INCONTRO CON LE ASSOCIAZIONI. Ala, 28 settembre 2016
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1 INCONTRO CON LE ASSOCIAZIONI Ala, 28 settembre 2016
2 Contributi 2017: le tempistiche 31 ottobre 2016 consegna delle domande fine gennaio 2017 comunicazione esito inizi giugno 2017 erogazione fine settembre 2017 termine ultimo per il ritiro I moduli di richiesta sono reperibili sul sito della Cassa e agli sportelli di sede e filiali
3 Contributi 2017: le richieste
4 Il rapporto con le associazioni: le novità Possibilità per le associazioni dei Comuni di Ala, Avio e Brentino Belluno di richiedere ed utilizzare gratuitamente il router per la connessione Free Luna Wi-Fi durante i loro eventi/manifestazioni nelle giornate di sabato e domenica
5 Il rapporto con le associazioni: le novità Possibilità per le associazioni di proporre e offrire una consulenza gratuita per i Soci nel proprio specifico ambito di operatività
6 Dott.ssa Franca Della Pietra
7 RIFORMA DEL TERZO SETTORE Finalità e contenuto della riforma (Legge 6 giugno 2016, n. 106) La Legge 6 giugno 2016 n.106, entrata in vigore dal 3 luglio 2016, ha introdotto le linee guida per la riforma del Terzo Settore. La legge ha previsto di modificare ( attraverso una serie di Decreti Legislativi) la disciplina delle associazioni, delle fondazioni e di altre istituzioni di carattere privato senza scopo di lucro, sia riconosciute che non riconosciute.
8 RIFORMA DEL TERZO SETTORE Finalità e contenuto della riforma (Legge 6 giugno 2016, n. 106) Le modifiche attengono alla: - revisione e semplificazione del riconoscimento della personalità giuridica; - disciplina del regime di responsabilità limitata degli enti; - rispetto dei diritti degli associati; - previsione, per gli enti che esercitano prevalentemente attività economica, di applicazione delle norme indicate dai titoli V e VI del libro V del codice civile.
9 RIFORMA DEL TERZO SETTORE Riordino della disciplina del terzo settore dal punto di vista civilistico e tributario È prevista l emanazione di un codice unico per la raccolta e il coordinamento delle disposizioni, che dovrà stabilire le norme generali e comuni per tutti gli enti e le attività di interesse generale, nonché quelle che caratterizzano le singole tipologie di enti. Sarà prevista l'istituzione di un Registro Unico nazionale del terzo settore suddiviso in apposite sezioni, tenuto dal Ministero del Lavoro e reso obbligatorio per gli enti che si avvalgono di finanziamenti pubblici, di fondi privati raccolti pubblicamente o di fondi europei nonché per quelli in regime di convenzione o accreditamento.
10 RIFORMA DEL TERZO SETTORE Riordino della disciplina del terzo settore dal punto di vista civilistico e tributario (Legge 6 giugno 2016, n. 106) Gli interventi di natura fiscale riguardano: - una revisione complessiva della definizione di ente non commerciale ai fini fiscali in funzione delle finalità di interesse generale perseguite; - l'introduzione di un sistema fiscale di vantaggio che tenga conto delle finalità sociali dell ente; - una razionalizzazione della deducibilità del reddito e della detraibilità ai fini fiscali delle erogazioni;
11 RIFORMA DEL TERZO SETTORE Riordino della disciplina del terzo settore dal punto di vista civilistico e tributario (Legge 6 giugno 2016, n. 106) - il completamento della riforma del cinque per mille con obbligo di rendere trasparente l utilizzo delle somme ricevute; - una razionalizzazione dei regimi di contabilità semplificata (tra cui quelli forfetari); - la revisione della disciplina delle Onlus; - un sistema di controlli e di vigilanza sugli enti del terzo settore, affidato al Ministero del Lavoro.
12 RIFORMA DEL TERZO SETTORE Semplificazione e riordino della normativa. (Legge 6 giugno 2016, n. 106) L Osservatorio del Volontariato e quello dell Associazionismo di promozione sociale verranno sostituiti da un Organismo unico denominato Consiglio Nazionale del Terzo settore.
13 RIFORMA DEL TERZO SETTORE Revisione della normativa in materia di volontariato e promozione sociale (Legge 6 giugno 2016, n. 106) Si prevede inoltre, l armonizzazione della normativa su volontariato e promozione sociale, la promozione del volontariato anche in collaborazione con il sistema scolastico e la valorizzazione dell esperienza dei volontari in ambito formativo e lavorativo. I Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) potranno essere gestiti non solo dalle organizzazioni di volontariato ma da tutti gli enti del terzo settore (anche se negli organi di governo la maggioranza deve essere garantita al volontariato) e i servizi saranno erogati a tutti gli enti che si avvalgono di volontari. È prevista la costituzione di organismi di coordinamento regionali e sovraregionali con funzione di programmazione e controllo dei CSV.
14 ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE SPONSORIZZAZIONI SPORTIVE DEDUCIBILITÀ La Corte di cassazione con sentenza n.5720/16, nell ambito delle attività di sponsorizzazione ha confermato che gli importi corrisposti da un impresa ad un associazione sportiva dilettantistica costituiscono, fino a euro, spese di pubblicità integralmente deducibili per presunzione assoluta di legge, a condizione che la sponsorizzazione promuova l immagine e i prodotti dell impresa e che l associazione abbia effettivamente posto in essere una specifica attività promozionale.
15 SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE ALL INTERNO DEL CIRCOLO RICREATIVO La Corte di cassazione, con la sentenza n del 16 marzo 2016, (coerente con l orientamento dell Amministrazione finanziaria), ha affermato che la somministrazione di alimenti e bevande effettuata, a titolo oneroso, all interno di un circolo ricreativo ha natura commerciale anche se a favore dei propri soci. Diversamente non devono essere considerate attività commerciali - e quindi non sono imponibili ai fini IVA - quelle prestazioni che realizzano finalità istituzionali senza alcuna specifica organizzazione e verso pagamento di corrispettivi che non eccedono i costi di diretta imputazione.
16 SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE ALL INTERNO DEL CIRCOLO RICREATIVO Si precisa che l Amministrazione finanziaria, con la C.M. 12 maggio 1998, n. 124/E ha chiarito che l espressa previsione di non commercialità della somministrazione di alimenti e bevande è applicabile esclusivamente nei confronti delle associazioni di promozione sociale, e conferma che per tutti gli altri enti di tipo associativo (R.M. 17 luglio 1995, n. 217/E -R.M. 22 ottobre 1997, n. 210), il carattere commerciale dell attività di somministrazione di alimenti o bevande nei bar interni ai circoli ricreativi, anche se svolta nei confronti dei propri associati.
17 VOLONTARIATO IL TRATTAMENTO FISCALE DEGLI ESBORSI FORFETARI La Corte di cassazione, con ordinanza n /2015, ha affermato che sono assoggettati ad imposizione gli esborsi erogati dall Associazione di volontariato ai propri associati a titolo di rimborso forfettario e pertanto non possono rientrare nella fattispecie prevista dall art.2 della Legge 11 agosto 1991 n.266; tali compensi in quanto non collegati a specifiche spese, possono occultare un rapporto di lavoro non dichiarato.
18 RESPONSABILITÀ DEGLI AMMINISTRATORI NELLE ASSOCIAZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO. Negli enti associativi la gestione viene affidata al Consiglio Direttivo al quale lo statuto sociale demanda specifiche funzioni amministrative e di rappresentanza. I componenti del Direttivo eletti dall Assemblea degli associati, rispondono ad un diverso regime di responsabilità patrimoniale, per le operazioni compiute nell adempimento del proprio mandato, in funzione della personalità giuridica dell Ente associativo. Risulta, pertanto, rilevante la richiesta dello status di associazione riconosciuta» dove esiste una netta separazione tra il patrimonio dell Associazione e quello di chi agisce in nome e per conto dell Ente.
19 RESPONSABILITÀ DEGLI AMMINISTRATORI NELLE ASSOCIAZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO Nel caso di associazioni non riconosciute, (art.38 C.c) i terzi possono far valere le proprie pretese non solo sul fondo comune dell ente (costituito dai contributi degli associati e da altre risorse acquisite nel tempo dall ente) ma anche sul patrimonio personale dei soggetti che hanno agito in nome e per conto dell associazione.
20 RESPONSABILITÀ DEGLI AMMINISTRATORI NELLE ASSOCIAZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO Unica eccezione, nell ambito delle associazioni non riconosciute, si rileva in capo alle Associazioni di promozione sociale. In applicazione dell art. 6, comma 2, Legge n. 383/2000, infatti, Per le obbligazioni assunte dalle persone che rappresentano l associazione di promozione sociale i terzi creditori devono far valere i loro diritti sul patrimonio dell associazione medesima e, solo in via sussidiaria, possono rivalersi nei confronti delle persone che hanno agito in nome e per conto dell associazione.
21 ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE E AGEVOLAZIONI L Associazione di promozione sociale iscrivibile al registro deve possedere le suddette caratteristiche: a. il perseguimento di scopi di utilità sociale, a favore di associati o di terzi (art. 2 della l. 383/2000): il settore di intervento (cultura, sport, aggregazione, arte, ricerca etica e spirituale, etc.) ha come prerogativa l'innalzamento della qualità della vita e non necessita che il beneficiario dell attività versi in condizioni di disagio (cfr. C.M. n. 124/E del 1998); b. l'assenza di fine di lucro, che implica : - la previsione che i proventi delle attività non possono, in nessun caso, essere divisi fra gli associati, anche in forme indirette; - l obbligo di reinvestire l eventuale avanzo di gestione a favore di attività istituzionali statutariamente previste.
22 ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE E AGEVOLAZIONI Conseguentemente in caso di scioglimento, cessazione o estinzione, l'associazione dovrà devolvere a fini di utilità sociale tutti i beni che residuano dopo la liquidazione. Tra i requisiti statutari necessari ai fini dell iscrizione, anche quello della gratuità delle cariche sociali. Le norme sull ordinamento interno ispirato a princìpi di democrazia e di uguaglianza dei diritti di tutti gli associati, con la previsione dell elettività delle cariche associative.
23 ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE E AGEVOLAZIONI Le agevolazioni previste a favore delle associazioni di promozione sociale sono le seguenti: le cessioni di beni e le prestazioni di servizi rese nei confronti dei familiari conviventi degli associati sono equiparate, ai fini fiscali, a quelle rese agli associati (decommercializzate); le quote e i contributi corrisposte alle APS non concorrono alla formazione della base imponibile ai fini dell imposta sugli intrattenimenti (art. 22 l. 383/2000); il beneficio della detraibilità delle erogazioni liberali effettuate da privati e imprese.
24 ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE E AGEVOLAZIONI Tra le altre agevolazioni fiscali: la riduzione delle tariffe postali ovvero la possibilità per i comuni di prevedere delle agevolazioni a favore delle APS sui tributi di propria competenza; vantaggi finanziari consistenti nel riconoscimento alle APS delle provvidenze creditizie e fideiussorie previste per cooperative e consorzi, nonché nell accesso ai finanziamenti del Fondo sociale europeo per progetti finalizzati al raggiungimento dei fini istituzionali; vantaggi amministrativi volti a rafforzare le intese e i rapporti con gli enti locali di riferimento, quali la possibilità di stipulare convenzioni (art. 30), ovvero la possibilità di utilizzare gratuitamente per iniziative temporanee od ottenere in comodato beni mobili e immobili non utilizzati dagli enti locali per fini istituzionali (art. 32);
25 ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE E AGEVOLAZIONI accesso ai messaggi di utilità sociale (art. 25); possono esercitare attività turistiche e ricettive per i propri associati; possono ottenere dal Sindaco autorizzazioni temporanee alla somministrazione di alimenti e bevande (art. 31).
26 SPLIT PAYMENT Si ricorda che l Agenzia delle Entrate, con circolare n.15/e di data 13 aprile 2015, è intervenuta sulle modalità di applicazione della scissione dei pagamenti (split payment), escludendo dall ambito di applicazione tutte le operazioni rese da fornitori, che applicano regimi speciali. Tra questi soggetti sono comprese le Associazioni che si avvalgono del regime agevolato previsto dalla Legge 398 del Si sottolinea l importanza di indicare nelle note della fattura elettronica il riferimento alla Legge 398/ 91 (regime forfetario).
27 INCONTRO CON LE ASSOCIAZIONI Ala, 28 settembre 2016
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