Grigori Jefimovich Rasputin

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1 29 dicembre 1916 : FELIX YUSSUPOV, IL PRINCIPE CHE UCCISE IL MONACO RASPUTIN 100 anniversario dell assassinio di Rasputin nel racconto di Alberto Spadolini Felix Yussupov Quando l artista Spadolini raccontava l amicizia con Felix Yussupov, il Principe russo che uccise Rasputin, c era sempre qualcuno che si scandalizzava, non comprendendo come, nella civilissima Parigi gli assassini potessero girare impunemente per strada.

2 E così Spadò, come era soprannominato dagli amici, spiegava quell omicidio con il gesto di un patriota: Il nefasto influsso esercitato da Rasputin sulla famiglia dello Zar, stava trascinando la Russia verso la catastrofe. Era in corso la 1 Guerra Mondiale, e quel monaco era diventato così potente da rimuovere ministri, imporre il trasferimento di generali, possedere le più belle donne di Pietroburgo, entrare impunemente nelle camere da letto delle giovani figlie dello Zar! Grigori Jefimovich Rasputin

3 La notte del 29 dicembre 1916, nel corso di un banchetto nei sotterranei del Palazzo Yussupov a Pietroburgo, il principe versò nel bicchiere di Rasputin una dose di veleno in grado di uccidere un elefante. Il monaco non ne voleva sapere di morire, ed allora Yussupov gli sparò al petto. Nemmeno la pallottola lo uccise. Così, dopo averlo crivellato di colpi, i cospiratori gettarono il suo corpo nel fiume ghiacciato. Solo quando non lo videro più riemergere furono certi di averlo eliminato. Spadolini danzatore, coreografo, cantante, attore nella Parigi anni 30 L aristocratico russo Alex Wolfson ricorda le magnifiche serate trascorse a casa dei coniugi Yussupov, rallegrate dalle canzoni e dalle danze infuocate dell amico Spadolini. Spadò frequentava molti profughi fuggiti in Francia alle stragi perpetrate dai bolscevichi. Aveva debuttato con i Balletti Russi di Monte-Carlo; studiato alla Scuola del maestro Volinine; si era esibito più volte con Serge Lifar; ritratto ballerine come Pavlova, Danilova, Toumanova senza dimenticare che era un intimo amico di Yussupov.

4 Cartolina inviata nel 1957 da Felix Yussupov a Spadolini Nell Archivio Alberto Spadolini è conservata la cartolina con il disegno del Gatto Felix inviatagli da Yussupov. E un caloroso invito a recarsi ad Auteuil, sobborgo parigino dove il Principe soggiornava: Auteuil senza di voi è triste!, dice il Gatto Felix. E sul retro: Io condivido il parere del gatto. Ti abbraccio e spero di vederti presto. Felix.

5 L arte era il principale argomento di conversazione in casa Yussupov. Appassionato di pittura, il Principe fece un ottima recensione alle opere di Alberto Spadolini. Dépliant esposizione Spadolini, Bohmans Konstgalleri, Stoccolma 1966

6 Il 1 marzo 1955, presso la Galerie Charles Brandtke di Lussemburgo, ebbe luogo il vernissage di un esposizione dei dipinti di Spadolini con il patrocinio del Principe Yussupov, la partecipazione del Ministro di Francia Saffroy, e dei rappresentanti delle Ambasciate degli Stati Uniti d America, della Gran Bretagna e dell Italia. Dipinti di Spadolini apprezzati da Felix Yussupov, Jean Cocteau e Max Jacob

7 Non potendo più accudire l adorato carlino di nome Mouffy, alla fine degli anni 50 Felix Yussupov si decise ad affidarlo ad Alberto Spadolini e alla sua fidanzata, la contessa Yvette de Marguerie, proprietaria dello splendido Château de Brignac. Il comportamento di Mouffy si dimostrò sempre ineccepibile: sedeva a tavola accanto all artista, suscitando le lodi dei commensali a cui rispondeva con composti movimenti del capo e falsa modestia. Lettera di Yussupov alla contessa de Marguerie (coll. Oger) Yvette de Marguerie, Mouffy e Spadolini (coll. Oger)

8 Sedia Yussupov (Foto R. De Angelis R. Marconi) Inoltre, per aver aiutato la famiglia Yussupov a risolvere un importante questione legale, Alberto Spadolini ricevette in dono un antica sedia istoriata. Si trattava, secondo il Principe, della sedia occupata dal monaco Rasputin quando fu avvelenato: Dovevo ricevere Rasputin nell appartamento che stavo approntando nel sottosuolo Per non destare i sospetti di Rasputin, che avrebbe potuto stupirsi di essere ricevuto in una specie di nuda cantina, era indispensabile che questa fosse ammobiliata e sembrasse abitata. Quando arrivai, trovai gli operai intenti a stendere i tappeti e ad appendere le tende. Tre grandi vasi rossi di porcellana cinese ornavano già le nicchie scavate nella parete. Si stavano portando dal magazzino dei mobili gli oggetti che avevo scelto: sedie di legno intarsiato, coperte di cuoio annerito dal tempo Felix Yussupov Dalla Corte all esilio, Rizzoli,