BOLLETTINO UFFICIALE - AMTSBLATT

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1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE AUTONOMA TRENTINO-ALTO ADIGE Registrazione Tribunale di Trento: n. 290 del Iscrizione al ROC n dell Indirizzo della Redazione: Trento, via Gazzoletti 2 Direttore responsabile: Hedwig Kapeller AMTSBLATT DER AUTONOMEN REGION TRENTINO-SÜDTIROL Eintragung beim Landesgericht Trient: Nr. 290 vom Eintragung im ROC Nr vom Adresse der Redaktion: Trient, via Gazzoletti 2 Verantwortlicher Direktor: Hedwig Kapeller ANNO JAHRGANG PARTE PRIMA E SECONDA ERSTER UND ZWEITER TEIL BOLLETTINO UFFICIALE - AMTSBLATT DELLA REGIONE AUTONOMA DER AUTONOMEN REGION TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL N./Nr. 29 marzo März 2011 SOMMARIO INHALTSVERZEICHNIS Anno 2010 Jahr 2010 PARTE 1 Decreti Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige [59695] DECRETO ASSESSORILE del 27 dicembre 2010, n. 12/00355 Cessione a titolo gratuito della neo p.f. 3680/2 in C.C. S. Leonardo al Comune di S. Leonardo in Passiria... P TEIL Dekrete Autonome Provinz Bozen - Südtirol [59695] DEKRET DES LANDESRATES vom 27. Dezember 2010, Nr. 12/00355 Unentgeltliche Übergabe der neugebildeten Gp. 3680/2 in der KG St. Leonhard an die Gemeinde St. Leonhard in Passeier... S. 12 Deliberazioni Provincia Autonoma di Trento Beschlüsse Autonome Provinz Trient [59640] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 10 dicembre 2010, n Criteri e modalità per la concessione dei contributi per iniziative di qualificazione e valorizzazione dei centri storici realizzate da soggetti a livello comunale e da un soggetto unico a livello provinciale ai sensi dell'articolo 64, comma 2, della legge provinciale 30 luglio 2010, n. 17 (legge provinciale sul commercio 2010)... P. 14

2 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Anno 2011 Jahr 2011 Decreti Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige [59661] DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA del 10 marzo 2011, n Sdemanializzazione di un terreno appartenente al demanio idrico nell'ambito del rio di Valtina, C.C. San Leonardo i. P., Comune di San Leonardo i. P..... P. 20 [59696] DECRETO ASSESSORILE del 16 marzo 2011, n. 12/00060 Sdemanializzazione della neo particella fondiaria 7095/30 in C.C. Castelrotto e trasferimento della medesima nel patrimonio disponibile della Provincia Autonoma di Bolzano... P. 21 [59698] DECRETO ASSESSORILE del 22 marzo 2011, n. 164/31.4 Consorzio di Bonifica Valle Venosta - con sede in Comune di Silandro: approvazione dello statuto... P. 23 [59694] DECRETO DEL DIRTTORE DEL DIPARTIMENTO ISTRUZIONE E FORMAZIONE ITALIANA del 22 marzo 2011, n. 80 Delega delle funzioni di cui al comma 1, articolo 2, del decreto del Presidente della Provincia del 31 maggio 1995, N. 25, nonchè di quelle previste dal comma 15, art. 6 della Legge provinciale del 22 ottobre 1993, N P. 24 [59650] DECRETO DEL DIRETTORE DI RIPARTIZIONE del 2 marzo 2011, n. 93/34.2 Liquidazione coatta amministrativa della cooperativa sociale "Jugendinfogiovani società cooperativa Onlus". Autorizzazione alla chiusura della liquidazione... P. 26 [59639] DECRETO DEL DIRETTORE D'UFFICIO del 15 marzo 2011, n. Reg.6.1/98/2011 L.P. del , n. 10, art. 1-bis; individuazione dei valori di riferimento per la determinazione delle indennità di espropriazione... P. 33 [59644] DECRETO DEL DIRETTORE DI SERVIZIO del 21 marzo 2011, n / Profilassi della rabbia... P. 43 Dekrete Autonome Provinz Bozen - Südtirol [59661] DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 10. März 2011, Nr Ausgliederung eines Grundstückes aus dem öffentlichen Wassergut im Bereich des Waltnerbaches, K.G. St. Leonhard i. P., Gemeinde St. Leonhard i. P..... S. 20 [59696] DEKRET DES LANDESRATES vom 16. März 2011, Nr. 12/00060 Ausgliederung aus der Straßendomäne der neugebildeten Grundparzelle 7095/30 in der KG Kastelruth und Überführung derselben in das verfügbare Vermögen der Autonomen Provinz Bozen... S. 21 [59698] DEKRET DES LANDESRATES vom 22. März 2011, Nr. 164/31.4 Bonifizierungskonsortium Vinschgau - mit Sitz in der Gemeinde Schlanders: Genehmigung der Statuten... S. 23 [59694] DEKRET DES DIREKTORS DES ITALIENISCHEN BIL- DUNGSRESSORTS vom 22. März 2011, Nr. 80 Übertragung der Funktionen laut Absatz 1, Artikel 2 des Dekrets des Landeshauptmanns vom , Nr. 25, sowie derjenigen laut Absatz 15, Artikel 6 des Landesgesetztes vom 22. Oktober 1993, Nr S. 24 [59650] DEKRET DES ABTEILUNGSDIREKTORS vom 2. März 2011, Nr. 93/34.2 Zwangsliquidation im Verwaltungswege der Sozialgenossenschaft "Jugendinfogiovani Genossenschaft Onlus". Ermächtigung zum Abschluss der Liquidation... S. 26 [59639] DEKRET DES AMTSDIREKTORS vom 15. März 2011, Nr. Reg.6.1/98/2011 L.G. vom , Nr. 10 Art. 1-bis; Festlegung der Richtwerte für die Festsetzung der Enteignungsvergütungen... S. 33 [59644] DEKRET DES DIREKTORS DES DIENSTES vom 21. März 2011, Nr / Vorbeugung gegen die Tollwut... S. 43

3 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Deliberazioni Regione Autonoma Trentino - Alto Adige Beschlüsse Autonome Region Trentino - Südtirol [59687] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE del 15 marzo 2011, n. 70 Modifiche allo statuto dell Azienda pubblica di servizi alla persona Cristani - De Luca di Mezzocorona ed approvazione del nuovo Statuto coordinato... P. 45 [59689] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE del 15 marzo 2011, n. 72 Modifiche allo statuto dell Azienda pubblica di servizi alla persona Piccolo Spedale di Pieve Tesino ed approvazione del nuovo Statuto coordinato... P. 55 [59692] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE del 15 marzo 2011, n. 74 Modifiche allo statuto dell Azienda pubblica di servizi alla persona San Giovanni di Mezzolombardo ed approvazione del nuovo Statuto coordinato... P. 66 Provincia Autonoma di Trento Autonome Provinz Trient [59642] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 11 marzo 2011, n. 420 L.P. 29 agosto 1988, n. 28 e s.m. - Progetto definitivo "Impianto idroelettrico sul fiume Brenta", nel Comune di Ospedaletto, proposto da Proming s.r.l.. - Valutazione favorevole con prescrizioni... P. 79 [59665] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 11 marzo 2011, n. 442 R.D. 13 febbraio 1933, n Approvazione riperimetrazione del "Consorzio Irriguo e di Miglioramento Fondiario di Marco", con sede in Rovereto, Fr. Marco (TN)... P. 83 [59664] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 11 marzo 2011, n. 443 Sistema regionale di vigilanza sulle produzioni agroalimentari con qualità regolamentata. Approvazione protocollo d'intesa interregionale... P. 84

4 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ [59666] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 11 marzo 2011, n. 444 R.D. 13 febbraio 1933, n Approvazione riperimetrazione del "Consorzio Irriguo di Miglioramento Fondiario di Calavino", con sede in Calavino, Via Riffrè 2 (TN)... P. 90 [59641] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 11 marzo 2011, n. 448 Criteri e modalità per la concessione dei contributi per la realizzazione di interventi di valorizzazione dei luoghi storici del commercio attuati dai comuni ai sensi dell'articolo 64, comma 1, della legge provinciale 30 luglio 2010, n. 17 (legge provinciale sul commercio 2010)... P. 91 [59649] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 25 marzo 2011, n. 478 Applicazione della legge provinciale n. 4 del 14 febbraio 2007 "Interventi per favorire l'accesso alla professione e la formazione continua nelle professioni intellettuali". Approvazione dello schema di "Accordo di programma quadro in materia di professioni" tra la Provincia Autonoma e gli Ordini e Collegi professionali trentini delle professioni. Approvazione dei "Criteri e modalità per la concessione dei finanziamenti previsti dalla legge provinciale 14 febbraio 2007 n. 4". Bando P. 96 Disposizioni - determinazioni Bestimmungen [59643] DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE del 16 marzo 2011, n. 231 Autorizzazione al trasferimento nel Patrimonio Disponibile provinciale di stazioni radioelettriche (ripetitori) ubicate sul territorio provinciale... P. 120 [59646] DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE del 21 marzo 2011, n. 19 Procedura di verifica di cui all art. 3 del d.p.g.p. 22 novembre 1989, n /Leg. e s.m.: Valutazione tecnica preliminare della significatività dell impatto ambientale del progetto Ampliamento polo fieristico e nuovo palazzetto dello sport in loc. Baltera - Comune di Riva del Garda - Screening SCR Non sottoposizione alla procedura di valutazione dell impatto ambientale... P. 121

5 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ [59647] DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE del 21 marzo 2011, n. 20 Procedura di verifica di cui all art. 3 del d.p.g.p. 22 novembre 1989, n /Leg. e s.m.: valutazione tecnica preliminare della significatività dell impatto ambientale del progetto Coltivazione e ripristino della cava Crocetta - Comune di Besenello - Screening n. SCR Sottoposizione alla procedura di valutazione dell impatto ambientale... P. 123 [59693] DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE del 23 marzo 2011, n. 23 Procedura di verifica di cui all art. 3 del d.p.g.p. 22 novembre 1989, n /Leg. e s.m.: valutazione tecnica preliminare della significatività dell impatto ambientale del progetto Nuova centrale di cogenerazione a metano e rete di teleriscaldamento a servizio di utenze pubbliche site nel Comune di Tione di Trento - Comune di Tione di Trento - Screening n. SCR Non sottoposizione alla procedura di valutazione dell impatto ambientale... P. 124 [59663] DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE del 23 marzo 2011, n. 241 Autorizzazione al trasferimento nel Patrimonio Disponibile provinciale di stazioni radioelettriche (ripetitori) ubicate sul territorio provinciale... P. 125 Deliberazioni Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige [59679] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 14 marzo 2011, n. 357 Terza modifica dei criteri per la concessione di contributi alle organizzazioni senza fini di lucro per progetti di prevenzione e di pronto soccorso nell ambito di calamità... P. 126 [59680] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 14 marzo 2011, n. 372 Edilizia abitativa agevolata: articolo 87, comma 11 della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13 succ. mod. - determinazione dei criteri per la concessione del contributo a fondo perduto... P. 128 Beschlüsse Autonome Provinz Bozen - Südtirol [59679] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. März 2011, Nr. 357 Dritte Änderung der Kriterien für die Gewährung von Beiträgen an Organisationen ohne Gewinnabsicht für Vorhaben zur Vorbeugung und Soforthilfe im Katastrophenbereich... S. 126 [59680] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. März 2011, Nr. 372 Geförderter Wohnbau: Artikel 87 Absatz 11 des Landesgesetzes vom 17. Dezember 1998, Nr. 13 i.g.f. - Festlegung der Kriterien für die Gewährung des einmaligen Beitrages... S. 128

6 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ [59677] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 14 marzo 2011, n. 378 Hypo Tirol Bank Italia S.p.A. - Approvazione della modifica dello Statuto sociale... P. 132 [59675] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 14 marzo 2011, n. 379 Esclusione del trasporto del vincolo di tutela storico-artistica dalla p.ed. 1, C.C. Rasun di Sopra, alla neoformata p.ed. 450 ed alla p.f. 132, C.C. Rasun di Sopra, Comune di Rasun-Anterselva... P. 134 [59676] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 14 marzo 2011, n. 380 Nuovo vincolo di tutela storico-artistica nel comune di Glorenza, la casa del guardiano, via Malles 26, sita sulla p.ed. 141 in P.T. 1241/II, C.C. Glorenza... P. 137 [59678] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 14 marzo 2011, n. 383 Cancellazione del vincolo di tutela archeologica sulle pp.ed. 615/1, 1231 e pp.ff. 276/1, 276/11, 276/12, 276/13, 276/16, 280/1 C.C. Bressanone nel Comune di Bressanone... P. 139 [59648] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 14 marzo 2011, n. 400 Comune di Castelrotto - rettifica di un errore materiale nel piano urbanistico... P. 142 [59681] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 14 marzo 2011, n. 409 Direttive per la concessione di agevolazioni dal fondo del paesaggio - abrogazione delle delibere della giunta provinciale 13 settembre 2010, n nonché 25 maggio 2009, n P. 144 [59691] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 14 marzo 2011, n. 412 Valutazione ambientale. Progetto esecutivo del cunicolo esplorativo della Galleria di base del Brennero concernente le opere propedeutiche nell ambito Mules. Precisazioni di alcune prescrizioni della deliberazione della Giunta provinciale n del P. 156 [59677] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. März 2011, Nr. 378 Hypo Tirol Bank Italien A.G. - Genehmigung der Änderung der Satzung... S. 132 [59675] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. März 2011, Nr. 379 Nichtübertragung der direkten Denkmalschutzbindung von der Bp. 1, K.G. Oberrasen, auf die neugebildete Bp. 450 und die Gp. 132, K.G. Oberrasen, Gemeinde Rasen-Antholz... S. 134 [59676] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. März 2011, Nr. 380 Neue Denkmalschutzbindung in der Gemeinde Glurns, das Torwärterhaus, Malser Str. 26, Bp. 141 in E.Zl. 1241/II, K.G. Glurns... S. 137 [59678] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. März 2011, Nr. 383 Aufhebung der archäologischen Denkmalschutzbindung auf den Bpp 615/1, 1231 und Gpp. 276/1, 276/11, 276/12, 276/13, 276/16, 280/1, K.G. Brixen, in der Gemeinde Brixen... S. 139 [59648] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. März 2011, Nr. 400 Gemeinde Kastelruth - Richtigstellung eines materiellen Fehlers im Bauleitplan... S. 142 [59681] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. März 2011, Nr. 409 Richtlinien für die Gewährung von Förderungen aus dem Landschaftsfonds - Aufhebung der Beschlüsse der Landesregierung vom 13. September 2010, Nr sowie vom 25. Mai 2009, Nr S. 144 [59691] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. März 2011, Nr. 412 Umweltverträglichkeitsprüfung. Ausführungsprojekt des Erkundungsstollen des Brenner Basistunnels betreffend die vorbereitenden Baumaßnahmen im Bereich Mauls. Präzisierungen einiger Vorschriften des Beschlusses der Landesregierung Nr vom S. 156

7 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ [59688] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 14 marzo 2011, n. 413 Approvazione delle nuove disposizioni sulle emissioni degli impianti termici... P. 160 [59651] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 14 marzo 2011, n. 423 Determinazione della retta omnicomprensiva giornaliera per le Cure Palliative erogate nell ambito provinciale da strutture pubbliche, a partire dal P. 170 [59699] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 14 marzo 2011, n. 424 Riapertura del termine di scadenza di presentazione delle domande di contributo di cui alla legge provinciale 15 novembre 2002 n. 14, articolo 4, comma 1, lettera a) P. 173 [59682] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 444 Comune di Racines - approvazione di una modifica al piano urbanistico - inserimento degli insiemi con correzioni d ufficio - delibera consiliare n. 39 del 23/07/09... P. 177 [59662] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 445 Comune di Santa Cristina - approvazione di una modifica al piano urbanistico - delibera consiliare n. 53 del 04/10/10... P. 180 [59660] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 446 Comune di Gais - approvazione di modifiche al piano urbanistico con una correzione d ufficio - delibere consiliari n. 39 del 02/09/10 e n. 47 del 25/11/10... P. 182 [59683] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 447 Comune di Monguelfo-Tesido - approvazione di una modifica al piano urbanistico - delibera consiliare n. 60 del 28/10/10... P. 184 [59688] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. März 2011, Nr. 413 Genehmigung der neuen Bestimmungen über die Emissionen der Heizanlagen... S. 160 [59651] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. März 2011, Nr. 423 Festlegung des allumfassenden Tagessatzes für die Palliativbetreuung, die auf Landesebene von öffentlichen Einrichtungen erbracht wird, mit Gültigkeit ab S. 170 [59699] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. März 2011, Nr. 424 Wiederveröffnung der Frist des Einreichtermins für die Beitragsanträge gemäß L.G. Nr. 14/2002, Art. 4, Absatz 1, Buchstabe a)... S. 173 [59682] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 444 Gemeinde Ratschings - Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan - Eintragung der Ensembles mit Korrekturen des Amtes - Ratsbeschluss Nr. 39 vom S. 177 [59662] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 445 Gemeinde St. Christina - Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan - Ratsbeschluss Nr. 53 vom S. 180 [59660] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 446 Gemeinde Gais - Genehmigung von Abänderungen zum Bauleitplan mit einer Korrektur von Amts wegen - Ratsbeschlüsse Nr. 39 vom und Nr. 47 vom S. 182 [59683] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 447 Gemeinde Welsberg-Taisten - Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan - Ratsbeschluss Nr. 60 vom S. 184

8 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ [59656] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 449 Comune di Renon - approvazione di modifiche al piano urbanistico - delibere consiliari nn. 102 e 103 del 14/12/10... P. 186 [59657] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 450 Comune di Bressanone - approvazione di una modifica al piano urbanistico - delibera consiliare n. 107 del 11/11/10... P. 188 [59658] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 451 Comune di Naz-Sciaves - approvazione di una modifica al piano urbanistico - delibera consiliare n. 55 del 4/10/10... P. 189 [59670] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 453 Comune di Renon - approvazione definitiva di una modifica al piano urbanistico con una correzione d ufficio - delibera consiliare n. 55 del 6/07/10... P. 191 [59669] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 454 Comune di Perca - approvazione di una modifica al piano urbanistico con una correzione d ufficio - delibera consiliare n. 40 dell 08/09/10... P. 193 [59668] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 455 Comune di Racines - approvazione parziale di modifiche al piano urbanistico - delibere consiliari nn. 49 e 50 del 05/10/10 P. 195 [59684] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 456 Comune di Ora - approvazione di modifiche al piano urbanistico con convenzione urbanistica, con correzioni d ufficio - delibere consiliari nn. 62 e 63 del 10/11/10... P. 197 [59652] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 457 Comune di Silandro - approvazione di una modifica al piano urbanistico comunale - delibera consiliare n. 32 del 16/09/10... P. 201 [59656] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 449 Gemeinde Ritten - Genehmigung von Abänderungen zum Bauleitplan - Ratsbeschlüsse Nr. 102 und 103 vom S. 186 [59657] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 450 Gemeinde Brixen - Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan - Ratsbeschluss Nr. 107 vom S. 188 [59658] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 451 Gemeinde Natz-Schabs - Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan - Ratsbeschluss Nr. 55 vom S. 189 [59670] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 453 Gemeinde Ritten - endgültige Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan mit einer Korrektur des Amtes - Ratsbeschluss Nr. 55 vom S. 191 [59669] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 454 Gemeinde Percha - Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan mit einer Korrektur von Amts wegen - Ratsbeschluss Nr. 40 vom S. 193 [59668] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 455 Gemeinde Ratschings - teilweise Genehmigung von Abänderungen zum Bauleitplan - Ratsbeschlüsse Nr. 49 und 50 vom S. 195 [59684] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 456 Gemeinde Auer - Genehmigung von Abänderungen zum Bauleitplan mit Raumordnungsvertrag, mit Korrekturen des Amtes - Ratsbeschlüsse Nr. 62 und 63 vom S. 197 [59652] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 457 Gemeinde Schlanderns - Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan der Gemeinde - Ratsbeschluss Nr. 32 vom S. 201

9 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ [59655] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 458 Comune di Curon Venosta - approvazione di una modifica al piano urbanistico comunale - delibera consiliare n. 58 del 20/12/10... P. 203 [59653] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 459 Comune di Lasa - approvazione di una modifica al piano urbanistico comunale - delibera consiliare n. 48 del 29/09/10... P. 205 [59654] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 460 Comune di San Martino in Passiria - approvazione di una modifica al piano urbanistico comunale - delibera consiliare n. 69 del 25/11/10... P. 207 [59659] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 462 Comune di Nalles - approvazione di una modifica al piano urbanistico - delibera consiliare n. 57 del 07/12/10... P. 209 [59667] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 463 Comune di Marlengo - approvazione di una modifica al piano urbanistico comunale - delibera consiliare n. 63 del 06/12/10... P. 211 [59673] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 464 Comune di Laces - approvazione di una modifica al piano urbanistico comunale - delibera consiliare n. 71 del 26/11/10... P. 213 [59685] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 465 Comune di Terlano - approvazione di una modifica al piano urbanistico con una correzione d ufficio - delibera consiliare n. 68 del 19/10/10... P. 215 [59655] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 458 Gemeinde Graun im Vinschgau - Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan der Gemeinde - Ratsbeschluss Nr. 58 vom S. 203 [59653] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 459 Gemeinde Laas - Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan der Gemeinde - Ratsbeschluss Nr. 48 vom S. 205 [59654] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 460 Gemeinde St. Martin in Passeier - Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan der Gemeinde - Ratsbeschluss Nr. 69 vom S. 207 [59659] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 462 Gemeinde Nals - Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan - Ratsbeschluss Nr. 57 vom S. 209 [59667] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 463 Gemeinde Marling - Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan der Gemeinde - Ratsbeschluss Nr. 63 vom S. 211 [59673] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 464 Gemeinde Latsch - Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan der Gemeinde - Ratsbeschluss Nr. 71 vom S. 213 [59685] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 465 Gemeinde Terlan - Genehmigung einer Abänderung zum Bauleitplan mit einer Korrektur des Amtes - Ratsbeschluss Nr. 68 vom S. 215

10 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ [59686] DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 21 marzo 2011, n. 477 Introduzione di uno sconto uniforme nell erogazione del materiale di medicazione e dei presidi terapeutici di cui alla legge provinciale 3 gennaio 1986, n. 2, e successive modifiche, nonché di cui all articolo 3 della legge 16 marzo 1987, n P. 217 [59686] BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. März 2011, Nr. 477 Einführung eines einheitlichen Rabattes bei der Gewährung des Verbandsmaterials und der Heilbehelfe laut Landesgesetz vom 3. Jänner 1986, Nr. 2, in geltender Fassung, sowie laut Artikel 3 des Gesetzes vom 16. März 1987, Nr S. 217 Anno 2010 Jahr 2010 PARTE 2 Ordinanze e sentenze Corte Costituzionale [59672] CORTE COSTITUZIONALE - ORDINANZA del 24 settembre 2010, n. 362/2010 Ripubblicazione in lingua tedesca dell'ordinanza del Tribunale Superiore delle acque pubbliche sui ricorsi riuniti dall'azienda Energetica s.p.a. - Etschwerke A.G. c/ Provincia Autonoma di Bolzano (pubblicato sul BU n. 48 di data )... P TEIL BESCHLÜSSE UND ERKENNTNISSE Verfassungsgerichtshof [59672] VERFASSUNGSGERICHT - BESCHLUSS vom 24. September 2010, Nr. 362/2010 Wiederveröffentlichung in deutscher Sprache vom Obersten Gericht für öffentliche Gewässer, erlassener Beschluss vom 24. September 2010 über die verbundenen von der Gesellschaft Azienda Energetica s.p.a. - Etschwerke AG gegen die Autonome Provinz Bozen eingeleiteten Rekurse (veröffentlicht im Amtsblatt Nr. 48 vom )... S. 221 Anno 2011 Jahr 2011 [59690] CORTE COSTITUZIONALE - SENTENZA del 7 marzo 2011, n. 89 Ripubblicazione in lingua tedesca: "Comuni, Province e città metropolitane - Referendum - Norme della Provincia di Bolzano - Istituzione e disciplina del Consiglio dei Comuni - Possibilità che il Consiglio dei Comuni, con il voto favorevole dei due terzi dei componenti, possa richiedere il referendum popolare per l'abrogazione totale o parziale di una legge provinciale riguardante, tra le altre, le materie dei tributi locali o della finanza locale" (pubblicato sul B.U. n. 12 dd )... P. 239 [59690] VERFASSUNGSGERICHT - ERKENNTNIS vom 7. März 2011, Nr. 89 Wiederveröffentlichung in deutscher Sprache: "Gemeinden, Provinzen und Großstädte - Volksabstimmung - Bestimmungen der Provinz Bozen - Einrichtung und Ordnung des Rates der Gemeinden - Möglichkeit für den Rat der Gemeinden mit der Zustimmung von zwei Dritteln der Mitglieder eine Volksabstimmung zur gänzlichen oder teilweisen Abschaffung eines Landesgesetzes betreffend u.a. die Themenbereiche der lokalen Steuern oder der Lokalfinanzen zu beantragen"(veröffentlicht im Amtsblatt Nr. 12 vom 22. März 2011)... S. 239

11 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ [59700] CORTE COSTITUZIONALE - RICORSO del 8 marzo 2011, n. 18 Il Presidente del Consiglio dei Ministri contro la Provincia Autonoma di Trento per la declaratoria di illegittimità costituzionale dell'art. 27, comma 4 della Legge Provinciale n. 27 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2011 e pluriennale della Provincia Autonoma di Trento (legge finanziaria provinciale 2011)... P. 245

12 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Dekrete - 1 Teil - Jahr 2010 Decreti - Parte 1 - Anno 2010 Autonome Provinz Bozen - Südtirol DEKRET DES LANDESRATES vom 27. Dezember 2010, Nr. 12/00355 Unentgeltliche Übergabe der neugebildeten Gp. 3680/2 in der KG St. Leonhard an die Gemeinde St. Leonhard in Passeier Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige DECRETO ASSESSORILE del 27 dicembre 2010, n. 12/00355 Cessione a titolo gratuito della neo p.f. 3680/2 in C.C. S. Leonardo al Comune di S. Leonardo in Passiria Der Beschluss der Landesregierung vom 14. Dezember 2009, Nr. 2893, Punkt 8 und 12, sieht die Übertragung von Befugnissen (Maßnahmen) an den Landesrat auf Zeit für Straßendienst und für Vermögensverwaltung vor; Die Artikel 19 und 29 des D.P.R. vom 22. März 1974, Nr. 381 (Durchführungsbestimmungen zum Sonderstatut der Region Trentino - Südtirol betreffend Raumordnung und öffentliche Arbeiten) abgeändert mit Gv.D. vom 2. September 1997, Nr. 320, sehen die Übertragung der Befugnisse im Bereich des Straßenwesens des Staates, Eigentümer der Straßen, sowie der Gesamtstaatlichen Autonomen Straßenverwaltung (ANAS) an die autonome Provinz Bozen vor, einschließlich jener gemäß Artikel 2 des Gv.D. vom 26. Februar 1994, Nr. 143; die Marktgemeinde St. Leonhard in Passeier hat mit Schreiben vom 09. November 2010 um den Erwerb der neugebildeten Grundparzelle 3680/2 in der KG St. Leonhard angesucht, da sie sich innerhalb des Ortskernes befindet, nicht zum Straßenkörper der SS 44 gehört und seit Jahren als Gemeindezufahrtsstraße zu mehreren Wohngebieten dient; der Straßendienst Burggrafenamt hat das Ansuchen und den dazugehörenden Teilungsplan Nr. 657/2010 begutachtet und bestätigt, dass die neugebildete Gp. 3680/2 in der KG St. Leonhard aus obgenannten Gründen vom Staatsgut - Bereich Straßen unentgeltlich an die Marktgemeinde St. Leonhard in Passeier übertragen werden kann; La deliberazione della Giunta Provinciale del 14 dicembre 2009, n. 2389, punti 8 e 12, prevede la delega di funzioni (provvedimenti) all'assessore provinciale in carica competente per il servizio stradale e per l'amministrazione del patrimonio; Gli articoli 19 e 29 del D.P.R. 22 marzo 1974, n. 381 (Norme di attuazione dello statuto speciale per la Regione Trentino - Alto Adige in materia di urbanistica ed opere pubbliche) come modificato dal D.Lgs. 2 settembre 1997, n. 320, prevedono la delega alla Provincia autonoma di Bolzano delle funzioni in materia di viabilità stradale dello Stato quale ente proprietario e dell Ente nazionale per le strade (ANAS), comprese quelle di cui all articolo 2 del D.Lgs. 26 febbraio 1994, n. 143; con lettera del 9 novembre 2010 il Comune di San Leonardo in Passiria ha richiesto l acquisizione della neo p.f. 3680/2 in C.C. San Leonardo, in quanto si trova all interno del centro abitato, non ricade sul corpo stradale della S.S. 44 e da anni viene utilizzata come strada comunale d accesso per varie zone abitative. il Servizio strade Burgraviato ha approvato la richiesta ed il relativo tipo di frazionamento n. 657/2010 e ha confermato che la neo p.f. 657/2010 può essere trasferita dal Demanio dello stato - ramo strade al Comune di San Leonardo in Passiria per i motivi sopraccitati; Auf diese Rechtsgrundlagen und Tatsachen aufbauend verfügt: Sulla base di tali fonti normative e fatti, l Assessore ai lavori pubblici, patrimonio, scuola e cultura ladina decreta: der Landesrat für Bauten, Vermögen, ladinische Schule und Kultur

13 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ die neugebildete Gp. 3680/2 in der KG St. Leonhard unentgeltlich vom Staatsgut - Bereich Straßen der Marktgemeinde St. Leonhard in Passeier zu übertragen, da sie zu einer Gemeindestraße gehört. 2. Für die Durchführung dieses Dekretes werden die zuständigen Ämter die erforderlichen Folgemaßnahmen erstellen; 3. dieses Dekret wird im Amtsblatt der Autonomen Region Trentino - Südtirol veröffentlicht. 1. di trasferire a titolo gratuito la neo p.f. 3680/2 in C.C. S. Leonardo dal Demanio pubblico dello Stato - ramo strade al Comune di S. Leonardo in Passiria, in quanto strada comunale. 2. Per l esecuzione dei contenuti espressi con il presente decreto, gli uffici competenti provvederanno alla predisposizione dei necessari provvedimenti; 3. il presente decreto sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige. DER LANDESRAT FÜR BAUTEN, VERMÖGEN, LADINISCHE SCHULE UND KULTUR DR. FLORIAN MUSSNER L ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI, PATRIMONIO, SCUOLA E CULTURA LADINA DOTT. FLORIAN MUSSNER

14 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Deliberazioni - Parte 1 - Anno 2010 Provincia Autonoma di Trento DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 10 dicembre 2010, n Criteri e modalità per la concessione dei contributi per iniziative di qualificazione e valorizzazione dei centri storici realizzate da soggetti a livello comunale e da un soggetto unico a livello provinciale ai sensi dell'articolo 64, comma 2, della legge provinciale 30 luglio 2010, n. 17 (legge provinciale sul commercio 2010) Il Relatore comunica: La legge provinciale 8 maggio 2000, n. 4 è stata abrogata e sostituita dalla legge provinciale 30 luglio 2010, n. 17, recante Disciplina dell attività commerciale che ha riformato in maniera sostanziale ed innovativa la disciplina del settore commerciale. Il capo VII della legge disciplina gli interventi di promozione del commercio e, in particolare, l articolo 64 recante Incentivi per la valorizzazione dei luoghi storici del commercio prevede al comma 2 incentivi provinciali per iniziative promosse singolarmente o congiuntamente da soggetti a livello comunale e da un soggetto unico a livello provinciale. Tali incentivi erano già previsti dall articolo 28, comma 2 quater e seguenti della l.p. n. 4/2000 e compiutamente disciplinati dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 844 del 16 aprile Con il presente provvedimento si adottano i criteri applicativi ed attuativi di quanto disposto all'articolo 64, comma 2 della legge provinciale sul commercio 2010 e sono definite le modalità di concessione degli interventi a favore dei soggetti a livello comunale e del soggetto unico a livello provinciale per iniziative di qualificazione e valorizzazione dei luoghi storici del commercio in sostituzione dei criteri di cui alla citata deliberazione della Giunta provinciale n. 844/2010. I nuovi criteri trovano applicazione per le domande di contributo a valere per l anno 2011, mentre le domande riferite agli anni precedenti continuano ad essere disciplinate dai criteri di cui alla deliberazione n. 844/2010. E altresì necessario prevedere nel presente provvedimento le seguenti disposizioni transitorie al fine di disciplinare le iniziative riferite all attività dell anno 2011: - la percentuale minima del 20 per cento di adesione al soggetto beneficiario delle imprese commerciali in sede fissa operanti nei luoghi storici del commercio non si applica per l anno 2011; - limitatamente all anno 2011 le domande di contributo devono essere presentate entro 90 giorni dalla data di adozione del presente provvedimento. I contributi vengono concessi a titolo di de minimis, ai sensi della normativa comunitaria in materia di Aiuti di Stato (Regolamento CE n del 15 dicembre 2006 relativo agli aiuti di importanza minore - "de minimis"). Ciò premesso, LA GIUNTA PROVINCIALE - udita la relazione; - visti gli atti citati in premessa; - vista l articolo 64, comma 2 della legge provinciale 30 luglio 2010, n. 17; - visto l'articolo 28, comma 2 quater e seguenti, della legge provinciale 5 maggio 2000, n. 4; - vista la deliberazione della Giunta provinciale n. 844 del 16 aprile 2010; - visti i pareri dei Servizi di staff ai sensi della deliberazione n. 40 del 22 gennaio 2010, concernente i criteri e le modalità di esame preventivo; - vista la deliberazione della Giunta provinciale n del 18 giugno 2009; - a voti unanimi espressi in forma di legge,

15 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ delibera 1. di approvare, per le ragioni espresse in premessa, i criteri di applicazione dell'articolo 64 comma 2 della legge provinciale 30 luglio 2010, n. 17 di cui al testo allegato al presente provvedimento che ne costituisce parte integrante e sostanziale; 2. di dare atto che il testo allegato sostituisce integralmente i criteri di cui all allegato alla deliberazione n. 844 del 16 aprile 2010; 3. di stabilire che, limitatamente all anno 2011, non trova applicazione la percentuale minima del 20 per cento di adesione al soggetto beneficiario delle imprese commerciali in sede fissa operanti nei luoghi storici del commercio; 4. di stabilire che, limitatamente all anno 2011, le domande di contributo dovranno pervenire alla competente struttura provinciale entro 90 giorni dall approvazione del presente provvedimento; 5. di dare atto che i criteri di cui alla deliberazione n. 844 del 16 aprile 2010 continuano a trovare applicazione limitatamente alle domande presentate in attuazione della legge provinciale n. 4/2000; 6. di dare atto che i contributi sono concessi a titolo di de minimis, ai sensi della normativa comunitaria in materia di Aiuti di Stato (Regolamento CE n del 15 dicembre 2006 relativo agli aiuti di importanza minore - "de minimis"); 7. di disporre che la presente deliberazione sia pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Trentino - Alto Adige. IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA LORENZO DELLAI LA DIRIGENTE DEL SERVIZIO SEGRETERIA DELLA GIUNTA ED ELEZIONI PATRIZIA GENTILE

16 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Allegato parte integrante Criteri Criteri e modalità per la concessione dei contributi per iniziative di qualificazione e valorizzazione dei centri storici realizzate da soggetti a livello comunale e da un soggetto unico a livello provinciale ai sensi dell articolo 64, comma 2, della legge provinciale 30 luglio 2010, n. 17 (legge provinciale sul commercio 2010). Art. 1 Soggetti beneficiari del contributo 1. I soggetti che possono presentare domanda di contributo sono: 1) i soggetti a livello comunale a condizione che soddisfino i seguenti requisiti: a) essere costituiti in forma di cooperativa, consorzio di imprese o in altre forme societarie ed avere come scopo statutario la realizzazione di iniziative promozionali per la qualificazione e la valorizzazione dei luoghi storici del commercio; b) avere sede legale in comuni: - con popolazione superiore a abitanti; - con popolazione compresa tra e abitanti che presentano per almeno un parametro di turisticità (presenze totali, presenze per abitante e posti letto per abitante calcolati dal Servizio Statistica della PAT come media del triennio precedente l'anno della richiesta) un valore superiore alla media provinciale; c) assicurare la partecipazione agli operatori commerciali e l adesione aperta ai soggetti aventi interesse alla qualificazione e alla valorizzazione dei luoghi storici del commercio; d) assicurare l adesione, prima della data di presentazione della domanda di contributo per l anno 2012 di almeno il 20 per cento delle imprese commerciali in sede fissa (compresi i pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande) operanti nei luoghi storici del commercio. Tale percentuale deve raggiungere il 30 per cento prima della data di presentazione della domanda di contributo per l anno 2013 e deve essere mantenuta negli anni successivi. Le suddette percentuali saranno calcolate sulla base della perimetrazione e del censimento effettuati ai sensi della deliberazione attuativa della normativa provinciale vigente in materia; nelle more della formalizzazione dei luoghi storici del commercio si fa riferimento ai centri storici come individuati dai comuni mediante i rispettivi piani regolatori generali o, in caso di mancata adozione di detti piani, alle perimetrazioni degli insediamenti storici attuate ai sensi della normativa provinciale vigente in materia; 2) il soggetto unico a livello provinciale a condizione che soddisfi i seguenti requisiti: a) avere forma giuridica di cooperativa o consorzio; b) avere come scopo statutario principale la realizzazione di iniziative promozionali che qualificano e valorizzano in modo unitario i luoghi storici del commercio della provincia; c) assicurare la partecipazione o l adesione di almeno il 60 per cento dei soggetti di cui al punto 1) del presente articolo fra i quali devono obbligatoriamente essere ricompresi i soggetti con sede legale in comuni con popolazione superiore a abitanti; d) assicurare la partecipazione agli operatori commerciali e l adesione aperta ai soggetti aventi interesse alla qualificazione e alla valorizzazione dei luoghi storici del commercio. 2. Con riferimento ai soggetti di cui al precedente comma 1, punto 1), può essere agevolato un solo soggetto per comune. Nel caso di più domande concorrenti è soggetto beneficiario chi nell anno precedente dimostra di avere avuto le maggiori entrate derivanti dalle quote associative.

17 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Art. 2 Termini, modalità di presentazione della domanda e documentazione da allegare 1. La domanda di contributo ed i relativi allegati devono essere presentati, dai soggetti a livello comunale e dal soggetto unico a livello provinciale, secondo i modelli appositamente predisposti, alla struttura competente in materia di commercio entro il 31 gennaio dell anno in cui vengono realizzate le iniziative oggetto della domanda di contributo. 2. Le domande presentate dopo la scadenza del predetto termine sono dichiarate irricevibili. 3. Alla domanda deve essere allegata la seguente documentazione: a) programma delle iniziative realizzate e che si intendono realizzare nell anno di riferimento contenente una relazione descrittiva delle singole iniziative con indicati luogo e data di svolgimento, oggetto, costo e principali caratteristiche; b) indicazione delle attività promozionali non riferibili alle singole iniziative nonché degli acquisti di strumenti informatici ed attrezzature necessarie per la valorizzazione dei luoghi storici del commercio; c) dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà relativa agli eventuali aiuti concessi da qualsiasi ente a titolo di de minimis durante l esercizio finanziario in corso e nei due esercizi finanziari precedenti; d) dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante di aver beneficiato o meno, oppure restituito aiuti di Stato dichiarati illegali o incompatibili, specificati nell allegato A, che forma parte integrante e sostanziale della deliberazione della Giunta provinciale n del 21 dicembre Nel caso in cui si renda necessaria l integrazione o la regolarizzazione della domanda o della documentazione, la struttura fissa al richiedente un termine per provvedervi di 30 giorni decorrenti dal ricevimento della relativa richiesta. Nel caso di inerzia da parte del soggetto interessato, la struttura competente fissa un ulteriore termine perentorio di 10 giorni, scaduto il quale senza che sia intervenuta la regolarizzazione richiesta, la struttura definisce il procedimento sulla base della documentazione agli atti. 5. I soggetti beneficiari del contributo devono utilizzare il marchio Luogo storico del commercio, ove autorizzato ai sensi della normativa vigente e reso operativo dal comune, nell ambito delle iniziative promozionali oggetto del finanziamento. 6. Non sono ammesse domande integrative. Per domanda integrativa si intende la richiesta di aggiungere ulteriori spese al programma di investimento inizialmente presentato al fine di conseguire un aumento dell agevolazione. 7. Il procedimento si conclude nel termine di 90 giorni decorrenti dal giorno successivo alla scadenza del termine ultimo per la presentazione delle domande. Art. 3 Individuazione delle spese ammissibili 1. Per i soggetti a livello comunale sono ammesse a contributo le spese (al netto dell IVA) relative a: a) realizzazione delle iniziative promozionali di cui all articolo 64, comma 2 della legge provinciale sul commercio 2010, per finalità di valorizzazione, qualificazione, animazione ed attrazione dei luoghi storici del commercio dove i soggetti hanno la propria sede legale; b) realizzazione delle iniziative promozionali per finalità di valorizzazione, qualificazione, animazione ed attrazione dei luoghi storici del commercio promosse congiuntamente da più soggetti a livello comunale; c) acquisto di strumenti informatici ed attrezzature necessarie per l attività di valorizzazione dei luoghi storici del commercio. 2. Per il soggetto unico a livello provinciale sono ammesse a contributo le spese (al netto dell IVA) relative a: a) attività di coordinamento delle iniziative dei soggetti aderenti al soggetto unico a livello provinciale; b) realizzazione e coordinamento di iniziative promozionali unitarie in occasione delle vendite presentate al pubblico come occasioni particolarmente favorevoli di acquisto;

18 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ c) creazione e gestione di un sito web e/o portale; d) partecipazione ad eventi, manifestazioni fieristiche e congressuali; e) realizzazione di attività editoriale mirata; f) progettazione e realizzazione di campagne pubblicitarie; g) ogni altra attività promozionale per la qualificazione e la valorizzazione unitaria dei luoghi storici del commercio della provincia; h) acquisto di strumenti informatici ed attrezzature necessarie per le attività di cui alle lettere precedenti. 3. Relativamente a tutte le attività di cui ai commi 1 e 2 non sono ammissibili: a) le spese per iniziative promozionali realizzate da altri soggetti titolari delle iniziative stesse; b) le spese per iniziative promozionali realizzate per conto di altri soggetti titolari delle iniziative stesse; c) le spese interne di gestione: - di ordinaria amministrazione (a titolo esemplificativo: luce, telefono, affitto, materiale di cancelleria); - di personale dipendente (ad esclusione dei contratti a progetto che sono ammessi); - oneri finanziari, bolli, imposte, tasse, spese assicurative, bancarie e notarili; d) le spese per investimenti in beni materiali quali beni immobili ed automezzi, fatto salvo quanto disposto ai precedenti comma 1, lettera c) e comma 2, lettera h). 4. I contributi di cui al presente articolo non sono cumulabili con altri interventi finanziari della Provincia effettuati a qualsiasi titolo. Art. 4 Limiti minimi e massimi di spesa ammissibile 1. Sono individuati i seguenti limiti di spesa ammissibile ad agevolazione per la realizzazione di iniziative promozionali e l acquisto di strumenti informatici ed attrezzature necessarie per l attività di valorizzazione dei luoghi storici del commercio: spesa ammissibile importo minima euro massima euro Nel rispetto del limite massimo della spesa ammissibile ad agevolazione, le spese per acquisto di strumenti informatici ed attrezzature non potranno essere superiori a euro. 3. I limiti indicati ai commi 1 e 2 devono essere rispettati sia in sede di concessione dell agevolazione che di liquidazione della stessa. Art. 5 Percentuali di contribuzione 1. Per ogni domanda la misura dell agevolazione è pari al 40 per cento della spesa ammessa. 2. I contributi vengono concessi a titolo di de minimis, ai sensi della normativa comunitaria in materia di Aiuti di Stato (Regolamento CE n del 15 dicembre 2006 relativo agli aiuti di importanza minore - "de minimis"). 3. Nel caso di risorse insufficienti si procede alla riduzione proporzionale dei contributi.

19 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Art. 6 Termini di realizzazione degli interventi 1. Le attività oggetto di contributo devono essere effettuate dal 1 gennaio al 31 dicembre dell anno di riferimento. 2. E fatta salva la possibilità di ammettere a contributo documentazione contabile di spesa riferita a costi non divisibili per manifestazioni iniziate nel periodo natalizio dell anno di riferimento e che si protraggono, senza soluzione di continuità, fino al gennaio dell anno successivo. Art. 7 Erogazione del contributo 1. L erogazione del contributo viene effettuata in un unica soluzione previa presentazione da parte del soggetto beneficiario della seguente documentazione: - documentazione fiscale in originale o in copia semplice con attestazione della conformità all originale della copia di tali documenti obbligatoriamente conservati dal beneficiario (artt. 19 e 19 bis del d.p.r. n. 445/2000) e una nota con l elencazione dei costi sostenuti suddivisi per ciascuna delle iniziative oggetto di agevolazione, indicando la relativa documentazione fiscale e una descrizione (anche sommaria) del prodotto/servizio ceduto, nonché l indicazione di eventuali iniziative preventivate ma non realizzate; - presentazione dei dimostrativi di spesa comprovanti la realizzazione delle iniziative nonché l utilizzo del marchio Luogo storico del commercio (depliants, opuscoli, rassegna stampa) qualora autorizzato dalla Provincia e reso operativo dal comune. 2. Le spese rendicontate devono essere debitamente quietanzate. Non sono ammessi pagamenti in contanti. 3. La suddetta documentazione deve essere presentata entro il 30 giugno dell anno successivo a quello di realizzazione delle iniziative promozionali, pena la dichiarazione di decadenza dal contributo. 4. Il termine per la rendicontazione è prorogabile per una sola volta, per un periodo massimo di centoventi giorni, previa motivata e formale richiesta da presentarsi tassativamente entro la scadenza originariamente prevista. 5. Il soggetto beneficiario può chiedere nella domanda di contributo, un anticipo nella misura del 50 per cento del contributo che sarà erogato ad avvenuta esecutività del provvedimento di concessione, previa polizza fideiussoria che copra l ammontare dell anticipo. Art. 8 Decadenza dal contributo 1. In caso di mancata esecuzione del programma si procede alla dichiarazione di decadenza dal contributo. 2. In caso di mancata realizzazione di una o più iniziative indicate nel programma si procede alla rideterminazione del contributo concesso e alla conseguente liquidazione dello stesso, nella misura del 40 per cento delle spese per le iniziative effettivamente realizzate. 3. In sede di rendicontazione è possibile effettuare modifiche di tipo compensativo tra le spese relative alle singole iniziative realizzate presentate a preventivo e quelle presentate a consuntivo, nel limite del totale della spesa ammessa.

20 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Dekrete - 1 Teil - Jahr 2011 Decreti - Parte 1 - Anno 2011 Autonome Provinz Bozen - Südtirol DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 10. März 2011, Nr Ausgliederung eines Grundstückes aus dem öffentlichen Wassergut im Bereich des Waltnerbaches, K.G. St. Leonhard i. P., Gemeinde St. Leonhard i. P. Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA del 10 marzo 2011, n Sdemanializzazione di un terreno appartenente al demanio idrico nell'ambito del rio di Valtina, C.C. San Leonardo i. P., Comune di San Leonardo i. P.... verfügt DER LANDESHAUPTMANN omissis IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA decreta in der E.Z. 300/II, K.G. St. Leonhard i. P., wird die Gp. 3665/44 aus dem öffentlichen Wassergut ausgegliedert und in das verfügbare Vermögen einverleibt. di sdemanializzare in P.T. 300/II, C.C. San Leonardo i. P. la p.f. 3665/44 e di farla passare fra il patrimonio disponibile. Dieses Dekret wird auszugsweise im Amtsblatt der Region veröffentlicht. Il presente decreto sarà pubblicato per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione. DER LANDESHAUPTMANN DR. LUIS DURNWALDER IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DOTT. LUIS DURNWALDER

21 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Dekrete - 1 Teil - Jahr 2011 Decreti - Parte 1 - Anno 2011 Autonome Provinz Bozen - Südtirol DEKRET DES LANDESRATES vom 16. März 2011, Nr. 12/00060 Ausgliederung aus der Straßendomäne der neugebildeten Grundparzelle 7095/30 in der KG Kastelruth und Überführung derselben in das verfügbare Vermögen der Autonomen Provinz Bozen Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige DECRETO ASSESSORILE del 16 marzo 2011, n. 12/00060 Sdemanializzazione della neo particella fondiaria 7095/30 in C.C. Castelrotto e trasferimento della medesima nel patrimonio disponibile della Provincia Autonoma di Bolzano Der Beschluss der Landesregierung vom 14. Dezember 2009, Nr. 2893, Punkt 8 und 12, sieht die Übertragung von Befugnissen (Maßnahmen) an den Landesrat auf Zeit für Straßendienst und für Vermögensverwaltung vor; Das Landesgesetz vom 19. August 1991, Nr. 24 betrifft die Klassifizierung der Straßen im Interessenbereich des Landes und regelt auch die erforderlichen vermögensrechtlichen Aspekte; die Grundparzelle 7095/17 in der KG Kastelruth ist Eigentum der Autonomen Provinz Bozen: Öffentliches Gut - Straßen und Herr Friedrich Trocker hat am 31. März 2010 den Antrag gestellt, einen Teil der genannten Grundparzelle erwerben zu können und hierzu den Teilungsplan Nr. 89/2011 von Geom. Herbert Rier ausarbeiten lassen; der Direktor des gebietsmäßig zuständigen Straßendienstes hat mit Schreiben vom 11. März 2011 mitgeteilt, dass die neugebildete Gp. 7095/30 in der KG Kastelruth für den Straßendienst nicht zweckdienlich ist und somit kann sie gemäß obgenanntem Teilungsplan vom Öffentlichen Gut - Straßen der Autonomen Provinz Bozen in das verfügbare Vermögen derselben Körperschaft überführt werden; Auf diese Rechtsgrundlagen und Tatsachen aufbauend La deliberazione della Giunta Provinciale del 14 dicembre 2009, n. 2389, punti 8 e 12, prevede la delega di funzioni (provvedimenti) all'assessore provinciale in carica competente per il servizio stradale e per l'amministrazione del patrimonio; la legge provinciale 19 agosto 1991 n. 24 riguarda la classificazione delle strade d interesse provinciale e disciplina anche i relativi rapporti patrimoniali; la particella fondiaria 7095/17 in C.C. Castelrotto è di proprietà della Provincia Autonoma di Bolzano: demanio pubblico ramo strade ed il Sig. Friedrich Trocker ha inoltrato la richiesta in data 31 marzo 2010 per acquisire parte della citata particella, facendo elaborare il tipo di frazionamento n. 89/2011 dal geom.herbert Rier; il direttore del servizio strade territorialmente competente ha comunicato con nota del 11 marzo 2011, che la neo p.f. 7095/30 in C.C. Castelrotto non è strumentale per il servizio stesso e perciò può essere trasferita dal demanio pubblico ramo strade della Provincia autonoma di Bolzano al patrimonio disponibile della medesima secondo il tipo di frazionamento sopracitato; Sulla base di tali fonti normative e fatti, l Assessore ai lavori pubblici, patrimonio, scuola e cultura ladina verfügt: decreta: der Landesrat für Bauten, Vermögen, ladinische Schule und Kultur 1. die neugebildete Gp. 7095/30 in der KG Kastelruth aus dem Öffentlichen Gut - Straßen auszugliedern und dieselbe in das verfügbare Vermögen der Autonomen Provinz Bozen zu überführen. 1. di sdemanializzare la neo p.f. 7095/30 in C.C. Castelrotto e di trasferire la medesima nel patrimonio disponibile della Provincia autonoma di Bolzano.

22 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Die zuständigen Organe und Ämter werden hierzu die erforderlichen Folgemaßnahmen treffen. 3. Dieses Dekret wird im Amtsblatt der Autonomen Region Trentino - Südtirol veröffentlicht. 2. I competenti organi ed uffici provvederanno alla predisposizione dei necessari successivi provvedimenti. 3. Il presente decreto sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige. DER LANDESRAT FÜR BAUTEN, VERMÖGEN, LADINISCHE SCHULE UND KULTUR DR. FLORIAN MUSSNER L ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI, PATRIMONIO, SCUOLA E CULTURA LADINA DOTT. FLORIAN MUSSNER

23 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Dekrete - 1 Teil - Jahr 2011 Decreti - Parte 1 - Anno 2011 Autonome Provinz Bozen - Südtirol DEKRET DES LANDESRATES vom 22. März 2011, Nr. 164/31.4 Bonifizierungskonsortium Vinschgau - mit Sitz in der Gemeinde Schlanders: Genehmigung der Statuten Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige DECRETO ASSESSORILE del 22 marzo 2011, n. 164/31.4 Consorzio di Bonifica Valle Venosta - con sede in Comune di Silandro: approvazione dello statuto... omissis verfügt L ASSESSORE PROVINCIALE PER L AGRICOLTURA DER LANDESRAT FÜR LANDWIRTSCHAFT decreta die Statuten des Bonifizierungskonsortiums Vinschgau - mit Sitz in Schlanders, mit dem von der Vollversammlung am beschlossenen Text, und wie in den Prämissen von Amtswegen abgeändert, welcher Bestandteil des vorliegenden Dekretes ist, zu genehmigen. di approvare lo statuto del Consorzio di Bonifica Valle Venosta - con sede a Silandro, con il testo deliberato dall assemblea generale dei consorziati in data modificato d ufficio come indicato nelle premesse, che fa parte integrante del presente decreto. Dieses Dekret wird auszugsweise im Amtsblatt der Region sowie an der Amtstafel der betroffenen Gemeinden veröffentlicht. Il presente decreto viene pubblicato per e- stratto sul Bollettino Ufficiale della Regione nonché agli albi dei Comuni interessati. Diese Maßnahme ist endgültig und es kann dagegen Einspruch an den Verwaltungsrichter innerhalb von 60 Tagen nach Veröffentlichung eingereicht werden. Il presente provvedimento è definitivo e contro lo stesso può essere presentato ricorso al giudice amministrativo entro 60 giorni dalla sua pubblicazione. DER LANDESRAT FÜR LANDWIRTSCHAFT HANS BERGER L'ASSESSORE PROVINCIALE PER L AGRICOLTURA HANS BERGER

24 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Dekrete - 1 Teil - Jahr 2011 Decreti - Parte 1 - Anno 2011 Autonome Provinz Bozen - Südtirol DEKRET DES DIREKTORS DES ITALIENISCHEN BILDUNGSRESSORTS vom 22. März 2011, Nr. 80 Übertragung der Funktionen laut Absatz 1, Artikel 2 des Dekrets des Landeshauptmanns vom , Nr 25, sowie derjenigen laut Absatz 15, Artikel 6 des Landesgesetztes vom 22. Oktober 1993, Nr. 17 Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige DECRETO DEL DIRTTORE DEL DIPARTIMENTO ISTRUZIONE E FORMAZIONE ITALIANA del 22 marzo 2011, n. 80 Delega delle funzioni di cui al comma 1, articolo 2, del decreto del Presidente della Provincia del 31 maggio 1995, N. 25, nonchè di quelle previste dal comma 15, art. 6 della Legge provinciale del 22 ottobre 1993, N. 17 DER DIREKTOR DES ITALIENISCHEN BILDUNGSRESSORTS hat festgestellt, dass laut Artikel 2, Absatz 1 der Verordnung über Verfahren, Ankäufe und Dienstleistungen, die in Regie durchzuführen sind (D.LH. vom 31. Mai 1995, Nr 25), die Durchführung der genannten Arbeiten, Ankäufe und Dienstleistungen von den Leitern der Abteilungen der Verwaltung, wenn es sich um Ausgaben der zentralen Ämter handelt, verfügt wird; hat weiters festgestellt, dass laut Artikel 6, Absatz 15 des Landesgesetzes vom 22. Oktober 1993, Nr. 17, der Abteilungsdirektor Verträge für Lieferungen und Dienstleistungen über einen geschätzten Betrag nach Abzug der MWSt. unter Euro mittels direkter freihändiger Vergabe an den Lieferanten vergibt; IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO ISTRUZIONE E FORMAZIONE ITALIANA Premesso che il comma 1, articolo 2, del regolamento in materia di procedure negoziali e d acquisti in economia approvato con Decreto del Presidente della Provincia 31 maggio 1995, n. 25 prevede che i contatti per l affidamento di servizi e forniture vengano disposti dai direttori di ripartizione per i rispettivi ambiti di competenza; Premesso, inoltre, che il comma 15, articolo 6, della legge provinciale 22 ottobre 1993, n. 17 prevede, tra il resto, che il direttore di ripartizione proceda a procedura negoziata diretta con i fornitori per l affidamento di contratti per forniture e servizi di importo stimato inferiore ad euro 20,000,00 al netto dell I.V.A.; hat festgestellt, dass laut Artikel 10, Absatz 5 des Landesgesetzes vom 23. April 1992, Nr. 10 der Abteilungsdirektor einzelne Verwaltungsbefugnisse, die in seine Zuständigkeit fallen, dem für den Sachbereich zuständigen Amtsdirektor übertragen kann; die diesbezüglichen Maßnahmen werden im Amtsblatt der Region veröffentlicht; hat festgestellt, dass im vorliegenden Fall die Befugnisse des Verwaltungsdirektors vom Ressortsdirektors aufgrund der Bestimmungen laut Art. 14, Absatz 1, des Landesgesetzes vom und laut Art. 6, Absatz 5 des Landesgestztes Nr. 10 vom , sowie laut Art. 14, Absatz 6, des o.a. Landesgesetztes Nr. 15, durchgeführt werden; hat festgestellt, dass der Pädagogische Bereich dem Amt und dass der Bereichkoordinator dem Amtsdirektor laut Art. 3 des Landesgesetztes Nr. 10 vom gleichgestellt werden; Considerato che ai sensi dell articolo 10, comma 5, della legge provinciale 23 aprile 1992, n. 10, è facoltà del direttore di ripartizione di delegare singole funzioni amministrative di propria competenza al direttore d ufficio competente per materia, con provvedimento da pubblicare nel Bollettino Ufficiale della Regione; Considerato che nella fattispecie le funzioni di direttore di ripartizione sono svolte dal direttore di dipartimento per effetto delle disposizioni di cui all art. 14, comma 1, della L.P. n. 15 del 23 dicembre 2010 e all art. 6, comma 5 della L.P. n. 10 del 23 aprile 1992, n. 10 come integrato dall art. 14, comma 6, della citata L.P. n. 15; Considerato che l Area Pedagogica è equiparata all ufficio e il coordinatore dell area al direttore d ufficio ai sensi dell art. 3 della legge provinciale 23 aprile 1992, n. 10;

25 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ erachtet es für notwendig, um die Erledigung der Verwaltungsaufgaben zu beschleunigen, dem oben genannten Amtsdirektor die von der Verordnung für die Durchführung von Verfahren, Ankäufe und Dienstleistungen in Regie vorgesehenen Befugnisse, gemäß Dekret des Landeshauptmannes vom 31. Mai 1995, Nr. 25, zu übertragen; und aus den gleichen Gründen die vom Absatz 15, Art. 6 des Landesgesetztes Nr. 17 vom vorgesehenen Verfahren, beschränkt auf die Lieferungsverträge und Dienstleistungen über einen geschätzten Betrag nach Abzug der MWSt. unter Euro Ritenuto, per motivi di speditezza nell espletamento delle funzioni amministrative, di delegare ai direttore dell Area Pedagogica le funzioni previste dal regolamento in materia di procedure negoziali e d acquisti e servizi in economia ai sensi del Decreto del Presidente della Provincia 31 maggio 1995, n. 25 e per le stesse motivazioni le procedure previste dal comma 15 dell art. 6 della legge provinciale 22 ottobre 1993, n, 17 limitatamente ai contratti per forniture e servizi di importo stimato inferiore ad euro 20,000,00, al netto dell I.V.A.; verfügt, 1. dem Direktor des Pädagogischen Bereichs vom italienischen Bildugsressort, Prof. Laura Portesi, werden die Befugnisse für die Durchführung von Arbeiten, Ankäufe und Dienstleistungen in Regie, gemäß des Dekrets des Landeshauptmannes Nr. 25 vom , sowie die vom Absatz 15, Art. 6 des Landesgesetzes Nr. 17, vom , vorgesehenen Verfahren übertragen, beschränkt auf die Lieferungsverträge und Dienstleistungen über einen geschätzten Betrag nach Abzug der MWSt. unter Euro Das vorliegende Dekret wird dem Amtsblatt der Region für die vorgesehene Veröffentlichung verschickt. decreta, 1. al Direttore dell Area Pedagogica del Dipartimento Istruzione e formazione italiana, Prof.ssa Laura Portesi, sono delegate le funzioni di disporre l esecuzione di lavori, provviste e servizi in economia ai sensi del Decreto del Presidente della Provincia 31 maggio 1995, n. 25, nonché le procedure previste dal comma 15, articolo 6, della legge provinciale 22 ottobre 1993, n. 17, limitatamente ai contratti per forniture e servizi stimato inferiore ad euro ,00, al netto dell I.V.A.; 2. il presente decreto sarà inviato al Bollettino Ufficiale della Regione per la prescritta pubblicazione. DER DIREKTOR DES ITALIENISCHEN BILDUNGSRESSORTS DR. IVAN ECCLI IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO ISTRUZIONE E FORMAZIONE ITALIANA DOTT. IVAN ECCLI

26 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Dekrete - 1 Teil - Jahr 2011 Decreti - Parte 1 - Anno 2011 Autonome Provinz Bozen - Südtirol DEKRET DES ABTEILUNGSDIREKTORS vom 2. März 2011, Nr. 93/34.2 Zwangsliquidation im Verwaltungswege der Sozialgenossenschaft "Jugendinfogiovani Genossenschaft Onlus". Ermächtigung zum Abschluss der Liquidation Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige DECRETO DEL DIRETTORE DI RIPARTIZIONE del 2 marzo 2011, n. 93/34.2 Liquidazione coatta amministrativa della cooperativa sociale "Jugendinfogiovani società cooperativa Onlus". Autorizzazione alla chiusura della liquidazione DER DIREKTOR DER ABTEILUNG INNOVATION, FORSCHUNG, ENTWICKLUNG UND GENOSSENSCHAFTEN: Hat in die Artikel 194 und folgende des Königlichen Dekretes vom 16. März 1942, Nr. 267, in geltender Fassung, eingesehen, welche die Zwangsliquidation im Verwaltungswege regeln. Hat im Besonderen in Artikel 213 des Königlichen Dekretes vom 16. März 1942, Nr. 267, in geltender Fassung über den Abschluss der Liquidation eingesehen: dieser sieht vor, dass die Liquidationsschlussbilanz, zusammen mit der Abrechnung über die Geschäftsführung und dem Verteilungsplan, bei der Aufsichtsbehörde eingereicht werden müssen, diese ermächtigt die Hinterlegung dieser Unterlagen bei der Gerichtskanzlei, bezahlt die Entschädigung des Liquidationskommissärs und verfügt die Veröffentlichung. IL DIRETTORE DELLA RIPARTIZIONE INNOVAZIONE, RICERCA, SVILUPPO E COOPERATIVE: Visti gli articoli 194 e seguenti del Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267 e successive modifiche che disciplinano la liquidazione coatta amministrativa. Visto in particolare l articolo 213 del Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267 e successive modifiche che disciplina la chiusura della liquidazione, dispone che il bilancio finale della liquidazione con il conto della gestione ed il piano di riparto tra i creditori, devono essere sottoposti all autorità che vigila sulla liquidazione, la quale ne autorizza il deposito presso la cancelleria del tribunale, liquida il compenso al commissario e ne dispone la pubblicazione. Hat in das Gesetz vom 17. Juli 1975, Nr. 400, in geltender Fassung, eingesehen, welches die Bestimmungen im Bereich der Vereinheitlichung und Beschleunigung des Verfahrens der Zwangsliquidation der genossenschaftlichen Körperschaften regelt. Vista la legge 17 luglio 1975, n. 400 e successive modifiche, che reca norme intese ad uniformare ed accelerare la procedura di liquidazione coatta amministrativa degli enti cooperativi. Hat in das Ministerialdekret vom 23 Februar 2001 in geltender Fassung erlassen vom Ministerium für Arbeit und soziale Vorsorge, eingesehen. Hat in Artikel 36 des Regionalgesetzes vom 9. Juli 2008, Nr. 5 Neue Regelung der Aufsicht über die genossenschaftlichen Körperschaften eingesehen. Visto il D.M. 23 febbraio 2001 e successive modifiche emanato dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale; Visto l articolo 36 della legge regionale 9 luglio 2008, n. 5 La nuova disciplina della vigilanza sugli enti cooperativi. Hat in den Beschluss der Landesregierung Nr vom eingesehen, der die Zwangsliquidation im Verwaltungswege der Sozialgenossenschaft JugendInfoGiovani mit Sitz in Bozen, Kapuzinergasse, Nr. 2 verfügt, und als Vista la deliberazione della Giunta Provinciale n del con cui è stata disposta la liquidazione coatta amministrativa della cooperativa sociale JugendInfoGiovani, con sede a Bolzano, Via Cappuccini, 2, nominando il com-

27 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Liquidationskommissärin Dr. Sabrina Giuriato ernannt hat ohne das Überwachungskomitee zu ernennen. Hat in das Schreiben der Liquidationskommissärin vom , Prot. Nr /36691 vom eingesehen, mit welchem die Ermächtigung für die Hinterlegung bei der Gerichtskanzlei der Liquidationsschlussbilanz, der Abrechnung über die Geschäftsführung und des Verteilungsplans sowie die Auszahlung der Entschädigung des Liquidationskommissärs sowie der Verfahrenskosten beantragt werden, wobei folgende Unterlagen beigelegt werden: 1) Liquidationsschlussbilanz, Abrechnung über die Geschäftsführung und Verteilungsplan; 2) Antrag Auszahlung Entschädigung; 3) Rechnung des Liquidationskommissärs; 4) Bestätigung betreffend di Insolvenz und die Verantwortlichkeit der Verwalter. Stellt die Anwesenheit von genügendem Aktivbestand im Vermögen der Genossenschaft für die Auszahlung der Entschädigung von Euro 5.987,50, 20 Prozent als Steuereinbehalt abgezogen, zu Gunsten der Liquidationskommissärin fest und erachtet es für zweckmäßig, dass diese Entschädigung seitens der Liquidationkommissärin einbehalten und eingenommen wird, da die genannte Liquidationskommissärin von der Landesverwaltung ernannt wurde, ihre Aufgabe ausgeübt und im öffentlichen Interesse gearbeitet hat. missario liquidatore nella persona della dottoressa Sabrina Giuriato, senza disporre la nomina del comitato di sorveglianza. Vista la comunicazione del commissario liquidatore del , prot. n /35685 del con cui il commissario liquidatore richiede l autorizzazione al deposito presso la cancelleria del Tribunale del bilancio finale di liquidazione, del conto di gestione e del piano di riparto nonché richiede la liquidazione del proprio compenso e delle spese di procedura anticipate, allegando la seguente documentazione: 1) Bilancio finale di liquidazione, conto della gestione, piano di riparto; 2) Richiesta liquidazione compenso; 3) Parcella del commissario liquidatore; 4) Attestazione sullo stato di insolvenza e responsabilità degli amministratori. Preso atto della presenza nel patrimonio della cooperativa di fondi sufficienti per coprire il compenso del commissario liquidatore e ritenuto quindi necessario che tale compenso pari ad Euro 5.987,50, detratta la ritenuta d acconto del 20%, venga trattenuto ed incassato dal commissario liquidatore in quanto il citato commissario liquidatore è stato nominato dalla amministrazione provinciale, ha svolto il proprio compito ed ha agito nell interesse pubblico. Erachtet es für dringend und notwendig die Liquidationskommissärin zu ermächtigen, die bevorrechtigten und nicht bevorrechtigten Gläubiger gemäß beigelegtem Verteilungsplan auszuzahlen. Ritenuto urgente e necessario autorizzare il commissario liquidatore a pagare i creditori privilegiati e quelli chirografari nella proporzione che risulta dal piano di riparto allegato. Erachtet es für dringend und notwendig die Liquidationskommissärin zur Hinterlegung bei der Gerichtskanzlei der Liquidationsschlussbilanz, der Abrechnung über die Geschäftsführung und des Verteilungsplans zu ermächtigen. Ritenuto urgente e necessario autorizzare il commissario liquidatore a depositare nella cancelleria del tribunale il bilancio finale di liquidazione, il conto di gestione ed il piano di riparto. Erachtet es für notwendig das oben genannte Dekret im Amtsblatt der Region zu veröffentlichen. und verfügt Ritenuto necessario pubblicare il sopra citato decreto sul Bollettino Ufficiale della Regione. decreta

28 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ ) die Liquidationskommissärin Dr. Sabrina Giuriato, zwecks Abschluss des Verfahrens der Zwangsliquidation im Verwaltungswege der Sozialgenossenschaft JugendInfoGiovani mit Sitz in Bozen, Kapuzinergasse,Nr. 2, zu ermächtigen, bei der Gerichtskanzlei die Liquidationsschlussbilanz, die Abrechnung über die Geschäftsführung und den Verteilungsplan, welche diesem Dekret beigelegt und wesentliche Teile sind zu hinterlegen. 2) die Liquidationskommissärin zu ermächtigen, die bevorrechtigten und nicht bevorrechtigten Gläubiger gemäß beigelegtem Verteilungsplan auszuzahlen. 3) Die Liquidationskommissärin zu ermächtigen, den Betrag von Euro 5.987,50, 20 Prozent als Steuereinbehalt abgezogen, als Entschädigung einzunehmen. 4) Dieses Dekret im Amtsblatt der Region zu veröffentlichen. 1) di autorizzare, ai fini della chiusura della procedura di liquidazione coatta amministrativa della cooperativa sociale JugendInfoGiovani con sede a Bolzano, Via Cappuccini, 2 il commissario liquidatore incaricato, dott.ssa Sabrina Giuriato a depositare presso la cancelleria del tribunale il bilancio finale di liquidazione, il conto di gestione ed il piano di riparto, allegati al presente decreto e che ne costituiscono parte integrante. 2) di autorizzare il commissario liquidatore a pagare i creditori privilegiati e quelli chirografari nella proporzione che risulta dal piano di riparto allegato. 3) di autorizzare il commissario liquidatore a trattenere ed incassare l importo di Euro 5.987,50, detratta la ritenuta d acconto del 20 percento, a titolo di compenso. 4) di pubblicare il presente decreto sul Bollettino Ufficiale della Regione. DER DIREKTOR DER ABTEILUNG INNOVATION, FORSCHUNG, ENTWICKLUNG UND GENOSSENSCHAFTEN DR. MAURIZIO BERGAMINI RICCOBON IL DIRETTORE DELLA RIPARTIZIONE INNOVAZIONE, RICERCA, SVILUPPO E COOPERATIVE DOTT. MAURIZIO BERGAMINI RICCOBON

29 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Ripartizione 34 Innovazione, ricerca, sviluppo e cooperative Autonome Provinz Bozen Abteilung 34 Innovation, Forschung, Entwicklung und Genossenschaftswesen Liquidazione coatta: Cooperativa sociale JUGENDINFOGIOVANI - Onlus Direttore d'ufficio: D.ssa Manuela Paulmichl Comm. Liquidatore: D.ssa Sabrina Giuriato RIPARTO FINALE La sottoscritta D.ssa Sabrina Giuriato, commissario liquidatore della liquidazione coatta in oggetto Premesso - che in base al Rendiconto finale rimane a disposizione della procedura l'importo di ,23; - che le competenze del sottoscritto commissario liquidatore ammontano ad 5.987,50. Chiede l autorizzazione alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale assieme al Rendiconto, cosicché, nel termine di venti giorni, ogni interessato potrà presentare le sue osservazioni, il riparto finale come da seguente prospetto: - Importo a disposizione , Competenze comm. Liquidatore 5.987, Differenza ,73.- ================ Tale importo verrà destinato come segue in base ai privilegi rilevati nello stato passivo: Zwangsliquidierung: Sozialgenossenschaft JU- GENDINFOGIOVANI - Onlus Amtsdirektor: Frau Dr. Manuela Paulmichl Liquidierungskommissarin: Frau Dr. Sabrina Giuriato ENDABTEILUNG Die Unterfertigte Frau Dr. Sabrina Giuriato, Liquidierungskommissarin der Zwangsauflösung wie im Betreff angegeben Vorausgeschickt - aufgrund der abschließenden Rechnungslegung bleibt dem Verfahren der Restbetrag von Euro ,23 zur Verfügung; - das Honorar der Liquidationskomissarin beläuft sich auf 5.987,50 Euro; beantragt die Autorisierung der Veröffentlichung im Amtsblatt gemeinsam mit der Rechnungslegung, dem abschließenden Verteilungsplan laut nachfolgender Gesamtübersicht: - Verfügbarer Betrag , Honorar der Liquidierungskommissärin 5.987, Besagter ,73.- =============== Betrag wird wie folgt aufgrund der festgestellten Vorrechte im Passivstand zugeteilt:

30 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Nome Importo % Pagamento BERTAGNOLLI URSULA 1.565,08 24,84% 388,75 GUARNATI FABIANA 1.742,90 24,84% 432,92 STOLZLECHNER GABRIELLA 3.443,93 24,84% 855,44 VENTURIN SILVIA 3.664,83 24,84% 910,30 COLTRO SANDRA - 24,84% - OVERKAMP MARION 999,07 24,84% 248,16 INPS - Sede di Bolzano ,98 24,84% 7.607,17 TOTALE , ,73 Bolzano, Con Osservanza Il Comm. Liquidatore D.ssa Sabrina Giuriato

31 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Ripartizione 34 Innovazione, ricerca, sviluppo e cooperative Liquidazione coatta: Cooperativa sociale JUGENDINFOGIOVANI - Onlus Direttore d'ufficio: D.ssa Manuela Paulmichl Comm. Liquidatore: D.ssa Sabrina Giuriato BILANCIO FINALE E RENDICONTO La sottoscritta D.ssa Sabrina Giuriato, commissario liquidatore della liquidazione coatta in oggetto premesso che sono state realizzate tutte le attività, presenta alla il rendiconto della gestione a norma dell art. 213 L.F. e rispettivamente chiede che venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale, cosicché, nel termine di venti giorni, ogni interessato potrà presentare le sue osservazioni: Autonome Provinz Bozen Abteilung 34 Innovation, Forschung, Entwicklung und Genossenschaftswesen Zwangsliquidierung: Sozialgenossenschaft JUGENDINFOGIOVANI - Onlus Amtsdirektor: Frau Dr. Manuela Paulmichl Liquidierungskommissarin: Frau Dr. Sabrina Giuriato ENDGUELTIG BILANZ UND RECHNUNGSLEGUNG Die Unterfertigte Frau Dr. Sabrina Giuriato, Liquidierungskommissarin der Zwangsauflösung wie im Betreff angegeben vorausgeschickt dass alle Ziele erreicht wurden, wird die Rechnungslegung der Geschäftsführung laut Finanzgesetzt Art. 213 vorgelegt, und diesbezüglich beantragt diese im Amtsblatt der Region zu veröffentlichen, sodass innerhalb der gesetzlichen Frist von 20 Tagen alle Interessierten Anmerkungen dazu vorlegen können. BILANCIO FINALE / STATO PATRIMONIALE ATTIVO / AKTIVA Banca ,23.- Perdita d esercizio ,38.- Totale a pareggio ,61.- CONTO ECONOMICO COSTI / KOSTEN Costi della liquidazione 7.035,32.- Sopravvenienze passive ,06.- Totale ,38.- ENDGUELTIG BILANZ PASSIVO / PASSIVA Debiti ,61.- Totale ,61.- RICAVI / ERTRAGE Perdita d esercizio ,38.- Totale ,38.- PATRIMONIO NETTO DI LIQUIDAZIONE Banca ,23.- Debiti ,61.- Differenza ,38.-

32 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ ENTRATE: Vendita merci Incasso crediti Interessi attivi c/c bancario TOTALE USCITE: Spese bancarie libretto Invio Raccomandate Importi in prededuzione Imposta di bollo su libretto TOTALE EINNAHMEN: Verkauf von Waren Einzug Ausstände Aktivzinsen Bank K/K Gesamt AUSGABEN: Bankspesen Sparbuch Versendung Einschreibebriefe Betrag Vorabzug Stempelsteuer auf Sparbuch Gesamt , , , ,05.- =========== 26, , , , ,82.- =========== RIEPILOGO Entrate Uscite Differenza ZUSAMMENFASSUNG Einnahmen Ausgaben Differenzbetrag , , ,23.- =========== Che si trovano depositati sul libretto a risparmio n. 52/ /52 della Banca Popolare dell'alto Adige Soc. Coop. a Bolzano intestato alla liquidazione coatta. L importo di ,23, dedotte le competenze del Commissario Liquidatore e le spese successive, dovrà servire a pagare i creditori privilegiati e quelli chirografari nella proporzione che risulterà dal piano di riparto finale. welcher auf dem Sparbuch Nr. 52/ /52 bei der Südtiroler Volksbank Bozen lautend auf Zwangsauflösung hinterlegt ist. Der Betrag von ,23 muss nach Abzug des Honorars für die Liquidierungskommissarin und nach Abzug aller nachfolgenden Spesen zur Bezahlung der bevorzugten Gläubiger und jener bevorrechtigten in Proportion des abschließenden Aufteilungsplans ausbezahlt werden. Bolzano, Con Osservanza Il Comm. Liquidatore D.ssa Sabrina Giuriato

33 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Dekrete - 1 Teil - Jahr 2011 Decreti - Parte 1 - Anno 2011 Autonome Provinz Bozen - Südtirol DEKRET DES AMTSDIREKTORS vom 15. März 2011, Nr. Reg.6.1/98 L.G. vom , Nr. 10 Art. 1-bis; Festlegung der Richtwerte für die Festsetzung der Enteignungsvergütungen Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige DECRETO DEL DIRETTORE D'UFFICIO del 15 marzo 2011, n. Reg.6.1/98 L.P. del , n. 10, art. 1-bis; individuazione dei valori di riferimento per la determinazione delle indennità di espropriazione DER AMTSDIREKTOR SCHÄTZAMT NACH EINSICHT in das Landesgesetz vom , Nr. 10 über Enteignungen für gemeinnützige Zwecke in Bereiche für die das Land zuständig ist; NACH EINSICHT in den Artikel 1-bis des genannten Landesgesetzes, laut welchem die Aufgaben und Obliegenheiten gemäß Artikel 1 unter Beachtung der Verfahren und Kriterien desselben Gesetzes von den Gemeinden wahrgenommen werden, wenn es sich um gemeinnützige Vorhaben handelt, die in den Zuständigkeitsbereich der Gemeinden, Betriebe oder Konsortien derselben fallen; FESTGESTELLT, dass laut Absatz 2 von Artikel 1-bis des Landesgesetzes 10/91 im Schätzungsverfahren die Richtwerte für die Festsetzung der Enteignungsvergütungen zu berücksichtigen sind, welche jährlich vom Schätzamt des Landes festgelegt werden ; NACH KENNTNISNAHME der im vergangenen Jahr festgelegten Enteignungsvergütungen für Baugründe, in den Gemeinden der Provinz Bozen; NACH BERÜCKSICHTIGUNG des Liegenschaftenmarktes in der Provinz Bozen, mit besonderem Augenmerk auf die Preise der Baugründe; IN ANBETRACHT, dass die festgelegten Richtwerte ausschließlich für die Anwendung des Landesgesetzes vom , Nr. 10 Wirksamkeit haben, verfügt IL DIRETTORE D UFFICIO ESTIMO VISTA la L.P. del , n. 10 in materia di espropriazioni per causa di pubblica utilitá per tutte le materie di competenza provinciale; VISTO l articolo 1-bis della citata legge provinciale nel quale è stabilito che le funzioni ed incombenze di cui all articolo 1 sono esercitate dai comuni con l osservanza delle procedure e dei criteri di cui alla stessa legge, qualora siano riferite ad opere od interventi di interesse pubblico di competenza dei comuni, loro aziende o consorzi; PRESO ATTO, che ai sensi del comma 2 dell articolo 1-bis della L.P. 10/91 nelle operazioni di stima dovranno essere rispettati i valori di riferimento per la determinazione delle indennità di espropriazione stabiliti annualmente dall'ufficio Estimo della Provincia ; VISTE le indennitá di espropriazione relative ai terreni edificabili, determinate nei comuni della provincia di Bolzano, nell anno precedente; VERIFICATO il mercato immobiliare nella provincia di Bolzano, con particolare riguardo ai prezzi delle aree edificabili; CONSIDERATO che i valori individuati sono riferimento esclusivamente per l applicazione della legge provinciale del , n. 10, decreta

34 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ ) Die gemäß Absatz 2, Artikel 1-bis L.G. vom , Nr. 10 für das Jahr 2011 festgelegten Richtwerte für die Festsetzung der Enteignungsvergütungen sind in der anliegenden Tabelle angeführt. Auf die Richtwerte sind, in den vom Artikel 7 quinquies des L.G. 10/91 ausdrücklich angegebenen Fällen, die entsprechenden Reduzierungen anzuwenden. 1) I valori di riferimento per la determinazione delle indennitá di espropriazione di cui all articolo 1-bis della legge provinciale del , n. 10 per l anno 2011 sono quelli riportati nella tabella allegata. Ai valori di riferimento sono da applicare le riduzioni previste dall articolo 7 quinquies della L.P. 10/91 nei casi espressamente indicati dalla norma. Dieses Dekret samt Anlage im Amtsblatt der Autonomen Region Trentino - Südtirol, im Sinne von Artikel 28 des L.G. vom , Nr. 17 zu veröffentlichen. Il presente decreto sará pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige ai sensi dell articolo 28 della L.P. del , n. 17. DER AMTSDIREKTOR DIPL. AGR. RUPERT CODALONGA IL DIRETTORE D UFFICIO DIPL. AGR. RUPERT CODALONGA

35 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Anlage - Allegato: RICHTWERTE VALORI DI RIFERIMENTO 2011 L.G. vom , Nr Enteignungen für gemeinnützige Zwecke, Art. 1-bis, Abs. 2 - Richtwerte für die Festsetzung der Enteignungsvergütungen für das Jahr 2011, verfügt mit Dekret Reg. Nr. 6.1/98/2011, vom des Direktors des Schätzamtes. Auf die Richtwerte sind, in den vom Artikel 7 quinquies des L.G. 10/91 ausdrücklich angegebenen Fällen, die entsprechenden Reduzierungen anzuwenden. Der Verkehrswert der im Bauleitplan als Wohnbau- und Gewerbezonen ausgewiesenen Flächen wird im Rahmen der Richtwerte ermittelt. L.P , n Espropriazione per pubblica utilià, Art. 1-bis, comma 2 - Valori di riferimento per la determinazione delle indennità di espropriazione per l'anno 2011, approvati con decreto Reg. n. 6.1/98/2011, del del direttore dell'ufficio Estimo. Ai valori di riferimento sono da applicare le riduzioni previste dell'articolo 7 quinquies della L.P. 10/91 nei casi espressamente indicati dalla norma. Il valore venale di aree destinate urbanisticamente a zone residenziali e a zone per insediamenti produttivi è individuato nell'ambito dei valori di riferimento. NR. GEMEINDE ORTSKERNE UND WOHN- RANDGEBIETE UND GEWERBEGEBIETE GEBIETE KLEINERE ÖRTLICHKEITEN COMUNE CENTRO EDIFICATO E ZONE PERIFERICHE E ZONE PRODUTTIVE ZONE ABITATE LOCALITÁ MINORI Euro/m² Euro/m² Euro/m² 1 ALDEIN ALDINO 220,00-155,00 155,00-125,00 120,00-80,00 2 ANDRIAN ANDRIANO 450,00-345,00 410,00-275,00 215,00-180,00 3 ALTREI ANTERIVO 170,00-135,00 125,00-110,00 110,00-75,00 4 EPPAN APPIANO 540,00-380,00 360,00-210,00 230,00-155,00 5 HAFLING AVELENGO 300,00-230,00 230,00-165,00 125,00-110,00 6 ABTEI BADIA 755,00-530,00 530,00-330,00 265,00-200,00 7 BARBIAN BARBIANO 300,00-200,00 220,00-155,00 145,00-115,00 8 BOZEN BOLZANO 9 PRAGS BRAIES 10 BRENNER BRENNERO 11 BRIXEN BRESSANONE 12 BRANZOLL BRONZOLO 1.500, , ,00-720,00 325,00-235,00 270,00-180,00 210,00-180,00 135,00-120,00 245,00-185,00 185,00-155,00 125,00-110, ,00-700,00 650,00-300,00 295,00-220,00 490,00-315,00 345,00-250,00 240,00-205,00

36 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Auf die Richtwerte sind, in den vom Artikel 7 quinquies des L.G. 10/91 ausdrücklich angegebenen Fällen, die entsprechenden Reduzierungen anzuwenden. Ai valori di riferimento sono da applicare le riduzioni previste dell'articolo 7 quinquies della L.P. 10/91 nei casi espressamente indicati dalla norma. NR. GEMEINDE ORTSKERNE UND WOHN- RANDGEBIETE UND GEWERBEGEBIETE GEBIETE KLEINERE ÖRTLICHKEITEN COMUNE CENTRO EDIFICATO E ZONE PERIFERICHE E ZONE PRODUTTIVE ZONE ABITATE LOCALITÁ MINORI Euro/m² Euro/m² Euro/m² 13 BRUNECK BRUNICO 990,00-635,00 635,00-425,00 275,00-225,00 14 KUENS CAINES 425,00-300,00 315,00-175,00 210,00-155,00 15 KALTERN CALDARO 490,00-265,00 395,00-265,00 230,00-170,00 16 FREIENFELD CAMPO DI TRENS 270,00-210,00 210,00-120,00 160,00-105,00 17 SAND IN TAUFERS CAMPO TURES 18 KASTELBELL TSCHARS CASTELBELLO CIARDES 19 KASTELRUTH CASTELROTTO 20 TSCHERMS CERMES 21 KIENS CHIENES 22 KLAUSEN CHIUSA 23 KARNEID CORNEDO 24 KURTATSCH CORTACCIA 25 KURTINIG CORTINA ALL'ADIGE 26 KURFAR CORVARA 27 GRAUN I. VINSCHGAU CURON VENOSTA 480,00-320,00 320,00-255,00 205,00-135,00 370,00-255,00 255,00-190,00 170,00-135,00 690,00-440,00 440,00-250,00 280,00-180,00 470,00-360,00 360,00-275,00 220,00-160,00 440,00-300,00 300,00-230,00 195,00-155,00 485,00-275,00 395,00-170,00 230,00-125,00 380,00-275,00 275,00-180,00 250,00-130,00 330,00-250,00 250,00-155,00 190,00-150,00 290,00-215,00 275,00-215,00 150,00-135,00 750,00-530,00 530,00-395,00 265,00-195,00 195,00-130,00 155,00-125,00 125,00-80,00

37 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Auf die Richtwerte sind, in den vom Artikel 7 quinquies des L.G. 10/91 ausdrücklich angegebenen Fällen, die entsprechenden Reduzierungen anzuwenden. Ai valori di riferimento sono da applicare le riduzioni previste dell'articolo 7 quinquies della L.P. 10/91 nei casi espressamente indicati dalla norma. NR. GEMEINDE ORTSKERNE UND WOHN- RANDGEBIETE UND GEWERBEGEBIETE GEBIETE KLEINERE ÖRTLICHKEITEN COMUNE CENTRO EDIFICATO E ZONE PERIFERICHE E ZONE PRODUTTIVE ZONE ABITATE LOCALITÁ MINORI Euro/m² Euro/m² Euro/m² 28 TOBLACH DOBBIACO 29 NEUMARKT EGNA 30 PFALZEN FALZES 31 VÖLS FIÉ 32 FRANZENSFESTE FORTEZZA 33 VILLNÖSS FUNES 34 GAIS GAIS 35 GARGAZON GARGAZZONE 36 GLURNS GLORENZA 37 LATSCH LACES 38 ALGUND LAGUNDO 39 LAJEN LAION 40 LEIFERS LAIVES 41 LANA LANA 42 LAAS LASA 510,00-350,00 350,00-210,00 195,00-145,00 510,00-405,00 405,00-225,00 230,00-200,00 500,00-300,00 300,00-210,00 185,00-155,00 590,00-380,00 345,00-200,00 185,00-155,00 255,00-190,00 190,00-125,00 125,00-115,00 315,00-210,00 200,00-130,00 135,00-90,00 440,00-300,00 300,00-165,00 160,00-150,00 445,00-270,00 270,00-205,00 220,00-180,00 255,00-190,00 240,00-180,00 150,00-110,00 380,00-265,00 255,00-190,00 180,00-140,00 675,00-445,00 410,00-235,00 255,00-225,00 360,00-235,00 235,00-160,00 210,00-135,00 925,00-615,00 650,00-330,00 260,00-210,00 525,00-290,00 350,00-175,00 250,00-200,00 260,00-190,00 215,00-155,00 140,00-130,00

38 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Auf die Richtwerte sind, in den vom Artikel 7 quinquies des L.G. 10/91 ausdrücklich angegebenen Fällen, die entsprechenden Reduzierungen anzuwenden. Ai valori di riferimento sono da applicare le riduzioni previste dell'articolo 7 quinquies della L.P. 10/91 nei casi espressamente indicati dalla norma. NR. GEMEINDE ORTSKERNE UND WOHN- RANDGEBIETE UND GEWERBEGEBIETE GEBIETE KLEINERE ÖRTLICHKEITEN COMUNE CENTRO EDIFICATO E ZONE PERIFERICHE E ZONE PRODUTTIVE ZONE ABITATE LOCALITÁ MINORI Euro/m² Euro/m² Euro/m² 43 LAUREIN LAUREGNO 44 LÜSEN LUSON 185,00-125,00 155,00-125,00 105,00-85,00 260,00-175,00 205,00-145,00 140,00-105,00 45 MARGREID MAGRÉ 310,00-215,00 215,00-180,00 175,00-145,00 46 MALS MALLES 47 ENNEBERG MAREBBE 48 MARLING MARLENGO 49 MARTELL MARTELLO 50 MÖLTEN MELTINA 51 MERAN MERANO 52 WELSBERG MONGUELFO 53 MONTAN MONTAGNA 54 MOOS IN PASSEIER MOSO IN PASSIRIA 55 NALS NALLES 56 NATURNS NATURNO 57 NATZ - SCHABS NAZ - SCIAVES 305,00-210,00 230,00-115,00 140,00-105,00 600,00-350,00 390,00-195,00 210,00-155,00 525,00-350,00 350,00-175,00 260,00-200,00 215,00-155,00 155,00-125,00 140,00-105,00 290,00-190,00 180,00-150,00 115,00-105, ,00-615,00 700,00-380,00 290,00-235,00 365,00-265,00 265,00-200,00 180,00-140,00 350,00-270,00 270,00-200,00 160,00-130,00 245,00-210,00 210,00-140,00 130,00-85,00 470,00-300,00 335,00-235,00 230,00-170,00 535,00-360,00 360,00-240,00 205,00-200,00 485,00-345,00 345,00-210,00 205,00-170,00

39 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Auf die Richtwerte sind, in den vom Artikel 7 quinquies des L.G. 10/91 ausdrücklich angegebenen Fällen, die entsprechenden Reduzierungen anzuwenden. Ai valori di riferimento sono da applicare le riduzioni previste dell'articolo 7 quinquies della L.P. 10/91 nei casi espressamente indicati dalla norma. NR. GEMEINDE ORTSKERNE UND WOHN- RANDGEBIETE UND GEWERBEGEBIETE GEBIETE KLEINERE ÖRTLICHKEITEN COMUNE CENTRO EDIFICATO E ZONE PERIFERICHE E ZONE PRODUTTIVE ZONE ABITATE LOCALITÁ MINORI Euro/m² Euro/m² Euro/m² 58 WELSCHNOFEN NOVA LEVANTE 59 DEUTSCHNOFEN NOVA PONENTE 60 AUER ORA 61 ST. ULRICH ORTISEI 62 PARTSCHINS PARCINES 63 PERCHA PERCA 64 PLAUS PLAUS 335,00-245,00 245,00-180,00 150,00-110,00 335,00-220,00 280,00-175,00 150,00-140,00 500,00-350,00 350,00-240,00 230,00-170,00 820,00-545,00 545,00-360,00 295,00-220,00 435,00-300,00 300,00-180,00 220,00-165,00 540,00-350,00 310,00-200,00 215,00-170,00 320,00-270,00 270,00-200,00 155,00-145,00 65 WAIDBRUCK PONTE GARDENA 305,00-205,00 305,00-205,00 170,00-115,00 66 BURGSTALL POSTAL 67 PRAD AM STILFSERJOCH PRATO ALLO STELVIO 68 PRETTAU PREDOI 69 PROVEIS PROVES 70 RATSCHINGS RACINES 71 RASEN ANTHOLZ RASUN ANTERSELVA 72 RITTEN RENON 445,00-270,00 270,00-205,00 220,00-180,00 300,00-200,00 200,00-160,00 130,00-115,00 245,00-180,00 180,00-120,00 125,00-110,00 185,00-125,00 155,00-125,00 105,00-85,00 320,00-195,00 225,00-160,00 165,00-130,00 415,00-280,00 280,00-210,00 180,00-145,00 620,00-460,00 460,00-290,00 215,00-120,00

40 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Auf die Richtwerte sind, in den vom Artikel 7 quinquies des L.G. 10/91 ausdrücklich angegebenen Fällen, die entsprechenden Reduzierungen anzuwenden. Ai valori di riferimento sono da applicare le riduzioni previste dell'articolo 7 quinquies della L.P. 10/91 nei casi espressamente indicati dalla norma. NR. GEMEINDE ORTSKERNE UND WOHN- RANDGEBIETE UND GEWERBEGEBIETE GEBIETE KLEINERE ÖRTLICHKEITEN COMUNE CENTRO EDIFICATO E ZONE PERIFERICHE E ZONE PRODUTTIVE ZONE ABITATE LOCALITÁ MINORI Euro/m² Euro/m² Euro/m² 73 RIFFIAN RIFIANO 74 MÜHLBACH RIO PUSTERIA 75 RODENECK RODENGO 76 SALURN SALORNO 77 INNICHEN SAN CANDIDO 79 JENESIEN SAN GENESIO 80 ST. LEONHARD PASSEIER SAN LEONARDO I. PASS. 81 ST. LORENZEN S. LORENZO DI S. 82 ST. MARTIN IN THURN S. MARTINO IN BADIA 83 S. MARTIN IN PASSEIER S. MARTINO IN PASSIRIA 84 ST. PANKRAZ SAN PANCRAZIO 85 ST. CHRISTINA SANTA CRISTINA 86 SARNTAL SARENTINO 87 SCHENNA SCENA 88 WOLKENSTEIN SELVA GARDENA 445,00-315,00 315,00-190,00 210,00-155,00 315,00-220,00 250,00-190,00 145,00-110,00 270,00-200,00 200,00-135,00 130,00-115,00 400,00-285,00 285,00-145,00 160,00-125,00 510,00-350,00 350,00-210,00 185,00-145,00 400,00-300,00 300,00-220,00 160,00-120,00 410,00-250,00 220,00-125,00 180,00-115,00 490,00-350,00 350,00-175,00 245,00-155,00 360,00-260,00 260,00-185,00 140,00-105,00 410,00-270,00 270,00-195,00 180,00-115,00 260,00-190,00 185,00-155,00 140,00-105,00 820,00-545,00 545,00-365,00 295,00-220,00 355,00-250,00 285,00-210,00 155,00-115,00 640,00-430,00 410,00-235,00 245,00-165,00 820,00-545,00 545,00-365,00 295,00-220,00

41 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Auf die Richtwerte sind, in den vom Artikel 7 quinquies des L.G. 10/91 ausdrücklich angegebenen Fällen, die entsprechenden Reduzierungen anzuwenden. Ai valori di riferimento sono da applicare le riduzioni previste dell'articolo 7 quinquies della L.P. 10/91 nei casi espressamente indicati dalla norma. NR. GEMEINDE ORTSKERNE UND WOHN- RANDGEBIETE UND GEWERBEGEBIETE GEBIETE KLEINERE ÖRTLICHKEITEN COMUNE CENTRO EDIFICATO E ZONE PERIFERICHE E ZONE PRODUTTIVE ZONE ABITATE LOCALITÁ MINORI Euro/m² Euro/m² Euro/m² 89 MÜHLWALD SELVA MOLINI 90 U.L.F. i. WALDE ST. FELIX SENALE S. FELICE 91 SCHNALS SENALES 92 SEXTEN SESTO 93 SCHLANDERS SILANDRO 94 SCHLUDERNS SLUDERNO 95 STILFS STELVIO 96 TERENTEN TERENTO 97 TERLAN TERLANO 98 TRAMIN TERMENO 99 TISENS TESIMO 100 TIERS TIRES 101 TIROL TIROLO 102 TRUDEN TRODENA 103 TAUFERS i. MÜNSTER TUBRE 260,00-190,00 185,00-125,00 125,00-80,00 185,00-125,00 155,00-125,00 105,00-85,00 240,00-200,00 195,00-160,00 140,00-105,00 430,00-255,00 255,00-190,00 150,00-110,00 465,00-345,00 345,00-175,00 200,00-125,00 265,00-175,00 175,00-145,00 140,00-130,00 190,00-120,00 145,00-120,00 115,00-80,00 350,00-250,00 250,00-180,00 165,00-130,00 510,00-405,00 405,00-340,00 230,00-170,00 400,00-295,00 295,00-230,00 190,00-150,00 350,00-235,00 235,00-175,00 165,00-105,00 310,00-240,00 240,00-170,00 140,00-105,00 640,00-425,00 410,00-235,00 215,00-150,00 205,00-170,00 170,00-135,00 125,00-85,00 160,00-120,00 120,00-90,00 100,00-80,00

42 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Auf die Richtwerte sind, in den vom Artikel 7 quinquies des L.G. 10/91 ausdrücklich angegebenen Fällen, die entsprechenden Reduzierungen anzuwenden. Ai valori di riferimento sono da applicare le riduzioni previste dell'articolo 7 quinquies della L.P. 10/91 nei casi espressamente indicati dalla norma. NR. GEMEINDE ORTSKERNE UND WOHN- RANDGEBIETE UND GEWERBEGEBIETE GEBIETE KLEINERE ÖRTLICHKEITEN COMUNE CENTRO EDIFICATO E ZONE PERIFERICHE E ZONE PRODUTTIVE ZONE ABITATE LOCALITÁ MINORI Euro/m² Euro/m² Euro/m² 104 ULTEN ULTIMO 105 PFATTEN VADENA 106 OLANG VALDAORA 107 PFITSCH VAL DI VIZZE 108 AHRNTAL VALLE AURINA 109 GSIES VALLE CASIES 110 VINTL VANDOIES 111 VAHRN VARNA 112 FELDTHURNS VELTURNO 113 VÖRAN VERANO 114 NIEDERDORF VILLABASSA 115 VILLANDERS VILLANDRO 116 STERZING VIPITENO 117 WENGEN LA VALLE 260,00-190,00 185,00-155,00 140,00-105,00 305,00-200,00 200,00-170,00 185,00-155,00 540,00-370,00 345,00-230,00 170,00-135,00 290,00-205,00 205,00-145,00 165,00-130,00 375,00-260,00 260,00-175,00 185,00-155,00 290,00-225,00 260,00-195,00 150,00-110,00 315,00-250,00 250,00-190,00 175,00-110,00 680,00-440,00 440,00-190,00 270,00-170,00 450,00-310,00 340,00-245,00 220,00-140,00 245,00-185,00 185,00-155,00 125,00-110,00 365,00-265,00 265,00-200,00 180,00-145,00 300,00-200,00 220,00-155,00 145,00-115,00 455,00-350,00 350,00-225,00 185,00-105,00 330,00-220,00 220,00-125,00 165,00-105,00 DER AMTSDIREKTOR IL DIRETTORE D'UFFICIO Bozen, Bolzano Dipl. Agr. Rupert Codalonga

43 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Dekrete - 1 Teil - Jahr 2011 Decreti - Parte 1 - Anno 2011 Autonome Provinz Bozen - Südtirol DEKRET DES DIREKTORS DES DIENSTES vom 21. März 2011, Nr / Vorbeugung gegen die Tollwut Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige DECRETO DEL DIRETTORE DI SERVIZIO del 21 marzo 2011, n / Profilassi della rabbia Es wurde Einsicht genommen in das eigene Dekret Nr / vom betreffend die Vorbeugung gegen die Tollwut. Es wurde Einsicht genommen in das Ergebnis der Sitzung vom 2. Februar 2011 der Zentralen Kriseneinheit für Tollwut gemäß M.D. vom und festgestellt, dass die derzeitige epidemiologische Lage eine starke Reduzierung des Risikogebietes hinsichtlich der Impfung der Tiere, die der Weide und Alpung zugeführt werden, ermöglicht hat. Man beabsichtigt daher für den Kunden die Impfung zu vereinfachen, indem die Möglichkeit ihrer Ausführung auf die in der tierärztlichen Nutztierbetreuung tätigen Freiberufstierärzte ausgedehnt wird. Dies vorausgeschickt, wird vom Landesveterinärdirektor Folgendes verfügt Visto il proprio decreto n / del avente per oggetto la Profilassi della rabbia ; Visto l esito della riunione del 2 febbraio 2011 dell Unità Centrale di Crisi per la Rabbia di cui al D.M e constatato che la situazione epidemiologica attuale ha consentito una forte riduzione del territorio a rischio per quanto concerne la vaccinazione degli animali da condurre al pascolo e all alpeggio; Ritenuto pertanto di facilitare all utenza la vaccinazione stessa estendendone la possibilità di esecuzione ai veterinari libero-professionisti operanti nel settore dell assistenza zooiatrica per animali da reddito; Ciò premesso, il Direttore del Servizio veterinario provinciale decreta Artikel 1 Articolo 1 Abänderungen Modifiche 1. In Artikel 4 des eigenen Dekrets Nr / vom wird nach dem Absatz 3 der folgende Absatz 3bis eingefügt: 3bis. Die gemäß Artikel 11 des Landesgesetzes vom 13. Jänner 1983 Nr. 3 für die tierärztliche Betreuung konventionierten Freiberufstierärzte sind auch zur Ausführung der Pflichtimpfungen gemäß dieses Artikels ermächtigt. Nicht konventionierte Freiberufstierärzte, die an der Ausführung der Impfungen gemäß dieses Artikels interessiert sind, müssen eigens vom Verantwortlichen des betrieblichen tierärztlichen Dienstes des Südtiroler Sanitätsbetriebs ermächtigt werden. Über die erfolgte Impfung der Tiere gemäß des vorliegenden Absatzes muss vom die Impfung durchführenden Tierarzt eine entspre- 1. All articolo 4 del proprio decreto n / del dopo il comma 3 viene aggiunto il seguente comma 3bis: 3bis. I veterinari libero professionisti convenzionati ai sensi dell articolo 11 della Legge Provinciale 13 gennaio 1983 n. 3 per il servizio di assistenza zooiatrica si intendono autorizzati anche all esecuzione delle vaccinazioni obbligatorie di cui al presente articolo. Veterinari libero-professionisti non convenzionati, interessati all esecuzione delle vaccinazioni di cui al presente articolo, devono essere appositamente autorizzati dal Responsabile del Servizio veterinario aziendale dell Azienda sanitaria dell Alto Adige. Dell avvenuta vaccinazione di animali ai sensi del presente comma deve essere rilasciata da parte del

44 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ chende Bescheinigung ausgestellt werden und es muss eine Mitteilung an den betrieblichen tierärztlichen Dienst des Südtiroler Sanitätsbetriebs anhand des von diesem festgelegten Modus erfolgen. veterinario che esegue la vaccinazione apposita certificazione e ne deve essere data comunicazione al Servizio veterinario aziendale dell Azienda sanitaria dell Alto Adige secondo le modalità dallo stesso stabiliti. Artikel 2 Articolo 2 In-Kraft-Treten Entrata in vigore 1. Dieses Dekret tritt am Tag der Veröffentlichung in Kraft. 1. Il presente decreto entra in vigore il giorno della pubblicazione. Dieses Dekret ist im Amtsblatt der Region kundzumachen. Jeder, dem es obliegt, ist verpflichtet, es zu befolgen und für seine Befolgung zu sorgen. Il presente decreto sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. DER LANDESVETERINÄRDIREKTOR DR. PAOLO ZAMBOTTO IL DIRETTORE DEL SERVIZIO VETERINARIO PROVINCIALE DOTT. PAOLO ZAMBOTTO

45 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Deliberazioni - Parte 1 - Anno 2011 Regione Autonoma Trentino - Alto Adige DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE del 15 marzo 2011, n. 70 Modifiche allo statuto dell Azienda pubblica di servizi alla persona Cristani - De Luca di Mezzocorona ed approvazione del nuovo Statuto coordinato omissis La Giunta regionale delibera - di provvedere alla modifica dello statuto dell Azienda pubblica di servizi alla persona Cristani - de Luca di Mezzocorona sostituendo le lettere q) e z) del comma 1 dell articolo 11 come di seguito : q) costituire o partecipare società, fondazioni o associazioni; attivare fusioni con altre aziende; stipulare convenzioni, collaborazioni, accordi di programma con altre aziende, enti pubblici e privati, profit e non profit ; z) assumere personale a tempo indeterminato nel rispetto di quanto previsto dall art. 9, comma 5, della L.R. 7/2005 ; - di approvare lo Statuto della Azienda Pubblica di servizi alla persona Cristani - de Luca di Mezzocorona nel testo coordinato di seguito riportato, composto di n. 25 articoli, il quale forma parte integrante della presente deliberazione; - di inviare lo statuto alla Provincia autonoma di Trento - Servizio politiche sociali ed abitative - per gli adempimenti di competenza; - di dare atto che le modifiche introdotte diventano efficaci a decorrere dall iscrizione delle stesse nel registro delle aziende di cui all articolo 18 della della legge regionale 21 settembre 2005, n. 7; - di dare atto ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 31 luglio 1993, n. 13, che avverso la presente deliberazione sono ammessi i seguenti ricorsi : a) ricorso giurisdizionale al TRGA di Trento da parte di chi vi abbia interesse entro 60 giorni dalla conoscenza del provvedimento (L n. 1034); b) in alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica da parte di chi vi abbia interesse entro 120 giorni dalla conoscenza del provvedimento (DPR n. 1199). La presente deliberazione sarà pubblicata per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione. Letto, confermato e sottoscritto. IL PRESIDENTE DOTT. LUIS DURNWALDER LA SEGRETARIA DELLA GIUNTA REGIONALE AVV. EDITH ENGL

46 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ STATUTO dell'azienda Pubblica di Servizi alla Persona CRISTANI - de LUCA MEZZOCORONA Preambolo Dalla fondazione dell'ente alla trasformazione in Azienda Pubblica di Servizi alla Persona La Casa Cristani-de Luca - Soggiorno per anziani è nata dalla fusione di due precedenti legati: 1. FONDAZIONE GIOVANNI BARON CRISTANI: Il 25 agosto 1859 moriva a Mezzocorona il barone Giovanni Cristani di Rallo, il quale dopo aver disposto dei suoi beni immobili situati nei Comuni di Mezzocorona, Mezzolombardo e dei capitali ipotecari collocati a Roverè della Luna a favore degli ammalati poveri, aveva ordinato che per questi venisse costruito in Mezzocorona un ospedale. Fra i beni lasciati dal baron Cristani vi era pure una casa che, giusta la volontà del testatore, doveva servire a sede del nuovo ospedale. In sede di successione Mezzocorona, Mezzolombardo e Roverè della Luna convennero di dividersi il patrimonio Cristani. Mezzolombardo ebbe i fondi situati nella sua circoscrizione, Roverè della Luna ebbe i crediti ipotecari; il resto del legato, con i diritti e gli obblighi derivanti dal testamento, toccò a Mezzocorona. Fra gli obblighi c era pure il divieto di alienazione dei beni e di vincoli a favore di terzi. L'ospedale non venne costruito; fino al 1885 se ne può trovare giustificazione nelle condizioni precarie in cui versava il Trentino dopo le guerre del 1859 e del Fin dall'inizio l'amministrazione della fondazione fu assunta dal Comune, il quale unì i redditi dei beni legati ai fondi destinati alla pubblica assistenza. All'ospedale non si pensò neanche sul finire del secolo, quando la situazione economica della zona migliorò notevolmente, anzi la casa stessa cessò di far parte del legato. Con l'istituzione dell'ente Comunale di Assistenza avvenuta con legge 3 giugno 1937, n. 847, l amministrazione della fondazione venne unificata con quella del fondo poveri e con quella di un'altra fondazione: il Legato Francesco de Luca. Nel periodo fra le due guerre si iniziò a parlare di ricovero per anziani, per la spesa necessaria più contenuta e per la dichiarata disponibilità del Comune a cedere allo scopo il palazzo Thun, attuale sede della Casa di Riposo. L'idea si concretizzò, non senza difficoltà, nell'immediato dopoguerra ed il nuovo ricovero venne i- naugurato il 25 giugno LEGATO FRANCESCO de LUCA: L'istituzione fu fondata il 13 settembre 1773 per volontà testamentaria del nobile Francesco Antonio de Luca di Angebrundl risultante nel testamento olografo del 26 giugno 1772, allo scopo di provvedere all'assistenza dotale di ragazze povere ed oneste oriunde di Mezzocorona e che ivi conservassero il domicilio di soccorso. Il testamento prevedeva che l'amministrazione dei beni, costituiti da quattro fondi vignati, fosse affidata agli eredi e, in mancanza di questi, alla comunità di Mezzotedesco, ora Mezzocorona. Con R.D. del 16 marzo 1936 tale amministrazione passò alla Congregazione di Carità di Mezzocorona e successivamente all'ente Comunale di Assistenza di Mezzocorona, in virtù della Legge 3 giugno 1937, n. 847, pur mantenendo separati patrimonio e gestione. In epoca più recente, essendo venute meno le motivazioni che avevano spinto il de Luca all'istituzione del fondo, si pensò di modificare le finalità della fondazione. Ciò fu attuato con deliberazione del Comitato di Amministrazione dell'e.c.a. n. 27 del 19 giugno 1979, approvata dalla Giunta Regionale con deliberazione n del 12 agosto Con la trasformazione di cui al precedente comma le finalità delle due Istituzioni risultarono identiche. Per semplificare i problemi di gestione il Comitato di Amministrazione dell E.C.A. di Mezzocorona, con provvedimento n. 23 del 25 maggio 1981, deliberò la fusione delle due fondazioni in un unico Ente che assunse la denominazione di "Casa Cristani - de Luca - Soggiorno per anziani".

47 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Articolo 1 Denominazione, origini, cenni storici 1. Ai sensi della Legge Regionale 21 settembre 2005 n. 7 è costituita l'azienda Pubblica di Servizi alla Persona Cristani - de Luca (APSP, di seguito azienda), ente di diritto pubblico senza finalità di lucro con sede legale in Mezzocorona, via Baron Cristani II consiglio di amministrazione con proprio provvedimento può modificare, anche temporaneamente, la sede legale nell'ambito territoriale principale di svolgimento dell'attività dell'azienda come definito dal presente statuto; può inoltre costituire sedi operative in qualsiasi ambito territoriale in ragione delle necessità organizzative. 3. L'azienda trae origine dall IPAB (Istituzione di Pubblica Assistenza e Beneficenza) Casa Cristani - de Luca - Soggiorno per Anziani, sorta nell'anno 1981 dalla fusione della Fondazione Giovanni Baron Cristani con il Legato Francesco de Luca. 4. I due testatori misero a disposizione della comunità di Mezzocorona il patrimonio inizialmente costituito da terreni agricoli, bosco e casa per una superficie complessiva di Ha 16,2790 relativi alla fondazione Baron Cristani e da terreni agricoli per complessivi Ha 3,7006 relativi al Legato de Luca, giusto l inventario datato 31 dicembre1980. Tale patrimonio è stato modificato nel corso degli anni fino a raggiungere la consistenza attuale e precisamente p.ed 79/2 (edificio Casa di Riposo di mq 2.867) pp.ff. 87/1-87/2-87/ / /14 (terreni agricoli a vigneto per complessivi mq ) e titoli di debito pubblico dello stato. Il valore complessivo del patrimonio ammonta a ,75 con stima aggiornata all anno 2006 secondo i criteri stabiliti dal regolamento per il riordino delle IPAB approvato con Decreto del Presidente della Regione 13 aprile 2006, n. 3/L. Articolo 2 Scopi dell'azienda 1. L'azienda, in quanto soggetto pubblico istituzionale inserito nel sistema integrato di interventi e servizi sociali e socio-sanitari, ne è attore nelle forme previste dalla legislazione provinciale vigente e persegue i seguenti scopi: a) contribuire alla programmazione sociale e socio-sanitaria e di governo delle politiche sociali, in forma diretta o associata, nelle modalità previste dalle normative vigenti, anche attuando e promuovendo studi e ricerche nei propri settori di attività; b) erogare e promuovere, anche in forma sperimentale o integrativa, interventi e servizi nell'ambito del sistema di politiche sociali e socio-sanitarie, con particolare attenzione ai servizi ad alta integrazione socio-sanitaria e di supporto alla non autosufficienza, nel rispetto delle disposizioni date dagli enti locali titolari della competenza socio-assistenziale e socio-sanitaria, dei sistemi di autorizzazione e di accreditamento e degli eventuali accordi contrattuali allo scopo sottoscritti. In particolare l Azienda ha lo scopo di erogare servizi relativi alla Residenza Sanitaria Residenziale, alla Casa di Soggiorno, agli Alloggi Protetti, al Centro Diurno, ai Servizi di cura e benessere alla persona anche di tipo alberghiero e ristorativi, sia all interno della struttura che sul territorio, nel rispetto della normativa vigente. L Azienda potrà svolgere tutte quelle attività (Punti prelievo, riabilitazione alla persona ecc.) che saranno ritenute utilmente affidabili all interno della programmazione sanitaria e socio-sanitaria locale. c) realizzare attività strumentali volte alla ottimizzazione dei servizi e degli interventi di cui alla lettera b, alla valorizzazione del patrimonio dell'ente ed al finanziamento delle attività dello stesso; d) attualizzare, rispetto alle mutate esigenze del contesto storico-sociale, le volontà originarie dei fondatori dell'ente in favore dei residenti del Comune di Mezzocorona destinando eventualmente parte dei proventi dei lasciti agli stessi. 2. L'azienda, nell'ambito del sistema dei servizi alla persona, può attivare qualsiasi intervento che sia coerente alla programmazione e alle normative vigenti, ai propri scopi e per il quale disponga di a- deguate strutture, risorse e competenze tecniche e gestionali.

48 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Articolo 3 Disciplina delle attività 1. Le attività istituzionali dell'azienda sono disciplinate da regolamenti approvati con deliberazione del consiglio di amministrazione. I regolamenti devono precisare i contenuti dei servizi offerti, i criteri di gestione, i destinatari, i criteri di valutazione del bisogno e di accesso al servizio, la gestione economica e le tariffe, comprese le modalità per giungere alla loro determinazione. Articolo 4 Ambito territoriale in cui l'azienda esplica la propria attività 1. L'azienda esplica la propria attività nei seguenti ambiti territoriali: a) quello principale, costituito dall ambito territoriale del Comune di Mezzocorona b) quello secondario, più esteso del principale corrispondente ai comuni della Valle dell Adige e della Provincia Autonoma di Trento, individuato e definito per ciascun servizio per effetto di accordi, convenzioni, contratti o altri atti sottoscritti con i soggetti istituzionali titolari dei servizi stessi, per garantire l'ottimizzazione dei bacini di utenza e dei percorsi di accesso da parte degli utenti; c) quello residuale, corrispondente agli altri comuni della regione autonoma Trentino-Alto Adige e del territorio nazionale, che può essere individuato per singoli servizi dal consiglio di amministrazione, anche oltre i confini provinciali, regionali o nazionali, purché non in forma predominante rispetto agli ambiti precedenti, al fine di raggiungere o mantenere l'equilibrio economicofinanziario o di realizzare forme di ottimizzazione delle risorse aziendali e di dimensionamento e qualificazione dei servizi. Articolo 5 Criteri di accesso ai servizi 1. Possono accedere ai servizi erogati dall azienda tutti i soggetti che ne facciano richiesta secondo le modalità e i criteri individuati dai regolamenti di cui all art. 3 del presente Statuto anche sulla base di accordi, convenzioni, contratti o altri atti sottoscritti con i soggetti istituzionali titolari dei servizi stessi. Nel rispetto delle leggi vigenti, è previsto un accesso privilegiato per i residenti nell ambito principale di cui alla lett. a) dell art. 4. Articolo 6 Rapporti dell'azienda con i portatori di interessi e con la comunità locale 1. Al fine di massimizzare la sua capacità di produrre utilità e legami sociali nella comunità locale l azienda adotta strumenti gestionali, nelle forme disposte dal consiglio di amministrazione. 1. Sono organi dell'azienda: a) il consiglio di amministrazione b) il presidente c) il direttore d) l'organo di revisione Articolo 7 Organi dell'azienda

49 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Articolo 8 Consiglio di amministrazione 1. II consiglio di amministrazione è l'organo di indirizzo, di programmazione e di verifica dell'azione amministrativa e gestionale dell'azienda. 2. Provvede a fissare gli obiettivi strategici ed assume le decisioni programmatiche e fondamentali dell'azienda. 3. Verifica la rispondenza dei risultati della gestione alle direttive generali impartite. 4. II consiglio di amministrazione è composto da sette membri, compreso il presidente, nominati dalla Giunta provinciale di Trento su designazione motivata del Comune di Mezzocorona. 5. La durata in carica del consiglio di amministrazione è di cinque anni, a decorrere dalla data di insediamento dell organo. 6. I consiglieri rimangono in carica per non più di due mandati consecutivi (con esclusione delle eventuali precedenti cariche IPAB). Si considera mandato pieno quello superiore a trenta mesi. Articolo 9 Requisiti per la nomina a carica di consigliere 1. I consiglieri devono avere competenza ed esperienza in materia di servizi sociali, di servizi sanitari, di amministrazione pubblica o di gestione aziendale. Articolo 10 Obbligo dei consiglieri 1. I consiglieri hanno l'obbligo di svolgere il proprio mandato con lealtà e diligenza, secondo il principio di collaborazione e al solo fine del perseguimento delle finalità e degli scopi istituzionali dell'azienda, nel rispetto del Decreto del Presidente della Regione 17 ottobre 2006, n. 12/L. 2. Nel caso in cui un consigliere dell'azienda si trovi in una situazione di conflitto d'interessi nel merito di una certa deliberazione deve darne comunicazione agli altri membri del consiglio ed astenersi dalla deliberazione stessa, allontanandosi dall'aula. II consigliere che non ottemperi alla presente disposizione è tenuto al risarcimento dei danni che ne derivino. 3. Rimane ferma la normativa vigente sulla decadenza dei consiglieri per mancata partecipazione alle sedute del consiglio. Articolo 11 Competenze del consiglio di amministrazione 1. Il consiglio di amministrazione dell azienda, avendo adottato particolari modelli organizzativi e di gestione, si assume le seguenti competenze: a) approvare e modificare lo statuto e i regolamenti; b) prendere atto delle eventuali dimissioni di un componente del consiglio e dichiararne la decadenza nel primo consiglio utile; c) eleggere il presidente; d) nominare l'organo di revisione; e) verificare le cause di incompatibilità degli amministratori e del direttore; f) definire l'indirizzo politico - strategico dell'azienda, indicandone gli obiettivi, i programmi di attività e di sviluppo con l'adozione di atti di programmazione, di direttive generali, previsti dal presente statuto e da leggi e regolamenti vigenti in materia; g) approvare e modificare i programmi aziendali; h) individuare le attività istituzionali di natura sociale, assistenziale, sanitaria che l'azienda intende svolgere nel contesto delle disposizioni in essere, delle esigenze di servizi alla persona, della programmazione a livello provinciale e locale; i) approvare e monitorare il budget annuale e pluriennale, il piano programmatico ed il bilancio di e- sercizio; j) definire e approvare le tariffe per i servizi svolti in favore di terzi; k) verificare e valutare l'azione amministrativa e gestionale dell'azienda, esercitando i controlli interni di

50 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ gestione e di risultato, con particolare riferimento alla rispondenza dei risultati rispetto agli indirizzi politico-amministrativi adottati; l) accettare donazioni e legati in favore dell'azienda; m) deliberare acquisizioni ed alienazioni immobiliari e di altri diritti reali sui beni patrimoniali dell'azienda che non rientrino nei programmi approvati dal consiglio di amministrazione; n) prevedere gli investimenti finanziari e patrimoniali dell'azienda che non rientrino nei programmi approvati dal consiglio di amministrazione; o) deliberare l'accensione di mutui; p) nominare, designare e revocare i rappresentanti dell'azienda presso enti, aziende ed istituzioni; q) costituire o partecipare società, fondazioni o associazioni; attivare fusioni con altre aziende; stipulare convenzioni, collaborazioni, accordi di programma con altre aziende, enti pubblici e privati, profit e non profit; r) definire e assegnare gli appalti per lavori, servizi e forniture che comportino significative modificazioni e innovazioni nell'impostazione delle strutture, dei servizi e delle funzioni e non siano già specificamente previsti nei piani strategici annuali e pluriennali; s) attivare vertenze giudiziarie, resistenze in giudizio, definire transazioni e conciliazioni nelle materie di competenza del consiglio di amministrazione; t) nominare, designare e revocare il collegio arbitrale; u) definire la dotazione organica dell'azienda; v) prendere atto dei contratti collettivi provinciali di lavoro e degli accordi di settore; w) assumere, licenziare e collocare in disponibilità il direttore e i dirigenti a tempo determinato; x) individuare le forme di partecipazione e collaborazione con i rappresentanti degli utenti nonché dei loro familiari; y) approvare le graduatorie dei concorsi; z) assumere il personale a tempo indeterminato nel rispetto di quanto previsto dall art.9, comma 5, della L.R. 7/2005; aa) assegnare incarichi di progettazione e consulenze; ab) richiedere affidamenti bancari. 2. Compito del consiglio di amministrazione è, inoltre, individuare risorse umane, mezzi economici, direttive e obiettivi da assegnare al direttore. 3. Il consiglio di amministrazione esercita tutte le altre competenze specifiche attribuite dalle leggi o previste dai regolamenti regionali. Articolo 12 Funzionamento del consiglio di amministrazione 1. Il consiglio di amministrazione si raduna almeno quattro volte l anno per approvare: - il budget annuale e pluriennale, il piano programmatico, le tariffe per i servizi svolti; - il bilancio di esercizio. Inoltre si raduna ogniqualvolta lo richieda il bisogno o l urgenza, sia per iniziativa del presidente che su richiesta scritta e motivata di almeno due consiglieri. 2. Gli avvisi di convocazione recanti il luogo, il giorno, l ora della seduta e gli argomenti posti all ordine del giorno sono recapitati (anche per fax, telegramma o posta elettronica) al presidente, ai consiglieri, al direttore e ai componenti l organo di revisione almeno tre giorni prima delle sedute, ed almeno ventiquattro ore prima in caso di urgenza. 3. Alle sedute del consiglio di amministrazione partecipa il direttore con voto consultivo e con diritto di far inserire a verbale le proprie dichiarazioni. 4. In mancanza delle formalità prescritte il consiglio di amministrazione si ritiene regolarmente costituito quando intervengano tutti i suoi componenti. 5. In caso di urgenza, con la presenza di tutti i suoi componenti e per accettazione unanime, il consiglio di amministrazione può trattare e deliberare su argomenti non iscritti all ordine del giorno. 6. Il consiglio di amministrazione delibera validamente con l intervento della metà più uno dei consiglieri ed a maggioranza assoluta dei voti degli intervenuti. 7. Le votazioni hanno sempre luogo per appello nominale ed a scrutinio palese, tranne quelle riguardanti valutazioni ed apprezzamenti sulla qualità delle persone, che devono essere effettuate sempre a scrutinio segreto.

51 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Le deliberazioni aventi per oggetto modifiche statutarie ed alienazioni immobiliari sono assunte con il voto favorevole di almeno cinque componenti il consiglio di amministrazione dell azienda. 9. Le sedute del consiglio di amministrazione non sono pubbliche. 10. Il consiglio di amministrazione adotta un regolamento per disciplinare ulteriori modalità di funzionamento non previste dal presente statuto. Articolo 13 Il presidente 1. II presidente ha la rappresentanza legale dell'azienda ed è sostituito in caso di assenza o di impedimento dal vicepresidente o da un componente del consiglio di amministrazione con funzioni di vicepresidente. 2. II presidente è eletto dal consiglio di amministrazione a maggioranza assoluta di voti con votazione a scrutinio segreto. 3. Al presidente spetta: a) nominare il vicepresidente tra i componenti del consiglio di amministrazione; b) dare impulso e promuovere le strategie aziendali; c) curare i rapporti istituzionali con gli altri soggetti del sistema integrato di interventi, con i servizi sociali e socio-sanitari, con l'utenza e le relative rappresentanze e con le comunità locali; d) convocare e presiedere le sedute del consiglio di amministrazione e stabilirne l'ordine del giorno; e) esercitare le funzioni delegate dal consiglio di amministrazione nei limiti di legge; f) concedere al direttore i congedi straordinari retribuiti e le aspettative; g) autorizzare il direttore a prestare, al di fuori dell'orario di servizio, attività occasionali non incompatibili. 4. Il presidente può integrare direttamente l istruttoria degli affari di competenza del consiglio di amministrazione e a tal fine il direttore è tenuto a fornire ogni elemento utile e adeguata assistenza tecnico-giuridica. Articolo 14 Il direttore 1. Il direttore è il funzionario più elevato in grado dell'azienda. 2. Partecipa alle riunioni del consiglio di amministrazione con funzioni di segretario e ne redige i relativi verbali, apponendovi la propria firma; autentica e rilascia copia degli atti; cura l'aspetto giuridico degli affari di competenza dell'azienda e ne riferisce al presidente, da cui dipende funzionalmente; cura la formale stesura delle deliberazioni adottate dal consiglio, esprimendo il proprio parere sulla legittimità dell'atto; provvede per la loro pubblicazione e per l'invio agli organi che debbono pronunciarsi su di esse; cura l attuazione dei provvedimenti del consiglio di amministrazione ed è responsabile dell istruttoria delle deliberazioni. 3. È responsabile della correttezza amministrativa nonché dell'efficienza ed efficacia di gestione in relazione alle deleghe conferitegli, alle risorse e agli obiettivi assegnati. 4. Al direttore competono, inoltre, tutti gli adempimenti a lui specificatamente riservati dalla normativa vigente, esclusi quelli di competenza del consiglio di amministrazione e definiti al precedente articolo 11. Articolo 15 Conferimento dell'incarico al direttore 1. Il direttore è nominato, con atto motivato, dal consiglio di amministrazione fra soggetti in possesso di diploma di laurea ed esperienza almeno triennale in ruoli direttivi nel settore pubblico o privato oppure che abbiano ricoperto l'incarico di direttore per almeno cinque anni presso una IPAB o una APSP. 2. Il rapporto di lavoro del direttore è regolato da un contratto di diritto privato a tempo determinato di durata comunque non superiore a quella del mandato del consiglio di amministrazione che lo ha posto in essere, eventualmente rinnovabile alla scadenza. 3. In alternativa l incarico di direttore può essere affidato mediante selezione pubblica, fermo restando

52 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ quanto previsto dal comma 2. La selezione pubblica consiste in una procedura organizzata direttamente dall azienda o tramite idonee strutture esterne attraverso la quale verificare le competenze tecnico-giuridiche e di tipo manageriale dei candidati, nel rispetto dei principi di massima trasparenza ed imparzialità. 4. Il consiglio di amministrazione può incaricare della direzione un dipendente dell azienda non appartenente alla qualifica dirigenziale, purché dotato della necessaria esperienza professionale e tecnica e comunque appartenente all area direttiva. Articolo 16 Compiti di revisione 1. I compiti di revisione sono affidati all'organo di revisione disciplinato dal Regolamento Regionale. 2. Esso collabora con il consiglio di amministrazione nella sua funzione di controllo; esercita la vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione dell'azienda; attesta la corrispondenza del bilancio di esercizio alle risultanze della gestione, redigendo apposita relazione accompagnatoria. 3. II consiglio di amministrazione può affidare all'organo di revisione ulteriori compiti di controllo interno. Articolo 17 Princìpi di organizzazione e gestione 1. L'azienda ispira la propria organizzazione e gestione ai seguenti princìpi fondamentali: a) centralità della persona e della produzione di utilità sociale nell'erogazione dei servizi; b) integrazione con i servizi territoriali pubblici e privati; c) funzionalità dell'organizzazione rispetto al conseguimento delle finalità istituzionali; d) distinzione tra poteri di indirizzo e programmazione e poteri di gestione; e) massima flessibilità delle forme organizzative e gestionali. 2. L azienda promuove la formazione e l aggiornamento dei volontari, riconoscendone l utilità sociale. Articolo 18 Personale 1. Il consiglio di amministrazione, sentito il direttore, stabilisce i limiti della dotazione organica del personale secondo criteri di economicità basati sulle effettive necessità funzionali connesse agli obiettivi aziendali ed ai livelli dei servizi erogati e ne verifica periodicamente la congruità. 2. Il regolamento per il personale stabilisce la disciplina del rapporto di lavoro, in conformità alla normativa nazionale, regionale, provinciale e nel rispetto della contrattazione collettiva. 3. L'azienda riconosce nell apporto professionale degli operatori un fattore determinante per la qualità dei servizi alla persona. A tal fine promuove, favorisce e sostiene: a) la partecipazione degli operatori alla progettazione e alla valutazione delle attività; b) la formazione continua degli operatori anche attraverso l'organizzazione di attività formative in forma consortile o in via diretta; c) l integrazione professionale delle varie competenze ed attività. Articolo 19 Beni patrimoniali indisponibili 1. I beni patrimoniali indisponibili dell'azienda sono costituiti dai beni mobili ed immobili, destinati in modo diretto all'attività istituzionale. Essi trovano specifica evidenziazione nell'inventario. 2. L'insieme dei beni patrimoniali indisponibili è incrementato da eventuali: a) contributi pubblici o privati a destinazione vincolata; b) eredità, legati e donazioni di beni mobili ed immobili a titolo di incremento del patrimonio indisponibile;

53 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ c) sopravvenienze attive specificamente a ciò destinate con delibera del consiglio di amministrazione; d) acquisizioni. 3. L'azienda cura la conservazione e il mantenimento dei beni patrimoniali, con particolare attenzione per i beni storico-artistici. Articolo 20 Mezzi finanziari 1. L'azienda persegue i propri scopi mediante l'utilizzo di: a) rendite patrimoniali; b) somme derivanti da alienazioni di beni patrimoniali; c) contributi pubblici e privati; d) eredità, legati e donazioni senza vincolo di destinazione all'incremento del patrimonio indisponibile; e) entrate derivanti dall'erogazione di servizi e prestazioni; f) entrate derivanti dallo svolgimento di attività connesse a quelle istituzionali; g) altre entrate. 2. Tutte le risorse dell'azienda sono destinate direttamente o indirettamente al raggiungimento delle finalità istituzionali, nel rispetto dei vincoli di destinazione previsti dalle normative vigenti. Articolo 21 Programmazione economico-finanziaria 1. L'azienda informa la propria attività secondo il principio della programmazione economico-finanziaria. 2. Il regolamento di contabilità precisa i contenuti del piano programmatico, nel rispetto delle leggi e del regolamento regionale. 3. Il regolamento di contabilità definisce le ulteriori norme relative all'organizzazione contabile dell'azienda. Articolo 22 Tariffe 1. Le tariffe dei servizi forniti dall'azienda mirano ad assicurare la copertura dei costi, fermo rimanendo il vincolo del pareggio di bilancio. 2. Attraverso la valorizzazione del patrimonio si possono prevedere agevolazioni tariffarie a favore dei soggetti indicati dai fondatori dell'ente o da coloro che contribuiscono alla sua attività mediante donazioni o legati testamentari. 3. Possono essere stabilite tariffe differenziate in relazione a particolari forme di erogazione dei servizi o all'erogazione di prestazioni accessorie. Articolo 23 Forme di controllo interne 1. I regolamenti aziendali prevedono le seguenti forme di controllo interno: a) controllo di regolarità amministrativa e contabile; b) controllo di gestione; c) valutazione della dirigenza; d) valutazione e controllo strategico. Articolo 24 Servizio di tesoreria 1. L'azienda affida il servizio di cassa e di tesoreria nel rispetto della normativa vigente e del proprio regolamento di contabilità.

54 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Articolo 25 Attività che residuano dopo la liquidazione dell'azienda 1. In caso di estinzione le attività che residuano dopo la liquidazione dell'azienda sono trasferite al Comune di Mezzocorona.

55 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Deliberazioni - Parte 1 - Anno 2011 Regione Autonoma Trentino - Alto Adige DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE del 15 marzo 2011, n. 72 Modifiche allo statuto dell Azienda pubblica di servizi alla persona Piccolo Spedale di Pieve Tesino ed approvazione del nuovo Statuto coordinato omissis La Giunta regionale delibera - di provvedere alla modifica dello statuto dell Azienda pubblica di servizi alla persona Piccolo Spedale di Pieve Tesino sostituendo: all articolo 10 - Competenze del Consiglio di Amministrazione, il punto 31 con il seguente: 31. In ragione dei particolari modelli organizzativi adottati, il Consiglio di Amministrazione mantiene le seguenti competenze: o ambito del personale: approvazione del regolamento del personale, le procedure per l'assunzione del personale compreso l atto di assunzione ed esclusa la firma del contratto, nel rispetto dell art. 9, comma 5 della legge 7/2005, approvazione del disciplinare del fondo di produttività, compreso l eventuale accordo decentrato, concessione di mobilità, aspettative, congedi e permessi vari; definizione e modifica orario di lavoro; procedimento disciplinare e contenzioso sindacale; individuazione degli obiettivi e dei compensi per le posizioni organizzative, l area direttiva e le mansioni particolari nel rispetto dei contratti collettivi di lavoro e accordi di settore; sottoscrizione accordi sindacali interni; autorizzazione utilizzo proprio automezzo, liquidazione missione e rimborso spese di viaggio; o ambito dei lavori pubblici: l intera procedura riguardante i lavori pubblici eslusa la firma dei contratti; o ambito delle forniture e dei servizi: l intera procedura di acquisto di beni e servizi esclusa o la firma dei contratti; ambito dei contratti: l atto di aggiudicazione finale dei contratti di manutenzione ordinaria/straordinaria, contratti assicurativi, contratti di libera professione con ditte, associazioni e singoli professionisti eslcusa la firma dei contratti. all articolo 13 - Il Direttore - il penultimo comma con il seguente: Al direttore competono tutti gli adempimenti a lui specificatamente riservati dalla normativa vigente e i compiti non riservati ai sensi degli articoli 10 alla competenza del Consiglio di Amministrazione, secondo quanto disciplinato dal Regolamento di organizzazione, compresa la firma di tutti i contratti. ; - di approvare lo Statuto della Azienda Pubblica di servizi alla persona Piccolo Spedale di Pieve Tesino nel testo coordinato di seguito riportato, composto di n. 25 articoli, il quale forma parte integrante della presente deliberazione; - di inviare lo statuto alla Provincia autonoma di Trento - Servizio politiche sociali ed abitative - per gli adempimenti di competenza; - di dare atto che le modifiche introdotte diventano efficaci a decorrere dall iscrizione delle stesse nel registro delle aziende di cui all articolo 18 della della legge regionale 21 settembre 2005, n.7;

56 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ di dare atto ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 31 luglio 1993, n. 13, che avverso la presente deliberazione sono ammessi i seguenti ricorsi : a) ricorso giurisdizionale al TRGA di Trento da parte di chi vi abbia interesse entro 60 giorni dalla conoscenza del provvedimento (L n. 1034); b) in alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica da parte di chi vi abbia interesse entro 120 giorni dalla conoscenza del provvedimento (DPR n. 1199). La presente deliberazione sarà pubblicata per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione. Letto, confermato e sottoscritto. IL PRESIDENTE DOTT. LUIS DURNWALDER LA SEGRETARIA DELLA GIUNTA REGIONALE AVV. EDITH ENGL

57 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ STATUTO DELL A.P.S.P. "Piccolo Spedale" di Pieve Tesino Preambolo Dalla fondazione dell ente alla trasformazione in A.P.S.P. La Casa di Riposo di Pieve Tesino ebbe origine all inizio dell anno 1700 per iniziativa di tre Congregazioni religiose: la Congregazione del Santissimo, la Sacra Cintura e la Congregazione del S.Rosario. Queste benemerite Congregazioni, sbocciate in una popolazione prettamente religiosa com era e com è quella di Pieve Tesino, diedero vita, precedendo lo Stato, alla Pubblica Assistenza. Esse furono organizzate e gestite dal Parroco pro tempore, dal Capo Comune e dai Soci, sostenute da numerosi benefattori fra cui l avvocato Giovanni Avanzo, Giobatta Buffa fu Stefano, Antonio Pellizzaro Carestia, Giuseppe Pellizzaro Beatin, Emilia Fietta Avanzo, Sebastiano Buffa Caporale e don Giovanni Avanzo Marchi. Le suddette Congregazioni ebbero finalità di pratica religiosa, di assistenza e beneficenza pubblica in genere e di assistenza agli anziani soli e ai malati in particolare, poiché l assistenza statale ai malati non esisteva. Nacque così il Pio Istituto dei Poveri di Pieve Tesino che gestiva contemporaneamente due importanti istituzioni il Fondo Poveri per la beneficenza pubblica e il Piccolo Spedale per l assistenza ai malati e gli anziani soli. Queste Istituzioni erano locate nell attuale fabbricato della Canonica, di esigue disponibilità ricettive. Nel 1830 l ospedale veniva trasferito, mediante apposita permuta, nell attuale edificio della Casa di Riposo, che allora era destinato a Canonica e a Cappellania. Nel 1836 il Parroco don Gianbattista Prati ottenne dalla Magnifica Comunità di Pieve il finanziamento per la prima ristrutturazione del suddetto edificio, per meglio adeguarlo alla nuova destinazione. Seguì poi nel 1904, per iniziativa comunale, il primo ampliamento e sopraelevazione dell'edificio, su progetto dell'ing. Demetrio Avanzo. Nel 1906, su interessamento dello stesso Ingegnere, entrarono nella Casa di riposo (ex Piccolo Spedale) le Suore di Maria Bambina, con grande soddisfazione di tutta la popolazione di Pieve. Durante la guerra , a causa dello sfratto della popolazione, le suore andarono profughe a Milano e l Istituzione rimase sospesa fino al 1921, anno in cui riprese l attività con le stesse suore, ritornate da Milano. Subito dopo la costituzione degli E.C.A. da parte del Governo italiano, la gestione della Casa di Riposo venne assegnata, per legge, all Ente Comunale di Assistenza di Pieve Tesino. Fu in quell'epoca che l'edificio "Casa di Riposo" (ex Canonica e Cappellania) fu completamente trasformato e ampliato con sopraelevazione della parte bassa e accorpato in un'unica costruzione. L'opera venne finanziata in parte dalla Regione Trentino Alto Adige. Dal 1961 al 1973 vennero costruiti il secondo e il terzo piano della struttura. Nel corso degli anni l attività di miglioramento del fabbricato è stata costante. Negli anni dal 1999 al 2003 sono state costruite la nuova strada di accesso al lato est e relativo parcheggio e la nuova ala della Casa di Riposo di Pieve Tesino. L apertura dei nuovi locali è avvenuta nel novembre del La Casa di Riposo di Pieve Tesino è stata eretta I.P.A.B. con Delibera della Giunta Regionale T.A.A. n.644 del 05/04/1984 e successive integrazioni. L'ultimo statuto dell'i.p.a.b. approvato dalla Giunta Regionale risale alla Deliberazione n.691 d.d. 22 maggio 2000.

58 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Art. 1 Denominazione, origini, cenni storici E costituita, ai sensi della Legge Regionale 21 settembre 2005 n 7, l Azienda Pubblica di Servizi alla Persona di Pieve Tesino denominata Piccolo Spedale, ente di diritto pubblico senza finalità di lucro con sede legale in Pieve Tesino. Il Consiglio di Amministrazione, con proprio provvedimento, può modificare, anche temporaneamente, la sede legale nell ambito territoriale principale di svolgimento dell attività dell Azienda come definito dal presente statuto; può inoltre costituire sedi operative in qualsiasi ambito territoriale in ragione delle necessità organizzative. L Azienda trae origine dalla trasformazione dell Istituzione di Pubblica Assistenza e Beneficenza, fondata nell anno 1700, per volontà di tre Congregazioni: la Congregazione del Santissimo, la Sacra Cintura e la Congregazione del S. Rosario, che misero a disposizione della comunità di Pieve Tesino, il patrimonio inizialmente costituito dai vari benefattori. L'Ente, successivamente denominato IPAB - Casa di Riposo di Pieve Tesino, incrementò e modificò, nel corso degli anni, il patrimonio, fino a raggiungere un valore complessivo di Tale valore è stato determinato con stima aggiornata all anno 2005, secondo i criteri stabiliti dal Regolamento per il riordino delle IPAB approvato con Decreto del Presidente della Regione 13 aprile 2006, n.3/l. Art. 2 Scopi dell Apsp L Apsp, in quanto soggetto pubblico istituzionale inserito nel sistema integrato di interventi e servizi sociali e socio-sanitari, ne è attore nelle forme previste dalla legislazione provinciale vigente e persegue i seguenti scopi: a) contribuire alla programmazione sociale e socio-sanitaria e di governo delle politiche sociali, in forma diretta o associata, nelle modalità previste dalle normative vigenti, anche attuando e promuovendo studi e ricerche nei propri settori di attività; b) erogare e promuovere, anche in forma sperimentale o integrativa, interventi e servizi nell ambito del sistema di politiche sociali e socio-sanitarie, con particolare attenzione ai servizi ad alta integrazione socio-sanitaria e di supporto alla non autosufficienza, nel rispetto delle disposizioni date dagli enti locali titolari della competenza socio-assistenziale e socio-sanitaria, dei sistemi di autorizzazione e di accreditamento e degli eventuali accordi contrattuali allo scopo sottoscritti. In particolare l'azienda Pubblica di Servizi alla Persona "Piccolo Spedale" di Pieve Tesino potrà assicurare servizi sociali, socio - assistenziali e socio- sanitari di assistenza e cura, in contesto domiciliare, semiresidenziale e residenziale, a favore di persone adulte e anziane con disabilità psico-fisica-sensoriale, oppure con difficoltà di ordine psicologico, sociale e relazionale, oppure affette da patologia ad andamento cronico degenerativo, ed a favore dei relativi nuclei familiari. c) realizzare attività strumentali volte all ottimizzazione dei servizi e degli interventi di cui alla lettera b), alla valorizzazione del patrimonio dell ente ed al finanziamento delle attività istituzionali dello stesso. L Apsp, nell ambito del sistema dei servizi alla persona, può attivare qualsiasi intervento consentito dalla programmazione e dalle normative vigenti, che sia coerente con i propri scopi e rispetto al quale possa disporre di adeguate strutture, risorse e competenze tecniche e gestionali. Art. 3 Disciplina delle attività Le attività istituzionali dell APSP sono disciplinate da regolamenti approvati con deliberazione del Consiglio di Amministrazione. I regolamenti devono precisare almeno i contenuti dei servizi offerti, i criteri di gestione, i destinatari, i criteri di valutazione del bisogno e di accesso al servizio, la gestione economica e le tariffe.

59 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Art. 4 Ambito territoriale in cui l Apsp esplica la propria attività L Azienda esplica la propria attività nei seguenti ambiti territoriali: a) quello principale, costituito dal Comune di Pieve Tesino; b) quello secondario, più esteso del principale, individuato e definito per ciascun servizio per effetto di accordi, convenzioni, contratti o altri atti sottoscritti con i soggetti istituzionali titolari dei servizi stessi, per garantire l ottimizzazione dei bacini di utenza e dei percorsi di accesso da parte degli utenti, di norma, coincidente con il Comprensorio C3 Bassa Valsugana e Tesino; c) quello residuale, che può essere individuato per singoli servizi dal Consiglio di Amministrazione, nei confini provinciali ed oltre, purché non in forma predominante rispetto agli ambiti precedenti, al fine di raggiungere o mantenere l'equilibrio economico - finanziario o di realizzare forme di ottimizzazione delle risorse aziendali e di dimensionamento e qualificazione dei servizi. Art. 5 Criteri di accesso ai servizi Possono accedere ai servizi erogati dall'a.p.s.p. tutti i soggetti che ne facciano richiesta secondo le modalità e i criteri individuati dai regolamenti di cui all'art.3 del presente Statuto anche sulla base di accordi, convenzioni, contratti o altri atti sottoscritti con i soggetti istituzionali titolari dei servizi stessi. Sono organi dell azienda: a. il Consiglio di Amministrazione; b. il Presidente; c. il Direttore; d. l Organo di Revisione. Articolo 6 Organi dell azienda Articolo 7 Consiglio di amministrazione Il Consiglio di amministrazione è composto da 5 membri, compreso il presidente, nominati dalla Giunta provinciale di Trento su designazione motivata del Sindaco del Comune di Pieve Tesino La durata in carica del Consiglio di Amministrazione è di 5 anni. I consiglieri rimangono in carica per non più di tre mandati consecutivi, svolti come consiglieri dell'azienda Pubblica di Servizi alla Persona "Piccolo Spedale" di Pieve Tesino. Articolo 8 Requisiti per la nomina a carica di consigliere I consiglieri devono avere competenza ed esperienza in materia di servizi sociali, di servizi sanitari, di amministrazione pubblica o di gestione aziendale. Le designazioni devono essere effettuate in maniera tale da assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna ed un adeguata presenza di entrambi i sessi all'interno del Consiglio di Amministrazione.

60 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Articolo 9 Obbligo dei consiglieri I consiglieri hanno l obbligo di svolgere il proprio mandato con lealtà e diligenza, secondo il principio di collaborazione, e al solo fine del perseguimento delle finalità e degli scopi istituzionali dell azienda. Nel caso in cui un consigliere dell azienda si trovi in una situazione di conflitto d interessi nel merito di una certa deliberazione, deve darne comunicazione agli altri membri del Consiglio di amministrazione ed astenersi dalla deliberazione stessa allontanandosi dall aula. Il consigliere che non ottemperi alla presente disposizione è tenuto al risarcimento dei danni che ne derivino. Ove necessario, il Consiglio di amministrazione può richiamare il consigliere al rispetto degli obblighi di cui ai commi 1 e 2, secondo la procedura stabilita dal regolamento di organizzazione generale aziendale. Rimane ferma la normativa vigente sulla decadenza del consigliere per mancata partecipazione alle sedute del consiglio. Articolo 10 Competenze del Consiglio di amministrazione Al consiglio di amministrazione dell azienda spettano i seguenti compiti: 1. approvare e modificare lo statuto e i regolamenti; 2. convalidare la nomina dei consiglieri, dichiararne la decadenza e prendere atto delle dimissioni; 3. eleggere il Presidente e il Vice Presidente; 4. nominare l organo di revisione; 5. verificare le cause di incompatibilità degli amministratori e del direttore; 6. definire l indirizzo politico strategico dell azienda indicandone gli obiettivi, i programmi di attività e di sviluppo con l adozione di atti di programmazione, di direttive generali, previsti dal presente statuto e da leggi e regolamenti vigenti in materia; 7. definire, approvare e modificare i programmi aziendali; 8. individuare le attività istituzionali che l azienda intende svolgere nel contesto delle disposizioni in essere, delle esigenze di servizi alla persona, della programmazione a livello provinciale e locale; 9. definire le tariffe per i servizi svolti in favore di terzi; 10. individuare le forme di partecipazione e collaborazione con i rappresentanti e con i familiari degli utenti; 11. approvare e monitorare il budget annuale e pluriennale, il piano programmatico ed il bilancio di e- sercizio; 12. verificare l azione amministrativa e gestionale dell azienda con particolare riferimento alla rispondenza dei risultati rispetto agli indirizzi politico-amministrativi adottati; 13. esercitare i controlli interni di gestione, strategico e di risultato; 14. accettare donazioni e lasciti in favore dell azienda; 15. deliberare acquisizioni ed alienazioni immobiliari, e di altri diritti reali sui beni patrimoniali dell azienda che non rientrano nell'ordinaria amministrazione di funzioni e servizi di competenza del Direttore; sono considerate di ordinaria amministrazione le acquisizioni e le alienazioni già ricomprese nei programmi aziendali approvati dal Consiglio di Amministrazione; 16. prevedere particolari forme di investimento finanziario e patrimoniale dell azienda non ricomprese nei piani e programmi aziendali annuali e pluriennali approvati dal Consiglio di Amministrazione; 17. deliberare l accensione di mutui; 18. nominare, designare e revocare i rappresentanti dell A.P.S.P. presso enti, aziende ed istituzioni; 19. costituire o partecipare a società, fondazioni o associazioni; 20. stipulare convenzioni, collaborazioni, accordi di programma con altre aziende, enti pubblici e privati; 21. attivare fusioni con altre aziende; 22. individuare gli atti amministrativi e di governo delegati al Presidente; 23. attivare vertenze giudiziarie, resistenze in giudizio, definire transazioni e conciliazioni nelle materie di competenza del Consiglio di Amministrazione;

61 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ o 24. nominare, designare e revocare il collegio arbitrale; 25. definire la dotazione organica dell azienda; 26. prendere atto dei contratti collettivi provinciali di lavoro e accordi di settore; 27. assumere, licenziare e collocare in disponibilità il direttore; 28. definire il compenso, gli obiettivi, le risorse, i criteri di valutazione ed i risultati di competenza del Direttore, nel rispetto delle disposizioni contrattuali e di legge vigenti; 29. definire i compensi, le indennità di accesso e di missione, i gettoni di presenza del Presidente, del Vicepresidente, e dei membri del Consiglio di Amministrazione, nonché le forme assicurative a tutela e a risarcimento dei rischi derivanti dalla attività svolta, nel rispetto della normativa regionale vigente; 30. esercitare tutte le altre competenze specifiche attribuite dalle leggi o previste dai regolamenti provinciali e regionali. 31. In ragione dei particolari modelli organizzativi adottati, il Consiglio di Amministrazione mantiene le seguenti competenze: o ambito del personale: approvazione del regolamento del personale, le procedure per l'assunzione del personale compreso l atto di assunzione ed esclusa la firma del contratto, nel rispetto dell art. 9, comma 5 della legge 7/2005, approvazione del disciplinare del fondo di produttività, compreso l eventuale accordo decentrato, concessione di mobilità, aspettative, congedi e permessi vari; definizione e modifica orario di lavoro; procedimento disciplinare e contenzioso sindacale; individuazione degli obiettivi e dei compensi per le posizioni organizzative, l area direttiva e le mansioni particolari nel rispetto dei contratti collettivi di lavoro e accordi di settore; sottoscrizione accordi sindacali interni; autorizzazione utilizzo proprio automezzo, liquidazione missione e rimborso spese di viaggio; o ambito dei lavori pubblici: l intera procedura riguardante i lavori pubblici eslusa la firma dei contratti; ambito delle forniture e dei servizi: l intera procedura di acquisto di beni e servizi esclusa la firma dei contratti; o ambito dei contratti: l atto di aggiudicazione finale dei contratti di manutenzione ordinaria/straordinaria, contratti assicurativi, contratti di libera professione con ditte, associazioni e singoli professionisti eslcusa la firma dei contratti. Il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell attività di gestione ad esso affidata ai sensi dell art. 10, comma 31. Articolo 11 Funzionamento del Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione si raduna almeno quattro volte l anno per approvare: il budget annuale e pluriennale, il piano programmatico, le tariffe per i servizi svolti; il bilancio d esercizio. le verifiche trimestrali in ordine al raggiungimento degli obiettivi di correttezza amministrativa, efficienza ed efficacia, in relazione alle direttive impartite. Inoltre, si raduna ogniqualvolta lo richiedano la necessità o l urgenza, sia per iniziativa del Presidente, che su richiesta scritta e motivata di almeno 2 (due) consiglieri. Le sedute del Consiglio di Amministrazione non sono pubbliche. Gli avvisi di convocazione recanti il luogo, il giorno e l ora della seduta nonché l'indicazione degli argomenti posti all ordine del giorno, sono recapitati al domicilio dei consiglieri, anche a mezzo fax, telegramma o attraverso posta elettronica, almeno tre giorni prima delle sedute, ed almeno 24 ore prima in caso di urgenza. Oltre che ai consiglieri, gli avvisi di convocazione, recanti l ordine del giorno, sono trasmessi al Presidente del Consiglio di Amministrazione, al Direttore e ai componenti delll Organo di revisione. In mancanza delle formalità prescritte, il Consiglio di Amministrazione si ritiene regolarmente costituito quando intervengano tutti i suoi componenti. In caso di urgenza, con la presenza di tutti i suoi componenti e per accettazione unanime, il Consiglio di Amministrazione può decidere la trattazione di argomenti non iscritti all ordine del giorno.

62 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Il Consiglio di Amministrazione delibera validamente con l intervento della metà più uno dei Consiglieri ed a maggioranza assoluta di voti. Le votazioni hanno sempre luogo per appello nominale ed a scrutinio palese tranne quelle riguardanti valutazioni ed apprezzamenti sulla qualità delle persone che devono sempre essere effettuate a scrutinio segreto. Le deliberazioni aventi per oggetto modifiche statutarie ed alienazioni immobiliari sono assunte con il voto favorevole dei 2/3 (almeno quattro) dei componenti il Consiglio di amministrazione dell Azienda. Il Consiglio di amministrazione adotta un regolamento per disciplinare ulteriori modalità di funzionamento non previste dal presente articolo. Articolo 12 Il Presidente Il Presidente ha la rappresentanza legale dell A.P.S.P. ed è sostituito nel caso di assenza o di impedimento da un componente del Consiglio di Amministrazione con funzioni di Vicepresidente. Al Presidente spetta: 1. curare i rapporti istituzionali con gli altri soggetti del sistema integrato di interventi e servizi sociali e socio-sanitari, con l utenza e le relative rappresentanze e con le comunità locali; 2. dare impulso e promuovere le strategie aziendali; 3. convocare e presiedere le sedute del Consiglio di amministrazione e stabilirne l ordine del giorno; 4. concedere al direttore i congedi straordinari retribuiti e le aspettative; 5. autorizzare il direttore a prestare attività occasionali non incompatibili al di fuori dell orario di servizio; 6. integrare l istruttoria degli affari di competenza del Consiglio di amministrazione; 7. esercitare le funzioni delegate dal Consiglio di Amministrazione nei limiti di legge. Il Presidente e il Vicepresidente sono eletti dal Consiglio di Amministrazione a maggioranza assoluta di voti con votazione a scrutinio segreto. Articolo 13 Il Direttore Il Direttore è il funzionario più elevato in grado dell azienda, partecipa alle riunioni del Consiglio di Amministrazione con funzioni di Segretario e ne redige i relativi verbali, apponendovi la propria firma, autentica e rilascia copia degli atti, cura l aspetto giuridico degli affari di competenza dell azienda e ne riferisce al Presidente, da cui dipende funzionalmente, cura la formale stesura delle deliberazioni adottate dal Consiglio, esprimendo il proprio parere sulla legittimità dell atto, provvede per la loro pubblicazione e per l invio agli Organi che debbono pronunciarsi su di esse. Nello svolgimento dei compiti assegnati conforma il proprio operato ai principi di fedeltà, lealtà e collaborazione, perseguendo l economicità, la trasparenza, l imparzialità e la rispondenza al pubblico interesse dell azione amministrativa, al fine di assicurare l efficienza del sistema organizzativo dell Ente, nei limiti delle risorse assegnate. Nel rispetto della missione dell Ente è garante della puntualità, dell efficacia, dell efficienza, dell appropriatezza e della qualità delle prestazioni e dei servizi erogati all utenza nei limiti delle risorse assegnate. Egli è responsabile della correttezza amministrativa nonché dell efficienza ed efficacia di gestione in relazione agli ambiti di gestione attribuiti, alle risorse e agli obiettivi assegnati. Al direttore competono tutti gli adempimenti a lui specificatamente riservati dalla normativa vigente e i compiti non riservati ai sensi degli articoli 10 alla competenza del Consiglio di Amministrazione, secondo quanto disciplinato dal Regolamento di organizzazione, compresa la firma di tutti i contratti. Il direttore è impegnato a perseguire e realizzare gli obiettivi indicati dal Consiglio di Amministrazione.

63 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Articolo 14 Conferimento dell'incarico al direttore Il direttore è incaricato, con atto motivato, dal Consiglio di Amministrazione fra soggetti in possesso del diploma di laurea in area economica, finanziaria e giuridica sulla base dell esperienza e dei requisiti presenti nel curriculum vitae. Il rapporto di lavoro del direttore è regolato da un contratto di diritto privato a tempo determinato di durata comunque non superiore a quello del mandato del Consiglio di Amministrazione che lo ha posto in essere, eventualmente rinnovabile alla scadenza. Il Consiglio di amministrazione può incaricare della direzione un dipendente dell azienda non appartenente alla qualifica dirigenziale, purché dotato della necessaria esperienza professionale e tecnica e comunque appartenente all area direttiva. Articolo 15 Compiti di revisione I compiti di revisione sono affidati all Organo di Revisione disciplinato dal Regolamento Regionale. Esso collabora con il Consiglio di amministrazione nella sua funzione di controllo, esercita la vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione dell A.P.S.P. e attesta la corrispondenza del bilancio di esercizio alle risultanze della gestione redigendo apposita relazione accompagnatoria. Il Consiglio di Amministrazione può affidare all'organo di Revisione anche ulteriori compiti di controllo interno, ivi compreso il controllo di gestione. Articolo16 Principi di organizzazione e gestione. L APSP ispira la propria organizzazione e gestione ai seguenti principi fondamentali: 1. centralità della persona; 2. produzione di utilità sociale nell erogazione dei servizi; 3. integrazione con i servizi territoriali pubblici e privati; 4. distinzione tra i poteri di indirizzo e programmazione e poteri di gestione tenuto conto delle sue dimensioni e dei limiti fissati dalla legge e dal regolamento regionale. 5. massima flessibilità delle forme organizzative e gestionali. Al fine della realizzazione concreta di un sistema integrato dei servizi socio sanitari alla persona, l APSP può realizzare forme di organizzazione e/o accordi/convenzioni di collaborazione con altri enti pubblici o privati, profit e non profit, e con altri soggetti del volontariato sociale, nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze, finalizzati ad un ottimale utilizzo delle risorse economico-patrimoniali ed umane disponibili. L APSP può inoltre costituire o partecipare a società ed a fondazioni di diritto privato, al fine di svolgere attività strumentali a quelle istituzionali. Il Consiglio di Amministrazione individua i servizi e le funzioni centrali da valorizzare per la crescita delle risorse umane interne. Articolo 17 Personale Il Consiglio di Amministrazione stabilisce i limiti della dotazione organica del personale, secondo criteri di economicità basati sulle effettive necessità funzionali connesse agli obiettivi aziendali, ai livelli dei servizi erogati, e ne verifica periodicamente la congruità. Il regolamento per il personale stabilisce, in conformità alla normativa nazionale e regionale, nel rispetto della contrattazione collettiva, la disciplina del rapporto di lavoro alle dipendenze dell azienda.

64 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ L APSP assicura la crescita professionale e la formazione continua del proprio personale, anche attraverso l organizzazione di attività formative in forma consortile o in via diretta. Articolo 18 Volontariato L APSP può avvalersi di persone che a titolo gratuito prestano la propria opera per il raggiungimento degli scopi del presente statuto e cura il loro operato anche attraverso attività formative. L Azienda coordina l attività dei volontari al fine di omogeneizzare la loro azione integrandola con quella interna nel rispetto dei bisogni degli utenti. Le modalità di collaborazione sono previste da apposito regolamento. I beni patrimoniali dell Azienda sono costituiti: 1. beni disponibili; 2. beni indisponibili. Articolo 19 Beni patrimoniali I beni disponibili trovano evidenziazione nel Bilancio di esercizio. I beni indisponibili sono costituiti da beni mobili ed immobili, destinati in modo diretto all attività istituzionale. Essi trovano specifica evidenziazione nell inventario. L insieme dei beni patrimoniali indisponibili è incrementato a seguito di: - contributi pubblici o privati a destinazione vincolata; - eredità, legati e donazioni di beni mobili ed immobili a titolo di incremento del patrimonio indisponibile; - sopravvenienze attive specificamente a ciò destinate con delibera del Consiglio di Amministrazione. - acquisizioni L Azienda cura la conservazione e il mantenimento dei beni patrimoniali, con particolare attenzione ai beni storico-artistici. Articolo 20 Mezzi finanziari L Azienda persegue i propri scopi mediante l utilizzo di: a) rendite patrimoniali; b) somme derivanti da alienazioni di beni patrimoniali; c) contributi pubblici e privati; d) eredità, lasciti e donazioni senza vincolo di destinazione all incremento del patrimonio indisponibile; e) entrate derivanti dall erogazione di servizi e prestazioni; f) entrate derivanti dallo svolgimento di attività connesse a quelle istituzionali; g) altre entrate. Tutte le risorse dell Azienda sono destinate direttamente o indirettamente al raggiungimento delle finalità istituzionali, nel rispetto dei vincoli di destinazione previsti dalle normative vigenti.

65 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Articolo 21 Programmazione economico-finanziaria L Azienda informa la propria attività secondo il principio della programmazione economico-finanziaria. Il regolamento di contabilità precisa i contenuti del piano programmatico, nel rispetto della legge e del regolamento regionale. Il regolamento di contabilità definisce le ulteriori norme relative all organizzazione contabile dell azienda. Articolo 22 Tariffe Le tariffe dei servizi forniti dall'azienda mirano ad assicurare la copertura dei costi, fermo rimanendo il vincolo del pareggio di bilancio. Possono essere stabilite tariffe differenziate, in relazione a particolari forme di erogazione dei servizi o all'erogazione di prestazioni accessorie e di degenza. Articolo 23 Forme di controllo interne Il regolamento di contabilità aziendale prevede le seguenti forme di controllo interno: a. controllo di regolarità amministrativa e contabile; b. controllo di gestione; c. valutazione della dirigenza; d. valutazione e controllo strategico. Articolo 24 Servizio di tesoreria L Azienda affida il servizio di cassa e di tesoreria nel rispetto della normativa vigente e del proprio regolamento di contabilità. Articolo 25 Attività che residuano dopo la liquidazione dell azienda In caso di estinzione, le attività che residuano dopo la liquidazione dell azienda sono trasferite al Comune di Pieve Tesino.

66 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Deliberazioni - Parte 1 - Anno 2011 Regione Autonoma Trentino - Alto Adige DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE del 15 marzo 2011, n. 74 Modifiche allo statuto dell Azienda pubblica di servizi alla persona San Giovanni di Mezzolombardo ed approvazione del nuovo Statuto coordinato omissis La Giunta regionale delibera - di provvedere alla modifica dello statuto dell Azienda pubblica di servizi alla persona San Giovanni di Mezzolombardo come di seguito descritto: - l articolo 1, comma 4 è sostituito dal seguente: 4. L Azienda opera con un proprio patrimonio netto pari ad ,45 (dato Bilancio di Esercizio 2009). L edificio in cui svolge la propria attività è di proprietà dell A.P.S.P., a seguito di trasferimento di proprietà dal Comune di Mezzolombardo avvenuto con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 43 dd , con vincolo di destinazione all assistenza e beneficenza. ; - all articolo 2, comma 1 è aggiunta la seguente lettera g) organizzare attività di formazione ed aggiornamento con carattere strumentale rispetto agli scopi di cui alle lettere a), b), c) e d) avvalendosi di professionalità interne ed esterne all Azienda e, ove applicabili, nel rispetto delle vigenti indicazioni normative nazionali e provinciali in merito alla formazione continua in medicina. - l articolo 15, comma 3, punto settimo è soppresso; - l articolo 15, comma 4 è soppresso con la conseguente rinumerazione dei commi 5 e 6 che divengono i commi 4 e 5; - all articolo 15, comma 6 (ora comma 5) l intero comma è sostituito con il seguente 5. Il Presidente nomina il Vicepresidente scegliendolo tra i componenti del Consiglio di Amministrazione. ; - all articolo 13, comma 1, il punto terzo è sostituito dal seguente eleggere il Presidente ; - all articolo 16, comma 4, il punto quarto è sostituito dal seguente 4. Gestione e comunicazione esterna riguardo gli aspetti fiscali, previdenziali, assistenziali, amministrativi e statistici, salvo non sia espressamente richiesta la Rappresentanza Legale che spetta al Presidente; ; - all articolo 17 il comma 1 è sostituito dal seguente 1. Il Direttore è nominato, anche con atti consecutivi, dal Consiglio di amministrazione con atto motivato in relazione alle caratteristiche ed all esperienza professionale e tecnica del prescelto fra i soggetti in possesso del diploma di laurea (escluse lauree brevi) e, in alternativa, esperienza di almeno sette anni in ruoli dirigenziali nel settore pubblico/privato o esperienza di almeno cinque anni in ruoli dirigenziali presso IPAB/APSP. - di approvare lo Statuto della Azienda Pubblica di servizi alla persona San Giovanni di Mezzolombardo nel testo coordinato di seguito riportato, composto di n. 28 articoli, il quale forma parte integrante della presente deliberazione; - di inviare lo statuto alla Provincia autonoma di Trento - Servizio politiche sociali ed abitative - per gli adempimenti di competenza; - di dare atto che le modifiche introdotte diventano efficaci a decorrere dall iscrizione delle stesse nel registro delle aziende di cui all articolo 18 della della legge regionale 21 settembre 2005, n. 7;

67 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ di dare atto ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 31 luglio 1993, n. 13, che avverso la presente deliberazione sono ammessi i seguenti ricorsi: a) ricorso giurisdizionale al TRGA di Trento da parte di chi vi abbia interesse entro 60 giorni dalla conoscenza del provvedimento (L n. 1034); b) in alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica da parte di chi vi abbia interesse entro 120 giorni dalla conoscenza del provvedimento (DPR n. 1199). La presente deliberazione sarà pubblicata per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione. Letto, confermato e sottoscritto. IL PRESIDENTE DOTT. LUIS DURNWALDER LA SEGRETARIA DELLA GIUNTA REGIONALE AVV. EDITH ENGL

68 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA SAN GIOVANNI MEZZOLOMBARDO STATUTO DELL A.P.S.P. SAN GIOVANNI di MEZZOLOMBARDO Preambolo Dalla fondazione dell ente alla trasformazione in A.P.S.P. L attuale Soggiorno per Anziani trae la sua origine nella Fondazione Francesco de Kreuzemberg. La Fondazione nasce in virtù del testamento di data 6 giugno 1845 con il quale il Sig. de Kreuzemberg disponeva Lascio a titolo di legato fiorini venti quattro milla dico f abusivi perché siano impiegati nell eventuale costruzione di un Ospedale conveniente per i malati di questo paese colla condizione però che l avvanzo debba andare a beneficio di questa congregazione di Carità ; il medesimo in data 26 giugno 1851 integrava il testamento con codicillo nel quale si statuiva Confermo in tutta la sua esistenza il testamento da me stesso scritto gia avanti qualche anno. Nel 1874 l amministrazione Comunale con fondi propri e in parte mediante offerte da privati provvide al restauro e all ampliamento dell edificio aumentando la capienza dei posti letto ed il n. medio delle giornate di presenza. Fu comunque nell anno 1909 che il Comune di Mezzolombardo costruì nella sede dell attuale ospedale S. Giovanni un nuovo edificio adibito specificatamente a riposo, mentre il vecchio edificio (casa Dallatorre) veniva adibito a caserma dell esercito austriaco. Il 10 marzo 1930 venne approvato il nuovo statuto della Congregazione di Carità il cui articolo 4 disponeva che la Congregazione ha la direzione e amministrazione delle seguenti istituzioni di beneficenza, regolate come appresso, mantenendo separati patrimonio e gestione: Ospedale Ricovero di Mezzolombardo fondato in conformità al testamento 6 luglio 1845 del defunto Francesco Kreuzemberg avente per iscopo di provvedere al ricovero, alle cure ed al mantenimento gratuito, nei limiti dei propri mezzi, degli infermi e i poveri di ambo i sessi, inabili a lavoro proficuo.... La medesima concentrazione ottiene il parere favorevole del Consiglio Comunale del Comune di Mezzolombardo il 14 maggio 1927 n. 34, il parere favorevole del Consiglio di Stato a seguito dell adunanza 12 novembre 1930 e, infine, venne riconosciuta con R. Decreto del 23 aprile 1931 con il quale si approva anche lo statuto della Congregazione del 30 marzo 1930 sopracitato. L ultima vicissitudine statutaria si verifica con la costituzione dell ente Comunale Assistenza di Mezzolombardo istituto della L. 3 giugno 1937 n Maturò con la possibilità di ottenere, a termine R.D n la classificazione di ospitale di 3 categoria che venne provveduto in via definitiva con decreto del medico provinciale di Trento n. 2935/ nel 19 luglio Rimaneva tuttavia irrisolto il problema del ricovero per il fatto che i vecchi inabili erano inseriti in reparti ospedalieri. Alla scopo di risolvere in parte questo problema, l Amministrazione Comunale, con deliberazione Consigliare n. 29 del 17 aprile 1967 approvò il progetto per la costruzione di un ala separata da adibire esclusivamente a ricovero. Con inizio quindi dall aprile 1969, il ricovero veniva insediato totalmente nella nuova ala, rimanendo ancora in comune con l ospedale alcuni servizi quali la cucina, il guardaroba e la biancheria, i cui rapporti sono regolati da apposita convenzione. Nel 1972 con la creazione dell ente Ospedaliero, le due attività furono distinte, quelle propriamente ospedaliere e quelle di ricovero. In conseguenza di ciò furono separati i due patrimoni e in particolare quello destinato alla pensione di ricovero risulta intavolato alla proprietà del Comune di Mezzolombardo con vincolo di destinazione all assistenza e beneficenza. Nell anno 1985, la Casa di Riposo S. Giovanni di Mezzolombardo, fino ad allora amministrata dall Ente Comunale di Assistenza, fu dotata di un nuovo statuto approvato con Deliberazione della Giunta Regionale n 1749 di data 19 dicembre Da tale data l Istituzione è denominata Soggiorno per

69 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Anziani San Giovanni - I.P.A.B. con sede in Mezzolombardo ed assume gestione autonoma con una disponibilità di 35 posti letto e classificazione di I.P.A.B. di III categoria. Nell 1998, con Deliberazione n 14113, la Giunta Provinciale accreditava provvisoriamente il Soggiorno per Anziani San Giovanni come R.S.A. (Residenza Sanitaria Assistenziale) in attuazione dell art. 24 della L.P. n 6/1998. Il giorno 26 gennaio 2003 viene inaugurata la nuova struttura in Via Damiano Chiesa, 6, con il successivo incremento dei posti letto fino al totale odierno di 79. La nuova e moderna costruzione è disposta su 3 piani più l interrato. L ampia struttura è completa di lavanderia, cucina, palestra, fisioterapia, sala animazione, ecc. L architettura e la disposizione sia degli arredi che dei locali è stata finalizzata a rendere gli ambienti accoglienti, rilassanti e confortevoli, sia visivamente che all uso degli stessi e quindi è una struttura costruita con tutte le nuove tecnologie e conoscenze attualmente in essere per le strutture di assistenza. Nell aprile 2006, con Determinazione del Dirigente del Servizio per le Politiche Sociali - Provincia Autonoma di Trento - n 128 di data 27 marzo 2006, l Ente viene classificato come I.P.A.B. di I categoria. TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Denominazione, origini, cenni storici 1. E costituita, ai sensi della Legge Regionale 21 settembre 2005 n 7, l Azienda Pubblica di Servizi alla Persona denominata San Giovanni, di seguito più brevemente denominata Azienda, ente di diritto pubblico senza finalità di lucro, dotata di autonomia statutaria, regolamentare, patrimoniale, contabile, gestionale, tecnica ed operante con criteri imprenditoriali, con sede legale in Mezzolombardo, via Damiano Chiesa n Il Consiglio di Amministrazione con proprio provvedimento può modificare, anche temporaneamente, la sede legale nell ambito territoriale principale di svolgimento dell attività dell Azienda come definito dal presente statuto; può inoltre costituire sedi operative in qualsiasi ambito territoriale in ragione delle necessità organizzative. 3. L Azienda trae origine dalla trasformazione dell Istituzione di Pubblica Assistenza e Beneficenza denominata Soggiorno per Anziani San Giovanni, istituita nell anno 1985 dallo scioglimento dell Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.) da lungo tempo affidatario dell Amministrazione della Casa di Riposo, creata nel 1972 dalla separazione delle attività ospedaliera e di ricovero dell Ospedale Ricovero di Mezzolombardo fondato in conformità al testamento di data 6 luglio 1845 del defunto Francesco Kreuzemberg. 4. L Azienda opera con un proprio patrimonio netto pari ad ,45 (dato Bilancio di Esercizio 2009). L edificio in cui svolge la propria attività è di proprietà dell A.P.S.P., a seguito di trasferimento di proprietà dal Comune di Mezzolombardo avvenuto con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 43 dd , con vincolo di destinazione all assistenza e beneficenza. 5. L Ente, nel 1999, si è dotato di proprio logo composto da uno scudo al cui interno è racchiuso lo stemma storico del Comune di Mezzolombardo con le due chiavi incrociate e la corona soprastante su sfondo azzurro.

70 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Art. 2 Scopi dell A.P.S.P. 1. L Azienda, in quanto soggetto pubblico istituzionale inserito nel sistema integrato di interventi e servizi sociali e socio-sanitari, ne è attore nelle forme previste dalla legislazione vigente e persegue i seguenti scopi: a) ospitare ed assistere persone che si trovino in condizioni di disagio e che non presentino particolari problemi del vivere in comunità; b) erogare servizi integrativi e/o alternativi al ricovero, anche tramite convenzioni con altri Enti, sia all'interno che all'esterno dell'istituto, nel rispetto degli indirizzi e delle normative vigenti; c) contribuire alla programmazione sociale e socio-sanitaria e di governo delle politiche sociali, in forma diretta o associata, nelle modalità previste dalle normative vigenti, anche attuando e promuovendo studi e ricerche nei propri settori di attività; d) erogare e promuovere, anche in forma sperimentale o integrativa, interventi e servizi nell ambito del sistema di politiche sociali e socio-sanitarie, con particolare attenzione ai servizi ad alta integrazione socio-sanitaria e di supporto alla non autosufficienza, nel rispetto delle disposizioni date dagli Enti Locali titolari della competenza socio-assistenziale e socio-sanitaria, dei sistemi di autorizzazione e di accreditamento e degli eventuali accordi contrattuali allo scopo sottoscritti; e) realizzare attività strumentali volte alla ottimizzazione dei servizi e degli interventi di cui alla lettera a), b), c) e d), alla valorizzazione del patrimonio dell Ente ed al finanziamento delle attività istituzionali dello stesso; f) attualizzare, rispetto alle mutate esigenze del contesto storico-sociale, le volontà originarie dei fondatori dell ente che prevedevano di ospitare persone anziane di ambo i sessi aventi la residenza nel Comune di Mezzolombardo in condizioni di autosufficienza fisica e psichica e di provvedere alla loro assistenza in modo adeguato alle condizioni socio-economiche e culturali della comunità locale; g) organizzare attività di formazione ed aggiornamento con carattere strumentale rispetto agli scopi di cui alle lettere a), b), c) e d) avvalendosi di professionalità interne ed esterne all Azienda e, ove applicabili, nel rispetto delle vigenti indicazioni normative nazionali e provinciali in merito alla formazione continua in medicina. 2. L Azienda, nell ambito del sistema dei servizi alla persona, può attivare qualsiasi intervento consentito dalla programmazione e dalle normative vigenti, che sia coerente con i propri scopi e rispetto al quale possa disporre di adeguate strutture, risorse e competenze tecniche e gestionali. 3. L Azienda garantisce il rispetto delle diverse fedi religiose. Art. 3 Ambito territoriale in cui l Azienda esplica la propria attività 1. L Azienda esplica la propria attività nei seguenti ambiti territoriali: a. quello principale, costituito dal Comune di Mezzolombardo; b. quello secondario, più esteso del principale, individuato negli altri Comuni della Piana Rotaliana e dell Altipiano della Paganella, nei Comuni della Provincia di Trento e della Provincia di Bolzano; c. quello residuale, che può essere individuato per singoli servizi dal Consiglio di Amministrazione, anche oltre i confini regionali o nazionali, purché non in forma predominante rispetto agli ambiti precedenti, al fine di raggiungere o mantenere l equilibrio economico-finanziario o di realizzare forme di ottimizzazione delle risorse aziendali e di dimensionamento e qualificazione dei servizi.

71 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ TITOLO II ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E DELLE ATTIVITA Art. 4 Disciplina delle attività 1. Le attività istituzionali dell Azienda sono disciplinate da regolamenti approvati con deliberazione del Consiglio di Amministrazione. I regolamenti devono precisare almeno i contenuti dei servizi offerti, i criteri di gestione, i destinatari, i criteri di valutazione del bisogno e di accesso al servizio, la gestione economica e le modalità di definizione delle tariffe, anche a soggetti esterni. Art. 5 Criteri di accesso ai servizi 1. Possono accedere ai servizi erogati dall Azienda tutti i soggetti che ne facciano richiesta secondo le modalità e i criteri individuati dai regolamenti di cui all Art. 4 del presente Statuto anche sulla base di accordi, convenzioni, contratti o altri atti sottoscritti con i soggetti istituzionali titolari dei servizi stessi. 2. L Azienda può prevedere agevolazioni per la fruizione del servizio da parte dei residenti nell ambito principale di attività, sia in forma generalizzata, sia in forma correlata alla capacità di contribuzione dei fruitori, sia per categorie particolari dei fruitori stessi, al fine di attualizzare le volontà dei fondatori e donatori, senza pregiudicare la parità di accesso al medesimo servizio da parte di tutti gli aventi diritto; in caso di servizi in convenzione, a parità di valutazione del bisogno e se ciò non contrasta con le disposizioni della convenzione stessa, verrà data priorità di accesso ai residenti dell ambito principale di attività dell Azienda. 3. L Azienda può escludere un utente dall accesso al servizio o sospendere l erogazione dello stesso nei suoi confronti, solo nei casi indicati dal regolamento, nel rispetto degli accordi con gli enti titolari del servizio. Art. 6 Rapporti dell Azienda con i portatori di interessi e con la comunità locale 1. L'Apsp può adottare, nelle forme disposte dal Consiglio di Amministrazione, strumenti gestionali al fine di massimizzare la sua capacità di produrre utilità sociale e legame sociale nella Comunità locale. Art. 7 Benefattori 1. In continuità con lo spirito caritatevole che ha animato i fondatori dell Ente e mosso i cittadini a devolvere totalmente o in parte il proprio patrimonio a vantaggio dei soggetti più deboli e bisognosi della comunità locale, l Azienda riconosce, valorizza e tutela i propri benefattori affinché ne sia conservata e trasmessa ai posteri la memoria. Art. 8 Volontariato 1. L Azienda, per il conseguimento delle finalità di utilità sociale stabilite dal presente statuto ed in considerazione dell assenza di scopo di lucro propria della natura giuridica, promuove e sostiene le diverse forme di volontariato e di solidarietà sociale seconto quanto indicato dalle disposizioni vigenti. A tal fine garantisce l accesso dei volontari alle proprie strutture residenziali e semiresidenziali nel rispetto delle modalità di collaborazione previste da apposito regolamento.

72 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ TITOLO III ORGANI 1. Sono organi dell Azienda: a. il Consiglio di Amministrazione b. il Presidente c. il Direttore d. l Organo di Revisione Art. 9 Organi dell Azienda Art. 10 Consiglio di Amministrazione 1. Il Consiglio di amministrazione è l organo di indirizzo, di programmazione e di verifica dell azione amministrativa e gestionale dell azienda. Provvede a fissare gli obiettivi strategici ed assume le decisioni programmatiche e fondamentali dell azienda e verifica la rispondenza dei risultati della gestione alle direttive generali impartite. 2. Il Consiglio di amministrazione è composto da 5 membri compreso il Presidente, nominati dalla Giunta provinciale di Trento su designazione motivata del Sindaco del Comune di Mezzolombardo. 3. La durata in carica del Consiglio di Amministrazione è di 5 anni. 4. I Consiglieri possono essere nominati per non più di tre mandati consecutivi dall avvio dell Azienda Pubblica Servizi alla Persona. Art. 11 Requisiti per la nomina a carica di Consigliere 1. I Consiglieri devono avere comprovata competenza ed esperienza in materia di servizi sociali, di servizi sanitari, di amministrazione pubblica o di gestione aziendale. Art. 12 Obbligo dei Consiglieri 1. I Consiglieri hanno l obbligo di svolgere il proprio mandato con lealtà e diligenza, secondo il principio di collaborazione, e al solo fine del perseguimento delle finalità e degli scopi istituzionali dell azienda. 2. Nel caso in cui un Consigliere dell Azienda si trovi in una situazione di conflitto d interessi nel merito di una certa deliberazione, deve darne comunicazione agli altri membri del Consiglio di Amministrazione ed astenersi dalla deliberazione stessa allontanandosi dall aula. Il Consigliere che non ottemperi alla presente disposizione è tenuto al risarcimento dei danni che ne derivino. 3. Ove necessario, il Consiglio di Amministrazione può richiamare il Consigliere al rispetto degli obblighi di cui ai commi 1 e 2, secondo la procedura stabilita dal regolamento di organizzazione generale aziendale. 4. Rimane ferma la normativa vigente sulla decadenza del Consigliere per mancata partecipazione senza giustificato motivo ad almeno 3 (tre) sedute consecutive del Consiglio di Amministrazione.

73 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Art. 13 Competenze del Consiglio di Amministrazione 1. Al Consiglio di Amministrazione dell Azienda spettano i seguenti compiti: 1. approvare e modificare lo statuto e i regolamenti aziendali; 2. prendere atto entro 15 giorni dal deposito delle dimissioni degli Amministratori, che diventano efficaci dal momento della presa d atto; 3. eleggere il Presidente; 4. nominare l organo di revisione; 5. verificare le cause di incompatibilità degli Amministratori e del Direttore; 6. definire l indirizzo politico strategico dell Azienda indicandone gli obiettivi, i programmi di attività e di sviluppo con l adozione di atti di programmazione, di direttive generali, previsti dal presente statuto e da leggi e regolamenti vigenti in materia; 7. individuare ed assegnare al Direttore, per i particolari ambiti gestionali ad egli attribuiti dal presente statuto e definiti nell Art. 16, le direttive, gli obiettivi e le risorse umane, materiali ed economico finanziarie, necessarie al raggiungimento delle finalità perseguite dall Azienda; 8. approvare e modificare eventuali programmi aziendali di rilevanza strategica; 9. individuare le attività istituzionali che l azienda intende svolgere, al fine di raggiungere gli scopi statutari, nel contesto delle disposizioni in essere, delle esigenze di servizi alla persona, della programmazione a livello provinciale e locale; 10. definire le tariffe per i servizi svolti in favore di terzi; 11. individuare le forme di partecipazione e collaborazione con i rappresentanti degli utenti nonché dei loro familiari; 12. approvare e monitorare il budget annuale e pluriennale, il piano programmatico ed il bilancio di esercizio; 13. verificare l azione amministrativa e gestionale dell azienda con particolare riferimento alla rispondenza dei risultati rispetto agli indirizzi politici-amministrativi adottati; 14. esercitare i controlli interni di gestione, strategico e di risultato; 15. accettare donazioni, legati e lasciti in favore dell Azienda; 16. deliberare acquisizioni ed alienazioni immobiliari e di altri diritti reali sui beni patrimoniali dell Azienda che non rientrino nell ordinaria amministrazione di funzioni e servizi di competenza del Direttore e dei Dirigenti; sono considerate di ordinaria amministrazione le acquisizioni e le alienazioni già ricomprese nei programmi aziendali approvati dal Consiglio di Amministrazione; 17. deliberare particolari forme di investimento finanziario e patrimoniale dell Azienda, non comprese nei programmi aziendali già approvati dal Consiglio di Amministrazione; 18. deliberare l accensione di mutui; 19. nominare, designare e revocare i rappresentanti dell A.P.S.P. presso enti, aziende ed istituzioni; 20. costituire o partecipare società, fondazioni o associazioni, ferme restando le competenze del Comune in materia; 21. stipulare convenzioni, collaborazioni, accordi di programma con altre aziende, enti pubblici e privati; 22. attivare fusioni con altre aziende, ferme restando le competenze del Comune in materia; 23. individuare gli atti amministrativi e di governo delegati al Presidente; 24. definire e assegnare gli appalti per lavori, servizi e forniture; 25. attivare vertenze giudiziarie e resistenze in giudizio, definire transazioni e conciliazioni nelle materie di competenza del Consiglio di Amministrazione; 26. nominare, designare e revocare il collegio arbitrale; 27. definire la dotazione organica dell Azienda; 28. prendere atto dei contratti collettivi provinciali di lavoro; 29. assumere, licenziare e collocare in disponibilità il Direttore e i dirigenti a tempo determinato; 30. esercitare tutte le altre competenze specifiche attribuite dalle leggi o previste dai regolamenti; 31. esercitare tutte le competenze e gli atti non riservati al Direttore.

74 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Art. 14 Funzionamento del Consiglio di Amministrazione 1. Il Consiglio di Amministrazione si raduna almeno quattro volte l anno per approvare, tra l altro: - il budget annuale e pluriennale, il piano programmatico, le tariffe per i servizi svolti; - il bilancio d esercizio. 2. Inoltre, si raduna ogniqualvolta lo richieda il bisogno o l urgenza, sia per iniziativa del Presidente sia su richiesta scritta e motivata di almeno 2 (due) Consiglieri. 3. Le sedute del Consiglio di Amministrazione non sono pubbliche. 4. Gli avvisi di convocazione recanti il luogo, il giorno e l ora della seduta nonché l'indicazione degli argomenti posti all ordine del giorno, sono recapitati al domicilio dei Consiglieri a mezzo lettera raccomandata AR, consegna a mano con firma per ricevuta, fax, telegramma, almeno 5 (cinque) giorni prima delle sedute ed almeno 24 (ventiquattro) ore prima in caso di urgenza. 5. Oltre che ai Consiglieri, gli avvisi di convocazione, recanti l ordine del giorno, sono trasmessi al Presidente del Consiglio di Amministrazione, al Direttore e ai componenti l Organo di revisione. 6. Alle sedute del Consiglio di Amministrazione partecipa il Direttore con diritto di far inserire a verbale le proprie dichiarazioni. 7. In mancanza delle formalità prescritte, il Consiglio di Amministrazione si ritiene regolarmente costituito quando intervengano tutti i suoi componenti. 8. In caso di urgenza, con la presenza di tutti i suoi componenti e per accettazione unanime, il Consiglio di Amministrazione può decidere la trattazione di argomenti non iscritti all ordine del giorno. 9. La seduta del Consiglio di Amministrazione si ritiene validamente costituita con l intervento della metà più uno dei Consiglieri e con la presenza del Presidente o del Vicepresidente. 10. Il Consiglio di Amministrazione delibera validamente a maggioranza assoluta di voti degli intervenuti. In caso di parità di voti, il voto del Presidente, o del Vicepresidente in caso di assenza del Presidente, vale doppio. 11. Le votazioni hanno sempre luogo per appello nominale ed a scrutinio palese tranne quelle riguardanti valutazioni ed apprezzamenti sulla qualità delle persone che devono sempre essere effettuate a scrutinio segreto. 12. Le deliberazioni aventi per oggetto modifiche statutarie ed alienazioni immobiliari sono assunte con il voto favorevole dei 4/5 (almeno quattro) dei componenti il Consiglio di Amministrazione dell Azienda. 13. Il Consiglio di Amministrazione adotta un regolamento per disciplinare ulteriori modalità di funzionamento non previste dal presente articolo. Art. 15 Il Presidente 1. Il Presidente è il legale rappresentante dell Azienda e la rappresenta in giudizio, previa autorizzazione del Consiglio di Amministrazione. E sostituito nel caso di assenza o impedimento dal Vicepresidente. In caso di assenza o di impedimento sia del Presidente che del Vicepresidente, il Presidente incarica un Consigliere di sostituirlo.

75 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Egli assicura con la sua opera la vigilanza sul buon andamento istituzionale e l unità di indirizzo dell Amministrazione nei confronti degli enti titolari della competenza socio-assistenziale e sociosanitaria e della comunità locale di riferimento. 3. Al Presidente spetta: - curare i rapporti istituzionali con gli altri soggetti del sistema integrato di interventi e servizi sociali e socio-sanitari, con l utenza e le relative rappresentanze e con le comunità locali; - dare impulso e promuovere le strategie aziendali, - convocare e presiedere le sedute del Consiglio di Amministrazione e stabilirne l ordine del giorno; - concedere al Direttore i congedi straordinari retribuiti e le aspettative; - autorizzare il Direttore a prestare attività occasionali non incompatibili al di fuori dell orario di servizio; - integrare l istruttoria degli affari di competenza del Consiglio di Amministrazione; - esercitare le funzioni delegate dal Consiglio di Amministrazione nei limiti di legge; - delegare a singoli Consiglieri, informandone il Consiglio di Amministrazione, la vigilanza sull attività di determinati settori. 4. Il Presidente è eletto dal Consiglio di Amministrazione a maggioranza assoluta di voti con votazione a scrutinio segreto. 5.. Il Presidente nomina il Vicepresidente scegliendolo tra i componenti del Consiglio di Amministrazione. Art. 16 Il Direttore 1. Il Direttore è la figura dirigenziale apicale dell A.P.S.P. ed è responsabile, quale capo del personale, della gestione amministrativa, tecnica, economica, finanziaria e socio-assistenziale della medesima, nei limiti delle risorse, delle direttive e degli obiettivi assegnati dal Consiglio di Amministrazione. 2. Al Direttore competono tutti gli adempimenti specificatamente previsti dalle vigenti normative e dal regolamento di organizzazione dell azienda, nonché l assolvimento degli obblighi derivanti dal disciplinare dell incarico in vigore presso l A.P.S.P. 3. Egli è responsabile della correttezza amministrativa nonché dell efficienza ed efficacia di gestione in relazione alle risorse e agli obiettivi assegnati. 4. Al Direttore sono riservati, anche per mezzo del personale, i seguenti ambiti di competenza, dettagliati nel Regolamento di Organizzazione Generale dell A.P.S.P.: 1. Acquisti e liquidazioni varie fino al limite di spesa fissato dal regolamento di contabilità; 2. Gestione Spese Economato e relativa liquidazione; 3. Liquidazione degli stipendi, simili, assimilati e correlati; 4. Gestione e comunicazione esterna riguardo gli aspetti fiscali, previdenziali, assistenziali, amministrativi e statistici, salvo non sia espressamente richiesta la Rappresentanza Legale che spetta al Presidente; 5. Approvazione e liquidazione compensi e rimborsi spese agli Amministratori; 6. Gestione ordinaria del personale; 7. Approvazione e sottoscrizione delle convenzioni di tirocinio; 8. Definizione e Gestione Protocollo; 5. In caso di assenza o impedimento del Direttore, le funzioni di sua competenza sono esercitate da un funzionario individuato dal Consiglio di Amministrazione, nel rispetto dei contratti collettivi, tra i dipendenti dell azienda o di altra amministrazione pubblica, esperti in materia di aziende.

76 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Art. 17 Conferimento dell incarico al Direttore 1. Il Direttore è nominato, anche con atti consecutivi, dal Consiglio di amministrazione con atto motivato in relazione alle caratteristiche ed all esperienza professionale e tecnica del prescelto fra i soggetti in possesso del diploma di laurea (escluse lauree brevi) e, in alternativa, esperienza di almeno sette anni in ruoli dirigenziali nel settore pubblico/privato o esperienza di almeno cinque anni in ruoli dirigenziali presso IPAB/APSP. 2. Il rapporto di lavoro del Direttore è regolato da un contratto di diritto privato a tempo determinato di durata comunque non superiore a quella del mandato del Consiglio di amministrazione che lo ha posto in essere, eventualmente rinnovabile alla scadenza. 3. Alla scadenza dell attuale Consiglio di Amministrazione dell I.P.A.B., l incarico del Direttore verrà prorogato automaticamente per effetto dell art. 57 della L.R. 7/2005. Art. 18 Compiti di revisione 1. I compiti di revisione sono affidati al Collegio dei Revisori dei Conti disciplinato dal Regolamento Regionale. Esso collabora con il Consiglio di amministrazione nella sua funzione di controllo, esercita la vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione dell A.P.S.P. e attesta la corrispondenza del Bilancio di Esercizio alle risultanze della gestione redigendo apposita relazione accompagnatoria. 2. Il Consiglio di Amministrazione può affidare al Collegio anche ulteriori compiti di controllo interno, ivi compreso il controllo di gestione. TITOLO IV STRUTTURA ORGANIZZATIVA E PERSONALE Art. 19 Principi di organizzazione e gestione 1. L Azienda ispira la propria organizzazione e gestione ai seguenti principi fondamentali: - centralità della persona e della produzione di utilità sociale nell erogazione dei servizi; - integrazione con i servizi territoriali pubblici e privati; - strumentalità dell organizzazione rispetto al conseguimento delle finalità istituzionali; - massima flessibilità delle forme organizzative e gestionali. 2. L Azienda può realizzare forme di organizzazione e/o accordi/convenzioni di collaborazione con altri Enti pubblici o privati, profit e non profit, e con altri soggetti del volontariato sociale - nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze - finalizzati ad un ottimale utilizzo delle risorse economico-patrimoniali ed umane disponibili. 3. L Azienda può inoltre costituire o partecipare a società e a fondazioni di diritto privato, al fine di svolgere attività strumentali a quelle istituzionali. 4. Il Consiglio di Amministrazione individua i servizi e le funzioni centrali da valorizzare per la crescita delle risorse e professionalità interne.

77 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Art. 20 Personale 1. Il Consiglio di Amministrazione, sentito il Direttore, stabilisce i limiti della dotazione organica del personale secondo criteri di economicità basati sulle effettive necessità funzionali connesse agli obiettivi aziendali ed ai livelli dei servizi erogati e ne verifica periodicamente la congruità. 2. Il regolamento per il personale, stabilisce, in conformità alla normativa nazionale e regionale, nel rispetto della contrattazione collettiva, la disciplina del rapporto di lavoro alle dipendenze dell azienda. 3. L Azienda assicura la crescita professionale e la formazione continua del proprio personale, anche attraverso l organizzazione di attività formative in forma consortile o in via diretta. TITOLO V PATRIMONIO, PROGRAMMAZIONE E CONTABILITA Art. 21 Beni patrimoniali indisponibili 1. I beni patrimoniali indisponibili dell Azienda sono costituiti dai beni mobili ed immobili destinati in modo diretto all attività istituzionale. Essi trovano specifica evidenziazione nell inventario. 2. L insieme dei beni patrimoniali indisponibili è incrementato a seguito di: a) contributi pubblici o privati a destinazione vincolata; b) eredità, lasciti, legati e donazioni di beni mobili ed immobili a titolo di incremento del patrimonio; c) sopravvenienze attive specificamente a ciò destinate con delibera del Consiglio di Amministrazione; d) acquisizioni specificamente a ciò destinate con delibera del Consiglio di Amministrazione. 3. L Azienda cura la conservazione e mantenimento dei beni patrimoniali. Art. 22 Mezzi finanziari 1. L Azienda persegue i propri scopi mediante l utilizzo di: a. rendite patrimoniali; b. somme derivanti da alienazioni di beni patrimoniali; c. contributi pubblici e privati; d. eredità, lasciti e donazioni con e senza vincolo di destinazione all incremento del patrimonio; e. entrate derivanti dall erogazione di servizi e prestazioni; f. entrate derivanti dallo svolgimento di attività connesse a quelle istituzionali; g. entrate diverse. 2. Tutte le risorse dell Azienda sono destinate direttamente o indirettamente al raggiungimento delle finalità istituzionali, nel rispetto dei vincoli di destinazione previsti dalle normative vigenti.

78 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Art. 23 Programmazione economico-finanziaria 1. L Azienda informa la propria attività secondo il principio della programmazione economicofinanziaria. 2. Il regolamento di contabilità precisa i contenuti del piano programmatico, nel rispetto della legge e del regolamento regionale. 3. Il regolamento di contabilità definisce le ulteriori norme relative all organizzazione contabile dell azienda. Art. 24 Tariffe 1. Le tariffe dei servizi forniti dall'azienda mirano ad assicurare la copertura dei costi fermo rimanendo il vincolo del pareggio di bilancio. 2. Attraverso la valorizzazione del patrimonio, si possono prevedere agevolazioni tariffarie a favore dei soggetti indicati dai promotori dell ente o da coloro che contribuiscono alla sua attività mediante donazioni o lasciti testamentari. 3. Possono essere stabilite tariffe differenziate in relazione a particolari forme di erogazione dei servizi o all'erogazione di prestazioni accessorie. Art. 25 Forme di controllo interno 1. I regolamenti aziendali prevedono le seguenti forme di controllo interno: a. controllo di regolarità amministrativa e contabile; b. controllo di gestione; c. valutazione della dirigenza; d. valutazione e controllo strategico. Art. 26 Servizio di tesoreria 1. L Azienda affida il servizio di cassa e di tesoreria nel rispetto della normativa vigente e del proprio regolamento di contabilità. Art. 27 Attività che residuano dopo la liquidazione dell azienda 1. In caso di estinzione, le attività che residuano dopo la liquidazione dell azienda sono trasferite al Comune di Mezzolombardo. Art. 28 Norme transitorie e finali 1. Per le materie non contemplate nel presente Statuto si osservano le disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia.

79 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Deliberazioni - Parte 1 - Anno 2011 Provincia Autonoma di Trento DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 11 marzo 2011, n. 420 L.P. 29 agosto 1988, n. 28 e s.m. - Progetto definitivo "Impianto idroelettrico sul fiume Brenta", nel Comune di Ospedaletto, proposto da Proming s.r.l.. - Valutazione favorevole con prescrizioni omissis LA GIUNTA PROVINCIALE omissis delibera 1) di dare atto del superamento dei termini di cui all art. 5 della legge provinciale 29 agosto 1988, n. 28, a causa della complessità delle indagini istruttorie e in particolare degli approfondimenti richiesti dal Comitato provinciale per l ambiente nella seduta del 25 gennaio 2011, come riferito in premessa; 2) di esprimere, per i motivi di cui in premessa, valutazione positiva con prescrizioni in ordine alla compatibilità ambientale del progetto definitivo denominato Impianto idroelettrico sul fiume Brenta, nel Comune di Ospedaletto, proposto da Proming s.r.l., in conformità al parere favorevole con prescrizioni espresso dal Comitato provinciale per l ambiente nel verbale di deliberazione n. 4/2011 di data 2 marzo 2011, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 3) di subordinare la valutazione positiva in ordine alla compatibilità ambientale del progetto di cui al punto 2) all ottemperanza delle seguenti prescrizioni: 1. (Servizio Prevenzione rischi - Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale) - Al fine di contenere le interferenze con i cantieri per la realizzazione del nuovo ponte Casoni e per la realizzazione della pista ciclabile in sinistra Brenta, nelle successive fasi di progettazione e di realizzazione devono essere ricercate le migliori forme di compatibilizzazione con i relativi progetti. In relazione alle opere di presa, deve essere prevista la traslazione della condotta forzata oltre il terrapieno della strada di accesso al nuovo ponte, per poi ricollegarsi al tracciato originario a valle del ponte stesso. In relazione all edificio centrale, invece, devono essere valutate, d intesa il Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale, soluzioni volte ad armonizzare l inserimento delle opere stesse, a realizzare le quinte vegetali su superfici di larghezza idonea ed a favorire la sicurezza degli utenti della ciclopedonale, che risulta sopraelevata rispetto alla vasca ed al canale di restituzione della centrale idroelettrica. Al fine di tale ottimizzazione la strada ciclo-pedonale deve essere traslata rispetto all edificio centrale, modificando opportunamente i raggi di curvatura e la collocazione delle due curve poste in serie. 2. (Servizio Utilizzazione delle acque pubbliche) - Al fine di assicurare il mantenimento della qualità delle acque e la modulazione naturale delle portate, anche in esito al controllo dei prescritti monitoraggi, le portate di rispetto e le portate massime dell impianto, a parità di produzione energetica dell impianto, devono essere modificate e uniformate a quanto previsto nella tabella riassuntiva della proposta di piano di monitoraggio contenuta nelle integrazioni al rapporto istruttorio. Il nuovo schema derivatorio è caratterizzato da una portata di rispetto di base di 2,30 m 3 /s, che si eleva a 2,64 m 3 /s nei mesi da aprile a luglio e da ottobre a novembre, e da una portata massima di 9,5 m 3 /s. 3. (Servizio Bacini montani) - In base alle rielaborazioni idrauliche eseguite dal Servizio Bacini montani a monte di ponte Casoni in presenza delle opere di progetto, in sede di rilascio delle concessioni ed autorizzazioni afferenti il demanio idrico, il progetto esecutivo deve prevedere apposite verifiche in merito al rialzo arginale ed al volume complessivamente invasato, sentito il competente Ufficio Dighe del Servizio Prevenzione rischi. 4. (Agenzia provinciale per la protezione dell ambiente) - Al fine di verificare le previsioni dello studio di impatto ambientale e di assicurare il rispetto dei limiti acustici nel contesto territoriale definito dalla nuova pianificazione urbanistica, un tecnico competente in acustica deve predisporre una relazione

80 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ acustica sia in sede di progettazione esecutiva sia in sede di esercizio, rilevando le effettive emissioni acustiche dell impianto in funzione a pieno regime. Il proponente deve concordare preventivamente le metodologie di rilievo con l Agenzia provinciale per la protezione dell ambiente, comunicando con congruo anticipo le giornate dedicate ai rilievi, successivamente deve depositare all Agenzia stessa le relazioni acustiche per le valutazioni di competenza. 5. (Servizio Foreste e fauna) - Al fine di assicurare il mantenimento delle condizioni ambientali idonee allo sviluppo delle popolazioni ittiche anche durante la fase di cantierizzazione, il proponente deve rispettare le seguenti condizioni operative: - completare i lavori nel più breve tempo possibile, riducendo al minimo l impatto sull alveo e sulle rive; - effettuare i lavori che comportano il sommovimento dell alveo bagnato al di fuori del periodo riproduttivo della trota marmorata, che comprende i mesi da ottobre a gennaio; nel successivo periodo di sviluppo embrionale che va da gennaio ad aprile, limitare al minimo gli interventi che possono comportare intorbidamento; - evitare lo spargimento in acqua di potenziali inquinanti come il cemento, deviando eventualmente l acqua nella zona del cantiere con apposita tubazione provvisoria affinché non ne entri in contatto, sentiti l Ufficio Distrettuale Forestale e l Associazione pescatori concessionaria del diritto di pesca per il preventivo recupero della fauna ittica; - assicurare in ogni caso, a valle della captazione, la permanenza di una portata d acqua non inferiore al deflusso minimo vitale previsto dalla legge; - a conclusione dei lavori, rinaturalizzare il tratto di fiume interessato dagli stessi col ripristino sia della componente vegetale delle sponde, con la messa a dimora di talee di salice e/o ontano, sia della morfologia dell alveo caratterizzata dalle facies di scorrimento osservabili a monte e a valle, con l aggiunta dei massi ciclopici; provvedere alla rimozione completa del materiale di cantiere residuo; - comunicare la data di inizio dei lavori, con almeno quindici giorni di anticipo, all Ufficio Distrettuale Forestale di Borgo Valsugana e all Associazione pescatori dilettanti della Valsugana, concessionaria del diritto di pesca; 6. (Servizio Foreste e fauna) - Al fine di conservare almeno in parte le nicchie d acqua profonda, indispensabili per Ia permanenza dei pesci di taglia grande, il proponente deve provvedere, in accordo con il Servizio Bacini montani, all'introduzione nell alveo bagnato di un sufficiente numero di massi ciclopici - non meno di cento - delle dimensioni minime di un metro cubo ciascuno, disposti a gruppi di tre. Tali interventi devono essere distribuiti sia nel tratto arginato che sta a monte della presa sia nel tratto d alveo bagnato interessato dal progetto. In corrispondenza dei passaggi per pesci, analogamente, devono essere previste piccole nicchie e variazioni della sezione a favore della sosta dei pesci durante la risalita delle rapide artificali. Tali interventi in sede esecutiva devono essere concordati con il Servizio Bacini montani e coordinati anche al fine di assicurare la navigabilità del tratto fluviale. La realizzazione degli interventi deve essere supervisionata e coordinata da un ittiologo di comprovata esperienza in materia di scale di risalita. 7. (Servizio Foreste e fauna) - Al fine di contenere Ia riduzione numerica degli individui di trota marmorata, soprattutto delle maggiori dimensioni, dovuta alla diminuzione delle aree rifugio ed all aumento della possibilità di ibridazione con la trota fario, che predilige invece le portate ridotte, il proponente, nell ambito delle misure compensative proposte, deve assicurare che il ripopolamento annuo sia realizzato esclusivamente con esemplari di trota marmorata di taglia grande, in sostituzione delle trote fario adulte attualmente introdotte dall associazione pescatori. A tal fine il proponente deve provvedere a quantificare, d intesa con il Servizio Foreste e fauna, gli oneri della compensazione a proprio carico a favore delle locali associazioni pescatori, in considerazione sia dei maggiori costi di allevamento degli individui adulti sia delle analisi genetiche, da effettuare in occasione del rinsanguamento periodico del ceppo allevato con esemplari selvatici. 8. (Agenzia provinciale per la protezione dell ambiente) - Il collegamento alla rete elettrica esistente deve essere eseguito tramite cavo interrato; inoltre, considerata la presenza di un elettrodotto a media tensione, di cui il vano trasformatore è parte integrante, deve essere garantito il rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e/o degli obiettivi di qualità imposti dal d.p.c.m. 8 luglio In relazione al calcolo delle distanze di prima approssimazione (D.P.A.), introdotte ai sensi del Decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 29 maggio 2008 Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti, si ricorda

81 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ che il paragrafo 3.2 dell allegato al citato provvedimento esonera dal calcolo della D.P.A. le linee in MT in cavo cordato a elica, aeree o interrate. 9. (Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio - Servizio Foreste e fauna) - Ai fini della mitigazione paesaggistica delle opere edilizie nel contesto ambientale circostante, il progetto definitivo dell impianto idroelettrico sul fiume Brenta deve uniformarsi alle prescrizioni dettate dalla Commissione provinciale per la tutela paesaggistico-ambientale con verbale n. 406 del 16 novembre Parimenti, ai fini della mitigazione degli impatti a carico del contesto idrogeologico e forestale, in ordine alla trasformazione di coltura di superfici boscate connessa alla realizzazione delle opere, il progetto definitivo è subordinato all osservanza delle prescrizioni tecnico-operative dettate dal Comitato tecnico forestale con deliberazione n. 2 del 1 febbraio Prescrizioni per il monitoraggio ambientale 10. (Servizio Bacini montani) - Il piano di monitoraggio deve essere integrato prevedendo l individuazione di due tratti, uno interno al tratto sotteso e uno a valle di confronto, nei quali valutare la progressiva colonizzazione di specie algali tipiche di scarso battente, le dinamiche di espansione della vegetazione erbacea e arbustiva a carico dei ghiaioni fluviali e, all interno del tratto sotteso, la portata fluente al fine di verificare che il DMV si mantenga effettivamente. 11. (Agenzia provinciale per la protezione dell ambiente) - Con riferimento al piano di monitoraggio ambientale, in fase di cantiere le analisi IBE devono essere condotte contestualmente alle analisi chimico-fisiche nei due punti individuati. Per i primi cinque anni dalla messa in esercizio le analisi IBE andranno condotte su tre punti, uno a monte, uno nel tratto sotteso alla derivazione ed uno a valle del rilascio, due volte l anno, in periodo di magra invernale ed in periodo estivo. Contestualmente andranno condotte le analisi LIM nel punto sotteso alla derivazione. Si ritiene necessario confrontare gli esiti del monitoraggio IFIM, secondo le modalità previste dal piano di monitoraggio, con gli esiti di un rilevamento annuale dell Indice di Qualità Morfologica (IQM - Manuale ISPRA), al fine di valutare l efficacia dei due metodi nella verifica delle variazioni morfologiche del corso d acqua dovute alla derivazione. I punti di misura andranno preventivamente concordati con l APPA e i risultati dovranno essere inviati alla stessa per il controllo di competenza. 12. (Servizio Foreste e fauna) - Al fine di rendere il monitoraggio post operam della fauna ittica sufficientemente informativo riguardo Ia conservazione degli habitat della trota marmorata, il piano di monitoraggio proposto dallo studio di impatto ambientale deve essere integrato dai parametri indicati nella tabella 10 del capitolo dedicato alla fauna ittica del rapporto istruttorio. 13. (Servizio Utilizzazione delle acque pubbliche) - In considerazione degli obiettivi di qualità prefissati dalla direttiva comunitaria sulla qualità dei corpi idrici e in coerenza con le stime svolte dallo studio di impatto ambientale in merito al mantenimento delle classi di qualità e dello stato ambientale ante o- peram, il proponente deve provvedere a concordare in via definitiva con le strutture competenti il proposto piano di monitoraggio, secondo le indicazioni fornite dalle integrazioni al rapporto istruttorio nel capitolo dedicato al monitoraggio ambientale. Le attività di monitoraggio, integrate con quanto richiesto dalle precedenti prescrizioni afferenti il monitoraggio ambientale, devono essere coordinate e descritte nell ambito di un programma funzionalmente unitario, da intendersi parte integrante del progetto definitivo elaborato per il rilascio della concessione idroelettrica. Il coordinamento del piano di monitoraggio, sia in fase di predisposizione definitiva sia in fase di applicazione, viene svolto dal Servizio Utilizzazione delle acque pubbliche sentito il Servizio Valutazione ambientale. Gli esiti dei prescritti monitoraggi sono funzionali al collaudo della concessione idroelettrica; 4) di rappresentare al proponente le seguenti raccomandazioni e disposizioni normative: 1. (Servizio Geologico - Agenzia provinciale per la protezione dell ambiente) - Durante le successive fasi di progettazione e di cantierizzazione il proponente deve produrre una specifica relazione geologico geotecnica e assicurare la presenza di un geologo in cantiere. Inoltre, sulla base della suddetta relazione, qualora le terre e rocce da scavo siano impiegate in altro sito, ai fini dell esclusione dal regime dei rifiuti, dovranno essere rispettate le indicazioni gestionali stabilite dalla normativa vigente; in particolare dovranno risultare pulite ed esenti da materiali estranei, e dovrà essere garantita la loro tracciabilità nei siti di effettivo utilizzo. 2. (Servizio Utilizzazione delle acque pubbliche) - In applicazione della deliberazione della Giunta provinciale 8 giugno 2007, n. 1164, Installazione dispositivi per la misurazione dei quantitativi di acqua derivata e restituita ex art. 13 delle Norme di attuazione del Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche, al fine della conclusione dell iter di concessione il proponente deve presentare al

82 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Servizio utilizzazione delle acque pubbliche i progetti dei misuratori di portata installati nell impianto. 3. (Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici) - Si raccomanda al proponente un attenta applicazione delle disposizioni di cui all'art. 90 del d.lgs. n. 42 del 2004, inerenti l'obbligo di dare immediata denuncia alla Soprintendenza per i beni archeologici della Provincia autonoma di Trento (tel. 0461/ fax 0461/492160) del ritrovamento, casuale e non prevedibile, di cose di interesse archeologico nel corso dei movimenti di terra e di provvedere alla loro conservazione temporanea, lasciandole nelle condizioni e nel luogo in cui sono rinvenute, fino a diversa disposizione dei tecnici provinciali responsabili; 5) di dare atto che il presente provvedimento sostituisce e comprende i provvedimenti permissivi e- spressi in forma di parere dal Comitato tecnico forestale e dalla Commissione provinciale per la tutela paesaggistico-ambientale, ai sensi dell art. 10 della legge provinciale 29 agosto 1988, n. 28; 6) di stabilire, ai sensi dell art. 9, comma 1, della legge provinciale 29 agosto 1988, n. 28, che l efficacia della valutazione positiva di impatto ambientale abbia durata quinquennale; 7) di dare atto che, ai sensi dell art. 11, comma 3 bis, del regolamento di esecuzione della legge provinciale 29 agosto 1988, n. 28, l efficacia della valutazione d impatto ambientale concernente il progetto di cui al precedente punto 2) è subordinata al positivo esito della procedura di deroga urbanistica; 8) di disporre che copia integrale della presente deliberazione sia trasmessa alla società Proming s.r.l., proponente dell opera, inoltre ai servizi provinciali e alle Amministrazioni coinvolti nell istruttoria; 9) di demandare, ai sensi dell art. 11, comma 6, della legge provinciale 29 agosto 1988, n. 28, alle strutture provinciali espressamente individuate ai precedenti punti, in coordinamento con i rispettivi Dipartimenti, la vigilanza in ordine al rispetto delle prescrizioni previste dal presente provvedimento, tenendone specifica evidenza; 10) di disporre la pubblicazione del presente provvedimento, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della Regione Trentino-Alto Adige. Ai sensi di quanto disposto dall art. 7 della legge provinciale 29 agosto 1988, n. 28 e s.m., contro il presente provvedimento è ammesso ricorso in opposizione alla Giunta provinciale da parte degli interessati entro 30 giorni dalla data di pubblicazione della relativa deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Trentino-Alto Adige. Avverso il presente provvedimento è inoltre ammesso ricorso alla competente autorità giurisdizionale. IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA LORENZO DELLAI LA DIRIGENTE DEL SERVIZIO SEGRETERIA DELLA GIUNTA ED ELEZIONI PATRIZIA GENTILE

83 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Deliberazioni - Parte 1 - Anno 2011 Provincia Autonoma di Trento DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 11 marzo 2011, n. 442 R.D. 13 febbraio 1933, n Approvazione riperimetrazione del "Consorzio Irriguo e di Miglioramento Fondiario di Marco", con sede in Rovereto, Fr. Marco (TN) omissis LA GIUNTA PROVINCIALE omissis delibera 1. di approvare, ai sensi del R.D. 13 febbraio 1933, n. 215 e ss.mm.ii., la riperimetrazione del Consorzio Irriguo e di Miglioramento Fondiario di Marco, con sede in Rovereto, Fr. Marco (TN), come individuata negli elenchi particellari e nelle planimetrie prodotti per una superficie finale del Consorzio pari a ettari 117,91.68; 2. di disporre la pubblicazione, in estratto, della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Trentino - Alto Adige. IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA LORENZO DELLAI LA DIRIGENTE DEL SERVIZIO SEGRETERIA DELLA GIUNTA ED ELEZIONI PATRIZIA GENTILE

84 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Deliberazioni - Parte 1 - Anno 2011 Provincia Autonoma di Trento DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 11 marzo 2011, n. 443 Sistema regionale di vigilanza sulle produzioni agroalimentari con qualità regolamentata. Approvazione protocollo d'intesa interregionale Il Relatore comunica: Considerato che la materia dei controlli e della vigilanza sui prodotti agroalimentari costituisce uno degli elementi importanti dell agire provinciale del settore primario, e ciò in quanto consente all Amministrazione di: a) definire regole certe di comportamento per gli operatori nei diversi sistemi con qualità regolamentata; b) tutelare e valorizzare ulteriormente le produzioni agricole ed agroalimentari di qualità superiore; c) mantenere e rinsaldare un patto di chiarezza e di trasparenza con il consumatore finale; d) dare certezza ai processi di rintracciabilità delle suindicate produzioni; considerato che le attività di controllo e certificazione delle produzioni agroalimentari di qualità, secondo la vigente normativa Comunitaria contenuta nel Regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004, nel Regolamento (CE) n. 543/2008 del 16 giugno 2008 della Commissione, nel Regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio del 28 giugno 2007, nei Regolamenti (CE) n. 509/2006 e n. 510/2006 del Consiglio del 20 marzo 2006, nonché nel Regolamento (CE) n. 1760/200 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 agosto 2000, nonché nel Regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio del 29 aprile 2008 e nelle discendenti disposizioni nazionali attuative, sono affidate a strutture di controllo e certificazione riconosciute dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; considerato che sulle strutture di controllo e certificazione, soggetti terzi indipendenti pubblici o privati, le Regioni e le Province autonome sono chiamate a vigilare come sancito nel D.M. 29 luglio 2004 in tema di etichettatura di carni di pollame, nel D. Lgs. 17 marzo 1995, n. 220 in tema di produzione agricola con metodo biologico, nella Legge 24 marzo 1998, n. 128 in tema di prodotti a denominazione di origine protetta (D.O.P) e di prodotti a indicazione geografica protetta (I.G.P.) e di specialità tradizionali garantite (S,T.G.), nel D.M. 30 agosto 2000 in tema di etichettatura delle carni bovine, nel D. Lgs. 08 aprile 2010, n. 61 in tema di denominazioni di origine e indicazioni geografiche dei vini, nella L.P. 28 marzo 2003 n.4 ed in particolare il Titolo II Disciplina dell agricoltura biologica e disposizioni in materia di contrassegnazione dei prodotti geneticamente non modificati e nella deliberazione della Giunta provinciale n del 06 novembre 2009 Approvazione del marchio di qualità con indicazione di origine in ambito agroalimentare e delle procedure e modalità di certificazione, di controllo e di utilizzo del marchio stesso ; considerato che le Regioni e le Province autonome, in considerazione della complessità e della disomogeneità dei diversi sistemi di controllo, hanno manifestato la necessità di assicurare tra loro un coordinamento; ritenuto che tale coordinamento, ancorché su base volontaria, è in grado di garantire: - un rapporto coordinato con le Autorità competenti e con i soggetti coinvolti nella vigilanza a livello nazionale; - una programmazione dell attività annuale di vigilanza sulla base di metodologie comuni; - un sistema coordinato e continuativo di scambio di informazioni e di dati;

85 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ una comune definizione dell'attività di vigilanza e delle sue modalità di esecuzione; - una formazione comune per gli addetti alla vigilanza. preso atto che nel corso di diversi incontri tra Regioni e Province autonome si è addivenuti alla conclusione che l adozione di un comune Protocollo, contenete indicazioni metodologiche e operative, costituisce lo strumento più idoneo per garantire il coordinamento tra i suddetti Enti deputati alla vigilanza e per raggiungere gli obiettivi di cui sopra; ritenuto che il testo del Protocollo d intesa fra le Regioni e le Province autonome in tema di vigilanza sulle produzioni agricole di qualità regolamentata sottoposte a sistemi di controllo e/o certificazione costituisce certamente uno strumento valido per il raggiungimento degli obiettivi sopraindicati, e che in allegato costituisce parte integrante della presente deliberazione; ritenuto di demandare al Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura e Alimentazione l adozione dei successivi e conseguenti necessari atti di adesione al relativo coordinamento permanente volontario; tutto ciò premesso, - udita la relazione; - visti gli atti in premessa citati; - ad unanimità di voti, legalmente espressi, LA GIUNTA PROVINCIALE delibera 1) di approvare il Protocollo d intesa fra le Regioni e le Province autonome in tema di vigilanza sulle produzioni agricole di qualità regolamentata sottoposte a sistemi di controllo e/o certificazione, che in allegato costituisce parte integrante della presente deliberazione; 2) di dare mandato al Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura e Alimentazione affinché provveda alla sottoscrizione dei conseguenti necessari atti di adesione al relativo coordinamento permanente volontario; 3) di dare atto che dalla presente deliberazione non deriva, né può derivare, alcun onere aggiuntivo di spesa a carico dell Amministrazione provinciale; 4) di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Trentino Alto Adige. IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA LORENZO DELLAI LA DIRIGENTE DEL SERVIZIO SEGRETERIA DELLA GIUNTA ED ELEZIONI PATRIZIA GENTILE

86 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ PROTOCOLLO D INTESA FRA LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME IN TEMA DI VIGILANZA SULLE PRODUZIONI AGRICOLE DI QUALITA REGOLAMENTATA SOTTOPOSTE A SISTEMI DI CONTROLLO E/O CERTIFICAZIONE Le Regioni e le Province Autonome, Visto il Decreto ministeriale 27 agosto 2004, recante la definizione dell'attività di vigilanza sulle strutture autorizzate a svolgere il controllo e certificazione delle produzioni agroalimentari regolamentate da norme comunitarie. Considerato che, tanto al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali tramite l Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità dei Prodotti Agroalimentari, quanto alle Regioni e alle Province autonome, sono conferite funzioni di vigilanza sulle produzioni di qualità regolamentata da esercitarsi mediante controlli ufficiali e che, ricorrendo tale ipotesi, a norma dell art. 4, punto 3, del Regolamento CE n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, si deve assicurare un coordinamento efficace ed efficiente tra tutte le autorità competenti interessate. Ritenuto che il vigente decreto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali in data 27 agosto 2004 Definizione dell'attività di vigilanza sulle strutture autorizzate a svolgere il controllo e certificazione delle produzioni agroalimentari regolamentate da norme comunitarie non garantisce un adeguata partecipazione dei rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome nell attività di coordinamento. Considerato che la vigilanza consiste nella verifica dell attività svolta dalle Strutture di controllo/certificazione (soggetti terzi, indipendenti, pubblici e privati), autorizzate o designate dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali a svolgere i controlli nei settori delle produzioni agro-alimentari di qualità regolamentata sulla base di disposizioni Comunitarie o nazionali. Considerato infine che la complessità e la disomogeneità dei diversi sistemi di controllo, la necessità di un costante monitoraggio delle attività di vigilanza, la gestione e condivisione delle nuove informazioni per adeguare la vigilanza alla continua evoluzione delle tecniche di produzione, richiedono un integrazione operativa e decisionale tra le Regioni e Province autonome. Nel rispetto dell autonomia organizzativa e funzionale di ciascun Ente e nelle more di una più ampia intesa col Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali: CONCORDANO QUANTO SEGUE: Articolo 1 Coordinamento sulla vigilanza delle produzioni agricole certificate e regolamentate E istituito un coordinamento permanente volontario tra le Regioni e le Province Autonome volto a garantire omogeneità d azione in tema di vigilanza sulle produzioni agro-alimentari di qualità regolamentata sottoposte a sistemi di controllo e certificazione.

87 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ L adesione al coordinamento si attua tramite l adozione del presente protocollo da parte della Regione / Provincia Autonoma, con atto formale dell Ente, nel quale sia altresì individuato un Ufficio di referenza incaricato di garantire la partecipazione dell Ente alle attività di coordinamento. Le Regioni e le Province Autonome aderenti sono impegnate ad istituire e a partecipare ad un Tavolo di coordinamento permanente, che si riunirà almeno con cadenza semestrale. Delle riunioni del Tavolo di coordinamento dovrà essere redatto apposito verbale. Nella prima riunione annuale, con decorrenza dall anno solare 2011, sarà anche individuata la Regione o Provincia Autonoma coordinatrice con funzioni di raccordo, segreteria e portavoce. Tale nomina verrà effettuata ogni anno. Sino all insediamento del Tavolo di coordinamento, al solo fine di dare avvio a quest ultimo, le funzioni di raccordo e segreteria sono svolte dalla Regione Piemonte - Direzione Agricoltura - Settore Vigilanza e Controlli in Agricoltura con sede in Torino, corso Stati Uniti n. 21. Articolo 2 Rapporto coordinato con le Autorità competenti e con i soggetti coinvolti nella vigilanza a livello nazionale Le Regioni / Province Autonome di cui all art. 1 si impegnano ad assumere posizioni comuni e condivise nei rapporti istituzionali con le Autorità competenti ed in particolare con i Dipartimenti del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che sovrintendono alle materie oggetto del presente atto, con l Ispettorato Centrale Controllo Qualità - Repressione Frodi (ICQ - RF), nonché con tutti i soggetti, pubblici e privati, che concorrono all attuazione dei procedimenti di accreditamento, di controllo e di certificazione. Articolo 3 Piano regionale annuale di vigilanza Le Regioni / Province Autonome di cui all art. 1 si impegnano a predisporre annualmente, entro il mese di febbraio, il Piano regionale di vigilanza secondo criteri comuni stabiliti in sede di Tavolo di coordinamento. Il Piano regionale di vigilanza deve contenere indicazioni relative: 1. alla tipologia delle verifiche eseguibili per ciascuna produzione regolamentata; 2. all analisi del rischio calibrata sulle categorie dei soggetti (strutture di controllo/certificazione e operatori della filiera) oggetto di verifica ai fini della selezione del campione da sottoporre a vigilanza; 3. all operatività nello svolgimento delle verifiche (tempi e metodi, chek-list, modulistica); 4. alle azioni da intraprendere in caso di rilievi di non conformità; 5. al personale addetto alle verifiche con indicazioni relative ai percorsi formativi e di aggiornamento utili per il raggiungimento di standard adeguati e omogenei. Nella redazione del Piano regionale di vigilanza si tiene conto: 1. della normativa vigente, ivi compresa quella Regionale / Provinciale di riferimento; 2. della consistenza produttiva locale; 3. delle risorse disponibili; 4. degli esiti della attività di vigilanza pregressa.

88 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Articolo 4 Programmazione dell attività annuale di vigilanza sulla base di metodologie comuni Le Regioni / Province Autonome di cui all art. 1 assolvono alle proprie funzioni di vigilanza in piena autonomia, senza reciproci vincoli di subordinazione. Il coordinamento dei Piani regionali di vigilanza, di cui all art. 3, si attua in sede di Tavolo di coordinamento, con la finalità di rendere omogenea, completa, efficiente ed efficace l attività di vigilanza. Il Tavolo di coordinamento, entro il mese di marzo di ciascun anno, sulla base dei Piani regionali di vigilanza predisposti, individua e propone alle stesse Regioni / Province autonome le azioni da porre in essere in modo coordinato, affinché siano raggiunti i seguenti obiettivi: 1. che la vigilanza, in ciascun settore delle produzioni di qualità regolamentata, sia esercitata con adeguata ed omogenea intensità; 2. che, in ciascun settore delle produzioni di qualità regolamentata, si evitino sovrapposizioni e duplicazioni di verifiche, fermo restando il fine di garantire che, attraverso le verifiche, si realizzi la massima copertura del territorio e delle strutture di controllo operanti; 3. che si attuino proficue sinergie nello svolgimento delle attività di vigilanza, laddove le stesse siano poste in carico a soggetti diversi, ovvero ove un unico soggetto vigili in più settori delle produzioni di qualità regolamentata; 4. che sia intensificata la sorveglianza sulle strutture di controllo/certificazione nel caso in cui, sulla scorta delle pregresse attività di vigilanza, siano state evidenziate ripetute carenze. Articolo 5 Sistema coordinato e continuativo di scambio informazioni e dati Allo scopo di garantire omogeneità nei comportamenti verso i terzi coinvolti, è garantito l interscambio delle informazioni inerenti l attività di vigilanza svolta, nonché delle conseguenti decisioni assunte, nel rispetto dei limiti di riservatezza imposti dalla normativa vigente: segnatamente notizie, informazioni e documenti oggetto di interscambio devono essere trattati dall Amministrazione che li riceve alla stregua di quelli da essa prodotti. Articolo 6 Definizione dell'attività di vigilanza e modalità di esecuzione L'attività di vigilanza è volta ad accertare che le strutture di controllo/certificazione: 1. mantengano i requisiti ed operino nel rispetto degli impegni assunti sulla base dei quali hanno ottenuto l autorizzazione Ministeriale; 2. non svolgano attività incompatibili con le funzioni di controllo/certificazione loro attribuite; 3. non discriminino tra i soggetti che aderiscono alla filiera; 4. adempiano alla normativa di settore nonché alle prescrizioni e agli obblighi impartiti dalle competenti Autorità pubbliche. Le Regioni / Province Autonome di cui all art. 1 vigilano sull'attività che le strutture di controllo/certificazione esercitano in favore degli operatori allocati nel territorio di rispettiva competenza regionale / provinciale; l attività si realizza mediante: vigilanza diretta: prevede verifiche sull operatività delle strutture di controllo/certificazione, anche attraverso visite ispettive alle sedi legali e/o operative; vigilanza indiretta: tramite supervisione dei controlli effettuati dalle strutture di controllo/certificazione, mediante verifiche presso gli operatori aderenti alla filiera.

89 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Qualora si renda necessario svolgere visite ispettive presso una struttura di controllo/certificazione con sede legale e/o operativa non dislocata nel territorio di competenza, la Regione / Provincia Autonoma richiede l assistenza dell Ente in cui detta struttura è dislocata. Le Regioni / Province Autonome di cui all art. 1 garantiscono tra loro reciproca assistenza. Articolo 7 Formazione comune per gli addetti alla vigilanza Le Regioni / Province Autonome di cui all art. 1 assumono l impegno a svolgere una comune attività di aggiornamento, anche mediante autoformazione; detta attività sarà destinata ai soggetti, a vario titolo incaricati della vigilanza, individuati dagli Enti sottoscrittori del presente accordo. All attività di aggiornamento dovranno essere dedicati almeno due giorni per ciascun anno. Articolo 8 Oneri aggiuntivi Il presente accordo non comporta oneri aggiuntivi a carico degli Enti sottoscrittori.

90 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Deliberazioni - Parte 1 - Anno 2011 Provincia Autonoma di Trento DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 11 marzo 2011, n. 444 R.D. 13 febbraio 1933, n Approvazione riperimetrazione del "Consorzio Irriguo di Miglioramento Fondiario di Calavino", con sede in Calavino, Via Riffrè 2 (TN) omissis omissis LA GIUNTA PROVINCIALE delibera 1. di approvare, ai sensi del R.D. 13 febbraio 1933, n. 215 e ss.mm.ii., la riperimetrazione del Consorzio Irriguo di Miglioramento Fondiario di Calavino, con sede in Calavino, Via Riffrè 2 (TN), come individuata negli elenchi particellari e nelle planimetrie prodotti per una superficie finale del Consorzio pari a ettari ; 2. di disporre la pubblicazione, in estratto, della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Trentino - Alto Adige. IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA LORENZO DELLAI LA DIRIGENTE DEL SERVIZIO SEGRETERIA DELLA GIUNTA ED ELEZIONI PATRIZIA GENTILE

91 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Deliberazioni - Parte 1 - Anno 2011 Provincia Autonoma di Trento DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 11 marzo 2011, n. 448 Criteri e modalità per la concessione dei contributi per la realizzazione di interventi di valorizzazione dei luoghi storici del commercio attuati dai comuni ai sensi dell'articolo 64, comma 1, della legge provinciale 30 luglio 2010, n. 17 (legge provinciale sul commercio 2010) Il Relatore comunica: La legge provinciale 8 maggio 2000, n. 4 è stata abrogata e sostituita dalla legge provinciale 30 luglio 2010, n. 17, recante Disciplina dell attività commerciale che ha riformato in maniera sostanziale ed innovativa la disciplina del settore commerciale. Il capo VII della legge disciplina gli interventi di promozione del commercio e, in particolare, l articolo 64 recante Incentivi per la valorizzazione dei luoghi storici del commercio prevede al comma 1 incentivi provinciali a favore dei comuni. Tali incentivi erano già previsti dall articolo 28, comma 2 ter della l.p. n. 4/2000 e compiutamente disciplinati dalla deliberazione della Giunta provinciale n del 4 giugno Con il presente provvedimento si adottano i criteri applicativi ed attuativi di quanto disposto all'articolo 64, comma 1 della legge provinciale sul commercio 2010 e sono definite le modalità di concessione degli interventi a favore dei comuni in sostituzione dei criteri di cui alla citata deliberazione della Giunta provinciale n. 1339/2010. I nuovi criteri trovano applicazione per le domande di contributo a valere per l anno 2011, mentre le domande riferite agli anni precedenti continuano ad essere disciplinate dai criteri di cui alla deliberazione n. 1339/2010. E altresì necessario prevedere nel presente provvedimento le seguenti disposizioni transitorie al fine di disciplinare le iniziative riferite all attività dell anno 2011: - limitatamente all anno 2011 le domande di contributo devono essere presentate entro 90 giorni dalla data di adozione del presente provvedimento; - limitatamente alle domande di contributo riferite all anno 2011 non trova applicazione l obbligo della perimetrazione e del censimento di cui all articolo 1, comma 2 dei criteri di cui alla presente deliberazione. Ciò premesso, LA GIUNTA PROVINCIALE - udita la relazione; - visti gli atti citati in premessa; - vista l articolo 64, comma 1 della legge provinciale 30 luglio 2010, n. 17; - vista la deliberazione della Giunta provinciale n del 4 giugno 2010; - visti i pareri dei Servizi di staff ai sensi della deliberazione n. 40 del 22 gennaio 2010, concernente i criteri e le modalità di esame preventivo; - a voti unanimi espressi in forma di legge; delibera 1. di approvare, per le ragioni espresse in premessa, l allegato A) parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, recante: Criteri e modalità per la concessione dei contributi per la realizzazione di interventi di valorizzazione dei luoghi storici del commercio attuati dai comuni ai sensi dell articolo 64, comma 1, della legge provinciale 30 luglio 2010, n. 17 ;

92 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ di dare atto che il testo allegato sostituisce integralmente l Allegato alla deliberazione della Giunta provinciale n del 4 giugno 2010; 3. di stabilire che, limitatamente all anno 2011, non trova applicazione l obbligo della perimetrazione e del censimento del luogo storico del commercio di cui all articolo 1, comma 2 dei criteri di cui alla presente deliberazione; 4. di stabilire che, limitatamente all anno 2011, le domande di contributo dovranno pervenire alla competente struttura provinciale entro 90 giorni dall approvazione del presente provvedimento; 5. di dare atto che i criteri di cui alla deliberazione n del 4 giugno 2010 continuano a trovare applicazione limitatamente alle domande presentate in attuazione della legge provinciale n. 4/2000; 6. di demandare al dirigente del Servizio commercio e cooperazione l adozione con determinazione della modulistica; 7. di dare atto che non trovano più applicazione i criteri di cui alla deliberazione della Giunta provinciale n del 25 giugno 2004; 8. di disporre che la presente deliberazione sia pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Trentino - Alto Adige. IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA LORENZO DELLAI LA DIRIGENTE DEL SERVIZIO SEGRETERIA DELLA GIUNTA ED ELEZIONI PATRIZIA GENTILE

93 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Allegato parte integrante Allegato A) Criteri e modalità per la concessione di contributi per la realizzazione di interventi di valorizzazione dei luoghi storici del commercio attuati dai comuni ai sensi dell articolo 64, comma 1, della legge provinciale 30 luglio 2010, n. 17. Art. 1 Soggetti beneficiari del contributo 1. I soggetti che possono presentare domanda di contributo sono i comuni che hanno almeno una delle seguenti caratteristiche: - popolazione superiore a abitanti; - popolazione compresa tra e abitanti che presentano per almeno un parametro di turisticità (presenze totali, presenze per abitante e posti letto per abitante calcolati dal Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento come media dell ultimo triennio disponibile) un valore superiore alla media provinciale. 2. Per beneficiare del contributo i soggetti di cui al comma 1 devono aver effettuato ed approvato la perimetrazione e il censimento del luogo storico del commercio ai sensi della normativa provinciale in vigore. 3. Con riferimento alle sole spese per la realizzazione e posa della targa di bottega storica, di cui al successivo articolo 3, comma 1, punto c) sono soggetti beneficiari tutti i comuni. Art. 2 Termini, modalità di presentazione della domanda e documentazione da allegare 1. La domanda di contributo ed i relativi allegati devono essere presentati dai comuni interessati, dal 1 gennaio al 30 aprile di ciascun anno, alla struttura competente in materia di commercio, secondo i modelli appositamente predisposti, prima di effettuare gli investimenti. 2. Le domande presentate dopo la scadenza del predetto termine sono dichiarate irricevibili. 3. La domanda deve contenere la dichiarazione di non aver chiesto ed ottenuto altri finanziamenti dalla Provincia autonoma di Trento e ad essa deve essere allegata la seguente documentazione: a) copia degli atti deliberativi comunali relativi all approvazione delle iniziative per le quali si chiede il contributo rientranti fra quelle ammissibili ai sensi del successivo articolo 3; b) relazione descrittiva del progetto con l indicazione delle modalità, dei tempi di realizzazione e dei costi degli interventi con la quantificazione dettagliata della spesa per ciascun intervento o computo metrico estimativo delle spese; c) planimetria identificativa del luogo storico del commercio con l indicazione delle zone ove insistono gli interventi. 4. Nel caso in cui si renda necessaria l integrazione o la regolarizzazione della domanda o della documentazione, la struttura fissa al richiedente un termine per provvedervi di 30 giorni decorrenti dal ricevimento della relativa richiesta. Nel caso di inerzia da parte del soggetto interessato, la struttura competente fissa un ulteriore termine perentorio di 10 giorni, scaduto il quale senza che sia intervenuta la regolarizzazione richiesta, la struttura definisce il procedimento sulla base della documentazione agli atti. 5. Non sono ammesse domande integrative. Per domanda integrativa si intende la richiesta di aggiungere ulteriori spese al programma di investimento inizialmente presentato al fine di conseguire un aumento dell agevolazione. 6. Il procedimento si conclude nel termine di 90 giorni decorrenti dal giorno successivo alla scadenza del termine ultimo per la presentazione delle domande.

94 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Art. 3 Individuazione delle spese ammissibili 1. Sono ammesse a contributo le spese (IVA compresa) relative a: a) predisposizione ed installazione di idonea segnaletica identificativa del luogo storico del commercio utilizzando l apposito marchio le cui caratteristiche sono definite con deliberazione della Giunta provinciale ai sensi della normativa provinciale in vigore; b) realizzazione ed installazione di strumenti informativi idonei a fornire le indicazioni di cui al punto precedente ed ogni altra informazione di interesse turistico e culturale, quali pannelli stabili, totem elettronici, terminali informativi; c) realizzazione e posa della targa di bottega storica le cui caratteristiche sono definite con deliberazione della Giunta provinciale ai sensi della normativa provinciale in vigore; d) arredo urbano (a titolo esemplificativo: fioriere, gazebo, panchine, cestini, portabiciclette, dissuasori, transenne); e) interventi per uniformare gli elementi strutturali di arredo dei plateatici; f) acquisto di attrezzatura e piccoli interventi in aree per la sosta e il gioco dei bambini; g) realizzazione di apposite strutture installate su aree pubbliche presso le quali vengono fornite indicazioni riguardanti le attività commerciali e le altre attività presenti nei luoghi storici del commercio. 2. Non sono ammissibili: a) spese di progettazione e di consulenza; b) spese per imprevisti; c) interventi di manutenzione ordinaria; d) spese per il personale interno. 3. I contributi di cui ai presenti criteri non sono cumulabili con altri finanziamenti da parte della Provincia. Art. 4 Limiti minimi e massimi di spesa ammissibile 1. Sono individuati i seguenti limiti minimi e massimi di spesa ammissibile ad agevolazione: euro per i comuni con popolazione residente superiore a abitanti; euro per i comuni con popolazione residente pari o inferiore a abitanti. Art. 5 Percentuali di contribuzione 1. Per ogni domanda la misura dell agevolazione è pari a: - 70 per cento della spesa ammessa per i comuni con popolazione residente superiore a abitanti; - 80 per cento della spesa ammessa per i comuni con popolazione residente pari o inferiore a abitanti. 2. Nel caso di risorse insufficienti si procede alla riduzione proporzionale dei contributi. Art. 6 Termini di realizzazione degli interventi 1. Gli interventi, oggetto di contributo, devono essere ultimati entro 20 mesi dalla data di concessione dell agevolazione. Il termine di ultimazione dei lavori è prorogabile per un periodo massimo di ulteriori 10 mesi previa formale richiesta entro la scadenza originariamente prevista.

95 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Art. 7 Erogazione del contributo 1. L erogazione del contributo viene effettuata: a) nel caso in cui il contributo sia pari o inferiore a euro: in un unica soluzione a conclusione degli interventi finanziati previa presentazione di: - idonea documentazione di spesa quietanzata (fatture in copia semplice con attestazione della conformità); - provvedimento di approvazione della contabilità relativa alla spesa sostenuta con dichiarazione del tecnico attestante la conclusione lavori; - idonea documentazione fotografica comprovante la realizzazione dell intervento. b) nel caso in cui il contributo sia superiore a euro: - per il 50 per cento ad avvenuta esecutività del provvedimento di concessione; - per il restante 50 per cento previa presentazione di: - idonea documentazione di spesa quietanzata (fatture in copia semplice con attestazione della conformità); - provvedimento di approvazione della contabilità relativa alla spesa sostenuta con dichiarazione del tecnico attestante la conclusione lavori; - idonea documentazione fotografica comprovante la realizzazione dell intervento. 2. La documentazione deve essere presentata entro 90 giorni dal termine fissato per l ultimazione dell intervento. Tale termine è prorogabile per una sola volta per un periodo massimo di ulteriori 60 giorni, previa formale richiesta da presentarsi entro la scadenza originariamente prevista.

96 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Deliberazioni - Parte 1 - Anno 2011 Provincia Autonoma di Trento DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 25 marzo 2011, n. 478 Applicazione della legge provinciale n. 4 del 14 febbraio 2007 "Interventi per favorire l'accesso alla professione e la formazione continua nelle professioni intellettuali". Approvazione dello schema di "Accordo di programma quadro in materia di professioni" tra la Provincia Autonoma e gli Ordini e Collegi professionali trentini delle professioni. Approvazione dei "Criteri e modalità per la concessione dei finanziamenti previsti dalla legge provinciale 14 febbraio 2007 n. 4". Bando 2011 LA GIUNTA PROVINCIALE VISTO il Testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo Statuto speciale per il Trentino - Alto Adige, approvato con Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670 e s. m. e i.; VISTO in particolare il comma 3 dell art. 117 della Costituzione che sancisce la competenza concorrente delle regioni e province autonome in materia di professioni ; VISTO il Decreto Legislativo 2 febbraio 2006, n. 30 Ricognizione dei principi fondamentali in materia di professioni, ai sensi dell'articolo 1 della L. 5 giugno 2003, n. 131 ; VISTA la legge 16 giugno 2006, n. 3, sulle Norme in materia di governo dell autonomia del Trentino ; VISTO il Protocollo di intesa per la sottoscrizione del patto per la qualità sociale, per la qualificazione delle spese correnti e per la creazione del valore con azioni di sistema tra la Provincia Autonoma di Trento e gli Ordini e Collegi professionali trentini, siglato il 10 dicembre 2009; CONSIDERATO l intento di adottare principi di sussidiarietà e leale collaborazione tra la Provincia Autonoma di Trento e gli Ordini e i Collegi professionali trentini, i quali in base alle discipline di riferimento valorizzano il loro ruolo di enti pubblici responsabili della formazione dei propri iscritti; VISTO il Programma di Sviluppo Provinciale, approvato dalla Giunta provinciale con deliberazione n del 29 ottobre 2010, che indica come uno degli assi strategici di intervento quello del capitale produttivo; TENUTO conto del Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo per gli anni , adottato il 12 ottobre 2007; VISTA la legge provinciale n. 4 di data 14 febbraio 2007, in materia di Interventi per favorire l accesso alla professione e la formazione continua nelle professioni intellettuali ; VISTI, in particolare, l art. 1 che espone la finalità per cui La Provincia autonoma di Trento sostiene l attività degli Ordini e dei Collegi trentini delle professioni regolamentate volta a promuovere l accesso alla professione e la formazione continua degli iscritti agli ordini e ai collegi medesimi mediante l organizzazione di percorsi formativi mirati e l art. 3, che prevede l adozione di criteri e modalità per la concessione dei finanziamenti degli interventi; RITENUTO opportuno effettuare azioni di sistema volte a ricercare e sperimentare modalità innovative improntate alla qualificazione dei servizi professionali secondo principi di trasparenza, libertà professionale, riconoscimento e circolazione delle qualifiche in ambito interno e in ambito comunitario, valorizzazione e certificazione delle competenze professionali secondo logiche di sviluppo della carriera e acquisizione dei crediti; VISTA la deliberazione della Giunta provinciale n di data 7 settembre 2007, la quale ha approvato, in prima applicazione della menzionata L.P. 14 febbraio 2007 n. 4, lo schema di Accordo di programma quadro in materia di professioni, per il periodo ed il conseguente "Documento dei Criteri e modalità per l accesso ai finanziamenti previsti dalla legge provinciale 14 febbraio 2007 n. 4, poi modificato con deliberazioni n. 583 di data 14 marzo 2008, n di data 10 ottobre 2008, n. 3259

97 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ di data 19 dicembre 2008, n del 12 giugno 2009 e n. 867 di data 23 aprile 2010; CONSIDERATO che tale Accordo di programma quadro è scaduto in data 15 settembre 2010; RITENUTA opportuna la stipula di un nuovo Accordo di programma quadro in materia di professioni, tra la Provincia e gli Ordini e Collegi; RILEVATA la necessità di provvedere al rinnovo mediante l approvazione dello schema del nuovo "Accordo di programma quadro in materia di professioni" tra la Provincia Autonoma e gli Ordini e Collegi professionali trentini delle professioni, per il periodo , e dei nuovi "Criteri e modalità per la concessione dei finanziamenti previsti dalla legge provinciale 14 febbraio 2007 n. 4, secondo lo schema allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale; RITENUTO di demandare a successiva deliberazione della Giunta provinciale la nomina del Nucleo Tecnico di Valutazione al quale affidare le attività previste dall Accordo di Programma e composto da sei membri: un Presidente, quale figura esperta nelle materie oggetto dell Accordo, nominato dalla Provincia sentiti gli Ordini e Collegi professionali trentini, due componenti designati direttamente dalla Amministrazione provinciale e tre componenti, uno per area professionale, nominati dalla Provincia su designazione degli Ordini e Collegi, da costituire con successiva deliberazione; RAVVISATA la necessità di aprire, a far data dall approvazione della presente deliberazione e fino alle ore del 5 maggio 2011, il termine per la presentazione delle proposte progettuali per l anno 2011; RITENUTO di demandare a successivi provvedimenti dirigenziali l approvazione della graduatoria dei progetti presentati, la concessione dei contributi nonché l impegno delle risorse necessarie in conformità ai criteri di cui si propone l approvazione; TENUTO conto che le azioni di cui al presente provvedimento troveranno copertura finanziaria sul capitolo del bilancio provinciale esercizio 2011, VISTI gli atti citati in premessa, a voti unanimi espressi nelle forme di legge LA GIUNTA PROVINCIALE delibera 1. di approvare l allegato I Schema di Accordo di programma quadro in materia di professioni, quale parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; 2. di approvare l allegato II Criteri e modalità per la concessione dei finanziamenti previsti dalla legge provinciale 14 febbraio 2007 n.4, quale parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; 3. di rinviare a successivo provvedimento la nomina del Nucleo tecnico di valutazione, previsto nello Schema di Accordo di programma; 4. di autorizzare il Presidente della Provincia a sottoscrivere il testo dell Accordo quadro di cui al punto 1.; 5. di fissare la data di scadenza per la presentazione delle domande per l anno 2011 alle ore del 5 maggio 2011; 6. di demandare l approvazione della graduatoria dei progetti presentati, la concessione dei contributi, nonché l impegno delle risorse necessarie in conformità ai criteri di cui al punto 1. del dispositivo, al dirigente dell Incarico speciale per l integrazione delle attività formative a supporto dello sviluppo ; 7. di demandare a successiva determinazione del dirigente dell Incarico speciale per l integrazione delle attività formative a supporto dello sviluppo l approvazione della modulistica relativa; 8. di disporre la pubblicazione della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Trentino Alto Adige. IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA LORENZO DELLAI LA DIRIGENTE DEL SERVIZIO SEGRETERIA DELLA GIUNTA ED ELEZIONI PATRIZIA GENTILE

98 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO ALLEGATO CRITERI E MODALITA PER L ACCESSO AI FINANZIAMENTI PREVISTI DALLA LEGGE PROVINCIALE 14 FEBBRAIO 2007 N.4 BANDO 2011 Trento, marzo 2011

99 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ ) INTRODUZIONE Il presente documento, di seguito denominato Criteri, disciplina le modalità ed i criteri per la presentazione di domande di finanziamento nel rispetto di quanto previsto dall articolo 3 della L.P. n. 4 di data 14 febbraio 2007, Interventi per favorire l accesso alla professione e la formazione continua nelle professioni intellettuali. 2) SOGGETTI BENEFICIARI DEI FINANZIAMENTI Possono beneficiare dei finanziamenti in parola gli Ordini ed i Collegi trentini delle professioni intellettuali che, nell ambito dell autonomia loro riconosciuta dalla vigente legislazione e dai rispettivi statuti, nonché nell interesse dei propri iscritti e praticanti, abbiano sottoscritto ai sensi dell art. 4 della L.P. n. 4 di data 14 febbraio 2007, l Accordo di programma quadro con la Provincia, allo scopo di concorrere e di sostenere i processi di formazione permanente nonché di promuovere, di implementare e di sostenere la definizione e l'utilizzo di strumenti e di metodologie in favore della tutela della qualità dell'attività professionale, anche attraverso forme di certificazione di processo e di prodotto. 3) TIPOLOGIE DI INTERVENTO Sono ammessi a finanziamento i progetti formativi e di ricerca riconducibili a tre linee di intervento: PRIMA LINEA : 75% dell assegnazione annuale Fanno parte di questa linea due tipi di proposte progettuali: A. gli interventi volti a favorire la formazione di ingresso, di praticantato e l inserimento professionale dei giovani; Quota di finanziamento massima: tali interventi sono finanziabili nella misura del 85% della spesa ritenuta ammissibile. B. gli interventi che promuovono l aggiornamento, la qualificazione e la specializzazione delle competenze e quelli che presentano modalità innovative per l esercizio dell attività professionale. Quota di finanziamento massima: tali interventi sono finanziabili nella misura del 75% della spesa ritenuta ammissibile. Nell ambito della Prima Linea di intervento saranno ritenute finanziabili con priorità le attività formative di ingresso e di praticantato, quelle volte al rafforzamento della professionalità dei giovani che esercitano da meno di 5 anni e quelle che presentano modalità innovative per l esercizio dell attività professionale. Le attività formative della Prima Linea prevedono un numero minimo di 15 partecipanti, fatte salve iniziative formative per le quali la necessità di un numero inferiore sia esplicitata in sede progettuale e verificata dal Nucleo Tecnico di Valutazione. Eventuali deroghe, su richiesta motivata da parte dell Ordine/Collegio affidatario, potranno essere autorizzate dal dirigente provinciale incaricato, sentito il Nucleo. SECONDA LINEA : 12% dell assegnazione annuale Fanno parte di questa linea gli interventi, a carattere di ricerca-azione, volti a favorire: la definizione, validazione e certificazione delle competenze, dei crediti e della carriera professionale. Quota di finanziamento massima: tali progetti sono finanziabili nella misura del 80% della spesa ritenuta ammissibile.

100 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ TERZA LINEA : 12% dell assegnazione annuale Fanno parte di questa linea gli interventi, a carattere di ricerca-azione, volti a favorire: attività di apertura all internazionalizzazione dei servizi professionali; standard riconosciuti di certificazione di qualità dei servizi professionali; nuove forme di esercizio associato della professione, di attività interprofessionali, anche mediante l adozione di metodologie e procedure certificate per assicurare la qualità e la trasparenza del rapporto tra il cittadino ed il professionista; le attività di qualificazione dei servizi, al fine di assicurarne la validità anche con riferimento al quadro comunitario. Quota di finanziamento massima: tali interventi sono finanziabili nella misura del 80% della spesa ritenuta ammissibile. SPESE DI GESTIONE DELLA L.P.4/2007: 1% dell assegnazione annuale 4) MODALITA DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI 1) Gli Ordini ed i Collegi trentini delle professioni possono organizzare gli interventi formativi e/o di ricerca-azione singolarmente o in forma associata. In forma associata, gli Ordini/Collegi possono essere: coproponenti, nel caso in cui un progetto venga promosso congiuntamente da più Ordini/Collegi. Il soggetto capofila, che presenta la richiesta di finanziamento sottoscritta da parte di ciascun Presidente, rimane pienamente e direttamente responsabile, a tutti gli effetti, del rispetto delle norme e delle disposizioni che regolano la gestione del progetto. Beneficiario del contributo sarà ciascun Ordine/Collegio coproponente in base alle percentuali di ripartizione del finanziamento. Qualora il progetto stesso non le preveda, tali percentuali verranno considerate paritarie. cofirmatari, nel caso in cui partecipino ad un intervento formativo gli iscritti di più Ordini/Collegi. La firma del Presidente di ciascun Ordine/Collegio cofirmatario apposta sulla richiesta di finanziamento di tale intervento fungerà da autorizzazione alla partecipazione per i propri iscritti. Gli Ordini/Collegi cofirmatari non saranno tenuti a sostenere gli oneri finanziari relativi al progetto e beneficiario del contributo sarà l Ordine/Collegio primo firmatario della proposta progettuale. 2) Gli Ordini ed i Collegi possono realizzare gli interventi formativi e/o di ricerca-azione: I. In forma diretta. Si tratta di una gestione interna da parte dell Ordine/Collegio che può avvalersi anche del supporto di un professionista esterno. In questa ipotesi non vi è affidamento di attività all esterno, ma una richiesta di prestazione a persona fisica. La rendicontazione e la liquidazione del finanziamento fanno riferimento all Ordine/Collegio attuatore. II. In forma diretta, con affidamento esterno di parte della attività. L Ordine/Collegio decide di avvalersi di un ente, al quale affida la gestione di una parte dell intervento. L attribuzione della quota di attività, in tal caso, non può riguardare la direzione ed il coordinamento che rimane in capo all Ordine/Collegio, così come la rendicontazione e la liquidazione del finanziamento. Tale attribuzione viene formalizzata dall Ordine o Collegio proponente con lettera di incarico all ente esterno, la quale deve risultare successiva all adozione del provvedimento di concessione del finanziamento. Nella lettera di incarico dovrà essere specificato l ente affidatario, la tipologia e la quota di attività affidata. Prima dell avvio dell attività, l organismo affidatario, a sua volta, nella lettera di accettazione, deve attestare al relativo Ordine/Collegio il possesso dei requisiti sotto indicati. a. Requisiti di carattere generale L ente non deve trovarsi in alcuna delle condizioni previste dall art. 38 del D. Lgs n. 163 di data 12 aprile 2006: Casi di esclusione dalla partecipazione alle procedure di affidamento delle

101 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ concessioni e degli appalti di lavori e forniture di servizi. b. Requisiti formali 1. l ente deve essere legittimato dallo statuto a svolgere attività compatibili con quella oggetto dell affidamento; 2. l ente appartenente ad altri stati membri dell UE deve essere iscritto nei pertinenti registri professionali o commerciali dello Stato di appartenenza; 3. il soggetto affidatario può essere costituito da un raggruppamento temporaneo di imprese e/o enti pubblici; in tal caso i rapporti sono mantenuti con il soggetto capo-fila che sarà tenuto a formalizzare tutti gli atti, anche quelli relativi alla rendicontazione, e dovrà rispettare i requisiti formali, mentre i consociati del raggruppamento dovranno rispettare i requisiti di carattere generale. c. Requisiti tecnico-qualitativi Esperienza in attività coerenti con l oggetto dell affidamento documentabile attraverso la presentazione di : 1. un elenco dei progetti precedentemente realizzati che dia conto delle date, degli importi e dei soggetti beneficiari, sottofirmato dal legale rappresentante; 2. curricula vitae delle singole figure professionali che l ente si impegna a coinvolgere nella realizzazione del servizio oggetto dell incarico, con l impegno sottofirmato dal legale rappresentante che, qualora uno dei professionisti fosse impossibilitato, sarà sostituito con altro avente analoga professionalità. III. Con affidamento esterno in toto. Si tratta di attribuzione di tutta l attività ad un organismo affidatario promosso o individuato dagli Ordini/Collegi, il quale può essere anche un ente pubblico. La direzione ed il coordinamento compete all organismo affidatario che provvede alla gestione dell intervento, alla redazione del rendiconto finale delle spese impegnate ed effettivamente sostenute e delle entrate conseguite. Il rendiconto viene presentato, quindi, all Ordine/Collegio titolare del progetto che lo approva e lo inoltra all amministrazione. L Ordine/Collegio risponde della vigilanza e del corretto espletamento dell intera attività svolta. Destinatario della liquidazione potrà essere l organismo affidatario in toto, a cui verrà effettuato direttamente il pagamento. L affidamento dell attività in toto, viene formalizzato dall Ordine/Collegio proponente con lettera di incarico all ente affidatario, che deve risultare successiva all adozione del provvedimento di concessione del finanzamento. La lettera di incarico dovrà riportare i dati dell ente affidatario e l attività assegnata con i relativi riferimenti ed essere riscontrata prima dell avvio dell attività da nota di accettazione nella quale venga attestato al relativo Ordine/Collegio il possesso dei requisiti sotto indicati, necessari per l affidamento progettuale. a) essere soggetto giuridico con sede in provincia di Trento; b) essere promosso dall Ordine/Collegio professionale trentino che ne designa un proprio rappresentante all interno della relativa compagine sociale, oppure essere una associazione di categoria composta da iscritti all Albo o praticanti; c) avere come attività la fornitura di servizi di formazione e/o di ricerca alla relativa categoria professionale; d) non avere finalità di lucro; oppure: a) essere ente pubblico con sede in provincia di Trento; b) comprendere tra le finalità il servizio di formazione e/o di ricerca per la relativa categoria professionale.

102 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ ) DOCUMENTAZIONE E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI 1) I soggetti interessati presenteranno alla struttura competente richiesta di finanziamento in regola con la disciplina sull imposta di bollo e redatta secondo i moduli appositamente predisposti dalla struttura competente e disponibili all indirizzo internet entro il 5 maggio Le domande presentate a mano dovranno essere consegnate entro le ore dell ultimo giorno disponibile. Le domande spedite a mezzo posta dovranno essere inviate unicamente mediante raccomandata con avviso di ricevimento e solo in questo caso, ai fini dell ammissione, farà fede il timbro dell ufficio postale accettante o, se corriere, il timbro apposto dal vettore. Le domande potranno altresì essere presentate a mezzo fax o mediante strumenti telematici, nel rispetto delle regole tecniche contenute nel codice dell amministrazione digitale e negli atti attuativi del medesimo. Le domande presentate oltre il termine sopra indicato saranno irricevibili. 2) Nelle proposte progettuali verrà riportata la quota di iscrizione dei partecipanti, se prevista, calcolata tenendo conto del contributo provinciale, al fine di assicurare ad essi l intero beneficio. 3) Unitamente alla domanda, dovranno essere presentati, pena l inammissibilità dell istanza medesima, il preventivo finanziario e la relazione firmata contenente una descrizione dettagliata del progetto (cosiddetto formulario ), redatta in conformità ai moduli predisposti dalla struttura competente. Resta comunque ferma l eventuale regolarizzazione o integrazione della documentazione già presentata ai sensi dell art. 3, comma 5, della legge provinciale 30 novembre 1992, n ) Nel caso di affidamento in parte o in toto del progetto, gli Ordini e i Collegi dovranno indicare nel formulario l ente affidatario e la descrizione dell attività assegnata. 6) SOGGETTI VALUTATORI Le proposte progettuali pervenute verranno esaminate dall Incarico Speciale competente in materia di integrazione delle attività formative a supporto dello sviluppo. L istruttoria di merito sarà svolta avvalendosi del Nucleo Tecnico di Valutazione, di cui all art. 3 dell Accordo di programma quadro, nominato dalla Provincia e composto da: un Presidente, quale figura esperta e di garanzia; due componenti designati direttamente dall Amministrazione provinciale; tre componenti, uno per area professionale, nominati dall Amministrazione provinciale su designazione degli Ordini e Collegi professionali trentini. In caso di parità di voti prevale quello del Presidente. Ai lavori del Nucleo può assistere il dirigente competente nonché un addetto per funzioni di segreteria. 7) PROCEDURA PER L AMMISSIONE A FINANZIAMENTO, GRADUATORIA E CONCESSIONE DEL FINANZIAMENTO 1) I progetti presentati e sottoposti a valutazione saranno considerati idonei e quindi ammissibili al finanziamento se otterranno un punteggio globale uguale o superiore a 60 punti, su un totale massimo di 100 punti. 2) Ai fini dell assegnazione del predetto punteggio, sono effettuate le seguenti valutazioni: A. una valutazione di natura finanziaria, svolta a cura del dirigente incaricato, nel rispetto dei costi riconoscibili, anche al fine della quantificazione del finanziamento erogabile. Non sono ammesse a finanziamento voci di spesa o parti di esse ritenute non conformi ai limiti di costo previsti nell Allegato A.

103 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ B. una valutazione di merito, effettuata dal Nucleo Tecnico di Valutazione, sulla base dei seguenti elementi: a) Coerenza progettuale esterna: caratterizzazione, tipicità e strategicità del progetto e corrispondenza alle problematiche considerate; caratteristiche generali, cognitive e organizzative dell utenza; o- biettivi dell intervento e contesto di riferimento; b) Coerenza progettuale interna: congruità del piano di azioni proposto, obiettivi/contenuti formativi, caratteristiche dell utenza e articolazione delle attività; strumenti di monitoraggio interno, valutazione e riconoscibilità del risultato dell intervento; azioni previste e costi preventivati; c) Qualità complessiva del progetto in termini di accuratezza espositiva, contestualizzazione, metodologie innovative, sussidi e strumenti didattici; personalizzazione; metodologie proposte; integrazione dell intervento con il praticantato o lo sviluppo di carriera professionale. Saranno comunque finanziate con priorità le attività formative di ingresso e di praticantato, quelle volte al rafforzamento della professionalità dei giovani che esercitano da meno di 5 anni e quelle che presentano modalità innovative per l esercizio dell attività professionale. 3) Ai fini della predisposizione della graduatoria di merito, a parità di punteggio si seguirà un criterio cronologico, dando la precedenza al progetto presentato per primo. Farà fede la data ed il numero di protocollo di arrivo. 4) I progetti ammessi in graduatoria saranno finanziabili a condizione che non accedano ad altre forme di finanziamento pubblico, comunque denominate. La struttura competente approva tre diverse graduatorie, riferite, rispettivamente, ai progetti rientranti nella prima linea, nella seconda linea e nella terza linea. Il dirigente competente, con propria determinazione, approva la graduatoria e adotta il provvedimento di concessione del contributo entro 75 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle proposte progettuali, dandone altresì comunicazione agli Ordini/Collegi beneficiari. 5) La Provincia finanzia i progetti seguendo l ordine di ciascuna delle tre graduatorie, fino ad esaurimento della disponibilità finanziaria. L ultimo progetto finanziabile in graduatoria potrà essere finanziato parzialmente, secondo le somme rimanenti a disposizione. 6) Nel caso si tratti di progetto presentato da più Ordini e/o Collegi, qualora il progetto stesso non preveda le percentuali della ripartizione di attribuzione, queste verranno considerate paritarie. 7) Qualora le risorse disponibili, assegnate ad una linea di intervento, risultino superiori all ammontare dei progetti ammissibili appartenenti a tale linea, la cifra residuale potrà essere destinata, sentito il Nucleo Tecnico di Valutazione, al finanziamento delle proposte progettuali facenti parte delle altre due linee di finanziamento. 8) Per quanto riguarda la Linea 1, ciascun Ordine o Collegio potrà ricevere un finanziamento annuale non superiore al 10% dell importo complessivo assegnato alla linea. Tale finanziamento potrà essere ripartito anche su più progetti. Tuttavia, nel caso vi fossero risorse disponibili superiori all ammontare destinato ai progetti ammissibili, la cifra residuale potrà essere impiegata, sentito il Nucleo Tecnico di Valutazione, per il finanziamento di ulteriori interventi progettuali proposti dallo stesso Ordine e Collegio. 9) A partire dalla data di adozione del provvedimento di concessione, è possibile dare corso ai progetti finanziabili. 10) Prima dell avvio dell attività, l Ordine/Collegio responsabile del progetto comunicherà alla Struttura competente: a) il nominativo ed il recapito del referente del progetto, che sarà colui che agisce in nome e per conto dell Ordine/Collegio; b) il calendario dell attività (date, luoghi, orari).

104 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ ) L Ordine/Collegio responsabile provvederà a registrare, a mezzo di registro cartaceo o su supporto informatico con stampa successiva, i dati riguardanti l attività progettuale: luogo, orario, nominativo di docenti, presenza e frequenza degli iscritti. Tali dati faranno parte integrante della documentazione a base del rendiconto e saranno conservati presso la sede dell Ordine/Collegio responsabile. Eventuali correzioni dovranno garantire la leggibilità delle parti corrette. 12) Gli interventi si dovranno concludere entro 14 mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione per la Linea 1 ed entro 24 mesi per le Linee 2 e 3. 13) Eventuali richieste motivate di proroga dei tempi di conclusione dei progetti dovranno essere presentate dall Ordine/Collegio prima della scadenza del termine e potranno essere autorizzate con atto del dirigente provinciale competente. 14) Nel caso in cui l Ordine/Collegio rinunci ad effettuare il corso, sarà necessario comunicare tale decisione alla struttura competente. 8) AZIONI DI MONITORAGGIO E DI CONTROLLO 1) Sono previste azioni di monitoraggio volte a rilevare l esecuzione progettuale in corso di svolgimento. L obiettivo è quello di collaborare in forma partecipata con l Ordine/Collegio nella rilevazione degli aspetti qualitativi e nella risoluzione di eventuali aspetti critici. Ciò al fine di perseguire obiettivi e profili connessi al risultato progettuale. 2) Sono previsti, inoltre, controlli da parte dell amministrazione volti a verificare la correttezza amministrativa e contabile delle attività progettuali e della relativa documentazione, nonché il controllo a campione, ai sensi di quanto disposto dalla deliberazione n di data 23 dicembre 2010, del 2% delle dichiarazioni sostitutive pervenute. 3) Le spese di gestione relative all applicazione della L.P.4/2007 e del funzionamento del Nucleo Tecnico di Valutazione sono finanziate con l 1% dell assegnazione annuale. 9) MODALITA DI RENDICONTAZIONE E DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE AI FINI DELLA RENDICONTAZIONE 1) Per rendicontazione si intende l insieme degli adempimenti richiesti ai soggetti attuatori volti a consentire all amministrazione provinciale l accertamento del corretto utilizzo dei finanziamenti concessi e la conseguente erogazione del saldo finale dei medesimi. 2) La rendicontazione presentata dagli Ordini e Collegi deve essere conforme alle disposizioni contenute nel Regolamento sulle modalità e termini di rendicontazione delle attività, D.P.G.P. 5 giugno 2000, n. 9-27/Leg, - in particolare ai sensi dell art. 3 dedicato agli enti pubblici. 3) La rendicontazione è presentata all amministrazione provinciale a firma del Presidente dell Ordine o Collegio responsabile del progetto, entro 120 giorni dal termine dell attività in base alle azioni effettivamente svolte e al piano delle entrate accertate e conseguite e delle spese effettivamente sostenute e documentate, riferibili all attività finanziata, nei limiti dell importo approvato a preventivo. Per fatti non imputabili al beneficiario, è possibile prima della scadenza dei 120 giorni, richiedere all amministrazione la proroga di tale termine, secondo quanto previsto dalla deliberazione n dd. 14 settembre ) Il contributo della Provincia non potrà comunque essere superiore al disavanzo risultante dal rendiconto delle spese sostenute e delle entrate conseguite. 5) Ai fini della rendicontazione, dovrà essere presentata la seguente documentazione: 1. richiesta di liquidazione del finanziamento

105 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ rendiconto delle spese sostenute e delle entrate conseguite 3. copia semplice del provvedimento dell organo competente di approvazione del rendiconto finale 4. relazione contenente la descrizione dell attività svolta. Inoltre, se vi sono progetti co-proposti: 5. dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà per l eventuale applicazione della ritenuta d'acconto da parte di ciascun proponente. Qualora gli interventi formativi e/o di ricerca-azione siano affidati in toto ad un organismo esterno o ad un ente pubblico, detti soggetti provvederanno alla presentazione all Ordine/Collegio di riferimento: - del rendiconto delle spese effettivamente sostenute e delle entrate conseguite relativamente all attività finanziata; - della eventuale attestazione di non recuperabilità dell IVA. Gli Ordini/Collegi, a loro volta, in quanto beneficiari del finanziamento, con provvedimento del proprio organo competente, approvano il rendiconto delle spese effettivamente sostenute e delle entrate conseguite presentato dal soggetto affidatario e lo trasmettono alla Provincia con richiesta di liquidazione del finanziamento. Pertanto, essi rispondono in merito all esistenza, regolarità e completezza della relativa documentazione. 6) Tutta la documentazione relativa al progetto sarà conservata a cura dell Ordine/Collegio e tenuta a disposizione dell Amministrazione per eventuali verifiche e controlli, per almeno 5 anni. 7) Nel caso di progetto presentato da più Ordini e/o Collegi, il rendiconto finale verrà approvato con provvedimento dell organo competente dell Ordine/Collegio capofila. Tutta la documentazione relativa al progetto sarà conservata dall Ordine/Collegio capofila, per almeno 5 anni. 8) I documenti necessari alla compilazione del rendiconto sono disponibili all indirizzo oppure possono essere richiesti alla struttura provinciale competente Incarico speciale per l integrazione dell attività formativa a supporto dello sviluppo, tramite . 10) EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO 1) La liquidazione del finanziamento provinciale sarà effettuata entro i 90 giorni successivi alla consegna del rendiconto, previa verifica amministrativa formale, da parte della Provincia, del rispetto dei parametri previsti, dei costi ammissibili e delle entrate accertate. Qualora la spesa sostenuta risulti inferiore alla spesa ammessa, l importo del contributo sarà rideterminato in proporzione. 2) Il proponente può richiedere l erogazione dell anticipazione fino ad un massimo del 50% del finanziamento ammesso, previa dichiarazione di avvio dell attività progettuale. I documenti necessari sono disponibili all indirizzo oppure possono essere richiesti alla struttura provinciale competente, tramite . 3) Nel caso di progetto realizzato dagli Ordini/Collegi coproponenti e previa presentazione del rendiconto sottofirmato dal capofila, la liquidazione potrà fare riferimento al conto corrente di ogni singolo Ordine/Collegio, oppure ad un apposito conto corrente co-intestato a tutti i proponenti del progetto. 4) Nel caso di affidamento in toto, il pagamento potrà avvenire direttamente sul conto corrente dell organismo affidatario, mentre il beneficiario rimane l Ordine/Collegio che ha presentato la richiesta. 5) E fatto salvo il recupero delle somme indebitamente erogate, per costi risultati non debitamente documentati o non ammissibili ovvero a seguito di irregolarità o inadempienza gestionale rilevata in sede di controllo.

106 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Nel caso in cui il soggetto attuatore, al momento della presentazione del rendiconto, dichiari la parziale utilizzazione del finanziamento percepito a titolo di anticipazione, dovrà contestualmente presentare l attestazione dell avvenuta restituzione dell importo inutilizzato, maggiorato dell interesse semplice al tasso legale, calcolato a decorrere dalla data di quietanza del mandato fino alla data dell effettivo rimborso, mediante versamento bancario o postale alla Tesoreria Provinciale. 11) DECADENZA DAL BENEFICIO Il dirigente responsabile dispone con propria determinazione la decadenza dal beneficio concesso quando i soggetti beneficiari non abbiano avviato o realizzato regolarmente l attività oggetto di finanziamento. In tal caso, i soggetti restituiscono le eventuali somme già erogate, maggiorate dell interesse semplice al tasso legale, calcolato a decorrere dalla data di quietanza del mandato fino alla data dell effettivo rimborso.

107 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ DEFINIZIONE E SOGLIE DEI COSTI AMMISSIBILI AL FINANZIAMENTO Si precisa che: Per durata corsuale si intende la durata della formazione d aula e/o laboratorio e fasi di alternanza. Per durata progettuale si intende la somma delle fasi e moduli aventi contenuto diverso. Linea 1. Parametri per gli interventi di formazione I costi ammissibili al finanziamento, da rendicontare analiticamente, possono riguardare: I. Interventi corsuali II. Interventi seminariali o corsi brevi fino ad un massimo di 16 ore I. Interventi corsuali Ideazione e progettazione Per spese di ideazione e progettazione di iniziative formative di prima realizzazione è riconosciuto un monte ore di impegno massimo che non può superare il 40% della durata corsuale, nel rispetto comunque del limite massimo di 60 ore. Per le iterazioni di tali corsi e per iniziative formative già presentate nei bandi precedenti, è riconosciuto un monte ore di impegno massimo che non può superare il 10% della durata corsuale, nel rispetto comunque del limite massimo di 20 ore. Possono essere riconosciuti compensi orari massimi onnicomprensivi pari a 94,00 Euro. Coordinamento e direzione Per spese di coordinamento e direzione è riconosciuto un monte ore di impegno massimo che non può superare il 30% della durata corsuale, nel rispetto comunque del limite massimo di 70 ore. Possono essere riconosciuti compensi orari massimi onnicomprensivi pari a 48,00 Euro. Segreteria Per spese di segreteria è riconosciuto un monte ore di impegno massimo che non può superare il 75% della durata corsuale, nel rispetto comunque del limite massimo di 95 ore. Possono essere riconosciuti compensi orari massimi omnicomprensivi pari a 48,00 euro. Predisposizione di sussidi didattici Per la predisposizione dei sussidi didattici, testi o dispense appositamente elaborati per il programma dell intervento formativo, può essere riconosciuto un monte ore massimo pari al 20% della durata corsuale, nel rispetto comunque di un numero massimo di 20 ore. Entro tali limiti, possono essere riconosciuti compensi orari massimi omnicomprensivi pari a 94 Euro. Assicurazione partecipanti E riconosciuto il costo sostenuto dall Ordine/Collegio per l assicurazione dei corsisti, contro gli infortuni durante la frequenza del corso, fermo restando che la responsabilità rimane in capo all Ordine/Collegio che realizza il progetto. Il costo del premio ammissibile dovrà essere congruo rispetto ai costi di mercato. Docenza Eventuali rapporti di collaborazione devono essere preventivamente regolati da apposito contratto (lettera di incarico e relativa accettazione), indicando l oggetto della prestazione professionale, periodo di svolgimento del corso (specificando corso e codice) monte ore complessivo di docenza da effettuare ed il compenso orario, comprensivo di spese di viaggio, vitto, alloggio e oneri fiscali, ecc. Il compenso orario massimo omnicomprensivo è previsto pari a 140,00 Euro. E calcolato per ora intera o frazione di 30 minuti.

108 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Per specifiche attività su tematiche di particolare rilevanza e/o complessità esplicitate nel progetto, da affidare a soggetti di chiara fama, possono essere riconosciuti compensi superiori a tale parametro, previa verifica di congruità del Nucleo Tecnico di Valutazione. Codocenza La codocenza è ammessa solo se giustificata da particolari caratteristiche del corso, da esplicitare in sede progettuale. Le ore di codocenza previste possono essere retribuite nel rispetto delle soglie di costo orario definito per le ore di docenza. Tutoraggio d aula, di stage e di formazione a distanza, monitoraggio qualitativo e valutazione degli apprendimenti Le ore di tutoraggio, monitoraggio qualitativo e valutazione degli apprendimenti saranno riconosciute in base alla loro coerenza progettuale. Il compenso orario massimo omnicomprensivo per lo svolgimento di tali attività è pari a 48,00 Euro, per un numero massimo di ore non superiore alla durata del corso. Supporto tecnico per videoconferenze e formazione a distanza Le ore di videoconferenze e di formazione a distanza dovranno essere specificatamente quantificate in sede di preventivo progettuale per la verifica di congruità da parte del Nucleo di Valutazione. Il compenso orario massimo omnicomprensivo per lo svolgimento di tali attività è pari a 70,00 Euro, per un numero massimo di ore non superiore alla durata del corso. Assistenza/coordinamento di gruppo per viaggi e visite guidate. Le ore di assistenza/coordinamento di gruppo per viaggi e visite guidate riconosciute saranno valutate in base alla loro coerenza progettuale. Il compenso orario massimo omnicomprensivo per lo svolgimento di tali attività è pari a 65,00 Euro. Utilizzo locali La riconoscibilità degli oneri connessi all utilizzo dei locali è prevista nella misura massima e onnicomprensiva di 50 Euro per ogni ora di formazione effettivamente realizzata in detti locali, con esclusione delle ore di stage e comunque nella misura non superiore ad Euro Eventuali superamenti devono essere debitamente giustificati a preventivo. Tali locali dovranno rispettare le norme in materia di igiene, sanità e sicurezza. Tale importo verrà riconosciuto esclusivamente per i locali destinati allo svolgimento di attività formative e sarà comprensivo delle spese complessivamente sostenute (elettricità, riscaldamento, pulizie, etc.), ripartite per giorni/ore di svolgimento delle attività. Sono esclusi gli oneri di affitto di locali adibiti a funzioni diverse ancorché connesse all'intervento formativo (ad uso segreteria, amministrazione, direzione o altro). Noleggio attrezzature Sono ammissibili le spese relative al noleggio delle attrezzature non configurabile come leasing. Le quote di noleggio riconoscibili non possono superare il triplo delle quote di ammortamento così calcolate in ragione annua: costo d acquisto diviso il numero di anni d ammortamento (anche anticipato) secondo normativa fiscale. Qualora il noleggio riguardi periodi inferiori all anno solare la quota di ammortamento, utile ai fini della verifica di riconoscibilità relativa agli oneri di noleggio, dovrà essere calcolata in ragione dell effettivo periodo di noleggio mensile (rapportando eventuali frazioni di mese, non inferiori a 15 giorni, a mese intero). Il contratto di noleggio dovrà indicare anche il costo di acquisto del bene, cioè il prezzo di vendita al pubblico del bene e dovrà essere integrato con una distinta che riporti il codice identificativo e le caratteristiche del bene stesso. Materiale di consumo per le esercitazioni dei partecipanti. Sono ammissibili i costi relativi a materiale di consumo necessario per lo svolgimento delle attività formative fino ad un massimo di Euro 90 per allievo e comunque nella misura non superiore ad Euro

109 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ In tale voce è possibile, inoltre, imputare il costo di beni a utilità ripetuta che, per importo, siano stati assoggettati alla deduzione integrale della spesa nell'esercizio, per un valore complessivo inferiore ad 516,46 Euro (IVA esclusa). Nel caso in cui per lo svolgimento delle lezioni, sia necessario l'acquisto di licenze d'uso per software, il costo che può essere imputato a tale voce è di 516,46 Euro (IVA esclusa) per ogni licenza (PC) richiesta. Materiale didattico in dotazione individuale ai partecipanti. Possono essere riconosciute le spese relative all'acquisto di materiale didattico consegnato in dotazione ai partecipanti (libri, dispense...). In sede di preventivo sarà riconosciuto un costo massimo per materiale didattico in dotazione individuale ai partecipanti pari ad 50,00 Euro per allievo. Altre spese di realizzazione Sono ammesse le seguenti spese sostenute nell ambito della realizzazione del progetto: spese di pubblicità, depliant, brochure inerenti l attività progettuale, fino ad un limite massimo di Euro 500. Per tali attività, i supporti comunicativi utilizzati dovranno riportare la dicitura: Realizzato con il contributo della Provincia Autonoma di Trento ; oneri relativi ai certificati di frequenza/formazione; oneri di acquisizione di valori bollati per far fronte ad adempimenti richiesti dalla Provincia Autonoma di Trento, incluse le marche da bollo da apporre sui certificati di frequenza/formazione; oneri di spese bancarie per conti correnti relativi all esclusiva gestione dei progetti proposti, nel limite massimo di 150 Euro. II. Interventi seminariali o corsi brevi fino ad un massimo di 16 ore Nel caso in cui vengano realizzati interventi seminariali o corsi brevi fino ad un massimo di 16 ore, possono essere riconosciuti i seguenti costi: Ideazione e progettazione Per le iniziative di prima realizzazione è riconosciuto un monte ore di impegno massimo pari a quello della durata del corso. Per iniziative non di prima realizzazione è riconosciuto un monte ore di impegno massimo che non può superare il 50% della durata del corso. Possono essere riconosciuti compensi orari massimi onnicomprensivi pari a 94,00 Euro. Coordinamento e direzione Per spese di coordinamento e direzione è riconosciuto un monte ore di impegno massimo pari a quello della durata del corso. Possono essere riconosciuti compensi orari massimi onnicomprensivi pari a 48,00 Euro. Segreteria Per spese di segreteria è riconosciuto un monte ore di impegno massimo pari a quello della durata del corso. Possono essere riconosciuti compensi orari massimi onnicomprensivi pari a 48,00 Euro. Predisposizione di sussidi didattici Per la predisposizione dei sussidi didattici, testi o dispense appositamente elaborati per il programma dell intervento formativo, può essere riconosciuto un monte ore massimo pari al 50% della durata corsuale. Possono essere riconosciuti compensi orari massimi onnicomprensivi pari a 94 Euro. Supporto tecnico a videoconferenze e formazione a distanza Le ore di videoconferenze e di formazione a distanza dovranno essere specificatamente quantificate in sede di preventivo progettuale per la verifica di congruità da parte del Nucleo di Valutazione. Il compenso orario massimo omnicomprensivo per lo svolgimento di tali attività è pari a 70,00 Euro.

110 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Assicurazione partecipanti E riconosciuto il costo sostenuto dall Ordine/Collegio per l assicurazione dei corsisti, contro gli infortuni durante la frequenza del corso, fermo restando che la responsabilità rimane in capo all Ordine/Collegio che realizza il progetto. Il costo del premio ammissibile dovrà essere congruo rispetto ai costi di mercato. Docenza Eventuali rapporti di collaborazione devono essere preventivamente regolati da apposito contratto (lettera di incarico e relativa accettazione), indicando l oggetto della prestazione professionale (corso e codice), periodo di svolgimento del corso, monte ore complessivo di docenza da effettuare ed il compenso orario, comprensivo di spese di viaggio, vitto, alloggio e oneri fiscali. Il compenso orario massimo omnicomprensivo è previsto pari a 140,00 Euro. Per specifiche attività a carattere seminariale su tematiche di particolare rilevanza e/o complessità esplicitate nel progetto, da affidare a soggetti di chiara fama, possono essere riconosciuti compensi superiori a tale parametro, previa verifica di congruità del Nucleo Tecnico di Valutazione. Codocenza La codocenza è ammessa solo se giustificata da particolari caratteristiche del corso, da esplicitare in sede progettuale. Le ore di codocenza previste possono essere retribuite nel rispetto delle soglie di costo orario definito per le ore di docenza. Tutoraggio d aula Le ore di tutoraggio d aula saranno riconosciute in base alla loro coerenza progettuale. Il compenso orario massimo onnicomprensivo per lo svolgimento di tali attività è pari a 48,00 Euro. Utilizzo locali La riconoscibilità degli oneri connessi all utilizzo dei locali è prevista nella misura massima e onnicomprensiva di 80 Euro per ogni ora di formazione effettivamente realizzata in detti locali, con esclusione delle ore di stage. Tali locali dovranno rispettare le norme in materia di igiene, sanità e sicurezza. Sono comprese anche le spese complessivamente sostenute (elettricità, riscaldamento, pulizie, etc.) che si possono ripartire per i giorni/ore di svolgimento delle attività, mentre sono esclusi gli oneri di affitto di locali adibiti a funzioni diverse ancorché connesse all'intervento formativo (ad uso segreteria, amministrazione, direzione o altro). Noleggio attrezzature Sono ammissibili le spese relative al noleggio delle attrezzature non configurabile come leasing. Le quote di noleggio riconoscibili non possono superare il triplo delle quote di ammortamento così calcolate in ragione annua: costo d'acquisto diviso il numero di anni d'ammortamento (anche anticipato) secondo normativa fiscale. Qualora il noleggio riguardi periodi inferiori all'anno solare la quota di ammortamento, utile ai fini della verifica di riconoscibilità relativa agli oneri di noleggio, dovrà essere calcolata in ragione dell'effettivo periodo di noleggio mensile (rapportando eventuali frazioni di mese, non inferiori a 15 giorni, a mese intero). Il contratto di noleggio dovrà indicare anche il costo di acquisto del bene, cioè il prezzo di vendita al pubblico del bene e dovrà essere integrato con una distinta che riporti il codice identificativo e le caratteristiche del bene stesso. Materiale di consumo per esercitazioni partecipanti. Sono ammissibili i costi relativi a materiale di consumo necessario per lo svolgimento delle attività formative fino ad un massimo di Euro 50 per allievo e comunque nella misura non superiore ad Euro In tale voce è possibile, inoltre, imputare il costo di beni a utilità ripetuta che, per importo, siano stati assoggettati alla deduzione integrale della spesa nell'esercizio, per un valore complessivo inferiore ad 516,46 Euro (IVA esclusa).

111 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Nel caso in cui, per lo svolgimento delle lezioni, sia necessario l'acquisto di licenze d'uso per software, il costo che può essere imputato a tale voce è di 516,46 Euro (IVA esclusa) per ogni licenza (PC) richiesta. Materiale didattico in dotazione individuale ai partecipanti. Possono essere riconosciute le spese relative all'acquisto di materiale didattico consegnato in dotazione al partecipante (libri, dispense...). In sede di preventivo sarà riconosciuto un costo massimo per materiale didattico in dotazione individuale ai partecipanti pari ad 50,00 Euro per allievo. Altre spese di realizzazione Sono ammesse le seguenti spese sostenute nell ambito della realizzazione del progetto: spese di pubblicità, depliant, brochure inerenti l attività progettuale, fino ad un limite massimo di Euro 500. Per tali attività i supporti comunicativi utilizzati, dovranno riportare la dicitura: Realizzato con il contributo della Provincia Autonoma di Trento ; oneri relativi ai certificati di frequenza/formazione; oneri di acquisizione di valori bollati per far fronte ad adempimenti richiesti dalla Provincia Autonoma di Trento, incluse le marche da bollo da apporre sui certificati di frequenza/formazione; oneri di spese bancarie per conti correnti relativi all esclusiva gestione dei progetti proposti, nel limite massimo di 150 Euro; spese per ristorazione (buffet, rinfreschi, ) riferite ad eventi seminariali, sono ammessi un massimo di 10 Euro a giornata per ciascun partecipante.

112 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Linea 2 e 3. Parametri per gli interventi di ricerca-azione La durata massima degli interventi di ricerca-azione è definita in 800 ore comprensive delle fasi di ricerca, progettazione, sperimentazione e diffusione. I costi ammissibili al finanziamento, da rendicontare analiticamente, riguardano: Ideazione e progettazione Per spese di ideazione e progettazione è riconosciuto un monte ore di impegno massimo che non può superare il 5% della durata progettuale, nel rispetto comunque del limite massimo di 20 ore. Possono essere riconosciuti compensi orari massimi onnicomprensivi pari a 48,00 Euro. Coordinamento e direzione dell intervento Per spese di ideazione, coordinamento e direzione è riconosciuto un monte ore di impegno massimo che non può superare il 30% della durata progettuale, nel rispetto comunque del limite massimo di 70 ore. Possono essere riconosciuti compensi orari massimi onnicomprensivi pari a 48,00 Euro. Segreteria Per spese di segreteria è riconosciuto un monte ore di impegno massimo che non può superare il 45% della durata progettuale, nel rispetto comunque del limite massimo di 50 ore. Possono essere riconosciuti compensi orari massimi onnicomprensivi pari a 48,00 Euro. Personale di ricerca, di analisi e di diffusione dei risultati La misura del compenso orario massimo e onnicomprensivo riconoscibile ai professionisti/ricercatori di categoria Senior, non potrà essere superiore a 140,00 Euro. Il compenso orario massimo e onnicomprensivo riconoscibile per i professionisti/ricercatori di categoria Junior non potrà essere superiore a 70,00 Euro. E da classificare come Senior colui che possiede almeno 5 anni completi di esperienza professionale nel settore inerente la materia di competenza richiesta. E da classificare come Junior colui che possiede almeno 2 anni completi di esperienza professionale nel settore inerente la materia di competenza richiesta. E possibile assegnare l attività di raccolta dati ai fini della ricerca anche a ricercatori neolaureati. Il compenso orario massimo e onnicomprensivo riconoscibile non potrà essere superiore a 48,00 Euro. Qualora le attività di ricerca, di analisi e di diffusione dei risultati siano assegnate a professionisti/ricercatori, il rapporto di collaborazione deve essere preventivamente regolato da apposito contratto (lettera di incarico e relativa accettazione) nel quale siano chiaramente indicati l oggetto della prestazione professionale, le ore di prestazione professionale da effettuare ed il compenso orario, comprensivo di spese di viaggio, vitto, alloggio e oneri fiscali. Altre spese Possono essere riconosciuti inoltre altri oneri, da indicare nel progetto, riconducibili alla fase di ricerca, analisi e diffusione dei risultati in misura massima non superiore al 70% del costo complessivo della voce Personale di ricerca, di analisi e di diffusione dei risultati. ** ** ** **

113 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ GESTIONE CONTABILE DEGLI INTERVENTI 1) Le spese ammissibili non possono essere sostenute antecedentemente alla data di comunicazione di autorizzazione di avvio delle azioni, ad eccezione delle spese di progettazione dell attività finanziata. 2) Fatture e note spesa riportano il codice e la denominazione del progetto cui fanno riferimento. Il codice del progetto va evidenziato in tutta la documentazione acquisita a rendiconto e nella corrispondenza con l amministrazione, nonché nelle eventuali quote di iscrizione dei partecipanti alle attività. Nel caso di fattura unica per prestazioni riguardanti più progetti, va riportato il codice di ciascun progetto. Sulla medesima fattura, anche riprodotta in apposite copie, va fatta imputazione distinta per ciascun progetto con specificazione delle rispettive quote di attività e del relativo importo. In caso di fatture recanti date posticipate rispetto a quella del termine dell'intervento formativo, farà fede la causale che dovrà richiamare espressamente la relativa azione, effettivamente svolta nel periodo progettuale. 3) L Ordine/Collegio espone a rendiconto anche l IVA, se questa non può essere detratta. L IVA può costituire una spesa ammissibile solo se è realmente e definitivamente sostenuta dal soggetto attuatore. A tal proposito, occorre fare riferimento alla normativa fiscale in materia, rilevando che l'imposta rappresenta un costo riconoscibile ogni volta che è indetraibile, ossia ogni volta che il soggetto è nell'impossibilità di recuperarla. Qualora l'iva venga determinata sulla base del calcolo pro-rata, va imputata la quota indetraibile ed evidenziata nel consuntivo all interno delle singole voci interessate. L organismo esterno o ente pubblico a cui l intervento è affidato in toto deve presentare l eventuale attestazione di non recuperabilità dell IVA. 4) Le ore di prestazione del personale sono esposte interamente o in frazioni di 30 minuti. 5) Il costo del personale interno può essere esposto a rendiconto e il relativo importo dovrà essere calcolato in modo esaustivo. Nel caso in cui le ore di impegno relative a tale voce analitica siano realizzate da personale interno il calcolo del costo orario deve tenere presenti i soli istituti previsti dalla legge e/o contratti. Per la definizione del costo mensile a carico dell'organismo gestore si dovrà procedere esemplificativamente come segue: - costo mensile lordo del dipendente (oneri diretti e oneri riflessi) + quota 13/ma ove prevista + quota 14/ma ove prevista + quota ferie + quota festività soppresse + quota altri oneri derivanti da istituti contemplati dai vigenti contratti + quota TFR (accantonamenti dell'esercizio). Non risultano ammissibili eventuali quote per assenze lavorative (ad es.: malattia, gravidanza, ) - tale somma andrà poi divisa per il numero di ore convenzionali mensili previsto dal contratto di riferimento. - il risultato (= costo orario del dipendente) andrà moltiplicato per le ore di effettivo impiego nell'ambito delle attività formative. Potranno essere adottati altri metodi di calcolo purché idonei a rappresentare il costo effettivo delle prestazioni. - ogni valore ottenuto ha un riferimento a cui risalire attraverso le informazioni fornite e i documenti citati. 6) Le economie di spesa vanno preventivamente comunicate anche via mail all Incarico, da redistribuire su altre voci rendicontabili, per la verifica del rispetto dei parametri stabiliti e la coerenza del progetto. L importo non utilizzato potrà essere compensato anche su altre voci rendicontabili non previste a preventivo.

114 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ ) Sono esposte tra le voci non rendicontabili : - le spese sostenute, non inseribili tra i costi ammissibili. - le spese di funzionamento e gestione dell ente affidatario. Tali spese possono essere inserite, quali costi indiretti dichiarati su base forfettaria fino ad un massimo del 10 % rispetto al totale dei costi rendicontabili realmente sostenuti. Le voci di costo non rendicontabili contribuiranno alla determinazione di quanto effettivamente speso per la realizzazione del progetto, ai fini della corrispondenza fra entrate e uscite e della quantificazione del finanziamento. Esse vanno attestate dai documenti giustificativi di spesa conservati dall Ordine/Collegio o dall ente affidatario e sono verificate in modo esaustivo dall Organo che approva il rendiconto.

115 Bollettino Ufficiale n. 13/I-II del 29/03/2011 / Amtsblatt Nr. 13/I-II vom 29/03/ Provincia Autonoma di Trento Ordine Ordine Collegio Collegio ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO IN MATERIA DI PROFESSIONI Trento, marzo 2011

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