E: Interventi di rinaturalizzazione

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1 E: Interventi di rinaturalizzazione In questa sezione del quaderno vengono presentati alcuni interventi che, senza rientrare specificamente in nessuna delle categorie proposte precedentemente, si prefiggono lo scopo di ripristinare, per quanto possibile, condizioni ambientalmente migliori rispetto alle situazioni preesistenti, legate a precedenti opere di sistemazione. In alcuni casi l intervento prevede la rimozione della sistemazione preesistente in favore di una soluzione più leggera (il rio Maggiore a Levico); in altri la vecchia sistemazione viene ristudiata per permetterle di rispondere ad esigenze di tipo naturalistico senza perdere la sua validità idraulica (Doss del Cius); in altri casi, infine, la sistemazione esistente viene affiancata con interventi atti a migliorare l opera, consentendo per esempio il passaggio alla fauna ittica (Maso Tollo). Si riporta di seguito il quadro sinottico con la classificazione degli interventi di rinaturalizzazione. E.1: Il Brenta a Maso Tollo E.2: Il Rio Maggiore a Levico E: INTERVENTI DI RINATURALIZZAZIONE E.3: Il Fersina presso Canezza E.4: Briglia rinaturalizzata al Doss del Cius E.5: il torrente Mandola a Calceranica E.6: lo scivolo del bacino di Cimego E.1: Il Brenta a Maso Tollo L intervento, come evidenziato nell immagine successiva, è localizzato sulla destra orografica del fiume Brenta, nei pressi di Maso Tollo. Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 125

2 Figura 9: Interventi di rinaturalizzazione: Brenta a Maso Tollo - inquadramento della zona. La situazione antecedente: criticità La presenza di un notevole dislivello (circa 5 metri) legato alla presenza delle opere di consolidamento impediva lo svolgersi dei naturali flussi biologici dei corsi d acqua, in particolare la risalita della fauna ittica. Nella successiva foto da elicottero è visibile la zona dell intervento e l opera trasversale nella situazione iniziale. Figura 10: Interventi di rinaturalizzazione: Brenta a Maso Tollo - La situazione preesistente. 126 Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo

3 L intervento Si è intervenuti realizzando un percorso alternativo in destra orografica a carattere sinuoso, caratterizzato da un fondo il più possibile morfologicamente diversificato con l utilizzo e la disposizione di massi adeguati. L opera viene completata (vedi planimetria) da un piccolo bacino e dall opera di presa a monte. Dal bacino è previsto anche l alimentazione di un canale al servizio di un biotopo. Nella realizzazione del percorso si è cercato di collocarne l imbocco il più possibile vicino alla lama stramazzante dell opera trasversale per consentire al pesce di trovare l entrata e superare l ostacolo. L intervento ha carattere sperimentale e per quanto è dato sapere è il primo realizzato quantomeno in Trentino. Le fotografie sono state realizzate a realizzazione appena ultimata, quindi prima della crescita della vegetazione spondale. Viene allegata anche la planimetria di progetto. Figura 11: Interventi di rinaturalizzazione: Brenta a Maso Tollo - Il nuovo canale a lavori appena ultimati. Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 127

4 Figura 12: Interventi di rinaturalizzazione: Brenta a Maso Tollo - Il nuovo canale al passaggio della corrente. Figura 13: Interventi di rinaturalizzazione: Brenta a Maso Tollo - La planimetria di progetto. 128 Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo

5 E.2: Il Rio maggiore a Levico L intervento, come evidenziato nell immagine successiva, è localizzato allo sbocco del Rio Maggiore nel lago di Levico. Figura 14: Interventi di rinaturalizzazione: Rio Maggiore a Levico - Inquadramento della zona. La situazione antecedente: criticità Il cunettone preesistente era caratterizzato da una artificialità e da una monotonia assai pronunciate. Vi era impedita qualsiasi attività di fitodepurazione; il sito era fortemente inospitale nei confronti della fauna ittica e di quella anfibia, unitamente ad una scarsa presenza di macrobenthos. Inoltre l impermeabilità del fondo impediva i normali rapporti tra alveo e falda. Figura 15: Interventi di rinaturalizzazione: Rio Maggiore a Levico - La situazione antecedente. Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 129

6 L intervento L intervento ha consentito il ripristino dei naturali rapporti falda-alveo, nonché di una certa attività di fitodepurazione. Le possibilità di ospitare almeno alcune fasi di vita, soprattutto per anfibi e macrobenthos, sono migliorate in modo significativo. Figura 16: Interventi di rinaturalizzazione: Rio Maggiore a Levico - La situazione ad intervento ultimato. E.3: Il Fersina presso Canezza L intervento, come evidenziato nell immagine successiva, è localizzato sul torrente Fersina in corrispondenza della frazione di Canezza. Figura 17: Interventi di rinaturalizzazione: Rio Maggiore a Levico - Inquadramento della zona. 130 Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo

7 La situazione antecedente: criticità L ambiente acquatico, in corrispondenza della piazza di deposito presso Canezza, risultava piuttosto banalizzato, privo di zone rifugio e molto esposto (quasi completa assenza di ombreggiatura), con conseguente rialzo della temperatura dell acqua specialmente in magra, scarsi o nulli apporti di sostanza organica vegetale. Figura 18: Interventi di rinaturalizzazione: Rio Maggiore a Levico - La situazione antecedente l intervento. L intervento La creazione di un piccolo bacino all interno della piazza di deposito non intacca in alcun modo la sua funzionalità idraulica. Inoltre la risistemazione biologico-ambientale è apprezzabile in termini di possibilità di: creazione di zone rifugio sottospondale con massi abbinata a sviluppo di vegetazione aggettante con positivi riflessi di schermatura dalla luce, e parzialmente di mantenimento di temperature dell'acqua più consone con la vita dei salmonidi; offerta di ulteriore rifugio e sosta alla fauna ittica nei periodo dopo lo svuotamento quando le buche sono profonde intorno ai 2; 3 m con maggior accumulo d'acqua e ancora minor riscaldamento della stessa; miglioramento ed incremento degli apporti di sostanza organica vegetazione verso il corso d'acqua; incremento dei rapporti tra ambiente acquatico e vegetazione spondale riferita al macrobenthos; creazione di zona di pesca facilmente raggiungibile da pescatori anziani o con difficoltà di movimento. Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 131

8 Figura 19: Interventi di rinaturalizzazione: Rio Maggiore a Levico - La situazione a seguito dell intervento. E.4: Briglia rinaturalizzata al Doss del Cius L intervento, come evidenziato nell immagine successiva, è ubicato sul torrente Fersina in corrispondenza di una vecchia briglia di consolidamento presso Doss del Cius. Figura 20: Interventi di rinaturalizzazione: briglia a Doss del Cius - Inquadramento della zona. 132 Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo

9 La situazione antecedente: criticità L'alveo in questo tratto presenta una tipica morfologia torrentizia con barre laterali, isole vegetate con salici ed ontani, aree golenali ecc. e numerosi e diversificati canali di acqua corrente con substrato di granulometria assai varia sul quale si sviluppa una interessante fauna macrobentonica e conseguentemente anche ittica.. Tutto ciò concorre a determinare un ambiente di ottima qualità, come suffragato anche dai risultati delle analisi ivi effettuate dall'istituto di S.Michele all'adige. Tuttavia la preesistente briglia costituiva di fatto una barriera invalicabile per la risalita della fauna ittica, spezzando il tratto in due tronconi. Figura 21: Interventi di rinaturalizzazione: briglia a Doss del Cius - La situazione preesistente. L intervento È stata pertanto progettata e realizzata una massicciata mediante il posizionamento di massi ciclopici annegati in calcestruzzo, legati con funi in acciaio, e disposti in modo da creare una successione di salti e pozze. Si è creato quindi un particolare tipo di rampa la cui scabrezza deriva dalla presenza di notevoli asperità sulla faccia spaccata dei massi e fra i vuoti esistenti tra un masso e l altro (i massi sono stati posizionati in modo che gli assi maggiori degli stessi fossero orientati ortogonalmente uno rispetto all altro, quasi a formare una sorta di incastro) ed inoltre dalla stretta successione di salti la cui energia si smorza in una successiva pozza. L opera realizzata costituisce un solido rinforzo strutturale della briglia esistente a cui è appoggiata a guisa di contrafforte ed il cui coronamento è ancora visibile (mentre la vecchia controbriglia è stata parzialmente demolita ed è stata Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 133

10 utilizzata come caposaldo per l ancoraggio della rampa) è inoltre dotata di lunga durabilità nel tempo in quanto altamente resistente all usura ed ha permesso nel contempo di ripristinare la continuità biologica dell'alveo (la rampa è risalibile dai salmonidi) che in questa maniera si estenderà per circa due chilometri complessivi. Infine, la struttura a cascate d'acqua pseudo-naturali che si è venuta a creare, coronata sulle sponde da cespugli di salice, rappresenta un indubbio miglioramento anche dal punto di vista estetico dei luoghi variamente deputati a svolgere anche un importante funzione ricreativa. La serie di step & pool realizzata, con la creazione quindi di zone di "ossigenazione" per il pesce ("morte" a velocità bassa o molto bassa) prima di affrontare il salto di risalita, pur condizionato dalla forte pendenza dovuta all'altezza e alla vicinanza delle opere tradizionali preesistenti, possono consentire in alcune situazioni di portata la risalita del pesce. Figura 22: Interventi di rinaturalizzazione: briglia a Doss del Cius - uno schizzo di progetto. Figura 23: Interventi di rinaturalizzazione: briglia a Doss del Cius - La nuova situazione. 134 Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo

11 Figura 24: Interventi di rinaturalizzazione: briglia a Doss del Cius - Durante un evento di piena. E.5: Il torrente Mandola a Calceranica L intervento, come evidenziato nell immagine successiva, è ubicato sul torrente Mandola poco prima dello sbocco nel lago di Caldonazzo, a Calceranica. Figura 25: Interventi di rinaturalizzazione: torrente Mandola a Calceranica - L ubicazione dell intervento. Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 135

12 La situazione antecedente: criticità Il tratto terminale di questo torrente ha grande rilevanza in quanto è sede di riproduzione di trota lacustre risalente dal lago di Caldonazzo. Questi soggetti sono con ogni probabilità progenie ottenuta artificialmente dalle trote lacustri prelevate sul Sarca risalenti dal Garda. La situazione preesistente era caratterizzata da una marcata banalizzazione dell alveo: briglie insuperabili ai pesci, alveo racchiuso tra muri sub-verticali che segnano una profonda discontinuità con l ambiente circostante, scarsa presenza di vegetazione, scarsi o nulli apporti di sostanza organica vegetale. Ne conseguiva, tra l altro, un evidente restringimento delle aree riproduttive delle trote. Figura 26: Interventi di rinaturalizzazione: torrente Mandola a Calceranica - La situazione preesistente. L intervento Gli interventi effettuati consentono un'apprezzabile risalita: alcuni soggetti più prestanti sono segnalati (dai pescatori locali) circa 100 m a monte del ponte della Strada provinciale; risulta quindi che circa m di torrente siano risalibili. Con piccoli interventi sulle briglie più alte (creazione di piccoli bacini a valle delle stesse, riduzione dell'altezza del salto) si incrementerebbe ulteriormente la quota dei soggetti capaci di risalire e riprodursi. 136 Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo

13 Figura 27: Interventi di rinaturalizzazione: torrente Mandola a Calceranica - Schizzo della configurazione planimetrica di progetto. Figura 28: Interventi di rinaturalizzazione: torrente Mandola a Calceranica - La zona dopo l intervento. Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 137

14 E.6: Lo scivolo del bacino di Cimego L intervento, come evidenziato nell immagine successiva, è ubicato sul Chiese tra Cimego e Pieve di Bono. Figura 29: Interventi di rinaturalizzazione: scivolo del bacino di Cimego - Inquadramento della zona. La situazione antecedente: criticità Il collegamento tra fiume Chiese e lo sbarramento artificiale di avviene tramite una rampa in calcestruzzo: data la pendenza notevole, la larghezza e le modeste portate in gioco (1 m 3 /s nel mese di novembre) la risalita della fauna ittica non di allevamento a scopi riproduttivi era di fatto impossibile. Figura 30: Interventi di rinaturalizzazione: scivolo del bacino di Cimego - La sezione in cui si localizza l intervento. 138 Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo

15 L intervento Si tratta di una scala di monta estremamente semplice nella sua struttura metallica ottenuta recuperando rotaie ferroviarie su piccolo zoccoli di cemento, in ragione della necessità espressa dall Azienda proprietaria del Bacino, di non intaccare assolutamente i piastroni di cemento speciale che pavimentano il piano inclinato. Ad un primo convogliamento generale ottenuto con una ampia V sotto la campata centrale del ponte segue una serie di elementi deviatori-rallentatori quasi perpendicolari alla direzione della corrente. Il tutto per creare una via d acqua sinuosa e meno veloce possibile (in letteratura una buona scala di monta dovrebbe abbassare la velocità dell acqua sotto il m/sec.). La distanza tra elemento ed elemento è stata determinata sulla base dell inclinazione della pavimentazione e dell altezza dell elemento rotaia + zoccolo per garantire tiranti d acqua di almeno 15 cm consentendo così il passaggio dei pesci. L ulteriore necessità di consentire senza particolari pastoie la percorribilità da parte di mezzi meccanici (camion in particolare) ha imposto di spezzare la scala inserendo nella frattura una sorta di imbuto che ricompattasse le acque indirizzandole verso la parte più bassa della scala che doveva essere sufficientemente lunga a garantire la sua immersione nelle acque raccolte nel bacini soprattutto nel periodo riproduttivo. Evidentemente il raccordo col Chiese a monte è stato fondamentale per l efficacia della realizzazione A detta dei pescatori del posto l intervento effettivamente permette la risalita alla fauna ittica. Figura 31: Interventi di rinaturalizzazione: scivolo del bacino di Cimego - L invito della nuova scala di rimonta. Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo 139

16 Figura 32: Interventi di rinaturalizzazione: scivolo del bacino di Cimego - Primo piano dello sbocco della scala. 140 Allegato al cap. V.3.5: Quaderno delle opere tipo

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