TRACCIABILITA DEL VETRO RICICLATO E CERTIFICAZIONE DEI FLUSSI DI FILIERA

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1 TRACCIABILITA DEL VETRO RICICLATO E CERTIFICAZIONE DEI FLUSSI DI FILIERA Progetto sperimentale di tracciabilità e certificazione del recupero dei materiali a valle della raccolta differenziata Gli indicatori di sintesi (uso interno) Versione bozza Definizione Gli indicatori di sintesi sono indicatori che devono essere comunicati all esterno (in primis al cittadino) per rispondere in modo immediato e sintetico a domande chiave sulla filiera del vetro. Lo scopo è quello di informare e indurre comportamenti virtuosi. Analisi del contesto, contenuto informativo e significati Si esplicitano ora i concetti chiave che definiscono il contesto per i due principali portatori di interesse della filiera, quello esterno, il cittadino, e quello interno, gli operatori del settore industriale e dei servizi. Alla fine di ogni analisi vengono illustrati gli indicatori di sintesi definiti. IL CITTADINO 1. Il cittadino che vuole disfarsi di un imballaggio di vetro, una bottiglia ad esempio, e lo conferisce nella campana del multi-materiale VPL, unica modalità offertagli, assolve ad un obbligo: non può disfarsi in altro modo del proprio rifiuto, pena la multa. L alternativa a questo gesto è: tenersi o cedere la bottiglia di vetro (non come rifiuto), cioè compiere il riuso. 2. Normalmente il cittadino conferisce al servizio di raccolta gli imballaggi di vetro integri: quindi cede vetro puro. 3. Il cittadino non può scegliere come conferire la propria bottiglia: deve necessariamente conferirla assieme alla plastica e alle lattine. Non è quindi la causa di tutti i problemi di miscelazione e di pezzatura che a valle della filiera vengono risolti con sofisticati processi di raffinazione di materiali. 4. Le piccole quantità di vetro da bicchieri di vetro, specchi e lastre di vetro, cristalli, ecc. devono essere conferite nei cassonetti della raccolta del rifiuto secco non riciclabile. 5. L unica cosa che il cittadino può fare è rispettare le regole di igiene urbana: conferire il vetro da imballaggi, che per lui è rifiuto, e non altro tipo di vetro, esclusivamente nelle campane del multi-materiale VPL. Questo comportamento virtuoso deve essere monitorato per capire: a. quanto vetro non viene conferito nelle campane VPL e finisce in altre filiere; b. quanto materiale che inquina il vetro (ceramica e cristalli) viene conferito per errore o ignoranza nel vetro differenziato. 6. Il cittadino deve assolvere alle buone pratiche definite dalla Comunità europea (gerarchia del rifiuti): a. Deve produrre il meno possibile rifiuti da imballaggi: non è virtuoso se produce troppo rifiuto di vetro ( meno è più ). Allora, o consuma di meno e producendo così meno imballaggi, o migliora la propria scelta d acquisto degli imballaggi (ma questo dipende soprattutto dai produttori delle merci), oppure deve riutilizzare o far riutilizzare il proprio imballaggio. b. Deve differenziare: non avendo alternative, può solo conferire il rifiuto al servizio di raccolta e lo deve fare in modo giusto. Quindi, cosa dovrebbe rendere la municipalità di Chirignago-Zelarino e Favaro Veneto più virtuose di altre (visto che la filiera a valle è per tutti la stessa)? Il corretto conferimento e la minore produzione di rifiuti pro-capite. 1

2 L INDUSTRIA Il contesto della filiera a valle del conferimento è costituito da operatori e processi industriali e dipende da strategie di mercato proprie del settore industriale. In tale contesto i processi si realizzano e sono determinati dalle tecnologie industriali adottate e dalle tecniche applicate per i fini di produzione. I rendimenti dei processi sono i fattori chiave. Le rese dei processi industriali della filiera del vetro riciclato dipendono: 1. Dalle tecnologie e dalle tecniche applicate nelle varie fasi. Questi fattori di resa, però, non sono considerati in questo studio di tracciabilità (come pure le migliori tecniche disponibili - BAT). 2. Dalla qualità della materia in entrata e lavorata nelle varie fasi. Un rifiuto VPL di buona qualità migliora la resa del processo producendo un VS (vetro da selezione) di migliore qualità e ne facilita la raffinazione per la produzione di vetro pronto al forno (VPF), che è la materia prima seconda che, in vetreria, diviene nuovi imballaggi di vetro. La buona qualità del rifiuto di vetro dipende dalla modalità di raccolta (che non dipendono dall utente) e dalla percentuale di vetro buono (o, al contrario, dalla quantità di vetro non buono ) che dipende dall utente. Gli indicatori Tradotti i concetti sviluppati in indicatori di sintesi per la filiera del vetro, si stabilisce che: I. Tenendo conto che il cittadino conferisce prevalentemente vetro da imballaggi integro, vetro puro, destinato a creare altro vetro da imballaggi, si distinguono lungo la filiera i seguenti tipi di materiali: 1. CONFERITO COME VETRO: il materiale conferito come vetro nelle campana del multimateriale VPL, miscelato con plastica e lattine. Comprende tutto il vetro (di imballaggi e non) e gli altri materiali simili al vetro ( come il vetro ), quali: porcellana e ceramica. 2. VETRO CONFERITO con il multi-materiale VPL: tutto il vetro, di ogni tipo, di imballaggi (vetro da giusto conferimento) e non (vetro da errato conferimento). 3. VETRO BUONO: quella parte del vetro giustamente conferito (vetro da imballaggi) che viene trasformato in vetro destinato alle vetrerie per creare nuovi imballaggi (MPS), detto pronto al forno (VPF). 4. VETRO NUOVO: il vetro nuovo da imballaggi prodotto in vetreria utilizzando, in sostituzione delle materie prime, il vetro pronto al forno (VPF). Il materiale conferito come vetro è definito in modo soggettivo (cos è conferibile con il vetro o cos è vetro?) e sulla base di qualità percettive che prendono il punto di vista dell utente comune (la porcellana e la ceramica, infatti, non sono vetro), mentre la definizione di Vetro conferito è una definizione merceologica che ha come oggetto il vetro. II. III. Si distinguono due categorie di indicatori: quelli generati da dati provenienti dall analisi merceologica dei rifiuti (i. statistici); gli indicatori che sono determinati da quantità di bilancio di massa misurate durante le fasi di processo della filiera. Tutte le quantità misurate o determinate si riferiscono ai flussi e alle attività della filiera del vetro riciclato in esame e ad un periodo temporale determinato, detto periodo di reporting. Con tali premesse è possibile creare un gruppo di indicatori di sintesi in grado di rispondere alla seguente domanda, apparentemente semplice che il cittadino può fare sulla raccolta differenzia del vetro: Ma la mia bottiglia di vetro che fine fa?. Si distinguono due categorie di indicatori: quelli generati da dati provenienti dall analisi merceologica dei rifiuti (i. statistici); gli indicatori che sono determinati da valori di bilancio di massa misurati durante le fasi di processo della filiera. 2

3 I primi indicatori di sintesi provengono dall analisi merceologica dei rifiuti: Nelle successive schede si esplicitano i parametri che permettono il calcolo degli indicatori di sintesi. Per ogni parametro esplicitato per il calcolo dell indicatore, si riporta il relativo CODICE DELL INICATORE FISICO che permette di identificare, tramite lo schema riportato nell ALLEGATO 6.1 del DISCIPLINARE (Tabella degli indicatori fisici di monitoraggio), le caratteristiche e le modalità di misurazione dell indicatore secondo le specifiche dettate dal Disciplinare. D1: Quanto vetro viene conferito nelle campane verdi della raccolta del VPL? I1 La quantità di vetro conferito nelle campane verdi della raccolta del VPL è di Q1 tonnellate. Qui si intende il peso di tutto il vetro conferito (di ogni tipo) nelle campane per la raccolta del multi-materiale VPL. Questo valore Q1 è dato dall analisi merceologica dei rifiuti VPL raccolti. Obiettivo: informare. Il valore Q1 è dato dall analisi merceologica del rifiuto VPL conferito all impianto di selezione. Il valore dell indicatore proviene dalle analisi merceologiche effettuate sul VPL nel periodo di reporting. 1- vetro da imballaggi: X vetro VPL- CER vetro non da imballaggi : Y vetro VPL-non CER Q1 t = X vetro VPL- CER t + Y vetro VPL-non CER t Questo indicatore è espresso in tonnellate. D2 Quanto vetro buono è conferito nella raccolta del VPL? Quanto vetro viene conferito in modo corretto alla raccolta differenziata? I2 La quantità di vetro buono nelle campane verdi della raccolta del VPL è di tonnellate Q2. Viene considerata la quantità di vetro da imballaggi correttamente conferito al sistema di raccolta differenziata (campane VPL). Obiettivo: informare. Questo indicatore può essere confrontato col medesimo indicatore determinato dai valori di bilancio di massa della filiera. Il valore Q2 è dato dall analisi merceologica del rifiuto VPL conferito all impianto di selezione. Il valore dell indicatore proviene dalle analisi merceologiche effettuate sul rifiuto VPL nel periodo di reporting. 1- vetro da imballaggi: X vetro VPL- CER Q2 t = X vetro VPL- CER t Questo indicatore è espresso in tonnellate. 3

4 D3 - Quanto vetro buono non viene conferito nelle capane del VPL ma finisce in altre filiere del rifiuto urbano del servizio di raccolta? I3 La quantità di vetro buono NON conferito nelle campane verdi della raccolta del VPL è di Q3 tonnellate. Qui si intende il peso del vetro da imballaggi che è stato erroneamente conferito nei cassonetti del rifiuto secco NON riciclabile. Viene considerato il vetro buono (il vetro da imballaggi) in quanto i vetri quali: bicchieri di vetro, specchi e lastre di vetro, ecc; devono essere conferiti nella raccolta del secco non riciclabile. Si suppone, inoltre, che le quantità di vetro presenti in altre filiere del rifiuto raccolto (umido, carta) siano trascurabili. Obiettivo: informare. Il valore dell indicatore proviene dalle analisi merceologiche effettuate sul rifiuto secco non riciclabile nel periodo di reporting, in attività esterne alla filiera del vetro riciclato. Q3 è il peso del vetro da imballaggi presente nel rifiuto secco non riciclabile raccolto nel periodo di reporting. 1- vetro da imballaggi non intercettato: N vetro non VPL- CER Q3 t = N vetro non VPL- CER t Questo indicatore è espresso in tonnellate. La quantità di materiale conferito come vetro può essere determinata da analisi merceologica. La misura sarà fatta come segue: P1 - Quantità di materiale conferito come vetro, Q4, determinata da analisi merceologica. Q4 è il peso del materiale conferito come vetro dall utente nella campana del VPL. 1- vetro da imballaggi: Y vetro VPL- CER vetro non da imballaggi : Y vetro VPL-non CER ceramica e porcellana: C VPL da cui: Materiale di vetro conferito: M conferito = X vetro VPL- CER t + Y vetro VPL-non CER t + C VPL Q4 t = M conferito t Tutte le quantità sono misurate da analisi merceologica. I seguenti indicatori sono determinati dai bilanci di filiera. La risposta che lo studio sulla tracciabilità del vetro può dare alla domanda iniziale è: D4- Il vetro buono conferito alla raccolta differenziata è pari al XX% del totale (del conferito come vetro) ed è servito come materiale per produrre il YY% di una bottiglia di vetro nuova. Che tradotto in termini più tecnici: Il conferito come vetro alla raccolta differenziata, da rifiuto diventa materia prima seconda, detta Vetro pronto al forno (VPF), per una percentuale pari al XX%, la quale viene usata 4

5 come materia prima ausiliaria dall industria del vetro per produrre il YY% di una bottiglia (di vetro) nuova. Si vuole, infatti, valutare il corretto conferimento del vetro alle campane del VPL da parte dell utente e non le rese dei processi della filiera: per tale motivo si considera il conferito come vetro. Inoltre, questo vuol dire che il vetro conferito ha effettivamente percorso tutta la filiera: da vetro-vpl, è stato successivamente lavorato per produrre il VS (rifiuto-vetro da selezione), il quale, raffinato, è diventato materia prima secondaria VPF (vetro pronto al forno), la quale, in qualità di materia prima secondaria, è stata usata per produrre, in vetreria, nuove bottiglie di vetro. I4 Il conferito come vetro alla raccolta differenziata, da rifiuto diventa materia prima seconda, detta Vetro pronto al forno (VPF), per una percentuale pari al XX%. Si suppone infatti che nella campana VPL il rifiuto di vetro non buono sia formato da quei materiali simili al vetro (bicchieri di vetro, porcellana e ceramica, specchi e lastre di vetro, ecc.): il resto del residuo lo lasciamo a plastica e lattine. Obiettivo: il vetro conferito dalla municipalità deve essere di qualità tale da rendere massima la quantità di VPF (la cui qualità è fissata dal mercato e dalla normativa) di questa filiera. Questo vale, in modo più radicale anche per il conferito come vetro I valori per il calcolo dell indicatore provengono dal bilancio di massa della filiera nel periodo di reporting. La quantità di vetro buono è misurata dal VPF prodotto (Z VPF t), la materia prima seconda prodotta per produrre altri imballaggi, applicando la seguente ipotesi restrittiva: se tutto il vetro conferito fosse buono, il suo frantumato sarebbe tutto VPF. Con materiale conferito come vetro (M conferito ) si intende tutto il materiale conferito nel VPL come fosse vetro (giusto conferimento ed errato conferimento). Il bilancio è la somma di tutte le frazioni di vetro separate a monte della filiera prima della produzione del VPF, più il VPF stesso: 1- vetro pronto al forno (VPF), vetro buono : Z VPF vetro non da imballaggi della fase di selezione (cristalli, fiale, lastre, ecc.): Y vetro VPL-non CER ceramica e porcellana del processo di selezione: C da selezione ceramica e porcellana del processo di raffinazione: C da raffinazione granella di vetro del processo di raffinazione: Gv da raffinazione vetro portato a riciclo nella fase di raffinazione: Rv da raffinazione scarti di vetro del processo di raffinazione: Sv da raffinazione Quindi, si ha, sulla base delle definizioni date: Vetro buono : Vetro conferito : V buono = Z VPF t V conferito = Z VPF t + Y vetro VPL-non CER t + Gv da raffinazione t + Rv da raffinazione t +Sv da raffinazione t E, infine, di: Materiale conferito come vetro : M conferito = Z VPF t + Y vetro VPL-non CER t + C da selezione t + C da raffinazione t + Gv da raffinazione t + Rv da raffinazione t +Sv da raffinazione t. da cui il calcolo dell indicatore: Il vetro buono sul totale del conferito come vetro è quindi: 5

6 Z VPF t / M conferito t da cui il valore XX% dell indicatore. Inoltre è possibile anche il calcolo dell indicatore: Z VPF t / V conferito t ; che considera il solo vetro conferito. Nota: non viene considerato il vetro non intercettato in quanto non conferito al VPL. I5 Il vetro pronto al forno (VPF) viene adoperato come materia prima ausiliaria dall industria del vetro per produrre il YY% di una bottiglia (di vetro) nuova. Obiettivo: informare in quale quantità il VPF viene impiegato nella produzione di nuovo vetro da imballaggi per questa filiera. I valori per il calcolo dell indicatore provengono dal bilancio di massa della filiera nel periodo di reporting. VPF nella miscela di vetro nuovo: quantità di VPF per tonnellata di vetro prodotto nella fase di recupero, q VPF,(da dati di produzione). 1- quantità di VPF utilizzata nella produzione del vetro (P VPF ) vetro nuovo prodotto (V VETRO ) q VPF espresso come P VPF t / V VETRO t da cui, direttamente, il valore YY% dell indicatore. Inoltre, dalla quantità di vetro nuovo prodotta: V VETRO t È possibile passare dai rapporti alle quantità, tenendo conto che per un confronto con altri bacini d utenza bisogna considerare le quantità pro-capite. Ad esempio: Se una bottiglia conferita (350 g per una bottiglia di vino) la si considera equivalente a una pari quantità di vetro buono (VPF), allora: V VETRO t * q VPF / (350 g x 10 6 ) è il numero di bottiglie equivalenti. Indicatori ambientali Gli indicatori ambientali di sintesi sono: Il consumo di acqua nei processi della filiera Le emissioni di CO 2, gas clima-alterante, da consumo di fonti energetiche non rinnovabili (combustibili ed energia elettrica non certificata verde ) nei processi della filiera. D5 - Quanti litri di acqua vengono consumati nei processi della filiera del vetro per produrre 1 tonnellata di vetro nuovo prodotto usando il vetro conferito riciclato? I6 - Per 1 tonnellata di vetro nuovo, prodotta usando il vetro conferito riciclato, vengono consumati nei processi della filiera del vetro AA litri d acqua. 6

7 Obiettivo: informare su quanta acqua viene impiegata in tutta la filiera per la produzione di nuovo vetro da vetro da imballaggi riciclato. I valori per il calcolo dell indicatore provengono dai consumi d acqua medi della filiera nel periodo di reporting. Il consumo totale di acqua (A tot ) è la somma delle quantità (valore medio) d acqua usate nelle seguenti attività della filiera: 1 - lavaggi nella fase di svuotamento dei contenitori e lavaggio degli automezzi, A acqua di processo nella fase di selezione, A acqua di processo nella fase di raffinamento, A acqua di processo nella fase di recupero (vetreria), A A tot = A 1 + A 2 + A 3 + A 4. Le quantità A sono espresse in litri o in metri cubi. La quantità di vetro nuovo prodotta (da dati di produzione) è: V VETRO t [indicatore fisico: 5.2.3] Quindi, il consumo totale di litri d acqua della filiera per tonnellata di vetro nuovo prodotta è: A tot l / V VETRO t da cui il valore dell indicatore AA, che può essere paragonato al consumo di una produzione di vetro di una filiera simile o di un periodo di reporting precedente. D6 - Quante tonnellate di CO 2 vengono emesse dai processi della filiera del vetro per produrre 1 tonnellata di vetro, usando il vetro riciclato conferito? I7 - Per 1 tonnellata di vetro nuovo, prodotta usando il vetro conferito riciclato, vengono emesse dai processi della filiera del vetro EE tonnellate di CO 2, gas-clima alterante. Obiettivo: informare su quanta CO 2 viene emessa da tutta la filiera per la produzione di nuovo vetro da vetro da imballaggi riciclato. I valori per il calcolo dell indicatore provengono dai consumi di energia, da fonti non rinnovabili, nella filiera nel periodo di reporting. L approccio metodologico scelto per il calcolo delle emissioni di CO 2 fa uso di fattori di emissione standard, in linea con i principi dell Intergovernmental Panel for Climate Change (IPCC). Le emissioni di CO 2 sono stimate moltiplicando il fattore di emissione per i corrispondenti dati di attività (consumo di elettricità, di calore, di combustibile) espressi in unità energetiche (es. kwh). Le emissioni sono calcolate dai consumi di energia elettrica e di combustibili, quali: benzina, gasolio, biocarburante (da specificare) e gas metano. Secondo questo approccio: il gas a effetto serra più importante è la CO 2 non è necessario che siano calcolate le emissioni degli altri gas serra, quali CH 4 e N 2 O le emissioni di CO 2 derivanti dall uso sostenibile di biomasse e biocombustibili e le emissioni derivanti da elettricità verde certificata sono considerate pari a zero (es. biodiesel, bioetanolo, ). Nel calcolo delle emissioni di CO 2 : - I fattori di emissione standard di CO 2 per i combustibile sono quelli del pubblicati dall IPCC

8 - I fattori di emissione di CO 2 per l energia elettrica sono quelli del mix energetico nazionale fornito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). - I fattori di conversione della massa e dei volumi in unità di energia per i vari combustibili sono quelli IPCC I fattori di conversione usati sono elencati in appendice. La procedura di calcolo è la seguente: -per ogni vettore energetico si sommano i rispettivi valori di consumo energetico di ogni fase della filiera (C i ); - si detraggono dai consumi totali di energia elettrica i consumi di energia elettrica derivanti da fonti rinnovabili ( energia verde ), C elettr. verde ; -si moltiplica per ogni vettore la quantità di energia totale consumata (C i ) per il rispettivo fattore di emissione IPCC (fe i ) [vedere Appendice], per ottenere le relative emissioni di CO 2 (E i ) in peso (tonnellate): E i = C i * fe i ; -si sommano alla fine tutte le emissioni calcolate (E i ) per ottenere l emissione di CO 2 totale della filiera (E tot ). I consumo dei vari vettori di energia (valore medio delle misure degli indicatori fisici) e le relative emissioni (E i ) sono calcolati per le seguenti attività della filiera: 1-energia da trasporto nella fase di raccolta, E ; 2.2.8; energia di processo nella fase di selezione, E ; 3.2.4;3.2.6; energia da trasporto nella fase di selezione, E ; 3.3.6; energia di processo nella fase di raffinamento, E ; ; ; energia da trasporto nella fase di raffinamento, E ; 4.4.6; energia di processo nella fase di recupero, E ; 5.2.8; ; L energia consumata nella fase di raccolta, E 1, è la sola quota dovuta al trasporto del vetro nel VPL. E, quindi, il prodotto dell energia totale calcolata per il trasporto della fase di raccolta per la frazione data dal peso del vetro-da- VPL diviso il peso del VPL trasportato: E 1 = E tot fase di raccolta * f peso. vetro-da-vpl/peso vpl. La frazione in peso del vetro da VPL conferito su tutto il VPL [indicatore fisico 3.1.1] è data dall indicatore P1 ( conferito come vetro ) ed è quindi determinato dall analisi merceologica del rifiuto. Le emissioni totali di CO 2 (E tot ) della filiera sono allora: E tot = E 1 + E 2 + E 3 + E 4 + E 5 + E 6. dove le quantità E i sono espresse in tonnellate di CO 2. Essendo la quantità di vetro nuovo prodotta (da dati di produzione): V VETRO t [indicatore fisico: 5.2.3] le emissioni di CO 2 per tonnellata di vetro nuovo prodotta è: E tot t / V VETRO t da cui il valore dell indicatore EE, che può essere paragonato al consumo di una produzione di vetro di una filiera simile o di un periodo di reporting precedente. Concetti relativi Per rispondere a domande quali: Rispetto a una produzione di una bottiglia da sole materie prime: Quanta energia viene risparmiata recuperando il vetro di una bottiglia? Quanta CO 2 viene evitata recuperando il vetro di una bottiglia? Quanta acqua viene risparmiata recuperando il vetro di una bottiglia? si fa riferimento implicito ad altri processi sui quali calcolare il risparmio o le emissioni evitate. Si richiede quindi di determinare in precedenza un valore di riferimento che può essere il risultato di un precedente monitoraggio o un valore di riferimento standard o normativo. 8

9 Note Durante il periodo di reporting i quantitativi di materia monitorati in uscita o in entrata ai processi possono variare a causa di stoccaggi presenti lungo la filiera. La filiera appare quindi come un sistema elastico e per questo gli input e gli output possono variare senza che cambino realmente le proprietà dei processi (per esempio le rese). Questo fenomeno può distorcere i valori degli indicatori di sintesi (rapporti output/input), perciò deve essere controllato durante il periodo di sperimentazione. Appendice Si riportavo i fattori adoperati nel calcolo dell indicatore di sintesi I7 e altri fattori di conversione utili ai calcoli. Fattore di emissione nazionale per il consumo di elettricità 2012: Paese Fattore di emissione standard per l energia elettrica [t CO2/MWh e ] Italia 0,483 Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) determina, ai sensi di quanto previsto all'articolo 6, comma 5 del decreto del Ministro dello sviluppo economico del 31 luglio 2009 (di seguito: Decreto ) recante Criteri e modalità per la fornitura ai clienti finali delle informazioni sulla composizione del mix energetico utilizzato per la produzione dell'energia elettrica fornita, nonché sull impatto ambientale della produzione, il mix medio nazionale dell energia elettrica immessa nel sistema elettrico nazionale. Fattori di emissione standard di CO 2 (da IPCC, 2006) per i tipi di combustibile più comuni: Tipo Fattore di emissione standard [t CO2/MWh] Benzina per motori 0,249 Gasolio, diesel 0,267 Gas naturale 0,202 Gas di petrolio liquefatti 0,227 Nafta 0,264 Biodiesel 0 Bioetanolo 0 Energia solare termica 0 Energia geotermica 0 Fattori di conversione per i combustibili (Fonte: EMEP/EEA 2009; IPCC 2006): Combustibile Fattore di conversione (kwh/l) Benzina 9,2 Gasolio 10,0 Combustibile Fattore di conversione (kwh/mc) Gas metano 9,7 Conversione della massa in unità di energia per vari combustibili (IPCC, 2006) 9

10 Tipo di combustibile Potere calorifico inferiore Potere calorifico inferiore [TJ/Gg] [MWh/t] Benzina per motori 44,3 12,3 Gasolio/Olio Diesel 43 11,9 Gas naturale 48 13,3 Gas di petrolio liquefatti 47,3 13,1 Nafta 44,5 12,4 10

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