AZ. AGR. MORDENTI GERMANO PROGETTO PER IL POTENZIAMENTO DELL IMPIANTO AVICOLO IN VIA TORRETTA, 52 LOC. TAGLIO CORELLI IN COMUNE DI ALFONSINE (RA)
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- Donato Alberti
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2 Il progetto di potenziamento dell impianto avicolo, ai sensi della L.R. 9/99 e smi Disciplina della procedura di valutazione dell impatto ambientale, come recentemente modificata dalla L.R. 3/2012 l intervento ricade tra i progetti da assoggettare a valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) di competenza provinciale ed in particolare nella categoria Ogni modifica o estensione dei progetti elencati nel presente allegato, ove la modifica o l estensione di per sé sono conformi agli eventuali limiti stabiliti nel presente allegato indicata al punto A.2.22) dell Allegato A della L.R. 9/99 e smi. In particolare trattasi di una modifica di un impianto per l allevamento intensivo di pollame con più di posti per galline come indicato al A.2.10) dell Allegato A della L.R. 9/99 e smi, che nello specifico prevede un potenziamento dell impianto da una capacità massima di n posti pollame ad una capacità massima di n posti pollame e di una capacità effettiva di (di cui galline ovaiole e pollastre). Ai sensi dell art.6 comma 13 del D.lgs 152/06 e smi sarebbe inoltre necessario presentare la Domanda di Autorizzazione Ambientale per le modifiche sostanziali degli impianti indicati nell Allegato VIII Parte II del medesimo decreto in quanto con l intervento in oggetto è previsto un incremento superiore al valore soglia di posti pollame. Tale procedura è stata integrata a quella di V.I.A. in quanto, ai sensi dell art. 17 comma 4 punto b) della stessa L.R. 9/99, la procedura di V.I.A. comprende e sostituisce l'autorizzazione integrata ambientale di cui al Titolo III bis del D.Lgs 152/06 e smi ed alla L.R. 21/2004, per i progetti che ricadono nel campo di applicazione dell'allegato VIII del decreto legislativo n. 152 del 2006 e nello specifico trattasi del punto 6.6.a Impianti per l'allevamento intensivo di pollame con più di posti pollame. A tal fine il S.I.A. e gli elaborati progettuali contengono anche le informazioni previste all'articolo 29 ter. L impianto è ubicata nella porzione settentrionale della Provincia di Ravenna, e più precisamente nel Comune di Alfonsine in prossimità della località Taglio Corelli da cui dita circa 1,5 km in direzione Nord-Est. Per raggiungere l allevamento, percorsa la S.S. 16 Adriatica detta anche Reale si prosegue per Via Torretta, e dopo circa 800 m si svolta a destra lungo una strada vicinale, e dopo aver percorso circa 500 m al numero civico n.52 si giunge a destinazione. Dall analisi degli strumenti di pianificazione sovraordinati, provinciali e comunali il progetto risulta compatibile in quanto non interferisce con alcuna norma tecnica di attuazione degli strumenti di pianificazione. L esigenza di aumentare la potenzialità dell impianto avicolo è emersa in fase di realizzazione dei nuovi tre capannoni in quanto la filiera avicola è in continua evoluzione e le ditte del settore, tra cui quelle che progettano i sistemi di stabulazione, tendono a sviluppare sistemi sempre più innovativi, sempre in conformità con quanto prevedono le norme sul benessere animale (D.Lgs 267/2003), e che permettono agli imprenditori avicoli di potere implementare i propri impianti. Se al tempo l unica soluzione percorribile era un sistema ad aviario, oggi le ditte specializzate nella realizzazione delle strutture avicole propongono soluzione alternative al sistema ad aviario che 1
3 consistono nella realizzazione di un sistema a colonie, in conformità alla Direttiva 1999/74/CE Capo III, o a voliera, in conformità alla Direttiva 1999/74/CE Capo I, e che pertanto garantiscono quei requisiti minimi per il benessere animale. A tal proposito, la ditta, intende procedere con la sostituzione del sistema ad aviario (già autorizzato ma non ancora realizzato) con questo nuovo sistema a colonie/voliera. Ad oggi tale sistema di allevamento, conforme con la Direttiva 1999/74/CE permetterebbe all azienda di investire notevolmente nella propria attività imprenditoriale e continuare l attività di vendita di uova alla grande distribuzione che nel frattempo si è adeguata alle nuove esigenze di mercato. Lo stato attuale dell impianto, ovvero il punto di partenza per le valutazioni, sarà uno stato che attualmente non è in esercizio e che inoltre è stato aggiornato dalle recenti varianti edilizie (es. modifiche finestrature laterali, installazione silos, etc.) che non hanno apportato modifiche al provvedimento di AIA in quanto trattasi di modifiche non sostanziali. Lo stato di progetto avrà il medesimo ciclo produttivo, ovvero il ciclo produttivo delle galline ovaiole ha di norma una durata è di 18 mesi (inclusi sia i 30 gg per il vuoto sanitario, invece il ciclo delle pollastre ha durata di 5 mesi (inclusi 30 gg per il vuoto sanitario). Il ciclo produttivo inizia con l accasamento dei pulcini che dopo circa 120 giorni, divenuti pollastre, vengono trasferite nei capannoni adibiti a galline ovaiole. I cicli verranno programmati in modo da avere l impianto sempre in funzione e pertanto gli accasamenti delle galline ovaiole avverranno in tempi diversi in modo tale da avere una continuità nella produzione. Nel periodo di vuoto sanitario, 30 gg ogni fine ciclo, saranno effettuate le necessarie pulizie, disinfezioni e manutenzioni dell intero allevamento. A fine ciclo produttive le galline vengono inviate alla macellazione. Quello che varierà rispetto allo stato autorizzato è la distribuzione delle tipologie di avicoli allevati all interno dei capannoni in quanto il ciclo della gallina ovaiola della durata di 18 mesi (inclusi 30 gg per il vuoto sanitario) verrà effettuato nei capannoni 1, 2, 3 e 4; invece quello delle pollastre della durata di 5 mesi (inclusi 30 gg per il vuoto sanitario) verrà effettuato in tutto il capannone 5. L allevamento avrà una consistenza effettiva di galline ovaiole e di pollastre. Le caratteristiche esterne dei capannoni rimarranno invariate e cambierà solamente la tipologia di stabuzione. I capannoni 1, 2 e 3 saranno adibiti a galline ovaiole e sarà previsto un sistema a colonie arricchite costituito da n. 6 file di batterie VALLI mod. SPACE OUT DD su 7 piani. I piani saranno divisi da un camminamento intermedio: 4 piani inferiori e 3 piani superiori. La capacità massima per ogni capannone sarà di capi e quella effettiva di capi. Si precisa inoltre che tale sistema può essere trasformato in voliera conforme alla Direttiva del Consiglio Europeo 1999/74/CE così come specificato al CAPO I con una capacità massima per ogni capannone di capi. Il capannone 4 sarà adibito a galline ovaiole e sarà previsto un sistema a colonie arricchite tipo SPACE L della OMAZ e progettata nel rispetto della Direttiva 1999/74/CE del Consiglio Europeo del 2
4 19 luglio 1999 sul benessere delle ovaiole. La capacità massima è di e quella effettiva sarà di capi. Infine il capannone 5 sarà adibito a pollastre e sarà mantenuto l attuale sistema di gabbie con una consistenza effettiva di capi. Sono stati valutati tutti i possibili impatti derivanti da: 1. impatti in atmosfera 2. impatti nel suolo e sottosuolo 3. impatti in acque superficiali e sotterranee 4. Impatti su flora, fauna, vegetazione e paesaggio 5. Impatto acustico 6. Impatti per la salute Dallo studio di bilancio ambientale emerge che: 1. Il nuovo intervento in progetto è solo fonte di emissioni convogliate che derivano stabulazione, fuoriuscita di aria con polveri, metano e ammoniaca dai ventilatori e di emissioni diffuse dallo stoccaggio della pollina nelle concimaie. I sistemi di abbattimento proposti riducono di oltre il 60% le emissioni in atmosfera e per le quali valutazioni si rimanda all Allegato 3 Valutazione sulla dispersione degli inquinanti e composti odorigeni in atmosfera 2. Lo stoccaggio della pollina avviene su concimaie con superficie impermeabile e munite di copertura. 3. Gli spandimenti vengono effettuati da terzi in conformità con la normativa. 4. Non si effettuano spandimenti di liquami, le acque reflue domestiche sono raccolte in vasche a tenuta, le superfici impermeabili sono gestite mediante un piano di gestione specifico e le acque meteoriche sono controllate mediante un sistema di laminazione. 5. Nei dintorni sono solo presenti colture a seminativo semplice di scarso pregio. 6. Non vi sono nei dintorni aree a valenza naturalistico-paesagisstica. 7. Sarà installata una barriera verde a perimetrazione dell area dell impianto avicolo 8. L impatto acustico è risultato non sia rilevante e l intervento previsto in progetto è perfettamente compatibile con la destinazione d uso e con i limiti delle norme vigenti. L incremento del clima acustico attuale è poco significativo. evidenzia livelli di pressione sonora ai ricettori associati al contributo sonoro indotto dall'allevamento avicolo nel rispetto dei valori limiti assoluti di zona in entrambi i periodi di riferimento. Si rimanda all Allegato 2 Valutazione previsionale di impatto acustico. Al fine di confermare tutte le valutazioni di cui è opportuno prevedere tutta una serie di interventi principalmente per il contenimento delle emissioni in atmosfera, che di norma è la problematica che si rileva in tutti gli allevamenti. 3
5 Pertanto ne deriva che le emissioni da mantenere sotto controllo sono le seguenti: - in fase di stabulazione - estrazione d aria dai ventilatori - in fase di stoccaggio della pollina nelle concimaie. L ammoniaca, il metano e le sostanze odorigene, prodotte sia in fase di stabulazione (tramite estrazione di aria dai ventilatori) che in fase di stoccaggio della pollina in concimaia, possono essere diminuite di oltre il 60% mediante: - sistema di essiccazione esterno (capannoni 4 e 5) e/o insufflazione di aria calda sui nastri (capannoni 1, 2 e 3) - buon sistema di ventilazione - copertura degli stoccaggi per mantenere lo stato di umidità raggiunto con il sistema di essicazione esterno e/o insufflazione di aria calda - utilizzo di additivi anti-ammoniaca Le polveri, provenienti dalla stabulazione, vengono disperse all esterno dei capannoni tramite estrazione di aria dai ventilatori che possono essere diminuite del 60% mediante: - gestione computerizzata dell impianto di ventilazione e dell apertura delle finestre - sistematica pulizia delle aree impermeabilizzate di fronte agli impianti di ventilazione - rete antipolvere di fronte ai ventilatori - barriera verde Inoltre sarà previsto un piano di monitoraggio, peraltro da predisporre per l Autorizzazione Integrata Ambientale (Allegato 5 all interno dell Elaborato 2 Autorizzazione Integrata Ambientale) al quale si rimanda e che consiste in: registrazione degli animali (in entrata, in uscita o morti) controllo del funzionamento degli impianti controllo e registrazione dei consumi delle materie prime; controllo e registrazione dei consumi; controllo e registrazione della produzione di rifiuti; operazioni di pulizia delle superfici interne ed esterne; trattamenti insetticidi e di derattizzazione registrazione delle anomalie e delle emergenze verificate che possono incidere con gli aspetti ambientali e indicazione degli interventi adottati; registrazione delle modalità di gestione degli effluenti (spandimento, cessione a terzi); valutazione registrazione degli indici di prestazione sulle produzioni ottenute. 4
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