Il porto dispone attualmente di 589 posti barca. Gli interventi previsti riguardano:

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1 L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che la società Marina di Portisco ha presentato, a febbraio 2015, e regolarizzato ad aprile dello stesso anno, l istanza di verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale relativa all intervento Richiesta di proroga e ampliamento della concessione demaniale marittima n. 3/2004, ubicata nel comune di Olbia nella provincia di Olbia Tempio, ascrivibile alla categoria di cui ai punti 7, lettera o) (Porti turistici e da diporto, quando lo specchio d acqua è inferiore o uguale a 10 ha, le aree esterne interessate non superano i 5 ettari e i moli sono di lunghezza inferiore o uguale a 500 metri, nonché progetti di intervento su porti già esistenti), 7, lettera l) (Opere costiere destinate a combattere l'erosione e lavori marittimi volti a modificare la costa, mediante la costruzione di dighe, moli ed altri lavori di difesa del mare), 8, lettera s) (Modifiche o estensioni di progetti di cui all allegato A1 o all allegato B1 già autorizzati, realizzati o in fase di realizzazione, che possono avere notevoli ripercussioni negative sull ambiente (modifica o estensione non inclusa nell allegato A1) dell Allegato B1 alla deliberazione della Giunta regionale n. 34/33 del 7 agosto L intervento, ha un costo stimato di euro ,69 ed è motivato dalla necessità di migliorare il sistema di servizi offerti dalla società Marina di Portisco S.p.A., titolare di Concessione Demaniale Marittima n. 3/2004 del 28 ottobre 2004, rilasciata dalla Capitaneria di Porto di Olbia con scadenza 6 settembre 2029 (concessione cinquantennale a partire dal 6 settembre 1979, anno del primo atto di sottomissione). Il porto dispone attualmente di 589 posti barca. Gli interventi previsti riguardano: 1. la ristrutturazione, con parziale demolizione, del pennello centrale della darsena 4, posizionato nell area centrale dello specchio acqueo esistente. Il pontile misura circa 55 metri di lunghezza per tre metri di larghezza e consentirà di ottenere una nuova disposizione dei posti barca, per imbarcazioni aventi dimensioni differenti;

2 2. la messa in sicurezza strutturale moli 0 e 9 da realizzarsi attraverso: a. la saturazione delle sgrottature delle banchine del molo sopraflutto e sottoflutto (molo 0 e molo 9 ); b. il rifiorimento, con adeguamento statico, della scogliera della testata del molo sopraflutto; c. la realizzazione di un sistema di consolidamento nella parte terminale dell opera di sopraflutto in corrispondenza all imboccatura portuale, e nella zona del molo di sottoflutto ove è presente il gomito realizzato mediante un graticcio di micropali fortemente armati; d. il rifacimento con adeguamento funzionale (carrabile) della pavimentazione del praticabile della banchina del molo sopraflutto. 3. la realizzazione di un edificio polifunzionale, avente un volume pari a circa m 3, sulla cui copertura è prevista la realizzazione di un parcheggio che ospiterà un numero pari a n. 138 posti auto coperti da pensiline con pannelli fotovoltaici integrati. All interno di questo edificio si prevede la realizzazione di un centro benessere SPA, di un area fitness con una palestra attrezzata, dei servizi igienici per gli utenti del porto, completi di docce, e di ulteriori servizi per i diportisti; 4. la posa in opera di un pontile galleggiante posizionato nella zona Sud nel tratto di costa adiacente all area dedicata all assistenza tecnica della marina esternamente alla radice del molo 9. La nuova struttura per l ormeggio che consentirà di assorbire l eccesso di domanda di ormeggi che si registra nei mesi estivi, ospitando ad esempio la flotta di imbarcazioni delle varie attività di charter nautico operanti nella marina, sarà di carattere stagionale e fornirà l ormeggio a complessivi 107 posti barca, di lunghezza compresa tra 7,50 metri ed i 18 metri; 5. l allestimento del campo boe nello specchio acqueo a Sud del porto in zona antistante il molo di sottoflutto, avente una capacità di 12 posti barca di lunghezza da 10 metri f.t. a 36 metri f.t.; 6. l allestimento di un Deposito Temporaneo di Rifiuti (DTR) secondo lo standard previsto dalle norme per rifiuti extra-ue, separato dal DTR ordinario già esistente, da collocarsi nella zona del versante Sud del porto, in prossimità dell area dedicata all assistenza tecnica, costituito da un locale di superficie pari a circa 55 m 2 ; 7. la realizzazione di un impianto sussidiario di acqua irrigua; 8. la revisione generale e il potenziamento dell impianto elettrico; 9. la realizzazione di un impianto diffuso di pump out per le acque nere e di sentina;

3 10. la realizzazione della torre di controllo traffico a servizio della Marina; 11. la sistemazione della viabilità di raccordo alla SP 73 di accesso al porto, sul versante Sud, per il collegamento dell area della Marina alla provinciale stessa. L Assessore, riferisce, quindi, che il Servizio delle valutazioni ambientali (SVA), preso atto che il competente Servizio tutela del paesaggio e vigilanza non ha provveduto a effettuare alcuna segnalazione, considerato che la documentazione depositata risulta sufficiente per consentire la comprensione delle caratteristiche e delle dimensioni del progetto, della tipologia delle opere previste e del contesto territoriale e ambientale di riferimento, nonché dei principali effetti che possono aversi sull'ambiente, propone di non sottoporre alla procedura di VIA l intervento in oggetto, a condizione che siano rispettate le prescrizioni di seguito riportate: 1. la disposizione planimetrica del campo boe dovrà essere quella rappresentata nella Carta di compatibilità ambientale, allegata e riportata alla pagina 82 del documento denominato All Studio di caratterizzazione ambientale di un area a mare in loc. Marina di Portisco ; inoltre, prima dell inizio dei lavori al fine della tutela degli habitat e specie marini: a. sui fondali dell area d intervento dovrà essere effettuato un rilievo subacqueo naturalistico di dettaglio, atto ad affinare gli esiti delle indagini già effettuate dal proponente e alla verifica puntuale dell assenza di specie e habitat bentonici prioritari di cui alla Direttiva 92/43/CEE sui fondali soggetti a lavorazioni; b. sulla base dei dati ottenuti col rilievo subacqueo di cui al punto precedente, il posizionamento dei corpi morti e dei sistemi di ancoraggio dei gavitelli di ormeggio, all interno dell area in concessione, dovrà essere ottimizzato al fine di eliminare le interferenze con i ciuffi residui di poseidonia presenti e con eventuali popolamenti di Pinna nobilis; a tal fine si richiede l elaborazione di una planimetria di dettaglio, in scala adeguata, dove sia rappresentata la sovrapposizione tra le opere in progetto e l habitat prioritario citato; c. qualora si evidenzi la presenza di individui isolati di Pinna nobilis, nell impossibilità di un adeguato posizionamento dei corpi morti, dovranno essere rispettate tutte le disposizioni di legge in materia e si dovrà provvedere comunque alla salvaguardia degli esemplari, anche mediante lo spostamento degli stessi in zone adiacenti, non interferenti con le opere, con caratteristiche simili per regime idrodinamico, substrato e profondità; dette operazioni dovranno svolgersi secondo le disposizioni di legge e, previo formale preavviso, sotto il diretto controllo del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale;

4 2. in relazione alla fase di cantiere dovranno essere messi in atto tutti gli accorgimenti tecnico/progettuali atti a: a. garantire la massima tutela del suolo, sottosuolo, acque superficiali, ambiente marino ed atmosfera, mettendo in atto ogni precauzione per evitare il rilascio accidentale di materiali e sostanze potenzialmente inquinanti e la loro diffusione in mare; contenere al minimo indispensabile gli spazi destinati al cantiere e allo stoccaggio temporaneo dei materiali movimentati; b. smaltire in conformità alle leggi vigenti in materia tutti i rifiuti prodotti/rinvenuti durante l esecuzione delle opere, privilegiandone il riutilizzo; c. minimizzare gli impatti indotti da polveri, rumore e vibrazioni; d. adottare opportune misure per limitare l intorbidimento dello specchio acqueo. A tale fine si prescrive che, in particolare durante la posa in opera dei corpi morti e durante le operazioni di rifiorimento delle scogliere foranee, lo specchio acqueo nell intorno della zona interessata dai lavori sia conterminato mediante la posa in opera di panne galleggianti munite di gonne, che dovranno essere mantenute in esercizio sino ad una significativa riduzione della torbidità indotta dai lavori; detto parametro andrà monitorato per tutta la durata degli stessi, con modalità e frequenze da concordarsi con il dipartimento ARPAS competente per territorio; 3. al fine di ridurre i consumi energetici dell edificio polifunzionale di nuova costruzione, dovranno essere attuate le misure previste dalla L. n. 10/1991, dal D.Lgs. n. 192/2005 e s.m.i., relativamente all obbligo di installazioni solari-termiche e fotovoltaiche e alle caratteristiche costruttive dell involucro edilizio; inoltre l edificio dovrà rispettare il primo Regolamento di Attuazione (D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59) del D.Lgs. n. 192/2005 e s.m.i., nonché il DM 26 giugno 2009 (Linee Guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici). Infine, allo scopo di migliorare l efficienza energetica e la promozione delle fonti rinnovabili, il proponente dovrà attuare le seguenti misure di mitigazione: a. produzione minima di energia termica ed energia elettrica da fonti rinnovabili e/o cogenerazione: secondo le percentuali stabilite dall Allegato 3 al D.Lgs. n. 28/2011; b. massimo utilizzo di sistemi di riscaldamento radianti; c. massimo utilizzo di tecnologie per l illuminazione naturale degli spazi interni che evitino la necessità di illuminare artificialmente gli ambienti di giorno;

5 d. massimo utilizzo di sistemi per la protezione delle chiusure verticali trasparenti dal sole. Infine, l indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale non dovrà essere superiore a quanto riportato nell Allegato C, punto 1.2, tabella 2.3 del D.Lgs. n. 192/2005 e s.m.i.; 4. relativamente alle caratteristiche delle reti tecnologiche, degli impianti e dei servizi: a. al fine della mitigazione dell inquinamento luminoso, nonché della riduzione dei consumi energetici, per l illuminazione degli spazi di pertinenza del porto e aree comuni, quali piazzali, vialetti, banchine, pontili si dovranno installare lampade e proiettori ad alta efficienza luminosa, possibilmente a luce monocromatica e dotati di schermatura riflettente verso terra. A tal fine si richiama quanto previsto al paragrafo 7 delle Linee guida per la riduzione dell inquinamento luminoso e relativo consumo energetico, allegate alla Delib.G.R. n. 60/23 del 5 novembre 2008; b. dovrà essere verificata la possibilità di realizzare una doppia rete di distribuzione di acqua, prevedendo l uso di acqua potabile per il rifornimento delle imbarcazioni e di acqua non potabile per il lavaggio delle imbarcazioni, le finalità antincendio, nonché per gli usi irrigui nelle aree verdi; c. riguardo ai sistemi di raccolta e trattamento dei reflui: i. le superfici impermeabili scoperte (banchinamenti e parcheggi) dovranno prevedere sistemi per la raccolta, lo stoccaggio e lo smaltimento delle acque meteoriche di prima pioggia, da esse scolanti, che andranno recapitate nella fognatura nera. In quanto scarico a tutti gli effetti, dette acque dovranno rispettare i limiti per lo scarico in fognatura stabiliti dal gestore, in coerenza con quanto previsto dall Allegato 5 alla parte III del D.Lgs. n. 152/2006. I manufatti di scarico dovranno permettere i campionamenti e gli accertamenti per la verifica della conformità ai limiti di legge; ii. in riferimento ai criteri di dimensionamento delle vasche di prima pioggia, si precisa che esse dovranno avere una capacità d accumulo atta al contenimento di tutte le acque meteoriche di prima pioggia, intendendo per queste ultime il volume corrispondente ad una precipitazione di cinque millimetri, uniformemente distribuita su tutta la superficie scolante. A tale proposito si richiede che il calcolo della superficie scolante venga effettuato tenendo conto dell intera banchina portuale esistente e della copertura dell edificio polifunzionale dove sarà realizzato il parcheggio, e che vengano convogliate al trattamento le acque drenate dall intera

6 superficie. Per quanto riguarda le portate da assumere nei calcoli di progetto della rete di drenaggio delle acque di prima pioggia, si ammette che la precipitazione di cinque millimetri si verifichi in quindici minuti; iii. per tutto quanto non esplicitamente contemplato nei punti precedenti si richiama il rispetto di quanto contenuto nella deliberazione della Giunta regionale n. 69/25 del (Direttiva in materia di Disciplina regionale degli scarichi ); 5. per quanto concerne gli impatti sulla flora e sulla vegetazione, legati in particolare alle opere di sistemazione della viabilità di raccordo alla SP 73 e alla realizzazione del nuovo edificio polifunzionale: a. eventuali esemplari arborei ed arbustivi di pregio presenti dovranno essere espiantati e trapiantati, seguendo accurate tecniche silvocolturali, nelle immediate vicinanze o in luoghi idonei dal punto di vista pedologico; per almeno due anni successivi al trapianto degli esemplari dovranno essere effettuate le necessarie cure colturali, comprese le irrigazioni di soccorso; b. preliminarmente alla realizzazione delle opere il terreno vegetale dovrà essere asportato avendo cura di selezionare e stoccare separatamente gli orizzonti superficiali ricchi di humus (primi 40 cm) e quelli più profondi (oltre 40 cm di profondità), ai fini di un suo riutilizzo per i successivi ripristini ambientali; c. qualora si preveda un periodo di stoccaggio superiore a un anno del terreno vegetale asportato, sui cumuli dovranno essere realizzate idonee semine protettive con miscugli di specie erbacee ad elevato potere aggrappante, allo scopo di limitare le riduzioni della fertilità, il dilavamento e la dispersione di polveri; d. le scarpe in scavo dovranno essere progettate con una pendenza tale da garantire, oltre la stabilità del fronte, anche il facile attecchimento del rinverdimento; il riutilizzo, per il ricoprimento delle scarpe in scavo e in rilevato, dei materiali derivanti dagli escavi, deve essere subordinato alla idoneità rispetto all attecchimento del materiale vegetale; e. dovrà essere mitigato l impatto visivo delle scarpate e dei rilevati stradali attraverso la piantumazione e l inerbimento con specie erbacee e arbustive autoctone; le operazioni di piantumazione dovranno essere realizzate con tecniche antiruscellamento, stabilizzanti ed antierosive; f. tutti gli interventi di ingegneria naturalistica, inerbimenti e piantagioni dovranno essere realizzati con specie autoctone coerenti con il contesto vegetazionale locale;

7 g. allo scopo di garantire le maggiori probabilità di attecchimento, tutte le attività di piantagione, semina e trapianto dovranno essere realizzate nei tempi e nei modi più coerenti con i caratteri autoecologici delle specie vegetali, con particolare riferimento ai periodi autunno-invernali per quelle arboree/arbustive e ai periodi primaverile-estivo per le erbacee; h. durante l esecuzione degli interventi relativi alla rinaturalizzazione, la Direzione Lavori dovrà essere supportata da personale esperto in discipline botaniche e tecniche vivaistiche, al fine di verificare la coerenza ecologica e la corretta esecuzione pratica delle opere a verde, in accordo con il Servizio Territoriale Ispettorato Ripartimentale del C.F.V.A. competente per territorio; i. si richiede la predisposizione di un cronoprogramma dei lavori di rinaturalizzazione e di manutenzione delle opere a verde da attuarsi, qualora possibile, contestualmente alla realizzazione dell opera; j. inoltre, per almeno due anni dall impianto del materiale vegetale vivo, e comunque sino al completo affrancamento delle piantine e delle erbe introdotte artificialmente, si dovrà provvedere alle necessarie cure colturali, alle irrigazioni periodiche e di soccorso e, qualora si riscontrasse uno scarso attecchimento, agli interventi di infittimento delle superfici inerbite e di risarcimento delle fallanze tra le specie arboree e arbustive; 6. al fine di tutelare la qualità delle acque durante il periodo di esercizio dell opera: a. dovrà essere effettuato il monitoraggio semestrale (periodo estivo e invernale) della qualità delle acque e dei fanghi del fondale, per mezzo di analisi chimiche, fisiche e microbiologiche, di campioni di acqua prelevati in almeno due punti all interno del porto; un ulteriore punto dovrà essere ubicato tra il pontile da realizzarsi nei pressi della radice del molo 9 e il campo boe; infine almeno un ulteriore punto di campionamento dovrà essere ubicato a sud del campo boe; b. il monitoraggio di cui al punto precedente, da concordare con il Dipartimento ARPAS territorialmente competente, dovrà comprendere almeno i seguenti parametri: temperatura, ossigeno disciolto, metalli pesanti, indicatori microbiologici, idrocarburi, BOD, COD, torbidità, PCB. Si prescrive altresì che gli stessi parametri siano rilevati prima dell entrata in esercizio dell opera; c. qualora il monitoraggio evidenzi il superamento dei limiti normativi, sarà compito della società proponente, in accordo con il Dipartimento ARPAS competente, porre in atto tutte

8 le misure necessarie al fine del ripristino dei valori dei parametri monitorati entro i limiti di legge; resta fermo quanto previsto dall art. 28, commi 1 e 1bis, del D.lgs. n. 152/2006 e s.m.i.; 7. al fine della tutela degli habitat marini dovrà essere concordato con il Dipartimento ARPAS territorialmente competente un programma di monitoraggio articolato secondo le seguenti specifiche: a. le modalità e i punti di monitoraggio del limite superiore della prateria di poseidonia dovranno essere definiti secondo le indicazioni del manuale ICRAM Ministero dell ambiente (Programma di monitoraggio per il controllo dell ambiente marino costiero Metodologie analitiche di riferimento); b. con cadenza annuale, per un periodo di almeno cinque anni dall avvio dei lavori, dovrà essere monitorata, con rilievi subacquei, e georeferenziata, la posizione del limite verso costa della prateria a fanerogame marine nel tratto di mare in corrispondenza del porto; per lo stesso periodo, in prossimità di detto limite dovranno essere eseguiti i controlli sulle acque e sul sedimento; c. per il monitoraggio dello zooplancton si dovrà fare riferimento, per le metodologie di indagine, al manuale citato al precedente punto a; d. gli esiti delle indagini di cui ai punti precedenti dovranno essere inviati al Servizio delle valutazioni ambientali e all ARPAS, con cadenza annuale, tramite la predisposizione di un report; resta fermo quanto previsto dall art. 28, commi 1 e 1bis, del D.lgs. n. 152/2006 e s.m.i.; 8. dovranno essere trasmessi al Servizio delle valutazioni ambientali e all ARPAS gli elaborati progettuali che recepiscono le prescrizioni sopra descritte, in particolare quelle di cui ai punti 1, 3, 4, nonché il cronoprogramma e il computo metrico estimativo di tutte le opere in progetto, in cui andranno chiaramente distinti e specificati i costi per la realizzazione delle opere di mitigazione ambientale nonché quelli destinati al monitoraggio; 9. i dati analitici e i risultati dei monitoraggi previsti ai punti 6 e 7 dovranno essere periodicamente inviati al Servizio delle valutazioni ambientali, e all ARPAS; a questo proposito si specifica che tutti i dati relativi ai monitoraggi dovranno essere georeferenziati e forniti anche in formato digitale, al fine del loro inserimento nel Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA). Tutto ciò premesso, l'assessore della Difesa dell'ambiente, constatato che il Direttore generale

9 dell Assessorato ha espresso il parere favorevole di legittimità sulla proposta in esame, propone alla Giunta regionale di far propria la proposta del Servizio delle valutazioni ambientali. La Giunta regionale, condividendo quanto proposto e rappresentato dall'assessore della Difesa dell'ambiente di non sottoporre all ulteriore procedura di VIA l intervento denominato Richiesta di proroga e ampliamento della concessione demaniale marittima n. 03/2004, ubicata nel comune di Olbia nella provincia di Olbia Tempio, proposto dalla Società Marina di Portisco S.p.A., a condizione che siano rispettate, e recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione, le prescrizioni descritte in premessa. Sull osservanza delle prescrizioni anzidette dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Servizio demanio e patrimonio e autonomie locali di Nuoro e Olbia-Tempio, il Servizio tutela del paesaggio e vigilanza delle province di Sassari e Olbia-Tempio, l Amministrazione Straordinaria ex Provincia Olbia-Tempio, il Comune di Olbia, il Servizio territoriale ispettorato ripartimentale di Tempio del CFVA e l ARPAS; di stabilire che, fermo restando l obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, l inizio dei lavori dovrà essere comunicato al Servizio delle valutazioni ambientali e agli Enti di controllo e gli stessi lavori dovranno essere realizzati entro cinque anni dalla pubblicazione della presente deliberazione, salvo proroga concessa su istanza motivata del proponente, pena l attivazione di una nuova procedura. Il Servizio delle valutazioni ambientali provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (BURAS). Il Direttore Generale Alessandro De Martini Il Presidente F.to Francesco Pigliaru

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