A Relazione illustrativa. Abaco degli elementi architettonici di facciata. Provincia di Torino Comune di Lusigliè

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1 Provincia di Torino Comune di Lusigliè Piano dell arredo urbano e del COLORE (approvato con D.C.C. n. il ) A Relazione illustrativa Abaco degli elementi architettonici di facciata A cura di: Ing. QUARELLI Gianluca Via Maurizio Farina 102, 10086, Rivarolo Canavese (TO) quarelli.engineering@gmail.com Arch. PRIZZON Lorenzo Corso Re Arduino 88, Rivarolo Canavese (TO) lorenzo.prizzon@areatorino.it

2 INDICE I. PREMESSA 2 1. La ricerca della qualità per gli spazi e gli immobili del centro storico di Lusiglié 2 2. Il di Lusigliè 3 3. Brevi cenni sull abitato di Lusigliè 6 II. ELEMENTI ARCHITETTONICI DI FACCIATA 7 1. Finestre, serramenti, sistemi di oscuramento 7 2. Portoncini, porte di ingresso e cancelli 9 3. Balconi e balaustre Zoccolature Coperture Fasce, lesene, anteridi 16 1 P a g i n a

3 I. PREMESSA 1. La ricerca della qualità per gli spazi e gli immobili del centro storico di Lusiglié Gli immobili appartenenti al nucleo di antica formazione di Lusigliè conservano un ridotto numero di elementi architettonici e decorativi di interesse. Tali elementi superstiti, necessariamente da salvaguardare, insieme ai materiali ed alle tecniche costruttive utilizzate nel passato dalle maestranze locali, possono considerarsi modelli per i futuri interventi edilizi. L edificato lusigliese presenta un livello manutentivo vario: alcuni edifici la maggior parte - sono in buone condizioni, mentre altri, in qualche caso inutilizzati o disabitati, necessitano una ristrutturazione. Ciò che invece è presente nella pressoché totalità degli immobili è la diffusa perdita (o nelle migliori delle ipotesi l impoverimento) delle caratteristiche tipologiche originarie. Gli edifici sono stati infatti negli anni oggetto di interventi che si potrebbero in qualche modo definire spontanei : senza una linea di pianificazione precisa, e soprattutto senza una griglia degli elementi architettonici e delle finiture di facciata da mantenere o da riproporre, gli edifici si sono via via trasformati, utilizzando le tecniche ed i materiali presenti sul mercato al momento dell intervento, non sempre adatti al contesto ed agli immobili. Troviamo così un grande numero di elementi incongrui: intonaci plastici o spruzzati su muri di antica formazione, zoccolature a mattonelle al posto della tradizionale lastra ad unico elemento in altezza, serramenti in alluminio anodizzato, ecc. Non solo, un certo livello di compromissione è riscontrabile anche a livello volumetrico. Sebbene infatti lo schema plani-volumetrico del centro storico sia riconoscibile, composto dal nucleo dell antico ricetto attorno al quale si è sviluppato il borgo, non sono rari episodi di inserimenti poco riusciti : è il caso, prevalentemente, di ampliamenti o di sopraelevazioni, dei quali l elemento di disturbo più immediato e visibile è generalmente la copertura. L obiettivo del di Lusigliè è quello di favorire la conservazione e la valorizzazione degli edifici e degli spazi aperti componenti il centro storico di Lusigliè e quelli ad esso strettamente connessi 1. Seppur fare riferimento ad una specifica idea di qualità del costruito e degli spazi risulti essere un impresa assai complessa, l amministrazione comunale ha ritenuto utile formulare una serie indicazioni puntuali riguardanti le modalità di intervento sugli edifici di antica formazione. Infatti, mentre si può affermare che il centro storico abbia mantenuto sostanzialmente riconoscibile, nel suo insieme, la propria impostazione plani-volumetrica, lo stesso non si può dire per i singoli edifici in essi ospitati che, come detto, hanno subito variazioni (in termini di materiali, tecniche costruttive, finiture, ecc) non irrilevanti. Nella progettazione degli interventi, così come nella successiva realizzazione delle opere, deve essere invece prestata la necessaria attenzione alle fasi di scelta costruttiva e di finitura, tra le quali certamente ha un certo peso nell immagine finale la scelta delle coloriture, fase generalmente ed erroneamente giudicata accessoria e pertanto di poco conto. 1 Si veda la Tavola 5 Ambito di applicazione del Piano Planimetria generale. 2 P a g i n a

4 La riproposizione e l aggiornamento alcuni modelli tipologici, espressione di antiche tradizioni costruttive e di precise condizioni ambientali, troppo spesso abbandonati in favore di una fuorviante idea di modernità, ha lo scopo di favorire la re-introduzione ed il mantenimento di quegli elementi che consentono agli edifici di integrarsi compositivamente tra loro e con l ambiente circostante al meglio, facendoli partecipare alla costruzione dell immagine complessiva del centro storico. Il progetto di riqualificazione dell immagine del comune deve perseguire lo scopo generale organizzare e stabilire le norme e le operazioni di coloritura, pulitura, conservazione e restauro delle facciate degli edifici (pubblici e privati) presenti nel centro storico. Vengono pertanto perseguite le seguenti finalità: valorizzazione degli scenari del comune e degli edifici di valore storico esistenti attraverso il recupero dei caratteri architettonici originali; individuazione, la conservazione e la tutela del patrimonio edilizio; sensibilizzazione della collettività nei confronti del colore; conoscenza (e/o riscoperta) e conservazione della cultura e tradizione costruttiva locale ; conservazione e/o ripristino di elementi morfologici e di finitura congruenti con la tipologia originaria (colori, infissi e chiusure, rivestimenti, elementi decorativi, ecc.). 2. Il di Lusigliè Il Comune di Lusigliè risultava allo stato attuale sprovvisto di una regolamentazione in materia di finiture e di colorazione degli edifici, sia per ciò che concerne il centro storico, sia per le restanti zone urbane. E' oggi opinione consolidata che la premessa per un efficace governo del territorio possa avvenire solo "leggendo" i caratteri del territorio e dell'ambiente, partendo quindi da questi per definire qualsiasi azione progettuale o tutelativa. Il di Lusigliè, è un approfondimento volto in questa direzione. Procedendo ad una prima lettura dello stato in cui versa il patrimonio edilizio, sono state definite alcune condizioni e coerenze, stabilendo modalità di intervento ammissibili. Il di Lusigliè è composto da una serie di elaborati. La Relazione Illustrativa e abaco degli elementi architettonici di facciata, oltre a descrivere brevemente le finalità perseguite dal Piano dell arredo e del Colore di Lusigliè ed a fornire alcuni brevi cenni sullo sviluppo dell abitato lusigliese, affronta sei temi rappresentativi del patrimonio architettonico della città. Ogni tema costituisce un mattone elementare e la trama attraverso la quale sviluppare la composizione delle facciate. L abaco degli elementi architettonici costituisce strumento progettuale per gli interventi edilizi da attuarsi sugli edifici posti all interno del centro storico. Gli argomenti trattati sono: le finestre, i serramenti ed i sistemi di oscuramento; i portoncini, le porte di ingresso ed i cancelli; i balconi e le balaustre; 3 P a g i n a

5 le zoccolature; le coperture, le decorazioni in rilievo o dipinte: fasce, lesene e anteridi. La Normativa, diretta conseguenza del lavoro di catalogazione svolto precedentemente, contiene alcune disposizioni riguardanti singoli elementi architettonici di base. Sono state incorporate nel testo alcune semplici immagini utili ad una maggiore comprensione dei temi progettuali che si possono presentare, cercando di produrre un materiale di immediata consultazione, pratico strumento di riferimento per il riordino degli edifici esistenti. Lo schema di seguito riportato illustra i disposti normativi regolanti l attività edilizia nel centro storico di Lusigliè: il Piano dell arredo e del Colore che si applica principalmente agli edifici appartenenti al nucleo di antica formazione si configura quale allegato al Regolamento Edilizio comunale. Livello 1: Piano Regolatore Generale Comunale, Norme Tecniche di Attuazione Articoli contenenti disposizioni specifiche per gli edifici del Centro Storico: - Art. 24 Centro Storico (CS) - Art. 25 Norme particolari per il Centro Storico Livello 2: Regolamento Edilizio Comunale Articoli contenenti alcune disposizioni per gli edifici del Centro Storico: - Art. 45 Parapetti e ringhiere - Art. 46 Passaggi pedonali e marciapiedi di Lusigliè Le Schede di rilevamento degli immobili costituiscono un ulteriore approfondimento, effettuato sulla prevalenza degli edifici affacciati sulle vie pubbliche. In tali schede che sono da intendersi quale supporto e stimolo per un recupero efficace degli immobili sono state riportate una serie di indicazioni sullo stato attuale dell edificio analizzato e fornite alcune prime indicazioni per una rivalorizzazione dello stesso (per esempio, suggerendo la sostituzione di infissi con partiture o materiali errati, la rimozione di rivestimenti incongrui, ecc). Nella Tavolozza delle coloriture ammesse sono indicate le tinte che potranno essere utilizzate negli edifici oggetto del Piano dell arredo e del Colore di Lusigliè. Al fine di individuare una corretta gamma cromatica da inserire nella tavolozza colori sarebbe stato necessario ricercare le finiture ricorrenti degli edifici che contribuiscono a definire l aspetto tradizionale e consolidato del paese, rilevando quindi le cromie permanenti e le tracce di colorazione tradizionale ancora presenti sulle facciate degli edifici storici. 4 P a g i n a

6 In questo caso, considerando la dimensione dell abitato di Lusigliè, per il quale difficilmente si possono rilevare tradizioni strettamente locali, e soprattutto la mancanza se non sporadici episodi di tracce di colorazione superstiti, si è scelto di utilizzare quale base di lavoro la Tavolozza dei Colori della Città di Torino. Il Piano del Colore della Città di Torino 2, prima esperienza nazionale in tale ambito, con studi e ricerche a partire dal 1978, individua 107 tinte murarie, da utilizzarsi per i fondi murari, per i legni e per i ferri. La Tavolozza delle coloriture ammesse a Lusigliè che è una riduzione di tale estesa ricerca individua 56 tinte, ritenute ricorrenti e idonee all edificato analizzato. Tuttavia, nel caso si rilevino tracce di coloriture originarie non ascrivibili alle tinte individuate dalla Tavolozza, sarà valutata la possibilità di estendere la mazzetta dei colori ammessi. Le Tavole di rilievo e proposta cromatica si occupano dei fronti di: Piazza Don Giovanni Gillone; Piazza Castello; Via Cavour; Piazza Statuto; Piazza Martiri della Libertà. I prospetti sono stati schematizzati in scala 1:200. Per ogni edificio rappresentato graficamente sono stati evidenziati gli elementi incongrui di maggior disturbo e si è proceduto ad una proposta di accostamento cromatico non vincolante. 2 A cura degli architetti R. Zanetta e G. Tagliasacchi 5 P a g i n a

7 3. Brevi cenni sull abitato di Lusigliè Senza la pretesa di descrivere puntualmente il processo insediativo che ha dato origine all attuale organizzazione spaziale di Lusigliè, si appuntano brevemente alcune note riguardanti gli sviluppi trasformativi dell urbanizzato. Dall analisi di una planimetria catastale storica è possibile identificare l antico ricetto addossato al castello e cinto da due rogge. La sovrapposizione di un estratto catastale risalente al 1729 (in rosso) con un documento analogo odierno (in nero) consente di rilevare come la tessitura urbana dell abitato di Lusigliè non abbia subito sostanziali variazioni nel corso degli ultimi tre secoli. La trasformazione di maggiore portata sembra essere proprio l interramento delle già citate rogge, operazione verosimilmente attuata nel primo ottocento, che ha determinato il nascere delle grandi piazze che caratterizzano ancora oggi l abitato di Lusigliè. Come desumibile dalle immagini precedenti, il centro storico di Lusigliè, malgrado i notevoli rimaneggiamenti conosciuti nel tempo, conserva intatta la fisionomia urbana imperniata sulle attuali piazze Don Giovanni Gillone, Statuto, Martiri della Libertà e Castello. L analisi delle planimetria permette di riconoscere la struttura tipica del ricetto 3 canavesano, addossato ad un castello, che in questo caso si trovava a nord-est rispetto all attuale Piazza Don Giovanni Gillone. L antico castello dei Biandrate, difeso da alte mura e circondato da fossa difensiva di cui oggi non v è traccia fu devastato dai francesi durante la guerra di successione spagnola ( ); ciò che rimase fu raso al suolo agli inizi dell Ottocento. 3 Il termine ricetto deriva dal latino receptum, significante rifugio, ricovero. Si trattava di un luogo, generalmente addossato ad un castello, più o meno fornito di opere difensive, in cui si potevano depositare strumenti di lavoro e prodotti dei campi, dei boschi e delle vigne e, in caso di pericolo, vi si rifugiavano anche i contadini con i loro animali. 6 P a g i n a

8 II. ELEMENTI ARCHITETTONICI DI FACCIATA Quanto segue rappresenta una semplice raccolta di esempi significativi degli elementi morfologici di facciata senza la pretesa che essa possa essere completamente esaustiva. In questo senso, non saranno considerate inammissibili soluzioni diverse da quelle prospettate nel presente documento, purché in linea con le principali indicazioni fornite, dal momento che non è possibile oltre che certamente errato proporre un unificazione di elementi, forme, decorazioni, ecc. 1. Finestre, serramenti, sistemi di oscuramento Le aperture, elemento morfologico fondamentale della facciata, rispecchiano e annunciano quella che è la tipologia dell edificio. Nel caso di interventi sulle finestre, dovranno essere utilizzati tutti gli elementi esistenti che connotano tale edificio, sia per quanto riguarda gli elementi unitari del linguaggio (forma, e dimensione delle aperture, tipologia dei coronamenti, dei serramenti, dei materiali, ecc..), sia della composizione architettonica (metrica della facciata, rapporti tra i fronti e le altezze, ecc.). Le finestre degli edifici del nucleo di antica formazione sono in massima parte semplici e prive di decorazioni di pregio, presentanti caratteri appartenenti all architettura rurale povera. Il contorno delle aperture, generalmente realizzato ad intonaco a lavorazione semplice, è in qualche caso evidenziato con cornici tinteggiate con una colorazione differente rispetto al fondo della facciata. Tali cornici, qualora presenti, sono da conservarsi e da riproporsi in occasione dei nuovi lavori di tinteggiatura dei fronti degli edifici. Nel caso la tipologia edilizia dell immobile lo consenta, le cornici di nuova realizzazione potranno presentare modanature, rispettando comunque il criterio di semplicità formale e di composizione. La larghezza delle cornici dovrà avere una larghezza di 8-12 cm. Dal punto di vista cromatico, le cornici si devono staccare dai fondi coordinandosi in linea generale con gli altri rilievi ed ornati 4. Traccia di cornice lineare dipinta conservata. I serramenti del tipo tradizionale in legno sono generalmente a due ante, a battente, con ripartizioni in specchiature. L adozione di ripartizioni a tre ante, tipiche degli anni 70, presenti in molti degli edifici appartenenti al 4 Nel caso si operi su facciate particolarmente complesse e/o articolate, le cornici possono essere trattate autonomamente rispetto agli altri rilievi. 7 P a g i n a

9 nucleo di antica formazione di Lusigliè, determina un senso di orizzontalità dell apertura estranea ai caratteri dell edificato storico ed è pertanto sconsigliabile il mantenimento o la ripresentazione di tali partiture.. I nuovi serramenti dovranno essere preferibilmente essere in legno naturale o verniciati nelle tinte ammesse dal Piano del Colore. Le finestre sono protette in massima parte da persiane o scuri esterni in legno naturale. Non deve essere ammessa la possibilità di sostituire tali elementi esistenti con moderni sistemi avvolgibili. Serramenti metallici in edificio trasformato In questo caso, la partizione a tre ante tipica degli anni 70 ed il materiale metallico dei serramenti si configurano senz altro quale elementi non coerenti con i caratteri del nucleo di antica formazione. Schematizzazione grafica di aperture e serramenti conformi al Piano del Colore di Lusigliè. 1. Serramento ligneo a due ante e specchiature Serramento ligneo con cornice lineare dipinta 3.4. Esempi di cornici lineari dipinte conformi con il Piano del Colore 5. Cornice a finti mattoni NON ammessa, non coerenti con il criterio di semplicità formale 6. Serramento a tre ante con avvolgibile, non ammesso P a g i n a

10 Portoncini, porte di ingresso e cancelli I portoncini e le porte d ingresso degli immobili del centro storico di Lusiglié sono generalmente in legno a due ante riquadrate, presentanti in qualche caso un sopraluce di forma rettangolare o semicircolare. I portoni di ingresso degli immobili di un certo pregio sono in qualche caso arricchiti da elementi decorativi quali cornici, piccole modanature, ecc. In alcuni edifici recenti o parzialmente trasformati, sono invece presenti portoncini blindati ad anta unica, spesso metallici, senza riquadrature. Tali elementi dovrebbero essere sostituiti in caso di intervento sull immobile o sullo specifico elemento, scegliendo una tipologia di portoncino coerente con i caratteri qualificanti il Centro Storico. In caso di lavori di riqualificazione sull immobile sono quindi da preferirsi in ogni caso serramenti in legno a due ante, a battente P a g i n a

11 I portoncini degli immobili del nucleo di antica formazione di Lusigliè 1.2. Portoncini d ingresso pieni a due ante a riquadrature. Si rileva in questi casi la presenza di un elemento sopraluce 3. Portoncino a due ante asimmetriche con specchiature. In questo caso, pur non essendo una tipologia considerabile originaria, si ritiene che costituisca una soluzione ammissibile 4. Portoncino a due ante e specchiature 5. Serramento in alluminio sovrapposto ad un portoncino in legno con specchiature. La soluzione mostrata non è da considerarsi accettabile 5 Schematizzazione grafica di portoncini di ingresso conformi al Piano del Colore di Lusigliè (1-7) P a g i n a

12 In corrispondenza degli accessi carrai ai cortili interni sono presenti portoni in legno, oppure cancelli metallici. Gli archi presenti in tali varchi sono generalmente a tutto sesto oppure leggermente ribassati. In linea generale, i cancelli che vanno mantenuti e presi a modello per nuove installazione sono quelli di tipo trasparente, in ferro verniciato con colorazioni compatibili con quelle dell immobile nel quale sono inseriti, a disegno più o meno elaborato. Si suggeriscono in ogni caso, così come per le balaustre dei balconi, bacchette verticali lineari di sezione tonda con elementi di irrigidimento orizzontali, eventualmente arricchiti da decorazioni floreali. Non si riterranno mai ammissibili cancellate formate da elementi in calcestruzzo, cotto, acciaio inox, reti metalliche, ecc. Cancelli, inferriate ed accessi carrai 1. Cancello metallico con decorazione floreale, esempio riproducibile 2. Portone in legno a tre ante Schematizzazione grafica di un cancello metallico a bacchette verticali, compatibili con il Piano del Colore 4-6. Esempi di inferriate a bacchette verticali coerenti con i caratteri dell edificato storico 3 11 P a g i n a

13 Balconi e balaustre I balconi originari degli edifici di Lusigliè sono per lo più costituiti da strutture orizzontali in massello di pietra sorrette da mensole e/o modiglioni sempre in pietra, accessibili da una porta-finestra con parapetto in ferro. I modiglioni e/o le mensole di sostegno possono essere sagomati o semplici. Modiglioni Esempi di modiglioni a sostegno dell aggetto dei balconi. In linea generale sono da prediligersi elementi a forma semplice I parapetti che completano i balconi degli edifici di Lusiglié sono costituiti da elementi in ferro semplice oppure lavorato, con stilemi generalmente liberty. Tali elementi sono in linea di massima ascrivibili alla prima metà del secolo scorso. Osservando le declinazioni sul tema rilevabili sul territorio emerge chiaramente il contrasto tra le ringhiere metalliche a bacchette verticali con gli scatolati di produzione recente, molto spesso sagomati e con una fattura più invasiva.la future revisioni e sostituzioni dei parapetti dovranno andare nella direzione della semplificazione del disegno e nell integrazione dei manufatti con l edilizia storica, pertanto sarà vietato l uso di elementi scatolari o di tipologie inadatte (con doppio mancorrente, eccessivamente elaborate, ecc). Sono altresì presenti in particolare negli edifici che hanno conservato una più evidente vocazione rurale - balconi con struttura composta da travetti a sbalzo, impalcato in tavole e parapetto, tutto in legno. Il parapetto è costituito preferibilmente da filetti in legno al naturale posti in verticale e da un corrimano formato da una tavola di legno fissata sui filetti stessi. Qualora presenti, tali strutture dovranno essere tutelate e valorizzate. Le strutture lignee dei balconi dovranno essere preferibilmente mantenute a vista, finite mediante velatura di impregnante cerato opaco. Sono da evitarsi invece l uso di essenze di legno di pino impregnante chiaro e finitura lucida (effetto flatin), la finitura 12 P a g i n a

14 laccata e totalmente coprente la venatura del legno (troppo lucida e simile al metallo) e soprattutto soluzioni di nuovo impianto che enfatizzino l aspetto rustico con l inserimento di elementi decorativi estranei. Schematizzazione grafica di balcone in pietra con modiglioni e parapetto metallico Si ritiene che siano da escludersi ulteriori sostituzioni dei camminamenti dei balconi e dei relativi supporti per mezzo di solette in cemento armato di spessore pari al solaio interno, mentre possono essere ammesse solettine in calcestruzzo pieno con spessore inferiore ai 12 cm, imitanti la lastra di pietra e posizionate su modiglioni. Esempi di ringhiere metalliche a bacchette verticali e dal disegno conforme ai caratteri del centro storico 13 P a g i n a

15 1 3 I balconi di Lusigliè 2 1. Balcone con struttura e parapetto in legno. Alcuni immobili del centro storico presentano balconi lignei di impianto originario. Tali elementi, che caratterizzano fortemente gli edifici sui quali risiedono, devono essere tutelati e salvaguardati 2.3. Balconi con soletta di spessore contenuto (10 cm circa) e parapetto metallico. In particolare (fig. 2), qualora siano mancanti e la tipologia della soletta lo consenta, può essere ipotizzato l inserimento di modiglioni privi di funzione strutturale 3 4. Dettaglio di modiglione sagomato 14 P a g i n a

16 4. Zoccolature La zoccolatura di base degli edifici, generalmente di altezza compresa tra i cm, può essere realizzata in intonaco oppure in materiale lapideo a lastre verticali con unico elemento di altezza. Secondo le norme del Piano del Colore, non saranno ammesse nuove realizzazioni di zoccolature in piastrelle di marmo o di pietra posati secondo corsi regolari oppure a opus-incertum (che simulano un aspetto forzatamente e falsamente rustico) per i fronti prospettanti su via pubblica. Schemi di zoccolature Zoccolatura ad opus incertum. Questa tipologia può essere ottenuta con l accostamento di pietre di forma e pezzatura irregolari (generalmente di produzione industriale e tagliate a filo retto), oppure può essere imitato da manufatti realizzati ad intonaco 2. Zoccolatura a mattonelle, composta da più corsi di pietre rettangolari posate secondo uno schema regolare. Le tipologie 1 e 2 non sono da considerarsi validi modelli per l edificato di Lusigliè 3. Zoccolatura lapidea ad unico elemento in altezza 5. Coperture Di norma il tetto delle case di Lusigliè fuoriesce a sbalzo a mezzo di passafuori in legno, senza la presenza di un vero e proprio cornicione (ed in tal caso la facciata termina direttamente contro l intradosso dello sbalzo, che funge da coronamento alla facciata stessa). Le gronde hanno generalmente uno sporto inferiore al metro ed i sottogronda sono quindi realizzati con strutture lignee (pantalere o mantovane) 5. Solo in alcuni casi sono invece presenti veri e propri cornicioni in pietra a vista o intonacati, caratterizzati da minor sbalzo e privi pertanto di una vera e propria funzione di riparo. Qualora presenti, tali elementi dovranno essere conservati e valorizzati in occasione degli interventi di riqualificazione degli immobili. Dal punto di vista cromatico, i cornicioni si staccano dal colore dei fondi e possono generalmente essere assimilato agli altri rilievi. 5 E presente in qualche caso una decorazione in legno a "lambrequin" intorno al perimetro della copertura. 15 P a g i n a

17 COMUNE DI LUSIGLIE Validi esempi di camini tradizionali I comignoli venivano generalmente realizzati in muratura di pietra (o di laterizio) e sormontati dalle tegole. Seppur le declinazioni possibili siano innumerevoli, a Lusiglié prevale la tipologia presentante un timpano laterizio sormontato da una copertura a due falde. In gran parte degli edifici che sono stati oggetto di intervento in un passato recente si è vista la demolizione e ricostruzione camini: le tipologie tradizionali hanno lasciato spazio a diverse soluzioni, tra le quali anche comignoli composti da elementi prefabbricati oppure in metallo. Tali elementi incongrui, che in qualche caso rivestono anche una certa rilevanza formale nello schema di facciata, dovranno essere via via sostituiti riproponendo le tipologie e l uso dei materiali tradizionali. 6. Fasce, lesene, anteridi I fondi delle facciate degli immobili di Lusigliè erano - talvolta - compartiti mediante fasce orizzontali che 6 distinguevano il basamento dai restanti livelli. I fondi potevano quindi essere suddivisi da una o da più fasce, eventualmente collegate cromaticamente con le cornici delle finestre e con altre fasce verticali. Le «fasce marcapiano», come il nome stesso indica, sono quindi quegli elementi decorativi che suddividono la facciata attraversandola orizzontalmente, in corrispondenza dei vari piani. La funzione pratica di queste fasce, oltre a quella decorativa, era quella di consentire, nella tecnica a fresco, la ripresa dell intonaco con un cambiamento di colore. Talvolta anche il cornicione presenta inferiormente una fascia decorativa (fregio), che corre orizzontalmente lungo tutta la facciata e può avere un altezza variabile onde ridurne visualmente l altezza. Le facciate degli immobili presentano in qualche caso fasce verticali: le lesene oppure le anteridi (elementi verticali bugnati posti agli angoli degli edifici, originariamente concepiti nell architettura del passato per ragioni di irrobustimento della muratura ed in questo caso solo dipinti). Nelle facciate dipinte, esse svolgono la funzione visuale di delimitazione laterale, nel caso di edifici in serie prospettanti lungo una stessa via. Dal punto di vista cromatico, a 6 La parte inferiore della facciata collegata direttamente a terra 16 P a g i n a

18 seconda dei materiali che vogliono simulare, le lesene e le anteridi possono assumere varie colorazioni (bianco marmo di Carrara, oppure del colore verdastro della pietra di Sassello, o rosa della pietra di Finale o giallo, ecc.). Le fasce orizzontali e verticali che arricchiscono le facciate degli immobili di Lusigliè sono elementi che devono essere tutelati e valorizzati. Sarà consentito l utilizzo di elementi decorativi (cornici, fasce, lesene, ecc...) anche laddove non originariamente presenti, in presenza di edifici che necessitino di una riqualificazione esterna, sempre compatibilmente con il criterio fondamentale di semplicità formale. Fasce e lesene 1. Anteride composta da elementi lapidei a rivestimento della facciata. Esempio non compatibile con la normativa del Piano del Colore 2. Tracce di decorazioni dipinte su facciata esistente 17 P a g i n a

19 Piano del Colore e dell arredo urbano

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