I metodi analitici ufficiali italiani Origine, stato dell arte e prospettive dei metodi di analisi per le acque
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- Fabrizio Campo
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1 I metodi analitici ufficiali italiani Origine, stato dell arte e prospettive dei metodi di analisi per le acque Gianni Tartari Dirigente di ricerca Responsabile UOS di Brugherio Milano 17 Aprile 2012
2 Le origini dei metodi di analisi per le acque Fin dal 1905, Standard Methods for the Examination of Water and Wastewater ha rappresentato "the best current practice of American water analysts."
3 La «costellazione» dei Metodi IRSA e l evoluzione dei metodi di analisi per le acque
4 La «costellazione» dei Metodi IRSA e l evoluzione dei metodi di analisi per le acque
5 Il «crogiolo» di maturazione di metodi IRSA Notiziario dei Metodi Analitici (ISSN ) - dal 2005 ad oggi - On line
6 Il «crogiolo» di maturazione di metodi IRSA Notiziario dei Metodi Analitici (ISSN ) - dal 2005 ad oggi - On line
7 L evoluzione dei metodi di analisi per le acque nell arco di un quarto di secolo
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10 TC CEN DI COMPETENZA CEN/TC 230 Water analysis TC ISO DI COMPETENZA ISO/TC 147 ISO/TC 147/SC 1 ISO/TC 147/SC 2 ISO/TC 147/SC 4 ISO/TC 147/SC 4/WG 2 ISO/TC 147/SC 5 ISO/TC 147/SC 5/WG 9 ISO/TC 147/SC 6 Water quality Terminology Physical, chemical and biochemical methods Microbiological methods Coliforms (E. coli and other coliforms) Biological methods Genotoxicity Sampling (general methods)
11 Le nuove sfide: i nuovi inquinanti emergenti NON NORMATI Non monitorati nell ambiente MENO STUDIATI Mancanza di metodi analitici adeguati Inquinanti sconosciuti o non riconosciuti come tali, al momento non inseriti in normative ambientali ma che possono esserlo in futuro in ragione dei risultati di ricerche finalizzate alla verifica dei loro effetti sugli ecosistemi e dei dati di monitoraggio riguardanti la loro presenza nell ambiente. In questi ultimi anni sono comparsi in letteratura diversi lavori riguardanti la determinazione di questi inquinanti soprattutto in acque di scarico e superficiali. I livelli di concentrazione in quest ultima matrice sono compresi generalmente nell intervallo 0,1-100 ng/l.
12 Classi di inquinanti emergenti Classi di composti Antibiotici ad uso umano o veterinario Analgesici ed anti-infiammatori Psicofarmaci Regolatori lipidici -bloccanti Droghe e metaboliti Steroidi ed ormoni Antisettici Composti perfluorurati Ritardanti di fiamma Additivi delle benzine Esempi Trimethoprim, erytromicine, lincomycin, sulfamethaxozole Ibuprofene, acetaminophen, acido acetilsalicilico, diclofenac, fenoprofen Diazepam Bezafibrato, acido clofibrico, acido fenofibrico Metoprolol, propanolol, timolol Cocaina, anfetamina, benzoilecgonina Estradiolo, estrone, estriolo, dietilstilbestrolo Triclosan, clorofene Acido pefluoroottanoico, perfluoroottansolfonato Tetrabromo bisfenolo A, tris(2-cloroetil)fosfato Eteri dialchilici, metil-t-butiletere
13 Quali sfide analitiche ci impongono gli inquinanti emergenti Lo sviluppo di metodi cromatografici e spettrometrici estremamente sofisticati è condizione indispensabile per l identificazione e il monitoraggio di contaminanti emergenti I valori di AA-EQS fissati dalla nuova direttiva sulle sostanze prioritarie attualmente in discussione impongono la definizione di protocolli analitici in grado di determinare taluni contaminanti a livelli di ultratracce (<pg/l) La direttiva fissa altresì per i metodi di analisi da utilizzare nel monitoraggio dello stato di qualità dei corpi idrici requisiti minimi di prestazione piuttosto severi (LOQ 1/3 AA-EQS; incertezza di misura 50%) Le difficoltà di raggiungimento delle sensibilità richieste per l analisi di contaminanti idrofobici nella colonna d acqua suggeriscono di valutare lo stato di qualità prendendo in considerazione altre matrici (sedimenti, organismi) attraverso il ricorso ad approcci non tradizionali (es. campionatori passivi)
14 Quali prospettive per i metodi analitici «ufficiali»? Aggiornare i metodi analitici ogni anni come nel passato «oggi non ha più senso» visto l enorme sviluppo e la grande versatilità delle nuove tecnologie di analisi. Un aggiornamento di ampia portata richiede comunque l attivazione di Gruppi di Lavoro che raccolgano, come nel passato, le migliori competenze (c.a. 150 solo per i metodi APAT/IRSA) presenti nelle ARPA, CNR, Università ecc. L aggiornamento dei metodi non può che essere dinamico e si impone un approccio distribuito ed in tempo reale che possa usufruire delle migliori tecniche ITC. L aggiornamento deve essere comunque una esigenza degli utenti e deve rispecchiare le peculiarità del Paese. Una organizzazione efficace richiede comunque delle risorse per ottimizzare il lavoro. Senza risorse non si possono immaginare risultati concreti L IRSA mantiene un costante livello di impegno ed attenzione verso lo sviluppo di metodi. In generale, però, resta ancora alta l attenzione culturale verso le esigenze applicative della Direttiva 2000/60/UE.
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