PROGETTARE NELLA CAMERA DEL LAVORO PIO GALLI DI LECCO

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1 PROGETTARE NELLA CAMERA DEL LAVORO PIO GALLI DI LECCO Territorio, Servizi e Partecipazione Il fitto tessuto di storie, bisogni, speranze personali e collettive di chi ha creduto e continua a credere nei valori e nel progetto politico di una grande organizzazione sindacale contiene la trama sottile che sostiene da sempre il nostro lavoro, che lo fa vivere quotidianamente e che rappresenta la più importante spinta all innovazione nella continuità

2 2 16/2/2014

3 PROGETTARE NELLA CAMERA DEL LAVORO PIO GALLI DI LECCO Territorio, Servizi e Partecipazione Il XVII Congresso della Camera del Lavoro Pio Galli, di Lecco, si sovrappone al XVII Congresso Nazionale della CGIL segnando così un parallelismo che dice molto dell importanza della nostra Camera del Lavoro nella storia della Confederazione Generale Italiana del Lavoro e nel nostro territorio; un importanza che travalica il perimetro del tessuto economico e produttivo in cui naturalmente si colloca l azione sindacale per ricomprendere le relazioni e gli scambi, politici e umani con intere generazioni di uomini e donne che in oltre un secolo l hanno fatta vivere e crescere. Si tratta di gente comune, operai manifatturieri e impiegati, lavoratori edili, dei servizi e quelli, in anni più recenti, del mondo della conoscenza sino alle migliaia di disoccupati figli della crisi di questi anni. Il fitto tessuto di storie, bisogni, speranze personali e collettive di chi ha creduto e continua a credere nei valori e nel progetto politico di una grande organizzazione sindacale contiene la trama sottile che sostiene da sempre il nostro lavoro, che lo fa vivere quotidianamente e che rappresenta la più importante spinta all innovazione nella continuità. Ciò a valere per l elaborazione politica come nell articolata proposta di servizi che offriamo, in un equilibrio sempre dinamico orientato alla ricerca incessante di sinergie tra rappresentanza collettiva e nuove tutele individuali che si fondono in un unico grande laboratorio di promozione e difesa dei diritti e di nuove forme di emancipazione. La ricerca Progettare nella Camera del Lavoro di Lecco è quindi un indagine a tutto campo, condotta con rigore scientifico ma anche con la consapevolezza che il nostro territorio rimane il luogo privilegiato nel quale fare vivere il nostro progetto di futuro in un confronto quotidiano con il presente e le sue complessità. L indagine è stata coordinata dall Area Organizzazione della CdL. L impostazione metodologica e l elaborazione dei materiali raccolti sono il frutto del lavoro condotto dalla Dott.ssa Veronica Caselli, sociologa e dipendente della Camera del Lavoro, cui vanno i ringraziamenti di tutta la Segreteria Camerale. Il Segretario Generale Camera del Lavoro Pio Galli Wolfango Pirelli Il Segretario Organizzativo Sergio Fassina 3

4 Indice 1. Premesse teoriche pp Perché fare un analisi territoriale pp Come si struttura pp Metodologia della ricerca pp.7 2. Metodologia pp Unità di analisi: La Camera del Lavoro di Lecco pp Obiettivi pp Punti di analisi pp Gli strumenti di analisi pp Analisi territoriale pp Il territorio lecchese e la sua morfologia pp La demografia urbana pp Istruzione, formazione e lavoro pp Economia e territorio pp Territorio, Camera del Lavoro e Partecipazione pp La presenza dei servizi CGIL sul territorio pp Il costo del decentramento pp Il Patronato INCA pp Le attività di Patronato pp La presenza del Patronato INCA nella Provincia di Lecco pp Le risorse umane del Patronato INCA: ruoli e tempi di lavoro pp Attività a confronto pp Cause ed effetti pp Modello organizzativo pp Ufficio Vertenze - Legale pp Le attività dell Ufficio Vertenze - Legale pp La presenza dell Ufficio Vertenze-Legale nella Provincia di Lecco pp Attività a confronto pp Cause ed effetti pp Modello organizzativo pp Il CSF (CGIL): Centro Servizi Fiscali pp Servizi fiscali e sistema tariffario pp Convenzioni stipulate con i Comuni della Provincia pp Competitors e quote di mercato pp La presenza dei servizi fiscali nella Provincia di Lecco pp Attività a confronto pp Modello organizzativo pp Il ruolo dello SPI nella CGIL e all interno dei servizi pp Il progetto sociale di Auser pp Conclusioni pp.73 Bibliografia e Sitografia 4

5 1. Premesse teoriche 1.1. Perché fare un analisi territoriale Lo sviluppo di un organizzazione tipo all interno di un sistema territoriale può avvenire in forme differenti, in quanto esistono diversi modi di produrre e vari tipi di interrelazione tra imprese, gli orientamenti soggettivi degli attori locali e non per ultimo l ambiente economico e sociale. A partire da questo presupposto non si può pensare ad un unico modello di analisi territoriale, è importante dotarsi di strumenti funzionali alla ricerca che siano efficaci ed efficienti rispetto alle dinamiche interattive tra imprese, territorio e ambiente socioeconomico. Più precisamente, ogni ambito territoriale si caratterizza da un proprio sistema di funzionamento interno che deriva dalla storia, dai fenomeni sociali e culturali, dalle caratteristiche geomorfologiche del territorio, è quindi fondamentale tenere sempre ben presente il carattere pluridimensionale che determina le differenze territoriali e strutturali. Per la caratteristica specifica dell indagine che si intende sviluppare in questa sede, occuparsi della Camera del Lavoro di Lecco e delle sue Sedi decentrate significa lavorare su una significativa quantità di dati che la rappresentano e che riflettono, nel rapporto con il Territorio, la sua composizione demografica e i Luoghi di lavoro, lo spazio su cui si misura lo stesso concetto di rappresentanza; tale concetto (imprescindibile per dare forma e struttura alla società) diviene - per quanto di interesse alla presente indagine - elemento centrale e distintivo di un identità collettiva fatta di progettualità e relazioni tra persone che trovano nella Camera del Lavoro il luogo della presa in carico, sotto differenti forme, della domanda diffusa ed articolata presente nel territorio. Occorre infatti avere sempre presente che, per quanto il contesto economico e finanziario sia globalizzato (e la stessa impresa, per realizzare la sua mission, prescinda sempre più dal territorio orientandosi nello spazio globale), il cuore produttivo di un sistema sociale resta pur sempre nel territorio, spazio in cui avvengono i processi di trasformazione, i mutamenti sociali e culturali, le relazioni e i conflitti tra i soggetti della rappresentanza collettiva. Stare nel territorio, presidiare il Territorio con un offerta fatta di progettualità politica e competenze tecniche significa scegliere di continuare ad occuparsi di questi processi e di queste relazioni offrendo, contestualmente, un punto di riferimento fondamentale, in una società di individui sempre più atomizzati e soli, cui ancorare la sottile filigrana dei valori e delle idealità che l Organizzazione intende promuovere Come si struttura Alla base di qualsiasi analisi territoriale c è sempre la definizione dei confini del territorio oggetto di indagine, che possono variare rispetto alle motivazioni che guidano la ricerca stessa. Dal momento in cui le caratteristiche e le dinamiche di un territorio sono influenzate anche da quello che accade al suo esterno può essere utile fare dei confronti con dati relativi alle aree limitrofe, in modo da evidenziare similitudini o differenze. Individuato il perimetro di analisi è fondamentale avere chiari gli obiettivi che si intendono indagare, quindi definire il tipo e il livello di conoscenza che si vuole raggiungere delle diverse caratteristiche del territorio; è importante tenere conto contemporaneamente delle diverse prospettive da cui può essere letto l oggetto di analisi, in quanto al contrario si rischierebbe di avere una lettura parziale e incompleta. 5

6 L analisi vera e propria comincia di solito con la descrizione del territorio da diverse inquadrature, ovvero: - La morfologia: superficie territoriale, confini, presenza di aree verdi, sistema viario e collegamenti con i territori limitrofi. - La demografia: densità della popolazione, quindi il rapporto Abitanti/Superficie. Può essere utile in taluni casi valutare la situazione rispetto l emigrazione e l immigrazione, mettendo in luce aree di provenienza e di destinazione. - Aspetti socio-culturali: composizione dei nuclei familiari, abitazioni (% abitazioni occupate in proprietà, % abitazioni occupate in affitto, presenza di case popolari), livello di scolarizzazione (presenza di scuole, strutture per il tempo libero, associazioni, ). - Analisi economica: Indicatori quantitativi dell'ambiente socio-industriale (densità d impresa, dimensione d impresa, indice d imprenditorialità, tasso natalità/mortalità, tasso di sviluppo, indice di dotazione, indice di specializzazione produttiva/lavorativa, tasso di attività, tasso di disoccupazione). Una metodologia di questo tipo può risultare onerosa da seguire, soprattutto per motivi di tempo, per questo si può ricorrere a strumenti d indagine diretta che possono essere utilizzati come alternativa, tuttavia ciò non escluse il loro impiego anche a complemento di analisi del primo tipo. Esempi di strumenti di indagine diretta sono i questionari e il focus group, due metodologie largamente utilizzate nella ricerca sociale. I questionari si utilizzano al fine di rendere misurabili fattori difficilmente quantificabili, mentre il focus group ha l obiettivo di acquisire informazioni qualitative da parte di diversi soggetti e omogeneizzare le differenti percezioni e visioni dei problemi da parte di gruppi di individui eterogenei. Tutte le informazioni raccolte attraverso l utilizzo di una o più metodologie di questo tipo possono essere facilmente organizzate e sintetizzate facendo ricorso ad alcuni modelli che facilitano la lettura dell oggetto d analisi. La SWOT Analysis è sicuramente uno dei modelli più virtuosi di questo genere. Questo modello non solo mette a sistema le informazioni acquisite ma, attraverso la lettura incrociata delle informazioni, favorisce lo sviluppo di proposte progettuali nuove e innovative; individuando punti di forza e di debolezza di un organizzazione, minacce e opportunità del suo ambiente, è uno strumento spesso utilizzato nelle fasi iniziali dei processi decisionali e come precursore della pianificazione strategica in varie tipologie di applicazione (Johnson et al. 1989; Bartol et al.,1991). 6

7 1.3. Metodologia della ricerca Stabilita l unità di analisi il primo, e più importante, passo da compiere è individuare e definire i concetti che costituiscono l assetto da sottoporre a indagine, esistono concetti riferiti ad oggetti, ovvero le unità di analisi, e concetti riferiti alle proprietà degli oggetti, ovvero alle caratteristiche delle unità (Immagine 1). Immagine 1 - Dal concetto alla variabile Si possono identificare diversi tipi di proprietà a seconda del tipo di unità di analisi considerata, ci possono essere proprietà individuali (es. genere, età, titolo di studio, residenza), aggregate (es. reddito medio degli abitanti di un comune, % dei voti ottenuti dal partito X), contestuali (es. n membri della sua famiglia, dimensioni del comune di residenza, prestigio della sua occupazione) comparative (es. posizione e profitto dell alunno A rispetto all alunno B), relazionali (es. posizione del caso A nella rete amicale del suo gruppo) e globali (es. tipo di società, settore industrie), (P. F. Lazarsfeld 1967). La definizione dei concetti prende il nome di operativizzazione, che consiste nel fare una traduzione empirica in grado di rendere osservabili e rilevabili empiricamente i concetti, quindi trasformare il concetto in indicatori e successivamente in variabili. 7

8 2. Metodologia 2.1 Unità di analisi: La Camera del Lavoro di Lecco La Camera del lavoro di Lecco nasce il 31 Marzo 1901, la sua sede centrale si trova in un quartiere poco distante dal centro della città, è presente sul territorio della provincia con 17 sedi, di cui 2 considerate principali (per quantità di presidi offerti - servizi e categorie - e perché collocate sui due maggiori bacini di utenza della provincia). 5 delle 17 Sedi territoriali sono riconosciute dal Ministero quali presidi ufficiali per l attività di Patronato (Lecco, Merate, Calolziocorte, Oggiono, Mandello). Al 2012 la CGIL di Lecco vanta ben iscritti, dato che rappresenta un incremento che coinvolge quasi tutte le categorie del sindacato, la FIOM riporta il numero maggiore di tesserati, segue la FILLEA, la FP, la FILCAMS e la FLC-SCUOLA. Anche lo SPI, sindacato dei pensionati e degli anziani, mantiene alto il numero dei suoi tesserati. Un dato da non trascurare è quello degli iscritti con lo status di disoccupati che, in linea con la crisi economica e occupazionale, riconferma e maggiora i risultati dell anno precedente. Il dato complessivo degli iscritti (46.082) si compone di iscritti tra i lavoratori cd Attivi (40,9%), pensionati (57,9%); 512 disoccupati (1,1%). Le associazioni affiliate a CGIL - Lecco sono: SUNIA, 1231 iscritti e, con 623 iscritti, Federconsumatori (associazione dei consumatori). Per quanto attiene l attività del Sindacato inquilini (SUNIA) e Federconsumatori - entrambe le associazioni non sono categorie della CGIL bensì affiliate - va rilevato che il loro ruolo all interno della Camera del Lavoro è percepito dall utenza come parte integrante del più generale sistema di Servizi offerti. Ne è evidenza il flusso costante di attività e la necessità di stabilire, con la restante area dei Servizi, momenti di sempre maggiore raccordo delle funzioni in una logica di sistema complessiva dell offerta. Parallelamente all area politica la Camera del Lavoro di Lecco promuove la sua offerta di tutela e promozione dei diritti con una strutturata e articolata area tecnica dei servizi, di cui fanno parte il Patronato INCA (Istituto Nazionale Confederale di Assistenza, all interno del quale è stato creato uno sportello dedicato al Sostegno al reddito), l Ufficio Vertenze e Legale, gli sportelli Artigiani, Ambiente e Sicurezza e - inedito nell ambito del Sistema Servizi della CGIL - lo Sportello Tutela Penale Infortuni e Malattie Professionali. A ciò si aggiunge il Centro Servizi Fiscali (società controllata dalla Camera del Lavoro svolge attività di assoluto rilievo nell area fiscale - e non solo - ponendosi come parte integrante del più generale Sistema Servizi della CGIL). Con la crisi economica/occupazionale e la costante precarizzazione del Mercato del Lavoro, effetto derivato dall incessante e spesso caotica produzione di norme in materia lavoristica, cui si sono aggiunte le diverse riforme succedutesi in materia previdenziale e degli ammortizzatori sociali, il ruolo dei servizi - grazie alle differenti forme di tutela individuale offerta: Vertenziale, Previdenziale, Infortunistica ecc. - ha assunto negli ultimi anni un peso sempre più rilevante all interno dell organizzazione, tale da giustificare la progettazione ed attuazione di diversi protocolli tesi ad individuare modalità operative e nuove sinergie tra le diverse aree funzionali. 8

9 2.2 Obiettivi La presente indagine si pone come obiettivo lo studio della Camera del Lavoro di Lecco su più livelli, messi a confronto tra loro in una logica di sistema nella fase di elaborazione conclusiva. Avere una conoscenza più consapevole della Camera del Lavoro di Lecco e delle sue sedi diventa un punto di partenza che apre nuovi spazi di riflessione e margini di intervento, quindi nuove ipotesi da indagare con ulteriori indagini. Il territorio della provincia di Lecco gioca in questo scenario un ruolo di primaria importanza, si parte infatti dal presupposto che la sua caratterizzazione in termini, morfologici, demografici ed economici possa influire in modo più o meno diretto sull operato dei servizi della CGIL. Per questo motivo è importante lo studio del territorio di riferimento, soprattutto nelle prime fasi di analisi. 2.3 Punti di analisi Definita l unità di analisi vengono individuate le fasi operative e i rispettivi indicatori da cui prende corpo l indagine; è importante, a questo punto, dare ordine e struttura al lavoro di analisi, quindi esplicitare passaggi e scelte operative. È fondamentale impostare il lavoro seguendo passaggi logici e funzionali, in quanto ogni fase di analisi diventa propedeutica a quella successiva. Il primo passaggio operativo è lo studio del territorio di riferimento, su più livelli, in quanto prescindere dalla sua conoscenza significherebbe condurre un analisi parziale, che non riconosce i rapporti di sistema alla base di ogni organizzazione. Conoscere il territorio diventa quindi un passaggio propedeutico al fine di condurre un indagine più consapevole, che metta in rapporto lo studio dei servizi con il tessuto morfologico, demografico ed economico del territorio di cui fanno parte. La mappatura delle sedi sulla cartina della provincia è sicuramente uno strumento d analisi importante, sia dal punto di vista del ricercatore che per la stessa organizzazione, nelle pianificazione di scelte strategiche, anche nei confronti dei competitor. Un fattore da tenere in giusta considerazione è la densità abitativa dei comuni in cui sono presenti le sedi, è interessante capire se nelle scelte organizzative sia stato considerato questo aspetto come parametro di valutazione. Di seguito gli indicatori utilizzati in questa prima fase d indagine: - Composizione della popolazione, rispetto a età, sesso, stato civile, cittadinanza - Densità demografica dei comuni della provincia - Imprese attive per settore - Tasso di disoccupazione - Popolazione occupata (lavoro dipendente) - Popolazione tesserata al sindacato (pensionati, lavoratori, disoccupati, specifica sui tesserati stranieri) - Tipologia di accordi sindacali 9

10 Sempre in questa prima fase operativa viene indagata la presenza dei servizi sul territorio con un focus sui costi. Mantenere un sistema di servizi capillare sul territorio implica la destinazione di risorse economiche, conoscere le scelte politiche a riguardo è, dalla prospettiva del ricercatore, elemento caratterizzante, dal punto di vista dell organizzazione diventa potenziale elemento di riflessione, se inserito in una logica di sistema che incrocia dati diversi per valutare un solo oggetto. Gli indicatori di riferimento sono: - Dinamiche di investimento - Onere di pagamento Il passaggio successivo sposta la prospettiva di analisi all interno dei servizi, quindi le risorse umane e il modello organizzativo, gli indicatori di riferimento sono: - Numero di risorse umane operative in ogni sede - Tipologie contrattuali delle risorse umane - Ruoli e funzioni delle risorse umane - Modello organizzativo Le fasi operative, di cui sopra, rendono possibile il passaggio alla vera e propria analisi dei dati, quindi l indagine, in termini quantitativi e qualitativi, delle attività e rispettive pratiche svolte da ogni servizio (CSF, INCA, Ufficio Vertenze-Legale). Di seguito gli indicatori di riferimento: - Quantità di pratiche attivate - Tipologia delle pratiche attivate Questo studio del territorio e della CdL di Lecco muove dal presupposto che solo attraverso un indagine a più livelli sia possibile ottenere risultati funzionali ed esaustivi. Incrociare variabili di diversa natura è un operazione fondamentale, in quanto rende possibile lo studio dell oggetto di analisi non solo come entità individuale ma come parte di un sistema complesso che influenza il suo stesso essere. 2.4 Gli strumenti di analisi In questa indagine vengono utilizzati quattro strumenti d analisi, di seguito presentati: Strumenti di analisi Mappatura geografica Contratti di locazione Contratti del personale Statistiche tabellari Indicatori di riferimento > Presenza della CGIL sul territorio > Costi del decentramento territoriale: proprietà delle sedi, onere dell affitto > Chi gestisce le sedi: assunti CGIL, volontari, collaboratori, distacchi sindacali > Quantità e qualità delle pratiche attivate all anno 10

11 3. Analisi territoriale Come spiegato nella premessa, alla base dell analisi di un organizzazione è fondamentale lo studio del contesto territoriale in cui opera, da un punto di vista morfologico, demografico ed economico. A partire da questa consapevolezza sono stati individuati gli aspetti che più hanno caratterizzato e caratterizzano il territorio di Lecco, in questo modo viene fornita una chiave di lettura da cui filtrare l attività svolta dell organizzazione a partire dal suo contesto d azione Il territorio lecchese e la sua morfologia Capoluogo di provincia la città è situata sul lago di Lecco, ramo orientale del lago di Como, e sulle sponde del fiume Adda, più precisamente tra i monti della Grigna e del Resegone. Il territorio del comune si sviluppa su una superficie di circa 45,93 km ², la parte di suolo urbanizzata ha un estensione di 11,75 km ². Le frazioni che costituiscono la città sono 13, ovvero: Acquate, Belledo, Bonacina, Castello, Chiuso, Germanedo, Laorca, Maggianico, Malavedo, Olate, Pescarenico, Rancio, San Giovanni, Santo Stefano. I comuni confinanti, invece, sono undici, precisamente: Abbadia Lariana, Ballabio, Erve, Galbiate, Garlate, Malgrate, Mandello del Lario, Morterone, Pescate, Valmadrera, Vercurago. I comuni che invece costituiscono l intera Provincia di Lecco sono 90 (Vedi Mappa 1). Questo territorio ha una caratterizzazione sia morfologica che climatica molto particolare, si possono distinguere tre ambiti, ovvero quello montuoso, quello lacuale e il terzo di collegamento tra i primi due La demografia urbana La popolazione della città di Lecco al 31 dicembre 2012 conta abitanti (di cui maschi e femmine) ed è il 17º comune più popoloso della Lombardia con una densità media di circa 1070 ab. /km ². L intera provincia di Lecco si costituisce da residenti (dato aggiornato al 2011), circa il 19% della popolazione ha meno di 19 anni, mentre il 20% è costituito dalla popolazione anziana, con un età superiore ai 65 anni. In base alle statistiche relative alla demografia della provincia lecchese, uno degli agglomerati urbani più popolosi è quello composto dai 9 comuni di: Vercurago, Calolziocorte, Pescate, Garlate, Olginate, Malgrate, Valmadrera, Civate e Ballabio, che conta una popolazione con più di abitanti ed è in costante crescita. Mentre per quanto riguarda i comuni della provincia in cui si rileva una maggiore densità abitativa, in ordine decrescente, sono: Lecco, Merate, Calolziocorte, Vercurago, Lomagna, Robbiate, Barzanò, Cassago Brianza, Viganò, Garlate, Malgrate (Vedi Mappa 2). E importante però sapere che questa situazione può, in alcuni casi, essere diversa se si fa riferimento alla numerosità della popolazione residente. Infatti, se l indicatore densità abitativa mette in relazione il dato numerico della popolazione con quello della superficie territoriale, il valore assoluto indica la misura della popolazione. Dalle statistiche che prendono in considerazione i valori assoluti emerge una situazione un po diversa, solo alcuni comuni che presentano alti livelli di densità abitativa si ritrovano anche fra i comuni più popolosi, di seguito la tabella 1 che riporta i dati rispettivi ai 10 comuni più popolosi (dati Istat ). 11

12 Tabella 1 - Comuni più popolosi Pos. Comune Popolazione (ab) Superficie (km²) Densità (ab/km²) Altitudine (m s.l.m.) 1 Lecco Merate Calolziocorte , Casatenovo , Valmadrera , Mandello , Oggiono , Galbiate , Missaglia , Colico La Provincia di Lecco si articola in sette distretti, più precisamente: Lecco, Oggiono (Brianza oggionese), Meratese (Brianza meratese), Casatese (Brianza Casatese), Val San Martino, Valsassina, Lario orientale. Carta tematica 1 Nella Carta Tematica 1, vengono illustrati i sette distretti della Provincia di Lecco, ad ogni colore corrisponde un distretto: Il rosso rappresenta Lecco, il giallo Oggiono, il blu Merate, il verde Casatenovo, l arancio la Valsassina, il viola la Val San Martino e l azzurro Bellano (Lario orientale). La scomposizione della provincia in queste sette macro aree ha origini storico-geografiche, unica eccezione il distretto Casatese che alcuni inglobano nel Meratese. La composizione della popolazione rispetto agli indicatori di genere vede prevalere la componente femminile (51%) nella fascia di età tra i 60 e 64 anni e soprattutto in quella con più di 65 anni, mentre nella fascia di età fino ai 14 anni sono leggermente più numerosi i maschi. La composizione della popolazione in Provincia di Lecco rispetto agli indicatori: età, sesso e stato civile, viene descritta nel grafico 1, in cui vengono riportante le classi quinquennali di età sull asse Y e il genere sull asse X, i diversi colori rappresentano la distribuzione della popolazione per stato civile. 12

13 Grafico 1 - Popolazione per età, sesso e stato civile (Fonte: Dati ISTAT 2012; elaborazione TUTTAITALIA.it) In un ottica più generale la popolazione complessiva residente in provincia di Lecco rilevata durante il Censimento del 2011 era di abitanti, di seguito il grafico 2 che descrive in termini percentuali la struttura della popolazione per classi di età. Grafico 2 - Struttura per età della popolazione (Fonte: Dati ISTAT 2012; elaborazione TUTTAITALIA.it) Rispetto al tema della popolazione straniera residente nel comune di Lecco, i dati statistici aggiornati al 31 Dicembre 2010 segnalano abitanti, per lo più costituiti da persone provenienti dall Europa dell est, dal Nord Africa e dall Africa Nera. La zona intorno a Viale Filippo Turati, sita a pochi passi dal centro, è la più multietnica della città, le comunità più presenti sono quelle dei senegalesi, ivoriani, marocchini e cinesi. Per quanto riguarda invece la popolazione straniera residente nell intera provincia al 1 Gennaio 2011 è di e rappresenta l 8,1% della popolazione residente (Grafico 3). Facendo una statistica la comunità più numerosa è quella marocchina, segue quella romena e albanese (Grafico 4). 13

14 Grafico 3 - Rapporto (%) popolazione residente straniera sul tot. Residenti. (Fonte: Dati ISTAT 2012; elaborazione TUTTAITALIA.it) Grafico 4 - Composizione (%) popolazione straniera per paese d origine. (Fonte: Dati ISTAT 2012; elaborazione TUTTAITALIA.it) 3.3. Istruzione, formazione e lavoro Un aspetto fondamentale che contraddistingue un territorio è la qualità della formazione, che coinvolge i giovani e i loro percorsi lavorativi. Prima di tutto si rileva un sostanziale equilibrio positivo tra popolazione giovanile e anziana, una marcata presenza di giovani con un età inferiore ai 18 anni investe nella formazione conseguendo almeno un diploma o una qualifica professionale, è significativa la percentuale che prosegue negli studi universitari. Più precisamente, a partire dalle analisi condotte dall Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro, emerge che nel 2012 quasi il 70% dei diplomati ha proseguito gli studi all università, percentuale significativa ma inferiore rispetto agli anni tra il 2007 e il Tra i giovani che negli ultimi anni si inseriscono nel mercato del lavoro si rileva una maggiore frequenza rispetto le lauree triennali, seguono le lauree specialistiche e il diploma, dati più bassi si rilevano per le qualifiche professionali. Sebbene il tasso di scolarizzazione sia positivo esiste una presenza significativa (12-15%) di giovani tra i 15 e i 24 anni che non studia e non lavora, la maggior parte ha abbandonato gli studi e senza una qualifica lavorativa riscontra maggiori difficoltà nella ricerca di un lavoro, tuttavia, seppure in misura minore, si rileva una percentuale di giovani che entrano nel mercato del lavoro senza possedere una qualifica professionale o un diploma. La qualità della formazione scolastica non sembra avere un ruolo negativo sulla possibilità di accedere al mondo del lavoro, a tale riguardo dalle nostre fonti si stimano due fattori determinanti che vanno a contraddire una tendenza generale ed assodata in tutti i paesi sviluppati e in via di sviluppo secondo la quale vi è un rapporto positivo tra formazione e 14

15 occupazione, sia in termini qualitativi che quantitativi. Si rileva piuttosto uno squilibrio tra domanda e offerta di lavoro, se si pensa in particolare ai laureati aumenta la distanza tra domanda locale e offerta di lavoro altamente qualificata, si crea così un surplus di laureati che hanno difficoltà ad occuparsi sia nelle imprese locali che nella Pubblica Amministrazione. Lecco e la sua provincia, storicamente caratterizzata da un basso tasso di disoccupazione rispetto la media nazionale, era una realtà territoriale con una cultura industriale e operaia così forte e radicata da divenire fattore di condizionamento per la prospettiva stessa di molte giovani generazioni che vedevano, nella possibilità di un occupazione immediatamente disponibile, l accesso a quella indipendenza economica intesa come precondizione per la progettazione di un futuro autonomo con stabili basi economiche. Tale condizione aveva un risvolto tutt altro che insignificante dal punto di vista dei livelli di scolarizzazione, in quanto il contesto economico tendente alla piena e buona occupazione (il lavoro in fabbrica avveniva attraverso contratti a tempo pieno e indeterminato) induceva molto spesso i giovani a lasciare presto gli studi per entrare nel mondo del lavoro. Il territorio traeva così beneficio da uno sviluppo economico in cui la prosperità del lavoro (offerta e domanda) garantiva collocazione lavorativa immediata. L effetto di questa politica è stato il consolidamento di una cultura del lavoro poco propensa all innovazione, che negli anni ha portato molte aziende del territorio a non essere più al passo con i tempi e a perdere competitività. La crisi che ha colpito il territorio di Lecco negli ultimi anni è, in parte, l esito di questa mancata innovazione, i tassi di disoccupazione non sono mai stati così alti e i giovani, con basse prospettive di trovare lavoro a breve termine, proseguono con gli studi, segnando, su questo versante, un inedita inversione di tendenza. La crescita dei laureati, sebbene sia al di sotto della media nazionale, non viene assorbita dalle offerte di lavoro del territorio, per questo i giovani laureati escono dalla provincia e talvolta dalla nazione alla ricerca di un posto di lavoro. A partire da questa situazione Lecco ha dovuto rivedere il proprio sistema scolastico e rapportarlo al mercato occupazionale, cercando nuove soluzioni per ridurre il gap tra giovani con un alto livello di formazione e un mercato del lavoro in crisi, ancora legato ad una cultura industriale poco propensa ad investire sulla ricerca e innovazione. Proprio a partire da questa premessa la formazione è stata, in questi ultimi anni, un punto su cui il territorio ha voluto investire molto e il risultato è la nascita del nuovo Polo del Politecnico, con sede centrale a Milano. Inaugurato il 14/01/2013, rappresenta un eccellenza nell ambio della formazione universitaria, e ha da subito confermato le alte aspettative, registrando livelli di adesione positivi, anche tra gli studenti stranieri, 800 iscritti provenienti da 20 paesi di tutto il mondo; la facoltà che ha registrato un maggiore numero di iscritti è quella di Ingegneria edile/architettura. Il territorio si è dimostrato così terreno fertile su cui fare sperimentazione e il Politecnico rappresenta senza dubbio un luogo particolarmente adatto. Nove laboratori di ricerca sono stati messi a disposizione delle aziende del territorio per lavorare in sinergia su progetti di sviluppo e innovazione, l idea di base è quella di trasformare le conoscenze in fatturato, quindi fare crescere le realtà produttive lecchesi con prodotti capaci di renderle più competitive sui mercati globali. Promuovere rapporti di sinergia tra università e aziende è una scelta molto innovativa che ha due ricadute positive, la prima sulle aziende che, potendo disporre di conoscenze - frutto di risultati della ricerca, immediatamente fruibili - sono state incentivate ad uscire dall immobilismo del passato, la seconda sugli studenti che vedono ridurre la distanza tra l università e il mondo lavorativo, è significativa, a tale proposito, la percentuale, oltre l 85%, dei laureati del Polo di Lecco che hanno trovato lavoro entro due mesi dalla laurea. 15

16 Positivi anche i numeri degli iscritti agli altri due Poli universitari del territorio, ovvero l Istituto Eugenio Meda di Bosisio Parini, in collaborazione con la Facoltà di medicina dell Università degli Studi di Milano, e il corso di Scienze Infermieristiche dell Università degli Studi Milano Bicocca in distacco presso l Azienda Ospedaliera di Lecco. Sebbene non sia un centro di formazione merita essere citato l Osservatorio spaziale sito a Merate, punto di riferimento per molti studenti e ricercatori. 3.4 Economia e territorio Territorio a forte caratterizzazione industriale, Lecco tra la fine dell Ottocento e metà del Novecento rappresenta una delle eccellenze italiane grazie alla nascita di acciaierie e ferriere. Lo sviluppo industriale di questi anni plasma la stessa pianificazione urbana, soprattutto le fasce periferiche che diventano sede di capannoni di medio-grande dimensione e le case operaie sorgono limitrofe ad essi. Alcune delle aziende storiche nate nella città di Lecco, alcune ancora esistenti, altre da poco chiuse sono: la Fiocchi munizioni (operativa), l acciaieria Lucchini (operativa), la Icam (trasferita a Orsenigo, in provincia di Como), la Vismara (operativa), i F.lli Beretta (operativa), la Riello (in fase di chiusura), la File Leuci (da poco chiusa); hanno invece cessato l attività da diversi anni: la A. Badoni (chiusa nel 1993), uno dei due poli dell acciaieria e ferriera Caleotto( precisamente la sede dove attualmente c è il Centro Commerciale Meridiana, chiusa negli anni 90, mentre l altra è la Lucchini). Con la seconda metà del Novecento si apre un periodo di crisi per le grandi industrie e anche Lecco ne subisce le conseguenze con la chiusura di alcune delle acciaierie e ferriere più importanti del territorio. La crisi della grande industria porta la città a porre maggiore attenzione su altri mercati, aumentano così gli investimenti nel settore terziario e parallelamente l edilizia acquisisce un peso più significativo sul mercato della provincia. Esempio emblematico di investimento nel terzo settore è la nascita del Centro Commerciale Meridiana a seguito della chiusura dell acciaieria e ferriera Caleotto, progetto presentatosi come importante opera di riqualificazione della città, un punto strategico di connessione tra centro e periferia. La struttura è stata progettata dall architetto Renzo Piano, che ha previsto oltre a 54 negozi e un grande ipermercato anche la presenza di numerosi uffici nella struttura sovrastante. L evento Meridiana diventa un simbolo del processo di deindustrializzazione che ha investito la città di Lecco trasformando il suo stesso territorio. L aspetto più evidente di questo cambiamento è la progressiva riduzione del peso dell industria nell economia e la crescita del settore terziario, inoltre non solo le industrie sono diminuite rispetto al passato ma anche la loro ubicazione è cambiata, i siti produttivi più vicini al centro sono stati abbandonati per spostarsi nei comuni del territorio. La più grande realtà produttiva della provincia di Lecco è la Roda Acciai S.p.A., fondata nel 1956 nel comune di Pusiano, in provincia di Como, e trasferitasi nel comune lecchese di Bosisio Parini nel Attualmente l economia di Lecco si basa principalmente sulle attività commerciali e sull industria metalmeccanica, siderurgica ed elettrotecnica, sebbene queste ultime non siano state risparmiate dalla crisi economica ed alcune aziende ricorrano agli ammortizzatori sociali. 16

17 Il protrarsi della crisi economica sta già avendo effetti negativi a diversi livelli dell economia del territorio, parallelamente alle grandi industrie anche le piccole realtà artigiane (la cui attività è spesso connessa alla filiera produttiva delle imprese più grandi) ne subiscono le conseguenze. La crisi persistente delle grandi industrie ha avuto, quindi, conseguenze negative anche sui distretti, filiere produttive e contratti di subfornitura costituiti con le aziende artigiane. La forte identità economica del territorio, storicamente caratterizzata dalle attività manifatturiere, era cresciuta e si era consolidata su una cultura industriale e operaista (oggi fortemente impoverita per effetto della crisi) che aveva posto in secondo piano un identità socio-culturale pure presente ma estranea al circuito della produzione industriale. Tale identità, cresciuta e consolidata nel corso degli anni in modo meno visibile ma non per questo meno importante per la comunità lecchese, la troviamo nel settore del turismo che, sebbene offra notevoli opportunità, non è ancora pienamente valorizzato, si pensi alla ristretta dotazione di infrastrutture, in particolare stradali e ferroviarie, che sicuramente penalizza il territorio in termini di attrattività. Più dinamico è invece il settore dei servizi che ha contribuito ad innalzare i livelli di occupazione, soprattutto per il genere femminile. La crisi ha colpito il sistema economico della provincia su più fronti, coinvolgendo settori produttivi differenti; al fine di definire gli effetti reali della crisi sull economia del territorio si è analizzato il numero di imprese attive per ogni settore dal 2011 al 2013, viene presentato a sostegno il grafico 5. Grafico 5 - Imprese attive per settore Edilizia Servizi Industria parziale Agricoltura (Fonte: Dati CCIAA Lecco, Casse Edile CO/LC; elaborazione personale) L obiettivo di questa analisi non è la comparazione in termini assoluti dei diversi settori economici, bensì relativi, fatto 100 l intervallo dati di riferimento per ogni indicatore, si vuole mettere in evidenza la tendenza che si verifica all interno di ognuno di essi. Dai valori emerge una tendenza negativa nel settore dell edilizia, dell industria e dell agricoltura, è importante considerare che i dati riferiti al 2013 sono parziali, quindi soggetti a variazioni, fermandosi al 2012 la situazione rimane invariata sia per l edilizia che per l industria, cambia 17

18 invece per l agricoltura che tra il 2011 e i 2012 registra un incremento. Il settore dei servizi è l unico che riporta un segno positivo costante. L industria e l edilizia sembrano i settori più colpiti dalla crisi, le conseguenze non solo si ripercuotono sulle imprese, ma, in modo significativo, anche sui lavoratori alle loro dipendenze. Di seguito viene presentato un grafico che descrive il trend degli addetti dipendenti nelle imprese della provincia di Lecco, tra il 2007 e Marzo 2013, con un focus sulle diverse tipologie di impresa, più precisamente si distinguono i dipendenti dell industria, delle costruzioni e dei servizi (dati Istat, valori assoluti). Questi dati sono utili per misurare il livello della crisi dei singoli settori economici dal punto di vista dei lavoratori. Grafico 6 - Addetti dipendenti nelle imprese (Fonte: Dati CCIAA Lecco, Casse Edile CO/LC; elaborazione personale) Dal grafico si rileva una costante flessione negativa nel settore dell industria e delle costruzioni, nel primo caso se nel 2007 il numero di dipendenti era nel 2012 diventano e a Marzo del 2013 scendono a Per quanto riguarda il settore delle costruzioni si rileva la stessa tendenza negativa, nel 2007 si individuano 6871 dipendenti che nel 2012 scendono a 5953, tendenza che si riconferma anche per i primi tre mesi del 2013 in cui si registrano 5825 lavoratori. Il settore dei servizi sembra il meno colpito dalla crisi occupazionale, tanto da riportare un trend positivo costante, il numero di dipendenti nell anno 2007, 28693, sale a nel 2012, per poi scendere nei primi tre mesi del 2013 a 29767, dato che comunque supera i valori rilevati dal 2007 al Per quanto non di stretta pertinenza della presente ricerca si sottolinea che gran parte degli occupati nel settore dei servizi ha contratti di lavoro precari e spesso part-time. Altro aspetto che merita di essere indagato, all interno dello scenario della crisi economica sul territorio di Lecco, è il tasso di disoccupazione, conseguenza diretta della contrazione del numero di imprese e di lavoratori dipendenti. Se fino al 2005 il tasso di disoccupazione lecchese si manteneva basso (nei limiti del fisiologico), negli ultimi quattro anni si sono raggiunti livelli molto alti e decisamente inediti per la provincia lecchese. Proprio in merito 18

19 all andamento del tasso di disoccupazione sul territorio della Provincia di Lecco è necessario fare delle considerazioni più approfondite. Di seguito il grafico 7, che illustra questa tendenza (dati Istat %). Grafico 7 - Tasso di disoccupazione (%) ,7 6,9 5,3 5,6 4,5 3,2 2, (Fonte: Dati CCIAA Lecco, Casse Edile CO/LC; elaborazione personale) Dalla lettura del grafico emerge un andamento di forte crescita del tasso di disoccupazione, in termini percentuali il dato che si registra nel 2007 (2,6%) si vede quasi triplicato nel 2013 (7,7%), c è da precisare che quest ultimo dato è parziale, quindi soggetto a variazioni. Questa situazione mette in evidenza la diretta correlazione tra la crisi economica e i suoi effetti occupazionali particolarmente nelle aziende di piccola-media dimensione. Il dato esaminato non evidenzia un significativo - e negativo - fattore riconducibile alla stabilizzazione, nel tempo, dello status di disoccupato (disoccupazione di lunga durata) di una parte sempre maggiore di lavoratori che hanno perso il lavoro; fattore questo che in assenza di una ripresa del ciclo economico/produttivo e di mirate politiche attive del lavoro, rischia di produrre la lenta marginalizzazione di larghe fette di cittadini, andando così ad incrementare la fascia di popolazione non attiva (inoccupati che non cercano più un occupazione). La crisi economica condiziona inevitabilmente la quantità e la qualità dell attività sindacale che la rappresenta nei termini di seguito riportati; infatti, i dati delle categorie riferiti al 2012 che riguardano la qualità degli accordi sindacali rispecchiano questa situazione. Gli accordi difensivi, per alcune categorie, sono diventati una parte molto rilevante del loro lavoro, il caso più significativo si individua nella FIOM, categoria sindacale che svolge la sua attività nelle aziende metalmeccaniche anche di media e grande dimensione. Per capire meglio questa situazione viene presentato il Grafico 8, che descrive la composizione degli accordi sindacali rispetto alla loro tipologia. 19

20 Grafico 8 - Tipologia degli accordi sindacali Premi Produttività Cigo Cigs Cderoga CDSolidarietà Mobilità Transazioni ex. 411 (Fonte: Dati Categorie CDL Lecco; elaborazione personale) Osservando il Grafico 8 prima di tutto si nota che solo alcune categorie riportano risultati su tutti i tipi di accordi sindacali, più precisamente FIOM, FILCTEM, FILLEA, SLC e FLAI. Gli accordi difensivi 1 (collettivi o riferiti ad interventi volti alla tutela individuale - anche in costanza del rapporto di lavoro) prevalgono in quasi tutte le categorie, ad eccezione della FP e della SLC, questo significa che sempre più spesso i sindacalisti si trovano a trattare con aziende in crisi, che talvolta rischiano anche la chiusura. In molte circostanze, gli stessi sindacalisti, sono inoltre costretti ad intervenire per risolvere contenziosi aperti tra singoli lavoratori e datori di lavoro (pubblici o privati), determinando così un significativo incremento degli interventi ex art. 411 CPC. In una situazione di crisi non stupisce che diminuiscano le aziende con bilanci positivi, o comunque con margini di profitto tali da permettere l avvio di trattative finalizzate a stipulare accordi di tipo acquisitivo (di miglioramento delle condizioni di lavoro). Anche nella categoria FILCTEM dove gli accordi c.d. acquisitivi registrano i valori più alti, prevalgano tuttavia gli accordi difensivi. Rispetto alla categoria FILLEA è importante precisare che in aggiunta alla contrattazione di secondo livello - che la categoria promuove nelle grandi aziende o impianti di settore - la categoria promuove una Contrattazione Provinciale del settore Edile (contrattazione di secondo livello a tutti gli effetti); ad oggi il Contratto provinciale Edile interessa oltre 4000 lavoratori sparsi nelle centinaia di micro aziende e cantieri del settore. 1 Rispetto alle Transazione ex art. 411 CPC è da fare una specifica, la gestione di questo tipo di accordo individuale è strettamente collegata alle scelte politiche adottate da ogni categoria sindacale. 20

21 I giovani sembrano essere i più colpiti dalla crisi e dal conseguente calo della produzione che non consente alle imprese di integrare o assumere nuovo personale. Non è un caso che il tasso di disoccupazione giovanile sia passato dal 9,4% del 2008 al 20,9% del 2010, con una tendenza verso il 26% nel I dati Istat (Indagine Forze di Lavoro), all interno di un analisi che mette in comparazione le province lombarde in termini di tasso occupazionale, collocano Lecco in una posizione intermedia, più precisamente nel 2012 Lecco aveva un tasso di occupazione (64,3%) inferiore a quello di cinque province (Varese, Como, Milano, Cremona, Monza), e superiore a quello di sei province (Sondrio, Bergamo, Brescia, Pavia, Mantova, Lodi). 3.5 Territorio, Camera del Lavoro e Partecipazione La Camera del lavoro di Lecco ha una forte connotazione territoriale, definiti alcuni elementi chiave che caratterizzano la provincia di Lecco, quindi morfologia, demografia ed economia, è possibile approfondire un aspetto molto importante nella definizione di un organizzazione di questo tipo, ovvero il suo rapporto con il territorio. I risultati del suo operato diventano tangibili nei contesti locali e la popolazione ne è porta voce, uno degli indicatori che permette di valutare questo rapporto è il dato di tesseramento, qui considerato non già nel rapporto tra iscritti alla CGIL e lavoratori impiegati nelle imprese bensì nel rapporto tra popolazione (suddivisa per partizioni in ordine di età anagrafica) e adesione alla CGIL territoriale. Tale indicatore è senz altro il più sensibile ed oggettivo di cui si disponga (non a caso un indicatore analogo: rapporto tra lavoratori di un impresa/categoria e iscritti al sindacato nella stessa impresa/categoria è preso, unitamente al numero di voti ottenuti dalla stessa sigla sindacale in occasione delle elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie - RSU - quale rilevatore del livello di rappresentatività del sindacato). La rappresentanza sindacale, infatti, non è mai astratta o presunta, per questo misurarla significa riconoscerne la concretezza, visibile nell esperienza quotidiana che i soggetti sociali mettono in campo nell incessante bisogno di modificare i rapporti di forza interni alla dialettica sociale e, per questa via tratteggiare il profilo della loro visione di società muovendo, nel caso della CGIL, dalla soggettività del lavoro. Questo comporta, come si vedrà più avanti, un costante processo di autorganizzazione delle proprie attività, in un rapporto dinamico con il lavoro che si intende rappresentare. Ciò detto, la misurazione della rappresentanza attraverso il dato associativo non può comunque ritenersi esaustivo al fine di avere una percezione esatta del rapporto tra cittadini e Camera del Lavoro. Infatti, chi opera quotidianamente all interno delle Sedi della CGIL incrocia un flusso costante di cittadini, lavoratori e pensionati, che si rivolgono alle categorie e ai servizi anche solo per avere prime informazioni utili, su fatti di argomento sindacale che li coinvolgono, senza che ciò comporti la necessaria iscrizione alla CGIL (su questo punto la differenza sostanziale tra Sindacato dei Lavoratori quale è e resta la CGIL e il Sindacato degli Associati o dei Cittadini). La rappresentanza sindacale prende corpo nei risultati del tesseramento, per questo è importante aprire una parentesi sulle dinamiche che hanno caratterizzato il tesseramento negli ultimi dieci anni, considerando i dati dal 2003 al 2013, quindi il numero di lavoratori, disoccupati e pensionati iscritti alle rispettive categorie sindacali. Di seguito si presenta il Grafico 9, che riporta, in valori assoluti, i tesserati per ogni categoria sindacale. 21

22 Grafico 9 - Tesseramento categorie sindacali SPI DISOCCUPATI NIDIL FP FLC FISAC FILCAMS FILT FLAI FILLEA SLC FILTEA FILCEM FIOM (Fonte: Dati CGIL Lecco; elaborazione personale) Dal Grafico 8 emerge con chiarezza che la categoria sindacale che registra più tesserati in tutti gli anni è lo SPI, segue FIOM, FILLEA, FP, FILCAMS e FILCTEM (FILCEM + FILTEA dal 2012). Le altre categorie presentano valori più bassi stabili o, in taluni casi, in sensibile crescita negli anni. Nel complesso i valori registrano buoni margini di crescita, con un incrementato esponenziale degli iscritti nel corso degli anni, dal tot. tesserati al tot. tesserati si è verificato un incremento del 6%; nel 2013 si rileva tuttavia una decrescita sul tesseramento degli attivi ( nel 2012, nel 2013) a dimostrazione della diretta incidenza della crisi e conseguente riduzione della base occupazionale sulla dinamica del dato associativo. Quest ultimo aspetto, che può senz altro ritenersi valido nella generalità dei casi, non escluse tuttavia alcune specificità in ragione delle quali, pur a fronte di una contrazione, anche significativa, degli occupati di un settore, il dato associativo non viene compromesso (FLC). Fa da parziale contraltare a questa tendenza divenendone l effetto speculare l incremento del numero di tesserati disoccupati che è raddoppiato dal 2003 al 2013, significativo l incremento registrato nel passaggio dal 2012 al Considerato il crescente peso che va assumendo il tesseramento sui disoccupati, viene fatto un approfondimento sulle dinamiche che hanno caratterizzato in tale senso l ultimo decennio, di seguito il Grafico

23 Grafico 10 - Tesseramento della categoria Disoccupati dal 2002 al (Fonte: Dati CGIL Lecco; elaborazione personale) Il grafico evidenzia una forte crescita nel 2013, dove il numero di tesserati disoccupati (738) è quasi raddoppiato rispetto al 2002 (365). Sino al 2007 non si rilevano variazioni significative, mentre dal 2008 i valori iniziano a crescere, si assiste ad una flessione negativa tra il 2010 e il 2011, ma dal 2012 la crescita continua sino a raggiungere i livelli record del Questa situazione è perfettamente in linea con l andamento del tasso di disoccupazione degli ultimi anni (vedi Grafico 7) e spiega, almeno in parte, il calo dei tesserati attivi verificatosi nel Dai dati di tesseramento emerge un aspetto interessante, confermato dal report del 2013 che riguarda la percentuale di tesserati immigrati; tale dato ha un peso importante sul totale degli iscritti attivi, mentre non ha incidenza sul tesseramento dei pensionati. Sul totale degli iscritti attivi (17644) gli immigrati (2439) rappresentano il 13,8%, mentre sul tesseramento dei disoccupati (tot. 718) sono il 39% (280). Di seguito il Grafico 11, che descrive l incidenza degli iscritti immigrati sul totale dei tesserati di quattro macro aree, quali l Agro-Industria, i Servizi, la Pubblica Amministrazione e i Disoccupati. 23

24 Grafico 11 - Tesseramento della categoria Disoccupati dal 2002 al Agro-Inustria Servizi Pub.Amm. Disoccupati Immigrati (Fonte: Dati CGIL Lecco; elaborazione personale) Dai dati presentati nel grafico si rileva una maggiore incidenza dei tesserati immigrati sul totale degli iscritti nella macro area Agro-Industria e su quella dei Disoccupati, sebbene con rapporti differenti. L analisi della demografia urbana ha messo in luce che una parte significativa dei residenti in Provincia di Lecco è straniera (8,1%), questo dato, parallelamente ai risultati sul tesseramento, deve fare riflettere, anche rispetto le future scelte politico-organizzative. A partire dai dati sul tesseramento registrati dalla CGIL nel corso di questo decennio, è interessanti mettere in rapporto la quota di tesserati sul totale della popolazione del territorio della provincia di Lecco. Più precisamente, considerati i dati al , viene messo a confronto il numero dei tesserati lavoratori e disoccupati con la popolazione in età attiva residente in provincia di Lecco compresa tra i 15 e i 64 anni, e il numero dei tesserati pensionati con la popolazione con più di 65 anni. Il totale degli iscritti lavoratori e disoccupati è di 18622, il numero di abitanti nella provincia di Lecco che si collocano nella fascia tra i 15 e i 64 anni è , il rapporto percentuale dei tesserati CGIL (lavoratori e disoccupati) sul totale della popolazione attiva è dell 8,5%. Per quanto riguarda il numero dei tesserati pensionati, si registrano iscrizioni, mentre la popolazione residente in provincia di Lecco con più di 65 anni si costituisce da persone. La percentuale di tesserati pensionati sul totale della popolazione con più di 65 anni è del 37%, valore più alto rispetto al livello di tesseramento della popolazione in età lavorativa. Questa comparazione è chiaramente condizionata dalla variabile di confronto, ovvero la numerosità della popolazione di età compresa fra 15 e 64 anni e quella con più di 65 anni, rispettivamente di e Questo aspetto sicuramente influenza la lettura dei dati ma non nasconde un marcato attaccamento da parte dei pensionati alla CGIL, aspetto che viene confermato dai valori assoluti che descrivono una situazione in cui i tesserati pensionati sono numericamente superiori rispetto ai tesserati lavoratori o percettori di ammortizzatori sociali, rispettivamente e In questa sezione di analisi si considerano i dati al 2012 in quanto si dispone dei dati di CISL e UIL aggiornati a questa data; al fine di confrontare i dati dei tre sindacati è necessario che questi si riferiscano al medesimo anno. 24

25 Al fine di comprendere le dinamiche del tesseramento in CGIL in una logica di sistema diventa particolarmente importante conoscere parallelamente anche i dati di tesseramento delle altre due organizzazioni sindacali presenti sul territorio di Lecco, ovvero CISL e UIL. I dati presi in considerazione si riferiscono al 2012 e anche in questo caso vengono messi in rapporto alla popolazione in età attiva e pensionati. I tesserati CISL in età attiva si quantificano in 16440, considerata la popolazione compresa fra i 15 e i 64 anni (218299), il rapporto è del 7,5%, valore inferiore rispetto a quello rilevato in CGIL. Per quanto riguarda il livello di tesseramento dei pensionati in CISL si registrano adesioni, più precisamente sul totale della popolazione con più di 65 anni (68988) il 43% è iscritto al sindacato, valore superiore a quello della CGIL. Per quanto riguarda i tesserati UIL si individuano 5000 iscritti in età attiva, il rapporto percentuale con la popolazione tra i 15 e i 64 anni è del 2%, mentre i tesserati pensionati sono 3000, il 4% della popolazione con più di 65 anni. Dalla comparazione dei dati sul tesseramento dei tre sindacati emerge che i valori registrati da CGIL e CISL sono nettamente superiori a quelli della UIL. Più precisamente la CGIL risulta essere più forte sul tesseramento della popolazione attiva, anche se i valori percentuali si discostino di un solo punto, mentre la CISL è superiore sul tesseramento dei pensionati, in questo caso la distanza percentuale è più definita. Di seguito si riportano i Grafici 12 e 13 che illustrano la percentuale di tesserati dei tre sindacati - CGIL, CISL, UIL - sul totale della popolazione, in età attiva e con più di 65 anni. Grafico 12 - Rapporto tra popolazione in età attiva e tesserati CGIL, CISL, UIL 2% 8,5% 7,5% 82 UIL CGIL CISL pop. non tesserata (Fonte: Dati CGIL Lecco, CISL Lecco, UIL Lecco; elaborazione personale) 25

26 Grafico 13 - Rapporto tra popolazione pensionata e tesserati CGIL, CISL, UIL 16% 4% 37% 43% UIL CGIL CISL pop. non tesserata (Fonte: Dati CGIL Lecco, CISL Lecco, Uil Lecco; elaborazione personale) Nei due precedenti grafici è stato messo in rapporto il dato del tesseramento con due fasce di popolazioni (tra anni, con più di 65 anni); occorre avere sempre presente che quando parliamo di popolazione in età attiva (Grafico 12) ricomprendiamo una popolazione potenzialmente interessata da tutte le tipologie di rapporto di lavoro, e forme di occupazione, previste dal nostro ordinamento legislativo e contrattuale, includendo, in tal senso, oltre al classico contratto subordinato anche il parasubordinato, il lavoro autonomo, ecc. Ciò significa che nel grafico vi sono fette di popolazione che svolgono lavori che non rientrano direttamente nelle fasce di rappresentanza del sindacato. Nel prossimo passaggio operativo si vuole mettere in rapporto il numero di tesserati attivi con il numero di lavoratori dipendenti nella provincia di Lecco. In questo modo è possibile esplorare con più precisione il livello di incidenza dei tesserati attivi CGIL sulla fetta di popolazione effettivamente coinvolta. Secondo i dati della CdL di Lecco aggiornati a Marzo 2013, i lavoratori dipendenti (nel settore privato e pubblico) in provincia di Lecco sono , a partire da questo dato, considerato che i tesserati attivi CGIL sono , si stima che il 21% dei lavoratori dipendenti è tesserato CGIL. Per quanto riguarda il dato CISL, con tesserati attivi, il rapporto è del 18,5%. Il dato della UIL a disposizione non è rappresentativo dei tesserati attivi, infatti, nei 5000 tesserati non pensionati sono comprese anche altre tipologie di tesseramento, per questo motivo non verrà preso in considerazione. Il rapporto complessivo tra tesserati ad un organizzazione sindacatale (CGIL + CISL) e lavoratori dipendenti della provincia è del 39%, al netto del dato UIL. Di seguito, nel Grafico 14, viene illustrato il rapporto tra tesseramento dei lavoratori, in CGIL e CISL, e popolazione occupata (lavoro dipendente) in provincia di Lecco. 26

27 Grafico 14 - Rapporto tra popolazione occupata e tesserati CGIL, CISL 18% 21% 61% pop. non tesserata CGIL CISL (Fonte: Dati CCIAA Lecco, Casse Edile CO/LC, FP; elaborazione personale) Prendendo in considerazione i valori registrati dai due sindacati che si dividono la fetta più grande dei tesserati sul territorio (CGIL e CISL), emerge un dato importante: Nel 2012 i tesserati CGIL disoccupati sono 512, i tesserati CISL 178. È importante precisare che il tesseramento dei disoccupati passa, prevalentemente (anche se non in via esclusiva, giacché una parte di essi si iscrive per avere accesso a taluni servizi con tariffe agevolate), attraverso la scelta fatta dagli stessi nella fase di compilazione della domanda di disoccupazione, svolta dai Patronati. Più in generale, i dati registrati dai Patronati (INCA, INAS, ITAL) e dalle ACLI della provincia di Lecco, relativi al 2012, evidenziano una situazione di forte squilibrio, dove il 60% dell attività di Sostegno al reddito 3 è svolta dal Patronato INCA (CGIL), segue il Patronato INAS (CISL) con una percentuale del 20%, il Patronato ITAL (UIL) e le ACLI svolgono la restante parte. È ipotizzabile che questi valori siano il risultato di diverse scelte politicoorganizzative sulla gestione delle pratiche di disoccupazione (ASPI, Mini ASPI) e mobilità. In questa sede viene fatto un approfondimento sull attività svolta dal Patronato INCA e si cercherà di capire se esistano motivi oggettivi che spieghino questo dato. 3 Area di attività di Patronato che si compone dalle seguenti pratiche: Disoccupazione, Mobilità, Assegni familiari, Congedi di Maternità e Parentali, Cure termali, Indennità di Malattia. 27

28 3.6 La presenza dei servizi CGIL sul territorio La presente analisi, come da premesse, si pone come obiettivo lo studio dei servizi della CdL di Lecco a partire dalla caratterizzazione del territorio su più livelli, in questo paragrafo viene riservata particolare attenzione alla presenza dei servizi sul territorio della provincia di Lecco, in rapporto alla densità abitativa dei comuni. In questo modo si vuole capire se i criteri adottati nelle scelte di decentramento dei servizi abbiano considerato la densità abitativa che caratterizza i contesti locali entro i quali si trovano ad interagire i servizi. Nella Carta tematica 2 vengono incrociate le due variabili di cui sopra, ovvero la densità di popolazione dei comuni e la presenza dei servizi sul territorio. Il risultato di questa operazione è molto interessante, l ubicazione delle sedi principali (nelle quali vengono garantite più apertura al pubblico) - indicate dai cerchi neri - si sovrappone ai comuni delle prime due fasce per densità abitativa, ad eccezione di Mandello, nella terza fascia. Per quanto riguarda invece le sedi in cui vengono garantite delle permanenze nei giorni stabiliti - indicate dai cerchi bianchi all interno - si nota la loro presenza nei comuni di seconda e terza fascia per densità abitativa, solo tre si trovano in comuni di quarta, quinta e sesta fascia. I comuni a bassa densità abitativa si trovano nell area orientale del Lago e nella Valsassina, l assenza di sedi nei comuni limitrofi è sicuramente uno dei motivi che sostiene la scelta di mantenere delle permanenze. La scelta di essere presenti sul territorio con una struttura capillare risponde a più esigenze, da un lato rivolgendosi ai cittadini con i loro bisogni, dall altro cercando di essere competitivi; rispetto a questo ultimo punto si pensi che essere assenti su territori in cui sono presenti i competitor significa perdere una fetta di potenziali utenti. Per questi motivi è importante e strategica la presenza sul territorio della CGIL, ruolo di particolare rilievo, in questo senso, è rivestito dai volontari SPI, che aprono e gestiscono le sedi zonali, anche quando non sono attivi i servizi. 28

29 Carta tematica 2 - Densità abitativa e decentramento dei servizi (Fonte: Su carta tematica di UNIONCAMERE, elaborazione personale con dati della CdL Lecco) 29

30 3.7 Il costo del decentramento Disporre di un sistema di servizi capillare, che risponda a criteri di efficacia ed efficienza, è il risultato di scelte d investimento. La CdL di Lecco, riconosciuta l importanza si stare sul territorio, ha investito sulle sedi zonali, con le modalità che vedremo di seguito. Prima di tutto è importante distinguere tra sedi di proprietà e sedi in affitto, sono quattro quelle di proprietà, più precisamente la sede di Calolziocorte, di proprietà dello SPI, la sede di Costamasnaga di proprietà della CGIL e dello SPI (proprietari al 100% di unità immobiliari separate), la sede di Oggiono, di proprietà della FIOM (50%), della CGIL (17%), dello SPI (17%), della FILLEA (16%), e quella di Paderno di proprietà dello SPI. Le restanti sedi hanno un canone di affitto, di cui sei sono onere esclusivo dello SPI, (Ballabio, Casatenovo, Introbio, Olgiate, Olginate, Valmadrera), quattro della CGIL (Bellano, Colico, Dervio, Mandello); per la sede di Merate è previsto l onere della CGIL con addebito a FIOM e SPI (dei 500 millesimi CGIL addebito di 63,65 a FIOM e 54,5 a SPI) e per quella di Barzanò, le cui spese sono attualmente a carico del CSF, è in programma un passaggio con la CGIL. Le spese di Enel, riscaldamento, acqua, telefono, pulizie, assicurazione e Tarsu vengono divise tra SPI e CGIL, ad eccezione della sede di Oggiono per cui intervengono anche le categorie che detengono una % di proprietà. La sede che rappresenta la fonte di costo maggiore è quella di Oggiono, seguono le sedi di Calolziocorte, Merate, Casatenovo, Barzanò, Introbio e Mandello, le restanti registrano spese più basse. È importante fare una precisazione rispetto alla sede di Mandello, attualmente sita nel palazzo comunale, in quanto è già stata definita una nuova ubicazione degli uffici, nella medesima via ma in un edificio privato con spazi più ampi, da tenere in considerazione che questo passaggio comporterà anche una variazione dei costi. Lo scenario che emerge associa le spese più alte a tre sedi ministeriali, rispettivamente di Oggiono, Calolziocorte e Merate. Questo scenario risponde ad un modello organizzativo che ha in sé due fattori determinati: Le scelte politiche ed ideologiche che hanno sostenuto il presidio del territorio e le risorse economiche dedicate a questo fine, in rapporto ai più complessivi equilibri economici. Ogni ipotesi di riorganizzazione deve tendere a sviluppare e mantenere un rapporto sinergico tra componente politica (scelta della territorialità) e quella organizzativa/gestionale. Tale ipotesi non può mai prescindere da un continuo monitoraggio e aggiornamento dei modelli organizzativi e delle procedure interne ad ogni servizio, in funzione delle nuove domande e degli eventi che tendono a modificare dall interno i modelli organizzativi, più di quanto non accada sulla scorta delle deliberazioni assunte dall organizzazione nelle sedi deputate/formali. 30

31 4. Il Patronato INCA Il Patronato INCA (Istituto Nazionale Confederale di Assistenza), nasce l 11 Febbraio del 1945 durante il I Congresso della CGIL, nel 1947 una Legge dello Stato italiano ha riconosciuto ruolo e funzioni del Patronato, più precisamente ha conferito il compito di assistenza dei lavoratori e non nel rispetto alla normativa italiana, comunitaria e internazionale in materia di : previdenza, salute e benessere nei luoghi di lavoro, infortuni e malattie professionali, prestazioni socio assistenziali e cittadinanza; con un nuovo Regolamento del 2008 sono stati ampliati gli ambiti di azione. Attualmente l INCA si presenta come il primo Patronato in Italia e all estero in termini di attività svolta, inoltre fa parte del Coordinamento patronati (Ce.Pa.) - con Inas (CISL), Ital (UIL) e Acli - sede in cui vengono realizzate proposte per migliorare il sistema previdenziale e di welfare, anche attraverso il confronto e la collaborazione degli Istituti di previdenza pubblici italiani. Il Patronato INCA è operativo sul territorio italiano ma anche nei Paesi in cui, attraverso il fenomeno migratorio, si sono stabilizzate importanti comunità italiane (Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Slovenia, Spagna, Svizzera, Svezia, negli altri continenti, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Colombia, Perù, Stati Uniti, Uruguay e Venezuela). Negli ultimi anni sono nate altre sedi in Senegal, Tunisia e Marocco, considerato il costante incremento dell immigrazione da questi paesi in Italia. 4.1 Le attività di Patronato I servizi erogati dal Patronato INCA sono volti a garantire assistenza ai lavoratori e non a diversi livelli, per conoscerli meglio è importante definire in modo tecnico le sue attività, quindi le macro aree tematiche che si costituiscono da diverse tipologie di pratiche. I Patronati sono finanziati da uno specifico fondo di accantonamento degli enti di previdenza e sottoposti per questo a ispezioni del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che verifica ogni anno l attività svolta e in base ad un paniere che identifica le pratiche finanziabili (se di esito positivo) assegna un punteggio e determina la quota del fondo Patronati; ciò non significa che nell articolato paniere delle attività svolte tutte diano diritto al riconoscimento di un finanziamento, come vedremo più avanti, infatti, una parte rilevante del lavoro svolto dal Patronato, non produce ricavi economici determinando significative criticità sul piano dell equilibrio del conto economico. Le macro aree che costituiscono l attività di Patronato sono 10, di seguito vengono presentate: Le Pensioni sono pratiche finanziabili se di esito positivo, è possibile l adesione al sindacato con la firma sulla delega concomitante da parte del lavoratore. Questo tipo di attività ha rappresentato storicamente la parte più importante e qualificante del lavoro svolto dal Patronato. Ricostituzioni e Supplementi sono attività ricollegabili alla prima, riguardano il ricalcolo delle pensioni e l aggiunta di contributi maturati dopo la decorrenza, richiedono un approfondita conoscenza della materia pensionistica e della giurisprudenza in materia previdenziale che, nel tempo, è stata emanata e anche per questo è attività finanziabile. 31

32 La Verifica delle Posizioni Contributive riguarda il controllo dei contributi versati nel corso della carriera lavorativa dell assicurato, quindi la previsione della decorrenza pensione, il suo importo, la verifica del corretto accredito figurativo, le ricongiunzioni ed i riscatti, la possibilità di autorizzare ai versamenti volontari per il raggiungimento del diritto a pensione, la richiesta di estratto conto certificativo. Tutte queste pratiche non rientrano nell attività finanziabile. L Area SPI si occupa del controllo degli indebiti pensionistici, delle domande di ratei, della verifica degli importi delle pensioni, del cambio dell ufficio pagatore e delle ricostituzioni reddituali. L Invalidità civile rappresenta un altro settore di attività su cui il Patronato è operativo, ovvero il riconoscimento della pensione o assegno di invalidità civile, l indennità di accompagnamento e di frequenza, il riconoscimento di handicap grave ai sensi della L. 104/92 e del collocamento mirato si sensi della L. 68. Questa attività se di esito positivo è finanziabile. L inabilità e l assegno di invalidità lavorativa è attività finanziabile per il riconoscimento ai lavoratori o ex lavoratori affetti da patologie gravi di un assegno di invalidità, che permette di compensare la perdita economica per il mancato guadagno e, nei casi più gravi, dell inabilità ad ogni attività lavorativa. Queste pratiche sono fatte in collaborazione con il medico legale. Le pratiche di permessi per l assistenza a disabili gravi, riconosciuti ai sensi della L.104/92, sono inviate telematicamente all INPS, per questo hanno una piccola quota di finanziamento. L INAIL è un attività su cui il Patronato investe particolare attenzione, al fine di tutelare infortuni e malattie professionali; spesso vengono fatti approfondimenti sui singoli casi segnalati per individuare spazi di intervento utili ad affermare un diritto e rivendicarlo nelle sedi opportune. Per questo sono fondamentali le competenze messe a disposizione da medici specialisti e legali specializzati nel settore. Da oltre un anno questa attività viene svolta anche in collaborazione con lo Sportello Tutela Penale degli Infortuni e Malattie Professionali, costituito per facilitare la messa in comune delle conoscenze sui casi intercettati e favorire un costante scambio tra l area Politica e quella Tecnica. Non tutta l attività è finanziabile. Area di attività in forte crescita è quella del Sostegno al reddito, costituita da pratiche di Assegno sociale per l impiego (ASPI), Mobilità, Assegni familiari, Congedi di Maternità e Parentali, Cure termali, Indennità di Malattia. L invio telematico di queste istanze prevede una piccola quota di finanziamento, oltre alla possibilità, per il disoccupato che usufruisce delle competenze offerte dallo Sportello Sostegno al Reddito, di adesione al Sindacato attraverso la firma di delega sulle prestazioni di ASPI/Mini ASPI e Mobilità. L area Migranti viene svolta da uno sportello specifico, si possono collocare nell attività finanziabile le pratiche di Richiesta e Rinnovo del Permesso di Soggiorno, la Richiesta e l Aggiornamento della Carta di Soggiorno e il Ricongiungimento. Costituiscono invece attività non finanziabile le domande per il Test di Italiano e i Decreti Flussi. L Assegno sociale è una pratica assistenziale che prevede per i cittadini italiani e i lungo soggiornanti la possibilità di un sostegno al raggiungimento di un età stabilita per legge. 32

33 4.2 La presenza del Patronato INCA nella Provincia di Lecco Gli uffici di Patronato INCA operativi sul territorio lecchese hanno la loro sede centrale nella Camera del lavoro di Lecco, in Via Besonda 11, con un orario di apertura al pubblico che garantisce la copertura al mattino e al pomeriggio (vedi tabella a). Altre 14 permanenze sono a garantire il servizio sul territorio della provincia, più precisamente i comuni in cui è presente l attività di Patronato sono: Barzanò, Mandello, Merate, Calolziocorte, Casatenovo, Oggiono, Valmadrera, Costa Masnaga, Olginate, Colico, Bellano, Introbio, Olgiate Molgora, Paderno d Adda. Di seguito la tabella che presenta una descrizione delle 15 sedi di Patronato della Provincia di Lecco rispetto l indicatore Orario di apertura al pubblico. Le prime 6 sono riconosciute come sedi ministeriali, fatta eccezione per Barzanò che è una permanenza del comprensorio di Merate. A partire dal primo Gennaio del 2014 è stata aperta una nuova sede ministeriale a Costa Masnaga, considerata la recente istituzione di questa sede non può essere oggetto di analisi di stati storici. È da specificare che alcune sedi zonali oltre agli orari di apertura al pubblico prevedono la possibilità di ricevimento su appuntamento. Tabella a - Permanenze delle sedi di Patronato INCA Sede Indirizzo Orari di apertura Giorni di apertura Mattino Pomeriggio Mar. /Mer. / Ven. Via Besonda, Lunedì Lecco Giovedì Sabato Barzanò (Comprensorio di Merate) Via dei Mille, Mar. / Giov Giovedì Merate Via Giotto, 6/ Mar./Mer Lunedì Mandello Via Dante, Giov. / Ven Martedì Calolziocorte Via F.lli Calvi, Lun. / Giov Mercoledì Oggiono Via Lazzaretto, Lun./Ven Mercoledì Costa Masnaga Via Di Vittorio Lunedì Martedì Casatenovo Via Castelbarco, Venerdì Valmadrera Via Roma Giovedì Olginate P.za D Adda, Venerdì Colico Via Cipollina, Mercoledì Bellano Via Manzoni, Mercoledì Introbio Via Alla Filanda, Venerdì Lunedì Olgiate Molgora Via Roma, Giovedì Paderno d Adda Via Al Ponte, Giovedì 33

34 Dai dati in tabella emerge che la sede di Lecco ha un apertura di più ore al pubblico rispetto le sedi zonali, questo per il regolamento dei Patronati INCA che prevede infatti per le sedi provinciali un apertura al pubblico di almeno 30 ore, mentre per le sedi zonali 10. Il servizio viene garantito sia la mattina che il pomeriggio, ad eccezione del Giovedì, giornata in cui è prevista al mattino l apertura di due sportelli liberi e uno su appuntamento, mentre nel pomeriggio l ufficio rimane chiuso al pubblico. L apertura del Sabato mattina è prevista solo per la sede provinciale, che garantisce la presenza di un operatore. Le sedi zonali dispongono di uno sportello, tuttavia il nuovo modello organizzativo ha portato delle modifiche che prevedono la presenza, nelle sedi a maggiore flusso di utenza, di più sportelli aperti, più precisamente le sedi coinvolte sono quelle di Oggiono, Calolziocorte e Merate. Le rimanenti 8 sedi prevedono la presenza di un operatore non più di 2 volte la settimana e sono definite permanenze. Oltre alle 15 sedi presentate nella tabella precedente, ci sono 42 recapiti che garantiscono la fruizione di alcuni servizi, da intendersi come informazioni orientative. Di questi 42 recapiti uno si trova all interno di una realtà industriale del territorio, quale la Rodacciai, importante aziende della provincia di Lecco. Di seguito la tabella b che presenta i recapiti di Patronato nei comuni della provincia. Tabella b - Recapiti di Patronato Recapiti Comune Indirizzo Orari Giorni ANNONE BRIANZA Municipio via S. Antonio,4 9,30-10, Mercoledì BALLABIO Sede sindacale p.za Mazzini, 55 10,00-12,00 Venerdì BARZAGO Municipio 17,00-18,00 Giovedì BARZIO Palazzo Manzoni via Manzoni 11,00-12, Giovedì BOSISIO PARINI Municipio via Parini 17,00-18, Mercoledì BRIVIO Municipio via V.Emanuele,12 11,00-11,30 Giovedì BULCIAGO Centro La Terza Età p.za A. Moro 15,30-16,30 Giovedì CASSAGO B. ZA Municipio p.za Trento e Trieste 14,30-15,30 Giovedì CASTELLO BRIANZA Municipio via Dante,1 11,30-12, Mercoledì CERNUSCO LOM. Municipio via Lecco,36 10,00-10,45 Giovedì CORTENOVA Municipio p.za Umberto I,5 14,30-15, Giovedì CREMELLA Municipio p.za Don S. Colombo,1 14,00-14,30 Giovedì CREMENO Municipio via XXV Aprile 14,30-15, Giovedì DERVIO Sede U.S. Derviese via Martiri,11 13,30-17,00 Giovedì DOLZAGO Municipio via Corsica,16 10,30-11, Mercoledì ESINO LARIO Municipio P.za Ing. P. Pensa 4 10,30-12,00 1 Venerdì GALBIATE Auditorium via I Maggio,3 9,00-10,00 Lunedì INTROZZO Pizzeria "Piccolo Fiore" 10,00-10,25 3 Venerdì del mese LIERNA Municipio 10,30-11, Martedì LOMAGNA Centro sociale via Limonta, 7 14,30-15,15 Martedì MARGNO Municipio 11,00-12, Giovedì MISSAGLIA Municipio via Merlini,2 10,30-11,30 Mercoledì MONTICELLO Casa di Riposo via Sirtori 9,30-10,30 Mercoledì NIBIONNO Municipio p.za Caduti,2 15,00-16, Mercoledì OSNAGO Municipio via Rimembranze 9,00-10,00 Giovedì 34

35 PASTURO Municipio p.za V. Veneto 10,00-11, Venerdì PERLEDO Municipio 9,00-10, Martedì PREMANA Municipio via V.Emanuele,5 09,00-10, Venerdì ROBBIATE Villa Concordia 17,00-17,30 Martedì ROGENO Municipio p.za Martiri Libertà 16,00-17, Mercoledì SIRONE Municipio p.za Don Brioschi,13 10,30-11,30 Lunedì SUEGLIO Bar Sùej Via Ai Monti 1 9,30-10,00 3 Venerdì del mese TACENO Municipio 9,00-10, Venerdì TREMENICO Municipio via Roma,4 10,30-11,30 3 Venerdì del mese VARENNA Municipio 10,00-10, Martedì VENDROGNO Municipio via Casanova,1 9,30-10,30 Ultimo Martedì del mese VERDERIO INF. Municipio via Tre Rè,2 15,30-16,15 Martedì VERDERIO SUP Municipio viale Rimembranze, 2 16,15-16,45 Martedì VESTRENO Ristorante Valvarrone 9,00-9,25 3 Venerdì del mese RODAACCIAI Azienda 13,30-14, Mercoledì 4.3 Le risorse umane del Patronato INCA: ruoli e tempi di lavoro Fatta chiarezza sulle presenza del Patronato nel territorio della provincia di Lecco, diventa importante conoscere più da vicino il complesso sistema di risorse umane che costituisce l apparato INCA, quindi le tipologie contrattuali del personale e la distribuzione dei tempi di lavoro all interno di una settimana tipo. In questo modo è possibile mappare, all interno di un quadro lavorativo settimanale, la presenza e i ruoli delle risorse umane. E importante fare due premesse, la prima che il tempo di lavoro di cui dispone ogni operatore non si esaurisce nell attività di front-office allo sportello, bensì comprende anche momenti di lavoro in back-office, la seconda che non necessariamente l orario di lavoro di un operatore si struttura all interno di un unica sede, è infatti possibile che l attività venga svolta su diverse zone. I contratti attivi sulle risorse umane operative nella sede provinciale sono cinque, nel dettaglio due contratti a tempo pieno e indeterminato di 38h, un tempo parziale di 24h indeterminato, un tempo parziale di 36h determinato, un tempo parziale di 4h determinato, a questi contratti si aggiungono due collaborazioni, rispettivamente di 12h e 8h. Per quanto riguarda i contratti delle risorse umane operative sulle sedi zonali si registrano 4 tempi pieni e indeterminati di 38h, 3 tempi parziali indeterminati, rispettivamente di 25h, 27h e 28,30h, un tempo parziale di 16h determinato. Soffermandosi sulla sede provinciale, oltre ai contratti attivi delle risorse umane assunte CGIL e le due collaborazioni sono operativi due volontari. Un volontario svolge l attività di front-office nell area del Sostegno al reddito per 16h settimanali, una volontaria svolge attività di back-office come rinforzo al lavoro d ufficio per 8h settimanali, altri cinque volontari SPI sono presenti nell area INCA e gestiscono a turnazione il punto accoglienza, svolgendo la funzione di filtro delle persone in entrata. Per fare maggiore chiarezza viene illustrato nella Tabella c il rapporto tra numero di operatori, giorni settimanali e fasce orarie nella sede di Lecco; non viene inserita la referente dell ufficio migrazione, in quanto ha una gestione autonoma. 35

36 Di seguito le risorse umane che operano all interno del Patronato, distinte per colori: Assunti CGIL Volontario SPI che si occupa dello sportello del Sostegno al reddito Volontaria SPI che opera nel back-office con la funzione di sostegno e rinforzo delle attività di patronato richieste Collaboratrice SPI che si occupa delle attività inerenti al Pubblico Impiego, sia allo sportello su appuntamento che in di back-office Collaboratrice SPI che opera nel back-office, si occupa prevalentemente della chiusura delle pratiche Tabella c - Presenza oraria degli operatori h / gg Lun. Mar. Mer. Giov. Ven. Sab / E importante precisare che l orario di lavoro di due operatori non si svolge interamente nella sede provinciale, più precisamente un operatore il Martedì pomeriggio e il Mercoledì opera sulla sede di Merate; un altro operatore è presente una volta al mese nel comune di Esino e due volte al mese in quello di Ballabio. Tutti i Martedì mattina un operatore di Lecco e uno delle zone (a turno) si recano all INPS di Lecco per la consegna e verifica delle pratiche, la stessa cosa avviene per la sede INPS di Merate, in cui si reca un operatore della sede zonale di Merate il Mercoledì. Dai dati in tabella si nota come la fascia oraria della mattina sia caratterizzata in media dalla presenza di più personale, viene così garantita l apertura di più sportelli. Al pomeriggio invece sono due gli sportelli che ricevono l utenza senza appuntamento e per due volte la settimana, il Martedì e il Giovedì pomeriggio, un operatore INCA e un collaboratore si occupano degli appuntamenti con l utenza del Pubblico impiego. Ogni operatore dispone nell arco della settimana di almeno una mezza giornata in cui lavorare in back-office. A turnazione settimanale ogni operatore riceve la mattina su appuntamento. Anche le risorse umane operative sulle sedi zonali possono svolgere la loro attività in più uffici, ne sono un esempio i due operatori rispettivamente referenti della sede di Mandello e Costa Masnaga, il primo segue anche tutta l area del Lario (Bellano, Dervio, Colico) e la Valsassina (Introbio), il secondo la sede di Casatenovo e di Valmadrera. Inoltre, ci sono altri tre operatori che svolgono il proprio lavoro su diverse sedi, con contratti a tempo indeterminato rispettivamente di 25 h, 38 h e 28,30 h settimanali. Il primo è operativo sia nella sede di Oggiono che di Calolziocorte, il secondo - responsabile della sede di Calolziocorte - ha avuto una modifica temporanea che prevede la sua presenza per due mezze giornate a settimana nella sede centrale, il terzo lavora nella sede di Barzanò e rinforza lo sportello di Merate alcune mezze giornate della settimana. L organizzazione degli orari di apertura al pubblico viene pianificata per la sede provinciale dal direttore attraverso un planning plurisettimanale che alterna gli sportelli, gli appuntamenti ed i back-office, in base alle competenze e le mansioni affidate. Nelle sedi 36

37 zonali l orario di apertura è concordato tra il direttore e gli operatori, in base alle esigenze specifiche delle singole zone. 4.4 Attività a confronto Definite le tipologie di attività svolte negli uffici di Patronato è possibile compiere un passaggio importante, che prevede l analisi quantitativa delle pratiche attive in ogni sede. Di seguito la tabella d (in valori assoluti) e il Grafico 15 (in valori percentuali) descrivono gli accessi nell anno Tabella d / Grafico 15 - Quantificazione attività di Patronato per ogni sede Sede Anno 2012 Lecco 9779 Merate 4001 Oggiono 2172 Barzanò 1917 Mandello 1520 Calolziocorte 1173 Tot % 6% 11% 9% 19% 48% Lecco Merate Oggiono Barzanò Mandello Calolziocorte (Fonte: Dati INCA-CGIL Lecco; elaborazione personale) La sede di Lecco registra il numero di accessi più alto, dato prevedibile dal momento in cui, come sede centrale, dispone di più operatori e ha maggiori aperture settimanali compreso il Sabato mattina. Segue Merate, con un numero di accessi considerevole, le altre sedi riportano valori inferiori e in ordine si trovano Oggiono, Barzanò, Mandello e infine Calolziocorte. È importante specificare che il numero di accessi non ha sempre una corrispondenza con il numero di pratiche, è frequente che un utente possa essere visto più volte per una pratica. Fatta chiarezza sulla definizione tecnica e in termini quantitativi delle attività di Patronato è possibile, attraverso il sostegno dei dati statistici, condurre un analisi sulla frequenza con cui ogni tipologia di attività, in termini macro, è stata svolta dal Patronato di Lecco. Sono stati 37

38 considerati i risultati annuali dal 2010 al 2012, in modo da poter tracciare andamenti positivi o negativi nel corso del tempo. Di seguito la Tabella e ed il Grafico 16 presentano, in termini di valori assoluti, l andamento delle attività INPS nel corso del triennio, i dati sono stati forniti dal Patronato INCA di Lecco. Tabella e - Attività INPS a confronto INPS Diff % Peso% 2012 Peso% 2011 Peso% 2010 Diff % PENSIONI ,95 7,47 9,86 12,70-2,39 RICOSTITUZIONI E SUPPLEMENTI ,01 2,21 3,45-1,24 AREA SPI ,40 5,98 9,69 4,57-3,71 SOSTEGNO REDDITO ,12 35,22 24,84 23,80 10,38 ASSISTENZA e Legge ,58 3,07 2,60 2,83 0,47 INVALIDITA CIVILE ,49 11,80 12,73 14,20-0,93 VERIFICA POSIZIONI CONTRIBUTI ,26 15,86 15,99 17,67-0,12 Grafico 16 - Attività INPS a confronto PENSIONI RICOSTITUZIONI E SUPPLEMENTI AREA SPI SOSTEGNO REDDITO ASSISTENZA e Legge 104 INVALIDITA CIVILE (Fonte: Dati INCA-CGIL Lecco; elaborazione personale) Secondo i dati relativi al 2012 la tipologia di attività che ha registrato una maggiore frequenza in tutte le 15 sedi di Patronato è quella del Sostegno al reddito, seguono in ordine la Verifica della posizione contributiva, le Invalidità civili, le Pensioni, l Area SPI, l Assistenza e L.104 e infine le Ricostituzioni e Supplementi. Unica eccezione per la sede di Mandello che registra le Pensioni al quinto posto e l Area SPI al quarto. In questo quadro diventa importante aprire una parentesi per approfondire il dato del forte aumento nell area del Sostegno al reddito. Rispetto alle statistiche complessive si registra una tendenza di forte crescita dal 2010 al 2012, le pratiche sono quasi raddoppiare nel corso dei tre anni, andamento che si conferma in tutte le sedi di Patronato in provincia di Lecco. 38

39 All interno della macro area del Sostegno al reddito è interessante analizzare il livello di influenza esercitato da ogni tipologia di attività sul totale. Di seguito la Tabella f riporta i valori assoluti relativi al 2012 e al 2013 di Lecco per ogni tipologia di attività (dati forniti dal Patronati INCA di Lecco). Tabella f - Attività Sostegno al reddito a confronto Attività Val.ass Gen. - Set. Val.ass Gen. - Set. Assegni al nucleo familiare ai pensionati per carichi di lavoro sopravvenuti Assegni al nucleo familiare ai lavoratori Assegni al nucleo familiare Assegni familiari ai lavoratori autonomi 1 1 Indennità di disoccupazione ai lavoratori non agricoli Indennità di disoccupazione ai lavoratori agricoli Indennità di mobilità Sussidio straordinario di disoccupazione 3 7 Prestazioni economiche per TBC 2 4 Indennità per maternità Astensione anticipata per maternità 1 13 Controversie per maternità e malattia Cure balneo-termali Tot Tot I dati presentati in tabella mettono in luce la tendenza da parte di alcune tipologie di pratiche a prevalere, in termini numerici, sulle altre e a registrare, nella maggior parte dei casi, una tendenza di crescita tra il 2012 e il Al fine di rendere più visibili le dinamiche che caratterizzano la frequenza delle attività di Sostegno al reddito si propone il grafico

40 Grafico 17 - Attività di Sostegno al reddito a confronto Cure balneo-termali Controversie per maternità e malattia Astensione anticipata per maternità Indennità per maternità Prestazioni economiche per TBC Sussidio straordinario di disoccupazione Indennità di mobilità Indennità di disoccupazione ai lavoratori Indennità di disoccupazione ai lavoratori non Assegni familiari ai lavoratori autonomi Assegni al nucleo familiare Assegni al nucleo familiare ai lavoratori Assegni al nucleo familiare ai pensionati per (Fonte: Dati INCA-CGIL Lecco; elaborazione personale) Dalla lettura del grafico emerge in modo chiaro che la tipologia ti attività con una frequenza maggiore riguarda le pratiche di disoccupazione nel 2012, ASPI dal 2013, ai lavoratori non agricoli, si nota inoltre una tendenza di crescita dal 2012 al 2013, più precisamente 356 pratiche in più. Seguono le pratiche di Assegni al nucleo familiare ai lavoratori, anche qui si verifica un leggero incremento nel biennio, 55 pratiche in più nel Al terzo posto l attività inerente alle domande di maternità, in forte aumento, 188 pratiche in più nel 2013 rispetto al Seguono le domande di Assegni al nucleo familiare (come pagamenti diretti da parte dell INPS), in questo caso si verifica un decremento nel biennio, 207 pratiche in meno nel Sebbene le domande di Mobilità non siano numericamente prevalenti è significativo l incremento verificatosi nel passaggio dal 2012 al 2013, si contano infatti 142 pratiche in più. Tornando ai dati presentati nella tabella d.2, dove l area del Sostegno al reddito registra la maggiore frequenza, segue l attività di Verifica posizioni contributi, con un andamento positivo costante, sebbene nella sede centrale di Lecco si registri una leggera flessione tra il 2011 e il Per quanto riguarda l area delle Invalidità civili si verifica un incremento tra il 2010 e il 2011, mentre si osserva un leggero decremento tra il 2011 e il 2012, ad eccezione della sede di 40

41 Mandello che invece registra un segno positivo e Merate che riporta una situazione di stabilità con una leggera crescita. Rispetto alla tendenza delle attività pensionistiche si registra un segno negativo, ad eccezione della sede di Calolziocorte che presenta una situazione stabile con una crescita poco significativa. Anche l Area SPI riporta una tendenza negativa con una particolarità rilevante, tra il 2010 e il 2011 si assiste ad un incremento notevole delle pratiche attive in tutte le sedi di Patronato, dato che cala in modo significativo tra il 2011 e il L attività di Assistenza e L.104 è in crescita costante in tutte le sedi, eccetto Calolziocorte, che presenta una flessione negativa. Infine, l attività di Ricostituzioni e Supplementi registra segno negativo in tutte le sedi tra il 2011 e il 2012, mentre tra il 2010 e il 2011 si rileva una tendenza positiva, a eccezione di Mandello, in cui decresce leggermente. Parallelamente alle attività INPS ci sono altre tipologie di attività, più precisamente riguardano rispettivamente l area migrazione, INAIL e Pratiche varie, a tale riguardo viene proposta la Tabella g, seguono anche i Grafici 18 e 19. Tabella g - Attività (migranti, INAIL, varie) a confronto MIGRANTI ATTIVITA FINANZIABILE ATTIVITA' NON FINANZIABILE Diff % Peso % 2012 Peso % 2011 Peso % 2010 Diff % ,20 11,48 10,83 16,33 0, ,29 3,16 6,29 0,27-3,13 INAIL ATTIVITA' FINANZIABILE ATTIVITA' NON FINANZIABILE ,10 1,05 1,38 2,12-0, ,27 0,72 0,77 0,87-0,05 VARIE ATTIVITA' NON FINANZIABILE ,99 1,99 1,57 1,47 0,43 All interno dell area Migranti, si distingue l attività finanziabile da quella non finanziabile, più precisamente le attività non finanziabili riguardano i Test di lingua italiana (istituiti dal 09/12/2010), le Sanatorie e i Decreti Flussi. Dai dati emerge la prevalenza delle pratiche finanziabili, questa situazione si conferma in tutto il triennio. Per quanto riguarda l attività non finanziabile nel passaggio dal 2010 al 2011 si verifica un forte incremento, seguito da un calo nel 2012, questa situazione si spiega a partire dal Decreto Flussi del 2011, che ha portato l aumento esponenziale di questa tipologia di pratiche, mentre nel 2012, con la Sanatoria, le pratiche non finanziabili sono state significative ma inferiori rispetto all anno precedente. Di seguito il Grafico 18, che restituisce visivamente le tendenze descritte dai dati. 41

42 Grafico 18 - Attività Migranti a confronto ATTIVITA' NON FINANZIABILE ATTIVITA' FINANZIABILE (Fonte: Dati INCA-CGIL Lecco; elaborazione personale) Per quanto riguarda l area INAIL, in cui si ripresenta la distinzione tra attività finanziabile e non, si verifica una tendenza negativa in entrambi i sensi, soprattutto su quello finanziabile, infatti dal 2010 al 2012 si assiste ad un decremento significativo delle pratiche attive, mentre per quanto riguarda l area non finanziabile si verifica un incremento tra il 2010 e il 2011 che però non si conferma nel passaggio al La flessione negativa che caratterizza l area INAIL in questo triennio è evidenziata dal Grafico 19. Grafico 19 - Attività INAIL a confronto ATTIVITA' NON FINANZIABILE ATTIVITA' FINANZIABILE (Fonte: Dati INCA-CGIL Lecco; elaborazione personale) Infine, in merito alle attività varie, non finanziabili, si rileva una tendenza positiva costante dal 2010 al Rispetto alle pratiche di Sostegno al reddito, che hanno registrato in termini di valori assoluti un incidenza molto rilevante sul totale di pratiche attive, si è voluto mettere a confronto i risultati ottenuti nella provincia di Lecco con le altre province della regione Lombardia. Non viene fatta un analisi di tutte le tipologie di pratiche dell area Sostegno al reddito, in quanto 42

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