La Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR)

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1 Studi Trent. Sci. Nat., 90 (2012): Museo delle Scienze, Trento 2012 ISSN La Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR) Paolo ATZERI, Gianluigi BACCHETTA *, Mauro CASTI, Giuseppe FENU, Efisio MATTANA, Francesca MELONI, Paolo MULÈ, Martino ORRÙ, Cristiano PONTECORVO & Roberto SARIGU Centro Conservazione Biodiversità, Dipartimento di Scienze della Vita e dell Ambiente, Università degli Studi di Cagliari, Viale S. Ignazio da Laconi 13, Cagliari, Italia * dell Autore per la corrispondenza: bgsar@ccb-sardegna.it RIASSUNTO - La Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR) - Vengono presentati i risultati dei primi quindici anni di attività della Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR), per la quale si specificano tanto le priorità di conservazione che i territori e le unità tassonomiche oggetto d indagine. Si descrivono inoltre le strutture e le strumentazioni attualmente in dotazione, le metodologie e i protocolli adottati per la raccolta, selezione, deidratazione e conservazione a lungo periodo delle accessioni in ingresso. Si riassumono, inoltre, le analisi e gli studi realizzati, oltre alle pubblicazioni scientifiche prodotti e ai progetti di ricerca e di conservazione conclusi e attualmente, in corso. SUMMARY - The Sardinian Germplasm Bank (BG-SAR) - The activities carried out on the first fifteen years of the Sardinian Germplasm Bank (BG-SAR) are here reported. Conservation priorities, study areas and target species are specified, as well as the facilities, methods and procedures for germplasm harvesting and ex situ long term conservation. At the same time studies, scientific articles issued and research projects, both concluded and in progress, are here resumed. Parole chiave: banca del germoplasma, conservazione ex situ, flora endemica, liste rosse IUCN, ripristini ambientali, Sardegna Key words: endemic flora, environmental restoration, ex situ conservation, IUCN Red List, Sardinia, seed bank 1. Denominazione Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR). 2. Sede Dipartimento di Scienze della Vita e dell Ambiente, Università degli Studi di Cagliari, V.le S. Ignazio da Laconi, 13, I Cagliari. 3. Anno di fondazione Referente scientifico Prof. Gianluigi Bacchetta, bacchet@unica.it, tel.: , fax: Referenti tecnici Paolo Atzeri e Roberto Sarigu. 6. Staff Lo staff della banca è attualmente costituito dal responsabile scientifico, due tecnici del Dipartimento di Scienze Botaniche, cinque dottorandi di ricerca, un assegnista di ricerca e un borsista contrattato, con l ausilio di studenti, tesisti e stagisti laureati, sia italiani che stranieri, i quali realizzano presso le strutture della banca le proprie tesi di laurea o periodi di formazione. 7. Territorio di riferimento La Banca agisce principalmente sull intero territorio della Sardegna ed effettua campagne di raccolta in altre regioni del Mediterraneo, in particolar modo insulari, in collaborazione con altri istituti di ricerca e centri di conservazione europei e nordafricani. 8. Taxa principali di interesse L obiettivo principale della Banca è la raccolta, conservazione e gestione del germoplasma relativo alle unità tassonomiche endemiche della Sardegna a maggior rischio di estinzione [es. Anchusa littorea Moris, Aquilegia bar-

2 86 Atzeri et al. La Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR) baricina Arrigoni & Nardi, Aquilegia nugorensis Arrigoni & Nardi, Aquilegia nuragica Arrigoni & Nardi, Astragalus maritimus Moris, Astragalus verrucosus Moris, Centranthus amazonum Fridl. & A. Raynal, Lamyropsis microcephala (Moris) Dittrich & Greuter, Dianthus morisianus Vals., Polygala sinisica Arrigoni, Ribes sardoum Martelli, Rhamnus persicifolia Moris, Ribes multiflorum Kit. ex Roem. & Schult. subsp. sandalioticum Arrigoni]. Vengono altresì trattate numerose altre unità tassonomiche nell ambito di progetti di conservazione a livello locale [es. Brassica insularis Moris, Halocnemum strobilaceum (Pallas) M. Bieb., Halopeplis amplexicaulis (Vahl) Ces., Pass. & Gibelli, Juncus maritimus Lam., Juncus subulatus Forssk., Limonium avei (De Not.) Brullo & Erben, Salicornia dolichostachya Moss, Salicornia emerici Duval-Jouve, Salicornia patula Duval-Jouve] o di recupero ambientale [Elymus farctus (Viv.) Runemark ex Melderis subsp. farctus, Ammophila arenaria Link subsp. australis (Mabille) Laìnz., Crucianella maritima L., Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neirl., Juniperus phoenicea L. subsp. turbinata (Guss.) Nyman, Pancratium maritimum L., Otanthus maritimus (L.) Hoffmanns & Link]. Altri studi riguardano la moltiplicazione di specie metallo-tolleranti con comportamento pioniero sui substrati contaminati delle aree minerarie dismesse della Sardegna. Presso la Banca si conducono indagini soprattutto sulle entità endemiche legate a questi ambienti, poste a rischio dall attuazione degli interventi di bonifica già programmati (es. Echium anchusoides Bacch., Brullo & Selvi, Iberis integerrima Moris, Limonium merxmuelleri Erben, Linum muelleri Moris) e su taxa bioaccumulatori testati per la phytoremediation [es. Scrophularia canina L. subsp. bicolor (Sm.) Greuter, Dittrichia viscosa (L.) Greuter, Pistacia lentiscus, L.] (Cao et al. 2009). Oggetto di studio sono, inoltre, taxa potenzialmente vulnerabili ai cambiamenti climatici, quali le endemiche Nepeta foliosa Moris, Ruta lamarmorae Bacch., Brullo & Giusso. Viene inoltre indagata la biologia riproduttiva di specie esotiche invasive di origine neo e paleo tropicale [es.: Cortaderia selloana (Schultes & Schultes f.) Asch. & Graebner, Acacia saligna (Labill.) Wendl., Carpobrotus sp. pl.]. 9. Tecnologia in uso e attrezzature rilevanti per: disidratazione, temperatura di stoccaggio, packaging, test di vitalità e germinazione Le strutture della Banca comprendono: un locale per la quarantena, dove il germoplasma raccolto in campo viene temporaneamente stoccato prima di essere introdotto nella banca vera e propria; un ambiente a temperatura e umidità relativa controllate per la post-maturazione (temperatura < 20 C e u.r <40%); due locali per la pulizia e due laboratori per lo studio del germoplasma per la realizzazione dei test di vitalità e delle prove di germinazione. Sono state allestite, inoltre, una camera di deidratazione e una cella frigorifera per la conservazione a lungo termine (-25 C). A ciò si aggiunge una piccola serra con due banchi termoregolati Fig. 1 - Pulizia del germoplasma. Fig. 1 - Seed cleaning. per la moltiplicazione e lo studio del germoplasma. Per la gestione ex situ del germoplasma vengono seguite le procedure e i protocolli riconosciuti a livello internazionale, e in particolare quelli della FAO/IPGRI (1994) e dell ISTA (2006), adattati per i semi di piante spontanee secondo quanto riportato in Bacchetta et al., (2006, 2008). La pulizia e selezione dei semi avviene sia con metodi manuali, mediante l impiego di setacci di intermaglia variabile e analisi allo stereoscopio, sia mediante l utilizzo di macchinari specifici per la selezione dei semi mediante flussi d aria variabili (Mod. CB-2, Agriculex Inc.). Contestualmente ogni accessione viene analizzata dal punto di vista quantitativo, calcolando il peso totale della stessa, il peso medio del seme e di conseguenza il numero di semi puliti, e qualitativo, mediante l analisi d immagine della scansione di un campione di 100 semi per l acquisizione dei parametri morfometrici e colorimetrici del lotto (Bacchetta et al., 2008b; Mattana et al., 2008). Una volta selezionato, il germoplasma viene stoccato in camera di deidratazione (T 15 C e 15% di u.r.) (IBPGR, 1985), allestita con due deumidificatori ad assorbimento chimico (DeuTech 210) e un condizionatore per il controllo della temperatura, comandati elettronicamente da un hygrotester (Hygrotest e 175 S1 Logger, Testo). All interno della camera di deidratazione l umidità interna dei semi viene costantemente monitorata registrando l andamento nel tempo dell activity water (Hygropalm equipaggiato con sonda AW- DIO, Rotronic) e del moisture content (termobilancia Scaltec SMO01 e bilancia a quattro cifre decimali Crystal, Gibertini, d = 0.1 mg) in modo da poter valutare il grado di deidratazione e il raggiungimento dei parametri ottimali per la conservazione a lungo termine a -25 C (collezione di base). In accordo con Gómez-Campo (2002, 2006a, 2006b, 2007) e Pérez-García et al. (2007) particolare attenzione viene dedicata al controllo del moisture content e alla scelta dei contenitori per la conservazione a lungo periodo (-25 C). Vials in vetro per penicillina da ml con guarnizione in gomma e tappo a pressione in alluminio (Carlo Erba Reagents) vengono inserite all interno di barattoli in vetro a chiusura ermetica e guarnizione in gomma (Bormioli Rocco, mod. Fido 1000 ml). Silica gel brown granulare con autoindicatore (2-5 mm di diametro) viene inserito all interno sia delle vials che dei barattoli per mantenere il moisture content intorno al 2-3% (ultra-

3 Studi Trent. Sci. Nat., 90 (2012): deidratazione sensu Pérez-García et al., 2007). Dopo aver verificato che il contenuto in umidità sia compreso tra il 3.5%, per i semi aventi un alto contenuto in oli, e il 6.5 %, per i semi a basso contenuto in oli (Linington, 2003), i semi vengono stoccati nei contenitori direttamente all interno della camera di deidratazione per evitare qualsiasi esposizione alle condizioni ambiente che potrebbero compromettere i valori di moisture content ottenuti al termine del processo. Un sublotto di ogni accessione, quando il quantitativo lo permette, viene inoltre conservato ad una temperatura compresa tra 0 e 5 C (collezione attiva), per l esecuzione di studi e test quali le prove di germinazione. Parte del materiale prodotto, relativamente a entità di cui si possiede una grande quantità di semi, viene messo a disposizione di altre istituzioni scientifiche non aventi scopo di lucro, per scambi o per finalità di ricerca attraverso Index Seminum, disponibile all indirizzo web ccb-sardegna.it/html/seminum.html. L individuazione dei protocolli di germinazione avviene attraverso l esecuzione di prove sperimentali. Il disegno sperimentale è impostato a partire da una analisi bibliografica preliminare e la consultazione di algoritmi e protocolli di germinazione già sperimentati per unità tassonomiche affini (IBPGR, 1985; Liu et al., 2008), al fine di individuare range ottimali di temperatura e la necessità di applicare eventuali pretrattamenti (Baskin & Baskin, 2004; ISTA, 2006). Le prove di germinazione vengono realizzate in capsule Petri da 60 e 90 mm di diametro con agar 1%. Per l esecuzione delle prove di germinazione la Banca dispone di una cappa a flusso laminare (Faster KB) per effettuare le operazioni di semina ed i successivi controlli periodici in condizioni di sterilità biologica e di 6 camere di crescita con termoperiodo e fotoperiodo (Sanyo, MLR-351), impostate a 10, 15, 20, 25, 30 C e 25/15 C. Le prove al buio sono realizzate mediante copertura delle placche con diversi strati di alluminio e le placche in questo caso vengono controllate esclusivamente in fogli, al termine del test, per evitare qualsiasi esposizione dei semi alla luce (Baskin et al., 2006). Per accessioni di dimensioni estremamente ridotte, per le quali non si conosce un protocollo efficace di germinazione e non è possibile realizzare diverse prove sperimentali, la vitalità del lotto viene stimata mediante l esecuzione del test colorimetrico al tetrazolio (Moore, 1985; Leist et al., 2003; ISTA, 2006). Tale test è inoltre eseguito alla fine dei test di germinazione per valutare la vitalità dei semi non germinati e di conseguenza l efficacia del protocollo elaborato. 10. Procedure di validazione e controllo per la tecnologia impiegata Il controllo di temperatura e umidità all interno della camera di deidratazione, della cella frigo, come anche delle camere di crescita viene effettuato mediante l impiego di sonde (Logger I-LOG 60D32, Escort Ltd). Prima dello stoccaggio definitivo a -25 C, per verificare la tenuta ermetica delle guarnizioni, i vasi di vetro vengono esposti a elevati valori di umidità per 24 ore, al termine delle quali il mancato viraggio del silica gel garantisce Fig. 2 - Camera di deidratazione. Fig. 2 - Dry room. l ermeticità del contenitore. Inoltre, in ogni contenitore viene inserita una cartina indicatrice con 6 spot di silica gel che virano a percentuali di umidità note (Levosil Spa), per un controllo ancora più preciso dell umidità relativa. Quando il quantitativo di semi è sufficiente, l accessione viene divisa in più sublotti ed ogni sublotto viene stoccato in una vial differente. Un sublotto costituisce la core collection, destinata alla conservazione a lungo periodo, mentre gli altri vengono utilizzati per verificare l eventuale perdita di vitalità nel corso degli anni e la necessità di rigenerazione dell accessione. Tali controlli sono stati programmati con un intervallo di 5 anni dalla data di congelamento. La cella frigo è dotata di due motori indipendenti per evitare che un guasto che dovesse incorrere a un motore determini il repentino incremento della temperatura all interno della stessa. Parimenti la camera di deidratazione è dotata di due deumidificatori per garantire il mantenimento dei parametri settati anche in caso di guasto

4 88 La Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR) Atzeri et al. 13. Principali pubblicazioni prodotte Bacchetta (2001); Bacchetta et al. (2004); Bacchetta et al. (2006); Bacchetta et al. (2008a; 2008b; 2008c); Bacchetta et al. (2009); Bacchetta et al. (2010a, 2010b; 2012); Bocchieri et al. (2000); Mattana et al. (2005); Cao et al. (2009); Mattana et al. (2008); Mattana et al. (2009a; 2009b); Mattana et al. (2010a; 2010b); Meloni et al. (2010, accettato); Piotto et al. (2011, 2012); Pontecorvo (2009). I riferimenti completi sono riportati in Bibliografia. 14. Fig. 3 - Cappa a flusso laminare per la semina ed il controllo dei test di germinazione. Fig. 3 - Laminar flow cabinet for seed sowing and germination scoring. una delle due macchine. Infine, tutti i locali della Banca sono serviti da un gruppo elettrogeno (30F, CGM Gruppi Elettrogeni) con motore diesel da 30 KW con una autonomia del serbatoio di circa 24 ore, che consente il normale svolgimento di tutte le attività della banca anche in caso di momentanee interruzioni della corrente. 11. Le plantule di specie rare e/o minacciate prodotte a seguito dei test di germinazione, vengono messe a dimora in vaso nei campi sperimentali dell Orto Botanico o piantumate nelle Roccaglie della Biodiversità. Queste sono un giardino roccioso che ospita una collezione di specie endemiche, rare e/o in pericolo di estinzione del Mediterraneo occidentale ed in particolare della Sardegna. Risultano suddivise in tre settori distinguibili per il tipo di pietra utilizzato nella costruzione delle aiuole, e rappresentano le tre litologie più diffuse della Sardegna. Vi è quindi un settore Strategie di acquisizione del germoplasma Il germoplasma viene acquisito direttamente mediante escursioni di campo programmate a seconda del calendario fenologico delle specie indagate. La stagione di campo inizia in tarda primavera (tra fine aprile e i primi di maggio) e si protrae fino ad autunno inoltrato (primi di novembre). Contestualmente alla raccolta del germoplasma vengono acquisiti dati sulle popolazioni, sulla fenologia e il comportamento fitosociologico che corredano quelli relativi alla raccolta (Bacchetta et al., 2006, 2008a). Inoltre, germoplasma viene richiesto ad altre istituzioni scientifiche e centri di conservazione italiani ed europei (es.: CNBF del Corpo Forestale dello Stato - Italia, CBNM di Porquerolles - Francia, CIEF di Valencia - Spagna) principalmente per l esecuzione di studi comparativi con unità tassonomiche endemiche sarde. 12. Collegamento a progetti di riproduzione, reintroduzione, restocking, display gardens, educazione Sistemi di trattamento e gestione dati La Banca dispone del database elaborato in seno al progetto GENMEDOC per l archiviazione e gestione di dati ( che consente la consultazione delle informazioni su habitat, popolazioni e taxa selezionati, le raccolte effettuate, i trattamenti del materiale genetico vegetale e i differenti protocolli di germinazione testati. I partner aderenti ai progetti GENMEDOC e SEMCLIMED provvedono all inserimento dei dati, dopo aver concordato modelli comuni ed omogenei di lavoro, al fine di facilitare la comunicazione e lo scambio di informazioni. Fig. 4 - Roccaglie della Biodiversità. Fig. 4 - Biodiversity Rock Garden. calcareo, uno granitico ed uno metamorfico. All interno di questi settori la divisione in aiuole è stata sfruttata per ordinare le specie tenendo conto delle condizioni ecologiche nelle quali le stesse si trovano in natura, della provenienza geografica, posizione sistematica o di peculiari strategie di sopravvivenza adottate da alcune piante. La finalità principale delle roccaglie è di carattere didattico e divulgativo: la conoscenza delle entità vegetali e degli habitat più minacciati della Sardegna e la sensibilizzazione dei visitatori circa le problematiche legate alla loro conservazione. Gli esemplari prodotti nel corso dei test di germina-

5 Studi Trent. Sci. Nat., 90 (2012): zione, così come quelli raccolti per motivi di studio, alimentano, oltre alle Roccaglie della Biodiversità, anche la collezione delle geofite, recentemente realizzata. Lo scopo della collezione è sia divulgativo sia scientifico, in quanto si tratta di una forma biologica che comprende specie rare e spesso poco conosciute, con taxa la cui tassonomia, in diversi casi, non è ancora del tutto chiara. La Banca è stata coinvolta in progetti di divulgazione ed educazione ambientale sul tema della conservazione della biodiversità rivolti agli studenti di alcuni Istituti Comprensivi della Provincia di Cagliari, che hanno previsto la visita ai laboratori e alle strutture vivaistiche che collaborano con BG-SAR. Le attività di ricerca svolte dalla struttura sono state inoltre diffuse mediante numerose conferenze divulgative rivolte alle scuole e alla popolazione. Nell ambito del progetto Conservazione della Biodiversità Vegetale nell Area Marina Protetta di Capo Carbonara si è stabilita la collaborazione con un azienda vivaistica di Villasimius, al fine di trasmettere conoscenze e metodologie di lavoro. Si è fornito all azienda il germoplasma raccolto e i protocolli di germinazione elaborati relativi a diverse specie, alla cui moltiplicazione l azienda era interessata. Nell ambito del progetto Rivegetazione e bonifica di siti contaminati da attività estrattive con applicazioni di zeoliti naturali e biofertilizzanti su specie vegetali resistenti in condizioni geopedologiche e ambientali estreme, svolto con il DIGITA dell Università di Cagliari e con la Progemisa (oggi confluita in ARPAS), si è fornita la collaborazione per la scelta delle specie vegetali da impiantare, la raccolta del materiale vegetativo e la predisposizione delle talee (realizzate da un azienda florovivaistica specializzata). Inoltre sulla base delle attività previste in progetto si è proceduto alla realizzazione dei seguenti interventi: messa a dimora di piante vive coltivate in vaso; monitoraggio mensile attraverso osservazione delle piante; monitoraggio trimestrale attraverso campionature del suolo e delle specie vegetali (parti epigee). Il progetto Tutela di specie vegetali endemiche esclusive della Sardegna ad areale puntiforme e a grave rischio d estinzione (Sardegna 03), finanziato dalla Regione Sardegna a valere su fondi APQ2009, rientra tra le attività di monitoraggio e conservazione attiva della diversità vegetale avviate in ottemperanza alle convenzioni e normative nazionali e internazionali. Il progetto ha l obiettivo di approfondire le analisi scientifiche e implementare azioni pratiche di conservazione per alcuni dei taxa maggiormente minacciati della flora endemica sarda e, in particolare, prevede azioni di salvaguardia finalizzate alla mitigazione del rischio di estinzione per A. maritimus, Borago morisiana, L. microcephala, Rhamnus persicifolius e R. sardoum. Le azioni di conservazione in situ ed ex situ che si svilupperanno all interno di aree SIC della Rete Natura 2000 (ITB021103: Monti del Gennargentu; ITB022212: Supramonte di Oliena, Orgosolo e Urzulei - Su Sercone; ITB040027: Isola di San Pietro), in attuazione quindi delle specifiche competenze in capo alla Regione relative al mantenimento di un soddisfacente stato di conservazione di specie vegetali di interesse conservazionistico. 15. Problematiche gestionali Attualmente la banca non presenta particolari problematiche di tipo gestionale, viene però evidenziata la Fig. 4 - Banchi termoregolati per la propagazione del materiale vegetativo. Fig. 4 - Thermo-regulated benches for plant moltiplication. difficoltà legata alla precarietà della maggior parte del personale addetto e agli alti costi di gestione, non coperti da entrate costanti e sicure. 16. Duplicazione La duplicazione delle accessioni della banca è garantita all interno della rete GENMEDA ed in particolare sono attivi scambi con i partner di Catania, CBNM di Porquerolles e il CIEF di Valencia. Un memorandum di collaborazione è attivo dal 2006 con il Seed Conservation Department dei Royal Botanic Gardens of Kew (Millenium Seed Bank, Wakehurst Place, England) per la duplicazione delle accessioni delle specie endemiche della Sardegna a rischio di estinzione. 17. Progetti in atto e linee di ricerca Le principali linee di ricerca del Centro Conservazione Biodiversità che vedono coinvolti il personale e le strutture della Banca sono: ecofisiologia della germinazione di piante endemiche della Sardegna; caratterizzazione morfometrica e colorimetrica del germoplasma mediante tecniche di analisi di immagine; indagini tassonomiche su gruppi critici mediante i caratteri diagnostici del germoplasma; impatto del cambiamento climatico sulla flora mediterranea attraverso lo studio biologico-riproduttivo di specie vulnerabili; biologia riproduttiva di specie esotiche invasive; biologia riproduttiva e possibilità di utilizzo nelle opere di recupero e di risanamento ambientale di specie metallo-tolleranti autoctone; studio dell agro-biodiversità di Vitis vinifera L. in Sardegna, volto a redigere programmi di conservazione ex situ (in collaborazione con l Agenzia per la Ricerca Sperimentale della Regione Sardegna e l Università di Milano Bicocca). Attualmente la Banca partecipa ai progetti di carattere regionale, nazionale ed internazionale di seguito riportati. Progetto Life+ Providune ( ): coinvolge 3 province (Cagliari, Caserta, Matera) e ha come obiettivo

6 90 La Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR) Atzeri et al. principale la protezione dei sistemi dunali costieri all interno di 5 SIC. In particolare prevede azioni mirate di conservazione dell habitat prioritario Dune costiere con Juniperus spp. (2250*) all interno dei SIC selezionati e l individuazione di un sistema di monitoraggio nel lungo periodo per la protezione degli habitat del geosigmataxa psammofilo e dell erosione dei litorali. Progetto PRIN 2007 ( ): Conservazione ex situ e caratterizzazione tassonomica, ecofisiologica e genetica di specie minacciate della flora spontanea italiana, coordinato dall Università di Palermo. Progetto per la Conservazione delle piante endemiche a maggior rischio d estinzione della Sardegna ( ): finanziato dall Assessorato Difesa Ambiente - Regione Autonoma della Sardegna al Dipartimento di Scienze Botaniche (attualmente Dip. di Scienze della Vita e dell Ambiente) dell Università degli Studi di Cagliari per la conservazione in situ ed ex situ delle specie endemiche della Sardegna a maggior rischio di estinzione. Protocollo d intesa e progetto strategico per lo studio, conservazione e gestione di specie forestali endemiche della Sardegna di interesse conservazionistico e produttivo ( ): siglato il 6 giugno 2008 tra l Ente Foreste della Sardegna, il Dipartimento di Scienze Botaniche dell Università dell Università degli Studi di Cagliari e il Centro Nazionale di Biodiversità forestale del Corpo Forestale dello Stato (Peri, Verona). Progetto Integrato Territoriale CA 4 Area Vasta Sud Occidentale per l intervento di risanamento e recupero delle dune di Chia ( ): finanziato con fondi comunitari della misura 1.5 Rete ecologica regionale del POR Sardegna Il progetto è finalizzato al ripristino e alla salvaguardia delle dune, le cui criticità sono principalmente connesse alla fruizione veicolare e pedonale per l accesso alla balneazione. Prevede specifici interventi di riqualificazione ambientale dei principali sistemi dunari (Su Giudeu e Porto Campana), interessati da diffusi problemi di degrado e di erosione, attraverso interventi di ingegneria naturalistica, unitamente alle opere di rinaturazione con specie autoctone provenienti dalla raccolta, selezione e moltiplicazione di germoplasma locale. Progetto per la Conservazione della Biodiversità Vegetale nell Area Marina Protetta di Capo Carbonara ( ): finanziato dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, viene realizzato in collaborazione con il Comune di Villasimius. Nel corso del progetto si proseguono le azioni di raccolta, conservazione del germoplasma e monitoraggio periodico delle specie e degli habitat maggiormente minacciati, iniziatesi nel corso del precedente progetto che ha coperto il triennio 2005/2007. Oltre alle specie delle Isole dei Cavoli e di Serpentara e dei sistemi dunali, si sta procedendo alla raccolta e conservazione di quelle delle aree umide costiere e delle macchie termofile. Progetto di Rivegetazione e bonifica di siti contaminati da attività estrattive con applicazioni di zeoliti naturali e biofertilizzanti su specie vegetali resistenti in condizioni geopedologiche e ambientali estreme ( ): svolto in collaborazione col DIGITA dell Università di Cagliari e con l ARPAS all interno del più complesso Progetto pilota di lotta alla desertificazione nelle cinque regioni italiane maggiormente a rischio. E finalizzato alla sperimentazione su specie vegetali autoctone particolarmente adatte a vivere in condizioni estreme, quali quelle che si verificano sulle scorie delle attività minerarie, allo scopo di proporre interventi di ripristino e rinaturalizzazione di queste aree degradate, ampiamente presenti in Sardegna. Le specie vegetali sono testate insieme ad applicazioni di zeoliti naturali e biofertilizzanti al fine di trovare l ammendante o il mix di ammendanti più adatti a permettere un loro più facile insediamento nelle aree da bonificare, (Bacchetta et al., 2012). Convenzione tra il Centro Conservazione Biodiversità del Dipartimento di Scienze Botaniche dell Università di Cagliari e il Parco Nazionale della Maddalena per la conservazione della biodiversità vegetale dell area protetta ( ): convenzione finalizzata a garantire la conservazione ex situ delle principali unità tassonomiche a rischio presenti nei territori del parco. Il progetto Tutela di specie vegetali endemiche esclusive della Sardegna ad areale puntiforme e a grave rischio d estinzione ( ) : prevede attività di monitoraggio e conservazione attiva e in particolare si pone l obiettivo di approfondire le analisi scientifiche e implementare azioni pratiche di conservazione per alcuni dei taxa maggiormente minacciati della flora endemica sarda. 18. Titoli dei progetti realizzati Progetto VirtualOrto (finanziamento MIUR del 18.IV.2002 sulla base della Legge n. 6/2000), nato con l intento principale di offrire la possibilità di effettuare una visita guidata virtuale dell Orto Botanico di Cagliari ( Progetto Portale Botanico della Sardegna (finanziamento MIUR del 10.XII.2003 sulla base della Legge n. Fig. 6 - Orto Botanico di Cagliari. Fig. 6 - Botanical Gardens of Cagliari.

7 Studi Trent. Sci. Nat., 90 (2012): /2000), nato con l intento di coordinare i siti internet di alcune istituzioni scientifiche della Sardegna che si occupano di ricerca botanica ( Progetto Alla scoperta della Biodiversità: conoscere l Orto Botanico, rispettare la natura e conservarla (finanziamento MIUR del 07.XII.2006 sulla base della Legge n. 6/2000): nato con l intento di realizzare diversi strumenti utili per la visita dell Orto Botanico di Cagliari e la conoscenza delle tematiche relative alla biodiversità della Sardegna, tra i quali, in primo luogo, una guida alla visita dell Orto Botanico (Pontecorvo, 2009) che, dopo quella scritta dal fondatore Prof. Patrizio Gennari nel 1874, non era mai stata aggiornata. Progetto Interreg IIIB MEDOCC GENMEDOC - Création d un réseau de centres de conservation du matériel génétique de la flore des régions méditerranéennes de l espace MEDOCC ( ): obiettivo del progetto è stato la costituzione di una rete di centri di conservazione del germoplasma del Mediterraneo occidentale. Durante il progetto è stato promosso e favorito lo scambio di informazioni tecniche tra i partner e l adozione di strategie e protocolli di lavoro comuni per la conservazione delle risorse genetiche dei taxa mediterranei. Progetto Interreg IIIB MEDOCC SEMCLIMED - SEMence, CLImat et MEDitérannée ( ): ha avuto come principale finalità quella di valutare gli effetti del cambiamento climatico sulla biodiversità vegetale del Mediterraneo, grazie all analisi dei risultati ottenuti attraverso lo studio e l osservazione sistematica della germinazione dei semi e dei cambiamenti nella fenologia riproduttiva delle specie selezionate. Hanno partecipato al progetto 16 partners rappresentanti di Italia, Spagna, Francia, Grecia, Tunisia, Marocco ed Egitto. SEMCLIMED è stato il primo progetto applicativo della Rete GENMEDOC, nata nell ambito del precedente progetto Interreg. Progetto per la Conservazione della diversità vegetale nei territori costieri dell Area Marina Protetta (AMP) di Capo Carbonara ( ): finanziato dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Villasimius, Ente Gestore dell AMP. Le azioni principali del progetto sono state la raccolta e conservazione del germoplasma relativo ai taxa a rischio di estinzione, endemici e di interesse fitogeografico, oltre a quelli di potenziale impiego nei recuperi e ripristini ambientali, e di interesse floro-vivaistico. Progetto per la redazione del Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR) ( ): realizzato in collaborazione con il Servizio Protezione Civile, Tutela del Suolo e Politiche Forestali della Regione Sardegna e l Università degli Studi di Sassari. In particolare è stata curata la descrizione dei lineamenti vegetazionali del territorio con riferimento sia a livello regionale che a livello di maggiore dettaglio relativo ai distretti forestali previsti dalla pianificazione regionale. Il CCB attraverso il supporto della Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR), ha collaborato alla definizione ed integrazione delle specie di interesse di cui all All.1 del D.Lgs. 386/03 ed alla definizione delle regioni di provenienza delle specie di interesse forestale secondo quanto richiesto dal medesimo D.Lgs. 386/03. Il CCB ha contribuito, inoltre, alla redazione del catalogo dei tipi forestali su base ecologico-floristica preliminare alla redazione della carta dei tipi forestali della Sardegna. Progetto per la Conservazione ex situ della biodiversità vegetale relativa ai territori del Parco Regionale naturale Molentargius-Le Saline ( ): nel luglio del 2007 è stata stipulata una convenzione tra l Ente del Parco Regionale e il Centro Conservazione Biodiversità (CCB), grazie alla quale sono state selezionate 18 entità di cui si è conservato il germoplasma. Ringraziamenti Si ringrazia l Assessorato Tutela Ambiente della Provincia di Cagliari per il prezioso e costante finanziamento e supporto delle attività della Banca del Germoplasma della Sardegna. BIBLIOGRAFIA Bacchetta G., Liste rosse e blu della flora sarda. In: Pignatti S., Menegoni P. & V. Giacanelli (a cura di), Liste rosse e blu della flora italiana. ANPA, Roma. Bacchetta G., Demurtas A. & Pontecorvo C., The Biodiversity Conservation Centre of Cagliari (Italy). Scripta Bot. Belg., 29: Bacchetta G., Fenu G., Mattana E., Piotto B. & Virevaire M. (a cura di), Manuale per la raccolta, studio, conservazione e gestione ex situ del germoplasma. Manuali e Linee guida APAT, Roma, 244 pp. Bacchetta G., Bueno Sánchez A., Fenu G., Jiménez-Alfaro B., Mattana E., Piotto B. & Virevaire M. (a cura di), 2008a - Conservación ex situ de plantas silvestres. Principado de Asturias / La Caixa. Bacchetta G., Grillo O., Mattana E. & Venora G., 2008b - Morpho-colorimetric characterization by image analysis to identify diaspores of wild plant species. Flora, 203: Bacchetta G., Fenu G. & Mattana E., 2008c - Studi di biologia della conservazione di specie endemiche della Sardegna nell ambito del progetto GENMEDOC. Webbia, 63: Bacchetta G., Dettori C.A., Mascia F., Meloni F. & Podda L., Assessing the potential invasiveness of Cortaderia selloana in Sardinian wetlands through seed germination study. Pl. 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