PROCEDURA DI CONCORDATO PER MICRO IMPRESE E AUTONOMI

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1 LAVORIA, 15 MARZO 2013 PROCEDURA DI CONCORDATO PER MICRO IMPRESE E AUTONOMI ORMAI L ARGOMENTO PRINCIPALE DI QUESTI ULTIMI TEMPI E IL CONCORDATO PREVENTIVO CON TUTTE LE SUE NOVITA, NON DA ULTIMO QUELLE PREVISTE DAL D.L. N 179 DEL 18 OTTOBRE 2012 COSIDDETTO DECRETO SVILUPPO 2012 BIS E DALLA LEGGE N 228 DEL 28 DICEMBRE 2012 COSIDDETTA LEGGE DI STABILITA VORREI INVECE QUESTO POMERIGGIO PORRE ALLA VOSTRA ATTENZIONE LA LEGGE N 3 DEL 27 GENNAIO 2012 INTITOLATA DISPOSIZIONI IN MATERIA DI USURA E DI ESTORSIONE, NONCHE DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO SOPRATTUTTO ALLA LUCE DELLE MODIFICHE INTRODOTTE DALL ART. 18 DEL D.L. N 179/2012 DECRETO SVILUPPO 2012 BIS. IN ITALIA SONO PIU DI CINQUE MILIONI E SETTECENTOMILA LE IMPRESE CHE POTREBBERO ESSERE INTERESSATE DALLA LEGGE N 3 DEL 2012 CHE HA INTRODOTTO NEL NOSTRO ORDINAMENTO UN OPPORTUNITA DI ACCORDO TRA DEBITORE E CREDITORI NEI CASI DI SOVRAINDEBITAMENTO DELLE PICCOLE IMPRESE. LA NOVITA E TENDENZIALMENTE POSITIVA E COLMA UNA LACUNA DELL ORDINAMENTO ITALIANO RISPETTO AD ALTRI ORDINAMENTI CHE GIA CONTEMPLAVANO FATTISPECIE ANALOGHE E SI INSERISCE NEL SOLCO DEGLI UTENTI COMUNITARI ESPLICITATI ANCHE NELL AMBITO DELLO SMALL BUSINESS ACT CHE AFFERMA LA NECESSITA DI RIVEDERE LE 1

2 PROCEDURE FALLIMENTARI INTERNE DEGLI STATI MEMBRI, ALLA LUCE DEL PRINCIPIO DELLA SECONDA CHANCE PER GLI OPERATORI IN CRISI. L ITALIA E L ULTIMO PAESE D EUROPA (ANCHE DOPO LA GRECIA) A REGOLAMENTARE LA DISCIPLINA DEL SOVRAINDEBITAMENTO CHE ESTENDE AL DEBITORE CIVILE DUE PRINCIPI CHE NELLA TRADIZIONE GIURIDICA DI COMMON LAW SI SONO AFFERMATI PIU DI TRE SECOLI FA (NEL 1705 IN INGHILTERRA E NEL 1841 NEGLI STATI UNITI) E CIOE : LA FACOLTA PER IL DEBITORE DI SOSPENDERE LE AZIONI ESECUTIVE INDIVIDUALI E DI AZIONARE UNA PROCEDURA IN GRADO DI REGOLARE CONTEMPORANEAMENTE ED IN MODO ORDINATO TUTTI I RAPPORTI CON I CREDITORI (INCLUSI QUELLI PRIVILEGIATI E QUELLI DISSENZIENTI) E LA POSSIBILITA DI OTTENERE LA CANCELLAZIONE DI QUELLA PARTE DEI PROPRI DEBITI CHE RESIDUA ALL ESITO DELLA PROCEDURA MEDESIMA (LA COSIDDETTA ESDEBITAZIONE) DI CUI PARLEREMO PIU AVANTI. LA RAGIONE DI UNA TALE DISCIPLINA LA SI RINVIENE, OLTRE CHE COME STRUMENTO DI PREVENZIONE DEL RICORSO AL MERCATO DELL USURA (NON PER NIENTE IL CAPITOLO PRIMO DELLA LEGGE N 3/2012 E INTITOLATO MODIFICA ALLA LEGISLAZIONE VIGENTE IN MATERIA DI USURA E DI ESTORSIONE ) SOPRATTUTTO IN TEMPI DI FORTE CRISI ECONOMICA E FINANZIARIA, NELLA NECESSITA DI ATTRIBUIRE ALLE SITUAZIONI DI INSOLVENZA DEL DEBITORE COSIDDETTO CIVILE, LA POSSIBILITA DELLA CANCELLAZIONE DEI DEBITI AL FINE DI RIPARTIRE DA ZERO (DA QUI L ESPRESSIONE FRESH START) E RIACQUISTARE UN RUOLO ATTIVO NELL ECONOMIA SENZA RESTARE SCHIACCIATI DAL CARICO DEI DEBITI PREESISTENTI. LA LEGGE N 3/2012 E UNA DISCIPLINA GIOVANE, 2

3 GIOVANE E TORMENTATA, CHE FORSE NECESSITA DI ULTERIORI INTERVENTI DA PARTE DEL LEGISLATORE PER AVERE UNA GRANDE DIFFUSIONE. E ANCORA UNA PROCEDURA MACCHINOSA, COSTOSA (SI PENSI AI VARI COMPENSI DA EROGARE), POCO CONOSCIUTA, DA POCO ENTRATA IN VIGORE (IL 18 GENNAIO 2013), OVE L ORGANISMO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI IL CUI REGISTRO, TENUTO PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, DEVE AVERE ANCORA IL REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE, IL TERMINE E IL PROSSIMO 19 MARZO. PERO LA LEGGE E PIENAMENTE FUNZIONANTE, PERCHE ALL ART. 15 COMMA 9, COSI COME MODIFICATO DAL D.L. N 179/12, LA NORMA APRE AD ALTRI SOGGETTI PREVEDENDO CHE I COMPITI E LE FUNZIONI ATTRIBUITI AGLI O.C.C. POSSANO ESSERE SVOLTI: DA UN PROFESSIONISTA O DA UNA SOCIETA TRA PROFESSIONISTI IN POSSESSO DEI REQUISITI DI CUI ALL ART. 28 DELLA LEGGE FALLIMENTARE (QUALI AVVOCATI, DOTTORI COMMERCIALISTI, RAGIONIERI E RAGIONIERI COMMERCIALISTI); DA UN NOTAIO; MA IN TAL CASO, A CONDIZIONE CHE SIANO NOMINATI DAL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE O DAL GIUDICE DA LUI DELEGATO. LA PROCEDURA E QUINDI GESTIBILE, AL MOMENTO SOLO ATTRAVERSO I PROFESSIONISTI NOMINATI DAI TRIBUNALI. QUINDI IL PRIMO PASSO ATTUALMENTE POSSIBILE E QUELLO DI RIVOLGERSI AL MAGISTRATO CHE PUO NOMINARE UN PROFESSIONISTA CHE AIUTI LA PERSONA (DEBITORE CIVILE) O PICCOLO IMPRENDITORE A RISOLVERE LA CRISI. 3

4 LA LEGGE N 3 DEL 2012 AL CAPO SECONDO PROCEDIMENTI DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO E DI LIQUIDAZIONE DEL PATRIMONIO ALL ART. 6 COMMA 1 RECITA: AL FINE DI PORRE RIMEDIO ALLE SITUAZIONI DI SOVRAINDEBITAMENTO NON SOGGETTE NE ASSOGGETTABILI A PROCEDURE CONCORSUALI DIVERSE DA QUELLE REGOLATE DAL PRESENTE CAPO QUINDI CON LE MODIFICHE APPORTATE DAL D.L. N 179/2012 PER LA PRIMA VOLTA IL LEGISLATORE DEFINISCE PER ESCLUSIONE LE PROCEDURE DI CUI ALLA LEGGE N 3/2012 COME PROCEDURE CONCORSUALI INTRODUCENDO NEL NEL NOSTRO ORDINAMENTO UNA PROCEDURA CONCORSUALE ANCHE NEI CONFRONTI DEL DEBITORE PERSONA FISICA, ATTIVABILE SOLO DAL DEBITORE STESSO E NON DAI CREDITORI. (QUESTA E LA NOVITA ). QUINDI LA LEGGE N 3/2012 E UNA PROCEDURA CONCORSUALE A TUTTI GLI EFFETTI, PERO SOTTO IL PROFILO FISCALE CREA UN PO DI INCERTEZZA E ANDIAMO A VEDERE PERCHE. EFFETTI PER IL DEBITORE IMPRENDITORE COMMERCIALE CHE VEDE RIDOTTO SENSIBILMENTE IL SUO DEBITO. QUINDI ABBIAMO LO STRALCIO DEI DEBITI E LE EVENTUALI PLUSVALENZE DA VENDITA DEI BENI. LA LEGGE N 3/2012 TACE IN PROPOSITO. L ART. 88 DEL T.U.I.R. AL COMMA 4 RECITA CHE NON SI CONSIDERANO SOPRAVVENIENZE ATTIVE LA RIDUZIONE DEI DEBITI IN SEDE DI CONCORDATO FALLIMENTARE, O PREVENTIVO, ACCORDO PER RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI EX ART. 182 BIS L.F. E PIANO ATTESTATO AI SENSI DELL ART. 67 TERZO COMMA LETTERA D), QUINDI NON VIENE CITATA LA LEGGE DA SOVRAINDEBITAMENTO EPPURE LE ULTIME DUE AGGIUNTE (ACCORDI DI 4

5 RISTRUTTURAZIONE 182 BIS L.F. E PIANI ATTESTATI ART. 67 COMMA TERZO LETTERA D) SONO STATE ISCRITTE DI RECENTE CIOE CON IL D.L. N 83 DEL 22/6/2012 QUINDI CON LA LEGGE N 3 DEL GENNAIO 2012 GIA IN VIGORE. POTREMMO SOLO IPOTIZZARLO PER ESTENSIONE PERO E NECESSARIO UN INTERVENTO DEL LEGISLATORE (QUESTO E UN LIMITE DELL APPLICABILITA ). L ART. 86 DEL TUIR AL COMMA 5 RECITA CHE NON COSTITUISCE REALIZZO DI PLUSVALENZE LE CESSIONI DEI BENI AI CREDITORI IN SEDE DI CONCORDATO PREVENTIVO, NON DISPONENDO ALTRO PER LE ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI. QUINDI LA LEGGE DA SOVRAINDEBITAMENTO NE RESTEREBBE ESCLUSA SALVO IPOTIZZARLO PER ESTENSIONE, MA E UN IMPRESA UN PO ARDUA. EFFETTI PER IL CREDITORE CHE VEDE FALCIDIATO IN TUTTO O IN PARTE IL SUO CREDITO. LA LEGGE N 3/2012 E PER SUA STESSA DEFINIZIONE UNA PROCEDURA CONCORSUALE COME ABBIAMO DETTO E L ART. 101 COMMA 5 DEL TUIR, AL PRIMO PERIODO, STABILISCE LA LEGITTIMITA DELLA DEDUZIONE E POI AL SECONDO PERIODO, AFFERMA CHE NON E NECESSARIO DIMOSTRARE LA SUSSISTENZA DEGLI ELEMENTI CERTI E PRECISI A SOSTEGNO DELLA DEDUCIBILITA, SE LA PERDITA DERIVA DA PROCEDURE CONCORSUALI. QUANTO AL MOMENTO DELLA DEDUZIONE NON ESSENDO LA LEGGE DA SOVRAINDEBITAMENTO CITATA NELL ART. 101 SI PUO RITENERE CON L EMISSIONE DEL DECRETO DI OMOLOGAZIONE. PER QUANTO RIGUARDA L I.V.A. L ART. 26 DEL DPR 633/72 PREVEDE DI EMETTERE LA NOTA DI VARIAZIONE CHE RIDUCE L AMMONTARE 5

6 IMPONIBILE PER MANCATO PAGAMENTO DI TUTTO O IN PARTE, A CAUSA DI PROCEDURE CONCORSUALI, VISTO CHE LA LEGGE N 3/2012 E PROCEDURA CONCORSUALE, QUINDI SI POSSONO EMETTERE NOTE DI VARIAZIONE CON I TEMPI E LE MODALITA PREVISTE PER IL CONCORDATO PREVENTIVO E PER IL FALLIMENTO ED INDICATI NELLA FAMOSA CIRCOLARE N 77 DEL 2000 EMESSA DAL MINISTERO DELLE FINANZE. L ORGANISMO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI (O.C.C.) LA PROCEDURA DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO RISULTA INCENTRATA SULLA FIGURA DELL ORGANISMO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI, AL QUALE ORGANISMO SONO AFFIDATE FUNZIONI MOLTO AMPIE ED ETEROGENEE FINO A PAVENTARE PROPRIO IN RAGIONE DELLA COMMISTIONE DI FUNZIONI ATTRIBUITE, POTENZIALI CONFLITTI DI INTERESSE, SUPERABILI SOLO CON LA NOMINA DI SOGGETTI DIVERSI DA PARTE DEL GIUDICE. L O.C.C. PUO ESSERE COSTITUITO: DA ENTI PUBBLICI DOTATI DI REQUISITI DI INDIPENDENZA E PROFESSIONALITA ; DA ORGANISMI DI CONCILIAZIONE COSTITUITI PRESSO LE CAMERE DI COMMERCIO; DAL SEGRETARIATO SOCIALE; DAGLI ORDINI PROFESSIONALI DEGLI AVVOCATI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI NOTAI; ED E ISCRITTO IN UN APPOSITO REGISTRO TENUTO DAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, CHE DI CONCERTO CON IL MINISTERO DELLO SVILUPPO 6

7 ECONOMICO ED IL MINISTERO DELL ECONOMIA EMETTERA IL REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE. COME GIA DETTO IN PRECEDENZA, IL RISCRITTO ART.15 AL COMMA 9 PREVEDE UN RUOLO ALTERNATIVO DEI PROFESSIONISTI, PER CUI I COMPITI E LE FUNZIONI ATTRIBUITE ALL O.C.C. POSSONO ESSERE SVOLTI DA UN PROFESSIONISTA O DA UNA SOCIETA DI PROFESSIONISTI IN POSSESSO DEI REQUISITI DI CUI ALL ART. 28 LEGGE FALLIMENTARE DA UN NOTAIO CON L UNICA CONDIZIONE CHE SIANO NOMINATI DAL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE O DA UN GIUDICE DA LUI DELEGATO. IL DEBITORE PERTANTO PUO LIBERAMENTE SCEGLIERE TRA DUE ALTERNATIVE : 1. RIVOLGERSI PREVENTIVAMENTE AD UN O.C.C. VIGILATO DAL MINISTERO ( NON APPENA ATTIVATO IL RELATIVO REGISTRO); 2. RICORRERE AUTONOMAMENTE AL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE CHIEDENDO LA NOMINA DI UN SOGGETTO CHE NE SVOLGA LE MEDESIME FUNZIONI. SCELTA LIBERA QUINDI TRA O.C.C. VIGILATO O NOMINA DEL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE ALL O.C.C. SPETTA IN GENERALE OGNI INIZIATIVA FUNZIONALE : 1. ALLA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE 2. ALL ESECUZIONE DEL PIANO STESSO COME PREVISTO DALL ART. 15 COMMA 5 DELLA LEGGE N 3/2012. NELLO SPECIFICO, IN AGGIUNTA A QUANTO PREVISTO IN ALTRI ARTICOLI DELLA LEGGE N 3, L O.C.C.: 7

8 VERIFICA LA VERIDICITA DEI DATI CONTENUTI NELLA PROPOSTA; ATTESTA LA FATTIBILITA DEL PIANO; ESEGUE LE PUBBLICITA RICHIESTE; EFFETTUA LE COMUNICAZIONI DISPOSTE DAL GIUDICE; SVOLGE LE FUNZIONI DI LIQUIDATORE ( SIA IN FASE DI ESECUZIONE DELL ACCORDO SIA NELLA PROCEDURA DI LIQUIDAZIONE DEL PATRIMONIO) SE DISPOSTO DAL GIUDICE; SVOLGE LE FUNZIONI DI GESTORE ( NEL CASO IN CUI IL PIANO PREVEDA L AFFIDAMENTO DEL PATRIMONIO DEL DEBITORE AD UN GESTORE ) SE NOMINATO DAL GIUDICE. TRA LE NUMEROSE ATTIVITA PREVISTE A CARICO DELL O.C.C. SI PUO VEDERE ALL ART. 7 COMMA 1: PROPOSIZIONE AI CREDITORI DELL ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI E DI SODDISFAZIONE DEI CREDITI SULLA BASE DI UN PIANO IN AUSILIO DEL DEBITORE; ATTESTAZIONE SULLA CONVENIENZA DEL PIANO PER I CREDITORI PRIVILEGIATI QUALORA NON NE SIA PREVISTA L INTEGRALE SODDISFAZIONE. ALL ART 9 COMMA 1: PRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA DEL PIANO, NON OLTRE TRE GIORNI, ALL AGENTE DELLA RISCOSSIONE, AGLI UFFICI FISCALI ED ANCHE PRESSO GLI ENTI LOCALI (OVE INTERESSATI); ALL ART 13 COMMA 2 : RISOLUZIONE DI EVENTUALI DIFFICOLTA INSORTE NELL ESECUZIONE DELL ACCORDO, VIGILANZA SULL ESATTO ADEMPIMENTO DELLO 8

9 STESSO E COMUNICAZIONE AI CREDITORI DI OGNI EVENTUALE IRREGOLARITA. PER FACILITARE L ATTIVITA DI VERIFICA E VALUTAZIONE L O.C.C., CON L AUTORIZZAZIONE DEL GIUDICE, PUO ACCEDERE, NEL RISPETTO DEI DATI CONTENUTI : ALL ANAGRAFE TRIBUTARIA; NEI SISTEMI DI INFORMAZIONI CREDITIZIE; NELLA CENTRALE DEI RISCHI; NELLE ALTRE BANCHE DATI PUBBLICHE. COME SI VEDE QUINDI L O.C.C. HA FUNZIONI E COMPITI MOLTO VASTI ALL INTERNO DELLE PROCEDURE DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI. SE ESCLUDIAMO DAL NOSTRO ARGOMENTO, PER MANCANZA DI TEMPO IL PIANO DEL CONSUMATORE ESPERIBILE SOLO DAL CONSUMATORE, LE DUE PROCEDURE CUI PUO ACCEDERE IL DEBITORE IN STATO DI SOVRAINDEBITAMENTO SONO : 1. L ACCORDO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI CHE PRESENTA COME VEDREMO DIVERSE ANALOGIE CON IL CONCORDATO PREVENTIVO PREVISTO DAGLI ARTT. 160 E SEGUENTI LEGGE FALLIMENTARE; 2. LA LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE DEL PATRIMONIO CHE COME VEDREMO INVECE PRESENTA MOLTE ASSONANZE CON IL FALLIMENTO. LA PRIMA PROCEDURA CUI PUO ACCEDERE IL DEBITORE IN STATO DI SOVRAINDEBITAMENTO E : 9

10 A ) ACCORDO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI AI FINI DELL ACCESSO ALLA NUOVA PROCEDURA DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO LA LEGGE N 3/2012 HA PREVISTO DETERMINATI REQUISITI SOGGETTIVI ED OGGETTIVI REQUISITI SOGGETTIVI I SOGGETTI INTERESSATI, SONO TUTTI QUELLI AL DI FUORI DEL PERIMETRO DELLA LEGGE FALLIMENTARE E QUINDI : IL PICCOLO IMPRENDITORE O MEGLIO IMPRENDITORE COMMERCIALE SOTTO SOGLIA DELL ART 1 L.F.. L IMPRENDITORE COMMERCIALE CESSATO OLTRE L ANNO DI CUI ALL ART. 10 LEGGE FALLIMENTARE L IMPRENDITORE AGRICOLO IL LIBERO PROFESSIONISTA ED IL LAVORATORE AUTONOMO IL CONSUMATORE ( COME ABBIAMO DETTO ) I FIDEIUSSORI ( AD ESEMPIO SOCI DI SOCIETA DI CAPITALE FALLITE ) I SOCI ILLIMITATAMENTE RESPONSABILI O SOCI ACCOMANDATARI VERSO I QUALI SIA PRECLUSA L ESTENZIONE EX ART. 147 LEGGE FALLIMENTARE PER LA DECORRENZA DELL ANNO DALLO SCIOGLIMENTO DEL RAPPORTO SOCIALE GLI ESECUTATI CIVILI SIA MOBILIARI CHE IMMOBILIARI GLI ENTI PRIVATI NON COMMERCIALI LE ASSOCIAZIONI RICOSCIUTE E NON RICONOSCIUTE LE START UP INNOVATIVE INDIPENDENTEMENTE DALLA LORO DIMENSIONE. 10

11 REQUISITI OGGETTIVI IL LEGISLATORE HA SPECIFICATO CHE PER SOVRAINDEBITAMENTO SI DEVE INTENDERE QUELLA SITUAZIONE DI PERDURANTE SQUILIBRIO TRA LE OBBLIGAZIONI ASSUNTE ED IL PATRIMONIO PRONTAMENTE LIQUIDABILE PER FARVI FRONTE, OVVERO LA DEFINITIVA INCAPACITA DEL DEBITORE DI ADEMPIERE REGOLARMENTE LE PROPRIE OBBLIGAZIONI ( ART. 6 COMMA 2 ) IN ALTRI TERMINI IL LEGISLATORE HA RICHIAMATO UN PRESUPPOSTO OGGETTIVO ANALOGO A QUELLO PREVISTO PER I SOGGETTI FALLIBILI CHE E LO STATO DI INSOLVENZA ( ART. 5 LEGGE FALLIMENTARE). IL D.L. N 79/2012 HA RISCRITTO L'ART. 7, COMMA 1, DELLA L. N 3/2012, STABILENDO CHE: 1. IL DEBITORE IN STATO DI SOVRAINDEBITAMENTO PUÒ PROPORRE AI CREDITORI, CON L'AUSILIO DEGLI ORGANISMI DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI CON SEDE NEL CIRCONDARIO DEL TRIBUNALE COMPETENTE, UN ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI SULLA BASE DI UN PIANO, CHE - ASSICURATO IL REGOLARE PAGAMENTO DEI TITOLARI DEI CREDITI IMPIGNORABILI DI CUI ALL'ART. 545, C.P.C. ED ALLE ALTRE DISPOSIZIONI SPECIALI IN MATERIA - PREVEDA LE SCADENZE E MODALITÀ DI PAGAMENTO DEI CREDITORI, ANCHE SUDDIVISI IN CLASSI, LE GARANZIE RILASCIATE PER L'ADEMPIMENTO DEI DEBITI ED I CRITERI PER L'EVENTUALE LIQUIDAZIONE DEI BENI; 2. ANALOGAMENTE AGLI ISTITUTI DEL CONCORDATO PREVENTIVO E DELLA TRANSAZIONE FISCALE DEI SOGGETTI FALLIBILI (ARTT. 160 E 11

12 182-TER, L.F.), È CONTEMPLATA LA POSSIBILITÀ DI PROPORRE UN PAGAMENTO PARZIALE DEI CREDITORI PRIVILEGIATI - AD ECCEZIONE DI QUELLI COSTITUENTI RISORSE PROPRIE DELL'UNIONE EUROPEA O RIFERIBILI ALL'IVA ED ALLE RITENUTE EFFETTUATE E NON VERSATE, ESCLUSIVAMENTE DILAZIONABILI - PURCHÉ IN MISURA NON INFERIORE A QUELLA REALIZZABILE, IN RAGIONE DELLA COLLOCAZIONE PREFERENZIALE SUL RICAVATO IN CASO DI LIQUIDAZIONE, SULLA BASE DEL VALORE DI MERCATO DEI BENI O DIRITTI SUI QUALI INSISTE LA PRELAZIONE, COME ATTESTATO DALL'ORGANISMO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI; 3. IL PIANO PUÒ PREVEDERE L'AFFIDAMENTO DEL PATRIMONIO DEL DEBITORE AD UN GESTORE PER LA LIQUIDAZIONE, CUSTODIA E DISTRIBUZIONE DEL RICAVATO, DA INDIVIDUARSI TRA I PROFESSIONISTI IN POSSESSO DEI REQUISITI PER LA NOMINA A CURATORE FALLIMENTARE (ART. 28, L.F.). INAMMISSIBILITÀ DELLA PROPOSTA: È STATO SOSTITUITO INTEGRALMENTE L'ART. 7, CO. 2, L. 3/2012, RIVEDENDO ED AMPLIANDO LA CASISTICA IN CUI LA DOMANDA NON PUÒ ESSERE ACCOLTA. SI TRATTA, IN PARTICOLARE, DEL CASO IN CUI IL DEBITORE: È SOGGETTO AD ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI; HA GIÀ FATTO RICORSO, NEI PRECEDENTI 5 ANNI, AI PROCEDIMENTI DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO E DI LIQUIDAZIONE DEL PATRIMONIO; 12

13 HA SUBITO, PER CAUSE A LUI IMPUTABILI, UN PROVVEDIMENTO DI ANNULLAMENTO E RISOLUZIONE DELL'ACCORDO, REVOCA E CESSAZIONE DEL PIANO DEL CONSUMATORE, OMOLOGATI; HA FORNITO DOCUMENTAZIONE CHE NON CONSENTE DI RICOSTRUIRE, COMPIUTAMENTE, LA PROPRIA SITUAZIONE ECONOMICA E PATRIMONIALE. CONTENUTO DELLA PROPOSTA: IN VIRTÙ DELL'ESTENSIONE SOPRA RIPORTATA, NELL'ART. 8, L. 3/2012, È STATO INSERITO IL RIFERIMENTO ANCHE AL "PIANO DEL CONSUMATORE", INTRODUCENDO ALTRESÌ UNA DISPOSIZIONE ANALOGA AL CD. CONCORDATO PREVENTIVO CON CONTINUITÀ AZIENDALE DEI SOGGETTI FALLIBILI (ART. 186-BIS, L.F.). E', INFATTI, AMMESSA LA POSSIBILITÀ CHE LA PROPOSTA DI ACCORDO CON PROSECUZIONE DELL'ATTIVITÀ DELL'IMPRESA PREVEDA UNA MORATORIA, SINO AD UN ANNO DALL'OMOLOGAZIONE, PER IL PAGAMENTO DEI CREDITORI MUNITI DI PRIVILEGIO, PEGNO OD IPOTECA, SALVO CHE SIA PREVISTA LA LIQUIDAZIONE DEI BENI O DIRITTI SUI QUALI INSISTE LA CAUSA DI PRELAZIONE. DEPOSITO DELLA PROPOSTA: L'ISTANZA DEVE ESSERE PRESENTATA AL TRIBUNALE COMPETENTE IN BASE ALLA RESIDENZA DEL DEBITORE E - CONTESTUALMENTE, O COMUNQUE NON OLTRE 3 GIORNI, A CURA DELL'ORGANISMO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI - PRESSO L'AGENTE DELLA RISCOSSIONE E GLI UFFICI FISCALI, COMPRESI GLI ENTI LOCALI, IN BASE ALL'ULTIMO DOMICILIO TRIBUTARIO DEL RICORRENTE. 13

14 LA PROPOSTA DEVE CONTENERE LA RICOSTRUZIONE DELLA POSIZIONE FISCALE DEL DEBITORE, INDICANDO ALTRESÌ EVENTUALI CONTENZIOSI PENDENTI. NUOVI EFFETTI DEL DEPOSITO: È STATO SOSTITUITO INTEGRALMENTE IL CO. 2 DELL'ART. 10, L. 3/2012, AL FINE DI DISCIPLINARE PUNTUALMENTE LE CONSEGUENZE DELLA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA. IN PARTICOLARE, È STABILITO CHE CON IL DECRETO DI FISSAZIONE DELL'UDIENZA DI CUI AL CO. 1, IL GIUDICE ASSUME ALCUNI SPECIFICI PROVVEDIMENTI: ORDINA, QUALORA IL PIANO PREVEDA LA CESSIONE O L'AFFIDAMENTO A TERZI DI BENI IMMOBILI O MOBILI REGISTRATI, LA TRASCRIZIONE DEL DECRETO PRESSO GLI UFFICI COMPETENTI, A CURA DELL'ORGANISMO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI; DISPONE, SINO AL MOMENTO DI DEFINITIVITÀ DEL PROVVEDIMENTO DI OMOLOGAZIONE (E NON PIÙ "NON OLTRE 120 GIORNI"), IL DIVIETO PER I CREDITORI DI TITOLO O CAUSA ANTERIORE - AD ECCEZIONE DI QUELLI MUNITI DI UN DIRITTO IMPIGNORABILE - DI AVVIARE O PROSEGUIRE, A PENA DI NULLITÀ, AZIONI ESECUTIVE INDIVIDUALI SUL PATRIMONIO DEL DEBITORE. NEL MEDESIMO PERIODO, DECORRENTE DALLA PUBBLICAZIONE DEL DECRETO, SONO INEFFICACI RISPETTO AI CREDITORI ANTERIORI GLI ATTI DI STRAORDINARIA AMMINISTRAZIONE COMPIUTI DAL DEBITORE SENZA L'AUTORIZZAZIONE DEL GIUDICE. ACCORDO CON I CREDITORI: È STATO STABILITO CHE L'EVENTUALE CONSENSO DEI CREDITORI DEVE ESSERE MANIFESTATO, IN FORMA SCRITTA (TELEGRAMMA, RACCOMANDATA CON AVVISO DI RICEVIMENTO, 14

15 FAX O PEC), ALL'ORGANISMO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI, ALMENO 10 GIORNI PRIMA DELL'UDIENZA. IN MANCANZA, OPERA UN PRINCIPIO ANALOGO AL CONCORDATO FALLIMENTARE E PREVENTIVO (ARTT. 128, CO. 2, E 178, CO. 4, L.F.), OVVERO IL CD. SILENZIO-ASSENSO: "SI RITIENE CHE ABBIANO PRESTATO CONSENSO ALLA PROPOSTA NEI TERMINI IN CUI È STATA LORO COMUNICATA" (ART. 11, CO. 1, L. 3/2012). E' STATO, INOLTRE, RIDOTTO DAL 70% AL 60% - ALLINEANDOLO, QUINDI, A QUELLO PREVISTO PER GLI ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DI CUI ALL'ART. 182-BIS, L.F. - IL QUORUM DEI CREDITI LA CUI TITOLARITÀ È RAPPRESENTATA DA SOGGETTI CHE NON HANNO ESPRESSO VOTO CONTRARIO ALLA PROPOSTA DI ACCORDO; IN TALE SEDE, NON DEVONO ESSERE COMPUTATI I CREDITORI PRIVILEGIATI, SE È LORO OFFERTA LA SODDISFAZIONE INTEGRALE, SALVO CHE RINUNCINO, ANCHE SOLTANTO IN PARTE, ALLA LORO PRELAZIONE. E' ALTRESÌ INTRODOTTA UN'ALTRA DISPOSIZIONE COMUNE AL CONCORDATO PREVENTIVO DEI SOGGETTI FALLIBILI (ART. 177, ULTIMO CO., L.F.): "NON HANNO DIRITTO DI ESPRIMERSI SULLA PROPOSTA E NON SONO COMPUTATI AI FINI DEL RAGGIUNGIMENTO DELLA MAGGIORANZA IL CONIUGE DEL DEBITORE, I SUOI PARENTI E AFFINI FINO AL QUARTO GRADO, I CESSIONARI O AGGIUDICATARI DEI LORO CREDITI DA MENO DI UN ANNO PRIMA DELLA PROPOSTA". DIVERSAMENTE, NEL CASO DEL PIANO DEL CONSUMATORE, NON È RICHIESTA L'ADESIONE O APPROVAZIONE DEI CREDITORI, ESSENDO DEMANDATA L'OMOLOGAZIONE DELLO STESSO AD UNA MERA 15

16 VALUTAZIONE GIUDIZIALE DI MERITEVOLEZZA DEL DEBITORE, FATTIBILITÀ E CONVENIENZA DELLA PROPOSTA. OMOLOGAZIONE DELL'ACCORDO: È DISPOSTA DAL GIUDICE, ENTRO 6 MESI DALLA PRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA, DOPO AVER VERIFICATO L'IDONEITÀ DEL PIANO AD ASSICURARE IL PAGAMENTO INTEGRALE DEI CREDITI IMPIGNORABILI, DEI TRIBUTI COSTITUENTI RISORSE PROPRIE DELL'UNIONE EUROPEA, DELL'IVA E DELLE RITENUTE OPERATE E NON VERSATE. NEL CASO DI CONTESTAZIONE DA PARTE DI UNO O PIÙ CREDITORI (ESTRANEI, ESCLUSI O NON INTERESSATI), IN ORDINE ALLA CONVENIENZA DELLA PROPOSTA, L'INTESA VIENE COMUNQUE OMOLOGATA, QUALORA L'AUTORITÀ GIUDIZIARIA ACCERTI CHE PER TALI SOGGETTI L'ESECUZIONE DELL'ACCORDO GARANTISCE UNA SODDISFAZIONE NON INFERIORE RISPETTO ALL'ALTERNATIVA DELLA LIQUIDAZIONE DEL PATRIMONIO DEL DEBITORE, AI SENSI DELL'ART. 12, L. 3/2012. ESECUZIONE DELL'ACCORDO: QUALORA LA SODDISFAZIONE DEI CREDITI COMPORTI L'UTILIZZO DI BENI SOTTOPOSTI A PIGNORAMENTO, OPPURE SE PREVISTO DALL'ACCORDO O DAL PIANO, IL GIUDICE - SU PROPOSTA DELL'ORGANO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI - NOMINA UN LIQUIDATORE, TRA I SOGGETTI ELEGGIBILI A CURATORE FALLIMENTARE (ART. 28, L.F.), CHE DISPONE IN VIA ESCLUSIVA DEGLI STESSI E DELLE SOMME INCASSATE. L'ORGANISMO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI RISOLVE LE EVENTUALI DIFFICOLTÀ INSORTE NELL'ESECUZIONE DELL'ACCORDO O DEL PIANO E VIGILA SULL'ESATTO ADEMPIMENTO DELLO STESSO, COMUNICANDO AI 16

17 CREDITORI OGNI EVENTUALI IRREGOLARITÀ, A NORMA DELL'ART. 13, CO. 1 E 2, L. 3/2012. IL DECRETO "SVILUPPO-BIS" HA INTRODOTTO IL SUCCESSIVO CO. 4-BIS, CONTENENTE UNA DISPOSIZIONE CHE RICHIAMA LA DISCIPLINA DEI CREDITI PREDEDUCIBILI DI CUI ALL'ART. 111, ULTIMO CO., L.F.; I CREDITI SORTI IN OCCASIONE O IN FUNZIONE DELL'ACCORDO "SONO SODDISFATTI CON PREFERENZA RISPETTO AGLI ALTRI, CON ESCLUSIONE DI QUANTO RICAVATO DALLA LIQUIDAZIONE DEI BENI OGGETTO DI PEGNO ED IPOTECA PER LA PARTE DESTINATA AI CREDITORI GARANTITI". CESSAZIONE DEGLI EFFETTI, REVOCA, ANNULLAMENTO E RISOLUZIONE DELL'ACCORDO CESSAZIONE L'ACCORDO OMOLOGATO CESSA DI DIRITTO DI PRODURRE EFFETTI SE IL DEBITORE NON ESEGUE INTEGRALMENTE ENTRO 90 GIORNI DALLE SCADENZE PREVISTE I PAGAMENTI DOVUTI ALLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE E DEI DEBITI PREVIDENZIALI E DI ASSISTENZA OBBLIGATORI, OVVERO NON VENGONO PAGATI I CREDITI IMPIGNORABILI, I DEBITI VERSO L'UNIONE EUROPEA, PER L'IVA O PER RITENUTE NEI TERMINI DELLE DILAZIONI CONCORDATE. REVOCA L'ACCORDO È REVOCATO QUANDO RISULTANO COMPIUTI ATTI IN FRODE AI CREDITORI. 17

18 ANNULLAMENTO PUÒ ESSERE ANNULLATO DAL TRIBUNALE, SU ISTANZA DEL CREDITORE, QUANDO È STATO DOLOSAMENTE O CON COLPA GRAVE AUMENTATO O DIMINUITO IL PASSIVO, OVVERO SOTTRATTA O DISSIMULATA UNA PARTE RILEVANTE DELL'ATTIVO, O DISSIMULATE ATTIVITÀ INESISTENTI (L'AZIONE DEVE PROPORSI ENTRO SEI MESI DALLA SCOPERTA, E COMUNQUE ENTRO DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL TERMINE FISSATO PER L'ULTIMO ADEMPIMENTO). RISOLUZIONE L'ACCORDO PUÒ ESSERE RISOLTO SE IL PROPONENTE NON ADEMPIE LE OBBLIGAZIONI, SE LE GARANZIE OFFERTE NON SONO COSTITUITE, O SE L'ESECUZIONE DELL'ACCORDO DIVIENE IMPOSSIBILE (L'AZIONE È PROPONIBILE ENTRO SEI MESI DALLA SCOPERTA E COMUNQUE ENTRO L'ANNO DALLA SCADENZA DEL TERMINE FISSATO PER L'ULTIMO ADEMPIMENTO). L'ANNULLAMENTO O LA RISOLUZIONE NON PREGIUDICANO I DIRITTI ACQUISTATI IN BUONA FEDE DAI TERZI. L ALTRA PROCEDURA CUI PUO ACCEDERE IL DEBITORE IN STATO DI SOVRAIDEBITAMENTO E : B ) LA LIQUIDAZIONE DEL PATRIMONIO IN ALTERNATIVA ALL'ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI O AL PIANO DEL CONSUMATORE, LA COMPOSIZIONE DELLA CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO PUÒ ESSERE DISPOSTA ANCHE MEDIANTE LA MESSA IN LIQUIDAZIONE DA PARTE DEL DEBITORE DI TUTTI I SUOI BENI. IL DECRETO SVILUPPO BIS HA, INFATTI, PREVISTO UNA TERZA PROCEDURA 18

19 DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI TRAMITE LA QUALE IL DEBITORE, SENZA PREVENTIVI ACCORDI CON I PROPRI CREDITORI, PUÒ CHIEDERE DI METTERE IN LIQUIDAZIONE TUTTI I SUOI BENI PER COMPORRE LA PROPRIA SITUAZIONE DEBITORIA. DOCUMENTI DA DEPOSITARE PER PROCEDERE IN TAL SENSO IL DEBITORE DEVE DEPOSITARE: 1) UN ELENCO DI TUTTI I CREDITORI, CON L'INDICAZIONE DELLE SOMME DOVUTE; 2) UN ELENCO DI TUTTI I SUOI BENI; 3) UN ELENCO DEGLI ATTI DI DISPOSIZIONE COMPIUTI NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI; 4) LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI DEGLI ULTIMI TRE ANNI (SE IMPRENDITORE ANCHE LE SCRITTURE CONTABILI DEGLI ULTIMI TRE ESERCIZI); 5) UN'ATTESTAZIONE SULLA FATTIBILITÀ DEL PIANO; 6) UN ELENCO DELLE SPESE CORRENTI NECESSARIE AL SOSTENTAMENTO SUO E DELLA FAMIGLIA CORREDATO DAL CERTIFICATO DELLO STATO DI FAMIGLIA. 7) UNA RELAZIONE PARTICOLAREGGIATA DELL'ORGANISMO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI CHE ATTESTI: A) LE CAUSE DELL'INDEBITAMENTO E DELLA DILIGENZA IMPIEGATA DAL DEBITORE NELL'ASSUMERE LE OBBLIGAZIONI; B) LE RAGIONI CHE HANNO DETERMINATO L'INCAPACITÀ DEL DEBITORE DI ADEMPIERE LE OBBLIGAZIONI; 19

20 C) UN RESOCONTO SULLA SOLVIBILITÀ DEL DEBITORE NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI; D) L'ESISTENZA DI EVENTUALI ATTI DEL DEBITORE IMPUGNATI DAI CREDITORI; E) ED INFINE UN GIUDIZIO SULLA COMPLETEZZA E ATTENDIBILITÀ DELLA DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA. BENI ESCLUSI CREDITI IMPIGNORABILI I CREDITI IMPIGNORABILI, I CREDITI AVENTI CARATTERE ALIMENTARE E DI MANTENIMENTO, GLI STIPENDI, PENSIONI, SALARI E CIÒ CHE IL DEBITORE GUADAGNA CON LA SUA ATTIVITÀ, NEI LIMITI DI QUANTO OCCORRA AL SUO MANTENIMENTO, I FRUTTI DERIVANTI DALL'USUFRUTTO LEGALE SUI BENI DEI FIGLI, LE COSE CHE NON POSSONO ESSERE PIGNORATE. PROCEDURA IL GIUDICE, VERIFICATA L'ASSENZA DI ATTI IN FRODE AI CREDITORI, DICHIARA APERTA LA PROCEDURA CON DECRETO CON IL QUALE: 1) NOMINA UN LIQUIDATORE; 2) DISPONE IL DIVIETO DI PROSEGUIRE O INIZIARE AZIONI CAUTELARI O ESECUTIVE, O DI ACQUISIRE TITOLI DI PRELAZIONE; 3) STABILISCE IDONEA FORMA DI PUBBLICITÀ DELLA DOMANDA E DEL DECRETO. 4) ORDINA LE TRASCRIZIONI A CURA DEL LIQUIDATORE; 5) ORDINA LA CONSEGNA O IL RILASCIO DEI BENI FACENTI PARTE DEL PATRIMONIO DI LIQUIDAZIONE. 20

21 INIZIATIVE ESECUTIVE ANCHE CON LA PRESENTE PROCEDURA È PERTANTO POSSIBILE PARALIZZARE LE INIZIATIVE ESECUTIVE DEI CREDITORI. ORGANO DI CONTROLLO E GESTORE DELLA PROCEDURA È IL LIQUIDATORE CHE, VERIFICATO L'ELENCO DEI CREDITORI E L'ATTENDIBILITÀ DELLA DOCUMENTAZIONE, FORMA L'INVENTARIO E COMUNICA AI CREDITORI E AI TITOLARI DI DIRITTI REALI E PERSONALI: LA POSSIBILITÀ DI PARTECIPARE ALLA LIQUIDAZIONE DEPOSITANDO O TRASMETTENDO LA DOMANDA DI PARTECIPAZIONE, INDICANDO LA DATA ENTRO LA QUALE DEVONO ESSERE PRESENTATE LE DOMANDE E IL GIORNO IN CUI SARÀ COMUNICATO AL DEBITORE E AI CREDITORI LO STATO PASSIVO DEFINITIVO. DOMANDA DI PARTECIPAZIONE ALLA LIQUIDAZIONE CONTENUTI DELLA DOMANDA RICEVUTA LA COMUNICAZIONE DAL LIQUIDATORE, I CREDITORI E TITOLARI DI DIRITTI REALI E PERSONALI SUI BENI DEL DEBITORE DEVONO FAR PERVENIRE AL LIQUIDATORE LA DOMANDA DI PARTECIPAZIONE CONTENENTE: 1) L'INDICAZIONE DELLE GENERALITÀ DEL CREDITORE; 2) LA DETERMINAZIONE DELLA SOMMA CHE SI INTENDE FAR VALERE NELLA LIQUIDAZIONE; 3) LA DESCRIZIONE DEL BENE DI CUI SI CHIEDE LA RESTITUZIONE O LA RIVENDICA; 4) ESPOSIZIONE DEI FATTI E GLI ELEMENTI DI DIRITTO A RAGIONE DELLA DOMANDA; 21

22 5) EVENTUALE INDICAZIONE DI TITOLI DI PRELAZIONE; 6) INDICAZIONE DELL'INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA, NUMERO FAX O INDICAZIONE DEL DOMICILIO IN UN COMUNE DEL CIRCONDARIO OVE HA SEDE IL TRIBUNALE COMPETENTE. 7) I DOCUMENTI PROVANTI LE RICHIESTE. FORMAZIONE DEL PASSIVO DOCUMENTI DA PREDISPORRE IL LIQUIDATORE, ESAMINATE LE DOMANDE, PREDISPONE UN PROGETTO DI STATO PASSIVO ED UN ELENCO DEI TITOLARI DI DIRITTI SUI BENI MOBILI E IMMOBILI CHE COMUNICA AGLI INTERESSATI, ASSEGNANDO UN TERMINE DI QUINDICI GIORNI PER LE EVENTUALI OSSERVAZIONI. SE RITIENE FONDATE LE OSSERVAZIONI, ENTRO 15 GIORNI DALLA RICEZIONE DELL'ULTIMA OSSERVAZIONE, MODIFICA IL PROGETTO DI STATO PASSIVO E LO COMUNICA NUOVAMENTE AI CREDITORI. QUALORA NON SIA IN GRADO DI RISOLVERE LE CONTESTAZIONI LE RIMETTE AL GIUDICE, IL QUALE PROVVEDE ALLA DEFINITIVA FORMAZIONE DEL PASSIVO. POTERI DEL LIQUIDATORE IL LIQUIDATORE ENTRO 30 GIORNI DALLA FORMAZIONE DELL'INVENTARIO ELABORA UN PROGRAMMA DI LIQUIDAZIONE CHE COMUNICA AL DEBITORE E AI CREDITORI E DEPOSITA PRESSO LA CANCELLERIA DEL GIUDICE. PRIMA DEL COMPLETAMENTO DELLE OPERAZIONI DI VENDITA INFORMA DEGLI ESITI DELLA PROCEDURA IL DEBITORE, I CREDITORI E IL GIUDICE. IL TRIBUNALE PUÒ SOSPENDERE CON DECRETO MOTIVATO GLI ATTI DI ESECUZIONE DEL PROGRAMMA DI LIQUIDAZIONE QUANDO RICORRONO GRAVI E GIUSTIFICATI MOTIVI. 22

23 IL LIQUIDATORE HA L'AMMINISTRAZIONE DEI BENI DEL DEBITORE UNITAMENTE AGLI ACCESSORI, PERTINENZE E FRUTTI; PUÒ CEDERE I CREDITI, ANCHE SE OGGETTO DI CONTESTAZIONE, CHE NON SIANO REALIZZABILI NELL'ARCO DI QUATTRO ANNI. LE VENDITE E GLI ALTRI ATTI DI LIQUIDAZIONE SONO EFFETTUATI MEDIANTE PROCEDURE COMPETITIVE SULLA BASE DI STIME EFFETTUATE DA PARTE DI OPERATORI ESPERTI (SALVO BENI DI MODESTO VALORE). IL LIQUIDATORE ESERCITA OGNI AZIONE PREVISTA DALLA LEGGE FINALIZZATA A CONSEGUIRE LA DISPONIBILITÀ DEI BENI COMPRESI NEL PATRIMONIO DA LIQUIDARE, PUÒ ALTRESÌ ESERCITARE LE AZIONI VOLTE AL RECUPERO DEI CREDITI SUBENTRARE IN EVENTUALI PROCEDURE ESECUTIVE PENDENTI. CONFORMITÀ ATTI DISPOSITIVI IL GIUDICE SENTITO IL LIQUIDATORE E VERIFICATA LA CONFORMITÀ DEGLI ATTI DISPOSITIVI AL PROGRAMMA DI LIQUIDAZIONE AUTORIZZA LO SVINCOLO DELLE SOMME, ORDINA LA CANCELLAZIONE DELLE TRASCRIZIONI E DELLE ISCRIZIONI E DICHIARA LA CESSAZIONE DI OGNI FORMA DI PUBBLICITÀ DISPOSTA. PER LA PROCEDURA È PREVISTA UNA DURATA DI QUATTRO ANNI. INFATTI IL GIUDICE DISPONE CON DECRETO LA CHIUSURA DELLA PROCEDURA, ACCERTATA LA COMPLETA ESECUZIONE DEL PROGRAMMA DI LIQUIDAZIONE, COMUNQUE NON PRIMA DEL DECORSO DEL TERMINE DI QUATTRO ANNI DAL DEPOSITO DELLA DOMANDA. I BENI SOPRAVVENUTI NEI QUATTRO ANNI SUCCESSIVI AL DEPOSITO DELLA DOMANDA DI LIQUIDAZIONE COSTITUISCONO OGGETTO DELLA STESSA ED IL DEBITORE PROVVEDERÀ AD INTEGRARE L'INVENTARIO INSERENDO DETTI BENI. I CREDITORI CON CAUSA O TITOLO 23

24 POSTERIORE AL MOMENTO DELL'ESECUZIONE DELLA PUBBLICITÀ NON POSSONO PROCEDERE ESECUTIVAMENTE SUI BENI OGGETTO DI LIQUIDAZIONE. I CREDITORI SORTI IN OCCASIONE OD IN FUNZIONE DELLA LIQUIDAZIONE SONO INVECE SODDISFATTI CON PREFERENZA RISPETTO AGLI ALTRI, CON ESCLUSIONE DI QUANTO RICAVATO DALLA LIQUIDAZIONE DEI BENI OGGETTO DI PEGNO O IPOTECA PER LA PARTE DESTINATA AI CREDITORI GARANTITI. CONVERSIONE DELLA PROCEDURA DI COMPOSIZIONE IN LIQUIDAZIONE IL GIUDICE, SU ISTANZA DEL DEBITORE O DI UNO DEI CREDITORI, PUÒ DISPORRE CON DECRETO LA CONVERSIONE DELLA PROCEDURA DI COMPOSIZIONE IN QUELLA DI LIQUIDAZIONE DEL PATRIMONIO IN CASO DI ANNULLAMENTO DELL'ACCORDO, O DI MANCATO PAGAMENTO INTEGRALE (ENTRO 90 GIORNI DALLE SCADENZE STABILITE) DEI DEBITI VERSO AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE O GESTORI DI FORME DI PREVIDENZA E ASSISTENZA OBBLIGATORIE. L ISTITUTO DELL ESDEBITAZIONE O COME DETTO PASSIVO INSODDISFATTO OPPURE RIMESSIONE DEL DEBITO OPPURE FRESH START ( CANCELLAZIONE DEI DEBITI PER RIPARTIRE DA ZERO) NON E ALTRO CHE IL SUPERAMENTO DEL PRINCIPIO SANCITO DALL ART CODICE CIVILE E CIOE QUELLO DELLA RESPONSABILITA PATRIMONIALE : IL DEBITORE RISPONDE DELL ADEMPIMENTO DELLE OBBLIGAZIONI CON TUTTI I SUOI BENI PRESENTI E FUTURI. CON L ART.14-TERDECIES, IL LEGISLATORE HA VOLUTO SOSTANZIALMENTE PARAFRASARE IL MECCANISMO GIA INTRODOTTO NEL 24

25 FALLIMENTO IN OCCASIONE DELLA RIFORMA DELLE PROCEDURE CONCORSUALI (ARTT. 142 E 143 L. FALL.). INNANZITUTTO, OCCORRE SOTTOLINEARE CHE IL BENEFICIO DELL ESDEBITAZIONE: E CONCESSO SOLTANTO AL DEBITORE PERSONA FISICA, ESCLUDENDO QUINDI OGNI ALTRA FORMA DI SOGGETTO D IMPRESA; E PREVISTO SOLTANTO NEL CASO DELLA PROCEDURA DI LIQUIDAZIONE DEL PATRIMONIO: LA SCELTA E GIUSTIFICATA DAL FATTO CHE, PER TALE PROCEDURA (E DIVERSAMENTE DALL ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI E DAL PIANO DEL CONSUMATORE), NON E CONTEMPLATA ALCUNA FORMA DI ACCORDO O ASSENSO DA PARTE DEI CREDITORI. L ART. 14-TERDECIES, PRIMO COMMA DELLA L. 3/2012 CHIARISCE CHE IL BENEFICIO DELL ESDEBITAZIONE PUO ESSERE CONCESSA DAL TRIBUNALE A CONDIZIONE CHE IL DEBITORE: ABBIA COOPERATO AL REGOLARE ED EFFICACE SVOLGIMENTO DELLA PROCEDURA; NON ABBIA IN ALCUN MODO RITARDATO O CONTRIBUITO A RITARDARNE LO SVOLGIMENTO; NON ABBIA BENEFICIATO DI ALTRA ESDEBITAZIONE NEGLI OTTO ANNI PRECEDENTI; NON SIA STATO CONDANNATO, CON SENTENZA PASSATA IN GIUDICATO, PER UNO DEI REATI PREVISTI DALL ART. 16 DELLA L. 3/2012 (REATI CHE PERALTRO, PREVEDONO IN CAPO AL DEBITORE LA RECLUSIONE DA SEI MESI A DUE ANNI E LA MULTA DA A EURO); 25

26 ABBIA SVOLTO, NEI QUATTRO ANNI SUCCESSIVI AL DEPOSITO DELLA DOMANDA DI LIQUIDAZIONE, UN ATTIVITA PRODUTTIVA DI REDDITO ADEGUATA RISPETTO ALLE PROPRIE COMPETENZE ALLA SITUAZIONE DI MERCATO O, IN OGNI CASO ABBIA CERCATO UN OCCUPAZIONE E NON ABBIA RIFIUTATO, SENZA GIUSTIFICATO MOTIVO, PROPOSTE DI IMPIEGO; SIANO STATI SODDISFATTI, ALMENO IN PARTE, I CREDITORI PER TITOLO E CAUSA ANTERIORE AL DECRETO DI APERTURA DELLA LIQUIDAZIONE. IN MERITO A QUEST ULTIMO PUNTO, IL TRIBUNALE DOVRA QUINDI VERIFICARE CHE TUTTI I CREDITORI (INDIPENDENTEMENTE DALL EVENTUALE GRADO DI PRIVILEGIO) ABBIANO TROVATO SODDISFAZIONE, ANCORCHE SOLO PARZIALE. L ESDEBITAZIONE E INVECE ESCLUSA (ART. 14-TERDECIES, SECONDO COMMA): QUANDO IL SOVRAINDEBITAMENTO DEL DEBITORE E IMPUTABILE AD UN RICORSO AL CREDITO COLPOSO E SPROPORZIONATO RISPETTO ALLE SUE CAPACITA PATRIMONIALI; QUANDO IL DEBITORE, NEI CINQUE ANNI PRECEDENTI L APERTURA DELLA LIQUIDAZIONE O NEL CORSO DELLA STESSA, HA POSTO IN ESSERE ATTI IN FRODE AI CREDITORI, PAGAMENTI O ALTRI FATTI DISPOSITIVI DEL PROPRIO PATRIMONIO, OVVERO SIMULAZIONI DI TITOLI DI PRELAZIONE, ALLO SCOPO DI FAVORIRE ALCUNI CREDITORI A DANNO DI ALTRI. PER QUANTO RIGUARDA IL PROCEDIMENTO DI EDEBITAZIONE (ART. 14- TERDECIES, QUARTO COMMA): 26

27 IL DEBITORE PRESENTA RICORSO AL GIUDICE ENTRO L ANNO SUCCESSIVO ALLA CHIUSURA DELLA LIQUIDAZIONE; IL GIUDICE, VERIFICATE LE CONDIZIONI DI AMMISSIBILITA E SENTITI I CREDITORI NON SODDISFATTI, DICHIARA INESIGIBILI (N.B.: NEI SOLI CONFRONTI DEL DEBITORE) I CREDITI NON SODDISFATTI INTEGRALMENTE. DALLA LETTURA DELLA NORMA, IL PARERE DEI CREDITORI NON SODDISFATTI INTEGRALMENTE NON POTREBBE RAPPRESENTARE ELEMENTO OSTATIVO E/O DETERMINANTE PER LA DECISIONE DEL GIUDICE, FATTO SALVO IL DIRITTO DEI CREDITORI DI PROPORRE RECLAMO (AI SENSI DELL ART. 739 C.P.C.). IN CONCLUSIONE, LA PROCEDURA DI ESDEBITAZIONE E DESTINATA A PREMIARE IL DEBITORE MERITREVOLE E COLLABORATIVO CHE, PER ALMENO QUATTRO ANNI DAL DEPOSITO DELLA DOMANDA DI LIQUIDAZIONE, SI SIA IMPEGNATO IN UN ATTIVITA PRODUTTIVA DEL REDDITO OVVERO QUANTO MENO ABBIA CERCATO UN OCCUPAZIONE ADEGUATA ALLE PROPRIE COMPETENZE ED ALLA SITUAZIONE DI MERCATO. GIANPAOLO TACCOLA VANNI 27