L amianto uccide il diritto di ogni cittadino a vivere in un ambiente sano

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1 UMBRIA CGIL CISL UIL REGIONALE UMBRIA L amianto uccide il diritto di ogni cittadino a vivere in un ambiente sano Piattaforma regionale amianto Nel mondo sono ancora lavorati e utilizzati 25 milioni di tonnellate di amianto all anno ( il picco di utilizzazione è stato nel trentennio con 113,8 milioni di tonnellate) Secondo l Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che ha studiato i 53 paesi classificati come europei ( aggiungendo Russia e Stati nati dall ex URSS), attualmente in Europa si utilizzano ancora 7,8 milioni di tonnellate annue di amianto, pari ad un terzo del consumo globale. I maggiori produttori e consumatori sono Russia, Cina, India, Brasile. In Italia sono stati usati 0,83 Kg procapite fino al 1971 per poi arrivare a 1,81 chilogrammi nel periodo analizzato ; per poi crollare a 0 dopo il Si ipotizza che le applicazioni in cui veniva utilizzato l asbesto erano oltre L Oms ha stimato che ogni anno persone perdono la vita per malattie legate all amianto. Il 60%, pari a , di queste è europea. Per mesotelioma muoiono 72 mila persone, quasi per asbestosi e i restanti 28 mila per altre patologie neoplastiche. Di amianto si continua a morire anche in Italia, secondo i dati del Registro Nazionale Mesoteliomi a dicembre 2011, risultano casi di mesotelioma maligno diagnosticati nel periodo , in media 1056 ogni anno. Nel 2012 risultano 1464 casi segnalati. Si giunge a stimare circa 2500 casi di patologie correlate all amianto. In Umbria sono state denunciate, nel 2013, all INAIL 70 malattie professionali asbesto correlate. Risultano decedute per amianto, legato all attività lavorativa, 11 persone. Il registro tumori umbro evidenzia che nell ultimo decennio 418 persone sono state colpite da mesotelioma, una patologia considerata in via esclusiva dipendente da esposizione ad amianto. Siamo consapevoli che il picco dei tumori debba ancora arrivare. Il periodo a cui ci si riferisce riguarderà gli anni Come Sindacato Confederale siamo fortemente impegnati a sensibilizzare le forze politiche e l opinione pubblica perché il problema dell amianto emerga con forza e le Istituzioni competenti si muovano.

2 CGIL CISL UIL dell Umbria intendono svolgere un ruolo attivo attraverso una strategia coordinata con il livello nazionale confederale, le categorie ed i Patronati INCA INAS ITAL con proposte, partecipazione a tavoli istituzionali e ad ogni altra iniziativa utile. A premessa dobbiamo rilevare e di conseguenza chiedere che la normativa italiana riguardante l amianto sia semplificata e raccolta in un testo unico. Infatti la materia dell amianto è oggi regolata da una mole notevole di disposizioni di grado e tipologia diverse che hanno generato un ipertrofia della normativa nella quale è poco agevole muoversi. MAPPATURA/CENSIMENTO Il Parlamento europeo il 14 marzo 2013 ha approvato un risoluzione affinché l amianto sia mappato su tutto il territorio europeo per predisporre adeguati piani di gestione dei rischi, informare i lavoratori ed i cittadini che vi potrebbero entrare in contatto. L obiettivo che il parlamento si pone è quello di cancellare definitivamente ogni presenza di amianto in Europa entro il In Italia le normative nazionali, art 12 della legge 257/92, il DPR 8 agosto 1994, la legge 93/2001, il DM ambiente 101/2003, hanno previsto l adozione, da parte delle Regioni, di provvedimenti finalizzati alla conoscenza, attraverso il censimento, della presenza di amianto ancora installato o naturale, nonché ad effettuare gli interventi di bonifica di particolare urgenza. La Regione Umbria si è mossa con tempestività incaricando l Agenzia di Protezione Ambientale e le Aziende Sanitarie umbre a provvedere alla rilevazione della presenza di amianto sull intero territorio regionale e alla individuazione degli interventi di bonifica urgenti. Nel 2006 ha avuto avvio la mappatura sugli edifici pubblici, terminata nel Il censimento dell amianto negli edifici privati ha avuto avvio nel 2008 ed è terminato nel Secondo l elaborazione di Legambiente, su i dati forniti dalle Regioni (aprile 2010), risultano in Umbria strutture con presenza di amianto 84 edifici pubblici 104 edifici privati pari a m 2 CGIL CISL UIL dell Umbria, pur riconoscendo che si è provveduto a raccogliere i dati relativi allo stato di conservazione, di distanza dai centri abitati, le effettive quantità presenti per programmare eventuali interventi, chiedono che! Sia superato il sistema dell auto notifica e venga effettuata una più attenta rilevazione, ritenendo che esistano situazioni non censite, soprattutto negli edifici privati.

3 ! Sia messo in campo un progetto di ricerca delle quantità occulte presenti all interno o nell involucro delle strutture, edifici o impianti, di cui attualmente non è esplicitamente richiesta la mappatura! Il sistema di rilevazione e censimento debba restare affidato all ARPA! Il monitoraggio debba essere continuo e supportato da tecnologie adeguate! Sia avviata una campagna informativa verso i cittadini riguardo alla pericolosità dell amianto per la segnalazione della sua presenza sia nell ambiente di vita che in eventuali luoghi abusivi, perché sia evitata la dispersione e attuata la rimozione incentivata delle piccole quantità. Rimozione e bonifica In Italia si stima che siano da smaltire 32 milioni di tonnellate di amianto, ogni anno ne vengono smaltite 380 mila, a questo ritmo ne occorreranno più di 80 per bonificare tutto. Le quantità umbre sono notevoli, anche a censimento parziale, pertanto occorre mettere insieme un progetto generale di bonifica in tempi certi. Rimanendo la responsabilità alle figure previste dalla normativa, pensiamo sarebbe utile un tavolo regionale permanente, coordinato dall Ente Regione, presenti le parti sociali, e l INAIL che si occupi del tema amianto nei suoi aspetti generali ed in particolare in merito al tema della rimozione e della bonifica. Chiediamo alla Regione dell Umbria di farsi parte attiva. In particolare riteniamo utile muovere il piano di bonifica verso i siti pubblici, scuole per prime. E necessario coinvolgere il Ministero dell Istruzione per mettere in atto e completare in 3/5 anni i necessari interventi di bonifica, garantendo almeno la prevenzione per i nostri figli Consapevoli dell alto costo, invitiamo la Regione ad individuare, dentro le proprie disponibilità finanziarie, fondi dedicati e, contemporaneamente, a mettere in atto tutte le sinergie possibili per cercare finanziamenti straordinari, muovendosi dentro le possibilità di finanziamento messe in campo dallo Stato o da soggetti diversi, INAIL compreso. E allo studio del Ministero dell Ambiente un programma straordinario per la bonifica dei beni e delle aree contenenti amianto per il periodo , questo piano consentirebbe ai Presidenti delle regioni di contrarre mutui per finanziare gli interventi di bonifica. La copertura delle rate di ammortamento dei mutui per il biennio è assicurata dalla Legge di stabilità 2015 in un fondo speciale presso il Ministero dell Ambiente. Riguardo ai privati:! Va perseguita la necessità di mettere in atto iniziative volte a facilitare le bonifiche, come sgravi fiscali, facilitazioni per lo smaltimento in discariche pubbliche e luoghi di stoccaggio. Bene la legge regionale sulla sostituzione delle coperture con pannelli fotovoltaici. Occorre analizzarne il risultati.

4 ! Va vigilato l albo regionale delle Aziende autorizzate alla rimozione di cui al D.Lgs 152/2006, in particolare per la parte che riguarda la certificazione della formazione effettuata ai lavoratori e il totale rispetto delle norme contenute del D.L.gls 81/2008.! Va predisposto un preziario regionale relativo alla rimozione, al trasporto, al conferimento in discarica, per quanto riguarda i siti pubblici, che magari diventi punto di riferimento ed indicazione per i privati! In uno specifico portale web che funga anche da raccoglitore di dati, vanno attivati dei sistemi informatici che attestino e agevolino le procedure di bonifica sia per il pubblico che per il privato.! Va avviata una campagna di informazione/formazione sulla rimozione fai da te delle piccole quantità e proposte delle tariffe agevolate conseguenti.! Va messa in campo una verifica straordinaria, con rimozione incentivata, nell edilizia civile ed in ambito ferroviario anche in collaborazione con il Sistema Bilaterale Edile. SICUREZZA SUL LAVORO La normativa in materia di esposizione professionale all amianto è stata razionalizzata e semplificata mediante la raccolta di tutte le disposizioni in un testo unico normativo il D.Lgls 8 aprile 2008 n.81, successivamente integrato e modificato dal D.Lgs, 3 agosto2009, n.106. Le disposizioni inserite nel testo unico, pur interagendo con le disposizioni contenute nella parte generale, è inserita nella parte speciale, in particolare nel Titolo IX dedicato alle sostanze pericolose. Della protezione dei rischi connessi all amianto si occupa il Capo III, negli articoli dal 246 al 265 seguendo lo schema: valutazione del rischio e pianificazione della sicurezza; informazione e formazione; sorveglianza sanitaria; partecipazione. La protezione del rischio amianto si pone nella cornice della Legge 257/92, ossia all interno delle norme relative alla cessazione del suo impiego. Pertanto, fermo restando il divieto posto dall art.1, della legge citata, la normativa di sicurezza sul lavoro si applica a tutte le ipotesi in cui il lavoratore per effetto di manutenzione, rimozione, smaltimento, bonifica, risulti esposto al rischio amianto. I dati sulle quantità di amianto ancora presenti ci fanno comprendere che la sicurezza dei lavoratori è un tema ancora fortemente sentito. Ribadiamo il valore di quanto contenuto nell articolo 250 che istituisce il sistema di notifica, da parte del Datore di Lavoro, all Organo di Vigilanza, competente per territorio, ogni volta che inizia una lavorazione che può comportare l esposizione al rischio amianto o, nel corso delle lavorazioni già censite e comunicate, ne aumenti il rischio. Lo stesso articolo prevede che la denuncia debba essere accessibile ai lavoratori e ai loro rappresentanti. Dobbiamo adoperarci affinché ci sia un livello alto di informazione e formazione dei lavoratori, nonché degli RLS/RSLT del resto specificatamente prevista in via generale dall art.36, ma nel caso

5 integrata dagli art.256 e 257, magari ponendo dei vincoli là dove come OO.SS. partecipiamo, a qualunque titolo, ai fondi interprofessionali e agli Organismi Paritetici di cui all art.51 del D.Lgs 81/08 Formazione specifica che deve essere sufficiente, adeguata e periodica; deve riguardare la conoscenza dell amianto e dei suoi effetti sulla salute, i prodotti che lo contengono,..la sorveglianza sanitaria. Dobbiamo vigilare a che i soggetti addetti alle lavorazioni comportanti esposizione ad amianto (rimozione, smaltimento,bonifica) siano in possesso di apposita abilitazione, acquisita a seguito di frequenza a corsi di formazione professionale specifica (art.10 legge 257/92 ) Preoccuparci di promuovere corsi gratuiti che si facciano carico della specificità della formazione degli operatori stranieri. Dobbiamo proporre una formazione che riguardi i soggetti non direttamente interessati alle attività di bonifica, ma, comunque, coinvolti, quali trasportatori, addetti alle discariche. CGIL CISL UIL propongono alla Regione dell Umbria che all interno della formazione professionale, sia reso disponibile il percorso formativo,già previsto dalla D.G.R. del 27 marzo 2002 n.36, che porti alla qualifica/specializzazione per lavoratori o dirigenti di azienda, di addetti alla manutenzione, smaltimento, bonifica dell amianto. Qualifica / specializzazione a cui possano ricorrere le imprese interessate. Sorveglianza sanitaria Il controllo sanitario dei lavoratori attualmente esposti ad amianto, ovvero dei lavoratori impiegati in aziende di bonifica e smaltimento amianto, è affidato al medico competente dell azienda e la norma (D.lvo 81/08 all art. 259) indica nell anamnesi individuale, nell esame clinico generale ed in particolare del torace (eventualmente completato con esami di funzionalità respiratoria), gli accertamenti minimi ai quali deve essere sottoposto il lavoratore. Sulla base dell evoluzione delle conoscenze scientifiche e dello stato di salute del lavoratore, il medico competente può sottoporre lo stesso ad altri accertamenti quali la citologia dell espettorato, l'esame radiografico del torace o la tomodensitometria e la norma evidenzia che ai fini della valutazione di cui al precedente capoverso il medico competente privilegia gli esami non invasivi e quelli per i quali e documentata l efficacia diagnostica. Sorveglianza sanitaria ex esposti La sorveglianza sanitaria degli ex esposti ad amianto è stabilita dall art. 29 e 4 del D.Lgs 277/91, nonché dall art.59 quinquies decies del D.Lgs 257/2006, esiste la necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell attività che comporta esposizione alla polvere proveniente dall amianto o dei materiali che lo contengono. L articolo 259 del D.Lgs81/2008 recita: all atto della cessazione del rapporto di lavoro il Medico Competente deve fornire al lavoratore le indicazioni riguardanti le prescrizioni mediche da osservare w l opportunità di sottoporsi a successivi accertamenti sanitari. In Umbria nel 2001 presso il Servizio PSAL della ASL di Terni è stato istituito un ambulatorio per accogliere la richiesta spontanea di controllo dei soggetti a rischio di contrarre patologie asbesto correlate. Nel 2005, nell ambito di un progetto integrato INAIL- Regione Umbria, di durata triennale erano stati selezionati i lavoratori a cui erano stati riconosciuti i benefici previdenziali ex 257/92, otre 1000 soggetti ex esposti ad amianto per più di 20 anni. I soggetti invitati presso le strutture sono

6 stati sottoposti ad un protocollo diagnostico. Al gruppo individuato si sono poi aggiunti lavoratori ex esposti per durata inferiore, che hanno avuto accesso al servizio in modo spontaneo. Per le caratteristiche di forte insediamento industriale che ha determinato una diffusa esposizione ad amianto, il maggior numero dei lavoratori sottoposti a sorveglianza risiedeva nella realtà ternana. Attualmente il progetto è fermo. CGIL CISL UIL dell Umbria chiedono una ripresa del progetto, capofila la Regione dell Umbria e l INAIL, che veda coinvolti più soggetti, in particolare queste confederazioni ed i loro Patronati, così come già avviene in molte regioni che vivono un progetto partecipato di sorveglianza sanitaria degli ex esposti. Salute La catastrofe sanitaria causata dall uso dell amianto in un ampio spettro di attività produttive è cosa certa. Si può affermare che fra tutti i cancerogeni usati negli ambienti di lavoro, l amianto è quello che ha causato il più alto numero di vittime e continuerà a farlo per un lungo periodo. Riguardo ai temi della salute, queste Confederazioni ritengono necessario che si completi il percorso avviato con la seconda conferenza governativa, Venezia novembre 2012 e sollecitano che sia data piena attuazione al Piano Nazionale Amianto, tuttora fermo al tavolo del Ministero dell Ambiente. Malattie professionali La stretta correlazione fra consumi di amianto e morbilità e mortalità per patologie asbesto correlate è stata provata sin dai primi del 900. Non a caso l asbestosi è stata compresa con una specifica disciplina ed evidenza nell assicurazione contro le malattie professionali. pur muovendosi nel rispetto della normativa generale di cui all articolo 3 del DPR 1124/65 per tutte le malattie professionali ( già dal 1943 con la legge 455 era nata l assicurazione contro le mp silicosi e asbestosi). Ulteriori forme di protezione si sono succedute a partire dal 1975, 1988,1994, fino alle nuove tabelle delle malattie professionali di cui al DM 9/04/2008 Il DM del 2008 alla voce 57 descrive, ad esclusione dell asbestosi che ha una tutela specifica, tutte le malattie da asbesto, per le quali vige il principio giuridico della presunzione legale del rischio di origine e definisce illimitato il periodo massimo di indennizzabilità dalla cessazione dal lavoro. La vera difficoltà è che molte malattie professionali da amianto sfuggono alla tutela per mancata denuncia. Ugualmente dicasi per quanto previsto all articolo 139 del TU 1124/65 e il DM 11/12/2009 (successive integrazioni e modificazioni) riguardo all obbligo di denuncia delle malattie professionali iscritte negli appositi elenchi. Queste Organizzazioni sindacali auspicano un inversione di tendenza e la diffusione di una grande sensibilità che, a partire dai medici di medicina generale, passi per le strutture sanitarie di cura ed i medici competenti. Sappiamo che i tumori professionali, in particolare quelli da amianto si manifestano molto dopo l abbandono della lavorazione morbigena, per cui è importante che, a conclusione del rapporto di lavoro,

7 ! ai lavoratori siano sempre consegnate le cartelle sanitarie di rischio art.25 D.Lgs 81/2008! Che siano sempre indagate le pregresse attività lavorative e,là dove ne ricorrano le condizioni, avviate le denuncie di malattia professionale. Viene seguito con interesse il progetto del Dipartimento della Prevenzione della Regione dell Umbria, che coordinato dallo stesso Dipartimento, prevede, per l emersione delle malattie professionali, in particolare i mesoteliomi, uno stretto rapporto fra il Centro Operativo Regionale (COR) ed i Servizi PSAL, Queste Confederazioni, in collaborazione con le loro categorie sindacali di riferimento si faranno promotrici di incontri ed eventuali proposte di formazione congiunta, con le Organizzazioni sindacali dei Medici di Medicina Generale e le Organizzazioni dei Medici Competenti. Fondo vittime amianto La legge 244/2007 e il successivo decreto interministeriale del gennaio 2011 hanno disciplinato il Fondo Vittime Amianto, istituito presso l INAIL. Lo spirito che aveva mosso le Organizzazioni Sindacali, le Associazioni delle Vittime, alcuni parlamentari che ipotizzavano un fondo simile a quelli molto avanzati esistenti in Europa, fu disatteso. IL Fondo costituito escluse dalla tutela le vittime dell esposizione ambientale, familiare, professionale scarsamente documentabile. Si tratta di 800 persone che muoiono ogni anno in Italia a causa dell amianto. La Legge di Stabilità 23.XII.2015, n.190 ha esteso, in via sperimentale per 3 anni, i benefici del fondo ai malati di mesotelioma che abbiano contratto la patologia per esposizione familiare o per esposizione ambientale comprovata. CGIL CISL UIL dell Umbria chiedono che il beneficio venga esteso anche agli altri malati di amianto e che, quanto ritenuto sperimentale, divenga definitivo. Benefici contributivi La dismissione dell amianto ha comportato al momento la necessità di riconversione delle aziende del settore, con importati ricadute occupazionali negative. L articolo 13 della legge 257/92 ha previsto varie misure di sostegno, alcune delle quali si sono esaurite in breve tempo in quanto legate a meccanismi di limitazione temporale. Moltissimi lavoratori hanno invece beneficiato di quanto previsto dal comma 8 dello stesso articolo. Chi risultava esposto ad amianto per un periodo superiore a 10 anni, poteva contare su una rivalutazione del periodo di esposizione per un coefficiente pari a 1,5 utile sia ai fini del diritto che della misura della pensione. Successivamente il beneficio è stato esteso a varie categorie. La legge 24 novembre 2003 n.326 ha ridotto il coefficiente di rivalutazione a 1,25 modificandone anche l utilità, ora solo ai fini della misura della pensione. La stessa legge ha introdotto anche uno sbarramento temporale: 02ottobre 2003 per l esposizione e 15 giugno 2005 per la presentazione della domanda.

8 Resta tuttora in vigore quanto previsto al comma 7, con riconoscimento del coefficiente 1,5 utile al diritto e alla misura, per coloro che risultano affetti da patologia asbesto correlata. Dobbiamo impegnarci con una campagna di sensibilizzazione affinché questo aspetto della norma sia conosciuto e le persone, già colpite da malattia, possano beneficiarne. Chiediamo all INAIL, in particolare al Comitato Regionale ed ai due Co.Co.Pro di farsi carico di una campagna informativa attraverso la stampa ed i mass media Riteniamo necessaria una battaglia affinché agli esposti amianto, riconosciuti esposti ex comma 8 e comma 7 della Legge 257 non si applichi quanto previsto dalla Legge 214/2011, ( Legge Fornero/Monti) riguardo all innalzamento dei requisiti per il diritto a pensione, in particolare l incremento dell età in relazione all aspettativa di vita. CGIL CISL UIL dell Umbria si costituiranno parte civile in ogni processo riguardante danni da amianto e si impegnano a destinare in progetti di formazione/informazione sulla sicurezza, eventuali risorse economiche che ne dovessero derivare CGIL CISL UIL dell Umbria auspicano che ai reati da cui derivi un danno alla salute non si applichi alcuna forma di prescrizione, per questo si faranno parte attiva presso i Parlamentari umbri.

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