L Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Giulio Lo Iacono
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- Vincenzo Massa
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1 L Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile Giulio Lo Iacono
2 Agenda 2030 L Agenda Globale delle Nazioni Unite e i Sustainable Development Goals (SDGs) 17 obiettivi 169 target 240+ indicatori
3 Agenda 2030 Finalmente una visione pienamente integrata dello sviluppo sostenibile, basata su quattro pilastri: Economia Società Ambiente Istituzioni Tre principi: Integrazione Universalità Partecipazione
4 L ASviS a un anno dalla sua nascita L Alleanza in cifre: - Caso unico in Europa: 142 aderenti, cui afferiscono oltre organizzazioni / imprese / ONG, etc gruppi di lavoro, con 300 esperti coinvolti - Portale web, newsletter con aggiornamenti settimanali, twitter, facebook, etc. - Finanziata attraverso i contributi degli aderenti
5 I nostri aderenti
6 Attività nel 2016 Lancio dell Alleanza (11 marzo) Documento per Ministero dell Ambiente (31 marzo) Appello ai candidati sindaci (maggio) Evento pubblico ASviS (30 maggio) Audizione parlamentare (13 luglio) Rapporto sullo Sviluppo Sostenibile in Italia (28 settembre) Audizione alle Commissioni Bilancio (4 novembre) Delegazione ASviS ricevuta al Quirinale (1 dicembre) Protocollo Asvis-MIUR (1 dicembre) ActionAid vince il bando ECG in partnerhsip con ASviS (28 dicembre)
7 Attività nel 2017 Evento pubblico al Senato (31 gennaio) Corso e-learning su Agenda 2030 (marzo) Evento europeo per i 60 anni del Trattato di Roma (23 marzo) Festival dello Sviluppo Sostenibile (22 maggio 7 giugno)
8 Network nazionali e internazionali
9 Rapporto Asvis Il Rapporto costituisce il primo checkup approfondito dell Italia rispetto agli SDGs: - Analisi di cosa sta avvenendo a livello internazionale e europeo, nonché studio delle Strategie di Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Norvegia e Svizzera - Valutazione dello stato dell Italia, sia sul piano giuridico-istituzionale, sia di quello delle politiche per gli SDGs - Proposte per una Strategia di sviluppo sostenibile
10 A che punto è l'italia? L Italia è in una condizione di «non sostenibilità» Debolezze recuperabili nel breve termine sul piano giuridicoistituzionale Mancanza di attuazione di strategie e legislazioni già definite che consentirebbero di realizzare molti SDGs Carenza di alcune strategie fondamentali Assenza di una visione sistemica, la quale conduce a interventi contraddittori e troppo focalizzati sul breve termine
11 Alcuni dati Oltre 4,5 milioni di poveri assoluti Tasso di occupazione femminile inferiore al 50% e inaccettabili discriminazioni e violenze nei confronti delle donne Elevata disoccupazione, soprattutto giovanile Oltre 2 milioni di giovani NEET Tassi di abbandono scolastico del 27,3% per i figli di genitori meno istruiti Rapporto tra ricchi e poveri tra i più squilibrati dell area OCSE Degrado ambientale, soprattutto in certe zone del Paese Investimenti in ricerca e sviluppo all 1,3% del PIL Transizione troppo lenta alla decarbonizzazione e alle fonti rinnovabili rispetto all Accordo di Parigi
12 SDG 1 Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo La soglia di povertà è un livello di reddito al di sotto del quale una famiglia o un individuo sono considerati poveri. Nell'ottobre 2015, la Banca Mondiale ha aumentato la soglia internazionale di povertà da 1,25$ a 1,9$ al giorno per persona. Tale soglia assume valori radicalmente diversi a seconda del paese considerato, se sviluppato o in via di sviluppo. L'obiettivo 1 dell'agenda 2030 mira a eliminare la povertà in tutte le sue manifestazioni, a garantire la protezione sociale per i poveri e i vulnerabili, aumentare l'accesso ai servizi di base e sostenere le persone danneggiate da catastrofi naturali, crisi economiche e sociali. L'Italia e il Goal 1 I dati Istat sulla povertà relativi all anno 2015 segnalano che l incidenza della povertà assoluta (6,1%) è rimasta sostanzialmente stabile nel triennio (grafico 1) e presenta differenze territoriali marcate tra Centro-Nord e Sud. L incidenza della povertà assoluta cresce, invece, se misurata in termini di persone, toccando il 7,6% della popolazione residente nel 2015, contro il 6,8% nel 2014 e il 7,3% nel Si tratta di oltre 4,6 milioni di persone, di cui un milione sono minori e oltre 500mila ultrasessantacinquenni.
13 SDG 10 Ridurre l'ineguaglianza all'interno di e fra le nazioni Un progressivo spostamento da un economia reale, basata sul lavoro, a una puramente finanziaria ha contribuito a crescenti disuguaglianze. A livello globale, la quota del PIL legata al lavoro è scesa dal 57 per cento nel 2000 al 55 per cento nel 2015, principalmente a causa della stagnazione dei salari e alla riduzione dei contributi sociali dei datori di lavoro nelle economie mature, mentre l'andamento è stato stabile o leggermente in crescita nei paesi in via di sviluppo. L'Italia e il Goal 10 La speranza di vita è correlata con il livello di istruzione: a 30 anni di età, in Italia, gli uomini con al massimo la scuola dell obbligo hanno uno svantaggio nella speranza di vita di 4,5 anni rispetto ai laureati, mentre la differenza è di 2,8 anni tra le donne. Tale divario è spiegabile dal diverso livello di competenze, dalla rete più o meno fitta di relazioni sociali, dall occupazione con profili di rischio diversi, ma anche dal comportamento dell'offerta sanitaria. L origine familiare continua a pesare molto: i figli di genitori con titoli di studio più elevati hanno probabilità assai minori di abbandonare la scuola o di trovarsi nella condizione di non lavorare e non studiare: i figli di genitori con al massimo la scuola dell obbligo hanno un tasso di abbandono scolastico del 27,3% che si riduce al 2,7% per i figli di genitori con almeno la laurea.
14 SDG 16 Promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile; offrire l'accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi a tutti i livelli Gli omicidi nei Paesi in via di sviluppo sono il doppio di quelli che avvengono nei Paesi sviluppati. La proporzione di detenuti in attesa di giudizio è leggermente scesa, rappresentando il 30% di tutti i detenuti nel mondo nel periodo tra il 2012 e il 2014, mentre tra il 2003 e il 2005 tale percentuale era del 32%. Di contro, tra il 2010 e il 2015 è aumentato molto il numero di giornalisti uccisi: da 65 sono arrivati a 114, anche se dal Stati hanno adottato leggi sulla libertà di stampa e/o di accesso all'informazione. L'Italia e il Goal 16 Il Ministero della Giustizia riporta che nel 2013 per ottenere la sentenza di primo grado per una causa civile in Italia occorrevano in media 600 giorni, in aumento rispetto ai 590 giorni del 2012 e ai 490 del Nonostante i miglioramenti registrati negli ultimi due anni, questi tempi lunghi incidono sul fenomeno delle prescrizioni che stanno a loro volta aumentando, e di conseguenza sul numero dei casi che non possono più essere discussi per decorrenza dei termini, con un grave impatto negativo sulla legittimazione del sistema giudiziario.
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