Procedura di presa in carico multidisciplinare delle vittime di violenza di genere

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1 Pag. 1 di 9 Procedura di presa in carico multidisciplinare Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione Descrizione PA.CR /06/2014 Prima stesura Firme Dr. C. Pagliara Dr.ssa C. Marchetti Dr.ssa L. Giordano Dr.ssa S. Rosati Task Force Codice Rosa Asl 9 Dr.ssa C. Lolini Dr.ssa S. Rustici Servizi Sociali Asl 9 Dr.ssa F. Scali SdS Coeso Zona Grossetana Dr.ssa G. D alessandro Sds Colline Metallifere Dr.ssa B. Fazzi SdS Amiata Grossetana Dr.ssa C. Cotoloni - Dr.ssa M.P. Russo - Dr.ssa C. Burgassi - Dr.ssa G. Nicaso UU.FF Consultoriali Asl 9 Prof.ssa S. Gaglianone Centro Antiviolenza B. Bonetti Follonica A. Baldasserini Orbetello R. Teodori Castel del Piano G. Mallarini Grosseto Punti Ascolto Territoriali Redatto Verificato Approvato Dr.ssa ML. Castagna Staff Direzione Sanitaria Dr.ssa V. Doretti Task Force Codice Rosa Asl 9 Dr. M. Trifoglio Dir. Zona Distretto Colline Metallifere Dr. A. Babbanini Dir. Zona Distretto Colline dell Albegna Dr. G. Morganti Dir. Zona Distretto Amiata Grossetana Dr. F. Boldrini Dir. Zona Distretto Area Grossetana Dr. Danilo Zuccherelli Direttore Sanitario Asl 9 Azienda Usl 9

2 Pag. 2 di 9 INDICE 1 Scopo Campo di applicazione Modalità operative soggetti referenti task force interistituzionale uu.ff attivita consultoriale servizio sociale aziendale e sds centro antiviolenza di grosseto e punti di ascolto antiviolenza azioni Responsabilità Termini e definizioni Riferimenti normativi Distribuzione... 9

3 Pag. 3 di 9 1 Scopo Quando si parla di violenza contro le donne, si incontrano diverse definizioni e categorizzazioni che mutano nel tempo e a seconda dell impronta culturale, dei differenti contesti linguistici o approcci teorici che le hanno prodotte. L Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 Dicembre del 1993 a New York, definisce violenza di genere...ogni atto di violenza fondato sul genere che comporti o possa comportare per la donna danno o sofferenza fisica, psicologica o sessuale, ivi compresa la minaccia di questi atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvengano nel corso della vita pubblica o privata.... la violenza contro le donne è la manifestazione di una disparità storica nei rapporti di forza tra uomo e donna, che ha portato al dominio dell uomo sulle donne e alla discriminazione contro di loro, ed ha impedito un vero progresso nella condizione delle donne.... Per violenza di genere si intende dunque tutto l insieme delle violenze esercitate sulle donne, in tutte le fasi della loro vita, in ogni contesto privato o pubblico, operate da uomini conosciuti, sconosciuti o da istituzioni. Comprende la violenza esercitata dal partner o ex, le violenze e lo stupro da parte di conoscenti o sconosciuti, lo stupro di guerra, le mutilazioni genitali femminili, il traffico e la prostituzione forzata, la violenza sessuale in età infantile, i matrimoni coatti, la selezione prenatale e l infanticidio femminile, la misoginia, la violenza e la discriminazione contro le lesbiche ecc. Alcune di queste manifestazioni, come la violenza nelle relazioni di intimità o lo stupro, il maltrattamento, le molestie, ecc. sono fenomeni presenti in tutti o quasi tutti i paesi, trasversali alle classi sociali e alle culture. In Italia, secondo il rapporto Istat del 2006 Il 31,9% ( 6 milioni 743 mila ) donne in età anni ha subito violenza fisica/sessuale nel corso della sua vita Il 14,3% ha subito violenza domestica 4,8% ( 1 milione ) ha subito stupri o tentati stupri I partner sono responsabili degli stupri veri e propri nel 69,7% dei casi 18,8% ( 2 milioni 77 mila ) ha subito stalking Piu di 1/3 delle donne che ha subito violenza non ne ha parlato con nessuno Come definito dalle linee guida contro la violenza di genere, la Regione Toscana a fronte di questo scenario ha inteso favorire la costituzione di una rete di soggetti istituzionali, realtà associative e del volontariato che si occupano del sostegno delle donne vittime di violenza al fine di creare ed offrire un servizio diffuso ed organico sul territorio attraverso azioni diverse E su questa indicazione che è stata stilata la presente procedura. La stesura di procedure operative per gli interventi integrati di cui sopra, è resa necessaria dalla complessità e dalla delicatezza del settore della tutela delle vittime di violenza e dall'integrazione professionale con il terzo settore che le varie situazioni richiedono: infatti, nel merito della tutela delle vittime di violenza, il disposto legislativo vigente, sia nazionale che regionale, assegna ai servizi territoriali, un ruolo centrale, nel garantire la presa in carico di soggetti. Le linee guida sulla legge Regionale n. 59/2007 in particolare recitano: la rete garantisce nel territorio provinciale,...interventi omogenei e coordinati nei confronti delle vittime di violenza, e individua modalità di raccordo / integrazione con le altre reti presenti nel territorio regionale...ogni soggetto della rete, ovunque la richiesta di aiuto e di intervento si manifesti, garantisce il trasferimento delle informazioni agli altri partner, in particolare, al Consultorio principale.

4 Pag. 4 di 9 L'approccio complessivo per il contrasto del fenomeno della violenza di genere è dato da una metodologia integrata che corrisponde a competenze ed interventi multidisciplinari. L'integrazione anche con il terzo settore risulta utile a garantire interventi efficaci e la costruzione della rete dei servizi e degli interventi rivolti alle persone in difficoltà. Al fine di realizzare un'operatività aderente ai principi di unicità, appropriatezza, efficienza ed efficacia, la Task force interistituzionale dell'asl 9, le UUFF Servizio Sociale, le UUFF Consultoriali delle 4 zone-distretto della USL 9, il Centro antiviolenza di Grosseto e i Punti di ascolto zonali concordano quanto segue: 2 Campo di applicazione - Task Force del Codice Rosa - UU.FF Attività Consultoriali - Serv. Sociali Usl9 e Società della Salute - Associazione Olimpya De Gouges Centro antiviolenza di Grosseto ed i Punti di ascolto sul territorio 3 Modalità operative La presente procedura ha la finalità di promuovere interventi integrati tra Task Force interistituzionale, il Servizio Sociale Asl9, UU.FF. Consultoriali ed il Centro antiviolenza di Grosseto ed i punti di ascolto antiviolenza presenti nelle zone distretto al fine di assicurare continuità nella presa in carico delle donne vittime di violenza 1. Sostenere le vittime di violenza in un percorso di accoglienza, protezione, assistenza e presa in carico, al fine di favorirne l' uscita dalla violenza; 2. Offrire all'utenza interventi coordinati ed integrati; 3. Favorire i raccordi e le interazioni tra gli interventi Sociali e Sanitarie e quelli del terzo settore, attraverso il Centro di Coordinamento zonale, coincidente con il Consultorio principale. 3.1 Soggetti REFERENTI TASK FORCE INTERISTITUZIONALE Attivazione referenti sanitari di zona Raccordo con operatori sanitari dei Pronto Soccorso e Presidi Ospedalieri Raccordo con referenti delle forze dell ordine Raccordo con la Procura della Repubblica Orientare la vittima verso i servizi presenti sul territorio Definire i percorsi assistenziali e di prevenzione della violenza Predisporre l allontanamento temporaneo nei casi in cui ciò sia stato ritenuto necessario per la salvaguardia della incolumità della donna e di eventuali figli. Attivazione delle procedure previste nell allegato A della delibera aziendale n 168 del 2012

5 Pag. 5 di 9 Favorire e partecipare attivamente oltre alle azioni di prevenzione e di educazione già sviluppate sul territorio, ad iniziative coordinate raccordate con gli altri soggetti firmatari del protocollo Partecipare alla progettazione e organizzazione di specifici corsi formativi in ambito provinciale finalizzati all ampliamento ed alla specializzazione del patrimonio di conoscenza e di esperienza degli operatori allo scopo di creare esperti della rete Collaborare al monitoraggio del fenomeno, provvedendo a specifiche raccolte di dati UU.FF ATTIVITA CONSULTORIALE Definire i percorsi assistenziali e di prevenzione della violenza Definire specifici percorsi di assistenza alle vittime di violenza Elaborare e condividere la definizione del progetto individuale Attivare interventi di presa in carico psicologica Orientare la vittima verso i servizi presenti sul territorio Condividere il progetto di allontanamento nei casi in cui ciò sia stato ritenuto necessario per la salvaguardia della incolumità della donna e di eventuali figli con i servizi sociali. Favorire e partecipare attivamente oltre alle azioni di prevenzione e di educazione già sviluppate sul territorio, ad iniziative coordinate raccordate con gli altri soggetti firmatari del protocollo Partecipare alla progettazione e organizzazione di specifici corsi formativi in ambito provinciale finalizzati all ampliamento ed alla specializzazione del patrimonio di conoscenza e di esperienza degli operatori allo scopo di creare esperti della rete Collaborare al monitoraggio del fenomeno, provvedendo a specifiche raccolte di dati SERVIZIO SOCIALE AZIENDALE e SdS Individuare strutture per l accoglienza delle donne vittime di violenza da utilizzare in caso di necessità di allontanamento della donna dal contesto violento. Raccordo con referenti delle forze dell ordine. Definire i percorsi assistenziali e di prevenzione della violenza Definire specifici percorsi di assistenza alle vittime di violenza Elaborare e condividere la definizione del progetto individuale Predisporre l allontanamento nei casi in cui ciò sia stato ritenuto necessario per la salvaguardia della incolumità della donna e di eventuali figli. Attivare una struttura provinciale di accoglienza a bassa soglia Attivare la presa in carico sociale predisponendo gli interventi più rispondenti alle necessità rilevate dall analisi dei bisogni e delle risorse a disposizione Orientamento ai servizi del territorio Favorire e partecipare attivamente oltre alle azioni di prevenzione e di educazione già sviluppate sul territorio, ad iniziative coordinate raccordate con gli altri soggetti firmatari del protocollo Partecipare alla progettazione e organizzazione di specifici corsi formativi in ambito provinciale finalizzati all ampliamento ed alla specializzazione del patrimonio di conoscenza e di esperienza degli operatori allo scopo di creare esperti della rete Collaborare al monitoraggio del fenomeno, provvedendo a specifiche raccolte di dati

6 Pag. 6 di CENTRO ANTIVIOLENZA DI GROSSETO E PUNTI DI ASCOLTO ANTIVIOLENZA Ascolto telefonico Colloqui di accoglienza Definire i percorsi assistenziali e di prevenzione della violenza Definire specifici percorsi di assistenza alle vittime di violenza Elaborare e condividere la definizione del progetto individuale Informazione legale Raccordo con referenti delle forze dell ordine Orientamento ai servizi del territorio Predisporre l allontanamento temporaneo nei casi di urgenza cosi come previsto dal Protocollo d intesa tra Provincia, Comuni e ASL n. 9 Grosseto per la prevenzione e il contrasto delle violenze nei confronti dei soggetti deboli, delle donne e della violenza domestica, approvato con delibera Consiglio Provinciale n 2 del 08/03/2013 e sottoscritto in data 8 agosto 2013 Fornire servizi di ascolto e di sostegno alle vittime di violenza Favorire e partecipare attivamente oltre alle azioni di prevenzione e di educazione già sviluppate sul territorio, ad iniziative coordinate raccordate con gli altri soggetti firmatari del protocollo Partecipare alla progettazione e organizzazione di specifici corsi formativi in ambito provinciale finalizzati all ampliamento ed alla specializzazione del patrimonio di conoscenza e di esperienza degli operatori allo scopo di creare esperti della rete Collaborare al monitoraggio del fenomeno, provvedendo a specifiche raccolte di dati 3.2 Azioni considerato quanto previsto nella legge regionale 59/2007, e nella delibera 168/2012, dell'ausl 9, relativamente alla presa in carico della vittima, dopo l'inserimento nel percorso rosa; ritenuta indispensabile la collaborazione dei Servizi Sociali Aziendale e SdS, delle UU.FF.Consultoriali Territoriali e della Task Force interistituzionale con il terzo settore, con il Centro antiviolenza e i suoi punti di ascolto, nello specifico, in una logica di sussidiarietà orizzontale; vista la necessità di mettere a punto delle linee operative condivise ed omogenee in tutto il territorio dell'ausl si individuano le seguenti azioni: 1. A seguito dell'inserimento della vittima nella procedura del codice rosa, viene attivato il referente sociale di ogni zona che provvederà a prendere visione della situazione ed allertare il gruppo di valutazione multiprofessionale zonale. 2. Entro 48 ore il gruppo di valutazione multiprofessionale (costituito dal referente zonale della Task force Interistituzionale, dall assistente sociale, dallo psicologo della U.F. Consultoriale e dal operatrice del centro antiviolenza o dei punti di ascolto), previa proposta concordata con la vittima, provvederà all accertamento multidisciplinare del danno, a seguito del quale il gruppo stesso definisce la presa in carico. 3. Tutti gli operatori facenti parte del gruppo di valutazione multiprofessionale concorrono alla predisposizione del progetto ed al raggiungimento degli obiettivi conformemente alle singole professionalità e competenze. 4. Il Gruppo di Coordinamento zonale è quello risultante da tutti i soggetti coinvolti nella procedura.

7 Pag. 7 di 9 5. A seconda della tipologia di progetto personalizzato verrà individuato anche il responsabile del progetto stesso. 6. All'avvio del progetto individualizzato, qualora esso veda coinvolto il Centro antiviolenza, quest ultimo mantiene il contatto con la vittima per stabilire un rapporto di fiducia fondamentale per un percorso di uscita e per un eventuale intervento di urgenza per la messa in sicurezza della vittima. 7. Il centro antiviolenza ed i punti di ascolto opereranno in collaborazione costante e continua con i servizi. 8. Nel caso in cui il Servizio Sociale, in accordo con le altre figure professionali coinvolte nel progetto, proceda all'inserimento della vittima in struttura, è necessario attivare il progetto individualizzato, che può comportare: a) sostegno psicologico; b) accompagnamento nel percorso; c) sostegno materiale; d) valutazione e sostegno di eventuali figli presenti, al fine di preservarli il più possibile da eventuali traumi relazionali aggiuntivi rispetto a quelli già sperimentati. 9. Il rapporto tra i servizi socio sanitari, il Centro Antiviolenza ed i Punti di Ascolto consisterà in un lavoro integrato e concordato. 10. La vittima dovrà dare il proprio consenso informato per il trattamento dei dati sensibili per la condivisione delle informazioni tra tutti gli operatori che entrano a far parte del progetto individualizzato. 11. Ogni intervento di urgenza che preveda una pronta accoglienza in struttura, deve prevedere una permanenza non superiore ad una settimana, periodo durante il quale per la vittima dovrà essere reperita una soluzione a lungo termine. 12. Il contatto tra Centro Antiviolenza di Grosseto, i Punti di Ascolto ed servizi sarà garantito da contatti tra i referenti sanitari, sociali e consultoriali della task force e le responsabili del centro stesso e dagli incontri periodici che vengono organizzati nelle singole zone tra i referenti sanitari e sociali, ai quali formalmente parteciperanno le operatrici del Centro antiviolenza e dei punti di ascolto.

8 Pag. 8 di 9 4 Responsabilità Task Force Codice Rosa Servizi Sociali Aziendali e SdS UU.FF. Consultoria li Centro antiviolenz a e punti di ascolto Attivazione referenti sanitari di zona Raccordo con operatori sanitari dei Pronto Soccorso e Presidi Ospedalieri Raccordo con referenti delle forze dell ordine Raccordo con la Procura della Repubblica Attivazione delle procedure previste nell allegato A della delibera aziendale n 168 del 2012 Definire i percorsi assistenziali e di prevenzione della violenza Definire specifici percorsi di assistenza alle vittime di violenza Elaborare e condividere la definizione del progetto individuale Attivare interventi di presa in carico psicologica Orientare la vittima verso i servizi presenti sul territorio Condividere il progetto di allontanamento nei casi in cui ciò sia stato ritenuto necessario per la salvaguardia della incolumità della donna e di eventuali figli con i servizi sociali. Individuare strutture per l accoglienza delle donne vittime di violenza da utilizzare in caso di necessità di allontanamento della donna dal contesto violento. Predisporre l allontanamento temporaneo nei casi in cui ciò sia stato ritenuto necessario per la salvaguardia della incolumità della donna e di eventuali figli. Attivare una struttura provinciale di accoglienza a bassa soglia Attivare la presa in carico sociale predisponendo gli interventi più rispondenti alle necessità rilevate dall analisi dei bisogni e delle risorse a disposizione Ascolto telefonico Colloqui di accoglienza Informazione legale Fornire servizi di ascolto e di sostegno alle vittime di violenza Favorire e partecipare attivamente oltre alle azioni di prevenzione e di educazione già sviluppate sul territorio, ad iniziative coordinate raccordate con gli altri soggetti firmatari del protocollo Partecipare alla progettazione e organizzazione di specifici corsi formativi in ambito provinciale finalizzati all ampliamento ed alla specializzazione del patrimonio di conoscenza e di esperienza degli operatori allo scopo di creare esperti della rete Collaborare al monitoraggio del fenomeno, provvedendo a specifiche raccolte di dati Predisporre l allontanamento temporaneo nei casi di urgenza cosi come previsto dal Protocollo d intesa tra Provincia, Comuni e ASL n. 9 Grosseto per la prevenzione e il contrasto delle violenze nei confronti dei soggetti deboli, delle donne e della violenza domestica, approvato con delibera Consiglio Provinciale n 2 del 08/03/2013 e sottoscritto in da ta 8 agosto 2013

9 Pag. 9 di 9 5 Termini e definizioni - Task Force Codice Rosa (delibera aziendale n 224 d el 20 maggio 2011) composta da personale sanitario, dai magistrati per la tutela delle fasce deboli e dal personale di polizia giudiziaria; - UU.FF. Consultoriali la legge 405/1975, istituisce i Consultori familiari, con la finalità di assistenza alla famiglia ed alla maternità - Servizi Sociali Aziendali sono i servizi sociali dell Asl 9 di Grosseto - Società della Salute governano il complesso dei servizi sanitari e sociali del territorio della provincia di Grosseto e per questo è un azienda speciale costituita dai comuni e dall Azienda sanitaria locale (Asl 9) di Grosseto - Associazione Olimpya De Gouges gestisce il Centro Antiviolenza ed i punti di ascolto per conto della Provincia di Grosseto 6 Riferimenti normativi - Legge Regionale 16 novembre 2007, n 59 Norme con tro la violenza di Genere - Linee Guida contro la violenza di Genere (Deliberazione 8 marzo 2010 n 29, L.R. 59/2007 art.3, comma 3) - Delibera Aziendale n 147 del 31 Marzo 2010 e s.m. i - Delibera Consiglio Provinciale n 2 del 08/03/ Distribuzione - Personale socio sanitario aziendale - Personale delle Società della Salute - Personale UU.FF. consultoriali aziendali - Personale Centro antiviolenza Olimpia De Gouges e punti di ascolto territoriali

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