AMNESTY INTERNATIONAL
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- Paola Fumagalli
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1 AMNESTY INTERNATIONAL SEZIONE ITALIANA ACQUISTA ONLINE > 13 DUEMILA AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013 LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO MEDIO ORIENTE E AFRICA DEL NORD EGITTO
2 RAPPORTO 2013 MISSIONI E RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL Amnesty International ha cancellato una visita in Bahrein programmata a marzo, quando il governo ha imposto nuove restrizioni sui visti alle Ngo internazionali. Osservatori che hanno rappresentato Amnesty International ai processi hanno visitato il Bahrein ad agosto e a settembre. Flawed reforms: Bahrain fails to achieve justice for protesters (MDE 11/014/2012) Bahrain: Reform shelved, repression unleashed (MDE 11/062/2012) EGITTO REPUBBLICA ARABA D EGITTO Capo di stato: Mohamed Morsi (subentrato a Mohamed Hussein Tantawi a giugno) Capo del governo: Hisham Qandeel (subentrato a Kamal Ganzouri ad agosto) Almeno 28 manifestanti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza nel corso delle proteste contro il governo dei militari, che si sono svolte al Cairo e a Suez. La polizia antisommossa e l esercito hanno fatto uso eccessivo della forza per disperdere i manifestanti, che hanno in seguito accusato di essere stati torturati o altrimenti maltrattati in custodia. A novembre e dicembre si sono tenute proteste, in alcuni casi violente, organizzate sia da coloro che si opponevano al presidente sia dai suoi sostenitori. Sono proseguiti i processi iniqui celebrati dai tribunali supremi d emergenza per la sicurezza dello stato e le forze di sicurezza hanno continuato ad agire al di sopra della legge. L ex presidente Hosni Mubarak e l ex ministro dell Interno sono stati condannati all ergastolo per le uccisioni di manifestanti durante la rivolta del 2011; molti altri sospetti perpetratori di abusi sono stati prosciolti. Nessun membro del Consiglio supremo delle forze armate (Supreme Council of the Armed Forces Scaf) è stato chiamato a rispondere delle violazioni commesse nel periodo in cui lo Scaf era al governo del paese. Il presidente Mohamed Morsi ha creato un comitato per indagare sulle violazioni compiute tra gennaio 2011 e giugno Ha emanato provvedimenti di grazia per alcuni civili processati da tribunali militari e un amnistia generale per i reati commessi dai dimostranti durante le manifestazioni contro il governo militare. Le minoranze religiose hanno continuato a essere dicriminate. 542
3 MEDIO ORIENTE E AFRICA DEL NORD Giornalisti e attivisti sono stati perseguiti penalmente per aver insultato il presidente e per blasfemia. Le donne hanno subito discriminazioni nella legge e nella prassi e sono state vittime di diffuse molestie sessuali. Migliaia di famiglie continuavano a vivere in zone insicure in insediamenti informali (baraccopoli), mentre altre migliaia erano sotto la minaccia di essere sgomberate con la forza. Sono pervenute notizie di migranti uccisi dalle forze di sicurezza mentre tentavano di varcare il confine verso Israele o sfruttati da trafficanti nella penisola del Sinai. Sono state condannate a morte almeno 91 persone. Non è noto se ci siano state esecuzioni. CONTESTO Il 23 gennaio si è riunito per la prima volta il nuovo parlamento eletto. A marzo, il parlamento ha nominato un assemblea costituente formata da 100 membri, per procedere alla stesura della nuova costituzione egiziana. I partiti islamisti hanno dominato l assemblea costituente, che ha ricevuto critiche per aver inserito tra i suoi membri soltanto sei donne e sei cristiano copti. L assemblea è stata sospesa da un tribunale amministrativo il 10 aprile, in seguito a un ricorso giudiziario. Alla fine dei 31 anni dello stato d emergenza decretata a maggio, le autorità hanno cercato di preservare alcuni poteri eccezionali; il 13 giugno, il ministero della Giustizia ha conferito poteri d arresto ai militari e agli agenti d intelligence ma un tribunale amministrativo ha rapidamente ribaltato la decisione. Il parlamento ha approvato una nuova assemblea costituente a giugno, che è stata subito al centro di nuovi ricorsi giudiziari e progressivamente boicottata dai partiti politici d opposizione, dalla società civile e dalla Chiesa cristiano copta. Il 16 giugno, lo Scaf ha sciolto il parlamento, a seguito di una sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionali le elezioni. Il 17 giugno, pochi giorni prima dei risultati delle elezioni presidenziali, lo Scaf ha ampiamente esteso i propri poteri e limitato quelli dell amministrazione entrante. Il 12 agosto, il nuovo presidente eletto, Mohamed Morsi, ha annunciato di aver revocato i nuovi poteri dello Scaf e che il leader dello stesso, Mohamed Tantawi si sarebbe ritirato. L annuncio faceva seguito a un attacco da parte di un gruppo armato nella penisola del Sinai, in cui erano rimasti uccisi 16 soldati. Le autorità hanno successivamente avviato un giro di vite sulla sicurezza nella zona. Il 22 novembre, il presidente Morsi ha emesso un decreto secondo il quale i tribunali non potevano contestare le sue decisioni né accogliere alcun ricorso giudiziario contro l assemblea costituente. Il presidente Morsi ha inoltre emanato una legge repressiva per tutelare la rivoluzione, sostituito il procuratore generale e sollecitato nuove indagini e procedimenti giudiziari sulle morti dei manifestanti. L assemblea costituente ha definito la bozza della costituzione il 30 novembre. Il decreto e il documento di bozza costituzionale hanno innescato proteste in tutta la nazione e uno sciopero dei giudici, oltre che episodi di violenza tra sostenitori e oppositori del presidente. Tra il 5 e il 6 dicembre, almeno 10 persone sono rimaste uccise negli 543
4 RAPPORTO 2013 scontri avvenuti davanti al palazzo presidenziale al Cairo. In risposta ai disordini, l 8 dicembre il presidente Morsi ha in parte revocato il suo decreto. La nuova costituzione è stata successivamente adottata con referendum nazionale a fine dicembre. TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTI Né lo Scaf né l amministrazione del presidente Morsi hanno saputo attuare riforme giudiziarie o politiche per sradicare il fenomeno della tortura. L assemblea del popolo [la camera bassa del parlamento egiziano N.d.T.] ha discusso l introduzione di sanzioni più severe per i casi di tortura ma non le aveva ancora introdotte prima del suo scioglimento. Sono proseguiti gli episodi di tortura e altri maltrattamenti e le forze di sicurezza hanno agito impunemente. Una Ngo ha registrato 88 casi di tortura e altri maltrattamenti da parte della polizia durante i primi 100 giorni della presidenza Morsi. I manifestanti arrestati dalla polizia antisommossa o dai militari sono stati sottoposti a gravi percosse e scosse elettriche durante la loro custodia, anche nel carcere di Tora, a sud del Cairo, dove i detenuti tra l altro erano tenuti in condizioni di sovraffollamento, con abbigliamento inadeguato e senza assistenza medico-sanitaria. Alcuni manifestanti di sesso maschile hanno affermato di essere stati prelevati e trasportati in località sconosciute, dove sono state loro inflitte scosse elettriche e dove hanno subito abusi sessuali, per costringerli a fornire informazioni relative al loro coinvolgimento nelle proteste. George Ramzi Nakhla è stato arrestato al Cairo il 6 febbraio. Ha affermato che la polizia antisommossa lo aveva legato mani e piedi sul retro di un mezzo corazzato e lo aveva trascinato lentamente per la strada, mentre altri agenti lo picchiavano con i manganelli. È stato nuovamente percosso al ministero dell Interno, dove gli sono state inflitte scosse elettriche. Non ha ricevuto alcun trattamento medico per la frattura a un braccio ed è stato costretto a stare accovacciato per diverse ore, assieme ad altri 13 uomini. Nel carcere di Tora, è stato percosso con cavi elettrici e insultato verbalmente. Dopo uno sciopero della fame di tre giorni, è stato rilasciato il 25 marzo. Abdel Haleem Hnesh è stato arrestato dalle forze militari il 4 maggio, durante una protesta ad Abbaseya, al Cairo. Ha affermato che i soldati lo avevano percosso duramente con bastoni di due metri e sfollagente elettrici e lo avevano poi portato assieme ad altri 40 nella zona militare S28, al Cairo. È stato condotto davanti alla procura militare e quindi trasferito nel carcere di Tora dove, al suo arrivo, è stato percosso con tubi e bastoni. È stato rilasciato cinque giorni dopo. PROCESSI INIQUI La nuova costituzione consente di processare civili davanti a tribunali militari, caratterizzati per altro da iniquità. Ad aprile, l assemblea del popolo ha emendato il codice di giustizia militare, togliendo al presidente l autorità di rinviare i civili ai tribunali militari. Tuttavia, non ha emendato gli articoli che davano ai tribunali militari la giurisdizione di processare i civili. A luglio, il presidente Morsi ha istituito un comitato per riesaminare i casi giudiziari di civili processati da tribunali militari, così come di altre persone trattenute 544
5 MEDIO ORIENTE E AFRICA DEL NORD dal ministero dell Interno e di rivoluzionari incarcerati dalla magistratura ordinaria. A luglio e agosto, il presidente Morsi ha concesso la grazia a circa 700 persone, sulla base delle raccomandazioni espresse dal comitato, e a ottobre ha decretato un amnistia generale per i reati commessi per sostenere la rivoluzione nel 2011 e Tuttavia, il decreto non ha provveduto a istruire processi equi per i circa 1100 civili incarcerati dalle autorità giudiziarie militari per altri reati. Nonostante lo stato d emergenza fosse terminato a fine maggio, alcuni casi giudiziari continuavano a essere processati da tribunali d emergenza, compresi casi legati a reati di terrorismo, alle proteste e alla violenza comunitaria. Il 4 maggio, l esercito ha arrestato Mahmoud Mohamed Amin, tra le circa 300 persone che manifestavano contro il governo militare ad Abbaseya, al Cairo. Le persone arrestate sono state rinviate a giudizio davanti alle autorità militari, per essere processate per accuse come aggressione a membri dell esercito e disturbo dell ordine pubblico. Il 20 maggio, Mahmoud Mohamed Amin e altri detenuti hanno iniziato uno sciopero della fame per protestare contro il loro processo davanti ai tribunali militari. Mahmoud Mohamed Amin è stato rilasciato il 19 giugno in attesa del processo ma le accuse a suo carico sono state archiviate in seguito all amnistia presidenziale di ottobre. USO ECCESSIVO DELLA FORZA Le proteste che si sono svolte agli inizi dell anno erano state organizzate principalmente per contestare il governo militare. Dopo l elezione del presidente Morsi, si sono svolte manifestazioni da parte sia dei suoi sostenitori sia dei suoi oppositori. Le forze di sicurezza sono state per lo più assenti, specialmente durante le vaste proteste tenute a piazza Tahrir, ma in alcune occasioni si sono scontrate con i dimostranti. Non è stata varata alcuna riforma delle forze di polizia e le autorità hanno impiegato tattiche che ricordavano l era di Mubarak, che hanno visto le forze di sicurezza fare uso eccessivo della forza contro i manifestanti. La polizia antisommossa ha usato metodi repressivi e forza non necessaria, impiegando armi da fuoco e gas lacrimogeni di fabbricazione statunitense. Le forze di sicurezza hanno impiegato forza letale senza preavviso per disperdere i manifestanti, uccidendone 16, tra il 2 e il 6 febbraio, al Cairo e a Suez. Le proteste erano scoppiate in seguito all uccisione di circa 70 tifosi della squadra di calcio Al-Ahly, da parte di uomini in borghese, durante una partita a Port Said, sotto lo sguardo delle forze di sicurezza che non sono intervenute per impedire la violenza. Tra il 28 aprile e il 4 maggio, almeno 12 persone sono state uccise da uomini in borghese durante un sitin di protesta contro il processo di elezione del presidente, a piazza Abbaseya, al Cairo. Le forze di sicurezza non sono intervenute, facendo sospettare che gli uomini avessero agito sotto il comando dell esercito o con la sua acquiescenza. Il 20 novembre, Gaber Salah Gaber, un adolescente che partecipava alle proteste, è stato ucciso a colpi d arma da fuoco, stando alle notizie per mano delle forze di sicurezza, nelle vicinanze del ministero dell Interno, al Cairo. 545
6 RAPPORTO 2013 IMPUNITÀ Con uno storico passo avanti nella lotta contro l impunità, a giugno, l ex presidente Mubarak e l ex ministro dell Interno Habib El Adly sono stati ritenuti responsabili dell uccisione e del ferimento dei manifestanti, durante la rivolta del 2011, e condannati all ergastolo. Tuttavia, sei alti ufficiali delle forze di sicurezza sono stati prosciolti. La pubblica accusa ha argomentato che la mancanza di prove a loro carico era dovuta alla mancanza di cooperazione da parte dell intelligence generale e del ministero dell Interno. La maggior parte dei poliziotti processati in relazione alle uccisioni di manifestanti durante la rivolta del 2011 è stata assolta. In generale, i tribunali hanno stabilito che i poliziotti avevano impiegato forza letale giustificata o che le prove a loro carico erano insufficienti. Le centinaia di vittime della rivolta e le loro famiglie non hanno ottenuto verità e giustizia. A ottobre, sono stati prosciolti tutti gli imputati del processo della battaglia dei cammelli, in relazione agli scontri tra manifestanti pro e contro Mubarak, avvenuti a piazza Tahrir nel febbraio Successivamente, membri della pubblica accusa hanno lasciato intendere che il caso sarebbe stato riaperto. Nessun membro dell esercito è stato chiamato a rispondere delle uccisioni o delle torture perpetrate durante le proteste avvenute in via Mohamed Mahmoud e quelle davanti agli uffici governativi, a novembre e dicembre I giudici inquirenti dei tribunali civili hanno invece rinviato a giudizio i manifestanti, per presunta violenza. Le persone incriminate per le proteste di via Mohamed Mahmoud hanno beneficiato dell amnistia ma il processo per quelle davanti agli uffici governativi è proseguito. Soltanto un poliziotto antisommossa è finito sotto processo per gli abusi commessi durante le proteste di via Mohamed Mahmoud. A fine anno il processo a suo carico era ancora in corso. A settembre, un tribunale militare ha condannato due soldati dell esercito a due anni di reclusione ciascuno e un terzo soldato a tre anni di carcere, per omicidio involontario, per aver guidato un mezzo corazzato contro 14 manifestanti copti nell ottobre 2011, a Maspero, al Cairo. Le indagini condotte dalla magistratura civile sulle uccisioni di altre 13 persone non sono riuscite a individuare i responsabili. Nessun esponente dello Scaf è stato chiamato a rispondere dell uccisione dei manifestanti durante i suoi 17 mesi di governo. A luglio, il presidente Morsi ha istituito un comitato investigativo formato da autorità, attivisti della società civile e familiari delle vittime per identificare i perpetratori dell uccisione e del ferimento di manifestanti durante la rivolta del 2011 e il governo dello Scaf. Non sono state adottate misure per assicurare giustizia, verità o riparazione per le vittime di gravi violazioni dei diritti umani, tortura compresa, perpetrate durante il trentennale governo di Mubarak. 546
7 MEDIO ORIENTE E AFRICA DEL NORD LIBERTÀ D ESPRESSIONE E ASSOCIAZIONE Sono proseguite le indagini penali e le incriminazioni per blasfemia e oltraggio a pubblico ufficiale. Nuove disposizioni costituzionali hanno limitato la libertà d espressione, vietando di insultare singole persone o profeti religiosi. Alcune bozze legislative hanno limitato la libertà d associazione e imposto norme restrittive alla registrazione e al finanziamento estero delle Ngo. Il prigioniero di coscienza Maikel Nabil Sanad è stato rilasciato il 24 gennaio nel contesto di un ampio provvedimento di grazia da parte dello Scaf. Questo blogger era stato incarcerato nell aprile 2011 al termine di un processo iniquo davanti a un tribunale militare, per aver criticato l esercito e in quanto obiettore al servizio militare. Ad agosto, il direttore del quotidiano El-Dostor, Islam Affifi, è stato processato per aver pubblicato notizie false che insultavano il presidente. A fine anno era in corso il processo. A ottobre, il personaggio televisivo Tawfiq Okasha è stato multato e condannato a quattro mesi di reclusione per aver insultato il presidente. A fine anno rimaneva in libertà in attesa d appello. Il prigioniero di coscienza Alber Saber Ayad è stato arrestato il 13 settembre, dopo che alcune persone avevano circondato la sua abitazione, accusandolo di promuovere il controverso film Innocenza dei musulmani. A dicembre è stato condannato a tre anni di carcere per aver diffamato la religione, a causa di video e commenti che aveva postato su Internet ma è rimasto in libertà su cauzione in attesa dell appello. A febbraio, è iniziato il processo a carico di 43 dipendenti di cinque organizzazioni internazionali per aver, stando alle accuse, accettato fondi esteri senza autorizzazione del governo e per aver operato illegalmente. La maggior parte è stata processata in contumacia e, a fine anno, il processo era ancora in corso. DIRITTI DELLE DONNE La nuova costituzione proibisce la discriminazione tra cittadini egiziani ma non vieta esplicitamente la discriminazione contro le donne, facendo invece riferimento ai loro doveri in quanto casalinghe. La presenza delle donne nelle nuove istituzioni politiche è stata marginale. Occupavano soltanto 12 dei 508 seggi dell assemblea del popolo, prima che questa fosse sciolta. Soltanto sette donne figuravano nella seconda assemblea costituente. Le donne sono state in larga parte escluse dal gabinetto egiziano nominato dal presidente Morsi e nessuna è stata nominata per il ruolo di governatore. Le donne hanno inoltre continuato a essere escluse dalla magistratura. Norme legislative e prassi discriminatorie in materia di matrimonio, divorzio, custodia dei figli ed eredità non sono state affrontate. Sono stati segnalati diversi casi di donne molestate o aggredite sessualmente durante le proteste di massa, anche a piazza Tahrir. A giugno, il corteo che si è svolto al Cairo contro le aggressioni sessuali è stato attaccato da uomini che hanno sessualmente mo- 547
8 RAPPORTO 2013 lestato e aggredito le partecipanti. A settembre, un uomo ha ucciso a colpi d arma da fuoco una donna per strada ad Asyut, stando alle notizie, dopo che quest ultima aveva provato a resistere alla sua aggressione sessuale. Dopo le festività di Eid a ottobre, le autorità hanno dichiarato di aver ricevuto oltre 1000 denunce di aggressione sessuale. Nessun membro delle forze di sicurezza è stato chiamato a rispondere per violenza sessuale o di genere contro donne che erano state detenute in seguito alle proteste contro lo Scaf del A marzo, un tribunale militare ha assolto un medico dell esercito dall accusa di aver costretto, nel marzo 2011, donne che manifestavano a subire test di verginità. DISCRIMINAZIONE La nuova costituzione non proibisce esplicitamente la discriminazione per motivi razziali, rischiando di colpire le minoranze, come nel caso dei nubiani. La costituzione sancisce la libertà di religione ma fa unicamente riferimento alle religioni ufficialmente riconosciute come celesti, rischiando di ripercuotersi sui musulmani baha i e sugli sciiti. La costituzione stabilisce una normativa separata in materia di status personale per i cristiani e gli ebrei, oltre che il diritto a regolamentare le loro questioni religiose e la loro leadership ma tale prerogativa non è esplicitata per le altre minoranze religiose. La legislazione egiziana rende difficile per i cristiano copti costruire o riparare le chiese, in quanto impone loro di ottenere il difficile rilascio di un autorizzazione ufficiale. Alcuni lavori di costruzione di chiese sono stati ostacolati dai vicini musulmani confinanti, in alcuni casi determinando violenze tra le comunità. In queste occasioni, le forze di sicurezza generalmente non sono intervenute per proteggere i copti dagli attacchi. A fine gennaio, tre famiglie copte del villaggio di Sharbat, ad Alessandria, sono state sgomberate con la forza dalle loro abitazioni da parte di musulmani che sospettavano un uomo copto di essere in possesso di immagini indecenti di una donna musulmana. Case e negozi di copti sono stati inoltre attaccati dalla folla. Successivi incontri di riconciliazione del villaggio hanno stabilito che l uomo copto e la sua famiglia allargata, così come le cinque famiglie copte che abitavano a fianco, dovevano abbandonare il villaggio e far vendere i loro beni. La polizia non è intervenuta per proteggere i copti dagli aggressori o dallo sgombero forzato. In seguito a una visita da parte di una delegazione parlamentare, soltanto le cinque famiglie copte non collegate con la disputa originaria hanno potuto far ritorno nel villaggio. DIRITTO ALL ALLOGGIO SGOMBERI FORZATI La costituzione sancisce il diritto a un alloggio adeguato ma non vieta esplicitamente gli sgomberi forzati. Le garanzie contro lo sgombero forzato continuano a non figurare nel quadro normativo egiziano. 548
9 MEDIO ORIENTE E AFRICA DEL NORD La struttura per lo sviluppo degli insediamenti informali (Informal Settlements Development Facility Isdf) ha calcolato che circa abitazioni, principalmente al Cairo, erano costruite in zone insicure, che rappresentavano un rischio imminente per la vita e che pertanto dovevano essere immediatamente evacuate. L Isdf ha inoltre sottolineato la necessità di evacuare altre abitazioni in zone insicure prima del Secondo le notizie riportate, l Isdf aveva considerato la possibilità di ristrutturare le baraccopoli, fornendo un alloggio alternativo nelle vicinanze delle abitazioni esistenti. Funzionari del ministero dell Alloggio hanno affermato che il piano Cairo 2050 era stato riesaminato e che alcuni progetti che avrebbero implicato sgomberi di massa erano stati ritirati. Era in corso di elaborazione un nuovo piano urbanistico, Egitto 2052, ma le comunità che abitavano gli insediamenti informali non erano state consultate. Ad agosto, la polizia si è scontrata con gli abitanti dell insediamento informale Ramlet Bulaq, nella zona centrale del Cairo, dopo che un poliziotto, stando alle accuse, aveva ucciso un residente. La polizia aveva quindi effettuato diversi raid a Ramlet Bulaq, arrestando uomini e costringendo molti membri della comunità ad abbandonare la zona. Gli abitanti hanno affermato che i poliziotti avevano minacciato di continuare questo tipo d intimidazione, fino all evacuazione della zona. È stata programmata la demolizione di Ramlet Bulaq. RIFUGIATI E MIGRANTI Le forze di sicurezza egiziane hanno continuato a sparare a migranti stranieri, rifugiati e richiedenti asilo che cercavano di varcare il confine egiziano del Sinai per entrare in Israele, uccidendo almeno otto persone. Secondo le informazioni ricevute, trafficanti di esseri umani hanno estorto e sottoposto ad abusi rifugiati, richiedenti asilo e migranti che attraversavano la penisola del Sinai per raggiungere Israele. PENA DI MORTE Sono state condannate a morte almeno 91 persone, anche al termine di processi iniqui celebrati da tribunali d emergenza. Non è noto se siano state effettuate esecuzioni. A settembre, un tribunale d emergenza ha condannato a morte 14 uomini, compresi otto in contumacia, in relazione a un attacco che aveva provocato l uccisione di sei persone. Erano inoltre stati giudicati colpevoli d appartenenza a un gruppo jihadista. MISSIONI E RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL Delegati di Amnesty International hanno visitato l Egitto diverse volte nel corso dell anno per condurre ricerche. Brutality unpunished and unchecked: Egypt s military kill and torture protesters with impunity (MDE 12/017/2012) 549
10 RAPPORTO 2013 Agents of repression: Egypt s police and the case for reform (MDE 12/029/2012) Egypt: New President must restore rule of law, govern for all (PRE01/316/2012) Egypt s new Constitution limits fundamental freedoms and ignores the rights of women (PRE01/590/2012) EMIRATI ARABI UNITI EMIRATI ARABI UNITI Capo di stato e di governo: sceicco Khalifa bin bin Zayed Al Nahyan Capo del governo: sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum Oltre 90 persone che avevano criticato il governo, tra cui difensori dei diritti umani, a fine anno erano in detenzione senza accusa né processo, in un contesto di crescenti restrizioni imposte ai diritti alla libertà d espressione, associazione e riunione. Almeno due di loro erano prigionieri di coscienza. Sette delle persone detenute sono state arbitrariamente private della loro nazionalità e una è stata quindi espulsa. Almeno sei persone dovevano rispondere di accuse legate a contenuti postati sui social network. Le donne hanno subito discriminazioni nella legge e nella prassi. Lavoratori migranti stranieri hanno continuato a essere vittime di sfruttamento e abusi. Sono state pronunciate almeno 21 sentenze capitali ed è stata messa a morte almeno una persona. CONTESTO A febbraio e giugno, il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria (Working Group on Arbitrary Detention Wgad) ha concluso che gli arresti di Abdelsalam Abdallah Salim, Akbar Omar e dell attivista Ahmed Mansoor, effettuati nel 2011, erano stati arbitrari. Il Wgad ha chiesto che il governo fornisse risarcimenti ai tre uomini e ratificasse l Iccpr; a fine anno il governo non aveva adempiuto alla richiesta. Gli Emirati Arabi Uniti (United Arab Emirates Uae) hanno aderito alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura a luglio ma non hanno riconosciuto la competenza del Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura di indagare le accuse di tortura. 550
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