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1 PONTEGGI Quaderno della sicurezza in edilizia. La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso; normativa e applicazioni. Edito dal Comitato Paritetico Territoriale di Roma e Provincia. Questo documento è stato scaricato da Internet

2 LA PRATICA SUL CORRETTO IMPIEGO DEL PONTEGGIO METALLICO FISSO NORMATIVA E APPLICAZIONI QUADERNO DELLA SICUREZZA IN EDILIZIA N. 11

3 LA PRATICA SUL CORRETTO IMPIEGO DEL PONTEGGIO METALLICO FISSO NORMATIVA E APPLICAZIONI

4 QUADERNO DELLA SICUREZZA IN EDILIZIA LA PRATICA SUL CORRETTO IMPIEGO DEL PONTEGGIO METALLICO FISSO Normativa e Applicazioni CTP di Roma e Provincia Roma - Via Ghirza, 9 Direttore esecutivo di progetto Alfredo Simonetti Responsabile scientifico Antonio Di Muro Testi e fotografie Ilaria Grugni, Giuseppe D Agostino, Ferdinando Izzo, Daniela Gallo

5 Indice Indice PREMESSA PAG ASPETTI NORMATIVI E NOVITÀ DEL D.Lgs. 81/08 E s.m.i. PAG L autorizzazione Ministeriale Il progetto del ponteggio Irrigidimento del ponteggio Elenco ditte Le tre tipologie di PONTEGGIO PAG Ponteggio a telaio prefabbricato Il ponteggio a tubo e giunto Ponteggio a montanti e traversi prefabbricati Ponteggi MISTI PAG GLI ELEMENTI DEL PONTEGGIO PAG Basetta regolabile Sottoponti Mantovana Ancoraggi Parapetti TRABATTELLI PAG IL SISTEMA DI ARRESTO DI CADUTA PAG La protezione collettiva I dispositivi di protezione individuale anticaduta Il tirante d aria Sistemi di posizionamento o di TRATTENUTA PAG Altri DPI PAG Elmetto I guanti Altri Dpi Cartelli di CANTIERE PAG

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7 PREMESSA PREMESSA Parlare di lavori in quota, implica, purtroppo, rilevare come negli anni il rischio di caduta dall alto continui a essere il primo nella statistica degli infortuni. Per questo il CTP di Roma, per non abbassare mai la guardia, torna sull argomento dei ponteggi e sulle corrette modalità di montaggio e smontaggio, nonostante sia stato scritto moltissimo sul tema. Lo strumento di lavoro principalmente utilizzato per svolgere i lavori in quota, è sicuramente il ponteggio fisso, molto più di quello mobile e ancor di più di cestelli montati su gru. Oggi ci sono diverse tipologie di ponteggi il cui utilizzo è consentito dalle vigenti leggi: a telaio prefabbricato, a tubo e giunto, multidirezionale. E altresì ammesso il ponteggio di legno, ma, di fatto, è ormai utilizzato in maniera residuale. Dicevamo delle tre tipologie più utilizzate. Il tubo e giunto, il più anziano in servizio, è molto duttile ma richiede maestranze molto esperte e molta precisione nel montaggio. Si presta a essere utilizzato per le più diverse superfici di facciate e per superare le difficoltà dovute alla gradazione di un angolo piuttosto che alla presenza di una curva. Il ponteggio a telaio prefabbricato è il più veloce da montare, ma il suo naturale utilizzo è su facciate piane. Spesso per superare difficoltà legate al montaggio, s inseriscono pezzi di tubo e giunto (per raccordi, congiunzioni, ecc). L ultimo nato, comunque già da molti anni, è il ponteggio multidirezionale. Questi ha una particolare flessibilità nel superare ogni tipo di angolazione, curve, presenza di balconi, ecc., perché viste le caratteristiche tecniche permettono un montaggio a 360. Costa più dei precedenti ponteggi descritti, ma genera un risparmio considerevole per quanto riguarda la mano d opera e il relativo costo, poiché il montaggio risulta semplice e rapido. Il ponteggio deve essere progettato per altezza superiore a m. 20 e in caso di difforme montaggio dallo schema tipo indicato nel libretto del costruttore. Le maestranze e i preposti al montaggio e allo smontaggio di ponteggi devono obbligatoriamente frequentare corretti corsi di formazione. Il datore di lavoro deve redigere il PIMUS, PIano di Montaggio Uso e Smontaggio, per ogni lavoro che svolge. Il disegno esecutivo del ponteggio deve sempre essere fatto, si deve considerare fondamentale la sua redazione giacché diventerà lo strumento principe che sarà affidato agli operatori che si occupano del montaggio. Ultima, ma non ultima, annotazione riguarda il costo del ponteggio che (T.U. per la sicurezza) deve essere considerato completamente costo della sicurezza. A che distanza si monta dalla facciata? Chi risponde della redazione del PIMUS? Come deve essere ancorato? Il disegno è sempre necessario? Quando si progetta il ponteggio? In questo quaderno tutta la materia Ponteggi è trattata in modo di soddisfare le molte domande che accompagnano la realizzazione di, quella che è ormai giustamente considerata essa stessa, un opera. 5 A cura di Alfredo Simonetti Direttore generale del CTP di Roma

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9 1. ASPETTI NORMATIVI E NOVITÀ DEL D.Lgs. 81/08 E s.m.i 1. ASPETTI NORMATIVI E NOVITÀ DEL D.Lgs. 81/08 E s.m.i. 1.1 L autorizzazione Ministeriale Chiunque in Italia intenda costruire e commercializzare un ponteggio deve ottenere dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali un libretto di autorizzazione. Il ponteggio anche se realizzato nel rispetto della normativa vigente e alle circolari ministeriali, deve successivamente essere sottoposto, in laboratori specializzati, a prove di carico su tutti (o quasi) gli elementi da cui è costituito. Se i risultati delle prove sono conformi, il Ministero rilascia al costruttore l autorizzazione alla costruzione a all impiego. Ciò significa che un costruttore, anche se proveniente da un Paese dell Unione Europea volendo vendere o utilizzare il ponteggio in Italia, deve comunque farsi rilasciare il libretto di autorizzazione dal Ministero. Il D.Lgs. 81/2008, all articolo 131, comma 3, dice che: Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, in aggiunta all autorizzazione di cui al comma precedente attesta, a richiesta e a seguito di esame della documentazione tecnica, la rispondenza del ponteggio già autorizzato anche alle norme UNI EN e UNI EN o per i giunti alla norma UNI EN 74. Nonostante l esistenza di un consistente numero di norme tecniche europee (UNI EN 12810/1:2004 Ponteggi di facciata realizzati con componenti prefabbricati - Specifiche di prodotto; UNI EN 12810/2: Metodi particolari di progettazione strutturale; UNI EN 12811/1: Attrezzature provvisionali di lavoro - Ponteggi - Requisiti prestazionali e progettazione generale; UNI EN 12811/2: Informazioni sui materiali; UNI EN 12811/3: Prove di carico; UNI EN 74/1: Giunti per tubi da ponteggio; UNI EN 74/2 - Giunti speciali; UNI EN 74/3 - Spinotti e basette) riferite ai ponteggi metallici fissi, attualmente i ponteggi sono privi di marchiatura CE perchè la loro costruzione non è regolamentata da alcuna direttiva. In riferimento alle norme UNI EN e 12811, ogni singolo stato dell Unione Europea si regola autonomamente; Germania, Spagna, Francia e Svezia hanno recepito ed introdotto nell ordinamento tecnico nazionale il contenuto delle norme. Al comma 5 l articolo 131 dice inoltre che: L autorizzazione è soggetta a rinnovo ogni dieci anni per verificare l adeguatezza del ponteggio all evoluzione del progresso tecnico. A questo proposito la Circolare n. 29 del 27 agosto 2010 ha chiarito, al quesito n. 1, che la validità decennale delle autorizzazioni decorre, per le autorizzazioni rilasciate prima del 15 maggio 2008, dalla medesima data (con scadenza quindi 15 maggio 2018), mentre per quelle rilasciate successivamente al 14 maggio 2008, la data decorrerà dalla data del rilascio. 1.2 Il progetto del ponteggio L articolo 133 al comma 1 dice: I ponteggi di altezza superiore a 20 metri e quelli per i quali nella relazione di calcolo non sono disponibili le specifiche configurazioni strutturali utilizzate con i relativi schemi di impiego, nonché le altre opere provvisionali, costituite da elementi metallici o non, oppure di notevole importanza e complessità in rapporto alle loro dimensioni ed ai sovraccarichi, devono essere eretti in base ad un progetto comprendente: a) calcolo di resistenza e stabilità eseguito secondo le istruzioni approvate nell autorizzazione ministeriale; b) disegno esecutivo. Nell allegato A del libretto di autorizzazione ministeriale troviamo infatti le configurazioni per le quali sono state eseguite le prove (Fig ); gli schemi-tipo riportati sull allegato A sono costituiti da disegni schematici di tutti gli elementi che costituiscono il ponteggio, con il tipo e la posizione del marchio, lo schema d insieme del ponteggio, l indicazione dei correnti, delle diagonali sia di facciata che in pianta, parasassi, disposizione degli ancoraggi, altezza del ponteggio e larghezza degli impalcati, più alcuni esempi di allestimenti per i quali non sussiste obbligo di calcolo; il libretto dunque attesta che rispettando gli schemi-tipo rappresentati nell Allegato A del libretto, la stabilità è garantita dalle prove di carico effettuate; se però è necessario realizzare un ponteggio difforme dalla configurazione prevista dal libretto, si dovrà far eseguire un calcolo accompagnato 7

10 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso da elaborato grafico che rappresenti in modo dettagliato la nuova configurazione (che dovrà comunque utilizzare, anche se in modo difforme dagli schemi, unicamente elementi previsti dal libretto stesso). Inoltre in tutte le autorizzazioni ministeriali troviamo schemi-tipo fino ad una altezza massima di 20 m., quindi per qualsiasi ponteggio la cui altezza superi i 20 m., anche se perfettamente aderente allo schema tipo, è necessario eseguire un calcolo di verifica. Fig : Schema tipo di ponteggio a montanti e traversi prefabbricati 8

11 1. ASPETTI NORMATIVI E NOVITÀ DEL D.Lgs. 81/08 E s.m.i Fig : Schemi tipo di ponteggio a telaio prefabbricato 9

12 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig 1.2.3: Schema tipo di ponteggio a montanti traversi e prefabbricati 10

13 1. ASPETTI NORMATIVI E NOVITÀ DEL D.Lgs. 81/08 E s.m.i Fig 1.2.4: Schema tipo di ponteggio a tubo e giunto 11

14 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso 1.3 Irrigidimento del ponteggio L allegato XVIII del D.Lgs. 81/2008 dice, al punto che I ponteggi devono essere controventati opportunamente sia in senso longitudinale che trasversale; è ammessa deroga alla controventatura trasversale a condizione che i collegamenti realizzino una adeguata rigidezza angolare. Ogni controvento deve resistere a trazione e a compressione. Questo vuol dire che il ponteggio deve essere irrigidito, secondo le modalità dell autorizzazione ministeriale: l irrigidimento del piano orizzontale è assicurato dal corrente interno e dalla diagonale in pianta, mentre l irrigidimento del piano verticale è assicurato dai due correnti parapetto e dalla diagonale di facciata (Fig ); per l irrigidimento nel piano orizzontale, possiamo notare che, nel tempo, viene introdotto nell autorizzazione ministeriale un nuovo elemento, la tavola metallica in sostituzione della tavola di legno (Figg ); da questo momento in poi la tavola metallica sostituisce, a volte in tutti i piani, a volte a piani alterni, a seconda della marca e del tipo di ponteggio, il corrente interno e la diagonale in pianta quale irrigidimento nel piano orizzontale del ponteggio. La sostituzione delle tavole metalliche di un ponteggio con altre di marca diversa, può essere accettata solo nel caso in cui (in base alla Circolare del Ministero del Lavoro del 9 Febbraio 1995) agli impalcati metallici sia richiesta esclusivamente la funzione di costituire un piano di lavoro a sostegno dei carichi di servizio e non anche quella strutturale di collegamento fra le stilate contigue, che in ogni caso deve essere realizzato mediante i correnti e le diagonali in pianta previsti dallo schema di tipo relativo al ponteggio con impalcati in legname. Fig : Campata di ponteggio irrigidita con correnti parapetto e diagonale longitudinalmente e con tavola metallica trasversalmente Fig 1.3.2: Telaietto prefabbricato che svolge la funzione sia di parapetto che di irrigidimento del piano verticale. 12

15 1. ASPETTI NORMATIVI E NOVITÀ DEL D.Lgs. 81/08 E s.m.i Fig 1.3.3: Schema di tavola metallica Fig 1.3.4: Tavola metallica prefabbricata 13

16 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Per ciò che riguarda invece l irrigidimento del piano verticale, dobbiamo dire che esistono ponteggi che come parapetto utilizzano un elemento unico, formato da due correnti e due elementi in diagonale convergenti tra loro; questo elemento prefabbricato, chiamato telaio parapetto, se presente nell autorizzazione ministeriale di quel ponteggio che si sta utilizzando, costituisce irrigidimento del piano verticale (Figg. 1.35) Fig 1.3.5: Telaio parapetto prefabbricato: è anche irrigidimento nel piano verticale 14

17 1. ASPETTI NORMATIVI E NOVITÀ DEL D.Lgs. 81/08 E s.m.i 1.4 Elenco ditte Quindi è chiara l importanza del libretto di autorizzazione ministeriale in quanto contiene tutte le indicazioni anche sui vari elementi dai quali è composto il ponteggio. Facciamo un esempio: la tavola metallica deve avere uno spessore di 10/10 di mm., ma che succede se una volta che il Ministero ha rilasciato l autorizzazione qualche costruttore disonesto inizia a produrre elementi sottodimensionati, ad esempio una tavola da 7/10 di mm.? Come si può controllare? Fig 1.4.1: Tabella dei pesi degli elementi. 15

18 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Per fare questa verifica è sufficiente consultare il libretto alla pagina in cui vengono riportati i pesi di tutti gli elementi e confrontarlo con l elemento da noi acquistato (Fig ). Inoltre, per ovviare a questa eventualità, il Ministero del lavoro ha pubblicato la Circolare n. 4 del 22 febbraio 2006 Autorizzazione alla costruzione di ponteggi metallici fissi Elenco Ditte, in cui dichiara di aver stipulato una Convenzione con l ISPESL per il Controllo del mantenimento delle caratteristiche dei ponteggi metallici fissi contenute nella documentazione tecnico - amministrativa di cui all autorizzazione ministeriale e successive estensioni, dandone comunicazione ( ) a tutte le ditte titolari di autorizzazione ministeriale. In attuazione a quanto previsto dalla Convenzione è stata richiesta alle ditte di cui sopra la documentazione tecnica necessaria e, nel contempo, l approvazione dell impegno di spesa relativo all effettuazione dei controlli. La mancata adesione a quanto richiesto, non permettendo il controllo del ponteggio previsto dall autorizzazione ministeriale, ne giustifica la sospensione o la revoca. Pertanto, questo Ministero, con riferimento alle ditte che hanno aderito e per consentire un rapido e facile controllo delle Ditte che in data odierna risultano autorizzate alla costruzione ed alla commercializzazione di ponteggi metallici fissi, ha provveduto a compilare e rendere noto l elenco di dette Ditte, riportato in allegato. Di conseguenza ( ), le Ditte non elencate nella presente Circolare, seppure titolari di Autorizzazione ministeriale, sono da ritenersi sospese e quindi non più autorizzate, alla costruzione ed alla commercializzazione di ponteggi metallici, fino a nuova comunicazione di questo Ministero. (Fig ) N. DITTA 1 A.G.O.S. Ponteggi s.rl. Desio (MI) 2 Alpi Costruzione Ponteggi s.a.s. Como 3 Altrad Italia s.r.l. Assago (MI) 4 Amadio & C. s.r.l. Quinto Vicentino (VI) 5 Asso s.r.l. Passirano (BS) 6 AT.ED. snc Forlì 7 Baumann s.r.l. Bolzano 8 Bolis s.r.l. Lecco 9 Carpedil s.p.a. Eboli (SA) 10 Cerù Adriano Camaiore (LU) 11 CE TA Ponteggi Tubolari s.p.a Bergamo 12 Colombo Ponteggi s.r.l. Dolzago (LC) 13 Comated Edilizia s.p.a. Gambarara (MN) 14 C.O.M.E.S. di Barone Giovanni & C. snc Medole (MN) 15 C.O.M.E.T. di Pasqualini Mario & C. snc Terrazzo (VR) 16 Compont s.p.a. Leno (BS) 17 CON.DOR s.r.l. Castel San Giorgio (SA) 18 Corti Fabrizio snc di Corti Fabrizio & C. Anzano del Parco (CO) 19 C.S.C. s.r.l. Ozzano Emilia (BO) 20 C.T.S. snc Rosate (MI) 21 Edildelta di Napoliello & Pacucci snc Modugno (BA) 22 Edilmeccanica Sergio Rossi s.a.s. Roma 23 Edilmetas s.r.l. Matera 24 Ediltavole s.r.l. Narni (TR) 25 Faem s.r.l. Misterbianco (CT) 26 Faresin s.p.a. Breganze (VI) 27 Ferro Met s.r.l. Puegnago (BS) 28 Gherardi s.r.l. Costa di Serina (BG) 16

19 1. ASPETTI NORMATIVI E NOVITÀ DEL D.Lgs. 81/08 E s.m.i 29 Goffi Industrie Edilizia s.r.l. Villanuova sul Clisi (BS) 30 Hunnebeck Italia s.p.a. Turate (CO) 31 Item s.r.l. Milano 32 Lama Due s.r.l. Riese Pio X (TV) 33 Layer s.r.l Bolzano 34 Marcegaglia Building s.p.a. Gazoldo degli Ippoliti (MN) 35 F.lli Messersì s.p.a. Ostra (AN) 36 Metalmeccanica Fracasso s.p.a. Fiesso D Artico (VE) 37 Nolli s.r.l. Carpenedolo (BS) 38 Nuova Edile di Favalli & C. s.a.s. Carpenedolo (BS) 39 Nuova Edilcomec s.r.l. Nichelino (TO) 40 Nuova Goffi s.r.l. Muscoline (BS) 41 Nuova Vernazza s.r.l. Genova Porto (GE) 42 Officine Leso Gianfranco & Figli s.r.l. Verona 43 Officine Villalta s.p.a. Gazzo (PD) 44 Peri s.p.a. Basiano (MI) 45 Pezziga Ponteggi s.r.l. Fidenza (PR) 46 Pilosio s.p.a. Feletto Umberto (UD) 47 Pontec s.r.l. Livorno 48 Ponteggi Edilponte s.p.a. Povegliano Veronese (VR) 49 Ponteggi Eurotempo s.r.l. Cologno Monzese (MI) 50 Ponteggi Tubolari s.p.a. Catania 51 Ponteggi Z s.r.l. Lecco 52 Redaelli s.r.l. Civate (CO) 53 SEAC s.p.a. Eboli (SA) 54 Sidermeccanica s.p.a. Torrecuso (BN) 55 Siderpont s.r.l. Frosinone 56 Simon s.r.l. Milano 57 Soco s.r.l. Castello di Brianza (LC) 58 Socome s.p.a. Altavilla Silentina (SA) 59 SO.ME. A Falconara Marittima (AN) 60 TR.B. Ponteggi s.r.l. Valmadrera (LC) 61 Zorzi Color s.a.s Trento Fig 1.4.2: Elenco delle ditte contenuto nelle Circolare del Ministero del Lavoro c. n. 4 del 22 febbraio 2006 che hanno fornito documentazione tecnica e alle quali è stata riconfermata l autorizzazione ministeriale. 17

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21 2. Le tre tipologie di ponteggio 2. Le tre tipologie di ponteggio Vediamo ora le varie tipologie di ponteggio. Abbiamo tre tipi di ponteggio: il ponteggio a telaio prefabbricato, il ponteggio a tubo e giunto e il ponteggio a montanti e traversi prefabbricati, meglio conosciuto come multidirezionale. 2.1 Ponteggio a telaio prefabbricato Il montante e il traverso del telaio prefabbricato devono essere costruiti con acciaio di tipo S235JR (secondo la vecchia denominazione Fe360B), il tubo del montante e del traverso deve avere un diametro di mm. 48,25 e uno spessore interno di mm. 2,9, con una tolleranza del 10%, secondo la circolare n. 28 del 8 Luglio Il telaio prefabbricato è formato da due montanti e un traverso che, a seconda dell altezza alla quale viene saldato, distingue i diversi tipi di telaio: nel telaio a portale il traverso è saldato a circa 20 cm. dall estremità del montante; nel telaio ad H il traverso è saldato circa a metà del montante (Fig ); nel telaio a semi-h il traverso è saldato circa a ¼ del montante; nel telaio chiuso il traverso è saldato sull estremità del montante. Fig 2.1.1: Telaio prefabbricato a portale e ad «H» 19

22 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Il traverso è collegato ai montanti da due elementi diagonali che si chiamano saette ; a volte le saette formano una specie di arco al di sotto del traverso e in questo caso l elemento si chiama archetto di irrigidimento (Fig ). Il metodo costruttivo del ponteggio a telaio prefabbricato è piuttosto semplice: sulle basette regolabili vengono innestati i due telai, che vengono poi messi in piano e irrigiditi dai due correnti-parapetto e dalla diagonale di facciata; orizzontalmente sono uniti dalle due tavole metalliche, formando così un campo o campata di ponteggio della larghezza di m. 1,8; Le diagonali possono essere montate tutte nello stesso verso, oppure a verso alternato, una campata verso destra e una verso sinistra, oppure un piano in un verso e un piano nel verso opposto, a seconda di ciò che è previsto nell allegato A del libretto di autorizzazione ministeriale dove troviamo gli schemi tipo di quel ponteggio. Più montanti consecutivi innestati uno sull altro si chiamano stilata. Mentre la messa in piano viene eseguita con la livella, lo squadro avviene visivamente, mediante il controllo del parallelismo tra il bordo della tavola metallica rispetto al traverso. Fig : Archetto di irrigidimento. 20

23 2. Le tre tipologie di ponteggio 2.2 Il ponteggio a tubo e giunto Il ponteggio a tubi e giunti (Fig ) ha il montante, il corrente e il traverso in acciaio di tipo S235JR, diametro 48,25 mm., mentre lo spessore interno deve essere mm. 3,2, sempre con la tolleranza del 10% (in base alla circolare n. 28 del 8 Luglio 2004); il giunto invece deve essere costruito con acciaio tipo S355JR (Fe510B). Fig 2.2.1: Ponteggio a tubi e giunti. Fig Giunto ortogonale. In ogni libretto di ponteggio a tubo e giunto troviamo quanti e quali tipi di giunto sono stati autorizzati per quella marca e tipo di ponteggio; il giunto ortogonale (Fig ) è presente in tutte le autorizzazioni ministeriali; serve ad unire due tubi disposti ortogonalmente tra di loro; scorrendo le pagine del libretto troveremo giunti ortogonali sempre più resistenti, ma a quanto resiste un giunto? La resistenza allo scorrimento viene determinata dal valore in dan al quale il giunto, una volta caricato il montante, inizia a scorrere di ½ mm. A seconda della marca del ponteggio abbiamo diverse resistenze dei giunti allo scorrimento, dagli 800 ai 3000 dan circa, in ogni caso questa resistenza può essere notevolmente aumentata accoppiando al giunto ortogonale un giunto di tenuta, ovviamente della stessa marca e tipo, sempre se previsto dall autorizzazione ministeriale di quel ponteggio (Fig ); la resistenza allo scorrimento del giunto ortogonale in questo modo aumenta in alcuni casi anche del doppio della resistenza normale. Mettere un giunto ortogonale ( giunto morto ) al posto del giunto di tenuta non assicura la stessa resistenza. Altri tipi di giunto sono il giunto girevole (Fig ), utilizzato quando si devono unire due tubi con angolo qualsiasi, come ad esempio una diagonale o i raddoppi di montante (Fig ); il giunto a trazione (Fig ), che ha nella parte interna dei piccoli perni che vanno innestati nei fori appositamente predisposti nei tubi (Figg. da a ); questo tipo di giunto serve quando i due tubi da unire sono sottoposti a sforzi di trazione tra di loro; quando invece i due tubi sono sottoposti a compressione (ad esempio una partenza in tubo e giunto su piano inclinato) si dovrebbe usare il giunto a compressione, che ha una particolare forma leggermente allungata; tutti questi tipi di giunto possono essere utilizzati solo se presenti nel libretto di autorizzazione ministeriale di quel particolare ponteggio. 21

24 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig : Giunto ortogonale con il giunto di tenuta appartenente alla stessa autorizzazione ministeriale. Fig : Giunto girevole; si utilizza quando si devono unire tubi con angolo qualsiasi, come diagonali e raddoppi di montante. 22

25 2. Le tre tipologie di ponteggio Fig : Giunto girevole. Fig : Giunto a trazione. 23

26 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig : Giunto a trazione montato su tubi appositamente predisposti - Inserimento dello spinotto. 24

27 2. Le tre tipologie di ponteggio Fig : Inserimento dei perni nei fori. 25

28 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig : Montaggio del giunto. 26

29 2. Le tre tipologie di ponteggio Fig : Serraggio del giunto. 27

30 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig : Serraggio del giunto. 28

31 2. Le tre tipologie di ponteggio Esistono anche altri tipi di giunto poco utilizzati, come il giunto di testa, utilizzato per i tabelloni pubblicitari (Fig ). Ma a quanto deve essere stretto il bullone del giunto? I libretti di autorizzazione ministeriale indicano 6 dan/m. come forza da applicare con la chiave sui bulloni del giunto: ipotizzando una chiave lunga un metro, la forza da applicare sull estremità deve essere di circa 6 Kg., quindi su una chiave di lunghezza standard, che potrebbe essere più o meno 25 cm., ¼ di un metro, dovremo applicare una forza di quattro volte superiore a 6 Kg., cioè circa 24 Kg. Fig : Giunto di testa. Ma come posso sapere la forza che applico sulla chiave? Si dovrebbe usare, almeno a campione per verificare a quanto sono stati stretti i giunti, una chiave dinamometrica, (Fig ) che ci permette di impostare il valore (in genere indicato in N, quindi in questo caso 60 N); uno scatto della chiave indica che il valore impostato è stato raggiunto. Fig : Chiave dinamometrica. 29

32 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso 2.3 Ponteggio a montanti e traversi prefabbricati Un altro tipo di ponteggio ormai molto usato è il ponteggio a montanti e traversi prefabbricati, meglio conosciuto come multidirezionale, introdotto in Italia intorno agli anni novanta; questo ponteggio unisce la versatilità del tubo e giunto con la maggiore semplicità del montaggio del telaio prefabbricato. La caratteristica del multidirezionale è data dai montanti, di varie misure, da 50 cm. fino a 4 m. (Fig ), i quali hanno in comune ogni 50 cm. un elemento circolare, la piastra multidirezionale, o più semplicemente rosetta, con otto fori (Fig ), di cui quattro sono più grandi e quattro più piccoli. Sulle basette regolabili vengono innestati gli elementi di partenza, chiamati bicchieri, in modo da costruire un piano di partenza ad una altezza di circa 30 cm. I correnti e i traversi hanno all estremità degli elementi a cuneo, i quali vengono inseriti nei fori della rosetta, correnti e traversi nei fori più piccoli, diagonali nei fori più grandi (Figg ). Il passo del ponteggio multidirezionale può arrivare a 3 m., ma quello più utilizzato è il passo da m. 2,5. Uno svantaggio del ponteggio multidirezionale è il notevole peso degli elementi, che in alcuni casi devono essere movimentati da due lavoratori, motivo per il quale alcuni costruttori si sono fatti autorizzare impalcati in materiale tipo multistrato. Alcuni tipi di ponteggio a montanti e traversi prefabbricati vengono chiamati 8 vie in quanto la rosetta presenta otto fori tutti della stessa dimensione (Fig ). Fig : Piastra multidirezionale a 8 fori del ponteggio a montanti e traversi prefabbricati (multidirezionale). 30

33 2. Le tre tipologie di ponteggio Fig : Tubi di dimensione da 50 cm. a 4 m. 31

34 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig : Metodo di montaggio del ponteggio a montanti e traversi prefabbricati; il ponteggio della figura è chiamato 8 vie, in quanto presenta otto fori tutti uguali fra di loro. 32

35 2. Le tre tipologie di ponteggio Fig : Il cuneo viene inserito nel foro della piastra multidirezionale. 33

36 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig : Elemento di partenza bicchiere per la realizzazione di un piano ad altezza di circa 30 cm. Per il montaggio e lo smontaggio del ponteggio a montanti e traversi prefabbricati viene usato un particolare martello, il quale viene utilizzato da una parte per battere il cuneo e dall altra per estrarlo dal foro della piastra in fase di smontaggio (Fig ). Fig : Martello per ponteggio multidirezionale. 34

37 3. Ponteggi misti 3. Ponteggi misti È possibile utilizzare queste tre tipologie di ponteggio insieme? In base alla Circolare del 23 Maggio 2003 n. 20, non è consentito (e quindi non trova applicazione l articolo 133 in base al quale è possibile fare il progetto del ponteggio per configurazioni complesse) l uso promiscuo di questi ponteggi, cioè non è consentito utilizzare insieme ponteggi a telaio prefabbricato appartenenti ad autorizzazioni ministeriali diverse (Fig. 3.1), ponteggi a tubo e giunto appartenenti ad autorizzazioni ministeriali diverse e ponteggi multidirezionali appartenenti ad autorizzazioni ministeriali diverse. La circolare chiarisce che è consentito l utilizzo di tubo e giunto insieme ai telai prefabbricati o al multidirezionale se nell Allegato A dell autorizzazione ministeriale di quel ponteggio sono presenti schemi-tipo con integrazioni in tubo e giunto; alcuni libretti di telaio prefabbricato riportano nell Allegato A configurazioni di ponteggio con integrazioni in tubo e giunto per partenze ristrette, sbalzi (Figg ), partenze su piano inclinato (Fig. 3.4); quasi tutti i libretti di telaio prefabbricato hanno schemi-tipo di interruzioni di una e due stilate (Fig. 3.2), mantovane, parapetti di sommità, realizzati in tubo e giunto; mentre tutti i libretti indistintamente riportano gli schemi per la realizzazione degli ancoraggi in tubo e giunto; in tutti questi casi, se cioè l uso misto è previsto negli schemi-tipo del libretto di autorizzazione di quel ponteggio, il tubo e giunto, anche se di marca diversa da quella utilizzata, dovrà appartenere ad una unica autorizzazione ministeriale. Fig. 3.1: Non è consentito utilizzare insieme elementi di ponteggio a telaio prefabbricato appartenenti ad autorizzazioni ministeriali diverse. 35

38 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso La circolare prevede però una eccezione per la realizzazione di particolari partenze; in questi casi è possibile utilizzare elementi di ponteggio a montanti e traversi prefabbricati insieme ad elementi a telaio prefabbricato purché vengano soddisfatte alcune condizioni: deve essere predisposto un progetto; deve essere soddisfatto il requisito di accoppiabilità; i due tipi di ponteggio sovrapposti devono appartenere ciascuno ad una unica autorizzazione ministeriale; gli elementi di ponteggio a montanti e traversi prefabbricati, utilizzati per la partenza, devono appartenere ad una classe di carico non inferiore a quella del ponteggio a telai prefabbricati; il piano di separazione fra i due tipi di ponteggi sovrapposti deve essere ancorato e fornito di irrigidimenti orizzontali; per la realizzazione degli irrigidimenti orizzontali del piano di separazione fra i due ponteggi sovrapposti, devono essere utilizzati elementi di ponteggio, appartenenti a uno dei due ponteggi sovrapposti, o elementi di ponteggio a tubi e giunti appartenenti ad una unica autorizzazione ministeriale; in cantiere devono essere tenuti progetto, i libretti di autorizzazione dei due tipi di ponteggio sovrapposti e, se utilizzato, il libretto relativo al ponteggio a tubi e giunti. Il divieto di utilizzare contemporaneamente marche diverse è confermato anche dall Allegato XIX, (ex Circolare n. 46/2000) la quale elenca i controlli da effettuare sugli elementi delle tre tipologie di ponteggio prima del montaggio: uno dei controlli da effettuare su ogni elemento è appunto la verifica del marchio e, se questo è diverso da quello dell autorizzazione ministeriale, l elemento deve essere scartato. Fig. 3.2: Schema-tipo di ponteggio a telaio prefabbricato che prevede l integrazione con elementi a tubo e giunto (appartenenti ad una unica autorizzazione ministeriale) per l interruzione di due stilate. 36

39 3. Ponteggi misti Fig. 3.3: Schema tipo di ponteggio a telaio prefabbricato con integrazione in tubo e giunto per la realizzazione di partenza ristretta. L uso misto è possibile solo se nell Allegato A dell autorizzazione ministeriale sono presenti schemi-tipo di ponteggio misto che prevedano questa possibilità, altrimenti non è consentito. 37

40 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig. 3.4:. Schema tipo di ponteggio a telaio prefabbricato con integrazione in tubo e giunto per la realizzazione di una partenza su piano inclinato. Gli elementi in tubo e giunto utilizzati appartengano alla stessa autorizzazione. 38

41 3. Ponteggi misti Fig. 3.5: Schema tipo di ponteggio a telaio prefabbricato con integrazione in tubo e giunto per la realizzazione di una partenza ravvicinata. Se lo schema tipo lo prevede, è possibile realizzare ponteggi misti, solo per gli schemi previsti nel libretto, con la raccomandazione che gli elementi in tubo e giunto utilizzati appartengano alla stessa autorizzazione. 39

42

43 4. GLI ELEMENTI DEL PONTEGGIO 4. GLI ELEMENTI DEL PONTEGGIO 4.1 Basetta regolabile L estremità inferiore del montante deve essere sostenuta dalla piastra di base, di adeguate dimensioni, corredata da elementi di ripartizione del carico trasmesso ai montanti (Allegato XVIII, punto D. Lgs. 81/08, Fig ). Il libretto di autorizzazione ministeriale indica chiaramente come deve essere l elemento di ripartizione del carico (Fig ) e quanto deve essere lo sbraccio della basetta regolabile a seconda della sua altezza; tutti i libretti prevedono che la piastra di base debba trasmettere il carico ad una tavola in legno di spessore mm. 50, quindi teoricamente la basetta in plastica gialla, usata universalmente in tutti i montaggi, non potrebbe essere utilizzata; tuttavia la circolare n. 29/2010, al quesito n. 6, se gli elementi di ripartizione dei carichi dei montanti debbano obbligatoriamente essere in legno, risponde: Gli elementi di ripartizione al di sotto delle piastre di base metalliche delle basette, in conformità a quanto disposto dal punto dell Allegato XVIII del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. devono avere dimensioni e caratteristiche adeguate ai carichi da trasmettere ed alla consistenza dei piani di posa in modo da non superarne la resistenza unitaria; di conseguenza non è prevista l obbligatorietà di un materiale specifico per realizzare tali elementi di ripartizione, purchè vengano soddisfatte le condizioni di cui sopra, oltre le indicazioni più dettagliate contenute nel P.I.M.U.S. ( ) (Figg ) Fig : Basetta regolabile : Elemento di ripartizione del carico previsto dal libretto. 41

44 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig : Il libretto indica come elemento di ripartizione del carico una tavola di legno di spessore cm. 5; quindi le basette in plastica gialla, non essendo autorizzate, non sarebbero consentite. Tuttavia la Circolare n. 29/2010 specifica che gli elementi al di sotto delle basette devono essere adeguate ai carichi e non obbligatoriamente in uno specifico materiale, anche in base a quanto previsto nel P.I.M.U.S. Fig : Elemento di ripartizione del carico non presente nel libretto di autorizzazione ministeriale. 42

45 4. GLI ELEMENTI DEL PONTEGGIO Per la partenza su piano inclinato si pone il problema dell appoggio in piano della basetta; per evitare soluzioni artigianali e poco efficaci, o situazioni pericolose e instabili (Fig ) alcuni libretti prevedono un tipo di basetta orientabile da utilizzare per le partenze su piano inclinato, (Figg ). In questo esempio di autorizzazione ministeriale possiamo vedere come la basetta orientabile deve essere fissata alla base di appoggio mediante tasselli. Fig : Basetta su piano inclinato. 43

46 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Figg : Partenza su piano inclinato realizzata con basette orientabili autorizzate. 44

47 4. GLI ELEMENTI DEL PONTEGGIO 4.2 Sottoponti L Articolo 128 del D.Lgs. 81/2008 al comma 1 dice: Gli impalcati e ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a distanza non superiore a m 2,50 e al comma 2 La costruzione del sottoponte può essere omessa per i ponti sospesi, per le torri di carico per i ponti a sbalzo e quando vengano eseguiti lavori di manutenzione e di riparazione di durata non superiore a cinque giorni ; questo comma è stato modificato dal D.Lgs. 106/2009, il quale ha eliminato l obbligo del sottoponte per le torri di carico. L obbligo del sottoponte (Fig ) non è previsto in tutti i Paesi europei, esso ha origine dall esigenza di limitare la caduta del lavoratore dal sovrastante piano di lavoro in caso di eventuale rottura delle tavole in legno; il D.Lgs. 81/2008 aveva inserito tra le Norme particolari all articolo 138, la deroga alla disposizione di cui all articolo 128, comma 1, nel caso di ponteggi di cui all articolo 131, commi 2 e 3, che prevedano specifici schemi-tipo senza sottoponte di sicurezza punto poi eliminato dal D.Lgs. 106/09 che ha escluso l obbligo del sottoponte solo nelle torri di carico. Nella foto possiamo vedere un esempio di lavoro che prevede un ponteggio privo di impalcati, con un piano di lavoro e il sottoponte di sicurezza. Ai piani mancanti di impalcato, a piani alterni sono previsti (come da libretto di autorizzazione ministeriale) i correnti interni e le diagonali in pianta come irrigidimento del ponteggio nel piano orizzontale. Fig : Il ponteggio prevede un unico piano per l esecuzione di lavori sul cornicione dell edificio, con il sottoponte di sicurezza che non può essere usato come piano di lavoro. Da notare che i piani privi di tavole sono irrigiditi a piani alterni dal corrente interno e dalla diagonale in pianta. 45

48 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso 4.3 Mantovana L Articolo 129 comma 3 del D.Lgs. 81/2008 dice che In corrispondenza ai luoghi di transito o stazionamento deve essere sistemato, all altezza del solaio di copertura del piano terreno, un impalcato di sicurezza (mantovana) a protezione contro la caduta di materiali dall alto. Tale protezione può essere sostituita con una chiusura continua in graticci sul fronte del ponteggio, o con la segregazione dell area sottostante. La mantovana è un elemento fondamentale, ma spesso viene tralasciata o realizzata in modo errato; l assenza della mantovana o dell interdizione dell area può essere causa di incidenti molto gravi; nessun elmetto può proteggere il lavoratore da un utensile che cade dal ponteggio in cui la mantovana è assente. Inoltre molto spesso la mantovana è incompleta di tavole e quindi non fornisce adeguata protezione. Ma come deve essere fatta la mantovana? Si possono usare tavole in legno, o solo tavole metalliche? E l aggetto della mantovana deve essere 1,2 m. o 1,5 m.? Tali indicazioni si ricavano dal libretto di autorizzazione ministeriale del ponteggio che stiamo utilizzando. Facciamo un esempio prendendo l autorizzazione ministeriale di un telaio prefabbricato del tipo portale a boccole; nella parte iniziale troviamo uno schema-tipo di una mantovana realizzata in tubo e giunto con tavole di legno e con aggetto di m. 1,2 (Fig ); il disegno indica che dovrà essere prevista una mantovana ogni 12 m. (Fig ); nelle pagine successive troviamo una richiesta del costruttore per l autorizzazione di un nuovo elemento: la mantovana realizzata con elementi prefabbricati; lo schema-tipo prevede nel disegno una mantovana unica con aggetto da m. 1,5; il Ministero ha autorizzato questo nuovo elemento in base ad una circolare ove era indicato che l installazione di una unica mantovana con aggetto da m. 1,5 (fino all altezza di 20 m., oltre tale altezza sarà compito del progettista stabilire ogni quanto e se installare altre mantovane) costituiva una protezione equivalente alle due mantovane con aggetto da m. 1,2. Fig : Schema di mantovana in tubo e giunto; i giunti devono appartenere ad una unica autorizzazione ministeriale. 46

49 4. GLI ELEMENTI DEL PONTEGGIO La mantovana è formata da un tirante che sostiene un tubo fissato con un giunto apposito subito al disopra dell impalcato (Fig ). Possiamo notare che, per ciò che riguarda la mantovana da m. 1,5 di aggetto, nell autorizzazione ministeriale troviamo prima uno schema tipo con le tavole in legno (Fig ); questo perché il costruttore non aveva ancora chiesto l autorizzazione all impiego delle tavole metalliche al posto di quelle in legno. Successivamente, una volta richiesta l autorizzazione anche per questo elemento, troveremo uno schema tipo della mantovana prefabbricata anche con le tavole metalliche (Fig ). In conclusione, per la mantovana, come per tutti gli altri elementi del ponteggio, possiamo realizzare sia la mantovana da m. 1,2 in tubo e giunto (caso di ponteggio misto previsto dal libretto) che la mantovana realizzata con elementi prefabbricati, quest ultima sia con tavole in legno che metalliche, in quanto previste dagli schemi-tipo presenti nel libretto, a meno che uno di questi schemi non sia stato espressamente annullato all interno del libretto stesso. È opportuno ricordare che in mancanza della mantovana è possibile realizzare la segregazione dell area di transito e stazionamento adiacente il ponteggio come previsto dal libretto di autorizzazione ministeriale (Fig ). Fig : Schema tipo con doppia mantovana da 1,2 m. 47

50 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig : Schema di mantovana da m. 1,5 realizzata con elementi prefabbricati presenti nel libretto di autorizzazione ministeriale e tavole in legno. Fig : Elemento prefabbricato per mantovana formato da tirante e tubo con aggetto 1,5 m. 48

51 4. GLI ELEMENTI DEL PONTEGGIO Fig :Particolare della stilata del ponteggio con elemento prefabbricato per la realizzazione della mantovana con aggetto da m. 1,5 e impalcati metallici al posto delle tavole in legno. 49

52 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig : Schema - tipo di ponteggio con segregazione dell area in assenza di mantovana. 50

53 4. GLI ELEMENTI DEL PONTEGGIO Per risolvere il problema della protezione in corrispondenza degli angoli e per evitare soluzioni artigianali realizzate in legno (Fig ) o di fortuna con tavole metalliche poggiate a rischio di spostamento e caduta in caso di vento (Fig ), alcuni costruttori realizzano elementi metallici speciali di forma triangolare per la realizzazione dell angolo della mantovana (Fig ). Fig : Angolo realizzato in legno. Fig : Soluzione d angolo della mantovana realizzata con tavole metalliche. 51

54 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig : Elementi metallici speciali per la realizzazione dell angolo della mantovana. 52

55 4. GLI ELEMENTI DEL PONTEGGIO 4.4 Ancoraggi L Articolo 125 del D.Lgs. 81/2008, comma 6 indica che: Il ponteggio deve essere efficacemente ancorato alla costruzione almeno in corrispondenza ad ogni due piani di ponteggio e ad ogni due montanti, con disposizione di ancoraggi a rombo o di pari efficacia. Diciamo che questa indicazione del Testo Unico è molto generale, sarebbe più corretto dire che gli ancoraggi devono essere quelli previsti nell autorizzazione ministeriale ; infatti, se facciamo riferimento ad un qualsiasi schema tipo di un qualsiasi libretto di autorizzazione ministeriale, vedremo che molto spesso gli ancoraggi sono più numerosi di quelli indicati dall articolo del Testo Unico. Come regola generale per gli ancoraggi dobbiamo dunque considerare quella indicata dal libretto di autorizzazione ministeriale e, se ciò non è possibile (ad esempio nel punto indicato dal libretto in cui dobbiamo ancorare il ponteggio abbiamo una finestra per cui la disposizione prevista non è realizzabile) dovremo far eseguire da tecnico abilitato un progetto con il calcolo della nuova disposizione, sempre utilizzando però le tipologie di ancoraggio previste in quel libretto. Vediamo alcune tipologie di ancoraggio. L ancoraggio a cravatta (Fig ) è utilizzato quando si puo disporre di un elemento strutturale sicuro. Il ponteggio viene ancorato a tale elemento (trave, pilastro) con un sistema di tubi e giunti assemblati a cravatta. Per una migliore ripartizione del carico sull elemento strutturale vengono interposte delle tavole in legno. Nell autorizzazione ministeriale, alla pagina degli ancoraggi troveremo anche l indicazione, che gli elementi in tubo e giunto utilizzati per la realizzazione dell ancoraggio debbano appartenere tutti ad una unica autorizzazione ministeriale, anche se di marca diversa da quella del ponteggio a telaio prefabbricato (Fig ). Fig : Ancoraggio a cravatta. 53

56 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig : Ancoraggio a cravatta realizzato su elementi di parapetto in cemento armato. L autorizzazione precisa che gli elementi in tubo e giunto utilizzati per la realizzazione dell ancoraggio devono essere tutti di una unica autorizzazione ministeriale, anche di marca diversa da quella del telaio. L ancoraggio ad anello viene predisposto in fase getto, quando, durante la realizzazione della struttura, si annega un tondino piegato ad U con le dimensioni previste dall autorizzazione ministeriale; il collegamento fra tondino e ponteggio si realizza con un sistema di tubi e giunti ortogonali i quali, secondo il libretto, dovranno essere obbligatoriamente appartenenti ad una unica autorizzazione ministeriale; inizialmente era previsto un tondino di diametro 8 mm. (Fig ), mentre nella parte più recente del libretto con le nuove configurazioni il diametro richiesto per il tondino diventa 16 mm. (Fig ); il libretto specifica che il nuovo ancoraggio sostituisce il precedente (Fig ); questo tipo di ancoraggio a volte viene utilizzato in modo improprio, in quanto il ferro viene posizionato orizzontalmente e, invece di collegare il montante ad un sistema di tubi e giunti, il telaio viene inserito direttamente nell anello, spesso senza aderire al ferro; in questo modo l ancoraggio non fornisce alcuna resistenza, né a trazione né a compressione, con grave rischio per la sicurezza e la stabilità del ponteggio. 54

57 4. GLI ELEMENTI DEL PONTEGGIO Fig : Ancoraggio ad anello realizzato con tondino diametro 8 mm Quindi l ancoraggio, che deve resistere a sforzi di trazione e compressione, non garantisce la tenuta richiesta dal libretto; inoltre in fase di smontaggio il ferro va tagliato e la parete rifinita; per questi motivi alcuni costruttori di ponteggio hanno completamente eliminato dalla pagina degli ancoraggi la tipologia di ancoraggio ad anello, ove nel caso nel libretto di autorizzazione ministeriale non sia rappresentato un particolare tipo di ancoraggio (ad esempio non è presente l ancoraggio ad anello), per ancorare quel ponteggio non sarà possibile utilizzare quel tipo di ancoraggio neanche con un progetto. Fig : Ancoraggio ad anello con tondino diametro

58 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig : Il nuovo schema di ancoraggio ad anello con tondino diametro 16 mm. sostituisce il precedente schema con tondino diametro 8 mm.; anche in questo caso il collegamento al ponteggio deve essere realizzato con tubi e giunti appartenenti ad unica autorizzazione ministeriale. Un ancoraggio molto diffuso è l ancoraggio a tassello; viene utilizzato quando si ha a disposizione un supporto solido e sicuro sul quale praticare il foro per l inserimento del tassello; con un trapano si realizza un foro nel quale si inserisce il tassello (chimico o ad espansione) su cui si avvita un occhiello. L ancoraggio si realizza infilando nell occhiello un tubo collegato al ponteggio con un sistema di tubi e giunti ortogonali (Fig ) o con un elemento saldato ad L (occhielli grandi, Fig Fig ), oppure un tondino piegato e saldato ad un tubo (occhielli piccoli). Questo tipo di ancoraggio si può utilizzare solo se previsto nell autorizzazione ministeriale. Fig : Sono assolutamente vietati gli ancoraggi realizzati con filo di ferro ritorto. 56

59 4. GLI ELEMENTI DEL PONTEGGIO Fig : Ancoraggio a tassello. Fig : Ancoraggio a tassello con elemento saldato ad L. Questo ancoraggio si può usare solo se previsto nella autorizzazione ministeriale. 57

60 La pratica sul corretto impiego del ponteggio metallico fisso Fig : Ancoraggio ad L autorizzato. Fig : Ancoraggio ad L autorizzato. Figg : Ancoraggi normali e speciali. In questo schema dell autorizzazione ministeriale vediamo che gli ancoraggi vengono distinti tra Speciali e Normali, (Figg ) dove l ancoraggio speciale deve resistere ad una forza sia di trazione che di compressione di 900 dan (circa 900 Kg.), mentre quello normale deve resistere ad una forza di 650 dan (circa 650 Kg.). Il libretto aggiunge anche che le prestazioni dei tasselli vanno desunte dai dati sperimentali fornite dalle ditte, ma anche da prove di estrazione effettuate a campione sui tasselli; l autorizzazione dice inoltre che il valore indicato va moltiplicato per un coefficiente di sicurezza di 2,5, quindi se dal libretto o dal progetto la resistenza dell ancoraggio è indicata ad esempio in 450 dan, il tassello dovrà resistere ad una forza di 450 x 2,5, cioè 1125 dan. Quali sono gli ancoraggi speciali? L ancoraggio in genere resiste a sforzi di trazione e compressione, cioè a tirare e a spingere ; l ancoraggio speciale è un ancoraggio che resiste anche a forze trasversali cioè parallele al ponteggio; può esserci questa necessità se il ponteggio ad esempio prende vento lateralmente a causa dell installazione di teli; molti libretti riportano questo tipo di ancoraggio (Fig ), molto simile nel concetto a quelli che si utilizzano per i ponti autosollevanti (ormai classificati come macchine) ad una o due colonne. 58

61 4. GLI ELEMENTI DEL PONTEGGIO Tale tipologia può essere utilizzata solo se presente nella pagina ancoraggi dell allegato A del libretto di autorizzazione ministeriale del nostro ponteggio. Questo ancoraggio è spesso utilizzato nel ponteggio multidirezionale in quanto esso è più soggetto a spostamenti laterali. Fig : Ancoraggio speciale a V L ancoraggio a vitone è formato da un asta estensibile a vite regolando la quale si esercita una pressione su pareti opposte generando un attrito che si oppone ai movimenti del ponteggio, collegato all asta da elementi in tubo e giunti ortogonali (Fig ); spesso si utilizza il principio del vitone per realizzare ancoraggi a contrasto sui balconi degli edifici mediante un montante e due basette regolabili tra i solai; il collegamento al 59

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