Piano Locale Attuativo dell Azienda USL della Romagna Progetto 1.2 Promozione della salute nei luoghi di lavoro

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1 Piano Locale Attuativo dell Azienda USL della Romagna Progetto 1.2 Promozione della salute nei luoghi di lavoro Sabato 1 ottobre 2016 Dott.ssa Marilena Mazzavillani - UOPSAL Forlì

2 La salute è creata e vissuta dalle persone all interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana dove: si studia si lavora si gioca e si ama dalla Carta di Ottawa 1 conferenza Internazionale sulla Promozione della salute riunita ad Ottawa il 21/11/1986

3 Definizione di salute Stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in una assenza di malattia o di infermità ( D.Lgs 81/08 e s.m.i.) La salute viene quindi concepita come uno stato fondamentale per la felicità e il benessere psicofisico degli individui, ma anche come un elemento importante per il contributo al progresso economico e sociale.

4 Il D.Lgs 81/08 valorizza un sistema di promozione della salute e sicurezza dei lavoratori attraverso il concorso e la collaborazione di soggetti istituzionali e delle parti sociali. Viene anche particolarmente sottolineato il ruolo del medico competente. L Articolo 25, comma 1, lettera a) cita testualmente: Il medico competente collabora inoltre all attuazione e valorizzazione di programmi volontari di «promozione della salute «, secondo i principi della responsabilità sociale». Il medico competente può rappresentare inoltre, avendo anche il compito di valutare periodicamente la salute dei lavoratori ai fini dell idoneità alla mansione specifica, un soggetto privilegiato per interventi di sensibilizzazione verso comportamenti e stili di vita favorevoli per la salute rivolti ai singoli.

5 Promozione della salute L OMS con la «La Carta di Ottawa» del 1986 definisce la promozione della salute «un processo che consente di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla «.. e ancora. «per raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, un individuo o un gruppo deve essere capace di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di cambiare l ambiente circostante o di farvi fronte. La salute è quindi vista come una risorsa per la vita quotidiana, non è l obiettivo del vivere.

6 Promozione della salute La salute è un concetto positivo che valorizza le risorse personali e sociali, come pure le capacità fisiche. Quindi la promozione della salute non è una responsabilità esclusiva del settore sanitario, ma va al di là degli stili di vita e punta al benessere «e ancora «la promozione della salute mira soprattutto all equità nella salute. Il suo intervento si prefigge di ridurre le differenziazioni evidenti nell attuale stratificazione sociale della salute, offrendo a tutti eguali opportunità e risorse per conseguire il massimo potenziale di salute.»

7 Promozione della salute La promozione della salute sostiene lo sviluppo individuale e sociale fornendo l informazione e l educazione alla salute e migliorando le abilità per la vita quotidiana. In questo modo, si aumentano le possibilità delle persone di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e sui propri ambienti e di fare scelte favorevoli alla salute. E essenziale mettere in grado le persone di imparare durante tutta la vita ad affrontare le sue diverse tappe. Questo deve essere possibile a scuola, in famiglia, nei luoghi di lavoro e in tutti gli ambienti organizzativi della comunità con il contributo dell azione sinergica degli organismi educativi, professionali, commerciali e del volontariato e delle stesse istituzioni.

8 Promozione della salute E un processo che non ha quasi mai un risultato immediato, ma che, quando è efficace, rafforza l abilità e le capacità degli individui di adottare comportamenti e la capacità di gruppi o comunità di agire collettivamente per esercitare un controllo sui determinanti della salute: il cosiddetto Empowerment.

9 Il punto di intervento privilegiato finalizzato alla modifica dello stato di salute dal punto di vista preventivo è rappresentato dai comportamenti individuali che determinano i cosiddetti stili di vita. Quelli che incidono maggiormente sul carico collettivo di malattie e disabilità sono: l'abitudine tabagica, l'abuso di alcol, l'alimentazione non corretta, l'inattività fisica.

10 La Promozione della Salute ha, quindi, l'obiettivo di prevenire o modificare quei comportamenti nocivi che costituiscono i principali fattori di rischio per le malattie croniche più frequenti (malattie cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie, diabete).

11

12 Stili di vita (OMS) In Europa, l 86% delle morti sono determinate da patologie croniche malattie cardiovascolari e respiratorie, tumori, diabete che hanno in comune quattro principali fattori di rischio: fumo, abuso di alcol, cattiva alimentazione e inattività fisica. In Italia questo gruppo di malattie è responsabile del 75% delle morti e di condizioni di grave disabilità

13 La Promozione della salute nei luoghi di lavoro L Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro ( OSHA- EU) Definisce la promozione della salute nei luoghi di lavoro (Workplace Health Promotion WHP) come la combinazione degli sforzi congiunti realizzati da Datori di Lavoro, Lavoratori, Medici Competenti, Operatori Sanitari e Istituzioni per migliorare la salute e il benessere delle persone nei luoghi di lavoro. Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro

14 Gli interventi di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nella prospettiva della Promozione della Salute, sono schematizzabili in tre categorie che si influenzano reciprocamente: la prevenzione dei rischi occupazionali, il miglioramento dell organizzazione aziendale e l adozione di stili di vita salutari da parte dei lavoratori Igiene e sicurezza del lavoro Stili di vita salutari Promozione della salute nei luoghi di lavoro Organizzazione del lavoro

15 La Promozione alla Salute è incentrata sulla modifica dei comportamenti individuali in grado di influenzare negativamente lo stato di salute. L ambiente di lavoro rappresenta un contesto favorevole per influenzare in modo positivo le abitudini di vita dei lavoratori, offrendo la possibilità di coinvolgere con iniziative di educazione alla salute un largo numero di persone difficilmente raggiungibili attraverso altri canali e di ripeterle nel tempo.

16 La Promozione della Salute, così come l'applicazione della normativa in tema di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, sono utili anche in considerazione dell'allungamento dei tempi della vita lavorativa delle persone e quindi dell'invecchiamento dei lavoratori. (promuovere un invecchiamento attivo)

17 Uno stile di vita sano, misure preventive e proattive da parte dei medici competenti e un trattamento adeguato dei problemi di salute che eventualmente potranno intervenire, svolgono un ruolo importante nel raggiungimento di un buono stato di salute durante l intero percorso lavorativo.

18 PERCHE INVESTIRE NELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DILAVORO?

19 In letteratura sempre più frequentemente sono riscontrabili evidenze sul fatto che l integrazione delle pratiche di prevenzione e sicurezza occupazionali con programmi di Promozione della Salute incrementi l efficacia della tutela della salute dei lavoratori nel suo complesso (Sorensen e Barbeau, 2004). Il medico competente, supportato da tali evidenze, è importante che faccia comprendere al datore di lavoro la convenienza a realizzare iniziative di PSL che centrino l attenzione sui risultati raggiungibili a più breve termine.

20 Migliorando il benessere e la salute dei lavoratori, la PSL è in grado di: ridurre l assenteismo per malattia e/o le possibili limitazioni alle idoneità alla mansione specifica; aumentare la motivazione e migliorare il clima aziendale; accrescere la produttività; ridurre gli incidenti; ridurre il ricambio di personale e migliorare la turnazione; promuovere un immagine dell'azienda positiva e attenta ai bisogni del personale.

21 Non è da sottovalutare anche l opportunità per le aziende che attuano interventi di PSL di ottenere riduzioni del premio assicurativo INAIL. Nel modello OT nella sezione Prevenzione di rischi specifici vengono riportati due interventi Intervento 6: interventi per la prevenzione del rischio da malattie cardiovascolari e/o oncologiche ; Intervento 7: interventi per la prevenzione dell uso di sostanze psicotrope o stupefacenti o dell abuso di alcol.

22 Piano Nazionale della Prevenzione

23 Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) Al fine della prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili il PNP individua diverse strategie, tra cui le Strategie di comunità Sono dei programmi di promozione della salute e, in particolare, di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute della popolazione, finalizzati a creare le condizioni per rendere facili l adozione di comportamenti salutari, che adottino un approccio per setting: Scuola Ambienti di lavoro Comunità locali Servizio Sanitario

24 Piano Nazionale della Prevenzione Strategie di comunità «Molte evidenze di letteratura e buone pratiche testimoniano l efficacia di questo approccio per promuovere l adozione di stili di vita favorevoli alla salute, in particolare per quanto riguarda il setting «ambienti scolastici» e il setting «ambienti di lavoro»

25 Piano Nazionale della Prevenzione Strategie relative agli Ambienti di Lavoro Sviluppo di programmi/ interventi integrati per i quattro fattori di rischio, condivisi tra servizi sanitari e sociosanitari e «datori di lavoro», volti a favorire l adozione di comportamenti sani relativamente ad: alimentazione, attività fisica, fumo e alcol, attivando reti e Comunità Locali ( Enti Locali, Associazioni Datoriali e Sindacali, Medici competenti, ecc.)

26 Piano Nazionale della Prevenzione Obiettivi a cui concorre il setting ambiente di lavoro: Ridurre il numero dei fumatori Estendere la tutela dal fumo passivo Ridurre il consumo di alcol a rischio Aumentare il consumo di frutta e verdura Ridurre il consumo eccessivo di sale Aumentare l attività fisica delle persone

27 4 SETTING SU CUI AGIRE Piano Regionale Prevenzione EMILIA ROMAGNA L ambiente di lavoro L ambiente sanitario La scuola La comunità: interventi di popolazione, interventi età-specifici e interventi per patologia

28 Programma n. 1 Setting Ambienti di lavoro Sistema informativo regionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro Emilia Romagna (S.I.R.P. E-R) Promozione della salute nei luoghi di lavoro 1.3 Prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali in edilizia 1.4 Tutela della salute e della sicurezza in agricoltura e silvicoltura 1.5 Emersione e prevenzione malattie muscolo scheletriche 1.6 monitoraggio e contenimento del rischio cancerogeno professionale 1.7 prevenzione del rischio stress lavoro-correlato e promozione del miglioramento del benessere organizzativo e della responsabilità sociale d impresa 1.8 Tutela della salute degli operatori sanitari

29 La promozione della salute nei luoghi di lavoro Obiettivi: Promuovere nei luoghi di lavoro, attraverso i soggetti aziendali della prevenzione, interventi di miglioramento globale del contesto lavorativo, coniugando l ottica tradizionale di rispetto della normativa specifica di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori con l ottica di promozione della salute Favorire un ruolo attivo del medico competente: - nell orientare i lavoratori verso scelte e comportamenti favorevoli alla salute e - nell aiutarli a contrastare stili di vita dannosi quali abitudine al fumo, abuso di alcol e di altre sostanze, alimentazione non corretta, sedentarietà, mancata adesione a programmi di screening e vaccinali, ecc.

30 Prevenire o modificare i comportamenti nocivi che costituiscono i principali fattori di rischio per le malattie croniche più frequenti quali: malattie cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie, diabete. promozione della salute quale strategia complementare a quella della tutela della salute

31 L ambiente di lavoro come contesto favorevole per la promozione della salute o o o o o o Possibilità di raggiungere soggetti su cui pesano maggiormente alcuni determinanti di rischio Possibilità di raggiungere lavoratori a più alto rischio professionale che spesso sono anche quelli che presentano le abitudini di vita meno salutari Possibilità di raggiungere persone difficilmente raggiungibili attraverso altri canali Possibilità di effettuare iniziative di educazione alla salute su un elevato numero di persone e di ripeterle nel tempo Presenza di programmi di formazione periodica Possibilità di trasferire alle famiglie e quindi alla comunità esperienze positive e risultati il lavoratore diventa soggetto attivo e può trasferire quanto appreso anche al di fuori del contesto aziendale

32 Non si parte da zero. Fumo e luoghi di lavoro (tra normativa specifica e promozione di ambienti liberi dal fumo) Alcol e lavoro ( dal progetto SPSAL -SERT all allargamento del progetto a livello regionale alla normativa specifica) Lavoro e sostanze stupefacenti (normativa specifica)

33 Caratteristiche del progetto regionale e linee di intervento Realizzabilità sia nella grande impresa che nella media e piccola Due livelli di intervento di PSL Un 1 livello di intervento caratterizzato da azioni di tipo individuale e collettivo di semplice realizzazione Un 2 livello di intervento Più complesso finalizzato alla modifica dei comportamenti non corretti dei lavoratori attraverso azioni di promozione collettiva

34 Interventi di di promozione di primo di primo livello livello Realizzazione di una bacheca «della salute» aziendale, con poster, manifesti e altri materiali illustrativi Messa a disposizione dei lavoratori di materiali informativi in tema di promozione della salute (sani stili di vita, vaccinazioni, ecc.) prodotti da Azienda USL, Servizi Sanitari Regionale e Nazionale, altre Istituzioni Pubbliche e Associazioni qualificate Interventi di promozione della salute individuali per i singoli lavoratori realizzati dal medico competente nell ambito delle visite mediche previste dal protocollo di sorveglianza sanitaria

35 Interventi Interventi di promozione di di primo livello livello Interventi nel corso delle visite mediche previste dal protocollo di sorveglianza sanitaria Il medico competente ha un rapporto diretto con i lavoratori (buona opportunità per sviluppare iniziative di promozione della salute individuale, rapporto fiduciale che si instaura tra lavoratori e medico competente che spesso è l unico medico a cui si rivolgono per problemi organizzativi personali) Nel corso delle visite mediche (preventive, periodiche,..) il medico competente viene a conoscenza di fattori extra professionali (abitudine al fumo, abuso di alcol, alimentazione non corretta, sedentarietà, ipertensione arteriosa, esecuzione di vaccinazioni raccomandate e screening, ) che riporterà nella cartella sanitaria e di rischio ( in apposita scheda di promozione della salute)

36 Interventi Interventi di promozione di di primo livello livello Interventi nel corso delle visite mediche previste dal protocollo di sorveglianza sanitaria Sulla base degli elementi raccolti nella scheda di rilevazione individuale il medico competente potrà Individuare le problematiche individuali prevalenti Attivare gli interventi di promozione più opportuni nel caso specifico: - Interventi informativi - Counselling individuale - Proposta di programmi specifici di promozione della salute Verificare nel tempo l efficacia delle iniziative adottate

37 Interventi Interventi di promozione di di secondo primo livello livello Individuazione di strategie aziendali quali modifiche ai menù dei pasti della mensa aziendale o forniti all azienda e/o distributori automatici contenenti alimenti salutari tipo frutta e verdura, specifica regolamentazione aziendale per il rispetto del divieto di fumo Realizzazione di programmi di informazione/formazione dei lavoratori che prevedano al loro interno anche i temi prescelti Realizzazione di programmi di informazione/formazione dei dirigenti, preposti, RLS con riferimento al ruolo di promotori Convenzioni con palestre, piscine,. per favorire l attività fisica

38 NON è promozione della salute Non rientrano in programmi di promozione della salute: Interventi spot in azienda, non supportati da una adeguata programmazione Interventi non vincolati ad evidenze scientifiche di efficacia ( ad es. alcuni di screening) e un favorevole rapporto costi benefici ( in particolare deve essere evitata l esecuzione indiscriminata di esami di laboratorio che rischiano di generare falsi malati o, al contrario, di fornire false sicurezze).

39 Caratteristiche del progetto Progettazione partecipata Ruolo attivo dei soggetti aziendali e in particolare del MC Coniuga l ottica della tutela della salute con la promozione della salute Rivolto a soggetti su cui pesano maggiormente alcuni determinanti del rischio Rivolto anche a piccole e medie aziende Approccio integrato ai fattori di rischio

40 Attività principali del progetto nella Azienda USL Romagna Partecipazione al corso regionale sull approccio motivazionale al cambiamento per operatori dei Servizi PSAL e dei Dipartimenti di Sanità Pubblica dell Azienda USL Romagna Partecipazione alla definizione delle azioni positive nel campo della promozione della salute da proporre alle aziende, con particolare riferimento ai temi del programma Guadagnare Salute ( fumo, alcol, alimentazione e attività fisica) e definizione delle modalità di adesione al progetto (scheda aziendale con indicazione delle azioni positive che saranno realizzate) Partecipazione alla predisposizione degli strumenti a supporto dei medici competenti ( scheda individuale per la promozione della salute) Presentazione e condivisione del progetto, in tutte le province, con le parti sociali e con i medici competenti

41 Predisposizione di accordi, protocolli, documenti di indirizzo a sostegno degli interventi di promozione della salute nelle aziende Organizzazione del corso di Azienda USL Romagna sull approccio motivazionale rivolto ai medici competenti che operano nei territori di competenza della nostra Azienda USL Attivazione di corsi di formazione per RLS ed RSPP sui temi della promozione della salute nei luoghi di lavoro e sui contenuti del progetto Attivazione, previa valutazione della sperimentazione con aziende pilota, del progetto alle aziende scelte nell ambito della Azienda USL Romagna

42 obiettivi Azienda USL Romagna: - 1 azienda per Provincia nel 2017 per un totale di 4 aziende - estensione del progetto nel 2018 per un totale di 26 aziende Obiettivo della Regione Emilia Romagna: a termine il progetto prevede il coinvolgimento di almeno 100 aziende e lavoratori

43 A che punto siamo? Azioni preliminari realizzate Formazione degli operatori dei servizi di prevenzione (UOPSAL della Regione Emilia- Romagna (medici, psicologi, assistenti sociali e infermieri) Presentazione e condivisione del progetto con le parti sociali e i Medici Competenti Organizzazione dei corsi per medici Competenti dal titolo «il ruolo del Medico competente nei percorsi di gestione del rischio dei lavoratori: «strumenti per favorire il cambiamento degli stili di vita «3 edizioni per la formazione dei medici competenti della Regione Emilia Romagna ( il Corso di aggiornamento, gratuito e accreditato ECM, è gestito ed effettuato da Luoghi di Prevenzione ( Centro Regionale di Didattica Multimediale per la Promozione della Salute di Reggio Emilia) Collaborazione con il prof. Carlo di Clemente, Università del Maryland

44 Predisposizione di strumenti di lavoro Scheda di adesione dell Azienda, con cui la singola azienda comunica l avvio di un programma di promozione della salute Scheda di rilevazione individuale ad uso del Medico Competente da compilare per ogni singolo lavoratore e allegare alla cartella sanitaria e di rischio, utile per conoscere le abitudini dei lavoratori, sondare la motivazione al cambiamento di stili di vita non corretti, monitorare nel tempo le eventuali modifiche dei comportamenti

45 Promozione della salute nei luoghi di lavoro Possibili riferimenti Agenzia Europea per la salute e la sicurezza sul lavoro Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale Promozione della salute nei luoghi di lavoro 2011 Orientamenti regionali per Medici Competenti in tema di prevenzione, diagnosi e cura dell alcol dipendenza Regione Emilia Romagna, 2010 Verso un azienda libera dal fumo manuale pratico per il controllo del fumo di tabacco negli ambienti di lavoro Regioni Emilia Romagna, Veneto e Piemonte 2007

46 Gruppo di lavoro Azienda USL Romagna Progetto Promozione della Salute negli Ambienti di Lavoro CESENA: dott.ssa Annamaria Nicolini - tel. 0547/ annamaria.nicolini@auslromagna.it FORLI : dott.ssa Marilena Mazzavillani - Tel. 0543/ marilena.mazzavillani@auslromagna.it RAVENNA: dott.ssa Marianna Pepe -Tel. 0546/ marianna.pepe@auslromagna.it RIMINI: dott. Vittorio Masier Tel. 0541/ vittorio.masier@auslromagna.it

47 A che punto siamo? Corsi di formazione per medici competenti Dott. Masier..

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50 12 Possibili interventi nei luoghi di lavoro Neoplasie Informazione sulle interazioni tra fumo, alcool e cancerogeni professionali Counselling per la cessazione del tabagismo per esposti a cancerogeni professionali Educazione alimentare e distribuzione di cibi sani nelle mense aziendali Protezione contro l eccessiva esposizione a radiazioni UV Screening di provata efficacia (informazione e invito a sottoporsi)

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