Aggiornamento DOCUMENTO sulla VALUTAZIONE dei RISCHI per la SICUREZZA e la SALUTE dei lavoratori D.L. 09 Aprile 2008 n 81

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1 ISTITUZIONE SCOLASTICA ISTITUTO COMPRENSIVO VERDELLINO/ZINGONIA SCUOLA dell INFANZIA di ZINGONIA Aggiornamento DOCUMENTO sulla VALUTAZIONE dei RISCHI per la SICUREZZA e la SALUTE dei lavoratori D.L. 09 Aprile 2008 n 81 Allegato 4 a.s. 2014/2015

2 INDICE GENERALE Introduzione La sicurezza nella scuola 0.1 La scuola come ambiente di lavoro 0.2 Le principali fonti di rischio nella scuola CAPITOLO 1 A Generalita A1 Datore di lavoro A2 Preposti A3 Organigramma A4 Identificazione addetti sicurezza CAPITOLO Schema numerico delle presenze 2.2 Numero alunni per classe 2.3 Ciclo lavorativo CAPITOLO Caratteristiche generali CAPITOLO 4- RISCHI LEGATI ALLE ATTIVITA SVOLTE IN AMBITI SPECIFICI 4.a Aule normali 4.b Aule speciali 4.c Biblioteca 4.d Aula informatica 4.e Aula arte 4.f Aula ceramica 4.g Aula musica 4.h Aula lingue 4.i Aula per alunni speciali 4.l Aula insegnanti 4.m Aree per attività sportive (palestra e spazi esterni attrezzati) 4.n Servizi e spogliatoi 4.o Barriere architettoniche (strutturali e non) CAPITOLO 5 A- Coinvolgimento personale B- Professionalità e risorse impiegate C- Risultati della valutazione-programma di attuazione CAPITOLO Valutazione dei rischi CAPITOLO 7 Presidi sanitari per il pacchetto di medicazione CAPITOLO 8 Prevenzione malattie a trasmissione ematica CAPITOLO 9 Sottoscrizione documento

3 SCUOLA DELL INFANZIA"G.Rodari" di ZINGONIA INDIRIZZO Via Gianni Rodari n 4 Zingonia CAPITOLO 1 DATI DIMENSIONALI: Superficie territoriale 5456,94 Superficie coperta 1377,64 Superficie Lorda di Pavimento 1377,64 N piani 1 LOCALIZZAZIONE PLANIMETRIA FOTOGRAFIA A - GENERALITA DATI DI IDENTIFICAZIONE Denominazione Istituto Comprensivo di Verdellino Sede principale via Largo Cartesio, Verdellino/ Zingonia (Bg) Tel Fax 035/ Sede staccata Scuola dell infanzia via G. Rodari, Verdellino/ Zingonia (Bg) Tel Sito web segreteria@scuoleverdellino.it Ente Proprietario dell edificio A. 1. DATORE DI LAVORO Dirigente Scolastico Dott. prof. Mora G. Eugenio Comune di Verdellino

4 Medico Competente Dott. Cologni Luigi A.2. PREPOSTI I preposti sono designati dal Datore di Lavoro ai sensi dell art. 1, comma 4 bis. Primo Collaboratore del D.S. Secondo Collaboratore del D.S. Prof. Todaro Antonio Prof. Amendola Marco Responsabile del plesso Soldini Giuseppina A 2 - Organigramma COSTITUZIONE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Attuazione dell art. 31 del D.L. 81/08, da parte del Datore di Lavoro, in ordine alla costituzione del Servizio di Prevenzione e Protezione e alla designazione del Responsabile della Sicurezza. Ogni soggetto è stato nominato con apposita lettera da parte del Datore di Lavoro. Definizione dell Organigramma: 2.1. Organigramma relativo alla Sicurezza Organigramma relativo alla Sicurezza Plesso Scuola dell Infanzia Zingonia Dirigente Scolastico Dott. Mora Eugenio RSPP Spoto Carmela Maria RLS Valentini Francesca Addetti al Primo Soccorso Azzone Maria Di Noto Silvana Soldini Giuseppina Arbore Consiglia Campana Maria Addetti all Emergenza e Antincendio Azzone Maria Arbore Consiglia

5 A 3 - Identificazione Addetti alla sicurezza R.S.P.P.- Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Spoto Carmela Maria Docente Sc. Secondaria di I grado Zingonia R.L.S.- Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Valentini Francesca A.T.A. Sc. Secondaria di I grado Zingonia A.S.P.P.- Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione Messina Giuseppe Docente Sc. Primaria Verdellino CAPITOLO Schema numerico delle presenze Addetti totali presso la Scuola dell Infanzia di Zingonia relativo all anno 2013/14 (rilevazione del ottobre 2013). Docenti Docenti di Sostegno Docenti di Religione Docente Provincia Educatori Collaboratori Allievi Aiutanti cuoche Il numero degli alunni, durante il corso dell anno, può variare in relazione al forte flusso migratorio del territorio. Occasionalmente sono presenti all interno dell edificio altre persone: esperti, genitori,.. rappresentanti Numero alunni per classe 2.3. Ciclo lavorativo Sez. A Sez. B Sez.C Sez. D Sez. E La scuola è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle ore I turni del personale ATA sono i seguenti: Primo turno: dalle ore 7.30 alle ore Turno spezzato: dalle ore 8.18 alle ore / dalle ore alle ore Secondo turno: dalle ore alle ore 18.30CAPITOLO Caratteristiche generali dell edificio scolastico. Per la descrizione della struttura e delle attività che si svolgono all interno del plesso scolastico si rimanda alla documentazione già esistente e depositata presso la segreteria dell Istituto Comprensivo. Dalla documentazione Piano di Emergenza si possono desumere le ubicazioni delle diverse aree, le strutture che ospitano laboratori ed in generale i diversi luoghi coperti o all aperto.

6 Ai fini del procedimento adottato di Valutazione dei Rischi lavorativi la Scuola in esame è stata suddivisa nelle seguenti aree operative omogenee per rischio: 1. Area didattica normale si considerino le aule dove non sono presenti particolari attrezzature 2. Area tecnica si considerino i laboratori scientifici, i locali tecnici, i luoghi attrezzati con macchine e apparecchiature, laboratori informatici, stanza fotocopiatrici o stampanti, ecc. 3. Area attività collettive si considerino le aule per attività particolari che comportino la presenza di più classi contemporaneamente, aula magna, la mensa, la biblioteca e simili. 4. Area attività sportive si considerino le palestre e gli spazi attrezzati esterni 5. Area uffici CAPITOLO 4 Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici La metodologia seguita nell analisi dei fattori di rischio ha tenuto conto del contenuto specifico del D. L 09 Aprile 2008 n 81 e successivi aggiornamenti. L analisi è stata effettuata utilizzando elenchi già esistenti adattati alle realtà scolastiche, elencando i fattori di rischio di competenza degli Istituti scolastici. I fattori di rischio sono contenuti, nell elenco seguente, in un ordinamento di tipologie organizzative e di lavoro più utile alle procedure di valutazione dei rischi. Ciascuno dei punti dell elenco sarà oggetto di una lista di controllo (check-list) che farà da guida alle persone incaricate della valutazione. 1. AULE NORMALI 2. AULE SPECIALI / LABORATORI 3. AULA MAGNA / AUDITORIO 4. UFFICI (DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE) 5. BIBLIOTECA 6. ATTIVITA SPORTIVE (PALESTRA E SPAZI ESTERNI ATTREZZATI) 7. SERVIZI E SPOGLIATOI 8. BARRIERE ARCHITETTONICHE

7 Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici L'atrio e gli spazi per le attività complementari sono opportunamente dimensionati, (D.M e successive modifiche). 4.1 AULE NORMALI In generale le aule per le attività didattiche normali hanno caratteristiche tecniche dimensionali conformi alla normativa. L'altezza netta dell'aula non è inferiore a 300 cm nel caso di soffitto piano e a 270 cm in caso di soffitto inclinato. Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale da garantire una sufficiente illuminazione e aerazione naturale, ma l apertura delle stesse è con ante a battente. Le aule per le attività didattiche normali non sono ubicate in locali interrati o seminterrati. La disposizione dei banchi all'interno dell'aula non ostacola la via di fuga in caso di emergenza. La pavimentazione è realizzata con materiali antisdrucciolo. Le porte hanno il senso di apertura contrario all esodo. Tutte le aule sono dotate di Uscite di Emergenza a norma con affaccio sul giardino. Ogni sezione ha al proprio interno il locale servizio con prospiciente antibagno e un locale adibito ad attività didattiche e/o per uso dormitorio. All'interno degli armadi non vengono conservati materiali infiammabili o altri materiali a rischio chimico, biologico o di qualsiasi natura non attinente all'attività didattica. L'aula è dotata di impianti ed attrezzature necessarie per la normale sua fruizione (impianto elettrico, illuminazione). L'impianto elettrico ha un numero sufficiente di punti luce, prese, interruttori da rendere agevole l'utilizzo di attrezzature elettriche. 4.2 AULE SPECIALI / LABORATORI 4.3 BIBLIOTECA All interno della struttura sono presenti n due saloni; il primo, con una superficie maggiore, è adibito per attività psicomotorie e ad attività libere. Il secondo, di dimensioni più piccole, ospita la Biblioteca. Gli scaffali per libri sono disposti in modo da essere facilmente accessibili da parte degli allievi e per limitare l uso di scale mobili portatili. Il pavimento degli spazi di lavoro è adeguato alle condizioni d'uso (per resistenza, caratteristiche antisdrucciolo, etc.), è regolare, uniforme pulito e libero di sostanze sdrucciolevoli. Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale da garantire una sufficiente illuminazione e aerazione naturale. I saloni sono dotati di impianti ed attrezzature necessarie per la normale sua fruizione (impianto elettrico, illuminazione). L'impianto elettrico ha un numero sufficiente di punti luce, prese, interruttori da rendere agevole l'utilizzo di attrezzature elettriche. Si segnala la presenza di n quattro caloriferi muniti di protezione in plastica. 4.4 AULA INFORMATICA/ AULA INSEGNANTI Non esiste un locale adibito ad aula informatica. Sono state realizzate n due postazioni complete nell aula insegnanti. All interno della stessa sono presenti: armadi, scaffali, fotocopiatrice, appendiabiti a muro e un distributore di bevande, e, inoltre, utilizzata anche come deposito (per es. risme di carta). Il locale non ha le dimensioni sufficienti per ospitare tutto ciò.

8 4.5 ATTIVITA SPORTIVE (PALESTRA E SPAZI ESTERNI ATTREZZATI) Non esiste una palestra per l attività sportiva. L edificio è circondato da un grande giardino con giochi strutturati e non, utilizzato per la maggior parte dell anno. 4.6 SERVIZI E SPOGLIATOI I locali che contengono i servizi sono illuminati e aerati da finestre con ante a battente; l illuminazione e l aerazione sono sufficienti. I bagni hanno i water appoggiati al pavimento, sono dotati di una vasca da bagno e nell antibagno sono presenti i lavandini. In una sezione esiste un locale igienico (opportunamente attrezzato) agibile al disabile in carrozzina. (art. 33 D.Lgs. 626/94; DM ) 4.7 BARRIERE ARCHITETTONICHE (strutturali e non) Caratteristiche esterne e interne. La fruibilità dell area esterna di accesso all'edificio scolastico è mantenuta libera da ostacoli (auto, moto, biciclette in sosta, sacchi spazzatura, ecc.). All'interno dell'edificio scolastico i dislivelli che possono creare intralcio alla fruizione del disabile in carrozzina sono superati per mezzo di rampe. I materiali con cui sono realizzate porte e spigoli sono resistenti all'urto e all'usura specialmente entro un'altezza di 0,40 cm dal pavimento. Le porte realizzate con materiali trasparenti sono dotate di accorgimenti atti ad assicurare l'immediata percezione. Le porte non sono dotate di apparecchiature per il ritardo della chiusura. Nei percorsi aventi caratteristica di continuità, i pavimenti sono realizzati con materiali antisdrucciolo, di superficie omogenea. CAPITOLO 5 A - Coinvolgimento del personale Nell individuazione e valutazione dei fattori di rischio, nell individuazione delle misure preventive e protettive, nell elaborazione delle procedure di sicurezza, nella stesura dei programmi di informazione e formazione, ci si è avvalsi del Responsabile del SPP e degli altri suoi collaboratori. Nella effettuazione della Valutazione si è tenuto conto dei commenti e delle osservazioni dei lavoratori. B - Professionalità e risorse impiegate La Valutazione dei rischi, l individuazione delle misure preventive e protettive e la programmazione sono state effettuate dalle seguenti figure professionali: D.S. prof. E. Mora, ins. G. Soldini (responsabile di plesso), prof.ssa C. M. Spoto (RSPP), ins. M. Azzone (ASPP) e tutto il personale ATA. La compilazione delle liste di controllo è avvenuta con la collaborazione dei responsabili e/o addetti delle aree in esame.

9 C - Risultati della valutazione - Programma di attuazione L individuazione e la quantificazione dei rischi ha permesso di definire gli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro con un programma di attuazione basato su priorità ben definite. Tali priorità di intervento verranno rispettate seguendo un programma di attuazione che associ scadenze più ravvicinate a quelle misure aventi rischio maggiore, secondo il seguente criterio e i seguenti tempi: c.1 Quantificazione dei rischi (stima dell entità dell esposizione e della gravità degli effetti) Livello di rischio Tipo di urgenza Data max di attuazione prevista La quantificazione del rischio deriva dalla possibilità di definire il rischio come prodotto della Probabilità (P) di accadimento per la gravità del Danno (D) atteso: R = P x D La definizione della scala di Probabilità fa riferimento principalmente all esistenza di una correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata e la probabilità che si verifichi l evento indesiderato, tenuto conto della frequenza e della durata delle operazioni/lavorazioni che comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori: Valore Livello probabilità Definizioni/Criteri 3 molto probabile Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata e il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori. Si sono già verificati danni per la stessa mancanza. Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore. 2 probabile La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico e diretto. E noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno. Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe sorpresa. 1 poco probabile La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi. Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi o addirittura nessun episodio. Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa e incredulità. Tale giudizio può essere misurato in modo indiretto attraverso il livello di sorpresa che l evento provocherebbe, secondo una interessante prassi interpretativa in uso nei paesi anglosassoni. La definizione della scala di gravità del Danno fa riferimento principalmente alla reversibilità o meno del danno:

10 Valore Livello gravità danno Definizioni/Criteri 3 grave Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità totale o addirittura letale. Esposizione cronica con effetti totalmente o parzialmente irreversibili e invalidanti. 2 medio Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile. Esposizione cronica con effetti reversibili. 1 lieve Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile. Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili. L incidente con rischio di conseguenze mortali, anche se improbabile, va considerato come priorità nella programmazione delle misure di prevenzione. Definiti la Probabilità (P) e la gravità del Danno (D), il rischio (R) viene calcolato con la formula R = P x D e si può raffigurare in una rappresentazione a matrice, avente in ascisse la gravità del Danno ed in ordinate la Probabilità del suo verificarsi. P D In tale matrice i rischi maggiori occupano le caselle in alto a destra, quelli minori le posizioni in basso a destra, con tutta la serie di posizioni intermedie. La valutazione numerica e cromatica del livello di rischio permette di identificare la priorità degli interventi da effettuare, ad es.: R 6 Azioni correttive immediate 3 R 4 Azioni correttive da programmare con urgenza 1 R 2 Azioni correttive/migliorative da programmare nel breve-medio termine Pertanto viene stabilito il seguente programma d attuazione degli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro; tali interventi sono stati individuati durante la Valutazione dei rischi, in un ordine decrescente di livello di rischio e quindi di priorità. All interno di ogni livello di rischio essi sono stati suddivisi per tipologia di scheda della check list. I tempi indicati per la realizzazione sono commisurati all entità dei rischi e alla complessità della verifica. Il dettaglio dei tempi di attuazione previsti per i singoli interventi è rilevabile direttamente nell apposita colonna delle schede della check list. La realizzazione del programma d attuazione degli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro definito, con le priorità stabilite, sarà oggetto di verifiche periodiche.

11 Le verifiche dell efficienza delle misure attuate e di realizzazione di quelle programmate saranno svolte con cadenza almeno annuale, in occasione della riunione del Servizio di Prevenzione e Protezione. L organizzazione delle suddette verifiche sarà curata dal Servizio di Prevenzione e Protezione. Il Servizio di Prevenzione e Protezione potrà avvalersi, se necessario, di supporti professionali specifici esterni. Criteri di revisione: I Punti del presente documento sono singolarmente passibili di revisione. In linea generale le revisioni sono richieste: in occasione di modifiche significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori all atto della scelta di nuove attrezzature di lavoro, sostanze o preparati chimici impiegati, sistemazione dei luoghi di lavoro, in relazione alla natura della attività. CAPITOLO Valutazione dei rischi. Misure di prevenzione e protezione. Piano di attuazione AULE DIDATTICHE NORMALI Pericoli Aule e locali Tetto in ETERNIT Serramenti con rilevanti necessità di riparazione, con apertura a battente e spigoli taglienti Pavimento sconnesso o scivoloso Si richiede All Ente Proprietario Sostituire il tetto in amianto Sostituire con aperture scorrevoli Sostituzione pavimentazione Si richiede al plesso scolastico Tenere controllata la manutenzione P D R= P x D Data Interv. Effettuati Rimosso Colonne portanti in cemento poste nel salone Mancata protezione di prese Sostituire la gomma piuma Le protezioni sono presenti solo nell ala di nuova costruzione( sez.a- D compreso il piccolo salone) mancano invece in tutti i locali della costruzione antecedente

12 Infiltrazione di acqua Muro della sez. A in saletta, c è presenza di umidità con rischi per presenza di presa elettrica. Presenza di locali con microclima sfavorevole Dotazioni ed arredi La sez. C in inverno la temperatura non è sempre adeguata Protezione per arredi con elementi sporgenti (es copri-caloriferi) E necessario la manutenzione o la sostituzione di questi elementi Moquette o tappeti Lavarli spesso Postazione del videoterminale inadeguata Giardino con giochi o strutture pericolose Recinzione esterna inadeguata/ pericolosa/ divelta L apertura della porta principale è agevole. Le porte delle sezioni si aprono verso l interno. Tutte le sezioni sono dotate di porta d emergenza che si aprono verso l esterno ANTINCENDIO/ VIE e USCITE di EMERGENZA Non esiste un sistema d allarme (sirena) Strutturare una postazione multimediale idonea. Sedia non adatta Livellare con terreno o materiale anti-urto sotto i giochi La rete di recinzione esterna che delimita lo spazio del giardino è rotta in vari punti. Il cancello di recinzione all entrata della scuola si muove Provvedere a sostituirla Cambiare il senso di apertura delle porte Predisporre un sistema di allarme con comando in luogo costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola

13 CAPITOLO 7 Presidi Sanitari per il pacchetto di medicazione Ogni cassetta di Pronto Soccorso, tipo pensile da cucina, opportunamente segnalata e dotata di serratura deve contenere almeno: - n.1 confezione di sapone liquido; - n.1 confezione di guanti monouso in vinile o in lattice; - n.1 paio di forbici; - n.1 confezione di clorossidante elettrolitico al 5% (es. AMUCHINA al 10% pronto ferite); - n.1 confezione di acqua ossigenata F.U. 10 vol. da 100 g.; - n.2 bende orlate da 5 cm.; - n.1 rotolo di cerotto premedicato alto 8 cm (es. ANSAMED); - n.1 confezione di cerotti premedicati di varie misure; - n.1 confezione di cotone idrofilo da 100 g.; - n.10 compresse di garze sterili 10x10 in buste singole; - n.1 confezione di rete elastica di misura media; - n.2 lacci emostatici; - n.1 termometro; - n.2 confezioni di ghiaccio pronto uso istantaneo; - n.2 confezioni di ghiaccio pronto uso da conservare in ghiacciaia (es. COLDHOT- PACKS); - n.2 sacchetti monouso per la raccolta dei rifiuti sanitari. CAPITOLO 8 Prevenzione delle malattie a trasmissione ematica Da affiggere all interno della cassetta di Pronto Soccorso Al fine di evitare la trasmissione di malattie che si trasmettono con liquidi organici infetti, in particolare sangue (epatite B - epatite C - AIDS ecc.), si danno le seguenti indicazioni: E necessario indossare guanti monouso ogni volta si preveda di venire in contatto con liquidi organici di altre persone (es. per medicazioni, igiene ambientale) Gli strumenti didattici taglienti (forbici, punteruoli, cacciaviti ecc.) devono essere o strettamente personali o, se imbrattati di sangue, opportunamente disinfettati. Il disinfettante da utilizzare per le superfici e/o i materiali imbrattati di sangue o altri liquidi organici è l ipoclorito di sodio al 5-6% di cloro attivo. In pratica si procede come indicato di seguito: indossare guanti monouso allontanare il liquido organico dalla superficie applicare una soluzione formata da: 1 l di acqua e 200 ml di ipoclorito di sodio al 5-6% di cloro attivo lasciare la soluzione per 20 sciacquare con acqua N.B.: è necessario controllare la composizione dell ipoclorito di sodio da utilizzare e verificare la concentrazione di cloro attivo sia al 5-6%

14 CAPITOLO 9 SOTTOSCRIZIONE DEL DOCUMENTO Il presente Documento è composto da n.. pagine, ed è stato elaborato dal Datore di Lavoro in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e gli ASPP. Il Presente Documento è stato rielaborato ed aggiornato. L'attuazione delle disposizioni e delle misure di sicurezza avviene attraverso la gestione degli Allegati che si collegano ai capitoli del presente Documento. Il Datore di Lavoro/Dirigente Scolastico: Dott. prof. Mora G. Eugenio Firma Per presa visione Il Rappresentante dei Lavoratori: Valentini Francesca Il Medico competente: Dott Cologni Luigi Firma R.S.P.P. : Prof.ssa Spoto Carmela Maria Firma Verdellino, 22 settembre 2014

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