Capitolo 6 Madri distratte

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Marta Franco
7 anni fa
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1 Capitolo 6 Madri distratte sarà che avevo altro per la testa Vedere i propri e le proprie nipoti costringe a ripercorrere anche, o soprattutto, la propria maternità. Rispetto ad essa, le nonne nei colloqui non si soffermano a difendere o riaffermare un loro diverso modo, pensato e praticato, di essere state madri rispetto alle donne delle generazioni precedenti, ma piuttosto si rammaricano per non avere vissuto quel momento in maniera intensa e rimpiangono di essere state madri di corsa (Int.1), a causa di impegni politici o sociali. Su questo c'è una grande convergenza tra le intervistate. non c eravamo mai. Questi figli sono stati sballottati di qua e di là. Ce li palleggiavamo così per via della militanza. Loro non hanno un brutto ricordo della loro infanzia. Avrebbe potuto essere diversa, però (Int.3) nel periodo in cui siamo diventate mamme noi, avevamo impegni di vario genere: il lavoro, e impegni politici, sociali, per cui insomma dovevamo crescere anche noi in quel periodo. Ci sembrava di dover partecipare a una grande missione (Int.9) quando è nata mia figlia diciamo forse... al primo posto non c'era l'essere diventati genitori, anche se ovviamente ci ha cambiato la vita. Però insomma non era assolutamente al primo posto, quindi... è rimasto sempre un rimpianto di non averla vissuta fino in fondo (Int.12) Una sorta di mancata attenzione alla crescita dei propri figli,

2 che ora col senno di poi si rimpiange, viene da qualcuna attribuita anche alla giovane età. so di non aver vissuto pienamente l'infanzia di mio figlio per tanti motivi, soprattutto perché ero giovanissima, sì perché ero giovanissima, in realtà lo volevo abbastanza, ma non avevo fatto neanche in tempo ad elaborare un desiderio sono rimasta incinta subito (Int.5) quando ero giovane, ero ragazza, a diciotto anni, un anno prima che nascesse mia figlia, io non mi immaginavo con tanti figli, non mi immaginavo nemmeno che mi sarei sposata e avrei avuto dei figli. Stavo ancora concependo cosa dovevo fare, stavo ancora pensando e invece sono diventata mamma prima ancora di rendermi conto (Int.20) La disponibilità alla cura dei nipoti potrebbe allora presentare anche un risvolto meno altruista che, per altro, le nonne conoscono ed esplicitano: una modalità per ri-vivere attraverso un altra persona una maternità più consapevole, più concentrata sui processi di crescita dei piccoli, piuttosto che sul proprio evolversi. adesso sono un po' curiosa di vedere se posso vivere con un'altra persona, con un'altra bambina un po' di queste cose (Int.5) E forse anche la grande attenzione che le nonne dedicano ai nipoti rappresenta una specie di compensazione: per sé, per risarcirsi di una cosa rilevante che si ritiene di avere perduto, ma anche per i figli, per attenuare qualche senso di colpa, dovuto al fatto di essere state mamme un po distratte. ho avuto molti sensi di colpa nei confronti di mia figlia, ce li ho ancora adesso, perché mi sembra di averle tolto molte cose, perché io ero molto più concentrata su di me, in quegli anni, perché dovevo affermarmi, dovevo affermare me stessa. Per quanto mi dedicassi a lei (per carità,

3 non l'ho mai abbandonata), però io con la testa ero sempre da un'altra parte (Int.8) Una distrazione che pesa, dal momento che a volte non sono rimasti ricordi precisi dell infanzia dei propri figli, mentre resta un po' di rimpianto per essersi negate qualcosa di importante. quindi ho pochissimi ricordi della sua primissima infanzia. Magari non è così, però l'idea è di non essermi goduta abbastanza, di non aver vissuto con sufficiente consapevolezza quel periodo (Int.5) io dei miei figli, delle cose che dicevano, non ricordo più niente: la loro curiosità, la loro scoperta del mondo, ma neanche i momenti di magone (Int.3) non mi ricordo più niente di quando stavo con le mie figlie. Certe volte mi viene da farmi delle domande: ma io con le mie figlie, cosa facevo quando avevano questa età? Non lo so, non mi viene in mente. Cerco di ricostruire, ma proprio non so. Però sento che anche le altre non si ricordano più (Int.10) me ne pento anche un po', perché, per esempio, tutte le feste degli asili, io non ne ho vista neanche una: andava mia mamma, andavano le nonne, io non le ho mai viste. Tutto sommato forse però (Int.4) coi miei [figli] ho giocato poco, sarà che avevo altro per la testa, lavoravo a tempo pieno poi c erano un sacco di problemi (Int.1) Adesso con i nipoti ci si può permettere di costruire modalità di stare insieme più attente, da un lato e serene dall altro, e si prova un po di invidia per figli e figlie che vivono un modo di essere genitori diverso dal proprio. Resta da chiedersi se questo modo differente sia frutto di una maggiore consapevolezza da parte di questa nuova generazione, o non dipenda piuttosto, come sostiene

4 Elisabeth Badinter 33, da una insicurezza sociale che riporta in primo piano la maternità, intesa come valore più certo e rassicurante, a fronte di lavori sempre più precari, di crisi economiche ricorrenti, di difficoltà di condivisione con gli uomini delle responsabilità di cura. mia figlia è molto rilassata nella maternità. Sì, lei ha l idea del lavoro, ma non è sullo stesso piano: credo che in primo piano ci sia suo figlio (Int.8) lei se l è goduta la maternità. Anche quest anno che passa a casa, lo passa con piacere (Int.4) forse perché si sono sposati un po tardi, loro sono una coppia che ha voglia di godersi i figli, ecco! Questa qui è una grandissima, grandissima differenza rispetto a noi (Int.7) Per questo, forse, le nonne si concedono il lusso di essere nonne fino in fondo, di permettere ai nipoti ciò che ai figli hanno negato, di viziarli, persino assumendo comportamenti che esse stesse ritengono poco educativi. poi li vizio, lascio fare delle cose ai nipoti che ai miei figli non avrei mai lasciato fare. Spiaccicare le mani sul vetro? Pazienza! (Int.4) sarò molto diseducativa, lo so, vado in giro per casa col cucchiaino, senza pormi problemi (Int.13) La saggezza degli anni, che deriva forse dall aver fatto pace con i propri desideri più o meno realizzati e dal disporre di tempi più morbidi, assegna alle cose priorità diverse. 33 Elisabeth Badinter, Le conflit. La femme et la mère, Editions Flammarion, Paris

5 sono più indulgente a detta delle mie figlie. Mi dicono "ah, se l'avessi fatto io! Io sono un po' maniaca dell'ordine. E devo dire che con le figlie minacciavo di buttare via i giochi lasciati in giro. Invece alla nipotina, quando viene qua, consento di lasciare in giro. Forse sono più mollacciona invecchiando dai un peso diverso a certe cose, adesso dici: va be', non è questo l'importante (Int.6) adesso, se lui vuole giocare, lascio perdere anche il lavoro, non in assoluto, ma insomma, c'è più chiarezza su cosa è importante e cosa no (Int.8) secondo me, ho più pazienza con i nipoti di quanta ne avevo coi figli. Più che pazienza, sono più sorridente, più rilassata, meno tesa! (Int.3) Si avverte anche in questo caso nelle nonne l'impressione, che peraltro può essere riscontrata in diversi passaggi delle interviste, che la "nonnità" consenta, come dice una di loro, un altro giro di giostra (Int.17), e quindi la possibilità di rivivere in forma diversa esperienze simili. Di correggere, addirittura, antichi comportamenti di cui, alla lontana, non si è più soddisfatte. Anche se qualcuna, con grande lucidità si pone una domanda: puoi anche ripartire con i nipoti. È un po' un rimetterti in gioco e se vuoi riparti nel senso che rivivi o comunque ti viene da riflettere su alcune cose anche della tua vita passata.... Riparti, sì, ma dove, dove vai? (Int.10)

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