Economia Provinciale - Rapporto Terziario. 6.5 Credito CAMERA DI COMMERCIO

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1 Economia Provinciale - Rapporto Terziario 6.5 Credito CAMERA DI COMMERCIO

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3 Credito Credito Il sistema bancario nella provincia della Spezia Secondo i dati tratti dal Registro delle Imprese, nel 2003 in provincia della Spezia sono attive 416 imprese operanti nel campo delle attività finanziarie in senso lato; di queste imprese, 19 operano nel campo della Intermediazione monetaria e finanziaria, 15 nel campo delle Assicurazioni e fondi pensione e ben 382 sono Attività ausiliarie alla intermediazione finanziaria ; quest ultima categoria, comprende, in genere, operatori piccoli o piccolissimi. Altri dati interessanti per mettere in evidenza alcune caratteristiche strutturali del sistema creditizio spezzino sono quelli forniti dalla Banca d Italia, e precisamente dal Bollettino Statistico. Essi si riferiscono, ad esempio, al numero di sportelli bancari presenti sul territorio e sono aggiornati all anno Questi dati vengono forniti disaggregati in funzione della tipologia di banche cui gli sportelli si riferiscono; le banche sono, infatti, classificate su base dimensionale in Maggiori e grandi, Medie, Piccole e minori. In Liguria, nonostante il maggior numero di sportelli appartenga alla categoria delle Banche Maggiori e Grandi (41%), seguito poi dal 36% della classe Banche Medie e dal 22% delle Banche piccole e minori, nel 2003 sono gli sportelli di Banche Medie ad avere registrato un incremento rispetto al 2002 mentre per le Banche Maggiori e Grandi e le Banche piccole e minori il numero è diminuito. In ambito provinciale si segnalano differenti incidenze: alla Spezia il maggior numero di sportelli appartiene alla categoria delle banche piccole e minori (65 sportelli), anche se tale numero è diminuito rispetto al 2002 di 3 unità, mentre primeggia la tipologia delle Banche medie a Genova con il 46%. Imperia e Savona hanno, invece, il maggior numero di sportelli (51% e 42%) nell ambito delle banche maggiori e grandi. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

4 La dotazione di sportelli operanti sul territorio regionale nel corso del 2003 è cresciuta: rispetto all anno precedente il sistema creditizio si è arricchito di 5 nuove dipendenze, in particolare l incremento continua ad essere concentrato nella provincia di Genova, dove sono stati aperti 7 sportelli, tutti appartenenti alla categoria delle Banche Medie a scapito di Imperia e Savona in cui gli sportelli sono diminuiti rispettivamente di una e due unità. Anche alla Spezia si è registrata l apertura di una nuova dipendenza, anch essa appartenente alla classe delle Banche medie. Risulta confermato il maggior peso che giocano le banche di piccole dimensioni nel contesto economico spezzino rispetto all ambito regionale. Entrando nel dettaglio, si può delineare la distribuzione degli sportelli bancari in base alla loro localizzazione sul territorio, vale a dire all interno di ogni singolo comune della provincia. La concentrazione maggiore si ha nel comune della Spezia con 56 sportelli, con l aumento di un unità rispetto al 2002, a Sarzana il numero è rimasto invariato a 18 unità, seguono poi i comuni di Lerici (6 sportelli), Bolano, Portovenere e Santo Stefano Magra (4 sportelli), Arcola, Levanto e Varese Ligure (3 sportelli) ed infine gli altri 28 sportelli sono distribuiti nei restanti comuni della provincia. 382 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

5 Credito Procedendo ad un analisi della distribuzione degli sportelli per gruppi istituzionali delle banche liguri, nella provincia della Spezia, così come per le altre province, si ha una netta prevalenza di sportelli di Banche Spa (126 nel 2002, 123 nel 2003) che rappresentano il 95,3% di tutti gli sportelli spezzini, ed il 13,6% di tutte le Banche Spa liguri; nonostante ciò, gli sportelli delle Banche Spa sono diminuiti in tutte le province liguri. I restanti sportelli sono così distribuiti: 4 appartengono a Banche Popolari Cooperative e 2 alle Banche di Credito Cooperativo. Riguardo alle Banche Popolari Cooperative, in seguito ad una diminuzione notevole verificatasi nel corso del 2002 rispetto all anno precedente, nel 2003 gli sportelli tornano ad aumentare, soprattutto quelli in provincia di Genova (che passano da 7 a 65); per le Banche di Credito Cooperativo, sono aumentati di una sola unità gli sportelli di Imperia e Savona. Per gli sportelli di filiali di Banche a medio/lungo termine, di Banche estere e degli Istituti di rifinanziamento la situazione è rimasta invariata rispetto a quella del 2002, ovvero operano sportelli solo a Genova. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

6 Depositi e Impieghi Confronto La Spezia-Liguria-Italia Nella provincia della Spezia al 31/12/2003 i depositi e gli impieghi in base alla localizzazione degli sportelli, ammontano rispettivamente a 1.847,83 e 2.162,57 milioni di euro. Rispetto al 2002 gli impieghi e i depositi hanno subito rispettivamente un aumento del 2,94% e del 10,14%; degno di nota il differente ritmo di crescita fra le due grandezze rispetto ai più uniformi andamenti di sviluppo a livello regionale e nazionale. È possibile osservare come nel corso degli ultimi 5 anni l andamento degli impieghi nella provincia della Spezia è sempre andato aumentando: si passa, infatti, dai 1.745,23 milioni di euro del 1999 ai 2.162,57 del 2003, con aumenti progressivi da un anno all altro. 384 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

7 Credito Al contrario, i depositi, a seguito di una flessione registrata nel e di una successiva ripresa del 3% dal 2001 al 2002, nell ultimo anno (2003) sono aumentati del 10,14%, contro la variazione dell 1,61% dell anno precedente. Ciò sta a significare una maggiore propensione del pubblico alla liquidità bancaria ed evidenzia, in un certo modo, il grado di fiducia verso il sistema bancario e la percezione della convenienza ad interagire con esso. In Liguria gli impieghi bancari al 31/12/2003, in base alla localizzazione degli sportelli, ammontano a ,32 milioni di euro e i depositi bancari a ,39 milioni di euro. Rispetto al 2002 si rileva un aumento degli impieghi del 4,83% ed anche una variazione in aumento dei depositi del 4,07%. Anche nel contesto regionale l ultimo quinquennio preso in esame ( ) presenta un andamento degli impieghi in continua crescita; mentre per i depositi un incremento più graduale si è riscontrato a partire dal RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

8 In Italia, gli impieghi al 31/12/2003, in base alla localizzazione degli sportelli, ammontano a ,90 milioni di euro, e i depositi bancari a ,00. Rispetto al 2002 si rileva un aumento degli impieghi del 6,19% e una variazione in aumento anche dei depositi del 4,98%. L indicatore in grado di rilevare in che misura il risparmio (depositi) sia sufficiente a finanziare le attività di terzi (impieghi), denominato scarto, è ottenuto dal rapporto fra le suddette entità. Se l indicatore in oggetto risulta uguale o superiore ad 1 gli impieghi sono completamente coperti dai depositi, viceversa, se il valore è inferiore all unità. Osservando la serie temporale si nota che, alla Spezia, lo scarto è risultato costantemente in diminuzione dal 1998 al 2002, per poi tornare a crescere nel corso del 2003, infatti esso risulta essere dello 0,85 rispetto allo 0,80 dell anno precedente. 386 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

9 Credito Va tenuto presente, tuttavia, in riferimento ai depositi bancari considerati, che essi non rappresentano completamente l evoluzione della raccolta bancaria, poiché, negli ultimi anni, essa è stata caratterizzata soprattutto dalle emissioni obbligazionarie da parte delle banche stesse e dai PCT (pronti c/termine), due forme tecniche non comprese nell aggregato depositi pubblicato dalla Banca d Italia. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

10 Tab.n.7/cre - Quote di mercato raccolta diretta - Provincia della Spezia (valori in migliaia di euro) Depositi SP Pronti c/termine SP Titoli emessi da segnalante SP* Totale raccolta SP (Fonte: Banca d'italia) *il dato approssima il valore delle obbligazioni emesse dalle Banche, in quanto esprime il valore dei titoli a custodia emessi dalla Banca segnalante Andando a considerare anche queste voci, che evidenziano la provvista non per sportello ma per clientela residente, è evidente che l esame degli aggregati così ricostruiti porta a conclusioni significativamente diverse, in quanto risulta che l ammontare dei depositi complessivi dei soggetti residenti in provincia della Spezia supera quello degli impieghi concessi agli stessi (2.678,56 milioni di euro) per 172,94 milioni di, qualificando la provincia come territorio soprattutto di raccolta. In Liguria nel 2003 lo scarto depositi-impieghi risulta inferiore a quello spezzino e pari a 0,75, esattamente uguale a quello dell anno precedente. Il suo andamento ha subito variazioni in diminuzione fino al 2000, nel corso del 2001 ha segnato un lievissimo aumento per poi tornare ai valori dell anno precedente sia nel 2002 che nel RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

11 Credito L ammontare dei depositi rapportato alla popolazione residente definisce il deposito pro-capite che, per La Spezia, nel 2003, è pari a 8.566,39 di euro, in aumento rispetto al 2002, in sintonia con quanto accade a livello regionale e nazionale; da sottolineare che l aumento più rilevante si è verificato in provincia della Spezia, dove i depositi pro-capite sono aumentati, rispetto all anno precedente, di 788 euro, contro i 392 della Liguria e i 507 dell Italia. Ponendo uguale a 1 il valore dei depositi pro-capite nazionale, e confrontandolo con il valore dei depositi pro-capite regionale e provinciale, si ottengono i relativi numeri indice: alla Spezia è 0,80, in Liguria è 0,94, risultando rispettivamente, uno in aumento e l altro in diminuzione rispetto all anno precedente. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

12 Analogamente confrontiamo gli impieghi bancari pro-capite. Alla Spezia, nel 2003, la misura degli impieghi pro-capite è pari a ,50 euro, in aumento rispetto all anno precedente; stesso andamento si registra anche in Liguria e in Italia; l incremento risulta particolarmente accentuato a livello nazionale e cioè pari a euro contro i 616 della Liguria e i 286 della provincia della Spezia. Ponendo uguale a 1 il valore degli impieghi pro-capite nazionale, e confrontandolo con il valore degli impieghi pro-capite regionale e provinciale, si ottengono i relativi numeri indice: alla Spezia è 0,53, in Liguria è 0,70, entrambi lievemente in diminuzione rispetto all anno precedente. 390 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

13 Credito Depositi ed impieghi: andamento provinciale Nel 2003, rispetto al modesto aumento verificatosi nel 2002 (1,61%), i depositi per localizzazione degli sportelli hanno registrato un significativo incremento pari al 10,14%: è il comune capoluogo a segnare l incremento più alto con una variazione percentuale del 15,96%, seguita da quella registrata a Bolano del 6,14%; i comuni di Lerici e Varese Ligure, invece, registrano una discreta diminuzione dei depositi bancari, rispettivamente del 1,64% e del 5,69%. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

14 Riguardo, invece, agli impieghi per localizzazione degli sportelli, nel 2003, sono aumentati in misura notevolmente inferiore rispetto ai depositi, con un incremento pari al 2,94%; nel 2002, rispetto all anno precedente, era stato del 6,55%. Tra i comuni della provincia è stato il comune di Lerici a registrare l aumento più alto (19,23%), seguito da quello di Levanto (17,45%), di Portovenere (15,59%) e dal comune di Santo Stefano Magra (10,90%); quest ultimo nel 2002 aveva registrato una variazione positiva del 18,61%; a Bolano e a Sarzana si sono avuti aumenti più modesti, rispettivamente pari al 3,20% e al 7,31%. Da notare come la variazione percentuale degli impieghi nel comune capoluogo sia diminuita, risultando negativa (0,01%) e tuttavia inferiore alla media provinciale; anche il comune di Varese Ligure ha registrato una diminuzione degli impieghi del 4,12%. 392 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

15 Credito Considerando la popolazione totale per la provincia della Spezia ( al 31/12/2002- fonte ISTAT), e quella relativa ad ogni singolo comune, si ottiene che i depositi pro-capite per la provincia della Spezia ammontano a euro e il comune con il valore più alto è quello della Spezia con euro seguito da quello di Sarzana ( ), di Varese Ligure ( ) e da quello di Levanto (9.176 ). I comuni sopra citati, ponendo il valore del deposito pro-capite della provincia uguale a 1, registrano valori dell indice superiori all unità, vale a dire che superano la media provinciale; gli altri comuni hanno, invece, valori inferiori a quello medio ed il comune con il valore più basso è quello di Santo Stefano Magra con un indice pari a 0,47 e con euro pro-capite. Gli impieghi pro-capite della provincia della Spezia, invece, ammontano a euro ed i comuni con i valori maggiori sono Sarzana con , La Spezia con euro e sono gli unici ad avere valori superiori a quello medio provinciale. Nel caso degli impieghi è il comune di Lerici ad essere in coda all elenco con un indice pari a 0,32 e un valore di euro pro-capite. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

16 Lo scarto tra depositi e impieghi pro-capite è maggiore nel comune di Varese Ligure, in cui a fronte di ,45 di depositi pro-capite, risultano solo 5.594,59 di impieghi, segue Lerici con uno scarto di 2.490,37 ; viceversa a Sarzana gli impieghi pro-capite superano i depositi e lo scarto è di 5.123,56, seguita dalla Spezia con una differenza di 3.333, RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

17 Credito Fino ad ora sono stati esaminati i depositi e gli impieghi in base alla localizzazione degli sportelli bancari nei comuni della provincia della Spezia, ora procediamo all analisi dei depositi e degli impieghi in base alla localizzazione della clientela 1) che permette di conoscere la misura in cui i principali settori economici partecipano alla formazione dei depositi e all utilizzo degli impieghi. In provincia, nel 2003, i depositi per localizzazione della clientela, ammontano a 1.839,87 milioni di, con un aumento del 10,44% pari a 173,89 milioni di euro. Di questi, 82,03 milioni di euro derivano dai depositi delle società finanziarie, 59,77 milioni di da famiglie consumatrici e 22,85 milioni di da società non finanziarie (Industrie, Edilizia, Servizi); un aumento più contenuto si è registrato nei depositi delle famiglie produttrici e amministrazioni pubbliche e Istituzioni Senza Scopo di Lucro. Gli impieghi per localizzazione della clientela ammontano a 2.678,56 milioni di, aumentati del 7,60%, pari a 189,27 milioni di, valore in diminuzione rispetto alla variazione percentuale registrata nel 2001/2002 (13,10%). Tale incremento è dato da un maggior ricorso al prestito da parte delle famiglie consumatrici che hanno contribuito ad aumentare gli impieghi di 88,14 milioni di ; seguono le società non finanziarie che hanno dato il loro contributo per 75,71 milioni di, e le famiglie produttrici per 14,37 milioni di. Il ricorso al prestito da parte delle Istituzioni Senza Scopo di Lucro è diminuita di euro rispetto al ) Analisi in base alla localizzazione della clientela: vengono considerati solo i depositi e gli impieghi della clientela residente nella provincia in esame. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

18 Tra i diversi settori economici, le società non finanziarie (Industria, Edilizia, Servizi) concorrono con il 54,8% alla formazione del totale impieghi provinciale, mentre le famiglie consumatrici partecipano con il 33,4%. I depositi sono originati, invece, in maggior misura dalle famiglie consumatrici per il 72,5%, seguite dalle società non finanziarie per il 12,4%. I depositi e gli impieghi per localizzazione della clientela si possono analizzare anche per gruppi dimensionali di banche; nella provincia spezzina, per i depositi, è stato confermato l andamento dell anno precedente, cioè la concentrazione maggiore è stata nelle banche piccole e minori con 1.027,68 milioni di euro pari al 56% del totale depositi; a seguire, troviamo il 29% concentrato nelle banche maggiori e grandi ed il 15% nelle banche medie. Il peso percentuale della raccolta effettuata alla Spezia dalle banche piccole 396 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

19 Credito e minori risulta essere il maggiore rispetto alle altre province liguri e al totale Liguria. A livello regionale, invece, si ha una concentrazione dei depositi soprattutto nelle banche maggiori e grandi con un peso del 42% sul totale regionale, seguono le banche medie con il 37% e le banche piccole e minori con il 21%. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

20 Anche gli impieghi alla Spezia sono gestiti maggiormente dalle banche piccole e minori con 1.155,51 milioni di euro pari al 43% del totale, a seguire, il 37% sono erogati dalle banche maggiori e grandi e il 20% dalle banche medie. Rispetto alle altre province liguri e al totale Liguria, è la provincia spezzina ad avere il maggior peso degli impieghi effettuati dalle banche piccole e minori. Nel contesto regionale, come già riscontrato per i depositi, sono gli impieghi delle banche maggiori e grandi a prevalere con un peso del 41% sul totale (pari a 8.703,52 milioni di ) seguite dalle banche medie con il 38% (pari a 8.029,04 milioni di ) e da quelle piccole e minori con il 21% (pari a 4.472,84 milioni di ). 398 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

21 Credito Altri indicatori L Istituto Guglielmo Tagliacarne ha recentemente pubblicato altri indicatori del credito che delineano le dinamiche creditizie a livello provinciale. Tra questi limitiamo l esame all andamento dei depositi delle famiglie su popolazione e a quello degli impieghi delle imprese su aziende attive per le province liguri. Dai dati delle tabelle di seguito riportate si può osservare che Genova è la provincia ligure con valore medio del deposito delle famiglie più alto, pari a ed occupa il 16 posto nella graduatoria della totalità delle province, considerata in ordine decrescente. Savona si trova al 46 posto (6.720 ), mentre La Spezia è al 60 posto (6.260 ) a parità con Imperia. All interno della graduatoria generale, si osserva che Milano è la provincia con il deposito per famiglia più alto pari a , mentre la provincia con il valore più basso è Vibo Valentia con di depositi a famiglia. Passando a considerare l importo medio degli impieghi delle aziende attive, è Genova la provincia ligure con l importo per impiego medio più alto ( ) ed occupa la 41 posizione nella graduatoria della totalità delle province, considerata in ordine decrescente. La seconda provincia ligure risulta essere La Spezia in 50 posizione con , seguita da Savona al 77 posto con un valore pari a ; Imperia, invece, occupa l 81 posizione con un impiego medio di Anche per gli impieghi è Milano la provincia con l impiego medio/ impresa più alto con un valore di , mentre Enna risulta essere quella RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

22 con l impiego medio più basso con impieghi pari a per ogni unità produttiva. Sofferenze Un altro gruppo di dati finanziari forniti dalla Banca d Italia è quello che si riferisce agli impieghi lordi concessi, alle sofferenze lorde ed al rapporto sofferenze lorde/impieghi lordi. Gli impieghi riguardano le somme che il sistema bancario mette a disposizione delle imprese per far sì che queste possano procurarsi le disponibilità finanziarie necessarie per finanziare il processo produttivo; le sofferenze, invece, riguardano quelle disponibilità finanziarie prese in prestito che le imprese non riescono a restituire agli istituti di credito una volte giunte a scadenza. È ovvio, quindi, che una riduzione delle sofferenze bancarie rappresenta un segnale positivo per l economia, perché vi è un maggior numero di operatori economici che riesce a far fronte ai propri impegni, ragionevolmente perché la propria attività attraversa un periodo favorevole. Esaminando i dati forniti dalla Banca d Italia ed osservando il rapporto sofferenze/impieghi si nota come la provincia della Spezia abbia leggermente migliorato la sua posizione rispetto all anno precedente, passando dal 7,45% del 2002 al 6,97% del Nonostante tale diminuzione, il credito risulta essere più rischioso in provincia della Spezia rispetto ad altre aree territoriali, quali il Nord-Ovest, il Centro, la Toscana e alla provincia di Massa Carrara, nelle quali la percentuale di crediti in sofferenza risulta inferiore. 400 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

23 Credito Prendendo in considerazione la serie temporale 1998/2003 si osserva che, a livello nazionale, così come negli ambiti territoriali presi in esame, si è registrata una riduzione generale della percentuale dei crediti in sofferenza; in particolare in provincia della Spezia in tale periodo si è assistito ad una diminuzione costante e progressiva che ha fatto registrare una quota di sofferenze pari al 6,97% nel 2003 contro il 15,5% del Nonostante tale riduzione la percentuale risulta essere sempre piuttosto alta e ciò può giustificare l applicazione di tassi bancari più alti nella provincia spezzina. Allo stesso modo, anche a livello regionale, il rapporto sofferenze/impieghi è costantemente diminuito passando dal 9,9% del 1998 al 4,9% del 2003; analogamente nel Nord-Ovest, nonostante nell ultimo anno si osservi una certa stazionarietà del livello delle sofferenze (2,7% sia nel 2002 che nel 2003); infine a livello nazionale si è registrato un miglioramento rispetto al dato del 1998 (8,8%) anche se nell ultimo anno non si sono riscontrate variazioni rilevanti (4,6% nel 2003 contro il 4,5% del 2002). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

24 Tassi di interesse Secondo l indagine sull analisi delle dinamiche provinciali nel sistema del credito al I semestre 2003, realizzata dall Istituto Guglielmo Tagliacarne, dopo alcuni anni di riduzione dei differenziali dei tassi di interesse tra le regioni del Nord e quelle del Sud, assistiamo negli ultimi mesi ad una inversione di tendenza: se nel giugno 2002 il gap tra le regioni dell Italia Nord- Occidentale e le regioni meridionali (ad esclusione di Sicilia e Sardegna ed incluso l Abruzzo) era pari a 2,09 punti percentuali, al giugno 2003 il differenziale aumenta a 2,69 punti percentuali. Se si includono le due regioni insulari il gap aumenta a 2,79 punti percentuali. Il confronto tra i tassi di interesse praticati nelle macro aree italiane a giugno 2002 e giugno 2003 sono riportati nella tavola sotto riprodotta. Tab.n.23/cre - I tassi di interesse per macroarea MACROAREA TASSI DI INTERESSE I SEM TASSI DI INTERESSE I SEM Italia Nord- Occidentale 5,41 4,95 Italia Nord- Orientale 6,2 5,52 Italia Centrale 6,04 5,64 Italia Meridionale 7,5 7,64 Italia Insulare 7,76 7,85 ITALIA 5,9 5,44 Fonte: Banca d'italia Questa considerazione di tipo più generale è confermata anche dalla disaggregazione regionale e provinciale. Ciò è soprattutto dovuto al fatto che, se in molte realtà del Nord i tassi continuano a scendere, in molte realtà meridionali essi sono cresciuti. Infatti i tassi a breve a livello medio nazionale hanno registrato una ulteriore flessione tra il il 30 giugno 2002 e il 30 giugno 2003 (dal 5,90% al 5,44%), in molte regioni del Mezzogiorno (6 regioni su otto) ed in alcune realtà provinciali del Centro-Nord (7 province) hanno arrestato la loro discesa presentando incipienti incrementi, conosciuti, tra l altro, da 36 province su RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

25 Credito Tra le province che hanno accusato i maggiori aumenti registriamo nell ordine, Matera (+0,72 punti percentuali), Rieti (+0,58 punti percentuali) e Potenza (+0,50 punti percentuali). Di particolare interesse sono gli aumenti, pur lievi (in media un aumento dello 0,2-0,3 punti percentuali) registrati da tutte le province laziali se si esclude Roma, che, al contrario, registra una riduzione di 0,39 punti percentuali. Il pericolo, una volta invertita la tendenza del ciclo economico, se confermati i dati per l intero 2003, è quello di accelerare i differenziali di crescita tra Nord-Sud. In questo contesto in evidente evoluzione, la provincia di Milano (4,34%) consolida il suo primato nazionale riducendo ulteriormente il costo del denaro (-0,43 punti percentuali). È anche confermato l ultimo posto di Vibo Valentia (8,93%) come provincia dove il costo del denaro è più elevato. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

26 Dopo Milano, le province con i tassi più bassi sono, nell ordine, Ancona (5,03%), Parma (5,20%) e Brescia (5,14%), tutte con interessanti riduzioni rispetto alla precedente rilevazione. Sul fronte opposto, dopo Vibo Valentia, le province con il più alto costo del denaro sono Caltanisetta (8,75%), Isernia (8,72%) e Crotone (8,72%), mentre quelle che registrano gli aumenti più elevati nel semestre sono Matera (+0,72 punti percentuali), Rieti (+0,58 punti percentuali) e Potenza (+0,50 punti percentuali). Organizzando i dati dei tassi di interesse provinciali in relazione alla numerosità delle imprese presenti in una provincia, si evidenzia una leggera correlazione diretta: mediamente il gruppo di province di più ampie dimensioni in termini di imprese, registra un costo del denaro più basso. Ciò avviene non solo per un effetto economie di scala ma anche per la presenza nel gruppo piccole province di molte realtà del Sud notoriamente con tassi più alti, e nel gruppo grandi province per la presenza soprattutto di Milano, Torino e Roma, che hanno più bassi tassi e sono sede di grandi gruppi bancari. 404 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

27 Credito RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

28 Soffermando l attenzione sulle 4 province liguri, si può osservare che Genova è l unica che appartiene al gruppo con oltre imprese registrate ed occupa il 6 posto in graduatoria con un tasso pari al 6,04%; le altre 3 province liguri appartengono al gruppo con meno di imprese registrate: è Imperia con il 7,47% ad avere il tasso di interesse a breve più alto, seguono Savona con il 7,25% e La Spezia con il 7,19%. Da notare che nelle province liguri, i tassi, nonostante si siano ridotti sensibilmente dal giugno 2001 al primo semestre 2003, si mantengono sempre alti e sono tra i più elevati nel Centro-Nord. In particolare il tasso dellla provincia della Spezia si discosta molto da quello registrato a Milano che è pari al 4,34% e ciò si riscontra anche confrontandolo con i tassi della maggior parte delle province del nord, mentre si avvicina maggiormente a quelle del centro e del sud. Gli Accordi di Basilea II: molto bassa l informazione tra le imprese Per Accordi di Basilea II si intendono le proposte che il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha pubblicato nel gennaio 2001 ( The new Basel Capital Accord - c.d. Basilea II) e che aggiornano il precedente accordo sui requisiti patrimoniali del 1988 (primo Accordo di Basilea 1988). Il secondo accordo sul capitale delle banche non riguarderà solo il mondo bancario, ma avrà effetti anche sul costo ed il mercato del credito, sul mercato delle garanzie, e sul rapporto banca-impresa. Riguardo al mercato del credito, l accantonamento patrimoniale oggi vigente è pari all 8% del credito erogato: esso diverrà variabile, potendo aumentare o diminuire a seconda della qualità del portafoglio creditizio. L 8% di accantonamento può essere giudicato troppo per una controparte poco rischiosa e troppo poco per una controparte giudicata rischiosa; in base al nuovo accordo, le banche dei paesi aderenti dovranno accantonare quote di capitali proporzionali al rischio derivante dai vari rapporti di credito assunti. Maggior rischio si traduce in maggiori accantonamenti, quindi per la banca maggiori costi. Le banche dovranno classificare i propri clienti in base alla loro rischiosità, attraverso procedure di rating sempre più sofisticate. Basilea II consentirà quindi alle banche di usare sistemi di rating esterni o interni (cioè calcolati da esse stesse), per misurare la rischiosità delle con- 406 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

29 Credito troparti e per accantonare un patrimonio congruo in relazione al rischio assunto, a tutela della solidità dei sistemi bancari. Si discute, senza che si sia giunti ad una conclusione definitiva, se e quanto le PMI saranno soggetti ad un effetto razionamento del credito. La principale obiezione che si presenta è che un meccanismo di rating interno fin troppo standardizzato non è lo strumento migliore per individuare e valorizzare le specificità delle PMI e non consente quindi una valutazione sufficientemente precisa. L accordo è attualmente giunto alla sua terza penultima stesura provvisoria, e, sia il campo di applicazione ( a tutte le banche/imprese o a quelle di più grandi dimensioni) sia la sua tempistica (prima entro il 2006, ora entro il 2007) sono ancora incerti. Questo clima di incertezza non favorisce indubbiamente una fluida e corretta informazione alle imprese che ancora poco conoscono i meccanismi dell Accordo e i suoi effetti sulla disponibilità di credito. Dalla stessa indagine realizzata recentemente dall Istituto Tagliacarne, su un campione di imprese, risulta che ben l 85,3% di queste non conosce assolutamente contenuti ed effetti di tali accordi; la percentuale aumenta al 92% per il settore dell agricoltura, all 86,26% nei servizi e scende all 82,75% nell industria. Tra coloro che dichiarano invece di conoscere la materia, la distribuzione delle risposte tra le imprese che richiamano la possibilità del verificarsi degli squilibri e quelle che, al contrario, non ne vedono la possibilità è paritetica, con valori intorno al 7%. Protesti Anche per il 2003, così come accadde nel 2002, si conferma la diminuzione numerica dei titoli protestati, con una variazione negativa del 20,86%, infatti si passa da a titoli protestati dal 2002 al Tale andamento è giustificato dall applicazione della L. 235/2000 la quale, oltre a provvedere la normale procedura di cancellazione dal registro dei protesti, prevede che, qualora il debitore, entro il termine di 12 mesi dalla levata del protesto, esegua il pagamento della cambiale protestata, unitamente agli interessi maturati come dovuti ed alle spese del protesto, del RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

30 precetto e del processo esecutivo eventualmente promosso, ha diritto ad ottenere la cancellazione del proprio nome dal registro informatico dei protesti, a differenza della vecchia procedura che prevedeva tempi molto più lunghi. La diminuzione numerica percentualmente più elevata rimane, come lo scorso anno, quella relativa alle tratte non accettate (24,41%) mentre numericamente le cambiali sono quelle che hanno subito il calo maggiore (833 titoli). Tab.n.26/cre. - Titoli di credito protestati nella provincia della Spezia - anno 2003 (valori in euro) Cambiali Numero titoli protestati Tratte non accettate Assegni Totale Cambiali Valore dei titoli protestati Tratte non accettate Assegni Totale Differenza VAR % -21,77% -24,41% -11,06% -20,86% -4,44% -48,82% -24,51% -15,15% (Fonte: elab.cciaa La Spezia su dati propri) Il valore complessivo dei titoli protestati nel 2003 è di euro, diminuito di euro, pari al 15,15%. Percentualmente sono le tratte non accettate a subire il maggior calo, infatti, sono diminuite del 48,82%; nel 2003 il valore degli assegni protestati è diminuito rispetto all anno precedente del 24,51%. Una normativa che potrebbe influire ulteriormente sul calo del numero e del valore dei protesti per l anno 2003 è la L.273/2002 la quale stabilisce che, nelle cambiali e vaglia cambiari emessi dal 29/12/2002, oltre al nome dell emittente e del trattario dovranno essere indicati anche i dati anagrafici degli stessi, pena la non protestabilità del titolo. Le istanze di cancellazione dei protesti in provincia della Spezia nel 2003 sono 155; ogni istanza, però, può riguardare anche più di un protesto. Di questi 155, 10 sono riabilitazioni come previsto dall art.17 della L.108/96 in materia di usura, che recita al primo comma: Il debitore protestato che abbia adempiuto all obbligazione per la quale il protesto è stato levato e non abbia subito ulteriore protesto ha diritto ad ottenere, trascorso un anno dal levato protesto, la riabilitazione. 408 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

31 Credito RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

32 Tab.n.27/cre - Numero e valore dei titoli protestati nella provincia della Spezia (Valori in eurolire fino al 2000, in euro dal 2001) NUMERO DEI TITOLI PROTESTATI VALORE DEI TITOLI PROTESTATI Cambiali Tratte non Tratte non Assegni Cambiali accettate accettate Assegni , , , , , ,93 Var.% -4,8-1,4 13,6 7,1 2,5-0, , , ,04 Var.% -1,6-5,8-31,6 7,2 47,6-32, , , ,68 Var.% -5,8 5,2 9,7 88,4 9,0 128, , , ,24 Var.% 4,0-16,2 1,0 29,1-27,7-47, , , ,48 Var.% -28,2-16,5-11,6-55,6-6,9-22, , , ,65 Var.% -10,6-4,7 10,7-3,0-20,9 11, , , ,16 Var.% -14,2-33,7-42,0-29,7-21,6-35, , , ,46 Var.% 11,0-28,2 46,5 41,9-26,9 65, , , ,05 Var.% -8,3 1,9-4,0-9,3-22,0-12, , , ,86 Var.% -20,8-39,3-3,0-22,4-20,1 10, , , ,11 Var.% -13,3-33,3-3,3-18,0-26,6 24, , , ,31 Var.% -12,1-32,4-24,4-14,3-39,3-36, , , ,02 Var.% -21,8-24,4-11,1-4,4-48,8-24,5 (Fonte: elab.cciaa La Spezia su dati propri) Raccolta postale Nella provincia della Spezia nel 2003 gli uffici postali sono 85; 45 sono ubicati nei principali comuni, di cui 22 solo nel comune capoluogo. I restanti uffici postali sono distribuiti in tutti gli altri comuni minori della provincia con una diffusione più capillare rispetto a quella degli sportelli bancari. 410 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

33 Credito La raccolta postale diretta in Liguria ammonta a milioni di euro; è Genova con il 40,62% a detenere la quota maggiore, seguono Savona (25,98%), La Spezia (20,64%) e Imperia (12,77%). Rispetto al 2002 la raccolta è aumentata del 10,51% (era milioni di euro); tale incremento ha assunto valori differenti: la crescita maggiore si è registrata a Genova (+14,16%) dove la raccolta è passata da a milioni di euro, seguono Savona (+9,98%), Imperia (+7,80%), La Spezia (6,21%): tutte variazioni positive anche se in netta diminuzione rispetto alla variazione percentuale degli anni 2001/2002. Da notare la ripresa di Imperia rispetto al consistente calo (31,52%) registrato tra il 2001 e il 2002; anche per La Spezia risulta un incremento di 6,21%, in diminuzione rispetto alla variazione positiva registrata nel 2001/02 (25,30%). RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

34 La raccolta postale diretta risulta in totale milioni di euro, suddivisa in milioni di euro di libretti di risparmio e in milioni di euro di buoni postali fruttiferi. In Liguria la raccolta postale indiretta ammonta a 349,39 milioni di euro suddivisa tra 171,62 di obbligazioni e 177,77 Poste Vita. La metà del valore della raccolta è detenuta da Genova che ha un peso sul totale regionale del 50%. L altra metà è suddivisa tra Savona (21%), La Spezia (16%) e Imperia (14%). La raccolta postale indiretta è generata da due filoni: raccolta innovativa che comprende forme di raccolta tramite obbligazioni che sono gestite da enti esterni alle poste; riguardo a questo comparto, Genova, che rappresenta il 52% della raccolta indiretta genovese, da sola raccoglie il 53% del totale regionale; La Spezia, con 27,09 milioni di euro, rappresenta il 16% del totale regionale; questa tipologia costituisce il 49% della raccolta indiretta provinciale ed il 2,36% della raccolta totale postale spezzina. raccolta assicurativa che comprende forme di raccolta basate su soluzioni assicurative che vengono gestite da Poste Vita Spa; il 47% della raccolta regionale è svolta da Genova; La Spezia, con 28,05 milioni di euro partecipa per il 16%; questa categoria rappresenta il 51% della raccolta totale indiretta spezzina ed il 2,44% della raccolta totale postale spezzina. 412 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

35 Credito Tab.n.31/cre - Raccolta postale indiretta Regione Liguria anno 2003 (dati in milioni di euro) OBBLIGAZIONI RACCOLTA INDIRETTA POSTEVITA TOTALE RACCOLTA IND. AL 31/12/2003 Val. Ass. Peso % su tot. territoriale peso % su tot. Reg. Val. Ass. Peso % su tot. territoriale peso % su tot. Reg. Val. Ass. peso % su tot. Reg. GENOVA 90,39 52% 53% 83,49 48% 47% 173,87 50% LA SPEZIA 27,09 49% 16% 28,05 51% 16% 55,14 16% IMPERIA 20,85 44% 12% 27,02 56% 15% 47,87 14% SAVONA 33,30 46% 19% 39,21 54% 22% 72,51 21% LIGURIA 171,62 49% 100% 177,77 51% 100% 349,39 100% (Fonte: Elab.CCIAA della Spezia su dati Poste Italiane) Dai dati della raccolta postale totale emerge, sia a livello regionale che provinciale, la marcata incidenza della raccolta diretta, che in maniera specifica alla Spezia, come a Savona, raggiunge il 95% del totale raccolta postale provinciale, un punto percentuale superiore alla media regionale (94%). A Genova ed Imperia la sua rilevanza è lievemente minore (93%). Quella indiretta raggiunge valori significativi solo a Genova e Imperia (7% della raccolta totale). Tab. n.32/cre. - Composizione della raccolta postale in Liguria per tipologia. Anno 2003 (valori in milioni di euro) RACCOLTA DIRETTA Val Ass. Peso % su territorio RACCOLTA INDIRETTA Val Ass. Peso % su territorio TOTALE GENOVA % 174 7% 2.326,871 LA SPEZIA % 55 5% 1.149,137 IMPERIA % 48 7% 724,867 SAVONA % 73 5% 1.449,510 LIGURIA % 349 6% 5.649,385 (Fonte: Elab.CCIAA della Spezia su dati Poste Italiane) RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

36 Il valore totale di raccolta (bancaria e postale) per la provincia della Spezia ammonta a 2.989,01 milioni di euro; la raccolta bancaria incide per il 61% (1.839,9 milioni di euro), quella postale diretta per il 37% (1.094 milioni di euro), il rimanente 2% è costituito dalla raccolta postale indiretta (55,14 milioni di euro). 414 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

37 Credito Assicurazioni Distribuzione dei premi contabilizzati nei rami vita e danni lavoro diretto italiano Anno 2002 Quadro generale nazionale I premi del lavoro diretto italiano 2) contabilizzati nei rami vita e danni durante il 2002 (ultimo dato disponibile) hanno raggiunto l importo di milioni di euro, con un incremento del 15% rispetto al Al rafforzamento del ritmo di crescita del comparto hanno principalmente contribuito i rami vita, la cui raccolta, pari a ,1 milioni di euro, si è incrementata del 19,4% rispetto al 2001, incidendo sul totale premi danni e vita per il 63% (60,8% nel 2001). Il portafoglio danni, con un volume di premi pari a ,9 milioni di euro (+8,3% rispetto al 2001), ha pesato sul portafoglio complessivo per il restante 37% (39,2% nel 2001). Considerando il portafoglio globale vita e danni, il 59,8% dei premi è stato raccolto nelle regioni settentrionali, il 18,9% nelle regioni centrali, il 12,5% nelle regioni meridionali, il 5,6% nelle regioni insulari ed il restante 3,2% nelle direzioni generali 3). 2) I premi del lavoro diretto italiano sono quelli contabilizzati dalle Imprese di assicurazione nazionali e dalle Rappresentanze in Italia di Imprese di assicurazione con sede legale in uno Stato terzo rispetto all Unione Europea. 3) Sono attribuiti alla direzione generale i premi relativi ai rischi assunti all estero dalle imprese di assicurazione nazionali in regime di libertà di prestazione di servizi e i premi relativi ai rischi assunti da sedi secondarie istituite nell U.E. delle imprese di assicurazione nazionali. RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE

38 Osservando l incidenza percentuale dell ammontare dei premi sia per il ramo vita che per il ramo danni, si evince che la Liguria si trova in coda alla graduatoria con un incidenza % sul totale nazionale del 2,9% per il ramo vita e del 3,3% per il ramo danni con un valore assoluto, rispettivamente, pari a migliaia di euro e a migliaia di euro. Anche le province liguri detengono valori modesti ed in particolare il valore più basso è quello della Spezia sia per il ramo vita che per il ramo danni (0,3% e 0,4%). Passando ad esaminare, invece, esclusivamente il ramo vita, risulta significativo considerare il valore dei premi pro-capite, ovvero il valore assoluto dei premi vita rapportato alla popolazione residente al 31/12/2001 (ultimo dato disponibile). Da ciò si può osservare che in Liguria il premio pro-capite è pari a 1.036,95 euro mentre La Spezia ha un valore pro-capite ancora più basso e pari a 809,46 euro. 416 RAPPORTO ECONOMIA PROVINCIALE 2003

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