IL PROCESSO CIVILE TELEMATICO, UNA REALTA IN EVOLUZIONE PER LA GIUSTIZIA ITALIANA

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1 IL PROCESSO CIVILE TELEMATICO, UNA REALTA IN EVOLUZIONE PER LA GIUSTIZIA ITALIANA di Oriana Oddo L energia elettrica è il nuovo inchiostro di cui l uomo si serve ed i bit non sono altro che il nuovo alfabeto universale ed internazionale di cui l uomo può servirsi per esprimere qualsiasi opera del pensiero. Così R. Borruso descrive l introduzione di strumenti informatici nell ambito del processo civile. Negli ultimi decenni, infatti, si è assistito alla sempre più incisiva applicazione dei sistemi informatici in ambito giudiziario. Sono stati creati strumenti come il documento informatico, la firma digitale e la posta elettronica certificata, che hanno assunto nel tempo una rilevanza sempre maggiore, fino ad assumere oggi un ruolo fondamentale nello svolgimento del processo civile. Tali strumenti si sviluppano nell ambito di un sistema più complesso: il processo civile telematico. Il PCT è un progetto di e-government promosso dal Ministero della Giustizia per la realizzazione di un sistema informatico capace di supportare in modo completo ed efficiente il processo, al fine di migliorare la qualità dei servizi giudiziari in ambito civile. In particolare, negli ultimi anni, l allora Ministro per la Pubblica Amministrazione e l innovazione Renato Brunetta varò il Piano e-government 2012 con l intento proprio di migliorare il sistema Giustizia, in termini di tempo e di denaro, in un ottica di miglioramento e rilancio dell economia italiana. Questo sistema utilizza internet come tecnologia di base che consente l esecuzione telematica di operazioni come il deposito di atti, la trasmissione di comunicazioni e notifiche, la consultazione dello stato dei procedimenti risultante dai registri di cancelleria, la consultazione dei fascicoli. Attraverso tale sistema è quindi possibile svolgere queste operazioni senza la necessità di recarsi fisicamente presso le cancellerie, ma piuttosto collegandosi sul web attraverso un computer. Il computer, infatti, consente di gestire l iter processuale di ogni causa civile dal momento dell iscrizione a ruolo fino alla definizione del giudizio. 1

2 Affinchè però possa davvero trovare attuazione un sistema informatizzato, nell ambito della Pubblica Amministrazione in generale e nell ambito del processo civile in particolare, occorre la presenza di alcuni fondamentali presupposti. Innanzitutto è necessario che il sistema di sviluppi in un ambiente totalmente informatizzato sia per quanto riguarda la dotazione di strumenti (hardware), ma anche e soprattutto per quanto riguarda la dotazione di sistemi applicativi adeguati (software). Inoltre, sappiamo che gli elementi fondamentali del processo sono raccolti nei registri di cancelleria e nei fascicoli. Per tale ragione occorre trasferire queste informazioni in contenitori informatici che consentano l elaborazione e la ricerca di dati. In questo modo le informazioni potranno essere trasmesse e consultate dai soggetti coinvolti nel processo. Grazie a questo sistema, quindi, l accesso fisico alle informazioni viene trasformato in accesso virtuale, in modo tale che sia possibile, attraverso il computer, sia la consultazione telematica del fascicolo elettronico, sia il deposito di atti e documenti e la loro ricezione per via telematica. Altro presupposto indispensabile è quello di garantire al fascicolo elettronico e ai documenti informatici piena efficacia, equiparandoli così alla documentazione cartacea, in modo che anche questi atti o documenti siano da un lato efficaci dal punto di vista probatorio, dall altro che siano dotati delle due importanti caratteristiche della non ripudiabilità e della non modificabilità. Inoltre, occorre che l utilizzo degli strumenti informatici attraverso la tecnologia non indebolisca le garanzie poste a tutela dell amministrazione della giustizia, cioè quelle espresse dai principi costituzionali inerenti il giusto processo tra i quali, in particolare, il principio della ragionevole durata del processo. Il nuovo formalismo digitale, infatti, contribuendo all attuazione di questi principi, garantisce l effettività della tutela giurisdizionale. Tali presupposti sono necessari affinchè possa parlarsi di efficienza nell ambito del processo civile telematico. Ma ciò non basta. Il legislatore, infatti, nella predisposizione di tale sistema si è posto una serie di obiettivi che sono così riassumibili: riduzione dei documenti cartacei, in favore di quelli virtuali; 2

3 riduzione/eliminazione degli accessi fisici nei tribunali, in favore di quelli telematici; riduzione dei costi della gestione delle procedure giudiziarie, sia per le parti sia per l amministrazione; riduzione dei tempi dei procedimenti e dei tempi di erogazione di servizi accessori; snellimento dei servizi e dell iter delle procedure amministrative delle cause; semplificazione della fruizione dei servizi da parte di cittadini e imprese; miglioramento e razionalizzazione dei servizi di cancelleria; aumento della produttività e della qualità dei servizi erogati dal sistema; aumento della trasparenza e salvaguardia della privacy. Il processo civile telematico diventa così uno strumento per l attuazione del principio fondamentale dell effettività del processo civile, soprattutto per quanto riguarda la ragionevole durata di esso. Si dà così risposta a sollecitazioni provenienti dalla Costituzione, ma anche da convenzioni europee e carte internazionali, basti pensare alle sanzioni imposte all Italia da parte dell Unione Europea riguardanti la mancata osservanza dei principi sulla ragionevole durata dei processi. In tale contesto, quindi, il processo civile telematico si pone come una soluzione pratica, immediata ed efficiente ad un problema che sembrava per l Italia quasi insormontabile. In effetti, forti impulsi a utilizzare le moderne tecnologie per migliorare il funzionamento della Pubblica Amministrazione provengono dall Unione Europea già a partire dagli anni 90. Queste sollecitazioni hanno permesso l emanazione in Italia di una serie di leggi e regolamenti in materia, allo scopo di trasformare tutti gli atti e i documenti redatti su supporto cartaceo in documenti digitali, senza però modificare le regole fondamentali del procedimento che rimane comunque disciplinato dal codice di procedura civile. La vera e propria introduzione del processo civile telematico nell ordinamento italiano si ha con il D.P.R. 13 febbraio 2001 n.123 (Regolamento recante disciplina sull'uso di strumenti informatici e telematici nel processo civile, nel processo amministrativo e nel processo dinanzi alle sezioni giurisdizionali della 3

4 Corte dei conti). Con esso si è inteso dare piena validità alle attività processuali compiute in modalità informatizzata e telematica, rendendo concreta l applicazione di principi già diffusi e consolidati nell ordinamento giuridico. L obiettivo è stato quello di creare un sistema in cui le moderne tecnologie potessero supportare l attività processuale e renderla più snella, senza però incidere sugli elementi sostanziali del processo civile (adempimenti, termini ecc.). L attività telematica, quindi, si affianca a quella tradizionale realizzata su supporto cartaceo e viene equiparata ad essa in ogni suo aspetto, sulla base della convinzione che le tecnologie informatiche possano offrire vantaggi in termini di rapidità e risparmio sia per il personale della Pubblica Amministrazione, sia per gli avvocati e in generale per tutti i cittadini. Ma il vero punto di svolta nella disciplina del processo civile telematico si ha con il Codice dell Amministrazione Digitale o CAD (d.lgs. 7 marzo 2005 n.82, poi modificato col d.lgs. 30 dicembre 2010 n.235) in cui trovano definitivamente attuazione le norme emanate tra la fine degli anni 90 e l inizio degli anni 2000 e attraverso il quale il legislatore ha voluto realizzare una raccolta organica di norme per effettuare concretamente il passaggio da un amministrazione basata su strumenti cartacei ad un amministrazione digitale in grado di sfruttare al meglio le moderne tecnologie. Inoltre, tra gli aspetti più importanti trattati in esso occorre citare senz altro la disciplina riguardante il documento informatico e quella sulla firma elettronica, entrambi indicati tra le finalità di emanazione del Codice stesso, nonché le norme sull utilizzo della Posta Elettronica Certificata (PEC). E proprio il CAD, infatti, che ha introdotto il sistema della PEC attraverso il quale è possibile offrire la garanzia del valore legale agli atti con essa trasmessi. La PEC oggi è ormai entrata a far parte della vita, non solo dei membri dell apparato giudiziario, ma anche in quella delle imprese e dei professionisti per i quali è previsto l obbligo di dotarsi di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata. Il nostro ordinamento, quindi, sta subendo una costante evoluzione orientata verso il sistema dell e-justice che consente al sistema giudiziario di essere più efficiente grazie all ausilio della tecnologia informatica e telematica. Si pensi, a livello esemplificativo, che in ogni causa civile ordinaria, solo nel primo grado di 4

5 giudizio, vengono prodotti in media tra i quattro e i sette atti per parte, ognuno dei quali viene depositato in cancelleria in triplice copia, per non parlare poi degli eventuali documenti allegati che possono aumentare di molto il volume dei documenti depositati nei fascicoli. Inoltre, ognuna delle parti deve accedere alla cancelleria numerose volte al fine di depositare tali atti e/o per prendere visione e fotocopiare quelli prodotti dalla controparte. E questo solo per il primo grado di giudizio! In tale situazione, considerando che attualmente esistono circa 6 milioni di processi pendenti, è evidente che l organizzazione della Giustizia in Italia sia notevolmente appesantita da una burocrazia elefantiaca la quale, oltre ad allungare inevitabilmente i tempi dei processi, comporta anche notevoli costi di gestione. Quale può essere allora il futuro dopo l introduzione e con la completa diffusione del processo civile telematico? Si prevede che in breve tempo l evoluzione del PCT porterà significativi cambiamenti, a fronte del fatto che i sistemi informatici e telematici stanno ormai entrando nella vita quotidiana degli operatori giudiziari. Infatti, sia i funzionari amministrativi, sia gli avvocati, ma anche i semplici cittadini hanno fatto proprie le regole del formalismo digitale applicato alla giustizia e, più in generale, alla Pubblica Amministrazione. Tant è che, dopo l attuazione del nuovo CAD, la gran parte delle Procure e dei Tribunali italiani hanno segnalato miglioramenti nell iter dei procedimenti e nella qualità dei servizi offerti agli utenti. Un esempio su tutti: il Tribunale di Milano. Quest ultimo, infatti, è stato il primo in Italia (già nel 2007) ad aver avviato il sistema telematico per il deposito degli atti degli avvocati e dei provvedimenti del giudice nelle procedure per decreto ingiuntivo, introducendo così di fatto il processo civile telematico nel sistema della giustizia italiana. L adozione del PCT ha consentito al Tribunale di Milano di ottenere una riduzione dei tempi di emissione dei decreti ingiuntivi (passando da una media di 45 giorni a 19 giorni), inoltre significative sono anche le riduzioni dei costi relativi agli accessi fisici agli uffici giudiziari, alla gestione cartacea dei procedimenti e ai tempi di lavoro del personale amministrativo. Ad oggi la diffusione del processo civile telematico non è ancora completa, ma per capire lo stato attuale di sviluppo basta dare alcuni dati significativi: 5

6 - Procure e Tribunali sono provvisti di almeno un indirizzo di posta elettronica certificata, con i vantaggi che questo comporta in termini di sicurezza, integrità e autenticità dei dati trasmessi; - con l introduzione della PEC, l utilizzo della raccomandata cartacea è diminuito quasi del 50%; - Procure e Tribunali rendono disponibili sui propri siti web informazioni, modulistica e formulari; - è ormai possibile effettuare pagamenti on line per quanto riguarda: spese processuali, spese di mantenimento e pagamento di pene pecuniarie, imposte di bollo e sanzioni pecuniarie; - Firma digitale, certificato digitale e smart card sono entrati definitivamente a far parte dell attività amministrativa. Non bisogna dimenticare, inoltre, che il modello del processo civile telematico può essere adattato anche al processo amministrativo e a quello contabile, così come previsto dal D.P.R. n. 123/2001 (Regolamento recante disciplina sull'uso di strumenti informatici e telematici nel processo civile, nel processo amministrativo e nel processo dinanzi alle sezioni giurisdizionali della Corte dei Conti). 6