Rapporto Tecnico. RAPPORTO SULL EMERGENZA IDROGEOLOGICA NEL COMUNE DI SAN FRATELLO (ME) febbraio 2010

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1 Titolo Tipo Direttore Dipartimento Difesa del Suolo Leonello Serva RAPPORTO SULL EMERGENZA IDROGEOLOGICA NEL COMUNE DI SAN FRATELLO (ME) febbraio 2010 Responsabile Servizio Istruttorie, Piani di bacino e Raccolta dati Claudio Campobasso Rapporto Tecnico Redatto da Alessandro Trigila, Daniele Spizzichino, Domenico Fiorenza Data Archivio 18 febbraio 2010 RT/SUO-IST 12/2010

2 Nel pomeriggio del giorno 13 febbraio 2010 nel comune di San Fratello, si è innescata una frana in contrada Riana. Tale fenomeno con un movimento di tipo retrogressivo è progredito verso monte coinvolgendo, nella giornata del 14 febbraio, la porzione orientale del centro abitato. In particolare sono state interessate dal movimento franoso le contrade di San Benedetto e Stazzone, lesionando la chiesa di San Nicola e decine di edifici che sono stati oggetto di un Ordinanza comunale di sgombero. Il comune di S. Fratello è ubicato nella provincia di Messina (Figura 1) che è la provincia con il più elevato numero di dissesti dell intera regione. Figura 1 Ubicazione geografica Allo stato attuale pur non essendo state definite con precisione le cause di innesco del fenomeno, vengono riportati i dati di pioggia negli otto giorni precedenti all evento in cui sono stati registrati 105 mm di pioggia cumulata dal pluviometro ubicato all interno del territorio comunale in località Zerbetto (Fonte: SIAS Sistema Agrometeorologico Siciliano). Figura 2 Dati pluviometrici dell evento (SIAS). 1

3 Figura 3 - Delimitazione dell area in frana (stralcio CTR Regione Sicilia). In data 16 febbraio 2010 è stato effettuato dagli scriventi un sopralluogo congiunto con un funzionario della Protezione Civile Nazionale e con i geologi dell Ordine della Regione Siciliana a supporto della funzione tecnico scientifica del C.O.C. (Centro Operativo Comunale) al fine di perimetrare i dissesti in atto e valutare le condizioni di rischio residuo. La porzione del centro abitato interessata dal movimento franoso è la zona sud orientale e centro orientale. Si tratta di un movimento franoso complesso caratterizzato da una componente rotazionale con nicchie di distacco multiple, fratture di trazione e diverse superfici in contropendenza che interessa prevalentemente terreni a componente limo-argillosa. Il movimento franoso, al momento attuale è arrivato a lambire via Saverio Latteri, principale asse viario in direzione nord-sud che rappresenta il tratto urbano della stradale SS 289 congiungente Sant Agata di Militello a Cesarò e Bronte. Alla luce della possibilità di ulteriori movimenti retrogressivi della frana, è stato pertanto suggerito al sindaco di individuare e predisporre una viabilità alternativa. Il sopralluogo effettuato in data 17 febbraio, nella porzione nord occidentale dell abitato, ha evidenziato un cedimento del manto stradale per un tratto di circa 15 metri, legato alla riattivazione del fenomeno franoso verificatosi nel Al fine di evidenziare possibili evoluzioni del fenomeno franoso principale che interessa la porzione orientale, tra il giorno 14 ed il giorno 15 sono stati individuati 55 caposaldi in diverse zone del centro abitato. I dati di misura finora raccolti hanno evidenziato un rallentamento del fenomeno dalle ore del 15 febbraio alle ore 2

4 9.00 del 16 febbraio (spostamenti compresi tra 0,5 e 3,0 cm) ed una sostanziale assenza di movimento per l intera giornata del 16 e del 17 febbraio. Si ritiene opportuno continuare le attività di monitoraggio in quanto nuovi eventi pluviometrici potrebbero determinare una riattivazione della movimento franoso. Si segnala inoltre la rottura di diverse condotte fognarie che sversano attualmente direttamente nel corpo di frana. Non è attualmente sotto monitoraggio la porzione medio bassa del versante in frana dove si sono registrati gli spostamenti maggiori durante la fase parossistica, stimati nell ordine di metri. In queste zone si sono generati alcuni laghetti di frana dovuti al ristagno delle acque e alla obliterazione dell originario sistema di drenaggio superficiale. Si suggerisce di monitorare tale area anche con tecniche di tipo speditivo perché alla riattivazione di queste porzioni sono legate gli spostamenti retrogressivi nella parte alta ed urbanizzata del versante (vedi rilievo fotografico fuori testo). Al fine di comprendere la tipologia e l evoluzione del fenomeno (es. stima della profondità del piano di scivolamento, cinematica del fenomeno, volumi coinvolti, livello della falda acquifera), si suggerisce la realizzazione di un sistema di monitoraggio, da affiancare alla attuale lettura manuale dei caposaldi, basato su una rete di rilevazione topografica e su inclinometri e piezometri con lettura e trasmissione automatica dei dati. Si ritiene che il numero di strumenti dovrà essere commisurato alle dimensioni del fenomeno (fronte con estensione di circa 1 km e lunghezza della frana di circa 2,5 km). Al fine di ricostruire gli eventuali spostamenti negli ultimi anni si suggerisce inoltre di integrare il quadro della conoscenza con un monitoraggio satellitare di tipo interferometrico. Risulta inoltre fondamentale la realizzazione di un volo post evento per l acquisizione di ortofoto a colori al fine di perimetrare in maniera accurata l intero fenomeno e l elaborazione di un modello digitale del terreno ad elevata risoluzione (laser scanner da elicottero) anche per la predisposizione dei primi interventi di somma urgenza. A tale riguardo sarebbe opportuno il ripristino del sistema di smaltimento delle acque meteoriche fino al torrente Inganno, al fine di evitare ulteriori ristagni e sovra pressioni interstiziali che determinano il decadimento delle caratteristiche meccaniche dei terreni coinvolti con potenziale rimobilizzazione del corpo di frana. Si segnala come i fenomeni gravitativi sopra descritti erano già stati cartografati dal Progetto IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia) realizzato dall ISPRA e dalle Regioni e Province Autonome. La banca dati del Progetto IFFI è disponibile su Internet ( mediante il WebGIS dedicato Cart@net- IFFI, che consente la visualizzazione e l interrogazione delle frane dell inventario, dei livelli informativi di base (limiti amministrativi, tracciato stradale e ferroviario, reticolo idrografico, urbanizzato CLC 2000) e dei raster di sfondo (modello digitale del terreno, immagini da satellite Landsat 7 e Carta topografica IGM 1:25.000). In merito ai quattro interventi strutturali di riduzione del rischio idrogeologico realizzati negli anni passati e finanziati dal Ministero dell Ambiente nel comune di San Fratello (Figura 4) e monitorati dall ISPRA si riporta quanto segue: Intervento n. 632/99 Eventi meteo avversi 8 maggio 2001, finalizzato alla realizzazione di opere per il contenimento della caduta 3

5 massi sulla statale SS 286 e ubicato nella zona a nord dell abitato di San Fratello, non risulta coinvolto dai fenomeni sopra descritti; Intervento n. 600/99 denominato Consolidamento del quartiere S. Nicolò anch esso non ricade nell area interessata dai fenomeni sopra descritti; Intervento n. 408/06 denominato Opere di prevenzione del rischio idrogeologico che prevedeva il collettamento delle acque fognarie risulta attualmente danneggiato dalla frana e quindi non più efficiente; Intervento n. 407/06 finalizzato alla raccolta e convogliamento delle acque meteoriche risulta anch esso coinvolto nel fenomeno franoso. Figura 4 - Ubicazione degli interventi difesa del suolo finanziati dal MATTM Banca dati ReNDiS (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo). 4

6 RILIEVO FOTOGRAFICO Foto 1 Fratture di tensione nel versante sud-orientale del centro abitato. Foto 2. Dettaglio della frana in corrispondenza dell agriturismo. 5

7 Foto 3 Deformazioni del piano stradale in contrada Stazzone. Foto 4 - Panoramica del corpo di frana in località Riana 6

8 Foto 5 Particolare di alcune abitazioni che hanno subito una traslazione verso valle a seguito del movimento franoso. Foto 6 - Strada in località Riana coinvolta nel dissesto. 7

9 Foto 7 - Particolare dei caposaldi utilizzati per il monitoraggio delle fratture. Foto 8 - Dettaglio della rottura della condotta fognaria in contrada S. Benedetto. 8

10 Foto 9 - Lesioni strutturali su di un edificio in località Stazzone. 9

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