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3 Nel corso degli ultimi decenni in maniera sporadica ed isolata più volte gli speleologi del CARS hanno effettuato esplorazioni nelle cavità che ad Altamura sono conosciute come grotte di San Tommaso. Si tratta in realtà di cave di calcarenite - impropriamente chiamato tufo in tutta la Puglia - realizzate in gallerie che si dispiegano in un dedalo sotterraneo che percorre una vasta zona della periferia dell'abitato. Diverse segnalazioni, precise ed attendibili per quanto riguarda il posizionamento dei punti di ingresso superficiali, approssimative ed incerte sul reale andamento sotterraneo, indicano che la zona cavata dovrebbe essere compresa in un arco che parte da via Vecchia Buoncammino e prosegue attraversando via Bari, via Cassano e via Santeramo. Nel 2003 il CARS - Centro Altamurano Ricerche Speleologiche - cominciò ad esplorare sistematicamente una determinata zona di gallerie a cui si accede da un'ingresso posto a ridosso della stradina vicinale Corrente all'altezza della ex cava Manfredi. Nel periodo da settembre a novembre del 2003, utilizzando tecniche di rilievo speleologico speditivo, fu realizzata una mappa della topografia sotterranea che sovrapposta alla topografia superficiale della zona esplorata mise in evidenza il passaggio di alcune gallerie sotto un edificio per attività sportive all'epoca in costruzione. Grazie alla tempestiva segnalazione del CARS e le successive verifiche effettuate con trivellazioni a campione, vennero date al cantiere preziosissime indicazioni sulla natura del sottosuolo su cui sarebbe stato poggiato l'edificio; tale sottosuolo, ad una prima indagine geologica effettuata con metodi geofisici, non aveva rilevato vuoti o discontinuità di materiali. A marzo del 2006, un giardiniere cadeva in un'improvvisa voragine apertasi in un terreno di proprietà comunale; liberato in seguito all'immediato intervento dei Vigili del Fuoco da diversi metri di profondità, ne uscì quasi illeso. L'Ufficio tecnico del Comune di Altamura dispose accertamenti e sopralluoghi interessando geologi esperti in cavità sotterranee i quali richiesero l'intervento di speleologi per il rilevamento della topografia delle cavità, da incrociare con i dati rivenienti dalle indagini geofisiche. Il CARS venne quindi incaricato del rilievo della topografia dei vuoti sotterranei nella zona degli sprofondamenti denominata Grotta dei Tufi e Chiancone. I

4 rilievi eseguiti evidenziano che le cavità si sviluppano in parte sotto alcune costruzioni per civile abitazione. Nel 2007 il CARS è stato contattato anche da privati per altri sopralluoghi nel sottosuolo della zona. L ultimo episodio si è verificato in via Barcellona: una voragine si è aperta nell'asfalto della strada mettendo in luce un baratro di circa 20 metri di profondità. La voragine si estendeva anche sotto le fondamenta di una villetta bifamiliare che venne subito sgomberata. Anche gli speleologi del CARS si recarono immediatamente sul luogo e, alla luce dell'esperienza acquisita e della pluriennale conoscenza del sottosuolo della zona, formularono la spiegazione sulla causa del crollo: la volta di una galleria delle grotte di San Tommaso aveva ceduto, e, successivamente, gli strati di argilla soprastante erano stati inghiottiti nel vuoto creatosi, aprendo un varco verso la superficie. L area interessata al fenomeno Il Comune ha coordinato le operazioni. Il sindaco Mario Stacca, con grande celerità e tempestività, ha nominato un' unità di crisi che ha monitorato la situazione e provveduto a prendere le decisioni opportune. Due giorni dopo, su indicazione dell'unità di emergenza, la voragine venne completamente riempita con conglomerato cementizio, scongiurando così il rischio di crollo delle abitazioni vicine. Il CARS eseguì il rilievo delle gallerie che hanno accesso dalla vicina cava Manfredi, nella speranza di intercettare la galleria crollata. Nelle settimane successive, la ditta Apogeo ha eseguito ulteriori rilievi geoelettrici per individuare altri vuoti nel sottosuolo. Su indicazione del CARS si stanno effettuando indagini anche zone nelle quali l'accesso alle gallerie sotterranee è oramai chiuso in seguito a crolli e ad edificazioni successive. Quando le cavità verranno intercettate in alcuni casi sarà possibile scavare pozzi per consentirne l'accesso e l'ispezione. Ci si aspetta comunque di scoprire altre gallerie dimenticate. E infatti, la condotta che passa sotto via Barcellona e che ha provocato la grande voragine non è stata ancora trovata...

5 l Territorio di Altamura è stato sempre considerato geologicamente stabile per la Ipresenza della pietra dura su gran parte del territorio urbano ed extraurbano. Unico fattore di rischio sono alcune forme carsiche che a volte assumono anche dimensioni considerevoli (vedi Pulo ) ma che raramente sono state cause di dissesto. Solo alcune zone abitate sono localizzate su terreni argillosi che comunque non rappresentano in se stessi un pericolo per la stabilità degli edifici. In un periodo storico non ben definito l'uomo ha estratto il Tufo dal sottosuolo per costruire le case creando vere e proprie cave sotterranee: questo perché Altamura non aveva affioramenti di Tufo buono in superficie (come Gravina di Puglia). Tali cave, dalle geometrie complesse e difficilmente ricostruibili, hanno generato su alcune aree dei fenomeni di sprofondamento (sinkholes) che ovviamente assumono rilevanza maggiore nei centri abitati. Questo è avvenuto ad Altamura come in altre parti della Puglia e del mondo. Il 07 Maggio u.s. in Via Barcellona ad Altamura e 11 mesi prima a Parco Pepe si sono verificati due sprofondamenti. La causa principale del fenomeno, amplificato di alcuni fattori penalizzanti è stata proprio la presenza di cave di tufo sotterranee, cunicoli e anfratti da dove è stato probabilmente estratto il tufo per la costruzione di una parte dell'abitato di Altamura. Esistono tanti ricordi sulla presenza di tali cave, i nostri genitori e i nostri nonni sono spesso stati all'interno di tali cave. Quasi nessuno ha però mai capito sinora qual'è la vera direzione di sviluppo di tali grotte perché al loro interno si perde facilmente l'orientamento. Alcuni dicono che le grotte arrivano fin sotto la Cattedrale, altri fino al Santuario della Madonna del Buoncammino. Molti sanno di averli sotto la propria casa e magari in qualche caso vengono scaricate acque da fori perdenti direttamente in grotta, favorendo spesso il fenomeno di dissesto laddove gli stessi fori sono stati realizzati senza criteri adeguati. La Ditta Apogeo di Altamura, un'azienda altamente specializzata nel campo della geofisica e delle indagini geognostiche, è intervenuta con il georadar dopo qualche ora dall'evento. L'uso del georadar ha consentito di scongiurare il rischio immediato di crollo sulle aree limitrofe investigando uno strato di sottosuolo dello spessore di 5 metri. L'area è stata attentamente monitorata nelle 24 ore successive al fenomeno. Per avere un'idea delle dimensioni del fenomeno la voragine è stata ispezionata mediante una telecamera robotizzata e successivamente mediante un'ispezione diretta

6 da parte dei Vigili del Fuoco e da parte degli speleologi del CARS. Allo stesso tempo è stato eseguito un monitoraggio continuo sul verificarsi di eventuali cedimenti sulle abitazioni prospicienti Via Barcellona. Durante la fase di riempimento e nei giorni successivi si è proceduto con un'intensa attività di indagine geoelettrica per definire la direttrice di sviluppo della voragine e le dimensioni del fenomeno nell'intorno di Via Barcellona. I metodi di indagine da utilizzare in questi casi sono metodi geofisici (in particolare geoelettrici e georadar) che consentono di definire aree a comportamento geologico anomalo. Tali anomalie devono essere verificate direttamente mediante l'esecuzione di fori ispettivi. La complessità del contesto geologico rende tali metodi di indagine non sempre esaustivi per la definizione del problema. L'apporto fornito dal CARS è stato indispensabile per definire le reali dimensioni del fenomeno. Gli amici del CARS con molta pazienza, in condizioni poco agevoli e di rischio, riescono a penetrare all'interno delle anomalie e a definire in maniera completamente esaustiva gli sviluppi plano altimetrici degli anfratti. I metodi geofisici potrebbero essere paragonati ai metodi di indagine utilizzati in campo medico (TAC, ecografie, RX ecc,.). Si riescono ad individuare aree a comportamento geologico anomalo, forme che il professionista geologo (come il medico) interpreta. Spesso è necessario intervenire con un foro di sondaggio (come con una biopsia) per capire di cosa si tratta. Nel campo geologico c'è in più il CARS che può dare la svolta alla definizione del problema e fornire ai tecnici gli elementi necessari per la progettazione degli interventi. Ciò non era possibile probabilmente 20 anni fa quando sono stati eseguiti i primi interventi edilizi. Lo stato attuale delle conoscenze e i nuovi metodi di indagine se utilizzati con il giusto valore scongiureranno il ripetersi di situazioni simili evitando di costruire in zone non idonee. La presenza di terreni argillosi di copertura per uno spessore superiore ai 10 metri favoriva il progressivo aumentare della dimensione della voragine con conseguente aumento del rischio per l'abitazione prospiciente la strada e per le abitazioni limitrofe. La scelta di intervenire con un riempimento è scaturita dopo un'attenta analisi delle indagini in corso e da una rapida progressione del fenomeno. Il comitato Tecnico di Emergenza ha pertanto deciso di intervenire per mitigare il rischio di crollo mediante l'iniezione di una miscela cementizia con additivi fluido-acceleranti. Questo ha rappresentato il punto di partenza per poter successivamente pianificare un piano di indagini adeguato necessario per costruire una fotografia del sottosuolo. Per la definizione dello stato di rischio delle aree edificate sarebbe auspicabile che la cittadinanza ivi residente rispondesse alla richiesta del Sindaco di segnalare le notizie utili per lo studio del fenomeno. Per le aree da edificare e per le nuove strade è necessario avere una esatta fotografia della situazione del sottosuolo per poter progettare opportunamente gli interventi di bonifica. Tutt'oggi è in corso un'attività incessante da parte dell'amministrazione Comunale rivolta alle istituzioni e uffici regionali e nazionali competenti in materia, al fine di raggiungere l'obiettivo principale per la salvaguardia dell'incolumità pubblica... dott. Pietro Pepe, geologo ditta Apogeo Altamura

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