Glossario. Tabelle da 14.1 a 14.6
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1 14. Commercio interno Glossario Tabelle da 14.1 a 14.6 A seguito dell entrata in vigore della riforma prevista dal decreto legislativo 114/98 e della legge regionale 28/99, che classificano gli esercizi commerciali sulla base di tipologie di vendita nuove e differenti rispetto al passato, l indagine informatizzata sulla struttura della rete distributiva regionale, effettuata a partire dall anno 2000, non è confrontabile con i dati raccolti negli anni precedenti. La rilevazione viene realizzata trasmettendo, via Web, a tutti i Comuni della Regione il questionario interattivo contenente tutte le informazioni sulla rete distributiva segnalate l'anno precedente. Le amministrazioni comunali devono semplicemente verificare ed aggiornare i dati, segnalando, oltre ad eventuali errori riscontrati, le variazioni intercorse nell'anno e ritrasmetterli alla Regione via Internet. Il sistema prevede la raccolta di tutte le informazioni sulla struttura e sulla dinamica della rete distributiva della regione. Viene censita, attraverso un questionario interattivo a tutti i Comuni del Piemonte, la consistenza numerica degli esercizi di vicinato, il numero e la superficie di vendita delle medie e grandi strutture. La rilevazione distingue, censendole separatamente, forme speciali di vendita quali rivendite di generi di monopolio, distributori carburanti, farmacie e relative tabelle speciali, rivendite di quotidiani e riviste, spacci aziendali e cooperative di consumo. I centri commerciali vengono conteggiati, nel loro complesso, come singole strutture nella classe tipologica di appartenenza: medie e grandi strutture. Gli esercizi inseriti nei centri commerciali, seppur rilevati singolarmente nel questionario, non vengono conteggiati come singole strutture nelle tipologie di appartenenza. Tipologie distributive Attraverso la rilevazione si è inteso censire gli esercizi commerciali in sede fissa presenti sul territorio comunale, facendo riferimento alla situazione realmente esistente e non a quella "amministrativa", nel caso le due situazioni differiscano. Sono considerati esercizi commerciali solamente quelli che, nella realtà, si configurano come tali. È stato di conseguenza chiesto alle Amministrazioni comunali di segnalare solamente gli esercizi commerciali esistenti ed attivi, escludendo attività che "giuridicamente" si configurano come esercizi commerciali ma che nella realtà non possono essere considerati tali, quali autorizzazioni per tabella speciale non inserite in un esercizio in possesso di un settore merceologico o autorizzazioni per tab. VII ai sensi della L. 426/71 in esercizi pubblici. Tali forme di vendita sono state censite separatamente. Le tipologie di vendita sono quelle definite dal decreto legislativo 114/98. Esercizi di vicinato: esercizi con superficie di vendita non superiore a 150 mq. nei comuni con popolazione residente inferiore a abitanti e a 250 mq. nei comuni con popolazione residente superiore a abitanti. Medie strutture di vendita:
2 esercizi con superficie di vendita compresa tra 150 e 1500 mq. nei comuni con popolazione residente inferiore a abitanti e tra 250 e 2500 mq. nei comuni con popolazione residente superiore a abitanti. Grandi strutture di vendita: esercizi con superficie di vendita superiore a 1500 mq. nei comuni con popolazione residente inferiore a abitanti e a 2500 mq. nei comuni con popolazione residente superiore a abitanti. Centri commerciali: struttura fisico-funzionale concepita e organizzata unitariamente, a specifica destinazione d'uso commerciale, costituita da almeno due esercizi commerciali al dettaglio. Il centro commerciale è dotato di spazi e servizi comuni funzionali al centro stesso, che possono essere organizzati in superfici coperte o a cielo libero. Il centro commerciale è unitario rispetto al sistema del traffico, al parcheggio, ai servizi ad uso collettivo di vario genere e dimensione, pubblici o privati. La definizione regionale non prevede soglie dimensionali, a differenza di quella nazionale che stabilisce che un centro commerciale è una media o grande struttura. I centri commerciali sono rilevati come singole strutture attraverso una apposita scheda. La superficie di vendita dei centri commerciali è quella che risulta dalla somma delle superfici di vendita degli esercizi al dettaglio presenti nei centri stessi. Settori merceologici I settori merceologici utilizzati per la rilevazione sono quelli definiti dalla Deliberazione della Giunta Regionale del 1 marzo 2000, n : Alimentare e non alimentare, Alimentare, Non alimentare. Superficie di vendita Per superficie di vendita si intende la superficie realmente adibita alla vendita, compresa quella occupata da banchi, scaffalature e simili, esclusa quella destinata a magazzini, depositi, locali di lavorazione, uffici e servizi, così come definita all'art. 4 del D.lgs. 114/98. È possibile che in alcuni casi gli uffici comunali abbiano segnalato, in particolare per gli esercizi che vendono merci ingombranti, quali mobilifici, rivenditori d'auto, rivenditori di materiale per edilizia, ecc., come superficie di vendita anche quella con funzioni di esposizione o magazzino. In alcuni di questi casi risulta di conseguenza errata anche la tipologia "amministrativa", in quanto un esercizio con "superficie di vendita" inferiore a 150 o 250 mq. in comuni con popolazione inferiore o superiore a abitanti è giuridicamente un esercizio di vicinato anche se ha una superficie espositiva decisamente superiore a questa soglia. Si pensi ad esempio a mobilifici di grandi dimensioni, in cui la maggior parte della superficie è destinata ad esposizione. Nuove aperture, cessazioni, subingressi, ampliamenti Per nuova apertura si intende l'attivazione di un nuovo esercizio. Per cessazione si intende la chiusura definitiva di un esercizio. I subingressi quantificano il fenomeno delle volturazioni delle autorizzazioni commerciali ed i passaggi di titolarità degli esercizi di vicinato. Un esercizio volturato viene conteggiato esclusivamente nei subingressi e non,
3 come avviene per altre fonti statistiche, come cessazione e nuova apertura. Nel caso di più passaggi di titolarità di un unico esercizio nel corso di uno stesso anno vengono conteggiati più subingressi. Rivendite generi di monopolio, distributori carburanti, farmacie e relative tabelle speciali La rilevazione censisce separatamente le tabelle speciali che consentono la vendita di prodotti affini alle rivendite di generi di monopolio, a cui si applica il D.lgs. 114/98, dalle farmacie e dai distributori di carburante, tipologie a cui il decreto legislativo 114/98 non si applica agli uffici comunali ; è stato chiesto di segnalare il numero di rivendite e di indicare quante di queste sono in possesso di tabella speciale. Infatti anche se l attività di vendita effettuata con un autorizzazione per tabella speciale si configura, ai fini del D.lgs. 114/98, come un attività di commercio in sede fissa - e quindi come esercizio commerciale - agli uffici comunali è stato chiesto di non conteggiare le tabelle speciali come strutture di vendita, ad eccezione delle tabelle possedute da esercenti di un esercizio in possesso anche di un settore merceologico, caso molto comune nei piccoli centri della regione dove si trova la classica bottega con annessa rivendita di generi di monopolio e relativa tabella speciale. Edicole Per edicole esclusive si intendono le strutture nelle quali si effettua esclusivamente la vendita di quotidiani e riviste, per edicole promiscue si intende la vendita di quotidiani e riviste effettuata congiuntamente ad altra attività commerciale. Pubblici esercizi Oltre agli esercizi commerciali la rilevazione censisce anche i pubblici esercizi presenti nei comuni. Gli esercizi pubblici sono censiti per tipologia d esercizio, come definiti dalla legge 287/91, vengono inoltre censiti i circoli privati e i complessi agrituristici. Bar-Ristoranti l Pubblici esercizi in cui si svolge congiuntamente l'attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande (autorizzati, ai sensi dell'art. 5, comma 1. della legge 287/91, lett a) e. b), alla somministrazione di pasti e bevande, comprese quelle alcoliche) Ristoranti l Pubblici esercizi in cui si svolge esclusivamente l'attività di ristorazione (autorizzati, ai sensi dell'art. 5, comma 1. della legge 287/91, esclusivamente lett. a), alla somministrazione di pasti e bevande, comprese quelle alcoliche) Bar l Pubblici esercizi in cui si svolge esclusivamente l'attività di somministrazione di bevande (autorizzati, ai sensi dell'art. 5, comma 1. della legge 287/91, esclusivamente lett. b), alla somministrazione di bevande, comprese quelle alcoliche, latte, dolciumi, compresi generi di pasticceria e gelateria e di prodotti di gastronomia). Bar Ristoranti con intrattenimento e svago l Pubblici esercizi inseriti in locali in cui si svolge prevalentemente un'attività di intrattenimento e svago (autorizzati, ai sensi dell'art. 5 comma 1 della legge 287/91, lett. c), in cui la somministrazione di alimenti e bevande è effettuata congiuntamente
4 ad attività di intrattenimento e svago, purché questa sia prevalente, almeno 3/4 della superficie destinata all'intrattenimento e svago) Bar analcolici l Pubblici esercizi che effettuano somministrazione di bevande esclusivamente non alcoliche (autorizzati, ai sensi dell'art. 5, comma 1. della legge 287/91, lett. d), nei quali è esclusa la somministrazione di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione). Bar Ristoranti in complessi ricettivi l Pubblici esercizi inseriti in complessi ricettivi con servizio ai soli alloggiati. Bar Ristoranti in aree di servizio l Pubblici esercizi inseriti in aree di servizio: stazioni autostradali, ferroviarie, aeroportuali. Circoli privati l Locali di ristorazione e/o somministrazione di bevande con ingresso riservato ai soli soci. Agriturismo Attività di ricezione e ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli attraverso l'utilizzo della propria azienda. I dati relativi alla rete commerciale piemontese sono forniti dall Osservatorio Regionale del Commercio. Tabelle da 14.7 a 14.9 I dati relativi alla distribuzione stradale dei carburanti sono forniti dal Settore Rete Carburanti e Commercio su Aree Pubbliche dell Assessorato al Commercio regionale. Tabelle da a Dati del Ministero delle Attività produttive, Osservatorio Nazionale del Commercio. La nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2002 ha sostituito il precedente sistema di codificazione ATECO 91, ed è stata introdotta negli archivi del Registro delle Imprese a partire dal 1 gennaio L'attività di conversione dalla vecchia alla nuova codifica, effettuata dalle Camere di Commercio, ha comportato anche un'opera di pulitura degli archivi, mediante il recupero di posizioni con codici generici, o con codici diversi. I dati pubblicati nel 2004 possono pertanto essere influenzati da tale attività di bonifica, ed il confronto con gli anni precedenti va effettuato tenendo conto di tale circostanza.
5 Inoltre: - I Collegamenti economici sono forme associative realizzate attraverso franchising, unioni volontarie tra grossisti e dettaglianti o gruppi di acquisto: - con il termine "Unione volontaria" si intende una forma di integrazione verticale, regolata da uno statuto ed evidenziata da un marchio comune, fra uno o più grossisti e commercianti al dettaglio e/o pubblici esercenti i quali, pur conservando singolarmente la propria autonomia giuridica e patrimoniale, si accordano dal punto di vista operativo al fine di organizzare in comune gli acquisti ed alcuni servizi per lo sviluppo delle vendite ed il miglioramento della produttività delle singole imprese aderenti. - con il termine "Gruppo d'acquisto" si intende un'associazione fra soli grossisti o fra dettaglianti e/o pubblici esercenti (appartenenti ad uno o più settori merceologici determinati), ciascuno dei quali conserva la propria autonomia giuridica e patrimoniale, promossa principalmente al fine di realizzare acquisti e servizi di vendita in comune. Commercio al dettaglio Tabelle da a Il monitoraggio predisposto dall Osservatorio Nazionale del Commercio del Ministero delle Attività Produttive si avvale delle Camere di Commercio, presso le quali avviene l iscrizione, la cancellazione o la modificazione dell attività di un esercizio commerciale, mediante un sistema informatico, realizzato da Infocamere, che raccoglie tutte le informazioni presenti nella modulistica per le denunce al Registro delle Imprese. Si ricorda che il sistema statistico di monitoraggio funziona ancora con modalità sperimentali. Ciò è dovuto sia al caricamento non ancora completo dei dati di flusso (iscrizioni, cancellazioni, variazioni) da parte delle Camere di Commercio, sia alle necessarie verifiche e agli eventuali aggiustamenti sui procedimenti di immissione dei dati. Le consistenze riportate nelle tavole si riferiscono ai soli esercizi attivi, siano essi localizzati nella sede dell'impresa o in unità locali. Non comprendono quindi sedi di impresa esclusivamente amministrative, né sedi o unità locali inattive o sospese. Inoltre fra sedi e unità locali non esiste rapporto di dipendenza nel senso che entrambe vengono conteggiate solo in quanto presso di esse sia attivo un esercizio commerciale (dal punto di vista territoriale, ad esempio, una unità locale localizzata in provincia diversa da quella dell impresa da cui dipende, viene conteggiata nella provincia in cui esercita l attività). La specializzazione "carburanti" che figura, in tale tavola, fra le specializzazioni prevalenti è anomala, in quanto rientra, come classificazione ATECO, nel commercio all'ingrosso. Viene inclusa nella declaratoria delle specializzazioni, per simmetria con i dati di flusso che riportano le tabelle speciali "carburanti", "generi di monopolio", "farmacie". Le consistenze di tali categorie fanno peraltro riferimento al numero complessivo delle relative rivendite, e non al possesso della rispettiva tabella merceologica. Commercio ambulante e forme speciali di vendita Il sistema statistico informativo per il monitoraggio della rete distributiva, già in funzione per gli esercizi commerciali, è stato esteso alle forme speciali di vendita con riferimento ai dati di consistenza e di flusso, distinti in "sede di impresa" (quale localizzazione produttiva) e "unità locale." Con riferimento alle seguenti tipologie si precisa quanto segue:
6 Commercio ambulante: l'ammontare viene calcolato facendo riferimento al numero delle sedi di impresa o delle unità locali, iscritte al Registro Imprese, che praticano il commercio ambulante, e non alle localizzazioni fisiche (banchi di vendita) dove viene effettuata la vendita. Commercio per mezzo di distributori automatici: anche in questo caso la consistenza viene riferita al numero delle sedi di impresa o di unità locali, iscritte al Registro Imprese, che esercitano la vendita per mezzo di distributori automatici e non alle singole localizzazioni dei distributori, che sono ovviamente molto più numerose. Attivita' di vendita non specificata: fa riferimento a quelle imprese o unità locali che al momento dell'iscrizione al Registro delle Imprese hanno utilizzato il codice ATECO riferito al commercio al dettaglio al di fuori dei negozi ma non hanno precisato la tipologia. Il sistema statistico informativo per il monitoraggio della rete distributiva, già in funzione per gli esercizi commerciali, è stato esteso alle forme speciali di vendita con riferimento ai dati di consistenza e di flusso, distinti in "sede di impresa" (quale localizzazione produttiva) e "unità locale." Secondo quanto deciso in sede di Osservatorio Nazionale, non è stato fatto ricorso alla gestione informatica dei Modelli COM, ma il sistema opera traendo i dati direttamente dagli archivi del Registro delle Imprese, secondo la classificazione ATECO. La diversa modalità di estrazione del dato comporta alcune conseguenze, non tanto sotto il profilo dell'analisi statistica, che in analogia con quella del commercio al dettaglio in sede fissa viene prodotta e diffusa via internet con la medesima profondità di disaggregazione territoriale, quanto con riferimento al tipo di informazione disponibile, non essendo fruibili gli specifici elementi informativi contenuti nei modelli COM. Si ricorda, in particolare, che l'utilizzo del raggruppamento secondo la classifica ATECO comporta una non perfetta corrispondenza fra le categorie facenti parti della classifica "commercio al dettaglio al di fuori dei negozi" e le forme speciali di vendita di cui ai modelli COM (spacci interni, apparecchi automatici, corrispondenza/televisione/altri sistemi di comunicazione, domicilio dei consumatori, aree pubbliche itineranti, aree pubbliche su posteggio, e da ultimo, commercio elettronico). Pertanto: - Il "commercio elettronico" viene attualmente compreso nella più ampia categoria "commercio per corrispondenza", in attesa della nuova classificazione delle attività produttive, ad opera di apposito gruppo di lavoro presso l'istat; - Gli "spacci interni" non rientrano nel "commercio al dettaglio al di fuori dei negozi" ma sono invece classificati nel commercio in sede fissa, nella categoria generica "commercio al dettaglio in esercizi non specializzati" (codifica 52.1) e non sono quindi direttamente identificabili; Per ciò che riguarda i flussi, le aperture e le cessazioni, facendo diretto riferimento alle iscrizioni e cancellazione al Registro Imprese, non presentano quegli aspetti problematici connessi con il possibile mancato caricamento dei modelli COM da parte di alcune Camere di Commercio, di cui s'è detto nella sezione del commercio in sede fissa. Sono dati completi che forniscono il saldo fra le aperture e le chiusure e corrispondono concettualmente ai dati di nati-mortalità degli esercizi commerciali, pubblicati nella sezione del commercio in sede fissa. Inoltre le informazioni sono relative alla sola attività prevalente e non anche a quella secondaria, come avviene per il commercio in sede fissa.
7 Fonte: Osservatorio Nazionale del Commercio del Ministero Attività Produttive, Direzione Generale del Commercio delle Assicurazioni e dei Servizi Sito internet Mercati ambulanti Tabella A partire dalla rilevazione 2002 L Osservaiorio regionale del Commercio del Piemonte rileva anche i dati strutturali dei mercati ambulanti e dei posteggi isolati. L'indagine non si limita alla rilevazione dei dati relativi alla rete distributiva ma censisce anche gli esercizi pubblici presenti nei Comuni della regione per tipologia di esercizio, per fornire un quadro completo dei servizi disponibili in ogni singolo centro della regione. Sito internet Tabelle Il sistema statistico informativo del Min. Attività Produttive, Osservatorio Nazionale del Commercio, per il monitoraggio della rete distributiva (in funzione dall anno 2000 per gli esercizi commerciali in sede fissa, dal 2001 per il commercio ambulante e le forme speciali di vendita) è stato esteso, a partire dal 2002, all ingrosso, agli intermediari del commercio e al settore auto. Il sistema opera traendo i dati direttamente dagli archivi del Registro Imprese, non essendo prevista alcuna implementazione informativa attraverso canali aggiuntivi (come lo sono invece i Modelli COM per il dettaglio fisso). I dati di flusso, fanno quindi diretto riferimento alle iscrizioni e cancellazioni al Registro Imprese, e non presentano quegli aspetti problematici connessi con il possibile mancato caricamento di tali informazioni aggiuntive. Sono dati completi che forniscono il saldo fra le aperture e le cessazioni. Le informazioni sono relative alla sola attività primaria svolta nelle localizzazioni (sede di impresa e unità locali) e non anche alle eventuali secondarie, come avviene per il commercio in sede fissa, con esclusione di tutte le localizzazioni di tipo amministrativo. Con riferimento alle seguenti tipologie si precisa quanto segue: 1. Commercio all'ingrosso (Tab ). Nella divisione 51 della classifica ATECO sono compresi sia il commercio all'ingrosso che gli intermediari del commercio. Si è ritenuto necessario separare le due tipologie commerciali, ritenendo che la definizione fornita dal D. Lgs 114/1998 per il commercio all'ingrosso (acquisto merci in nome e per conto proprio) escludesse gli intermediari. 2. Intermediari del commercio (Tab ). Si è ritenuto opportuno mantenere tale tipologia all'interno del sistema di monitoraggio, per il significato e l'importanza assunta nell'ambito del settore, e per esigenze di comparabilità a livello sovranazionale. 3. Settore auto (Tab ). Nella divisione 50 della classifica ATECO sono comprese le attività di vendita sia all'ingrosso che al dettaglio di auto, motocicli, parti e accessori di
8 autoveicoli e di motocicli, nonché le attività di manutenzione e riparazione degli stessi. La disaggregazione dei dati nelle diverse specializzazioni previste, consente di distinguere fra attività di vendita e attività di riparazione. Fonte: Osservatorio Nazionale del Commercio del Ministero Attività Produttive, Direzione Generale del Commercio delle Assicurazioni e dei Servizi Sito internet Tabelle Il MAP (Ministero delle Attività Produttive) con l intento di aumentare l offerta informativa destinata all Osservatorio Nazionale del Commercio, ha attivato, con la collaborazione dell Istituto Guglielmo Tagliacarne, una sezione conoscitiva a carattere economico, idonea a fornire elementi di valutazione sull efficienza distributiva della rete al dettaglio. Parallelamente alle valutazioni sull andamento trimestrale delle vendite al dettaglio eseguite in ciascuna regione dai principali tipi di esercizi commerciali (grande distribuzione ed altri esercizi globalmente considerati), con distinzione, al loro interno, dei due principali raggruppamenti merceologici (alimentari e non alimentari), l Istituto Tagliacarne ha elaborato, in serie storica , dati relativi ai principali aggregati economici del settore commerciale con distinzione, al loro interno, delle tre divisioni o branche previste dalla classificazione ufficiale delle attività economiche: la n. 50 (commercio, manutenzione e riparazione auto-motoveicoli e vendita carburanti), la n. 51 (commercio all ingrosso ed intermediari del commercio) e la n. 52 (commercio al dettaglio e riparazione di beni personali per la casa). In particolare, la stima in oggetto ha riguardato i seguenti aggregati: 1. occupati in totale, comprendenti sia i lavoratori regolari sia quelli occupati nell economia sommersa (lavoratori irregolari o in nero); 2. occupati alle dipendenze, corrispondenti a quella parte degli occupati di cui al punto 1 che svolgono la propria attività in posizione di dirigenti, quadri direttivi, impiegati, operai e categorie assimilate. Sono compresi nel calcolo e conteggiati per intero, anche i cosiddetti lavoratori atipici e part-time, purché dipendenti da un datore di lavoro; 3. occupati indipendenti, corrispondenti agli individui che residuano dopo aver tolto dal totale le categorie di cui al punto 2, e cioè imprenditori, liberi professionisti, lavoratori in proprio, coadiuvanti e categorie assimilate; 4. redditi da lavoro dipendente, o costo del lavoro in senso stretto, comprendenti l importo complessivo delle retribuzioni lorde corrisposte ai lavoratori alle dipendenze (compresi gli irregolari) e i corrispondenti oneri contributivi gravanti sui datori di lavoro; 5. valore aggiunto ai prezzi base (una versione intermedia tra le valutazioni al costo dei fattori ed ai prezzi di mercato), che corrisponde alla somma delle remunerazioni spettanti ai partecipanti al processo produttivo (e cioè: redditi da lavoro dipendente, redditi di puro lavoro degli indipendenti e redditi da capitale e da impresa variamente denominati), compreso l ammortamento.
9 6. consumi delle famiglie (con specifica della componente più direttamente commercializzata ); l aggregato in questione comprende tutte le spese per il consumo di beni e servizi (escluso l acquisto di abitazioni) effettuate nel territorio della provincia sia dai cittadini che vi risiedono stabilmente, sia dalle persone che vi soggiornano per turismo, affari e simili; mentre esclude, per contro, le analoghe spese che i residenti sostengono nei loro soggiorni in altre province o all estero. Esso non coincide con il valore delle vendite che formano oggetto dell apposita rilevazione trimestrale in quanto queste ultime, oltre al comparto dei servizi, escludono alcune categorie di beni. Ulteriori informazioni: Ministero delle Attività produttive, Osservatorio Nazionale del Commercio, Statistiche sugli aspetti economici del commercio in Italia Sito Internet:
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