inoculo, potesse essere mantenuta ai livelli più elevati attraverso procedure di reintegro dei metaboliti consumati nel terreno di coltura, C. reinhardtii (.5 x 4 cellule/ml) è stata coltivata in terreno /S in bottiglie di vetro borosilicato ( ml/bottiglia) in sistemi chiusi (vedi Figura 7), nei quali la sospensione algale non veniva modificata per tutta la durata dell esperimento e in sistemi aperti, in cui ad intervalli di tempo prestabiliti avveniva la sostituzione del terreno di coltura con nuovo terreno con o senza cellule di Clamydomonas. La cinetica della produzione di idrogeno è stata quindi valutata mediante misurazioni successive. La prova è stata condotta sottoponendo le colture alle stesse condizioni di illuminamento, con una lampada allo xeno. Nome campione Descrizione Campione per cui non viene effettuato reintegro 3 Campione per cui viene effettuato reintegro di solo terreno ogni 6 giorni Campione per cui viene effettuato reintegro di nuova sospensione algale (C.reinhardtii in terreno) ogni 6 giorni I dati ottenuti suggeriscono che: ) la sostituzione di solo terreno è quella che si associa più probabilmente ad una ripresa della produzione di idrogeno; ) probabilmente i reintegri sono stati effettuati troppo precocemente e ad intervalli troppo ravvicinati, tali da non consentire alla coltura di raggiungere le condizioni metaboliche e di anaerobiosi, necessarie per la attivazione degli enzimi deputati alla produzione di idrogeno; 3) il reintegro del solo terreno di coltura è di per sé preferibile a quello di coltura algale al fine della produzione di idrogeno. idrogeno prodotto (m moli),4,35,3,5,,5,,5 Produzione idrogeno Figura 8: Andamento della produzione di idrogeno prodotto da C. reinharditii coltivata in sistema chiuso (campione ), dopo reintegri di solo terreno /S (campione ) o dopo reintegro di coltura algale (campione 3). Per verificare tali ipotesi sono stati condotti ulteriori esperimenti in cui il reintegro di parte della coltura algale è stato effettuato con nuovo terreno, non prima del giorno in cui le misurazioni relative al sistema chiuso di riferimento hanno indicato un calo della produzione di idrogeno. Di seguito si riporta la codifica dei campioni. 3 Numero campione Descrizione Campione per cui non viene effettuato reintegro Campione per cui viene effettuato prelievo di ml di coltura e reintegro di ml terreno Figura 7: Bottiglia graduata contenente la coltura collegata ad un dispositivo per la misura del volume del gas prodotto. 95 Nella figura 8 viene riportata la rappresentazione grafica della cinetica della produzione di idrogeno (mmoli H

6 prodotte) in funzione del tempo relativa ai campioni esaminati. Di seguito si riporta la codifica dei campioni: Campione Descrizione Figura 9: Cinetica di produzione di idrogeno prodotto per i due campioni di coltura algale. Ruolo della superficie del contenitore utilizzato per la coltura esposta alle radiazioni luminose 3 - Bottiglia standard con 3 setti - Misurazione GC periodica - Sistema chiuso - Superficie esposta: 77 cm - Volume coltura: 4 ml - Bottiglia piatta con 3 setti - Misurazione GC periodica - Sistema chiuso - Superficie esposta: cm - Volume coltura: 4 ml - Bottiglia piatta con 3 setti - Misurazione GC periodica - Sistema aperto con reintegri periodici - Superficie esposta: cm - Volume coltura: 4 ml Per verificare l ipotesi che l aumento della superficie esposta alle radiazioni luminose, a parità di volume di coltura, comportasse un aumento della produzione di idrogeno, è stato effettuato un ulteriore esperimento in cui l alga C. reinhardtii è stata coltivata nelle condizioni sperimentali già descritte ed anche in speciali bottiglie di eguale volume e superficie maggiore di quelle già utilizzate (Figura ), con o senza reintegro di sospensione cellulare con nuovo terreno privo di zolfo. Quest ultimo esperimento avrebbe inotre dovuto confermare i risultati ottenuti relativi all importanza del mantenimento delle colture in fase esponenziale ai fini della produzione di idrogeno. Figura : Confronto produzione di idrogeno da parte dei sistemi in contenitori di pari volume e diversa superficie di esposizione. Figura : Bottiglia standard e bottiglie piatte a maggiore superficie 96 CONCLUSIONI I dati relativi alla sperimentazione svolta nell ambito del presente progetto hanno finora dimostrato che: ) C. reinhardtii è preferibile a Nostoc e Anabaena per l allestimento di colture finalizzate alla produzione fotobiologica di idrogeno. ) Il terreno Tris Acetate Phosphate Medium () garantisce una crescita ottimale del microrganismo. Viceversa terreni di recupero da colture cellulari in linea continua non si sono rilevati idonei alla coltivazione di C. reinhardtii su larga scala. 3) Il terreno privo di zolfo e solfati si associa ad una maggiore produzione di idrogeno. 4) L esposizione delle colture a luce artificiale (lampada allo xeno con una temperatura di colore di 6.8 K) è associata ad una maggiore produzione di idrogeno rispetto all esposizione a luce solare. 5) L aggiunta di metilviologeno nel terreno di coltura, anche alla più bassa concentrazione utilizzata (.375 mg/ml), ha un effetto tossico sulle colture. 4) La sostituzione della coltura algale con solo terreno /S si associa ad una ripresa della produzione di idrogeno. Tuttavia il reintegro di tale terreno deve essere effettuato in tempi specifici, tali da consentire il mantenimento delle condizioni metaboliche e di anaerobiosi

7 necessarie per la attivazione degli enzimi deputati alla produzione di idrogeno, raggiunte durante la prima fase di coltivazione. 5) Il reintegro di coltura algale con nuovo terreno, effettuato dopo il calo della produzione di idrogeno monitorata continuativamente, permette di rigenerare la coltura e di mantenere attiva la produzione di idrogeno. 6) La forma del contenitore in cui C. reinhardtii viene coltivata sembra essere importante per la produzione di idrogeno, essendo questa in qualche modo proporzionale alla superficie esposta alle radiazioni luminose. 7) Un fotobioreattore adatto alla coltivazione di C. reinhardtii dovrebbe soddisfare la possibilità di coltivare l alga in sistemi aperti, in cui la coltura venga periodicamente rinnovata, in contenitori ad elevata superficie di esposizione alle radiazioni luminose. - Montecarlo I., Corsi N., Giuliobello M., Rossi F., Cenci E., Bistoni F., Mencacci A., Impiego dell alga verde Chlamydomonas reinhardtii per la produzione di idrogeno. - 7 Congresso Nazionale CIRIAF Atti (Perugia, 3/3 marzo 7) - Nerad T.A., ATCC Catalogue of protists. American Type Culture Collection, Rockwille, Mariland, USA Tsygankov A.A, Federov A.S., Kosourov S.N., Rao K.K., Hydrogen production by cianobacteria in an automated outdoor photobioreactor under aerobic conditions Biotechnol Bioeng, vol. 8, pp ,. BIBLIOGRAFIA - Belcher H. and Swale E., Culturing algae: a guide for school and colleges. Culture collection of Algae ad Protozoa, Ambleside, England, U.K Bistoni F., Mencacci A., Cenci E., Montecarlo I., Corbucci C., Rossi F., Giuliobello M., Sviluppo di un dispositivo per l ottenimento di idrogeno mediante processi fotobiologici. - 6 Congresso Nazionale CIRIAF Atti (Perugia, 7/8 aprile 6). - Gaffron H., Reduction of CO with H in green plants. Nature, vol. 43, pp 4-5, Gaffron H. and Rubin J., Fermentative and photochemical production of hydrogen in algae. Journal of General Physiology, vol. 6, pp. 9-4, Greenbaum E., Photosynthetic hydrogen and oxygen production: kinetic studies. Science, vol. 96, pp , Ji Hye Jo, Dae Sung Lee, Jong Moon Park, Modeling and Opimization of Photosynthetic Hydrogen Gas Production by Green Alga Chlamydomonas reinhardtii in Sulfur-Deprived Circumstance. Biotechnol. Prog. Vol., pp , 6. - Lindberg P., Lindblad P. and Cournac L., Gas exange in the filamentos cianobacteriun Nostoc punctiforme strain ATCC 933 and its hydrogenase-deficient mutant strain NHM5. Applied and Environmental Microbiology, vol. 7, pp , 4. - Melis A., Zhang L., Forestier M., Ghirardi M.L., Seibert M., Sustained Photobiological Hydrogen Gas Production upon Reversible Inactivation of Oxygen Evolution in the Green Alga Chlamydomonas reinhardtii. Plant Physiology, vol., pp 7-35,. - Mencacci A., Montecarlo I., Cenci E., Corsi N., Urbani M., Bistoni F., Proposta di un foto-bioreattore per la produzione di idrogeno. - 6 Congresso Nazionale ATI Atti Sessioni Nazionali vol.ii (Perugia, /5 settembre 6) - Mitsui a, et al. Nature 33:7-7, Miyamoto K, et al. J Ferment. Technol 5:87-93, Myake M and Asada Y. Abstracts of the 4th Int. Conference on the Mol Biol. Hydrogenases 4-5,

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