Aggiornamento DOCUMENTO sulla VALUTAZIONE dei RISCHI per la SICUREZZA e la SALUTE dei lavoratori D.L. 09 Aprile 2008 n 81

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1 ISTITUZIONE SCOLASTICA ISTITUTO COMPRENSIVO VERDELLINO/ZINGONIA SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO Aggiornamento DOCUMENTO sulla VALUTAZIONE dei RISCHI per la SICUREZZA e la SALUTE dei lavoratori D.L. 09 Aprile 2008 n 81 Allegato 6 a.s. 2014/15

2 INDICE GENERALE Introduzione - La sicurezza nella scuola 0.1 La scuola come ambiente di lavoro 0.2 Le principali fonti di rischio nella scuola CAPITOLO 1 A Generalità A1 Datore di lavoro A2 Preposti A3 Organigramma A4 Identificazione addetti sicurezza CAPITOLO Schema numerico delle presenze 2.2 Numero alunni per classe 2.3 Ciclo lavorativo CAPITOLO Caratteristiche generali CAPITOLO 4 - RISCHI LEGATI ALLE ATTIVITA SVOLTE IN AMBITI SPECIFICI 4.a Aule normali 4.b Aule speciali 4.c Biblioteca 4.d Aula informatica 4.e Aula arte 4.f Aula ceramica 4.g Aula musica 4.h Aula lingue 4.i Aula per alunni speciali 4.l Aula insegnanti 4.m Aree per attività sportive (palestra e spazi esterni attrezzati) 4.n Servizi e spogliatoi 4.o Barriere architettoniche (strutturali e non) CAPITOLO 5 A- Coinvolgimento personale B- Professionalità e risorse impiegate C- Risultati della valutazione-programma di attuazione CAPITOLO Valutazione dei rischi CAPITOLO 7 Presidi sanitari per il pacchetto di medicazione CAPITOLO 8 Prevenzione malattie a trasmissione ematica CAPITOLO 9 Sottoscrizione documento

3 Introduzione La sicurezza nella scuola 0.1 LA SCUOLA COME AMBIENTE DI LAVORO La normativa sulla sicurezza dei posti di lavoro è regolata dal Testo Unico per la Sicurezza - D. Leg.vo 9 aprile 2008, n in cui vengono recepite anche le Direttive europee fatte proprie dall'ex D. Leg.vo 626/94. In esso tutti gli ambienti ove vengono svolte attività di lavoro e/o di istruzione, formazione ed altro sono soggetti al citato Decreto e indicano espressamente le misure riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante l orario d impiego; in attesa dei Decreti Attuativi si fa riferimento alla precedente normativa per taluni aspetti specifici che l'ambiente scolastico presenta rispetto a posti di lavoro ordinari; mentre gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, con aule e corridoi, palestre ed uffici, laboratori e spazi di studio e di attività comuni sono considerati a tutti gli effetti ambienti di lavoro e quindi sottoposti alla normativa indicata. Le norme sulla sicurezza sono state promulgate nel tentativo di rendere più sicuri gli ambienti di lavoro per la salvaguardia dell incolumità e della salute degli operatori. Nel mondo della scuola i lavoratori, cui si riferisce la citata normativa, sono il personale docente, non docente ed amministrativo e gli studenti, che sono equiparati alla figura del generico lavoratore. Le azioni che determinano le condizioni di attuazione di un piano di sicurezza nascono dalla stretta collaborazione fra la Dirigenza scolastica, il responsabile di prevenzione e sicurezza, la squadra tecnica e i lavoratori. La Dirigenza scolastica a sua volta deve essere il tramite con gli EE.LL. proprietari delle scuole, per tutti quelle comunicazioni riguardanti elementi di intervento, che sono di loro appannaggio. Un ambiente di lavoro risulta più sicuro quando tutte le figure, in esso presenti sono concordi nell applicare ed osservare gli adempimenti derivanti dall applicazione del Decreto citato. 0.2 LE PRINCIPALI FONTI DI RISCHIO NELLA SCUOLA La struttura scolastica, può presentare, per sua natura e conformazione, una serie di elementi di rischio che sono tanto inferiori quanto più recente è la realizzazione dell edificio. Un edificio scolastico, in quanto utilizzato da molti addetti richiede una manutenzione costante, la mancanza di operazioni di manutenzione può far sorgere di problemi legati alla sicurezza. Particolare cura va rivolta alla conformazione e dotazione degli spazi comuni, all interno dei quali non è possibile realizzare depositi di materiale a meno che non siano segnalati e circoscritti con barriere adeguate. Altro elemento di rischio è costituito dalle scale nei casi in cui non siano presenti il corrimano e le bande antisdrucciolo o le vetrate eventualmente presenti non siano protette. L illuminazione degli ambienti deve essere commisurata all uso cui sono destinati, ed anche l esposizione dei singoli addetti rispetto alle sorgenti di luce deve essere pensata per evitare danni alla vista. Particolare attenzione va posta alle caratteristiche del microclima presente negli ambienti di lavoro, va evitato il loro sovraffollamento e va garantito un costante ricambio dell aria per migliorare l aerazione e contenere il tasso di umidità relativa, che è bene non sia superiore al 60%. Molto importante è la promozione da parte dell'istituzione scolastica di attività finalizzate alla promozione ad all'approfondimento della cultura della sicurezza che non deve essere intesa al solo ambito scolastico ma deve fornire agli utenti sufficienti informazioni per poter utilizzare in sicurezza strutture ad ambienti posti anche al di fuori delle mura scolastiche. La sensibilizzazione verso i rischi legati agli ambienti di lavoro, ha portato al riconoscimento di alcuni fattori di rischio che fino a qualche tempo fa non erano considerati tali, per esempio il rischio di alcune patologie psicosociali legate alla specifica peculiarità del lavoro nella scuola, come ad esempio il Burnout, il bullismo ecc; proprio in quest'ottica sono state approntate in questa scuola delle azioni informative rivolte personale docente con conseguente sensibilizzazione verso questi aspetti, inoltre la scuola ha previsto nel percorso formativo degli studenti (inserito nel POF), l'insegnamento di tematiche di approfondimento atte ad instaurare in ciascuno un'attenzione adeguata verso le tematiche della sicurezza. Altro motivo di rischio per la salute è dato dalla disposizione delle postazioni di lavoro e studio e dalla loro dimensione.

4 CAPITOLO 1 SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO di ZINGONIA INDIRIZZO via G. Rodari, 10 Zingonia A - GENERALITA DATI DIMENSIONALI: Superficie territoriale: 9784,73 Superficie coperta: 1832,38 Superficie Lorda di Pavimento: 3664,76 N piani: 2 LOCALIZZAZIONE PLANIMETRIA FOTOGRAFIA ACCESSIBILITÀ E PARCHEGGI Accessibilità da Via Rodari e da piazza Newton Parcheggi lungo via Rodari e in piazza Newton

5 DATI DI IDENTIFICAZIONE Denominazione Istituto Comprensivo di Verdellino Sede principale via Largo Cartesio, Verdellino/ Zingonia (Bg) Tel Fax 035/ Sede staccata Scuola secondaria di primo grado via G. Rodari, Verdellino/ Zingonia (Bg) Tel Fax Sito web segreteria@scuoleverdellino.it Ente Proprietario dell edificio Comune di Verdellino A. 1. DATORE DI LAVORO Dirigente Scolastico Medico Competente Dott.prof. Mora G. Eugenio Dott.Cologni Luigi A.2. PREPOSTI I preposti sono designati dal Datore di Lavoro ai sensi dell art. 1, comma 4 bis. Primo Collaboratore del D.S. Secondo Collaboratore del D.S. Prof. Todaro Antonio Prof. Amendola Marco Responsabile di plessso Sannoner Walter

6 A 3 - Organigramma COSTITUZIONE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Attuazione dell art. 31 del D.L. 81/08, da parte del Datore di Lavoro, in ordine alla costituzione del Servizio di Prevenzione e Protezione e alla designazione del Responsabile della Sicurezza. Ogni soggetto è stato nominato con apposita lettera da parte del Datore di Lavoro. Definizione dell Organigramma: 2.1. Organigramma relativo alla Sicurezza Plesso Scuola Secondaria di 1^ grado Dirigente Scolastico Dott. Mora Eugenio RSPP Spoto Carmela Maria RLS Valentini Francesca Addetti al Primo Soccorso Marchese Luigi Messina Angelo Valentini Francesca Veneziano Teresa Addetti all Emergenza e Antincendio Bellini Maurizio La Maestra Letteria Valentini Francesca Veneziano Teresa A 4 - Identificazione Addetti alla sicurezza R.S.P.P.- Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Spoto Carmela Maria Docente Sc. Secondaria di I grado Zingonia R.L.S.- Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Valentini Francesca A.T.A. Sc. Secondaria di I grado Zingonia A.S.P.P.- Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione Messina Giuseppe Docente Sc. Primaria Verdellino

7 A5- Personale Responsabile dei Laboratori e Aule Speciali: Laboratorio Lab. info 1 Biblioteca Palestra Aula musica Aula arte Aula scienze Luoghi di immagazzinaggio Nominativo Guerini andrea Macchione Giovanni Messina Angelo Sannoner Walter Sacca Santina Palmiero Carmela Collaboratori scolastici CAPITOLO Schema numerico delle presenze Addetti totali presso la Scuola Secondaria di I grado relativo all anno 2013/ 14 (rilevazione settembre 2013). Docenti Educatori Collaboratori Allievi Il numero degli alunni, durante il corso dell anno, può variare in relazione forte flusso migratorio del territorio. Occasionalmente sono presenti all interno dell edificio altre persone: esperti, genitori,.. rappresentanti Numero alunni per classe Aula n 2 Aula n 5 Aula n 9 Aula n 10 Aula n 8 Aula n 1 Aula n 6 Aula n 4 Aula n 3 Aula n 7 1^A 1^B 1^C 1^D 2^A 2^B 2^C 3^A 3^B 3^C TOTALE CICLO LAVORATIVO La scuola è aperta, da lunedì a venerdì, dalle 07:30 alle ore per le attività scolastiche e per gli incontri degli organi collegiali e, fino alle ore poichè l istituto ospita il C.P.I.A. il sabato dalle ore alle ore C.P.I.A. Si rimanda alla loro documentazione la descrizione delle attività e il piano di evacuazione. Nelle ore serali la palestra ospita attività sportive.

8 CAPITOLO Caratteristiche generali dell edificio scolastico. Per la descrizione della struttura e delle attività che si svolgono all interno del plesso scolastico si rimanda alla documentazione già esistente e depositata presso la segreteria dell Istituto Comprensivo. Nella documentazione Piano di Emergenza è riportata la planimetria completa della scuola, dalla quale si possono desumere le ubicazioni delle diverse aree, le strutture che ospitano laboratori ed in generale i diversi luoghi coperti o all aperto. Ai fini del procedimento adottato di Valutazione dei Rischi lavorativi la Scuola in esame è stata suddivisa nelle seguenti aree operative omogenee per rischio: 1. Area didattica normale si considerino le aule dove non sono presenti particolari attrezzature 2. Area tecnica si considerino i laboratori scientifici, i locali tecnici, i luoghi attrezzati con macchine e apparecchiature, laboratori informatici, stanza fotocopiatrici o stampanti, ecc. 3. Area attività collettive si considerino le aule per attività particolari che comportino la presenza di più classi contemporaneamente, aula magna, la mensa, la biblioteca e simili. 4. Area attività sportive si considerino le palestre e gli spazi attrezzati esterni 5. Area uffici CAPITOLO 4 Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici La metodologia seguita nell analisi dei fattori di rischio ha tenuto conto del contenuto specifico del D. L 09 Aprile 2008 n 81 e successivi aggiornamenti. L analisi è stata effettuata utilizzando elenchi già esistenti adattati alle realtà scolastiche, elencando i fattori di rischio di competenza degli Istituti scolastici. I fattori di rischio sono contenuti, nell elenco seguente, in un ordinamento di tipologie organizzative e di lavoro più utile alle procedure di valutazione dei rischi. Ciascuno dei punti dell elenco sarà oggetto di una lista di controllo (check-list) che farà da guida alle persone incaricate della valutazione. 1. AULE NORMALI 2. AULE SPECIALI / LABORATORI 3. AULA MAGNA / AUDITORIO 4. UFFICI (DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE) 5. BIBLIOTECA 6. ATTIVITA SPORTIVE (PALESTRA E SPAZI ESTERNI ATTREZZATI) 7. SERVIZI E SPOGLIATOI 8. BARRIERE ARCHITETTONICHE

9 Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici L'atrio e gli spazi per le attività complementari sono opportunamente dimensionati, (D.M e successive modifiche). 4.a AULE NORMALI In generale le aule per le attività didattiche normali hanno caratteristiche tecniche dimensionali conformi alla normativa. L'altezza netta dell'aula non è inferiore a 300 cm nel caso di soffitto piano e a 270 cm in caso di soffitto inclinato. Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale da garantire una sufficiente illuminazione e aerazione naturale. Le aule per le attività didattiche normali non sono ubicate in locali interrati o seminterrati. La disposizione dei banchi all'interno dell'aula non ostacola la via di fuga in caso di emergenza. La pavimentazione è realizzata con materiali antisdrucciolo, ma non facilmente pulibile. Le porte hanno il senso di apertura contrario all esodo. All'interno degli armadi eventualmente presenti non vengono conservati materiali infiammabili o altri materiali a rischio chimico, biologico o di qualsiasi natura non attinente all'attività didattica. L'aula è dotata di impianti ed attrezzature necessarie per la normale sua fruizione (impianto elettrico, illuminazione). L'impianto elettrico ha un numero sufficiente di punti luce, prese, interruttori da rendere agevole l'utilizzo di attrezzature elettriche. Se i docenti eseguono esperienze scientifiche in aule didattiche, non attrezzate ad uso laboratorio tali esperienze sono eseguite in sicurezza, secondo procedure di lavoro idonee al fine di minimizzare i possibili rischi per insegnanti e studenti, usando materiali, sostanze e preparati non pericolosi. All interno delle aule del primo piano sono presenti portafinestre, avente la funzione di Uscite d Emergenza, che si affacciano su terrazzi. Ma sia le uscite che i terrazzi non sono a norma, in quanto: Nelle Uscite d Emergenza: c è la presenza di un gradino tra l aula e il pavimento del terrazzo. Nei Terrazzi: c è la presenza di un intercapedine tra la ringhiera e il pavimento degli stessi. 4.b AULE SPECIALI / LABORATORI Il pavimento degli spazi di lavoro è adeguato alle condizioni d'uso (per resistenza, caratteristiche antisdrucciolo, etc.), è regolare, uniforme pulito e libero di sostanze sdrucciolevoli. Le porte dei locali di lavoro sono libere da impedimenti all'apertura e di larghezza adeguata ed in numero sufficiente ma si aprono nel senso contrario all esodo, Il pavimento del laboratorio di ceramica, per la presenza di forni ad alta temperatura, non è in materiale idoneo all'attività svolta nel locale. 4.c BIBLIOTECA Esiste un locale adibito a biblioteca. Gli scaffali per libri sono disposti in modo da essere facilmente accessibili da parte degli allievi e per limitare l uso di scale mobili portatili. L aula serve anche per attività di Alfabetizzazione. Annesso all aula c è un piccolo vano, dotato di finestra, in cui svolgere attività con piccoli gruppi. L illuminazione dei locali, sia naturale che artificiale, è adeguata. Per il regolamento si rimanda all allegato n 14 Norme di comportamento/circolari.

10 4.d AULA INFORMATICA Nel locale sono presenti: n 25 postazioni complete, disposte in file parallele, per gli alunni il server una postazione completa per gli insegnanti un proiettore L illuminazione del locale, sia naturale che artificiale, è adeguata. Per il regolamento si rimanda all allegato n 14 Norme di comportamento/circolari. 4.e AULA ARTE Il locale è sufficientemente ampio per accogliere gli alunni delle varie classi e per svolgere le attività proposte. L illuminazione del locale, sia naturale che artificiale, è adeguata. Nel locale sono presenti scaffalature alte ancorate alle pareti. Per il regolamento si rimanda all allegato n 14 Norme di comportamento/circolari. 4.f AULA CERAMICA Nel locale c è la presenza di due forni per la cottura della ceramica, che però da qualche anno non sono più utilizzati. Il pavimento del laboratorio di ceramica, per la presenza dei suddetti forni ad alta temperatura, non è in materiale idoneo all'attività svolta nel locale. Nel locale sono presenti scaffalature alte non sufficientemente ancorate alle pareti. L illuminazione del locale, sia naturale che artificiale, è adeguata. Il locale viene utilizzato, a volte, per l attività di sostegno e/o recupero di gruppi poco numerosi di alunni Per il regolamento si rimanda all allegato n 14 Norme di comportamento/circolari. 4.g AULA MUSICA Il locale è sufficientemente ampio per accogliere gli alunni delle varie classi e per svolgere le attività proposte. Nel locale sono presenti banchi, sedie e strumenti musicali. L illuminazione del locale, sia naturale che artificiale, è adeguata. Per il regolamento si rimanda all allegato n 14 Norme di comportamento/circolari. 4.h AULA LINGUE STRANIERE Il locale è sufficientemente ampio per accogliere gli alunni delle varie classi e per svolgere le attività proposte. Nel locale sono presenti banchi, sedie. L illuminazione del locale, sia naturale che artificiale, è adeguata. Per il regolamento si rimanda all allegato n 14 Norme di comportamento/circolari. 4.i AULA per alunni speciali Il locale (ex lab. di tecnologia) è stato adattato alle esigenze di un alunno con sindrome di autismo. Nel locale sono presenti pochi mobili. L illuminazione del locale, sia naturale che artificiale, è adeguata. Per il regolamento si rimanda all allegato n 14 Norme di comportamento/circolari.

11 4.l AULA INSEGNANTI Il locale è sufficientemente ampio per accogliere i lavoratori ed è fruibile per le attività ad essi connesse. L illuminazione del locale, sia naturale che artificiale, è adeguata. All interno del locale sono presenti armadiature basse ad uso dei docenti. Annessi all aula docenti: Locale, sufficientemente ampio e illuminato, con armadiature, destinato allo stoccaggio di materiale di facile consumo, materiali dei docenti e verifiche. All interno del locale non è prevista la permanenza prolungata di lavoratori. Locale, sufficientemente ampio e illuminato, destinato alla presidenza. 4.m AREE PER ATTIVITA SPORTIVE (PALESTRA E SPAZI ESTERNI ATTREZZATI) Esiste una palestra per l attività sportiva. Vi sono due zone spogliatoio (maschi e femmine) corredate dai servizi igienico-sanitari e docce. L'accesso degli allievi alla palestra avviene dall atrio interno. Si può accedere in palestra anche dal cortile antistante il plesso scolastico, tale accesso è utilizzato per attività extra scolastiche. Vi sono due uscite d emergenza. È prevista una zona destinata a depositi per attrezzi e materiali vari necessari. Lo spazio per il gioco è opportunamente attrezzato e il materiale della pavimentazione è tale da ridurre al minimo i danni conseguenti alle cadute. La pavimentazione presenta però numerosi avvallamenti, che mettono a rischio l incolumità dei ragazzi.. Le sorgenti di illuminazione sono tali da consentire l installazione degli attrezzi senza compromettere gli indici di illuminazione previsti e sono adeguatamente protette contro gli urti. Le finestre sono in vetro antiurto o provviste di adeguate protezioni. (D.M e successive modifiche). Vi è la presenza di un pannello contenente il quadro elettrico, con spigoli vivi, a cui manca la protezione. Per il regolamento si rimanda all allegato n 14 Norme di comportamento/circolari. 4.n SERVIZI E SPOGLIATOI I locali che contengono i servizi sono illuminati e aerati da finestre a vasistas poste in alto; l illuminazione e l aerazione sono sufficienti. I bagni, separati per sesso, sono costituiti da box appoggiati al pavimento, le pareti divisorie sono alte non meno di 2,10 m e non più di 2,30 m, con porte apribili verso l interno e sono munite di chiusura tale che si possa aprire dall'esterno in caso di emergenza. Le pareti divisorie, per favorire l illuminazione, non raggiungono il soffitto, ciò comporta però, un rischio perché alcuni alunni cercano di affacciarsi nei box adiacenti. Esiste un locale igienico (opportunamente attrezzato) agibile al disabile in carrozzina, ma solo al piano terra. (art. 33 D.Lgs. 626/94; DM ). 4.o BARRIERE ARCHITETTONICHE (strutturali e non) Caratteristiche esterne e interne. La fruibilità dell area esterna di accesso all'edificio scolastico è mantenuta libera da ostacoli (auto, moto, biciclette in sosta, sacchi spazzatura, ecc.), sono previste aree di sosta regolamentari ed opportunamente segnalate per veicoli per disabili. All'interno dell'edificio scolastico i dislivelli che possono creare intralcio alla fruizione del disabile in carrozzina sono

12 superati per mezzo di rampe. L'edificio è servito da ascensore di caratteristiche e dimensioni rispondenti a quanto indicato dal DM n Le porte, esterne, realizzate con materiali trasparenti sono dotate di accorgimenti atti ad assicurare l'immediata percezione. Le porte esterne sono dotate di apparecchiature per il ritardo della chiusura. Nei percorsi aventi caratteristica di continuità, i pavimenti sono realizzati con materiali sdrucciolevoli e presentano numerosi avvallamenti al di sotto della pavimentazione in linoleum. Il percorso esterno che dall ingresso principale porta al cancellino sul retro dell edificio è sconnesso, sdrucciolevole e a rischio inciampo in quanto è utilizzato dagli alunni anche con le biciclette. Il cortile antistante l edificio è soggetto ad allagamenti durante i temporali a causa delle foglie degli alberi che ostruiscono il sistema di deflusso delle acque stesse. CAPITOLO 5 a - Coinvolgimento del personale Nell individuazione e valutazione dei fattori di rischio, nell individuazione delle misure preventive e protettive, nell elaborazione delle procedure di sicurezza, nella stesura dei programmi di informazione e formazione, ci si è avvalsi del Responsabile del SPP e degli altri suoi collaboratori. Nella effettuazione della Valutazione si è tenuto conto dei commenti e delle osservazioni dei lavoratori. b - Professionalità e risorse impiegate La Valutazione dei rischi, l individuazione delle misure preventive e protettive e la programmazione sono state effettuate dalle seguenti figure professionali: D.S. prof. E. Mora, prof. W. Sannoner (responsabile di plesso), prof.ssa C. M. Spoto (RSPP) e tutto il personale ATA. La compilazione delle liste di controllo è avvenuta con la collaborazione dei responsabili e/o addetti delle aree in esame. c - Risultati della valutazione - Programma di attuazione L individuazione e la quantificazione dei rischi ha permesso di definire gli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro con un programma di attuazione basato su priorità ben definite. Tali priorità di intervento verranno rispettate seguendo un programma di attuazione che associ scadenze più ravvicinate a quelle misure aventi rischio maggiore, secondo il seguente criterio e i seguenti tempi:

13 c.1 Quantificazione dei rischi (stima dell entità dell esposizione e della gravità degli effetti) Livello di rischio Tipo di urgenza Data max di attuazione prevista La quantificazione del rischio deriva dalla possibilità di definire il rischio come prodotto della Probabilità (P) di accadimento per la gravità del Danno (D) atteso: R = P x D La definizione della scala di Probabilità fa riferimento principalmente all esistenza di una correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata e la probabilità che si verifichi l evento indesiderato, tenuto conto della frequenza e della durata delle operazioni/lavorazioni che comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori: Valore Livello probabilità Definizioni/Criteri 3 molto probabile Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata e il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori. Si sono già verificati danni per la stessa mancanza. Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore. 2 probabile La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico e diretto. E noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno. Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe sorpresa. 1 poco probabile La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi. Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi o addirittura nessun episodio. Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa e incredulità. Tale giudizio può essere misurato in modo indiretto attraverso il livello di sorpresa che l evento provocherebbe, secondo una interessante prassi interpretativa in uso nei paesi anglosassoni. La definizione della scala di gravità del Danno fa riferimento principalmente alla reversibilità o meno del danno: Valore Livello gravità danno Definizioni/Criteri 3 grave Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità totale o addirittura letale. Esposizione cronica con effetti totalmente o parzialmente irreversibili e invalidanti. 2 medio Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile. Esposizione cronica con effetti reversibili. 1 lieve Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile. Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili. L incidente con rischio di conseguenze mortali, anche se improbabile, va considerato come priorità nella programmazione delle misure di prevenzione.

14 Definiti la Probabilità (P) e la gravità del Danno (D), il rischio (R) viene calcolato con la formula R = P x D e si può raffigurare in una rappresentazione a matrice, avente in ascisse la gravità del Danno ed in ordinate la Probabilità del suo verificarsi. P D In tale matrice i rischi maggiori occupano le caselle in alto a destra, quelli minori le posizioni in basso a destra, con tutta la serie di posizioni intermedie. La valutazione numerica e cromatica del livello di rischio permette di identificare la priorità degli interventi da effettuare, ad es.: R 6 Azioni correttive immediate 3 R 4 Azioni correttive da programmare con urgenza 1 R 2 Azioni correttive/migliorative da programmare nel breve-medio termine Pertanto viene stabilito il seguente programma d attuazione degli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro; tali interventi sono stati individuati durante la Valutazione dei rischi, in un ordine decrescente di livello di rischio e quindi di priorità. All interno di ogni livello di rischio essi sono stati suddivisi per tipologia di scheda della check list. I tempi indicati per la realizzazione sono commisurati all entità dei rischi e alla complessità della verifica. Il dettaglio dei tempi di attuazione previsti per i singoli interventi è rilevabile direttamente nell apposita colonna delle schede della check list. La realizzazione del programma d attuazione degli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro definito, con le priorità stabilite, sarà oggetto di verifiche periodiche. Le verifiche dell efficienza delle misure attuate e di realizzazione di quelle programmate saranno svolte con cadenza almeno annuale, in occasione della riunione del Servizio di Prevenzione e Protezione. L organizzazione delle suddette verifiche sarà curata dal Servizio di Prevenzione e Protezione. Il Servizio di Prevenzione e Protezione potrà avvalersi, se necessario, di supporti professionali specifici esterni. Criteri di revisione: I Punti del presente documento sono singolarmente passibili di revisione. In linea generale le revisioni sono richieste: in occasione di modifiche significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori all atto della scelta di nuove attrezzature di lavoro, sostanze o preparati chimici impiegati, sistemazione dei luoghi di lavoro, in relazione alla natura della attività.

15 CAPITOLO Valutazione dei rischi. Misure di prevenzione e protezione. Piano di attuazione Pericoli Le porte di tutte le aule sono apribili verso l interno La pavimentazione delle aule è realizzata in materiale antisdrucciolo, ma non facilmente pulibile in quanto soggetto a scalfiture Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale da garantire una sufficiente illuminazione e aerazione naturale ma manca la schermatura nelle portefinestre Molte aperture delle ante delle finestre sono difettose e quasi tutte le schermature sono da sostituire Le portafinestre presenti all interno delle aule del primo piano hanno la funzione di Uscite d Emergenza, che si affacciano su terrazzi. Ma sia le uscite che i terrazzi non sono a norma, in quanto: AULE DIDATTICHE NORMALI Si richiede Si richiede All Ente al plesso scolastico Proprietario Modificare l apertura Dichiarazione di conformità antincendio (classe 0 o 1) Provvedere a schermare le portafinestre E necessario controllare tutte le aperture e sostituire le schermature Quando è possibile lasciare le porte aperte P D R= P x D Data Interv. Effettuati Nelle Uscite d Emergenza: c è la presenza di un gradino tra l aula e il pavimento del terrazzo. Nei Terrazzi: c è la presenza di un intercapedine tra la ringhiera e il pavimento, inoltre molti vetri antisfondamento dei parapetti presentano numerose lesioni La disposizione di banchi all interno dell aula a volte ostacola la via di fuga in caso di emergenza Chiudere le portafinestre a chiave Disporre i banchi in modo da non ostacolare l esodo 2 3 6

16 Molte aperture delle ante delle finestre sono difettose e quasi tutte le schermature sono da sostituire Per la presenza di forni ad alta temperatura, nel laboratorio di ceramica i pavimenti non sono in materiale idoneo all'attività svolta nel locale. Laboratorio di scienze da adeguare Le porte delle aule sono apribili verso l interno Nella pavimentazione sono presenti avvallamenti al di sotto della pavimentazione in linoleum Il tetto della palestra necessita di riparazioni urgenti per infiltrazioni di acqua piovana. Il pannello divisorio tra l atrio interno e la palestra è in materiale ligneo, facilmente infiammabile. Il pannello divisorio tra l atrio interno e la palestra non è ben ancorato alla parete. Presenza del pannello quadro elettrico mancante di protezione, con presenza di spigoli vivi e taglienti Presenza di strutture metalliche sporgenti non protette (es. Strutture pallavolo e basket) Nel locale usato come deposito servono scaffalature per poter disporre meglio il materiale I bagni presentano numerosi problemi: sostituzione piastrelle murali a rischio caduta; lesioni in tutta la struttura. Vetustà di impianti, water, lavandini Le postazioni necessitano di interventi di risistemazione Le ante delle finestre sono difettose e quasi tutte le schermature sono da sostituire AULE DIDATTICHE SPECIALI E necessario controllare tutte le aperture e sostituire le schermature Modificare la pavimentazione Non utilizzare i dell aula di ceramica forni utilizzando dei materiali non infiammabili Modificare l apertura delle porte Controllo periodico della pavimentazione della palestra PALESTRA Quando è possibile lasciare le porte aperte Riparazione copertura Sostituire il pannello Sostituire il pannello Protezione del pannello Protezione delle strutture Attrezzare la zona deposito Ricoprire gli spigoli AULA INFORMATICA Sostituzione delle lastre in vetro con un materiale più idoneo E necessario controllare tutte le aperture e sostituire le schermature

17 SERVIZI e SPOGLIATOI I servizi sono illuminati e aerati da finestre a vasistas poste in alto, la cui chiusura e difettosa I water sono appoggiati per terra La rubinetteria è vetusta /Mancano i porta saponi C è la presenza di un solo bagno per i disabili al piano terra Sul soffitto presenza di lastre metalliche arrugginite. BARRIERE ARCHITETTONICHE (strutturali e non) Il percorso esterno, utilizzato dagli alunni anche con le biciclette, che dall ingresso principale porta al cancellino sul retro dell edificio è sconnesso, sdrucciolevole e a rischio inciampo. Il cortile antistante l edificio è soggetto ad allagamenti durante i temporali a causa delle foglie degli alberi che ostruiscono il sistema di deflusso delle acque stesse. Atrii / Disimpegni Nei percorsi aventi caratteristica di continuità, i pavimenti sono realizzati con materiali antisdrucciolo, di superficie omogenea, presentano però avvallamenti al di sotto della pavimentazione in linoleum L atrio di ingresso alle aule del primo piano, ha un R.A.I insufficiente, specialmente se si considera lo stesso come luogo di sosta durante l intervallo. Sistemare le chiusure Sostituire con water sospesi Sostituire la rubinetteria Rimuovere e/o Sostituire le lastre Modificare o sostituire le pavimentazioni che non hanno un adatto coefficiente d attrito. Aumentare la portata dei tombini del sistema di deflusso delle acque stesse. Maggiore frequenza nella cura delle piante e nella raccolta delle foglie in autunno Modificare o sostituire le pavimentazioni che non hanno un adatto coefficiente d attrito. Dichiarazione di conformità antincendio (classe 0 o 1) Adeguare il sistema d illuminazione in modo da garantire un illuminazione sufficiente per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori (valori minimi: D.M ). Maggiore frequenza nella raccolta delle foglie in autunno Settembre

18 Inadeguatezza ringhiere/parapetti/ corrimano ANTINCENDIO/ VIE e USCITE di EMERGENZA Non esiste un sistema d allarme (sirena). La campanella, usata come strumento dell emergenza, non è udibile in tutti i punti di ritrovo. SOLAI E PARETI La struttura presenta numerose lesioni. L edificio necessita di tinteggiatura I parapetti e le ringhiere non sono antiscavalco. È necessario verificare la caratteristica di antisfondamento delle vetrate presenti nell edificio Predisporre un sistema di allarme con comando in luogo costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola. In mancanza del sistema d allarme idoneo provvedere installando una campanella in prossimità dell uscita d emergenza posteriore. Un sopralluogo, da parte di esperti, per valutare la gravità delle lesioni. Una relazione con i risultati del sopralluogo. Tinteggiatura intero edificio (interno/esterno)

19 CAPITOLO 7 Presidi Sanitari per il pacchetto di medicazione Ogni cassetta di Pronto Soccorso, tipo pensile da cucina, opportunamente segnalata e dotata di serratura deve contenere almeno: n. 1 confezione di sapone liquido; n. 1 confezione di guanti monouso in vinile o in lattice; n. 1 paio di forbici; n. 1 confezione di clorossidante elettrolitico al 5% (es. AMUCHINA al 10% pronto ferite); n. 1 confezione di acqua ossigenata F.U. 10 vol. da 100 g.; n. 2 bende orlate da 5 cm.; n. 1 rotolo di cerotto premedicato alto 8 cm (es. ANSAMED); n. 1 confezione di cerotti premedicati di varie misure; n. 1 confezione di cotone idrofilo da 100 g.; n. 10 compresse di garze sterili 10x10 in buste singole; n. 1 confezione di rete elastica di misura media; n. 2 lacci emostatici; n. 1 termometro; n. 2 confezioni di ghiaccio pronto uso istantaneo; n. 2 confezioni di ghiaccio pronto uso da conservare in ghiacciaia (es. COLDHOT- PACKS); n. 2 sacchetti monouso per la raccolta dei rifiuti sanitari.

20 CAPITOLO 8 Prevenzione delle malattie a trasmissione ematica Da affiggere all interno della cassetta di Pronto Soccorso Al fine di evitare la trasmissione di malattie che si trasmettono con liquidi organici infetti, in particolare sangue (epatite B - epatite C - AIDS ecc.), si danno le seguenti indicazioni: E necessario indossare guanti monouso ogni volta si preveda di venire in contatto con liquidi organici di altre persone (es. per medicazioni, igiene ambientale) Gli strumenti didattici taglienti (forbici, punteruoli, cacciaviti ecc.) devono essere o strettamente personali o, se imbrattati di sangue, opportunamente disinfettati. Il disinfettante da utilizzare per le superfici e/o i materiali imbrattati di sangue o altri liquidi organici è l ipoclorito di sodio al 5-6% di cloro attivo. In pratica si procede come indicato di seguito: indossare guanti monouso allontanare il liquido organico dalla superficie applicare una soluzione formata da: 1 l di acqua e 200 ml di ipoclorito di sodio al 5-6% di cloro attivo lasciare la soluzione per 20 sciacquare con acqua N.B.: è necessario controllare la composizione dell ipoclorito di sodio da utilizzare e verificare la concentrazione di cloro attivo sia al 5-6%

21 CAPITOLO 9 SOTTOSCRIZIONE DEL DOCUMENTO Il presente Documento è composto da n.. pagine, ed è stato elaborato dal Datore di Lavoro in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e gli ASPP. Il Presente Documento è stato rielaborato ed aggiornato. L'attuazione delle disposizioni e delle misure di sicurezza avviene attraverso la gestione degli Allegati che si collegano ai capitoli del presente Documento. Il Datore di Lavoro/Dirigente Scolastico: Dott. prof. Mora G. Eugenio Firma Per presa visione Il Rappresentante dei Lavoratori: Valentini Francesca Il Medico competente: Dott Cologni Luigi Firma R.S.P.P. : Prof.ssa Spoto Carmela Maria Firma Verdellino, 22 settembre 2014

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