Scarto di materiale bibliografico. Belluno, 16 giugno 2016

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1 Scarto di materiale bibliografico Belluno, 16 giugno 2016

2 Le biblioteche pubbliche (della Regione, delle Province e dei Comuni, delle Aziende sanitarie, scolastiche e universitarie ) [+ le biblioteche o raccolte appartenenti a soggetti privati che siano state dichiarate di eccezionale interesse culturale ( = notificate)] devono chiedere preventiva autorizzazione allo scarto.

3 Perché: 1) perché lo scarto (come gli spostamenti, i prestiti per mostre, gli interventi di restauro, spolveratura, esportazioni temporanee e definitive ) è un attività di tutela secondo il Codice dei beni culturali e del Paesaggio (D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 e s.m.i): Art. 21, c. 1: Interventi soggetti ad autorizzazione a)la rimozione o la demolizione [ ] dei beni culturali; b)lo spostamento, anche temporaneo, dei beni culturali mobili [ ]; c)lo smembramento di collezione, serie e raccolte; d)lo scarto dei documenti degli archivi pubblici e degli archivi privati notificati, nonché lo scarto di materiale bibliografico delle biblioteche pubbliche (con l eccezione prevista all art. 10, c. 2, lettera c)) e delle biblioteche private per le quali sia intervenuta la dichiarazione ai sensi dell articolo13 (= notificate); e)il trasferimento ad altre persone giuridiche di complessi organici di documentazione di archivi pubblici, nonché di archivi privati [notificati]

4 Perché: 2) le raccolte librarie delle biblioteche di ente pubblico sono considerate beni culturali dal Codice Art. 10: Definizione di Beni culturali: 1.Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fini di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico. 2.Sono inoltre beni culturali: [ ] c) le raccolte librarie delle biblioteche di Stato, delle Regioni, degli altri enti pubblici territoriali,, nonché di ogni altro ente e istituto pubblico, ad eccezione delle raccolte che assolvono alle funzioni delle biblioteche indicate all art. 47, c. 2 del D.P.R , n. 616 e di quelle ad esse assimilabili.

5 DPR n. 616/1977, art. 47, c. 2: Sono comprese tra le funzioni trasferite alle regioni le funzioni esercitate da organi centrali e periferici dello Stato in ordine alle biblioteche popolari, alle biblioteche del contadino nelle zone di riforma, ai centri bibliotecari di educazione permanente nonché i compiti esercitati dal servizio nazionale di lettura. Il personale ed i beni in dotazione di tali servizi ed uffici sono trasferiti ai comuni secondo le modalità previste dalla legge regionale.

6 L interpretazione fornita dalle Regioni* e approvata dalla Conferenza Stato Regioni nel 2008, è di considerare assimilabili a queste tipologie bibliotecarie le raccolte correnti delle piccole biblioteche di ente locale costituite esclusivamente al fine di fornire un informazione aggiornata ai lettori e di promuovere la pubblica lettura, e non contenenti opere aventi carattere di rarità e pregio. *Fino all entrata in vigore della L , n. 25, le Regioni esercitavano la tutela sui beni librari (= manoscritti, autografi, carteggi, incunaboli, raccolte librarie, stampe, incisioni) di proprietà NON statale. Codice dei Beni culturali, art. 5. c. 2: [2. Le funzioni di tutela previste dal presente Codice che abbiano ad oggetto manoscritti, autografi, carteggi, incunaboli, raccolte librarie, nonché libri, stampe e incisioni, non appartenenti allo Stato, sono esercitate dalle regioni. Qualora l'interesse culturale delle predette cose sia stato riconosciuto con provvedimento ministeriale, l'esercizio delle potestà previste dall'articolo 128 compete al Ministero].

7 Problema: Cosa intendiamo per corrente? Quali delle nostre raccolte o parte di esse possiamo ritenere davvero assimilabili alla definizione del D.P.R , n. 616 considerando che nel tempo certo materiale, mai scartato prima, si è di fatto storicizzato? (NB: teniamo presente inoltre che per beni librari opera di autore non più vivente e aventi più di 50 anni il Codice presume la sussistenza di interesse culturale) Siamo sicuri che nelle raccolte delle biblioteche di pubblica lettura non vi siano opere aventi caratteristiche di rarità e pregio? Come definire i concetti di rarità e pregio?

8 Nel 2008 le Regioni avevano elaborato dei criteri essenziali di scarto che ognuna poi aveva «declinato» in modo autonomo, sulla base della propria realtà locale.

9 A primavera 2015, la Regione del Veneto ha pubblicato sul proprio sito dei «nuovi» criteri di scarto. Scopo: fornire ai bibliotecari indicazioni precise per sapere quando era necessario richiedere l autorizzazione, quali erano gli elementi necessari da indicare all Ufficio Sovrintendenza beni librari, l iter amministrativo del procedimento amministrativo.

10 La Legge 6 agosto 2015, n. 25, art. 16 comma 1 sexies abroga il comma 2 dell art. 5 del Codice che attribuiva alle Regioni la tutela di beni librari di proprietà non statale. Da agosto 2015 lo scarto delle biblioteche pubbliche non statali viene autorizzato dallo Stato (così come le altre attività di tutela: spostamenti, prestiti, esportazioni, restauro ). L iter autorizzativo cambia.

11 NUOVO ITER AUTORIZZATIVO Prima di effettuare lo scarto: 1) la Biblioteca deve inviare la richiesta di autorizzazione allo scarto alla Soprintendenza archivistica del Veneto e Trentino Alto Adige ( utilizzando il modello previsto:

12 ITER AUTORIZZATIVO 2) La Soprintendenza acquisisce il parere tecnico scientifico di un bibliotecario referente 3) Acquisito il parere, trasmette la pratica al MIBACT - Direzione generale Biblioteche e Istituti culturali che rilascia il provvedimento finale.

13 ITER AUTORIZZATIVO 4) Ricevuta l autorizzazione la Biblioteca: con delibera /determina provvede alla sdemanializzazione* del materiale descritto negli elenchi; annulla sui documenti timbri e numeri di inventario/ingresso, preferibilmente indicando anno e atto di riferimento; aggiorna il registro d ingresso cartaceo, il catalogo informatico e l Opac; scarta (alienando, trasferendo, mandando al macero) il materiale sdemanializzato. * Il patrimonio librario di una biblioteca pubblica costituisce demanio culturale. Cfr. Codice civile, artt , 829.

14 Consigli e raccomandazioni: Non aspettare l ultimo momento per inviare la richiesta di autorizzazione a scartare, magari a ridosso della seduta di Giunta in cui si vorrebbe far approvare la Delibera di scarto. Nella relazione da allegare alla richiesta, dare più elementi possibili per una obiettiva / corretta valutazione dell istanza, in modo da agevolarne l esame, chiarendo ad esempio: - motivazioni (sia rispetto al materiale - obsolescenza? incongruità? materiale danneggiato? - che alle esigenze della biblioteca (necessità di liberare spazio...); - criteri adottati (scarto materiale in più copie, materiale comunque presente in altre biblioteche del territorio...); - esito (macero? Mercatino? Trasferimento ad altri istituti / enti?

15 SE POSSIBILE non inserire in un elenco di scarto da sottoporre ad autorizzazione gli ammanchi nel posseduto (libri mai restituiti dagli utenti, smarriti, rubati ): non è logico autorizzare lo scarto di documenti che già mancano; non riutilizzate i numeri di inventario dei documenti scartati!

16 Regione del Veneto Dipartimento Cultura Sezione Beni culturali Ufficio Sovrintendenza Beni librari Sito web: Fax: Indirizzo PEC: Responsabile: Lorena Dal Poz Tel.: Collaboratori: Antonella Gasparotti Tel.: Mara Colpo Tel.:

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