TRA PUBBLICO E PRIVATO

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3 Andrea Alessandrino TRA PUBBLICO E PRIVATO L EVOLUZIONE DELLA RADIO IN ITALIA

4 Copyright MMX ARACNE editrice S.r.l. via Raffaele Garofalo, 133/A B Roma (06) ISBN I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: ottobre 2010

5 Alla radio, che è stata e che sarà. Agli odori, ai rumori, alle persone che ho incontrato e con le quali ho condiviso un mondo che è ora nostalgia

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7 Indice 9 Premessa 13 Introduzione 18 Capitolo I L Italia fra gli anni 50 e gli anni 60. Cambiamenti sociali, nuovi media 1.1. Una società che cambia, La crescita della radio: informare, divertire, educare, Radio e Tv, Capitolo II La Rai nell epoca della Tv 2.1. La crescita della radio, L affermazione della televisione, Ultimi anni di un monopolio traballante, Capitolo III Gli anni delle radio libere 3.1. La radiofonia privata e le sue origini, Radio pirata, libere, private, Format e palinsesto, 88 7

8 8 Indice 95 Capitolo IV Oggi e domani della radiofonia locale 4.1. Fare radio a Bari: testimonianze live, Le radio locali nella città di Bari, Uno sguardo d insieme, Futuro prossimo, Capitolo V La Radio digirtuale: Radiokreattiva 2.1. Radio e Internet, Cos è una web radio, Micro storia di Radio Kreattiva, medium senza mediazioni, Le tecniche di trasmissione, Considerazioni conclusive 199 Bibliografia 207 Appendice fotografica e documentaristica

9 Premessa In questo lavoro sono condensati i miei tre anni di lavoro, dal 2005 al 2008, per il dottorato di ricerca Popolazione, Famiglia e Territorio in Demografia Storica Sociale presso l Università degli Studi Bari Aldo Moro. L ambito della mia ricerca è stato lo studio della radiofonia locale, mia antica passione adolescenziale e ora finalmente messa nero su bianco, attraverso una capillare ricerca del passato e del presente delle emittenti locali della città di Bari. Come avrò modo di specificare meglio più avanti, non è stato semplice attingere alle poche e scarse fonti sul fenomeno in quanto, come avviene molto spesso quando si parla di radio, i documenti scritti cedono il passo a quelle che diventano a posteriori preziosissime testimonianze orali di chi, usando un termine gergale comune e tipico del settore, ha fatto la radio. La scelta di Bari non è stata casuale. Oltre ad essere la mia città, è qui che è avvenuta l epopea di una delle prime emittenti libere del nostro Paese nel dopoguerra: Radio Bari. È qui che Guglielmo Marconi, al quale non a caso è stato intitolato il nome di un quartiere, ha sperimentato un ponte radiotelegrafico tra Bari e Antivari, il maggior porto nell attuale Montenegro nella ex Jugoslavia, il 1 settembre 1904 per agevolare i traffici e i commerci tra le due sponde dell Adriatico. È sempre qui che, in tempi più recenti, i cittadini di Bari hanno conosciuto e hanno visto crescere con successo le prime radio libere, grazie al contributo di alcuni pionieri dell etere degli Anni Settanta come Laricchia, Borrelli, Belviso, Laterza e molti altri che hanno lavorato fianco a fianco a promettenti e oggi noti professionisti dell etere radiotelevisivo. Senza dimenticare che a questi vecchi della radiofonia locale, si sono poi nel tempo affiancati nuovi volti, nuove voci e nuove emittenti come Radio Bari e Radio Antenna Sud collegate agli omonimi gruppi locali televisivi. Naturalmente nel corso di questi ultimi due anni (la tesi è stata stampata nel marzo del 2008), le cose nel mondo della ra- 9

10 10 Premessa diofonia locale barese sono cambiate. Non parlo nello specifico del numero delle emittenti territorialmente presenti, ma del loro palinsesto, dei programmi proposti, delle voci presenti, della pubblicità. Il mondo della radio è sempre stato in continua e proficua evoluzione, un universo che ben si adatta al concetto di liquidità postmoderna. Impossibile stare dietro a quelli che sono i cambiamenti e le novità che nel corso dei mesi si succedono uno dopo l altra. Ma questo è anche abbastanza naturale che succeda, avendo a che fare con un mezzo che si contraddistingue per la sua estrema flessibilità e capacità di adattamento alle esigenze del territorio, degli utenti e della tecnologia. Quest ultima, infatti, risulterà preponderante nei cambiamenti di fruizione del medium, soprattutto alla luce dello sviluppo del digitale terrestre nel nostro Paese. I dati e i numeri presenti nel testo testimoniano come la radio, nonostante le campane a morto da molte parti suonate e, soprattutto, a dispetto della crisi finanziaria ed economica mondiale, viva una second life dai risvolti rosei almeno per ciò che riguarda gli usi e gli ascolti del mezzo da parte degli italiani. Infatti, come emerge anche dall ultimo Rapporto sulla Comunicazione del Censis, la radio, insieme agli altri media, aumenta i suoi ascolti stabilendosi nel 2009 all 81,2% dell utenza complessiva. In questa continua crescita, la radio ancora una volta come ormai ha abituato i suoi utenti, conosce una ennesima giovinezza. Dopo l exploit e gli anni d oro della guerra, dopo l avvento delle emittenti private negli Anni Settanta, capaci di superare il monopolio della Rai, oggi la radio conosce una terza ondata che la colloca prepotentemente al centro delle rapide trasformazioni sociali e tecnologiche del nuovo millennio: l ascolto del mezzo ormai non viene effettuato solo e unicamente attraverso gli apparecchi tradizionali, ma oggi viene praticato anche da lettori mp3, con il sistema podcast, con il cellulare, attraverso la rete, lasciando intatto il tradizionale ascolto a casa e con l autoradio. Il termine radio dunque ha perso il suo antico connotato di medium specifico

11 Premessa 11 per acquisire una nuova identità che ne certifica piuttosto una nuova modalità di fruizione più vicina al tipo di veicolo attraverso il quale si diffonde il segnale. Il comportamento degli ascoltatori, come testimoniato dall Ottavo Rapporto sulla comunicazione del Censis del 2009, nonostante, come detto, il proliferare di nuove e diverse possibilità di fruizione, si dirige sempre verso i mezzi tradizionali, ovvero l apparecchio di casa e l autoradio che raggiungono rispettivamente il 59,7% e il 63,8% dell utenza complessiva. L ascolto tramite mp3 (18,6%), con il cellulare (8,1%) e attraverso Internet (8,3%) è ad appannaggio di un pubblico più giovani e in costante aumento. A proposito del rapporto tra radio e Internet, in appendice sono riportate le pagine web delle radio locali baresi, vere e proprie vetrine di un mondo che sino a qualche anno fa era solo una voce. Oggi non solo l ascolto, ma anche le immagini e i volti della radio sono in rete. Il sito di una radio, infatti, offre la possibilità dell ascolto e del video via streaming delle trasmissioni via etere, il podcasting delle trasmissioni, i volti dei deejay, le classifiche, le notizie, i tour organizzati dalle stesse emittenti sul territorio finalizzati a farsi conoscere meglio, insomma tutto il mondo della radio è ora in vetrina a disposizione dei consumatori del medium e non solo del semplice ascoltatore.