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1 EFFICIENZA E PROFESSIONALITÀ Software Engineering & Development SOFTWORK investe nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni, qualificando il proprio personale con intensa e continua attività formativa. Dal 1987, realizza programmi conformi alle normative di qualità vigenti, per assistere i processi produttivi e controllare l automazione industriale. Grazie alla consolidata esperienza del suo staff, SOFTWORK è un punto di riferimento nazionale dell Information & Communication Technology (ICT). LA FORZA DELL ESPERI IENZA SOFTWORK progetta e realizza sistemi informativi sicuri, fondati su reti locali e geografiche, sfruttando tutte le nuove tecnologie nel campo dell informatica e delle telecomunicazioni per soddisfare le esigenze di professionisti, aziende ed enti pubblici nelle diverse e complesse aree di attività. TECNOLOGIE IINNOVATI IVE Le tecnologie disponibili per l identificazione automatica costituiscono un tassello importante dell'intera catena produttiva, in quanto intervengono a facilitare e ottimizzare diverse fasi dei processi di produzione: dalla gestione dei materiali, al confezionamento dei prodotti, alla loro distribuzione. La possibilità d identificazione e di gestione dei dati che ne derivano è fondamentale al fine di rendere coerente e realmente utilizzabile il flusso delle informazioni, che sempre più rappresentano la risorsa critica del manufacturing. PROGETTII A 360 Le grandi, medie e piccole aziende si rapportano alla nostra società, per acquisire l hardware con la tecnologia più adeguata ed ottenere il software più consono, al fine di soddisfare tutte le esigenze nel campo dell identificazione automatica. IIL NOSTRO FUTURO HA RAD IIC II PROFONDE Pag. 1

2 ALCUNII PRODOTTII PER RADIO FREQUENCY IIDENTI IFICATION Lo Stand al BIAS 2002 Work-Tag attivi Tag s-d2 Series Work-Tag attivi Lettore PC-Card (PCMCIA) Work-Tag passivi Vari Controller Work-Tag passivi Alcuni Tag Passivi Work-Tag passivi Varchi Long-range Pag. 2

3 IIDENTI IFICAZIONE AUTOMATICA TRAMITE TAG RF--IID Alle tradizionali e collaudate tecniche sino ad oggi individuate nei sistemi di gestione del codice a barre, della banda magnetica o delle smart card; Softwork propone la Radio Frequency IDentification (RF- ID), con l utilizzo di etichette in radiofrequenza e di tag transponders. La nuova frontiera dell'identificazione automatica! Al suo esordio qualcuno la annunciò come la sostituta del codice a barre, decretandone l'obsolescenza; altri sospettavano applicazioni per la codifica ed il controllo delle persone umane. Scopriamo insieme questa tecnologia e quanto possano essere reali queste affermazioni. Detti anche transponders, i tag RFID sono sostanzialmente delle memorie dotate di un apparato radio rice-trasmittente, spesso inserito nel medesimo chip di silicio. Il tag viene eccitato da un apparato esterno (fisso o portatile) con il quale stabilisce un dialogo via radio e restituisce poi il suo codice identificativo e/o le altre eventuali informazioni contenute. I tag riscrivibili possono anche essere programmati a distanza con dati aggiuntivi o riprogrammati completamente con una nuova "identità". Le loro dimensioni e il loro assemblaggio finale può variare enormemente a seconda dell'applicazione e delle prestazioni richieste, anche se il chip sul quale si basano fosse il medesimo. Nella fig.1 possiamo vedere qualche esempio di alcuni produttori. La forma classica a disco è utilizzata per essere inserita in vari tipi di alloggiamenti degli oggetti da codificare, l'eventuale foro centrale invece ne consente il fissaggio con una vite o un rivetto. Alcuni possiedono una forma adatta ad essere direttamente "inchiodata" su materiali teneri (ad es. pallet in legno). La forma a goccia è invece utilizzata tipicamente per i portachiavi. Le ampolline in vetro (delle dimensioni più disparate) possono essere inserite in materiali non ferromagnetici oppure sottopelle negli animali tramite apposite siringhe. Fig. 2 Tag "inlays", passivi, non assemblati Fig. 1 Esempi di tag passivi assemblati Possiamo avere esecuzioni a forma di braccialetto, di stringa mono-uso, di orologio, di carta di credito e molte altre ancora. Molti costruttori prevedono la possibilità di avere i tag non assemblati, detti tag inlay, più economici e molto sottili (vedi figura a lato). Sono adatti ad essere assemblati direttamente durante il ciclo produttivo dell'azienda: ad esempio all'interno di capi di abbigliamento, calzature, orologi, apparecchiature, mobili. Alcune aziende codificano i pallet con questo tipo di tag, inserendoli in appositi fori, poi protetti con silicone o altri sigillanti. Pag. 3

4 La Memoria Interna Una prima distinzione importante tra i tag si può fare per il tipo di memoria contenuto. I meno costosi utilizzano memorie di sola lettura ROM (Read Only Memory), tipicamente di qualche decina di byte, che il costruttore precodifica con un numero progressivo in modo che non si ripeta mai. In fase di lettura è quindi spesso necessario un database in linea dal quale evincere il reale codice utilizzato dall'azienda. Sono certamente meno costosi ma d'uso poco flessibile, anche nelle applicazioni "a perdere". In generale il mercato è orientato in realtà verso tag con memoria di tipo riscrivibile. L'azienda può così memorizzarli con il codice e le informazioni desiderate; sono inoltre facilmente riutilizzabili al termine del loro ciclo d'uso. Qualche produttore conta sul fatto che massimizzando i volumi di produzione sui riscrivibili il loro costo possa quasi eguagliare quello dei ROM. Raramente contengono memorie di tipo SRAM (Static Random Access Memory) poiché hanno bisogno di essere costantemente alimentate. Quasi sempre vengono utilizzate memorie EEPROM (Electrically Erasable Programmable Read Only Memory) e FLASH, che possono essere alimentate solo nel momento dell'uso senza perdere i dati. Tag Attivi e Passivi: Questa è una distinzione importante, come lo sono le relative differenze tecniche ed i costi. Fig. 3 Esempi di tag attivi I tag attivi (vedi figura) sono dotati internamente di una batteria. Vi è quindi sufficiente alimentazione per ottenere elevate prestazioni in termini di portata radio (fino a 100 metri), velocità, quantità di memoria e per supportare eventuali altre funzioni accessorie. Il loro costo è però almeno dieci volte superiore a quello dei tag passivi, ed anche le loro dimensioni minime sono sempre di molto superiori. Un esempio di tag attivo è il comune Telepass che utilizziamo all'interno della nostra auto. Le sbarre si alzano automaticamente dopo che i trasmettitori del casello lo hanno attivato per richiedergli in risposta il proprio codice identificativo. Il tutto avviene a circa 20 metri di distanza. Oltre che per l'identificazione automatica, vi sono dei tag attivi nati per la localizzazione degli oggetti o le persone. Vengono fissati all'oggetto o indossati come un orologio e poi, grazie ad una copertura radio con appositi Access Points e a sofisticati sistemi di triangolazione, è possibile determinare la sua posizione con precisioni anche sotto il metro. Di solito la triangolazione avviene misurando la potenza radio ricevuta da almeno 3 Access Point, questo sistema è però suscettibile di possibili errori per effetto delle attenuazioni e riflessioni degli oggetti circostanti. La WhereNet con grande audacia effettua invece la triangolazione misurando i tempi di propagazione del segnale. In quest'ultimo caso la potenza di calcolo richiesta è enorme, basti pensare che in 1 secondo il segnale radio percorre una distanza pari a quella tra la terra e la luna, e che 3 metri sono percorsi in nemmeno 1 miliardesimo di secondo! I tag passivi (vedi figg. 1 e 2) non possiedono invece alcuna batteria interna: la corrente necessaria al loro funzionamento viene derivata direttamente dalla sorgente RF esterna che sta dialogando con il tag. In altre parole l'energia RF, convertita dall'antenna in energia elettrica, viene raddrizzata e portata ad un condensatore (similmente a quanto avviene negli alimentatori) che poi funge da minuscola batteria, di carica sufficiente per completare la transazione (vedi fig. 4). Pag. 4

5 In questo modo è ovvio che non sia possibile ottenere un'emissione radio di grande potenza, i tag passivi infatti raggiungono portate che nella migliore delle ipotesi sono di qualche metro. Sono però molto più economici dei tag attivi e possono raggiungere dimensioni estremamente contenute, persino dell'ordine di qualche mm² (antenna e- sclusa). Fig. 4 Schema interno di un tag passivo Nella nostra vita quotidiana ad esempio li troviamo spesso inseriti nelle chiavi di accensione delle auto: grazie ad un'antenna posta attorno alla serratura la centralina è in grado di dialogare con il tag della chiave e se non lo riconosce impedisce l'avviamento dell'automezzo. Si previene così il furto sia operato cortocircuitando i fili dell'accensione, sia tramite la copia fisica della chiave, anche se perfettamente eseguita. Troviamo i tag passivi in molti casi anche negli skipass a braccialetto ed in generale nei più moderni sistemi di controllo accesso/presenze "contactless". E' importante distinguere i tag passivi dai comuni sistemi antitaccheggio (antifurto) u- tilizzati nei grandi magazzini ed autogrill. Questi ultimi infatti sfruttano quasi sempre tecnologie molto più semplici ed economiche: in gran parte dei casi si nasconde nel prodotto una lamina magnetizzata di mumetal (da smagnetizzare alla cassa) oppure l'etichetta è provvista di un circuito risonante L-C (da cortocircuitare alla cassa). Quest'ultimo tipo si presenta esteticamente in maniera simile a certi tag passivi, ma in realtà è totalmente privo di qualsiasi chip intelligente o di memoria. Nel prossimo capitolo vedremo altre importanti caratteristiche dei tag quali ad esempio la frequenza di lavoro, le apparecchiature necessarie alla loro lettura e scrittura e li compareremo nei confronti delle possibili diverse applicazioni. Pag. 5

6 Pag. 6 SISTEMII D I IDENTIFICAZI IONE AUTOMATICA TAGS RF--IID La Radio Frequenza, normalmente intesa come tecnologia applicata alla comunicazione di apparati di rilevazione e/o di input dei dati, viene estesa alle tradizionali e collaudate tecniche per l identificazione automatica, ravvisate sino ad oggi nei sistemi di gestione del codice a barre, della banda magnetica o delle smart card. Prende infatti sempre più piede, sia nelle realtà produttive che in quelle commerciali, l ormai altrettanto sicura e testata tecnologia Tags RF-ID (Radio Frequency IDentification). Le componenti interessate a tale argomento sono di fatto tre: TAGs a radio frequenza (13,56 Mhz; 125 Khz; 134,2 Khz; 2.45 Ghz, 5.8 Ghz) Lettori/Scrittori di TAGs Controllers ed Antenne per ricevere e trasmettere dati TAGs RF-ID Mhz Khz - 134,2 Khz Ghz Ghz I TAGs (o transponders), che a seconda del campo di applicazione, assumono forma, dimensione e consistenza diverse; possono essere, come già detto, di tipo Attivo (muniti di batteria interna, trasmettono autonomamente il segnale e sono adatti per situazioni che richiedono la possibilità di lettura/scrittura a distanze fino a 10/15 Mt) o di tipo Passivo (più economici, privi di batteria, contengono solo un chip, un antenna ed un condensatore che, sollecitati da un campo magnetico, consentono di trasmettere e ricevere dati a distanze di 25/80 Cm.). La tecnica dei Tag (tradotto letteralmente: marchio) in radiofrequenza (RF-ID) a differenza dei sistemi di identificazione concorrenti, come i codici a barre, la banda magnetica o la carta intelligente smart card, spesso non ha alternative in molte applicazioni di identificazione automatica e questo grazie alle sue caratteristiche uniche, in particolare l assenza di contatto tra Tag e lettore. L utilizzo di un Tag a radiofrequenza consente di risolvere molti problemi di natura ambientale in campo industriale, in quanto negli ambienti sporchi il codice a barre è inutilizzabile, mentre alle alte temperature le bande magnetiche e le carte intelligenti sono difficili da usare. Inoltre, i Tags a radiofrequenza possono essere di dimensioni anche molto ridotte, dell ordine di qualche millimetro, per cui aprono il campo a moltissime altre applicazioni. Tags Attivi e Passivi Esistono due tipi principali di Tags a radiofrequenza, il più diffuso ed economico è di tipo passivo, cioè non contiene al suo interno alcuna batteria, ma solo un chip e un antenna che ha il compito, oltre che di ricevere e trasmettere dati, anche di trasformare l energia elettromagnetica in energia elettrica per alimentare il sistema di trasmissione. La parte intelligente di ogni sensore è costituita da un solo circuito di trasmissione del segnale e da una memoria non volatile contenente un codice unico, il quale viene trasmesso all apparato lettore, oppure da un completo microprocessore, capace di elaborare in proprio i segnali

7 provenienti dai lettori e ritrasmettere in proprio i risultati così ottenuti. La maggior parte dei Tags passivi funziona con una frequenze del campo elettromagnetico di Mhz oppure 125/134,2 KHz, e le sue dimensioni possono essere anche molto piccole. In genere il loro costo è di gran lunga inferiore rispetto a quello dei Tags attivi. I Tags di tipo attivo contengono invece una sorgente di alimentazione propria, di solito una piccola batteria al litio. Questa oltre che ad alimentare i circuiti di ricetrasmissione, può servire per tenere attiva una memoria RAM statica nella quale si memorizzano i dati relativi al Tag. Il vantaggio di utilizzare un alimentazione interna consiste nella possibilità di realizzare sistemi che lavorino con frequenze del segnale più elevate e che abbiano un raggio di azione anche di una decina o più metri. Tali tipi di Tags attivi sono per e- sempio usati per l identificazione automatica di oggetti in movimento, come le automobili lungo l autostrada, per i quali la distanza di rilevamento può essere abbastanza grande e non fissa. Alcuni Tags attivi lavorano con una frequenza del segnale nella banda dei 900 MHz, per le quali è disponibile una vasta gamma di componenti elettronici economici per realizzare il ricetrasmettitore. È previsto l uso di frequenze anche più elevate, dell ordine dei GHz. Per esempio, negli Stati Uniti è stato proposto alla Fcc, l autorità che regola l uso delle frequenze, di destinare la frequenza di 2,45 GHz ai Tags elettronici a radiofrequenza. In Europa vi sono altre proposte per definire l uso delle frequenze intorno a 5,8 GHz. Le varie applicazioni fin qui descritte richiedono l'uso di transponders con caratteristiche diversificate; in linea di massima si può affermare che la distanza di lettura, le dimensioni, le condizioni ambientali di funzionamento, il tipo e la capacità della memoria a bordo del chip ed il costo sono gli elementi che ne determinano la scelta. Il costo dei transponders lettura-scrittura è più elevato rispetto a quello dei sola lettura. Talvolta la scelta di un transponder lettura-scrittura sembra la più ovvia per la possibilità di immagazzinare dati relativi all evolversi delle situazioni in cui si trova l elemento da identificare, (si pensi, per esempio, alla possibilità di dotare tutta la popolazione di una tessera sanitaria che può essere aggiornata nel corso degli anni). Tuttavia, specialmente se si ha a che fare con sistemi che impiegano un gran numero di transponders e dotati di potenti mezzi di acquisizione dati, vale la pena di considerare la possibilità di implementare questi ultimi ed utilizzare i transponders meno costosi. La richiesta di sistemi di identificazione sempre più sicuri sta portando anche alla realizzazione di dispositivi letturascrittura di tipo criptato caratterizzati dal fatto che l identificazione passa attraverso complessi calcoli, basati su particolari algoritmi che vi sono contenuti, effettuati sia dal lettore che dal transponder. Attualmente si producono transponders basati su due tipi di chip di cui si riassumono qui di seguito le principali caratteristiche: Tags "Sola Lettura" Solo lettura - 64 Bit di memoria ROM programmata a laser Trasmissione dati mediante modulazione di ampiezza (codice Manchester) Frequenza di funzionamento tipica: Mhz o 125KHz Tags "Lettura/Scrittura" Lettura/scrittura - 1KBit di EEPROM (32 words di 32 Bit) Trasmissione dati mediante modulazione di ampiezza Numero di serie del dispositivo di 32 Bit (ROM, scritta a laser) Identificazione del dispositivo di 32 Bit (ROM, scritta a laser) Area di memoria di lettura definita dall utilizzatore Pag. 7

8 Area di memoria disabilitata in scrittura definita dall utilizzatore Area di memoria protetta di lettura definita dall utilizzatore Bit-rate : 64 periodi di frequenza portante Il campo a R.F. utilizzato può essere di Mhz oppure di 125 KHz. Tutti i circuiti integrati che sono qui applicati, sono stati progettati ed implementati per assorbire potenze estremamente basse (coerentemente con il sistema di trasmissione dell energia necessaria al loro funzionamento) ed, in genere, vi si trova anche integrato il condensatore di accordo e di accumulo dell energia necessaria al funzionamento del dispositivo. L antenna è costituita da un avvolgimento (talvolta su una ferrite) di filo di rame i cui terminali sono saldati direttamente alle piazzole del chip di silicio mediante un processo a termo compressione. Questa scelta tecnologica con un solo chip saldato mediante hard bonding alla bobina, garantisce affidabilità, elevati livelli qualitativi e costi contenuti. La tecnologia di fabbricazione sviluppata è sicuramente tra la più avanzate; la produzione è completamente automatizzata e si avvale di macchine con capacità produttive estremamente elevate, e cicli di tempo di pochi secondi. Dal punto di vista geometrico le strutture utilizzate sono di due tipi.la prima viene di solito utilizzata quando si devono realizzare transponders molto piccoli; in tal caso il complesso chip+bobina viene inserito in un cilindretto di vetro od in un contenitore plastico chiusi poi ermeticamente. Le dimensioni sono tipicamente 13 mm di lunghezza e 2 o 3 mm di diametro nel primo caso e di 10x4x3 mm nel secondo. La seconda si presta ad una notevole varietà di configurazioni in cui anche le dimensioni e la forma dell antenna possono essere facilmente cambiate. Il complesso chip+bobina viene annegato o laminato in materiali plastici adatti, dando origine a dischi di vari diametri (20, 30 e 50 mm sono standard), ad ISO Cards ed altre configurazioni anche su richiesta specifica del cliente. Lettori/Scrittori di TAGs I Lettori/Scrittori di TAG possono essere di tipo palmare (per il rilievo sul campo), trasportabile (per l installazione su muletti e carrelli) oppure fissi (per il controllo di varchi, di linee di produzione o di specifiche aree di attività) e possono leggere/scrivere su uno o più Tag contemporaneamente, con alcuni limiti. Un sistema RF-ID è costituito da un ricetrasmettitore (lettore) e da uno o più transponders capaci di comunicare tra di loro mediante un segnale modulato a radio frequenza. Nel caso si utilizzi un transponder di tipo passivo (che non richiede a bordo una batteria per l alimentazione), l energia necessaria al suo funzionamento viene fornita dal ricetrasmettitore che attraverso la sua antenna genera un opportuno campo magnetico a RF. Il transponder capta la RF con la propria antenna andando a caricare un piccolo condensatore che vi si trova integrato. Quando la tensione ai capi del condensatore ha superato un certo valore, il transponder invia al ricetrasmettitore i dati contenuti nella sua memoria modulando il segnale a RF. Questi dati rappresentano, nel caso di un transponder a sola lettura, un codice unico, scelto tra parecchi miliardi di combinazioni possibili, che viene memorizzato sul chip durante la sua produzione. I dati possono essere inviati in entrambe le direzioni a seconda delle caratteristiche del transponder (e ovviamente, del ricevitore) che può incorporare sia un chip con una memoria ROM (scritta in fase di lavorazione del chip e che può essere solo letta) oppure una memoria tipo EEPROM che ne consente sia la lettura che la scrittura e su cui possono essere scritte (e riscritte) varie informazioni relative all'oggetto che si intende riconoscere. È facile a questo punto immaginare la intrinseca efficacia di un sistema di identificazione di questo tipo e la versatilità ottenibile con un sistema di raccolta dati che lo utilizzi. Le possibilità di applicazione di questa nuova Pag. 8

9 ed affascinante tecnologia sono dunque molto vaste e lo diventeranno ancora di più nell'immediato futuro con i nuovi sviluppi di cui già si intravedono le implicazioni nel "Supertag" (nato da ricerche condotte in Sud Africa). Questo nuovissimo dispositivo permette di registrare i dati di 50 transponders in circa 1 sec., mentre i dispositivi che sono disponibili oggi sul mercato permettono la lettura di ca. 25 trasponders in 1,7 secondi. In linea di massima essi risultano particolarmente utili quando si vuole realizzare una lettura senza contatto diretto lettoreoggetto da identificare, quando si vuole la massima sicurezza nel trasferimento dell informazione (la percentuale di letture corrette al primo tentativo è superiore al 99.5 %), quando si lavora in ambienti sporchi o particolarmente severi in cui le tecniche più tradizionali falliscono e quando, per esempio, non si vuole rivelare la presenza di un sistema di controllo. Controllers e le Antenne per ricevere e trasmettere dati Le Antenne, che si differenziano per dimensione e forma, secondo i campi d applicazione, sono di norma associate ai Lettori/Scrittori di Tags o ai Controllers, che fungono da interfaccia tra le prime ed eventuali Personal Computer, PLC od Host System, a cui devono riferirsi per lo scambio dei dati. Le antenne generano un campo magnetico (più o meno grande a seconda della dimensione dell antenna) e captano il segnale emesso dal Tag, che transita nella zona controllata. Sistemi di sicurezza costituiti da un lettore dedicato il quale riconosce o comunica semplicemente con un numero limitato di transponders: a questo gruppo appartengono, per esempio, gli immobilizzatori per autoveicoli e le serrature elettroniche per i quali non è previsto un sistema di raccolta dati. Sistemi di riconoscimento costituiti da un numero anche grande di lettori i quali si prendono cura di molti transponders ma con sistemi di raccolta dati abbastanza semplici o addirittura senza. Tra questi annoveriamo i sistemi di controllo accesso (che consentono l entrata in un certo ambiente del solo personale autorizzato oppure il passaggio degli sciatori muniti di pass convalidato attraverso i cancelli degli impianti di risalita), quelli anti-contraffazione (un transponder inserito in un vestito di marca od in una bottiglia di profumo ne può confermare l autenticità) e quelli basati su tessere prepagate. Sistemi di controllo integrati con i quali l' identificazione a radio frequenza associata ad un complesso sistema di raccolta dati garantisce la gestione completa di situazioni anche molto variegate. Si pensi, per esempio, alla possibilità di marcare, smistare e rintracciare in ogni momento i bagagli in tutti gli aeroporti del mondo, di seguire in tutte le sue fasi la fabbricazione di un certo prodotto o di tenere sotto controllo il movimento delle fiches in una casa da gioco. Settori di utilizzo dei Tags RF-ID Da notare che i transponders possono essere annegati in materiali non metallici senza alcun deterioramento delle prestazioni. É evidente che l utilità della tecnica di riconoscimento a RF viene esaltata dal suo impiego in un sistema automatico di raccolta dati. Per i sistemi di riconoscimento a RF si vanno configurando varie possibilità di impiego: Pag. 9

10 POSSIBILI I APPLICAZIONI I DEII TAGS RF--IID Anticontraffazione Etichette con transponder implementato contro la contraffazione di beni di Lusso (abbigliamento, borse, cinture, liquori, profumi...) identificazione passaporti, documenti personali certificati di origine Sistemi di controllo a mani libere apertura porte, cancelli, serrande garage... building automation Controllo Accessi sistemi di accesso a piscine, parchi divertimenti, zone sciistiche gestione parcheggi Ticketing Carte prepagate sistemi di pagamento per autobus, ferrovie, telefono distributori automatici abilitazione a computer, stampanti, copiatrici Automotive Immobilizzatori per auto, motocicli, barche con transponder implementato nella chiave di accensione sistemi di sicurezza Identificazione pallets, stazioni di lavoro Logistica gestione rifiuti (memorizzando il peso del contenitore rifiuti nel transponder) magazzini automatici ronde di sorveglianza Robotica e automazione controllo nei processi di produzione gestione dati nel controllo qualita Industriale identificazione utensili nelle macchine automatiche Animali Identificazione animali domestici con transponder iniettato (normativa iso 11784/11785) identificazioni animali in comunita come mucche, pecore, ostriche con registrazione caratteristiche di origine identificazione animali da laboratorio controllo migrazioni automazione macelli Pag. 10

11 L I IDENTIFICAZI IONE AUTOMATICA IN I SOFTWORK Softwork progetta sistemi di controllo e supervisione per l industria di processo, realizzando soluzioni per la verifica, la raccolta e la trasmissione dei dati (data collection), interagendo così con i vari contesti Aziendali per soddisfarne le specifiche esigenze: produzione; logistica di magazzino; tracciabilità e rintracciabilità delle materie prime; rilevazione delle presenze; controllo accessi; automazione della forza vendita; etc. Il panorama delle proposte tecnologiche è molto ricco di soluzioni applicabili ai più svariati settori di mercato, tant é che l identificazione automatica viene estesa con crescente successo anche ad altri ambiti, quali: la sicurezza, l'anti-contraffazione, la distribuzione, la filiera agroalimentare, il ticketing, l identificazione delle persone e degli animali, etc. Solluzziionii Controllo Produzione Logistica di magazzino Movimentazione merci Rintracciabilità prodotti Rilevazione presenze Controllo accessi Sicurezza Ticketing Anti-contraffazione Identificazione persone e animali Building automation Etichette elettroniche per scaffali Teccnollogiie prroposstte Tag RF-ID Transponders ed Etichette Bar-code, Smart Card, Banda Magnetica Lettori laser, Scanner e Terminali Portatili Apparati per reti Lan,Wan e Wireless Apparati Infrarossi Settttorrii Fonderie ed Acciaierie Industrie meccaniche Industrie tessili Industrie di abbigliamento Calzifici Calzaturifici Lavanderie Industriali Filiere Agroalimentari Servizi a domicilio (pasti/sanitari, etc) Sistemi di pagamento mezzi di trasporto Sistemi di pagamento a scalare (club, palestre, etc) Allevamenti (bovini, suini, etc) Grande e piccola distribuzione Concessionari auto, moto, etc. Noleggio automezzi Rimessaggio imbarcazioni Prrodottttii e sserrviizzii offfferrttii Progettazione e sviluppo software Programmazione PLC Fornitura ed installazione Hardware Assistenza Tecnica hardware e software Formazione del personale Supervisione processi produttivi IIL NOSTRO FUTURO HA RAD IIC II PROFONDE Pag. 11

12 PRINCIPALI I DIFFERENZE TRA LA TECNOLOGIA BAR--CODE E LA TECNOLOGIA RF--IID 1) Il Tag identifica ogni animale, capo, oggetto o materia prima, con un codice u- nivoco memorizzato all interno del proprio microchip. Contrariamente al barcode, è in grado di acquisire informazioni (è possibile cioè registrare dei dati al suo interno) e renderle disponibili in tempo reale, con opportuni sistemi di lettura/scrittura. 2) Il Tag può assumere la forma e la dimensione desiderata; può essere quindi rivestito del materiale più idoneo per il tipo di operazioni e lavorazioni che lo stesso deve seguire o subire. Può essere, ad esempio, iniettato sotto la cute degli animali o essere rivestito di materiale più conforme all estetica o funzionalità del prodotto. 3) Il Tag può essere recuperabile e quindi riutilizzabile nel contesto produttivo o logistico, per effettuare infinite operazioni di lettura/scrittura. 4) Con la predisposizione di un varco, i Tag possono essere letti nel medesimo istante, con un unica operazione di lettura/scrittura, individuando così tutti i colli da spedire o da immagazzinare. 5) Il Tag è consigliabile nelle situazioni in cui le alte temperature, l impiego di acqua, di detergenti, coloranti, solventi ed agenti chimici, non consentono l utilizzo di bande magnetiche o di bar-code in quanto, a lungo andare, qust ultimi subirebbero un degrado diventando inutilizzabili. 6) Il Tag è consigliabile negli ambienti molto sporchi, laddove il codice a barre, dopo un certo numero di lavorazioni, diviene illeggibile. 7) Il Tag è consigliabile quando le distanze per effettuare la lettura dei codici a barre sono troppo elevate, oppure la lettura risulta imprecisa o macchinosa. 8) Il Tag è preferibile al bar-code quando l identificazione di un capo, un prodotto o di un ciclo produttivo, deve essere fatta a mani libere, cioè senza dispositivi di puntamento (lettori laser). 9) Il Tag è consigliabile quando l informazione deve seguire il prodotto, e quindi devono essere memorizzati/letti dei dati, riferiti ad esempio agli stati d avanzamento, per la tracciabilità, la rintracciabilità o l autenticazione dello stesso. 10) Il Tag è preferibile al bar-code quando è necessario identificare in modo certo un prodotto, verificando ad esempio la non conformità ai requisiti del sistema di rintracciabilità, all interno della propria azienda o presso tutte le organizzazioni coinvolte. (un Tag non può essere fotocopiato) 11) Il Tag può contenere al proprio interno la storia di un prodotto e le specifiche responsabilità delle strutture o persone che lo hanno manipolato, attraverso l identificazione e registrazione dei flussi materiali e delle organizzazioni che concorrono alla formazione, commercializzazione e fornitura del prodotto stesso. 12) Il Tag consente di prevenire i furti nei punti vendita o nelle unità produttive, con la predisposizione di appositi varchi di controllo. 13) Il Bar-Code richiede la presenza di opportune stampanti e quindi l aggiunta di costi di gestione (etichette, ribon, manutenzione tecnica) che diversamente con i Tag non si avrebbero. 14) Il Bar-Code richiede che, per essere correttamente letto, l etichetta sia orientata verso il lettore, mentre il Tag viene i- dentificato qualsiasi sia il suo orientamento. Pag. 12

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