Le misure di contrasto alle povertà

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1 Diritti di cittadinanza e giustizia sociale per un Sindacato più forte XXII edizione del corso di formazione per quadri UILP e volontari A.D.A. 7/11 settembre 2016 Montesilvano (PE) Serena Majestic Hotel Le misure di contrasto alle povertà Piero D Argento

2 La povertà in Italia POVERTÀ ASSOLUTA La metodologia di stima della povertà assoluta è basata sulla valutazione monetaria - ponderata - di un paniere di beni e servizi considerati essenziali per evitare gravi forme di esclusione sociale. POVERTÀ RELATIVA Nella misura di povertà relativa viene definita povera una famiglia di due componenti con una spesa per consumi inferiore o pari alla spesa media per consumi pro-capite.

3 La povertà in Italia POVERTÀ ASSOLUTA La metodologia di stima della povertà assoluta è basata sulla valutazione monetaria - ponderata - di un paniere di beni e servizi considerati essenziali per evitare gravi forme di esclusione sociale. Nel 2015 si stima che In Italia le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta fossero pari a 1 milione e 582 mila e gli individui a 4 milioni e 598 mila (il numero più alto dal 2005 a oggi).

4 La povertà in Italia POVERTÀ ASSOLUTA La metodologia di stima della povertà assoluta è basata sulla valutazione monetaria - ponderata - di un paniere di beni e servizi considerati essenziali per evitare gravi forme di esclusione sociale. Questo andamento nel corso dell ultimo anno si deve principalmente all aumento della condizione di povertà assoluta tra le famiglie con 4 componenti (da 6,7 del 2014 a 9,5%), soprattutto coppie con 2 figli (da 5,9 a 8,6%) e tra le famiglie di soli stranieri (da 23,4 a 28,3%), in media più numerose.

5 La povertà in Italia POVERTÀ ASSOLUTA La metodologia di stima della povertà assoluta è basata sulla valutazione monetaria - ponderata - di un paniere di beni e servizi considerati essenziali per evitare gravi forme di esclusione sociale. L incidenza di povertà assoluta diminuisce all aumentare dell età della persona di riferimento (il valore minimo, 4,0%, tra le famiglie con persona di riferimento ultrasessantaquattrenne) e del suo titolo di studio (se è almeno diplomata l incidenza è poco più di un terzo di quella rilevata per chi ha al massimo la licenza elementare).

6 La povertà in Italia POVERTÀ ASSOLUTA La metodologia di stima della povertà assoluta è basata sulla valutazione monetaria - ponderata - di un paniere di beni e servizi considerati essenziali per evitare gravi forme di esclusione sociale. Si amplia l incidenza della povertà assoluta tra le famiglie con persona di riferimento occupata (da 5,2 del 2014 a 6,1%), in particolare se operaio (da 9,7 a 11,7%). Rimane contenuta tra le famiglie con persona di riferimento dirigente, quadro e impiegato (1,9%) e ritirata dal lavoro (3,8%).

7 La povertà in Italia POVERTÀ ASSOLUTA La metodologia di stima della povertà assoluta è basata sulla valutazione monetaria - ponderata - di un paniere di beni e servizi considerati essenziali per evitare gravi forme di esclusione sociale. A livello territoriale è il Mezzogiorno a registrare i valori più elevati di povertà assoluta (9,1% di famiglie, 10,0% di persone) e il Centro quelli più bassi (4,2% di famiglie, 5,6% di persone).

8 La povertà in Italia Analogamente a quanto accaduto per la povertà assoluta, nel 2015 la povertà relativa è più diffusa tra le famiglie numerose, in particolare tra quelle con 4 componenti (da 14,9 del 2014 a 16,6%,) o5epiù(da28,0a31,1%). POVERTÀ RELATIVA Nella misura di povertà relativa viene definita povera una famiglia di due componenti con una spesa per consumi inferiore o pari alla spesa media per consumi pro-capite.

9 La povertà in Italia L incidenza di povertà relativa aumenta tra le famiglie con persona di riferimento operaio (18,1% da 15,5% del 2014) o di età compresa fra i 45 e i 54 anni (11,9% da 10,2% del 2014). POVERTÀ RELATIVA Nella misura di povertà relativa viene definita povera una famiglia di due componenti con una spesa per consumi inferiore o pari alla spesa media per consumi pro-capite.

10 La povertà in Italia L incidenza di povertà relativa aumenta tra le famiglie con persona di riferimento operaio (18,1% da 15,5% del 2014) o di età compresa fra i 45 e i 54 anni (11,9% da 10,2% del 2014). POVERTÀ RELATIVA Nella misura di povertà relativa viene definita povera una famiglia di due componenti con una spesa per consumi inferiore o pari alla spesa media per consumi pro-capite.

11 La povertà in Italia Tra le persone coinvolte 2 milioni 277 mila sono donne (7,3% l incidenza), 1 milione 131 mila sono minori (10,9%), 1 milione 13 mila hanno un età compresa tra 18 e 34 anni (9,9%) e 538 mila sono anziani (4,1%). Un minore su dieci, quindi, nel 2015 si trova in povertà assoluta (3,9% nel 2005). Negli ultimi dieci anni l incidenza del fenomeno è rimasta stabile tra gli anziani (4,5% nel 2005) mentre ha continuato a crescere nella popolazione tra i 18 e i 34 anni di età (9,9%, più che triplicata rispetto al 3,1% del 2005) e in quella tra i 35 e i 64 anni (7,2% dal 2,7% nel 2005)

12 La povertà in Italia Nel lungo periodo la crescita della povertà assoluta è ancora una volta più marcata tra le famiglie con quattro componenti - da 2,2 del 2005 a 9,5% del e tra quelle di cinque componenti e oltre (da 6,3 a 17,2%). Alla luce di questi andamenti, la composizione media delle famiglie in povertà assoluta è ormai prossima a tre componenti (era poco più di due nel 2005). Nello stesso arco di tempo la povertà assoluta è rimasta sostanzialmente stabile tra le famiglie composte da una o due persone (rispettivamente da 5,3% del 2005 a 5,2% nel 2015 e da 2,9% a 3,8%).

13 La povertà in Italia Sul territorio emergono profili del disagio differenziati. In media, l incidenza della povertà assoluta è più alta nei comuni centro di area metropolitana, dove sale dal 5,3% al 7,2%. I valori più alti si registrano nel Mezzogiorno per i grandi comuni e le periferie di area metropolitana (9,8%) e per gli altri comuni fino a 50 mila abitanti (8,8%), nel Centro per i grandi comuni e le periferie di area metropolitana (6,4%), mentre nel Nord per i comuni centro di area metropolitana (9,8%)

14 Le misure di contrasto alle povertà in Europa

15 Le misure di contrasto alle povertà in Europa

16 Le misure di contrasto alle povertà in Italia L Alleanza contro la povertà in Italia, nata alla fine del 2013, raggruppa un insieme di soggetti sociali che hanno deciso di unirsi per contribuire alla costruzione di adeguate politiche pubbliche contro la povertà assoluta nel nostro Paese. Sono soggetti fondatori dell Alleanza: Acli, Action Aid, Anci, Azione Cattolica Italiana, Caritas Italiana, Cgil-Cisl-Uil, Cnca, Comunità di Sant Egidio, Confcooperative, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli Consiglio Nazionale Italiano ONLUS, fio.psd Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora, Fondazione Banco Alimentare ONLUS, Forum Nazionale del Terzo Settore, Jesuit Social Network, Legautonomie, Save the Children, Umanità Nuova- Movimento dei Focolari. Sono soggetti aderenti dell Alleanza: Adiconsum, Arci, Associazione Professione in Famiglia, ATD Quarto Mondo, Banco Farmaceutico, Cilap EAPN Italia, CSVnet Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, Federazione SCS, Focsiv, Fondazione Banco delle Opere di Carità Onlus, Fondazione ÉBBENE, Gvvaic Italia, Piccola Opera della Divina Provvidenza del Don Orione, U.N.I.T.A.L.S.I. Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali.

17 Le misure di contrasto alle povertà in Italia Stima del fabbisogno finanziario circa 7 miliardi di euro circa 15 miliardi di euro circa 23 miliardi di euro

18 Le misure di contrasto alle povertà in Europa Nelle raccomandazioni del Consiglio dell Unione Europea all Italia sul programma di Stabilità 2016 c è un punto in cui si invita a introdurre un sistema di reddito minimo basato sul principio dell inclusione attiva, a livello nazionale, e senza produrre effetti sostanziali sul bilancio. Il dibattito e le proposte politiche hanno portato il tema all attenzione dell opinione pubblica e sul tavolo del governo

19 Le misure di contrasto alle povertà in Europa Il 16 luglio 2015 il Ministero del Lavoro ha dunque presentato all Allenza contro la povertà in Italia il documento Verso un piano nazionale per la lotta alla povertà e all esclusione sociale. Il 14 luglio 2016 la Camera dei deputati ha approvato, in prima lettura, la delega recante norme relative al contrasto della povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali

20 I contenuti essenziali della legge delega Si tratta di un provvedimento collegato alla legge di stabilità 2016 che avvia un intervento strutturale di contrasto alla povertà La delega prevede la creazione di un reddito di inclusione di contrasto alla povertà assoluta, una misura basata sia su trattamenti economici, sia sull azione della rete dei servizi sociali 1) Piano nazionale triennale per la lotta alla povertà e all esclusione (Il Piano individua una progressione graduale, nei limiti delle risorse disponibili, nel raggiungimento di livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale per il contrasto alla povertà).

21 I contenuti essenziali della legge delega 2) Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale. 3) Avvio di una misura nazionale di contrasto alla povertà, intesa come rafforzamento, estensione e consolidamento della Carta acquisti sperimentale e del SIA 4) Stanziamento di risorse certe per la Lotta alla povertà e loro quantificazione per il 2016 e gli anni successivi (380 milioni per il 2016, ai quali si aggiungono i 220 milioni della messa a regime dell ASDI, destinata ai disoccupati poveri che perdono diritto all indennità di disoccupazione ai quali si aggiungono i fondi europei e, a decorrere dal 2017, 1 miliardo all anno). 5) Riordino dei trattamenti, indennità, integrazioni di reddito e assegni di natura assistenziale o comunque sottoposti alla prova dei mezzi, anche rivolti a beneficiari residenti all'estero, nonché in materia di accesso alle prestazioni sociali.

22 Il reddito di inclusione La misura sarà composta da due elementi: un sostegno economico e una componente di servizi alla persona. Ha carattere universale ed è condizionata alla prova dei mezzi (ISEE, tenendo conto dell effettivo reddito disponibile e di indicatori della capacità di spesa), nonché all adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. L'obiettivo della delega è quello di introdurre una misura in grado di sostenere tutti i soggetti in situazione di povertà assoluta ma, in prima istanza, i beneficiari saranno, prioritariamente, i nuclei familiari con figli minori o in condizione di disabilità grave o in cui siano presenti donne in stato di gravidanza e i soggetti disoccupati con più di 55 anni. I decreti attuativi dovranno, inoltre, prevedere un requisito di durata minima della residenza sul territorio nazionale nel rispetto dell'ordinamento dell'unione europea.

23 Il reddito di inclusione Il beneficio potrà essere rinnovato, subordinatamente alla verifica del persistere dei requisiti, ai fini del completamento o della ridefinizione del percorso previsto dal progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale, nonché delle cause di sospensione e decadenza dal medesimo beneficio. Sono previsti controlli per la verifica dei requisiti dei beneficiari da parte dell INPS che si potrà avvalere dei collegamenti con l anagrafe tributaria, valutati periodicamente tramite strumenti di misurazione dell impatto sociale. Il riordino riguarderà le prestazioni di natura assistenziale finalizzate al contrasto alla povertà, fatta eccezione per le prestazioni rivolte alla fascia di popolazione anziana non più in età di attivazione lavorativa visto che per gli anziani esiste un sistema di sostegno al reddito a sé stante -, per le prestazioni a sostegno della genitorialità e per quelle legate alla condizione di disabilità e di invalidità del beneficiario. Si tratta, quindi, del riordino delle attuali misure della social card; del SIA (carta acquisti sperimentale nei comuni con più di abitanti); dell Asdi. Per tutte queste prestazioni è previsto il graduale assorbimento nella futura misura unica prevedendo altresì un periodo transitorio di tutela per i beneficiari della Social Card.

24 Tempi di attuazione Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto interministeriale che interviene sulla materia il SIA, già sperimentato in dodici città italiane, è stato completamente ridisegnato ed esteso a tutto il territorio nazionale. È di fatto una misura ponte, un'anticipazione del reddito d'inclusione - ha spiegato Poletti - che sarà operativo a partire dal 2017, dopo l'approvazione della legge delega per il contrasto alla povertà da parte del Senato. Non è una misura assistenzialistica, abbiamo posto la condizione che ci sia la partecipazione a un percorso di accompagnamento per far uscire la persona o il nucleo familiare dalla situazione di emarginazione. In tutti gli interventi cerchiamo sempre di fare un'operazione che prevede il sostegno al reddito, l'inclusione e l'attivazione.

25 Risorse

26 Patto per l inclusione (progetto personalizzato) Linee guida per la predisposizione e attuazione dei progetti di presa in incarico del Sostegno per l inclusione attiva (SIA) equipe multidisciplinare segretariato sociale servizio sociale professionale responsabile del caso Accordi di collaborazione Servizi per l impiego Servizi di tutela della salute Servizi istruzione e formazione Organizzazioni non profit Caf e Patronati

27 In Puglia il SIA integra il RED Con l accesso al Reddito di Dignità (Re.D.) viene attivato un percorso di inclusione sociale attiva che, in caso di presenza di tutti i requisiti previsti dall Avviso pubblico, prevede: - un trasferimento economico, concesso dallo Stato e/o dalla Regione Puglia, ad integrazione del reddito familiare che varia da 200,00 a 600,00 mensili per 12 mesi calcolato in base alle caratteristiche del proprio nucleo familiare e alla durata del percorso di tirocinio o di attivazione; - un percorso di attivazione attraverso la partecipazione ad un tirocinio (presso un azienda o un Ente pubblico) o ad un progetto di sussidiarietà (attivato da un soggetto del terzo settore non avente natura di impresa).

28 In Puglia il SIA integra il RED - una serie di servizi in base al bisogno del nucleo familiare (asilo nido, assistenza domiciliare educativa, accesso a Centri diurni, ecc.) e misure sociali connesse all espletamento dei tirocinio nel contesto operativo Per poter accedere a ReD occorre 1 - avere un valore ISEE che non sia superiore a 3.000,00 Inoltre il tuo nucleo familiare (come risultante da DSU/ISEE): 2 - non deve avere al proprio interno beneficiari di NASpI, ASDI o altro ammortizzatore sociale oppure di Carta acquisti sperimentale; 3 - non deve essere destinatario di altri trattamenti economici (indennitari, assistenziali, previdenziali) il cui valore complessivo sia uguale o superiore a 600,00 mensili;

29 In Puglia il SIA integra il RED - 4 non deve avere autoveicoli nuovi (immatricolati nei 12 mesi precedenti), oppure autoveicoli di cilindrata superiore a cc, e/o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati la prima volta ne tre anni antecedenti. 5/a - essere cittadino italiano o comunitario, oppure, se sei straniero, devi essere in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo e contemporaneamente essere residente in Italia da almeno due anni Inoltre il tuo nucleo familiare deve avere almeno una delle seguenti condizioni: - presenza di un componente di età minore di anni 18; - presenza di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore; - presenza di una donna in stato di gravidanza accertata.

30 In Puglia il SIA integra il RED oppure in alternativa al criterio 5/a devi 5/b - essere residente in Puglia da almeno 12 mesi oppure essere in possesso di regolare permesso di soggiorno da almeno 12 mesi e contemporaneamente avere almeno 18 anni Solo se in possesso di tutti i requisiti citati in precedenza (per il requisito 5 basta possederne uno solo fra 5/a e 5/b) viene valutata, infine, la condizione di bisogno del tuo nucleo familiare. Solo in presenza di uno stato bisogno elevato indicato dal possesso di almeno 45 pt, in una scala di valutazione da 0 a 100, puoi essere ammesso alla misura. I criteri di valutazione del bisogno sono: presenza di figli ed in particolare di figli minori fino a 25 pt presenza di minori in età 0-36 mesi 5 pt nucleo monogenitoriale 25 pt presenza di disabili e/o di persone non autosuff. fino a 10 pt condizione economica (ISEE ) fino a 25 pt Stato di disoccupazione di tutti i componenti in età attiva 10 pt

31 In Puglia il SIA integra il RED

32 In Puglia il SIA integra il RED

33 Il ruolo dei CAF e Patronati a sostegno del RED Le maggiori Organizzazioni Promotrici di reti di Centri di Assistenza Fiscale e di Patronati, già riconosciuti dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e da INPS, hanno sottoscritto (o sono in procinto di farlo) un Protocollo di Intesa con la Regione Puglia finalizzato all attuazione della Misura regionale Re.D. I C.A.F. e i Patronati potranno ospitare i cittadini beneficiari della Misura contribuendo al loro percorso di inclusione, attivato progetti di tirocinio o di sussidiarietà I C.A.F. e i Patronati potranno, inoltre, supportare i cittadini e i loro nuclei familiari nella fase di presentazione della domanda, quando i cittadini si rivolgono a loro invece di compilare personalmente e in autonomia la domanda stessa.

34 I CAF e Patronati come soggetti ospitanti Ogni sede con autonomia giuridica potrà, dunque, candidarsi ad ospitare i beneficiari di Re.D. attraverso la presentazione, interamente su piattaforma on line, di una Manifestazione di Interesse ad attivare progetti di tirocinio per tali soggetti, in risposta all Avviso pubblico approvato con Del. G.R. n. 928 del 28 giugno 2016 Per la Manifestazione di interesse occorre la registrazione su piattaforma a firma del rappresentante legale o suo delegato La Manifestazione di Interesse deve essere compilata e trasmessa dal rappresentante legale o suo delegato. Ogni Manifestazione di Interesse può contenere uno o più progetti di tirocinio e progetti di sussidiarietà, per tipologie di attività, obiettivi di attivazione, numero di tirocinanti/beneficiari ReD e tipologia oraria dei tirocini; inoltre ogni progetto può contenere una o più sedi operative

35 I CAF e Patronati come soggetti ospitanti Per presentare una propria Manifestazione di Interesse occorre possedere i seguenti requisiti: 1. Avere personalità giuridica (sono dunque escluse le persone fisiche) 2. Possedere almeno uno dei seguenti: - atto costitutivo e/o statuto registrati e vigenti - iscrizione al Registro delle imprese della CCIAA - iscrizione al R.E.A. della CCIAA - iscrizione ad Albi, Registri o elenchi nazionali e/o regionali di categoria 3. possesso di tutti i requisiti di cui all'art. 15 del R.R. n. 8/2016 (non versare in situazione di crisi, di fallimento, non aver licenziato ecc.)

36 I CAF e Patronati come soggetti ospitanti L'Avviso regionale per la presentazione dei progetti di attivazione (Del. G.R. n. 928/2016) fissa i limiti rispetto al numero di beneficiari che si possono ospitare: Per la sezione A e la sezione B: - 1 tirocinante per le ditte individuali e per ogni soggetto che abbia fino a 3 dipendenti - 1 tirocinante ogni 3 dipendenti per ogni soggetto che abbia da 4 a 21 dipendenti Fino al 20% dei dipendenti per i soggetti che abbiano più di 21 dipendenti Per la sezione C: - 1 beneficiario per ogni soggetto

37 Il cronoprogramma 11 luglio pubblicazione degli Avvisi pubblici sul BURP Dal 15 luglio attivazione procedura di accreditamento per i CAF e i Patronati Dal 21 luglio 2016 è possibile presentare le Manifestazioni di Interesse ad ospitare tirocini Dal 2 settembre 2016 sarà possibile trasmettere mediante invio telematico le domande su piattaforma (ai Comuni, che dovranno tecnicamente riceverle e trasmetterle a INPS)

38 Informazioni Per informazioni generali: Per richieste specifiche: - sezione richiedi info Per problemi di natura tecnica e informatica: - sezione supporto tecnico Su saranno inoltre accessibili: - simulatore dei requisiti dei cittadini - riferimenti del R.U.P di ogni Ambito territoriale - elenchi degli sportelli CAF / Patronati abilitati per presentare le domande

39 Il PON Inclusione Con il Programma Operativo Nazionale (PON) Inclusione , cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, per la prima volta i fondi strutturali intervengono a supporto delle politiche di inclusione sociale. Attraverso l'asse 1 e l'asse 2, circa l'85% delle risorse del Programma, il cui budget complessivo è pari a circa 1,2 miliardi di euro, viene destinato a supportare l'attuazione del Sostegno per l'inclusione attiva (SIA). rafforzamento servizi sociali interventi socioeducativi e di attivazione lavorativa promozione di accordi di collaborazione in rete Bandi non competitivi rivolti agli Ambiti Territoriali Le domande devono essere presentate dai Comuni capofila degli Ambiti territoriali, utilizzando esclusivamente i modelli predisposti dall'autorità di Gestione e scaricabili dal sito del Ministero a partire dalle ore 12:00 del 1 settembre 2016 ed entro le ore 16:00 del 30 dicembre 2016.

40 risorse disponibili per la Puglia Il PON Inclusione

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