A.1 DEFINIZIONI...2 A.2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO...2 A.3 ITER ISTRUTTORIO...2 B.1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE...2

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1 Allegato 1 Le Condizioni dell AIA A. SEZIONE INFORMATIVA...2 A.1 DEFINIZIONI...2 A.2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO...2 A.3 ITER ISTRUTTORIO...2 B. SEZIONE FINANZIARIA...2 B.1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE...2 C. SEZIONE DI VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE...3 C.1 PIANO DI MIGLIORAMENTO (PROPOSTO DALL AZIENDA)...6 C.2 RISPONDENZA AI REQUISITI IPPC...6 D. SEZIONE DI ADEGUAMENTO DELL IMPIANTO, SUE CONDIZIONI DI ESERCIZIO E PRESCRIZIONI...7 D.1 PIANO DI ADEGUAMENTO DELL IMPIANTO...7 D.2 ELENCO TECNICHE ADOTTATE...7 D.3 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO...8 D.4 CONDIZIONI ECCEZIONALI...8 D.5 GESTIONE DEL FINE VITA DELL IMPIANTO...9 E. PRESCRIZIONI...9 E.1 CONFORMITA EDILIZIA DEI CAPANNONI...9 E.2 DOCUMENTAZIONE MANCANTE...9 E.3 FORMAZIONE DEL PERSONALE...10 E.4 RACCOLTA DATI E COMUNICAZIONI TECNICHE...10 E.5 CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI...10 E.6 MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI...10 E.7 LOCALIZZAZIONE E GESTIONE DEGLI STOCCAGGI...11 E.8 STOCCAGGIO DEI MANGIMI E MATERIE PRIME PER L ALIMENTAZIONE...11 E.9 STOCCAGGIO DEI COMBUSTIBILI AGRICOLI E ALTRI MATERIALI...11 E.10 SCARICHI IDRICI...11 E.11 ACQUE METEORICHE...11 E.12 EMISSIONI IN ATMOSFERA...12 E.13 BARRIERE VEGETALI...13 E.14 PROTEZIONI ANTIPOLVERE...13 E.15 GESTIONE DEGLI EFFLUENTI...13 E.16 STOCCAGGIO DEIEZIONI...13 E.17 ENERGIA...14 E.18 PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI...14 E.19 RUMORE...14 E.20 IMPIANTI DI RISCALDAMENTO, GENERATORI...14 E.21 REQUISITI IN MATERIA DI PREVENZIONE E GESTIONE DEGLI INCIDENTI...14 F. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO...14 G. OGGETTO DEL PIANO...15 G.1 COMPONENTI AMBIENTALI a Consumo materie prime e prodotti finiti b Consumo risorse idriche c Consumo energia d Consumo combustibili e Emissioni in aria f Rifiuti g Suolo...17 G.2 GESTIONE DELL IMPIANTO a Controllo fasi critiche, manutenzioni, depositi\ \ b Indicatori di prestazione...19 G.1 ATTIVITA A CARICO DELL ENTE DI CONTROLLO...19 santasofia 1 di 19

2 A. SEZIONE INFORMATIVA A.1 DEFINIZIONI Le definizioni della terminologia utilizzata nella stesura della presente autorizzazione sono le medesime di cui all art. 2 comma1 del D.Lgs. 59/05. A.2 INFORMAZIONI SULL IMPIANTO Per tutto quanto concerne le informazioni descrittive dell impianto si fa riferimento alla relazione tecnica, alle planimetrie e alle integrazioni fornite dall Azienda nella domanda di AIA. A.3 ITER ISTRUTTORIO Domanda di autorizzazione integrata ambientale della ditta pervenuta in data prot.. pubblicazione dell estratto della domanda sul Bollettino Ufficiale Regionale del N cui ha provveduto la Provincia di Forlì-Cesena???; pubblicazione dell estratto della domanda sul quotidiano Il resto del Carlino??? a diffusione locale del cui ha provveduto il gestore; Nei 30 giorni successivi alla pubblicazione sul BUR sopra richiamata non sono pervenute osservazioni; In data si è tenuta la Conferenza dei Servizi istruttoria per la richiesta di integrazioni da inviare alla ditta; Con nota del Prot. N. è stata effettuata la richiesta di integrazione delle informazioni contenute nella domanda iniziale; La Ditta con nota Prot. n. del ha inviato le integrazioni richieste; In data si è tenuta la Conferenza dei Servizi B. SEZIONE FINANZIARIA B.1 CALCOLO TARIFFE ISTRUTTORIE Per il settore allevamenti è prevista una tariffa unica forfetaria pari a euro 850. È stato verificato il pagamento effettuato il Il gestore è tenuto a versare l eventuale conguaglio alle spese istruttorie come previsto dalla Delibera GR 11 Aprile 2005 n. 667 Modalità per la determinazione da parte delle Province degli anticipi delle spese istruttorie per il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) entro 30 giorni dalla pubblicazione del provvedimento di approvazione delle spese istruttorie, fornendo altresì riscontro del versamento allo scrivente Servizio. santasofia 2 di 19

3 C. SEZIONE DI VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE Specie allevata Tipologia produttiva Pollastre a terra Pollastre in gabbia Galline ovaiole in gabbia Numero di capi/ciclo Superficie utile d allevamento (mq) ,5* 20292,04* Peso vivo medio capi allevati (t/a)** 6,1 114,8 633,30 Descrizione ciclo produttivo Note Nell unità produttiva, attiva dall anno 2006, vengono allevate pollastre (1 capannone a terra:; 2 capannoni in gabbia:) e galline ovaiole (7 capannoni) per la produzione di uova destinate alla trasformazione. La Società Agricola S. Sofia S.r.l. non avendo una conoscenza specifica sul pregresso dell allevamento da un punto di vista sanitario, ha operato la scelta di accasare la tipologia di gallina Hy Line W36, un ibrido che nel corso degli anni ha dimostrato una resistenza nei confronti della Salmonella Gallinarum-Pollorum decisamente più elevata rispetto agli ibridi a penna rossa. La gallina ovaiola Hy Line W36 raggiunge un peso a fine ciclo di circa 1,9 Kg contro 2,1/2,2 della gallina ovaiola rossa e le pollastre, prima dell inizio della deposizione, raggiungono un peso di 1,3 Kg contro 1,6 delle pollastre rosse. Il ciclo produttivo delle pollastre consiste nell allevamento di pulcini sessati per un periodo che in media ha una durata di circa 120 giorni (pollastre) fino al raggiungimento della maturità sessuale e la fase della deposizione delle uova. I capi giovani vengono trasferiti in altri capannoni all interno dell azienda, dove sono allevati in batteria per la produzione di uova (ovaiole). Al termine di ogni ciclo si procede alla pulizia e igienizzazione e dopo un periodo di vuoto sanitario di circa 21 giorni, sono nuovamente immessi pulcini di un giorno. Le pollastre in 2 capannoni sono poste in batterie di gabbie con nastri per l asportazione della pollina in concimaia coperta, mentre in 1 capannone sono allevate a terra su lettiera. Il ciclo delle ovaiole ha una durata di circa 22 mesi, al termine dei quali i capi sono avviati a macellazione, quindi si procede alla pulizia e igienizzazione e dopo un periodo di vuoto sanitario di circa 21 giorni, sono nuovamente immessi capi giovani aventi circa 120 giorni. Le ovaiole sono poste in batterie di gabbie con nastri ventilati mediante insufflazione di aria con tubi forati. Gli impianti di allevamento sono integrati da impianti per la raccolta delle uova da avviare alla trasformazione. L azienda sorge in un area caratterizzata da criticità idrogeologica e dissesto, in particolare la zona su cui insiste l allevamento e precisamente i capannoni più a sud si trovano in un area interessata da corpi di frana attivi, nello specifico su di una frana attiva complessa. Produzione e stoccaggio deiezioni Azoto prodotto da liquami (kg/a) Azoto prodotto da letami (kg/a) santasofia 3 di 19

4 Azoto prodotto totale (kg/a) Volume liquami prodotto (mc/a) 8(acque di lavaggio) 2886,4 32 Volume letami prodotto (mc/a) 124, ,4 Capacità contenitori di stoccaggio liquami (mc) 20 Capacità contenitori di stoccaggio letami (mc) Non si tiene conto della mortalità in quanto già calcolata negli allegati alla Delib. Regionale 96/07 *Superficie utile di allevamento calcolato sulla capacità delle gabbie. ** per le pollastre in gabbia senza sistema di predisidratazione, il peso vivo di ciascun capo è pari a 0,7 kg, per quelle allevate a terra è pari a 0,65, mentre per le galline ovaiole il peso vivo medio del capo leggero è pari a 1,8. N.B. la situazione descritta nella tabella soprastante, rappresenta l azienda nell ipotesi di completo utilizzo dei capannoni e delle concimaie al termine del processo di regolarizzazione urbanistica tutt ora in corso. Nella tabella sottostante viene riportata la situazione dei capannoni e delle concimaie che l azienda attualmente utilizza, e quelli che l azienda intende utilizzare in futuro e pertanto inseriti all interno dell atto di AIA Capannone Attualmente in uso (In possesso di agibilità o in fase di rilascio) Da utilizzare in futuro previa ristrutturazione e rilascio di agibilità Primo X Ovaiole in gabbia con nastri v Secondo X Ovaiole in gabbia con nastri v Ex Selezione X Ovaiole in gabbia con nastri v 2 Piani X Ovaiole in gabbia con nastri v Orcino X Ovaiole in gabbia con nastri v S. Giacomo Sopra X Ovaiole in gabbia con nastri v S. Giacomo Sotto X Ovaiole in gabbia con nastri v Mosca Sopra X Ovaiole in gabbia con nastri v Mosca Sotto X Ovaiole in gabbia con nastri v Colonnello X Ovaiole in gabbia con nastri v Pulcinaia 1 X In gabbia con nastri ventilati Pulcinaia 2 X In gabbia con nastri non ventilati Pulcinaia 3 X A terra Casetta 1 X Ovaiole in gabbia con nastri v Casetta 2 X Ovaiole in gabbia con nastri v Note Concimaia Attualmente in uso (In possesso di agibilità o in fase di rilascio) Da utilizzare in futuro previa ristrutturazione e rilascio di agibilità A X Capacità di stoccaggio1800 mc B X Capacità di stoccaggio 2500 mc C X Capacità di stoccaggio 2500 nc D X Capacità di stoccaggio mc E X Capacità di stoccaggio 6000 mc F X Capacità di stoccaggio 800 mc Compostaggio (L azienda rinvia fino al 2012 l utilizzo dell edificio come impianto di compostaggio) X Note L azienda richiede l autorizzazione all utilizzo dell edificio fino al 2012 come concimaia annessa alla concimaia A Capacità di stoccaggio 3000 mc santasofia 4 di 19

5 SCHEMA A BLOCCHI POLLASTRE!!"# $% & $#' ()* -.0,, /, )# +, - -., -/0--.+0// /./- -.0, - // 0! , (#1$* )* -.0, - )1 0!", -0-! /.+//!- +/-0+. (2 6*, (.2 3* /--- (.2 )*, (2 * -.0, - 3.-!-."./-, -, (2 * 0 2 * SCHEMA A BLOCCHI GALLINE OVAIOLE -7 (0+/.,!-*!!"# $% & $#' ()* -.0,, /, )# -.0, )* -.0, - +, - -., -/. 0-, -,. / 0+8 (#19#:,.* )1 0!", -0-! /.+//!- +/-0+ ;+/.,!-, (.2 3* 0 - -, < /, (2 * -.0, - 3.-!-../-, -, (2 * 0 2 * santasofia 5 di 19

6 Emissioni in atmosfera Produzione di inquinanti atmosferici: confronto tra situazione ATTUALE (al momento della presentazione della domanda) e sistema di riferimento. Inquinante Metodo di calcolo applicato Emissioni attuali Totali (t/a) Emissioni con il sistema di riferimento (t/a) Riduzione rispetto il sistema di riferimento (%) NH 3 Net Ippc 91,3 183,1 50,1 CH 4 Net Ippc 53,9 191,2 71,8 C.1 PIANO DI MIGLIORAMENTO (proposto dall azienda) Criticità Provvedimento entro consumi: assenza di contatori idrici consumi: assenza di registrazione puntuale consumi idrici, energetici, ecc. dotazione di contatori idrici per il completo ottobre 2007 monitoraggio dei consumi. dotazione di registri per la registrazione ottobre 2007 gestione: assenza procedure per la gestione di emergenze gestione: assenza registro manutenzioni straordinarie stoccaggio: assenza di registrazione puntuale cessione pollina a terzi spandimento: assenza bilancio dei nutrienti terreno in relazione al tipo di coltura gestione: programmi di formazione personale dotazione di procedure di gestione e registrazione emergenze occorse dotazione registro manutenzioni dotazione di registri cartacei per la registrazione firmata della pollina ceduta a terzi Piano di Utilizzazione Agronomica Dotazione programma di formazione personale Immediato Immediato Immediato In definizione con l autorità competente Immediato In particolare, il Programma formazione personale verrà svolto come segue: moduli di formazione Consapevolezza delle problematiche ambientali legate alle attività dell azienda Consapevolezza dei rischi per la salute legati all uso dei prodotti utilizzati per la pulizia dei locali Corrette modalità di esecuzione delle operazioni di lettura e registrazione dati dai contatori idrici ed elettrici Corrette modalità di esecuzione delle registrazioni: pollina, trattamenti, emergenze, ecc risposta ad eventuali emergenze responsabile Gestore dell azienda Gestore dell azienda Gestore dell azienda Gestore dell azienda Gestore dell azienda C.2 RISPONDENZA AI REQUISITI IPPC Vista la documentazione presentata, il piano di adeguamento, il rapporto istruttorio di ARPA di Forlì-Cesena e i risultati dell istruttoria dello scrivente Servizio provinciale, si conclude che l assetto impiantistico proposto (di cui alle relazioni tecniche, alle planimetrie allegate alla domanda di autorizzazione e relative integrazioni, depositate agli atti presso questa Amministrazione) risulta non interamente rispondente ai requisiti IPPC in quanto la tecnica di stabulazione adottata nel capannone, pulcinaia2 ( pollastre ) non rientra fra quelle previste come MTD. Pertanto si propone il seguente piano di adeguamento. santasofia 6 di 19

7 D. SEZIONE DI ADEGUAMENTO DELL IMPIANTO, SUE CONDIZIONI DI ESERCIZIO E PRESCRIZIONI D.1 PIANO DI ADEGUAMENTO DELL IMPIANTO La tecnica di stabulazione adottata nel capannone denominato pulcinaia 2(pollastre) non è classificabile MTD: infatti i nastri non ventilati trasportano la pollina in concimaia costituita da struttura coperta da tettoia (non chiusa). A tale proposito l azienda effettuerà a partire da gennaio 2008, per un anno, un controllo sistematico del rapporto tra i seguenti parametri: condizioni meteo climatiche, tenore di sostanza secca nella pollina e quantità di paglia aggiunta. L azienda effettuerà aggiunte di paglia nella concimaia contestualmente all attivazione dei nastri che trasportano la pollina in modo da garantire una buona miscelazione tra la pollina e la paglia evitando la formazione di sacche di pollina umida e terrà memoria su un apposito registro di: data, quantità di paglia aggiunta e condizioni meteo climatiche. Con periodicità bimestrale l azienda commissiona a un laboratorio campionamento e analisi della pollina in concimaia al fine di determinare il tenore di sostanza secca. Sarà cura del gestore annotare data, condizioni climatiche del giorno in cui viene effettuato il campionamento e data dell ultimo scarico di pollina in concimaia. Detta modalità gestionale sarà consentita negli anni successivi solo qualora abbia esito positivo, cioè sia dimostrato il raggiungimento ed il mantenimento di tenori di sostanza secca paragonabili almeno a quelli conseguibili attraverso l adozione della MTD strutturale batterie di gabbie con nastri ventilati mediante insufflazione di aria con tubi forati prevista dalle LG nazionali per il settore allevamenti. In caso di esito positivo, negli anni successivi l azienda effettuerà analisi del tenore di sostanza secca nel/nei periodo/i individuato/i come quello/i più critico/i. D.2 ELENCO TECNICHE ADOTTATE Le tecniche indicate di seguito, una volta adottate, dovranno essere mantenute costantemente in perfetta efficienza: buone pratiche di allevamento: programmi di formazione del personale aziendale registrazione dei consumi di energia e materia (acqua, mangimi, fertilizzanti minerali, naturali ecc..) procedure di emergenza per emissioni non previste, e registrazione delle emergenze accadute programma di manutenzione ordinaria Registrazione delle manutenzioni straordinarie Interventi di pulizia e ordine sulle strutture di servizio(silos, caricamento, ecc) Pianificazione delle attività nel sito di allevamento nel modo più appropriato: es. programmazione spandimento effluenti, acquisto e consegna combustibili, mangime, pollina ceduta a terzi, trattamenti contro mosche e ratti Riduzione consumi di acqua: pulizia ambienti con acqua alta pressione o idropulitrici controlli sulla pressione di erogazione abbeveratoi installazione contatori idrici (controllo mensile) copertura cisterne esterne controllo perdite raccordi Riduzione consumi energetici: alberature lungo le pareti dei capannoni al fine di ombreggiare le strutture e migliorare il clima interno separazione netta degli spazi riscaldati da quelli mantenuti a temperatura ambiente corretta regolazione bruciatori (distribuzione spaziale riscaldatori e sensori termici) controllo sensori termici Frequenti ispezioni e pulizia dei sistemi di ventilazione (condotti e ventilatori) Uso agronomico effluenti bilancio dei nutrienti/terreno santasofia 7 di 19

8 spandimento in modo da evitare diffusione odori (direzione vento) riduzione emissioni stabulazione ovaiole e pollastre in gabbia batterie di gabbie con nastri ventilati mediante insufflazione di aria con tubi forati pollastre a terra ventilazione naturale e pavimenti ricoperti da lettiera e abbeveratoi antispreco riduzione emissioni stoccaggi stoccaggio in ricoveri coperti con pavimento impermeabilizzato per polline essiccate di avicoli stoccaggio materiali non palabili pareti verticali vasche resistenti a sollecitazioni meccaniche termiche e chimiche basamento e pareti impermeabilizzanti svuotamento periodico spandimento palabili con incorporatura entro le 24 ore D.3 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO Il Piano di monitoraggio e controllo (Allegato 2 all AIA) deve essere realizzato secondo le previsioni. Eventuali necessità di aggiustamenti dovuti a difficoltà di realizzazione, dovranno essere concordate preventivamente e autorizzate esplicitamente dalla Provincia di Forlì Cesena. D.4 CONDIZIONI ECCEZIONALI Le situazioni anomale che possono generare emissioni eccezionali dovranno essere governate come segue: Situazione Impatto causato Azione preventiva Azione correttiva Responsabilità Anomala umidità Dispersione di - Aumento della quantità di Operatore interno dovuta alle odori superiore alla aria da ventilazione ed momentanee condizioni meteo norma essiccazione. climatiche Dispersione Dispersione di Adeguata formazione degli Raccogliere il materiale Operatore interno accidentale di mangime e quindi di polveri durante le operazioni di caricamento polveri superiore alla norma operatori sulle procedure da seguire nel corso delle operazioni di caricamento disperso e bagnare il terreno Dispersione accidentale di prodotti chimici Malessere degli animali con produzione di deiezioni particolarmente liquide Rottura del sistema di disidratazione delle polline Anomala umidità dovuta a perdite / Possibile inquinamento acque/suolo Dispersione di odori superiore alla norma Dispersione di odori superiore alla norma Dispersione di odori superiore alla Adeguata formazione degli operatori Adeguati e puntuali controlli sugli animali per evitare situazioni degenerative Adeguata e puntuale manutenzione dei sistemi e pronta sostituzione delle parti deteriorate Adeguata e puntuale manutenzione dei sistemi e Raccogliere le sostanze disperse con materiale assorbente e suo smaltimento ai sensi normativa rifiuti Chiamata per intervento veterinario. Aumento della quantità di aria di ventilazione. Aggiunta di paglia miscelata con le deiezioni (nei capannoni con lettiera) Intervento immediato di sistemazione dei nastri Aumento dell insufflazione di aria. Operatore interno Operatore interno Operatore interno santasofia 8 di 19

9 rotture dei sistemi di distribuzione dell acqua Spandimento effettuato in condizioni di anomala umidità norma Dispersione di odori superiore alla norma pronta sostituzione delle parti deteriorate Immediato ripristino della lettiera allo stato ottimale, mediante aggiunta di materiale assorbente e/o fresature (nei capannoni con lettiera) - Sospensione dello spandimento in attesa di normali condizioni meteo Operatore interno D.5 GESTIONE DEL FINE VITA DELL IMPIANTO Per le coperture in eternit il proprietario degli immobili dovrà presentare all Autorità competente un piano di smaltimento da parte di ditta specializzata e dopo approvazione provvederà alle operazioni di recupero e smaltimento. Per le strutture in cemento e/o laterizi provvederà al trasporto delle macerie presso un impianto di trattamento per la bonifica. Per le attrezzature se riutilizzabili provvederà alla revisione e riutilizzo presso altri impianti simili mentre per le parti obsolete provvederà al loro smaltimento tramite ditte autorizzate. E. PRESCRIZIONI Tutti i termini prescritti di seguito decorrono a partire dalla data di rilascio del presente atto. E.1 CONFORMITA EDILIZIA DEI CAPANNONI Ogni capannone deve possedere tutti i requisiti urbanistico edilizi; con il presente atto vengono autorizzati ad uso allevamento e concimaia le strutture raggruppate nella tabella di seguito riportata: Capannone Attualmente in uso (In possesso di agibilità o in fase di rilascio) Da utilizzare in futuro previa ristrutturazione e rilascio di agibilità N di capi Primo X Ovaiole in gabbia con nastri v Secondo X Ovaiole in gabbia con nastri v Ex Selezione X Ovaiole in gabbia con nastri v Piani X Ovaiole in gabbia con nastri v Orcino X Ovaiole in gabbia con nastri v S. Giacomo X Ovaiole in gabbia con nastri v Sopra S. Giacomo Sotto X Ovaiole in gabbia con nastri v Mosca Sopra X Ovaiole in gabbia con nastri v Mosca Sotto X Ovaiole in gabbia con nastri v Colonnello X Ovaiole in gabbia con nastri v Pulcinaia 1 X In gabbia con nastri ventilati Pulcinaia 2 X In gabbia con nastri non ventilati Pulcinaia 3 X A terra 9500 Casetta 1 X Ovaiole in gabbia con nastri v Casetta 2 X Ovaiole in gabbia con nastri v Concimaia A B C D E F Compostaggio Attualmente in uso (In possesso di agibilità o in fase di rilascio) E.2 DOCUMENTAZIONE MANCANTE X X Da utilizzare in futuro previa ristrutturazione e rilascio di agibilità X X X X L azienda rinvia fino al 2012 l utilizzo dell edificio come impianto di compostaggio Note Note L azienda richiede l autorizzazione all utilizzo dell edificio fino al 2012 come concimaia annessa alla concimaia A santasofia 9 di 19

10 E.3 FORMAZIONE DEL PERSONALE Il gestore deve assicurare che l impianto sia gestito da personale adeguatamente preparato e pertanto tutti i lavoratori vengono opportunamente informati e formati, anche mediante affissione di opportuna cartellonistica, in merito a: effetti potenziali sull ambiente e sui consumi durante il normale esercizio degli impianti; prevenzione dei rilasci e delle emissioni accidentali; l importanza delle attività individuali ai fini del rispetto delle condizioni di autorizzazione; effetti potenziali sull ambiente dell esercizio degli impianti in condizioni anomale e di emergenza; azioni da mettere in atto quando si verificano condizioni anomale o di emergenza. Della documentazione comprovante la realizzazione dei moduli formativi dovrà essere conservata copia presso l impianto a disposizione delle autorità di controllo per almeno cinque anni. E.4 RACCOLTA DATI E COMUNICAZIONI TECNICHE Con periodicità (entro il mese di febbraio, a partire dal 2009) dovrà essere presentata alla Provincia e ad Arpa una relazione sugli esiti del Piano di monitoraggio e controllo espletato l anno precedente contenente: la conferma dell effettuazione degli autocontrolli programmati o le difficoltà incontrate; i casi di malfunzionamento o le anomalie riscontrate e gli interventi correttivi adottati, in particolare per le attività con livello di criticità elevato; i dati derivanti dai controlli programmati eseguiti da Arpa; un commento dell andamento dei controlli ed eventuali proposte correttive del Piano di monitoraggio e controllo. E.5 CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI Oltre ai registri obbligatori per legge (rifiuti,, decessi ) devono essere conservati presso l insediamento a disposizione degli organi di controllo per almeno cinque anni i seguenti registri: registri dei trattamenti di demuscazione e derattizzazione registro dei consumi idrici registro dei consumi elettrici registro delle manutenzioni registro delle emergenze registro spandimento polline. Una copia dell AIA in vigore, originale e completa della documentazione fornita in sede di domanda di autorizzazione (relazione tecnica, allegati, schede, planimetrie ed integrazioni), dovrà essere conservata presso l insediamento a disposizione degli organi di vigilanza. E.6 MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI Tutte le strutture, gli impianti e le aree cortilizie adiacenti ai capannoni dovranno essere mantenute in buone condizioni operative e di pulizia, al fine di garantire l accesso alle zone che periodicamente verranno ispezionate individuando il personale responsabile delle ispezioni e manutenzioni. In particolare, si dovranno eseguire ispezioni e pulizia dei sistemi di ventilazione ad ogni fine ciclo e comunque almeno ogni quattro mesi. Al fine di monitorare lo stato di conservazione dei tetti realizzati in materiali contenenti amianto, l Azienda dovrà effettuare verifiche e analisi su detti materiali almeno ogni sei anni (le prime verifiche e analisi dovranno essere eseguite su tutti i tetti, entro un anno dal rilascio del presente atto); si consiglia di seguire le LINEE-GUIDA per la Valutazione dello stato di conservazione delle Coperture in Cemento-Amianto e per la Valutazione del rischio ( in cui si fa riferimento al metodo santasofia 10 di 19

11 UNI 10608, definito a strappo, che consente di misurare la quantità di fibre di amianto libere o facilmente liberabili presenti sulla superficie di lastre ondulate o piane). E.7 LOCALIZZAZIONE E GESTIONE DEGLI STOCCAGGI A. Il gestore dovrà detenere presso l allevamento una planimetria dell impianto con indicati: 1. locali o spazi adibiti a deposito; 2. tipologia di materiali stoccati nei locali o negli spazi adibiti a deposito. B. Non sono consentiti depositi o stoccaggi di materie prime, rifiuti al di fuori degli spazi individuati e debitamente indicati nella planimetria dell impianto. C. E vietato il deposito di sostanze pericolose e di rifiuti a cielo aperto. D. Le zone intorno agli edifici saranno gestite in modo da mantenerle pulite dagli effluenti di allevamento, concimi o mangimi. E. Le acque piovane devono essere convogliate separatamente da altri reflui e dagli effluenti di allevamento. F. La chiusura di eventuali pozzi dismessi dovrà essere effettuata secondo le modalità stabilite dall autorità competente. E.8 STOCCAGGIO DEI MANGIMI E MATERIE PRIME PER L ALIMENTAZIONE La preparazione e distribuzione dei mangimi deve avvenire nel rispetto delle disposizioni del Regolamento (CE) n. 183/2005. Il gestore, inoltre, deve: A. stoccare i materiali polverulenti o potenzialmente polverulenti in sistemi chiusi quali appositi silos o sotto coperture; B. effettuare il trasferimento dei mangimi da e per le aree di stoccaggio, in modo da evitare o minimizzare le emissioni di polveri in aria; C. stoccare i mangimi in contenitori idonei a prevenire le perdite e minimizzare la produzione di rifiuti; D. proteggere dai danni accidentali i serbatoi per lo stoccaggio dei mangimi. E.9 STOCCAGGIO DEI COMBUSTIBILI AGRICOLI E ALTRI MATERIALI A. Tutti i sistemi per lo stoccaggio dei combustibili agricoli debbono essere dotati di vasca di contenimento delle perdite accidentali e di tettoia per evitare accumulo di acque meteoriche. B. I prodotti fitosanitari e altri prodotti ad azione biocida debbono essere tenuti in depositi idonei a raccogliere le perdite, asciutti, protetti dal gelo e dagli accessi non autorizzati (la detenzione e l uso dei prodotti fitosanitari è effettuata nel rispetto delle disposizioni di cui all Allegato 1 del sopra citato Regolamento (CE) n. 183/2005). C. La detenzione e l utilizzazione dei medicinali veterinari è effettuata in conformità alle disposizioni previste dal decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193 e i locali ed i depositi nei quali sono detenute le scorte di medicinali debbono essere idonei ed asciutti. E.10 SCARICHI IDRICI La fossa a tenuta di raccolta dei reflui dei servizi igienici può essere accettata solamente in via temporanea: pertanto, entro tre mesi dovrà essere presentata al Comune competente per territorio la documentazione volta ad ottenere l autorizzazione allo scarico dei servizi igienici. Entro un anno dovranno essere realizzate le relative opere. Entro tre mesi, dovrà essere inviata all Amministrazione Provinciale relazione che illustri i volumi di acqua scaricati quotidianamente dall impianto di addolcimento e potabilizzazione corredata da analisi chimiche (con le seguenti determinazione: SAR, conducibilità e cloruri). La reimmissione di dette acque di scarico nel lago è consentita purché avvenga tramite tubazione fissa e ininterrotta che colleghi direttamente l'impianto di addolcimento/potabilizzazione, al laghetto. E.11 ACQUE METEORICHE Le aree in cemento in testa ai capannoni per il carico e scarico degli animali e quelle interessate dalla movimentazione dei reflui prodotti, nonché tutte le superfici pavimentate che vengono dilavate durante gli eventi santasofia 11 di 19

12 meteorici, dovranno essere accuratamente spazzate al termine di ogni utilizzo; anche le aree sottostanti gli estrattori dovranno essere periodicamente spazzate, il tutto al fine di preservare la qualità delle acque meteoriche di dilavamento. E.12 EMISSIONI IN ATMOSFERA La riduzione e il contenimento delle emissioni in atmosfera con specifico riguardo alla formazione ed alla diffusione degli odori, è garantito dal gestore mettendo in atto e rispettando le buone pratiche gestionali delle tecniche utilizzate nell impianto autorizzato e provvedendo alle conseguenti registrazioni specificate nel piano di monitoraggio e controllo. Le caratteristiche delle emissioni in atmosfera autorizzate sono indicate nelle tabelle seguenti. Codice Capannone/ Reparto (All. 3E) Sigle emissioni (All. 3A) Tipo ventilazione (1) Numero Ventilatori (Estrattori o immissari) Portata massima unitaria (m 3 /h) Sistema di controllo ventilatori (2) Sistema di controllo aperture (3) Ex Selezione E1 E13 Depressione Computerizzato Automatico O Ex Selezione E14 E17 Depressione Computerizzato Automatico N Ex Selezione E18 E23 Depressione Computerizzato Automatico E Due Piani E24 E38 Depressione Computerizzato Automatico O Orcino E39 E56 Depressione Computerizzato Automatico O S. Giacomno Sopra E57 E74 Depressione Computerizzato Automatico E Mosca Sopra E75 E90 Depressione Computerizzato Automatico E Colonnello E91 E117 Depressione Computerizzato Automatico E Pulcinaia 1 E118 E121 Depressione Computerizzato Automatico O Pulcinaia 1 E122 E129 Depressione Computerizzato Automatico N Pulcinaia 1 E130 E133 Depressione Computerizzato Automatico E Pulcinaia 2 E134 E145 Depressione Computerizzato Automatico N Pulcinaia 3 E146 E149 Depressione Computerizzato Automatico N Primo E174 E188 Depressione Computerizzato Automatico E Secondo E189 E207 Depressione Computerizzato Automatico O santasofia 12 di 19 Lato di emissione (4) All atto del rilascio della presente autorizzazione solo le strutture denominate Ex selezione, 2Piani, Orcino, Pulcinaia2 sono in regola con le norme urbanistiche ed edilizie, e pertanto possono essere utilizzate per l attività di allevamento. Le restanti strutture potranno entrare in funzione solo una volta attuati gli interventi di sistemazione strutturale e rilascio di agibilità, e previa comunicazione alla competente Amministrazione Provinciale. Impianti di riscaldamento Silos mangime Generatori di emergenza Tecniche di N Sigla Potenza Sigla Periodicità di Modalità attenuazione Sigla Alimentazione Capannone a emissione (Kcal) emissione carico di carico emissioni emissione servizio polveri Alimentazione E156 GPL E157 Ex Selezione 4 carichi Per caduta Vedi relazione E173 Gasolio E158 Ex Selezione E159 Due Piani E160 Due Piani E161 Orcino E162 Orcino E163 S, Giacomo Sopra E164 S, Giacomo Sopra E165 Mosca Sopra E166 Mosca Sopra E167 Colonnello E168 Colonello E169 Pulcinaia 2 E170 Pulcinaia 2

13 E171 Pulcinaia 1 E172 Pulcinaia 3 E208 Primo E209 Secondo E210 Secondo 4 carichi 4 carichi 4 carichi 4 carichi 4 carichi Per caduta Per caduta Per caduta Per caduta Per caduta Vedi relazione Vedi relazione Vedi relazione Vedi relazione Vedi relazione E.13 BARRIERE VEGETALI Entro 12 mesi, lungo il perimetro dell area pavimentata ove insistono i fabbricati denominati Compostaggio, Concimaie A, B, C, D, Pulcinaia 1, Pulcinaia 2 e Pulcinaia 3, si dovrà posizionare una barriera vegetale idonea a ostacolare la diffusione delle polveri e degli odori e con funzione ombreggiante. La barriera vegetale dovrà essere costituita da un filare di pioppi cipressini e/o aceri campestri e/o carpini e/o roverelle e/o altre specie autoctone d alto fusto piantate a distanza di 2-4 metri l una dall altra e scelte in base alla natura del terreno e alle condizioni meteoclimatiche locali, adeguatamente curate e prontamente sostituite in caso di fallanze. Lo stesso tipo di piantumazione dovrà essere realizzato lungo il perimetro di ciascuno dei rimanenti fabbricati aziendali di allevamento e di stoccaggio effluenti. E.14 PROTEZIONI ANTIPOLVERE Limitatamente al fronte delle emissioni, dei capannoni denominati :Ex Selezioni, Due Piani, Orcino, dovranno essere adottati idonei accorgimenti atti a limitare la dispersione delle polveri (cuffie o reti antipolvere). L azienda dovrà garantire una adeguata manutenzione dei sistemi adottati, la periodica raccolta delle polveri depositate sul terreno e il loro smaltimento con le lettiere. E.15 GESTIONE DEGLI EFFLUENTI La gestione degli effluenti è effettuata dal gestore mettendo in atto e rispettando le buone pratiche gestionali delle tecniche utilizzate nell impianto autorizzato e provvedendo ai conseguenti rilevamenti e registrazioni specificati nel piano di monitoraggio e controllo. E.16 STOCCAGGIO DEIEZIONI A Il gestore dovrà detenere presso l allevamento una planimetria dell impianto, mantenuta aggiornata, dove sono indicati: 1. locali o spazi adibiti a deposito; 2. tipologia di materiali stoccati nei locali o negli spazi adibiti a deposito. B. Non sono consentiti depositi o stoccaggi di effluenti di allevamento al di fuori degli spazi individuati e debitamente indicati nella planimetria dell impianto. L utilizzo delle concimaie presenti in azienda, per lo stoccaggio delle lettiere esauste potrà avere luogo solo quando le strutture saranno in regola dal punto di vista urbanistico edilizio. Nel frattempo la pollina prodotta dovrà essere debitamente raccolta ed allontanata dall azienda. L utilizzo dell impianto di compostaggio da parte dell azienda potrà avvenire solo qualora la Ditta provveda all adeguamento della struttura attuale, mediante captazione e invio ad impianto di abbattimento delle emissioni prodotte dall impianto medesimo. Trattandosi di modifica sostanziale, dovrà essere seguito il percorso autorizzativo previsto dall art 10 del D.lgs. 59/05 Divieto di stoccaggio temporaneo di pollina Non sono consentiti accumuli temporanei di pollina in tutto l allevamento. Utilizzo agronomico II gestore effettua l utilizzazione agronomica del letame e dei liquami in conformità al Piano di Utilizzazione Agronomica redatto a norma della Deliberazione dell Assemblea Legislativa 96/2007 (da presentare entro il 31/03/2008) che diverrà parte integrante della presente Autorizzazione Integrata Ambientale. Qualora il gestore santasofia 13 di 19

14 attribuisca a terzi le fasi di trattamento, stoccaggio, depurazione e/o distribuzione in campo degli effluenti, entro il 31/03/2008, dovrà fornire all Amministrazione Provinciale copia dei contratti in cui sia esplicitamente indicato il soggetto che si assume la responsabilità della gestione dell effluente, o del PUA nel caso di distribuzione in campo. Il gestore dell allevamento, titolare dell autorizzazione allo spandimento, è tenuto a comunicare senza indugio ogni cessazione di disponibilità di terreni, per perdita di idoneità degli appezzamenti o parte di essi (es. frane), per revoca o decadimento della disponibilità del proprietario (es. decesso o cambio di proprietà). E.17 ENERGIA Il gestore è tenuto a seguire le buone pratiche relative all uso efficiente dell energia, monitorando i consumi secondo modalità e frequenze definite nel piano di monitoraggio e controllo. E.18 PRODUZIONE E GESTIONE DEI RIFIUTI La gestione e lo smaltimento dei sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano, è effettuata dal gestore nel rispetto delle disposizioni previste dal Regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio e successive modifiche. Anche le uova rotte durante la raccolta e confezionamento, sono considerate materiale di categoria 3 e dovranno essere stoccate e smaltite come tali. Per tutte le altre tipologie di rifiuti, in particolare quelli classificati pericolosi come ad esempio i tubi al neon rotti, e sanitari pericolosi, il gestore provvede al loro stoccaggio, trattamento e smaltimento nel rispetto delle norme vigenti e tenendo regolare registro di carico/scarico. Si precisa che dovrà essere conservata copia dei formulari di avvenuto smaltimento dei rifiuti prodotti dall azienda. Sono considerati rifiuti liquidi anche i reflui contenuti nella fossa a tenuta dei servizi igienici. E.19 RUMORE Il gestore deve mettere in atto le misure per il contenimento del rumore entro i limiti previsti della normativa vigente in relazione ai recettori presenti e alla classificazione acustica del territorio. E.20 IMPIANTI DI RISCALDAMENTO, GENERATORI Generatore di emergenza L emissione indicata con E 173 (generatore di emergenza) risulta esclusa dall applicazione del titolo I della parte V del D.lgs. 152/06 in conformità a quanto indicato all art. 269 comma 14 del medesimo Decreto. Impianti di riscaldamento a GPL; Le emissioni indicate nella domanda di autorizzazione con sigla E 156, proveniente dall impianto di riscaldamento a GPL, sono escluse dall applicazione del titolo I della parte V del D.lgs. 152/06 in conformità a quanto indicato all art. 269 comma 14 del medesimo Decreto E.21 REQUISITI IN MATERIA DI PREVENZIONE E GESTIONE DEGLI INCIDENTI A. Il gestore segue il Piano di prevenzione degli incidenti e di gestione delle emergenze ambientali che deve essere tenuto a disposizione presso l impianto. B. Il gestore deve revisionare il Piano a seguito di situazioni di emergenza e in ogni caso almeno una volta all anno. C. Il gestore dovrà segnalare e registrare secondo le modalità definite nel piano di monitoraggio e controllo ogni incidente che può essere causa d'inquinamento significativo, ed in particolare: - rilasci accidentali nel reticolo delle acque superficiali, nel suolo e nel sottosuolo, di carburanti e lubrificanti, fitofarmaci, e di altri liquidi contenenti sostanze pericolose, così come definite dalla normativa vigente; - sversamenti di liquami per danneggiamenti delle strutture di contenimento o dei sistemi o attrezzature di distribuzione. F. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL IMPIANTO santasofia 14 di 19

15 GESTORE GESTORE ARPA ARPA ARPA FASI Campionamenti/anal Controllo Autocontrollo Reporting Ispezioni programmate isi reporting Consumi Materie prime controlli alla ricezione biennale Risorse idriche semestrale biennale Energia bimestrale biennale Combustibili mensile biennale Aria Stime periodiche (net biennale IPPC) Valutazione sullo stato di conservazione dei materiali contenenti amianto ogni 6 anni ogni 6 a nni biennale Al primo anno e poi dopo 6 anni Rifiuti Rifiuti prodotti ad ogni invio biennale Parametri di processo Formazione del personale biennale Gestione stabulazione quotidiano biennale biennale Gestione deiezioni: trattamento stoccaggio trasporto Utilizzo agronomico Indicatori di performance quotidiano, stagionale quotidiano quotidiano quotidiano, stagionale,, poliennale biennale biennale G. OGGETTO DEL PIANO G.1 COMPONENTI AMBIENTALI N.B. nelle tabelle seguenti sono presenti alcune voci a titolo esemplificativo. Il gestore è tenuto a integrare o a sostituire con le voci specifiche del proprio impianto. Ad esempio, l approvvigionamento di acqua può essere diverso da pozzo o acquedotto: in tal caso, indicare l effettiva fonte di approvvigionamento (sorgente, lago, corso d acqua ) 1.a Consumo materie prime e prodotti finiti Tabella Materie prime Denominazione Ubicazione stoccaggio Fase di utilizzo Quantità Kg/a o t Metodo misura Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Controllo Arpa Animali in ingresso stalla Produzione uova Mangime silos alimentazione Bolle DDT Bolle DDT alla ricezione Registro veterinari reporting alla ricezione reporting Integratori Disinfettanti Tabella Prodotti finiti Denominazione Stato fisico Ubicazione stoccaggio Quantità prodotta UM Metodo misura Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Controllo Arpa Animali stalle ad ogni ciclo Registro veterinari reporting Uova magazzino reporting santasofia 15 di 19

16 1.b Consumo risorse idriche Tabella Risorse idriche Tipologia di approvvigionamen to Punto misura Metodo misura Fase di utilizzo Quantità utilizzata mc/a Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Controllo Arpa Lago con sorgente P1 lettura contatore abbeveraggi o - lavaggi per ciclo o semestrale Cartacea su Scheda o elettronica su server Reporting e ispezione programmata 1.c Consumo energia Tabella Energia Descrizione Tipologia Punto misura Metodo misura Quantità MWh/a Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporting Controllo Arpa Energia importata da rete esterna energia elettrica sigle da planimetrie lettura contatori EE bimestrale cartacea su scheda o elettronica su server Reporting e ispezione programmata 1.d Consumo combustibili Tabella Combustibili Tipologia Punto misura Fase di utilizzo Metodo misura Quantità UM Frequenza autocontrollo registrazione dei controlli Reporti ng Controllo Arpa GPL Gasolio sigle da planimetrie sigle da planimetrie riscaldamento contatore Smc/anno mensile Generatore di emergenza/ma cchine agricole contatore Smc/anno mensile cartacea ed elettronica su server cartacea ed elettronica su server Reporting e ispezione programmata Reporting e ispezione programmata. 1.e Emissioni in aria Tabella Emissioni diffuse Descrizione Ammoniaca Fibre di amianto* Origine (punto di emissione) stabulazione stoccaggio spandimento coperture capannoni prevenzione MTD e/o tecniche gestionali previste in AIA controllo stato di conservazione materiali controllo Frequenza di controllo registrazione dei controlli Reporting calcolo con modello Linee Guida Regione Emilia-Romagna ( Metodo UNI ) Controllo Arpa Reporting e ispezione programmata Reporting e ispezione programmata* santasofia 16 di 19 6 anni Conservazione Documentazione Metano Calcolo con modello *Se dal controllo risulta che le coperture non sono più idonee in quanto rilasciano fibre di amianto, procedere immediatamente a presentare piano di bonifica all autorità competente e all esecuzione dei lavori necessari come previsto dalla normativa vigente. 6 anni

17 Tabella Emissioni eccezionali Tabella Emissioni eccezionali in condizioni prevedibili Il processo in esame non presenta casi prevedibili di emissioni eccezionali che richiedano specifiche procedure di controllo Tabella Emissioni eccezionali in condizioni imprevedibili Il gestore riporterà gli eventi secondo il modello di reporting fissato nella Autorizzazione Integrata Ambientale 1.f Rifiuti Tabella Controllo rifiuti prodotti Attività Rifiuti prodotti (Codice CER) Denominazione Smaltiment o (t/a) Ubicazione stoccaggio Recupero (t/a) controllo e di analisi registrazione dei controlli reporting Manutenzione Oli esausti * Annuale ** Manutenzione Lampade fluorescenti Imballaggi di plastica Imballaggi in materiali misti Imballaggi in vetro contenenti medicinali Altri imballaggi in vetro Altro Altro *Cartacea su Registro Carico e Scarico Rifiuti e su MUD Elettronica su software gestione rifiuti **Reporting e ispezione programmata Tabella Gestione capi deceduti e uova rotte in base a regolamento 1774/02 Controllo Arpa quantità (t/a) controllo e di analisi registrazione dei controlli reporting Controllo Arpa Capi morti Uova rotte Cartacea su Registro Carico e Scarico ex regolamento 1774/02 ti Cartacea su Registro Carico e Scarico ex regolamento 1774/02 ti Annuale Annuale Reporting e ispezione programmata Reporting e ispezione programmata 1.g Suolo L impianto non prevede controlli sulla falda e gli aspetti riguardanti il controllo degli spandimenti è trattato nel capitolo Gestione dell Impianto. Tabella Spandimenti sul suolo Area di spandimento Da definire in base al PUA Parametro P Olsen, Na scambiabile, ESP, Cu, Zn,Azoto totale, Sost. Organica Metodo di misura (incertezza) Frequenza registrazione dei controlli Reporting Controllo ARPA G.2 GESTIONE DELL IMPIANTO 2.a Controllo fasi critiche, manutenzioni, depositi\ \ Tabella Sistemi di controllo delle fasi critiche del processo Fase critica Frequenza controllo Registrazione cartacea Registrazione informatica reporting Controllo ARPA santasofia 17 di 19

18 formazione del personale registrazione degli Interventi formativi effettuati Annuale Reporting e ispezione programmata Fase di stabulazione Efficienza delle tecniche di stabulazione (regolare funzionamento delle varie apparecchiature presenti in stalla) Quotidiana Visivo Registrate le anomalie riscontrate e le azioni correttive adottate Annuale (Avicoli su lettiera) tenore di sostanza secca della lettiera Quotidiana visiva Annuale (Avicoli su lettiera) tenore di sostanza secca della lettiera* Verifica dell efficienza delle tecniche di rimozione delle deiezioni Condizioni di funzionamento dei distributori idrici ** Condizioni ed efficienza dei sistemi di disidratazione delle polline Verifica analitica condizioni ed efficienza dei sistemi di disidratazione delle polline * Condizioni ed efficienza dei sistemi di contenimento delle emissioni dai ricoveri (cuffie, reti, barriere, ecc.) stagionale Misura del tenore di sostanza secca Referto di analisi Annuale Quotidiana Visiva Annuale Quotidiana visivo Registrare anomalie Annuale Quotidiana visivo Registrare anomalie Annuale Stagionale Misura del tenore di sostanza secca Referto di analisi Annuale Quotidiana visivo Registrare anomalie Annuale Verifica impianto idrico** Registrare anomalie Annuale *Il primo anno 1 analisi ogni trimestre in corrispondenza della fase terminale del ciclo, negli anni successivi, analisi solo nei periodi in cui si siano eventualmente verificati anomali tenori di sostanza secca ** effettuare lettura dai contatori durante periodi di fermo per verifica perdite (2 letture ripetute a distanza di un giorno l una dall altra) Fase di stoccaggio delle deiezioni Condizioni di funzionamento degli impianti (tracimazioni/debordamenti, infiltrazioni degli effluenti stoccati) Quotidiana visivo Registrare anomalie Annuale Pulizia dei piazzali Quotidiana visivo Annuale Fase di trasporto delle deiezioni e degli animali Condizioni di tenuta e copertura dei mezzi Ad ogni trasporto visivo Annuale Imbrattamento delle strade Ad ogni trasporto visivo Annuale Fase di utilizzo agronomico delle deiezioni Stato di qualità dei terreni 3 5 anni Campionamento e analisi terreni ritenuti più critici Referto di analisi 3-5 anni 3-5 anni Gestione deiezioni affidata a terzi Annuale Verifica documentazione Conservazione documenti di trasporto ( obbligatorio) distribuzione Quotidiana visiva Registrazione nel Registro degli spandimenti Annuale Annuale Realizzazione e manutenzione di impianti arborei e arbustivi in fasce di divieto ex art. 4,6,39,40 DGR 96/2007 Condizioni agronomiche delle coltivazioni Stagionale visiva Annuale Valutazione agronomica del PUA Annuale Come da normativa regionale Annuale ***Con particolare riguardo a: - dilavamento e ruscellamento di sostanza organica fuori dal cumulo in periodi di pioggia; persistenza del cumulo per più di tre mesi; -ripetizione del cumulo nello stesso sito;copertura del cumulo. Indicare le modalità di controllo da adottare Per quanto riguarda la verifica del tenore di sostanza secca della pollina e delle lettiere avicole, si dovranno seguire le metodiche di campionamento e conservazione del campione nonché i metodi di analisi descritti all indirizzo AIA-Allevamenti/modulistica santasofia 18 di 19

19 Tabella Interventi generali di gestione e manutenzione ordinaria sulle Macchine e sulle componenti del processo Componente (personale, strutture, macchinari) Tipo di intervento Frequenza Personale formazione Condizioni strutturali dei locali Monitoraggio Impianto idrico Verifica perdite ventilatori Manutenzione programmata Altro Data inizio intervento Giorno/mese Data fine intervento Giorno/mese registrazione e comunicazione all autorità 2.b Indicatori di prestazione Tabella Monitoraggio degli indicatori di performance Indicatore e sua descrizione Consumo d acqua su unità di prodotto Energia elettrica consumata per unità di prodotto Quantitativo di azoto utilizzato per unità di prodotto Unità di misura calcolo Frequenza di monitoraggio Reporting Mc/kg Consumo acqua : kg di carne prodotta Annuale Annuale Kj/kg Energia : kg di carne prodotta Annuale Annuale Kg N / T-1 KgN contenuto negli alimenti/ Tonn di carne prodotta annualmente Annuale Annuale Indice di mortalità Annuale Annuale Controllo Arpa Controllo reporting Controllo reporting Controllo reporting Controllo reporting G.1 ATTIVITA A CARICO DELL ENTE DI CONTROLLO Nell ambito delle attività di controllo previste dal presente Piano, e pertanto nell ambito temporale di validità dell autorizzazione integrata ambientale di cui il presente Piano è parte integrante, l ente di controllo individuato in tabella D1 svolge le seguenti attività. Tabella Attività a carico dell ente di controllo Tipologia di intervento Frequenza Componente ambientale interessata e numero di interventi Totale interventi nel periodo di validità del Piano Monitoraggio adeguamenti Biennale Aria/acqua 3 Controllo dell impianto in esercizio e verifiche documentali Campionamenti Biennale Biennale Aria/acqua Lettiera 3 3 Analisi campioni Biennale Lettiera 3 santasofia 19 di 19

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