Attività di verifica degli interventi di disinfestazione nei confronti delle zanzare nel territorio dell Azienda ULSS 13 - Mirano

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1 Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA UNITA' LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 13 Dipartimento di Prevenzione Attività di verifica degli interventi di disinfestazione nei confronti delle zanzare nel territorio dell Azienda ULSS 13 - Mirano Anno 2014 Gennaio 2015 a cura di: dott. Simone Martini (Entostudio) dott. Damiano Dalla Costa (SISP- Dolo) dott. Flavio Valentini (Direttore Dipartimento di Prevenzione)

2 Premessa Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto - Azienda Unità Locale Socio Sanitaria N. 13 Il Piano di Sorveglianza delle Malattie Trasmesse da Vettori del 2014 attribuisce, tra le diverse azioni previste, un ruolo importante alla vigilanza sulle attività di disinfestazione svolte dai Comuni. Per far ciò è necessario che i soggetti coinvolti nell attività abbiano a disposizione tutte le informazioni necessarie per la programmazione delle azioni secondo quanto previsto dai protocolli regionali. L attività di vigilanza ha interessato tutti i Comuni dell ULSS. Per quanto riguarda il servizio di disinfestazione va precisato che anche nel corso del 2014, l attività di disinfestazione e derattizzazione è stata attuata attraverso Gruppo ACM-Veritas in 14 dei 17 comuni dell Azienda Sanitaria n.13. Per altri tre comuni invece (Camponogara, Pianiga e Fossò) il servizio è stato gestito in proprio con modalità simili. Come previsto dalla DGR 2206/2012, tutti i Comuni, direttamente o tramite ACM Veritas hanno presentato al SISP entro il mese di febbraio 2014 i relativi Piani di disinfestazione sui quali è stato espresso un parere e sono state date alcune indicazioni per il miglioramento del controllo delle attività di disinfestazione. Modalità operativa Tombini L attività di vigilanza si è svolta nel periodo aprile ottobre in stretta collaborazione tra il personale di Entostudio ed il Dipartimento di Prevenzione che ha fornito anche tutta la documentazione circa i calendari di intervento ed i prodotti applicati dai Comuni. Le verifiche sono state eseguite seguendo le indicazioni operative contenute nei Piani di sorveglianza malattie trasmesse da vettori anno 2014 al paragrafo: Metodi di Stima dell efficacia dei prodotti antilarvali applicati per il controllo delle zanzare. Ad ogni rilievo sono state raccolte le seguenti informazioni: Nome della via campionata; N tombini osservati; N tombini con acqua e secchi; N tombini con larve e senza larve; Specie presenti; Livello di densità; N campioni eseguiti; Temperatura dell acqua; % di sfarfallamento (dato ottenuto attraverso il controllo in laboratorio del completamento del ciclo di sviluppo delle larve raccolte in campo). 2

3 Tabella 1 - Territorio A.ULSS n. 13 Risultati complessivi dell'attività di monitoraggio nel 2014 n vie Tombini Tombini Tombini Tombini con Tombini senza Campioni Campioni monitorate osservati con acqua secchi larve larvale eseguiti positivi ,32% 10,68% 10,69% 89,31% 100% C. pipiens Specie presenti Densità osservata C. pipiens A. albopictus Temperatura A B C D A. albopictus (media C) 01-ott nov > ,74% 50,00% 5,26% 75,00% 22,22% 2,78% Grafico 1 Caditoie osservate. 3

4 Grafico 2 Distribuzione delle caditoie con acqua nel periodo di osservazione. Grafico 3 Percentuale di tombini con presenza di larve osservate nel corso delle verifiche. 4

5 5,3% Stagione 2014 ULSS 13 44,7% 50,0% C. pipiens C. pipiens; A. albopictus A. albopictus Grafico 4 Distribuzione delle specie di zanzara nelle caditoie con acqua. Grafico 5 Densità osservata nelle caditoie. 5

6 Le verifiche hanno interessato complessivamente 796 caditoie delle quali 711 con acqua (89,32% grafico 1e 2), di queste in 76 (10,69%) sono state riscontrate larve di zanzara (grafico 3). Complessivamente sono stati raccolti 10 campioni secondo le metodologie riportate nei protocolli regionali, posti in osservazione in laboratorio 10 (100%) campioni hanno consentito lo sviluppo di adulti di zanzara (tabella 1). Nel 5,26% delle caditoie con zanzare sono state riscontrate esclusivamente larve di zanzara tigre, nel 50,00% questa condivideva il focolaio con la zanzara comune e nel restante 44,74% si ritrovava solamente la zanzara comune. Oltre alla tipologia di zanzare presenti si è valutata la densità di larve utilizzando la seguente scala di valutazione: A: da 1 a 10 larve; B: da 11 a 50 larve; C: da 51 a 100 larve; D: > 100 larve Come si può osservare dal grafico 5 il 97,22% delle caditoie con larve presentano una densità compresa tra A e B ed il 75% una densità A. Contestualmente alle verifiche di efficacia, si è proceduto alla raccolta dei valori di precipitazione registrati nel periodo di vigilanza, in particolare sono stati presi in considerazione i dati della stazione meteo dell ARPAV di Mira. Grafico 6 - Precipitazioni registrate in alcune stazioni meteo dell ARPAV a partire dal 06 aprile. Considerazioni Molti sono gli aspetti interessanti e le informazioni utili che è possibile trarre dalle osservazioni condotte nel corso dei campionamenti. Come si può notare dal grafico 7, nel 2014 l attività di vigilanza ha interessato un numero maggiore di caditoie rispetto al 2013 e lievemente inferiore rispetto al

7 La percentuale di caditoie con acqua (89,32%) rimane pressoché invariata rispetto al 2013 mentre si riscontra un aumento del 10% rispetto al 2012; la presenza di un elevato numero di caditoie con acqua, unito ai dati sulla composizione delle specie in questi focolai, conferma come la rete di tombini costituisca un importante sito di produzione anche per la zanzara comune oltre che per la zanzara tigre. Le verifiche di efficacia evidenziano che il 100% dei campioni effettuati sono sfarfallati. Ai fine della valutazione dell efficacia il parametro di riferimento da considerare è la percentuale di sfarfallamento per ogni campione raccolto o la percentuale di caditoie positive riferite al numero di caditoie con acqua campionate qualora non siano necessari prelevi di larve (nel caso si utilizzino Batteri sporigeni e/o diflubenzuron). Un intervento è efficace se tali percentuali risultano inferiori o uguali al 10%. Grafico 7 Confronto attività di vigilanza periodo Grafico 8 Confronto dati di efficacia nel periodo

8 Il dato di efficacia osservato, rapportato al numero complessivo delle caditoie con larve, è del 10,69% (tabella 2) calcolato sulla base dei dati di sfarfallamento ottenuti dai campioni raccolti nel corso delle verifiche. Nella maggioranza dei Comuni monitorati il larvicida di maggiormente utilizzato è il diflubenzuron. Tabella 2- Efficacia dei trattamenti di disinfestazione larvicida. Tombini Tombini con con acqua larve ,69% Campioni Campioni eseguiti con adulti vitali sfarfallati (100%) Tombini effettivamente con larve in grado di completare il ciclo di sviluppo 1 76 (10,69%) 1 Il valore indicato si calcola moltiplicando la % di campioni positivi con il numero di tombini con le larve, il risultato va successivamente diviso con il numero di tombini con acqua. Il particolare meccanismo d azione del diflubenzuron non dovrebbe portare alla formazione di pupe in quanto attivo già nei primissimi stadi, pertanto qualora correttamente applicato non si dovrebbe trovare alcun stadio larvale. In alcuni Comuni è stata riscontrata una elevata % di positività probabilmente dovuta alle seguenti cause: - alle frequenti piogge registrate nel periodo estivo che in molte occasioni hanno dilavato le caditoie registrando di conseguenza positività anche a seguito di trattamenti larvicidi; - alla scarsa efficacia dei trattamenti di disinfestazione larvicida come riscontrato in alcune situazioni, prontamente rientrate a seguito di intereventi supplementari (grafico 9). Il dato visto è in sensibile aumento rispetto a quanto osservato negli anni precedenti (grafico 8) a causa delle frequenti piogge verificatesi che hanno contribuito a dilavare parte del prodotto, tuttavia le piogge hanno anche avuto un ruolo rilevante nel determinare la densità dei focolai; infatti il 75% delle caditoie positive presenta una densità inferiore a 10 larve/500 cc di acqua. 8

9 Grafico 9 Dati in Percentuale di caditoie con larve osservate nei Comuni monitorati 9

10 Fossati Oltre alla verifica delle caditoie si è proceduto al campionamento di alcuni fossati per constatare il livello di infestazione in considerazione dell importanza che hanno come potenziali focolai di Culex pipiens. In particolare abbiamo monitorato fossati in prossimità dei centri urbani aventi le seguenti caratteristiche: forte inerbimento; a basso scorrimento; elevata carica organica vicinanza a scarichi fognari. Per il campionamento si è operato nel seguente modo: individuazione fossati nelle aree extraurbane attraverso spostamento in loco e stima della loro lunghezza; verifica presenza di acqua e campionamento con dipper ad una distanza di circa 4-5 metri in funzione delle caratteristiche del focolaio (scorrimento dell acqua, presenza di vegetazione fitta lungo le sponde, profondità dell alveo); trasferimento delle larve su di una vaschetta con fondo bianco per l individuazione del genere e della densità; Tabella 3- Esito monitoraggio fossati (dimensioni tratti in metri; specie censite e densità sul numero dei prelievi eseguiti) n vie Tratto osservato Tratto stadi larvali Tratto senza stadi larvali C. pipiens C. pipiens Anopheles mac. Densità A B C D m 763 m m ,48% 94,52% 88,00% 12,00% 49,14% 36,57% 13,14% 1,14% Il monitoraggio, che ha interessato una piccola parte dei fossati presenti ed ha messo in evidenza quanto segue: la presenza di larve risulta puntiforme ed influenzata soprattutto dalla vegetazione che rallenta il flusso dell acqua e crea un habitat di protezione da eventuali predatori presenti; le maggiori densità larvali osservate (C e D) si sono avute in prossimità dei tratti finali che si sono isolati da altri fossati a seguito dell abbassamento del livello di acqua; lo sfalcio dell erba senza raccolta crea condizioni favorevoli allo sviluppo di larve di zanzara. Considerata l importanza che hanno i fossati nell influenzare la presenza di Culex pipiens appare importante procedere ad una conoscenza precisa dei tratti di fossato da inserire nei piani di intervento larvicidi in quanto il monitoraggio puntuale e precoce permette di intervenire tempestivamente ad inizio stagione pianificando azioni mirate a basso impatto ambientale. 10

11 Attività non programmate. Nel corso del 2014 sono state svolte anche attività, non programmate ad inizio stagione, ma considerate complementari a quelle di vigilanza. Esse hanno riguardato: 1) Valutazione dell Efficacia del piano di Controllo Sperimentale con Vectomax FG su larve di Culex Pipiens e Aedes Albopictus nel Comune di Spinea (attività illustrata in documento a parte); 2) Monitoraggio dell infestazione da zanzara mediante trappole a Campagna Lupia e Martellago. nell ambito del Piano Regionale West Nile 2014 curato dall Istito Zooprofilattico delle Venezie. Per questa seconda attività si riportano, in sintesi, i risultati gentilmente concessi dall IZV. Zanzare Adulte catturate a Campagna Lupia e a Martellago Specie n. cp. Culex pipiens 1113 Ochlerotatus caspius 340 NON IDENTIFICATO (Zanzare) 97 Aedes albopictus 17 Aedes vexans 102 Anopheles maculipennis s.l. 6 Ochlerotatus cantans 21 Coquillettidia richiardii 3 Anopheles plumbeus 5 Ochlerotatus detritus 4 Ochlerotaqtus echinus 1 Totale 1709 Specie n. cp. Culex pipiens 551 Ochlerotatus caspius 25 NON IDENTIFICATO (Zanzare) 53 Aedes albopictus 28 Aedes vexans 47 Anopheles maculipennis s.l. 1 Culiseta annulata 6 Anopheles plumbeus 1 Ochlerotatus geniculatus 5 Totale

12 LA LOTTA CONTRO I RATTI sul territorio Il servizio erogato sul territorio, da parte di ditta incaricata, viene svolto attraverso passaggi periodici che prevedono sostituzione delle esche (paraffinato estruso blu e/o Pasta Fresca) non consumate o vecchie all interno delle postazioni di derattizzazione (RAT-BOX). Nel 2014 sono stati effettuate 12 verifiche a campione in alcuni Comuni, così suddivise: Verifiche effettuate nel 2014 Comune verifiche CAMPAGNA LUPIA - CAMPOLONGO MAGGIORE - CAMPONOGARA - DOLO - FIESSO D'ARTICO - FOSSO' 2 MARTELLAGO 2 MIRA 3 MIRANO 1 NOALE - PIANIGA - SALZANO 1 SANTA MARIA DI SALA - SCORZE' 1 SPINEA 1 STRA' 1 VIGONOVO - Totali 12 Nonostante il numero ridotto di verifiche e postazioni, sono state riscontrate varie criticità nella cartellonistica e nelle modalità di posizionamento delle postazioni (posizioni troppo in vista, troppo lontane da potenziali tane o rifugi per i ratti, come ad esempi scoline, fognature, postazioni danneggiate, esche vecchie). Complessivamente il servizio non è stato ritenuto impeccabile ed ha risentito della nuova gestione avviata a partire da luglio. Vanno comunque segnalate anche situazioni ambientali particolari che possono influire sulla efficacia del servizio (come ad esempio posizionamento e gestione dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti o presenza di allevamenti di animali di tipo familiare che offrono ottime possibilità di alimentarsi per i ratti). Si ribadisce pertanto l importanza di modulare la disposizione delle stazioni in base alle reali esigenze e a puntuali richiesti provenienti dalla cittadinanza senza per questo modificarne sostanzialmente il numero totale. La mappatura delle postazioni mediante GPS sicuramente agevolare la modulazione degli interventi mediante dislocazione delle medesime a seconda delle esigenze. 12

13 PROSPETTIVE PER IL 2015 L anno 2015 manterrà come prioritaria la lotta contro le zanzare, considerato il rischio di trasmissione di patologie potenzialmente gravi, soprattutto per fasce di popolazione particolarmente fragili. Il Piano di Sorveglianza 2014 delle malattie trasmesse da vettori pone l accento non solo sulle situazioni di emergenza necessarie a circoscrivere focolai di diffusione virale in seno alla popolazione, ma anche a rivedere e aggiornare i Piani di Disinfestazione comunali (gestiti in proprio o in consorzio) per migliorare l efficacia degli interventi ordinari. Infatti, considerate le abitudini dei vettori, è auspicabile uniformare il più possibile gli interventi per un controllo efficace. Come già accennato in precedenza, si prevede di: 1) intensificare la vigilanza sui potenziali focolai di sviluppo larvale; 2) mantenere un buon livello di intervento larvicida allargando l azione anche su focolai diversi dalle caditoie stradali che restano sempre una delle principali fonti di infestazione; 3) individuare strategie e modalità di intervento per alcuni focolai particolari (Cimiteri e fossati e caditoie private inattività commerciali) 4) coinvolgere nella lotta i privati affinché contribuiscano a mantenere bassa la densità delle zanzare 5) adattare i Piani di disinfestazione al variare della situazione epidemiologica, ovvero prevedere già nei nuovi piani interventi differenziati e modulabili in base alle criticità che si possono manifestare in un dato territorio 6) intervenire tempestivamente nei casi previsti per trattare i focolai presenti in base alle indicazioni fornite a livello regionale in collaborazione con l I.Z.V 7) mantenere elevata la campagna informativa nei confronti della popolazione poiché la situazione epidemiologica ci obbliga a considerare il nostro territorio come un area tropicale nella quale si deve evitare le punture delle zanzare mediante semplici accorgimenti protettivi come le zanzariere alle finestre, l uso di repellenti cutanei e l utilizzo di insetticidi in ambito domestico. Per quanto riguarda i ratti il servizio manterrà la vigilanza e solleciterà la ditta a concludere rapidamente la fase di ricognizione delle postazioni per giungere ad una corretta ed efficace gestione del problema. Un altro aspetto importante per il 2105 è legato al passaggio di competenze dalle Provincie ai Comuni per la lotta alle NUTRIE. Riteniamo utile suggerire ai Comuni di formalizzare la collaborazione con la Provincia per sfruttare le competenze già acquisite e l attrezzatura disponibile per questa lotta, secondo lo schema di accordo che la Provincia di Venezia ha già approvato (vedere documentazione allegata). Si ritiene infine molto importante l informazione della cittadinanza medianti incontri specifici o interventi in occasione di manifestazioni per i quali il SISP offre fin da ora la propria disponibilità. 13

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