L Ingegneria Economica applicata alla gestione dei progetti (project management) - Struttura della professione e certificazione professionale 1
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1 L Ingegneria Economica applicata alla gestione dei progetti (project management) - Struttura della professione e certificazione professionale 1 Articolo di: Gianluca di Castri A. Premessa A.1. La storia L'Ingegneria Economica, come molte altre discipline scientifiche, è nata e si è sviluppata nell'ambito di un complesso disciplinare più vasto, senza essere fin dall'inizio identificata come scienza a se stante. A tale proposito non dobbiamo dimenticare che lo stesso può dirsi per l Economia, scienza poco nota nell antichità e che inizia ad acquisire lo stato di disciplina indipendente con san Tommaso d Aquino ( ) e poi con Nicola Oresme ( ), vescovo di Lisieux. Alcuni principi di gestione dei progetti furono applicati già con i primi grandi progetti d'ingegneria, ed i primi progetti a noi noti con ragionevole informazione storica sono relativi alla costruzione delle piramidi. In epoca romana di notevole importanza è il trattato sull Architettura di Marco Vitruvio Pollione, vissuto fra il I sec. a.c. ed il I sec. d.c.; la di lui influenza, ed in particolare alcuni criteri e modelli da lui fissati, restarono validi e di universale accettazione almeno sino al VI sec. d.c., quando furono sostituiti da modelli bizantini, anche se resta notevole la sua influenza in tutta l'architettura benedettina. Egli scrive in latino, scritto nell'epoca in cui questa lingua era ben viva e parlata e corrispondente all'epoca che noi definiamo del latino classico 2. Consideriamo innanzitutto la definizione dell'architetto: Architecti est scientia pluribus disciplinis et variis eruditionibus ornata, cuius iudicio probantur omnia quae ab ceteris artibus perficiuntur. Opera ea nascitur et fabrica et ratiocinatione. Vitruvio ci dice che la scienza dell'architetto dipende da varie discipline e competenze che sono parte di altre arti, identificandone così la cultura integrata ed interfunzionale. Ci dice inoltre che la sua attività professionale deve essere sia teorica che pratica. Fra le basi culturali necessarie per l'architetto cita la letteratura, la storia, la matematica, il disegno, il diritto, la filosofia, ed inoltre nozioni di musica, medicina ed astronomia. In termini moderni diremmo un'ampia cultura di base classica, o meglio integrata, tale da dare elevatezza di pensiero (animus magnus); Vitruvio paragona un'educazione panoramica ed integrata alla costituzione di un corpo formato da 1 Notizie sull autore del presente articolo possono essere reperite presso il sito 2 Nella sua lingua vi sono più elementi gergali e popolari rispetto ad altri autori, e ciò la rende più simile alla lingua parlata, di cui restano ben poche tracce. Egli definisce l'attività professionale dell'architetto (opera in latino significa prestazione personale, mentre opus corrisponde ad opera, lavoro, project; confronta con il francese oeuvre ed ouvrage). In opera ea, il pronome posposto ha significato simile al nostro articolo, in altri codici si trova opera eius, il significato non cambia 16/07/03 Pag. 1/ 14
2 varie membra, e sottolinea la capacità di acquisire informazioni di carattere generale da parte di coloro che sono stati educati in varie discipline e sono pertanto addestrati a coglierne le reciproche relazioni e connessioni. Egli identifica altresì la necessità della preparazione giuridica, sia per ottenere le autorizzazioni edilizie e costruire secondo le norme, sia per la gestione dei contratti; si pone inoltre il problema della scelta dei siti e del costo delle opere. Il professionista da lui delineato è un professionista di largo respiro, che è di fatto non solo l'ingegnere o architetto che progetta l'opera, ma anche il responsabile dell'efficacia e dell'efficienza nella sua realizzazione, cioè quello che noi definiamo project director o project manager, pur se unisce a queste le funzioni di ideatore e progettista dell'opera. D'altra parte, ai tempi di Vitruvio, l'importanza della progettazione era primaria; la fattibilità tecnica, in base alle conoscenze dell'epoca, era il principale fattore di successo del progetto; ciò che oggi è ancor vero solo per progetti relativi e tecnologie estremamente avanzate, poiché negli altri casi i fattori di successo sono, come tutti sappiamo, quelli economici e finanziari 3. A.2. Il presente Nel 1987, nel corso di una tavola rotonda presso l AICE Associazione Italiana di Ingegneria Economica, era per la prima volta definito, in Italia, con il concorso di un rappresentante dell ICEC International Cost Engineering Council, il concetto di Ingegneria Economica. All epoca, in tutti i paesi di cultura anglosassone, esisteva una netta separazione fra gestione dei progetti ed ingegneria dei costi, e le due professioni erano completamente separate; così era ed è tuttora nel Regno Unito e nella maggioranza degli stati del Commonwealth e così era, anche se in maniera meno definita, negli Stati Uniti d America; nei paesi di cultura latina le professioni erano maggiormente integrate fra loro. Oggi, dopo oltre venti anni, il concetto di Ingegneria Economica (Total Cost Management) è accettato da tutte le associazioni appartenenti all ICEC. Nell ambito di una più vasta classificazione dello scibile umano, di particolare attualità nell attuale momento di ristrutturazione dei corsi universitari e delle professioni, non riteniamo adeguata una classificazione lineare; lo scibile è composto da una serie di mattoni o argomenti fondamentali, che dovrebbero essere definiti in modo da rispettare i criteri generali di una classificazione globalmente esaustiva e mutuamente esclusiva; questi argomenti possono a loro volta essere 3 Dobbiamo infine tenere presente che, nell'antichità, non esisteva distinzione fra architettura ed ingegneria civile; di fatto la lingua latina non ha un termine adatto a rendere il concetto di ingegnere, così come noi lo intendiamo, e questa difficoltà si è riprodotta nell'uso moderno del latino. Nell'antichità, chi costruiva era comunque definito architectus. Il Lexicon recentis latinitatis traduce ingegnere con due termini, doctor machinarius e peritus. Di fatto però il primo termine indica uno specialista di alto livello, ma non può adattarsi all'ingegnere integrato né all'ingegnere economico, il secondo termine significa esperto, significato che ha conservato, pur declassato, in italiano, ma che necessita di ulteriore specificazione. Esiste tuttavia nel latino medioevale il termine ingenierus; la parola latina che maggiormente rende il concetto di ingegnere integrato e di ingegnere economico, a nostro avviso, potrebbe essere artifex, mentre dai termini ingenierus e peritus ingenierus nascono i termini neolatini (ingegnere, ingenieur, enginhero, ingeniero; engineer). Ricordiamo che il significato del termine latino spesso si perde o si modifica nella parola che etimologicamente ne deriva: il termine peritus, ad esempio, in latino indica un esperto, esso dovrebbe essere applicato a titoli che certificano la competenza ad eseguire un lavoro (idoneitas, can do) e non la conoscenza teorica (know how). Esso potrebbe perciò ben adattarsi ai vari titoli o brevetti di abilitazione professionale, agli iscritti agli albi dei consulenti tecnici del giudice e così via, mentre è improprio l'uso che la lingua italiana ne fa per indicare alcuni titoli di studio secondari. 16/07/03 Pag. 2/ 14
3 raggruppati in un qualsivoglia numero di insiemi e sottoinsiemi, liberamente costituiti (discipline universitarie, corpi delle conoscenze professionali, etc.) e liberi dalla regole di classificazione; ogni argomento potrà così appartenere a più di un insieme ed a vari sottoinsiemi dello stesso insieme. A questi insiemi si possono applicare le regole dell algebra di Boole; tuttavia, ai concetti già noti di unione ed intersezione, dovremo unire il concetto di integrazione, che altrove abbiamo definito, ancorché provvisoriamente. Potremo poi definire i nostri insiemi (ingegneria civile, meccanica, etc.) e sottoinsiemi (ad esempio. ingegneria termotecnica come sotto insieme dell ingegneria meccanica). L ingegneria integrata nasce dall integrazione delle varie branche dell ingegneria; anche se non corrisponde ad una definizione accademica, si può definire ingegnere integrato colui che è in grado di coordinare la progettazione o la costruzione di un manufatto in cui concorrano opere civili, meccaniche, elettriche etc., potendo assumere decisioni tecniche con cognizione di causa. Analogamente, potremmo definire l architettura come integrazione dell ingegneria edile con alcune scienze umanistiche (storia dell arte, sociologia, etc.) e, venendo al settore che ci interessa e riprendendo ed aggiornando le definizioni che furono a suo tempo date dal prof. Brambilla e dal prof. Pojaga, possiamo definire: la scienza della direzione o della gestione (management science) come integrazione di discipline economiche, finanziarie, giuridiche, contabili, commerciali ed organizzative; l ingegneria di progetto (nome che noi proponiamo per il project management, sulla falsariga dello spagnolo ingenieria de proyecto), come integrazione dell ingegneria e della scienza della direzione; la pianificazione, la programmazione ed il controllo applicati ai progetti d ingegneria (planning & project control, planning engineering) come integrazione dell ingegneria e della ricerca operativa; l ingegneria dei costi come integrazione dell ingegneria con discipline economiche ed estimative; l ingegneria economica, infine, come integrazione di ingegneria, scienza della direzione e ricerca operativa, integrando di conseguenza l ingegneria di progetto, la programmazione e l ingegneria dei costi. B. Definizioni L Ingegneria Economica (Total Cost Management) è pertanto una disciplina integrata composta da Gestione dei Progetti o Ingegneria di Progetto (Project Management) Ingegneria dei Costi (Cost Engineering) Programmazione e Controllo di Progetto (Planning & Project Control) Lo schema in figura rappresenta sinteticamente lo schema di integrazione delle varie discipline che compongono l Ingegneria Economica. 16/07/03 Pag. 3/ 14
4 Ingegneria Civile Economia Finanza Organizzazione Ingegneria Industriale Diritto Commercio Mercati Informatica Elettronica etc. Ragioneria Contabilità Ricerca Operativa Ingegneria Integrata Scienza della Direzione Pianificazione Programmazione Controllo Ingegneria dei Costi Ingegneria di Progetto Ingegneria Economica In particolare, il Project Management è il complesso di discipline, tecniche e procedure necessarie al governo delle variabili di un progetto (attività non ripetitiva). Esso può essere eseguito in differenti modalità, cioè a diverso grado d interferenza sul progetto stesso: 16/07/03 Pag. 4/ 14
5 Gestione (Project Management): ampio mandato, stessi poteri del committente nell'ambito dei contratti. Un caso particolare di gestione allargata è il mandato per la totale amministrazione del progetto, in nome e per conto del Committente (Project Directing) Coordinamento (Project Coordination) : intervento senza responsabilità diretta, facoltà propositiva nei confronti delle parti, ma senza il potere di imporre le proprie decisioni. Vigilanza, Certificazione (Project Monitoring, Auditing): intervento informativo e propositivo rivolto al solo committente oppure ad una terza parte interessata (organo superiore, finanziatore, etc.) Il Project Management, sia pure con differenti modalità, è necessariamente riferito a tutte le fasi in cui il progetto è articolato, anche se riveste particolare importanza nella fase di esecuzione del progetto stesso. L ingegneria dei costi comprende: Preventivazione (estimating): stima degli investimenti, stima dei costi di realizzazione e di esercizio, analisi dei rischi, Estimo (appraisal): valutazione di investimenti, progetti o di impianti esistenti. Controllo economico: analisi dei costi e dei ricavi, controllo dei costi e dei ricavi, analisi degli avanzamenti e degli scostamenti, previsioni di completamento, analisi e trattamento statistico dei dati aziendali. In particolare, il controllo economico o controllo di gestione è il sistema di azioni e procedure volte al controllo periodico ed alla relativa generazione di risposte e previsioni circa la situazione corrente dell azienda e dei singoli progetti, con riferimento al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il controllo periodico deve essere principalmente eseguito confrontando i ricavi effettivi con i ricavi programmati ed i costi effettivi con i costi programmati; il confronto periodico dei ricavi e dei costi effettivi è meno significativo, a causa delle differenti modalità di addebito dei costi pluriennali. 4 Il controllo economico non si basa sul solo fatturato, ma tiene conto degli impegni assunti, dei lavori eseguiti, del controllo dello scostamento fra eseguito e programmato e delle previsioni di completamento; esso è pertanto uno strumento che permette, già nelle fasi iniziali di un progetto, di conoscere quale sarà il risultato economico finale e di correggere eventuali deviazioni. Un ulteriore affinamento consiste nel confrontare i costi sostenuti (ciò che è effettivamente accaduto) con la percentuale di avanzamento dei costi preventivi (ciò che sarebbe dovuto accadere, earned value) per dedurne una previsione obiettiva. Nel campo dell ingegneria e costruzioni si usa il termine ingegneria dei costi, che comprende sia il controllo di gestione che la redazione dei preventivi, di particolare 4 A differenza del controllo economico, la contabilità analitica o contabilità industriale ha lo scopo di conoscere i fenomeni interni dell impresa e pertanto le cause dell economicità della gestione. Essa ha la sua finalità nella conoscenza della situazione economica dell azienda, che si esplica nell analisi economica dei processi aziendali. Essa fornisce informazioni sulla determinazione dei costi di progetto, dell efficienza aziendale e della redditività, calcolata anche per periodi diversi dall esercizio annuale. Per le imprese che lavorano su commessa essa permette anche il confronto fra costo preventivo e costo consuntivo. Essa si basa generalmente sulle fatture e fornisce dei dati a consuntivo, ma non permette di tenere sotto controllo i progetti durante la loro esecuzione. Si comincia a parlare di controllo di gestione o controllo economico allorché ai costi consuntivi si aggiunge, periodicamente, una previsione a finire aggiornata sulla base dell effettiva situazione aziendale. 16/07/03 Pag. 5/ 14
6 importanza in questo settore, la cui principale caratteristica è la non ripetitività sia dei preventivi che della struttura dei costi. Preventivazione e Stima Ingegneria dei Costi Raccolta ed elaborazione dei risultati Controllo di Gestione (costi e ricavi) Contabilità Generale e Bilancio Valutazioni di efficacia e di efficienza Previsioni a finire - Valore atteso Contabilità Analitica Analisi dei Costi Allorché il controllo viene eseguito non solo in termini di costo, ma anche in termini tecnici (avanzamento fisico), economici (ricavi e costi) e finanziari (flussi di cassa, entrate ed uscite) si usa il termine controllo di progetto (project control). Un adeguato sistema di controllo del progetto permette di tenere sotto controllo l'andamento nel tempo della fattibilità, definita, in fase di costruzione, come avanzamento statisticamente fattibile in base ai materiali ed ai disegni presenti in cantiere. Le tecniche di controllo di progetto possono essere estremamente utili nell' analisi e nella gestione del contenzioso contrattuale, in quanto la giurisprudenza ci dice solo che, in caso di ritardi, il responsabile deve risarcire il danno, ma il problema reale è determinare chi sia l'effettivo responsabile o, più comunemente, quale sia la ripartizione fra le varie parti della responsabilità di un ritardo. C. Struttura della professione C.1. Cultura di progetto Nel mondo britannico l ingegneria dei costi e la gestione dei progetti hanno avuto uno sviluppo separato, così come separate sono le relative professioni; come abbiamo già detto, ciò avviene nel Regno Unito, nella maggioranza dei paesi appartenenti al Commonwealth Britannico o comunque la cui cultura ed il cui sistema giuridico sono legati al sistema britannico, negli Stati Uniti. 16/07/03 Pag. 6/ 14
7 D altra parte, nella gran parte dei paesi di diritto romano-germanico e, comunque, nei paesi latini, le professioni relative all Ingegneria dei Costi, alla Programmazione e Controllo di Progetto ed alla Gestione dei Progetti hanno avuto uno sviluppo comune, talora confuso. Ciò può essere anche compreso facendo attenzione alla terminologia: in lingua inglese abbiamo differenti definizioni per le aree professionali del Cost Engineering, Project Management, Planning Engineering, Quantity Surveying, nei paesi latini è nato sin dall inizio il termine omnicomprensivo di Ingegneria Economica (Ingenieria Económica, Financiera y de Costos), solo recentemente reso in inglese con Total Cost Management. C.2. Certificazione professionale Le esigenze sempre più pressanti di contenimento dei costi e dei tempi di realizzazione dei progetti enfatizzano la necessità di disporre di un adeguata capacità di gestione tecnica, economica e finanziaria della complessità di un progetto, che, basandosi sull esperienza degli addetti si esprima, in particolare, nell uso mirato sulle necessità del progetto, delle tecniche di programmazione e controllo dei tempi, dei costi e dei flussi finanziari tradizionalmente associate alla cultura del Project Management o, meglio, a quella più generale dell Ingegneria Economica. Queste tecniche, messe a punto, inizialmente, dalle società di ingegneria e di costruzione, per sviluppare le grandi opere infrastrutturali della seconda metà del secolo scorso, sono state esportate anche in altri settori industriali e sono diventate fattore di successo anche per le piccole e medie imprese che operano su progetti. La loro diffusione è però particolarmente efficace quando si accompagna a competenze professionali la cui idoneità risulti da una formazione nel loro corretto utilizzo secondo riferimenti di metodo e di contenuti. Si richiede, per questo, che le competenze siano il risultato di un connubio opportuno di esperienza e di formazione basata su di un corpo organico di conoscenze codificato e riconoscibile da tutti, governato, nell organizzazione dei contenuti, da organismi indipendenti e dedicati, che operino possibilmente su scala internazionale. Gli stessi organismi oltre a definire il corpo organico delle conoscenze necessarie ne attestano, poi, il possesso attraverso adeguata certificazione. Per rispondere a tali esigenze del mercato l ICEC - International Cost Engineering Council ha da tempo istituito, a livello mondiale, la certificazione in Ingegneria Economica, Finanziaria e dei Costi (Total Cost Management); in Italia la certificazione ai sensi ICEC è rilasciata dall AICE - Associazione Italiana di Ingegneria Economica, unico ente accreditato dall ICEC a tale scopo. L AICE precede la certificazione con attività formative e di rilascio di appositi brevetti. La certificazione viene effettuata nei due livelli di Esperto e Praticante ed è valida in tutti i paesi in cui l ICEC opera e fra i quali sono comunque compresi i più importanti paesi industrializzati. Oltre al riconoscimento internazionale derivante dall accreditamento ICEC, i titoli emessi dalle associazioni aderenti hanno ulteriori riconoscimenti dalle singole autorità nazionali; nel Regno Unito, ad esempio, i titoli rilasciati dalla locale associazione di Ingegneria Economica sono riconosciuti nell ambito delle National Vocational Qualifications. Il brevetto di Esperto in Ingegneria Economica non è un titolo di studio, esso non certifica la conoscenza di determinati argomenti (knows how), bensì la competenza professionale (can do), cioè la capacità effettiva di eseguire determinate attività; tale 16/07/03 Pag. 7/ 14
8 competenza deriva in parte dalla conoscenza, che ne è un requisito indispensabile, ed in parte dall effettiva pratica dell attività stessa. C.3. Sviluppo Fino a una ventina di anni or sono, le discipline dell Ingegneria Economica erano note e coltivate solo in quegli ambiti aziendali relativi a grandi aziende di ingegneria e costruzioni operanti all estero, generalmente in alcuni settori industriali (petrolifero, petrolchimico, energia), ove queste conoscenze erano un obbligo dettato dalle condizioni stesse del mercato. Vale la pena di notare che alcune società italiane avevano, già dagli anni 70 dello scorso secolo, sviluppato sistemi di programmazione e controllo avanzati a livello mondiale, che esse utilizzavano purtroppo solo o prevalentemente all estero. Di fatto, in Italia, all epoca, non avrebbe avuto alcun senso utilizzare sofisticati sistemi di controllo, in particolar modo nel caso delle opere pubbliche, ove si partiva con progetti approssimativi (rendendo perciò impossibile un accurata programmazione, che non può non essere basata sui computi metrici) e facendo in modo che la ricerca dell equilibrio fra costi e ricavi fosse ricercata agendo sui ricavi e non controllando i costi. Oggi la situazione, anche per quanto concerne le opere pubbliche, è in evoluzione; questa evoluzione può dirsi iniziata con la prima versione della legge 109/1994 e dovrà necessariamente raggiungere un punto di definizione con l introduzione della figura del Contraente Generale (esistente in molte parti del mondo ma ancora controversa e di difficile accettazione in Italia), che ha estremo bisogno delle tecniche di gestione e controllo dei propri progetti, senza le quali è inevitabilmente destinato all insuccesso. C.4. Organizzazione e metodi Nelle grandi società internazionali di Ingegneria e Costruzione l organizzazione di progetto prevede in genere: Il Project Director, la cui responsabilità è in genere estesa a più progetti e che è parte dell alta direzione della società stessa, Il Project Manager, medio dirigente, con piena responsabilità di gestione del progetto nell ambito dei contratti e del piano operativo (budget) approvati dagli organi superiori, I vari servizi di progetto (Project Engineering, Planning & Project Control, Contract Management, Cost Engineering), che sono talora considerati come funzioni indipendenti e talora come parte dell attività a vocazione generale relativa alla gestione dei progetti. Nelle società di media o piccola dimensione ed, in particolare, nelle società di costruzione la situazione e meno definita, e talora le attività relative alla gestione dei progetti sono considerate parte della funzione costruzioni. Di fatto, la funzione di direzione dell intero progetto, nella sua più ampia accezione, dovrebbe essere prerogativa della Committente, che dovrebbe avere il suo Project Director o Programme Director con il relativi servizi di controllo o vigilanza sul progetto stesso. Questo ruolo era completamente ignoto alla committenza pubblica italiana sino a pochi anni or sono; la nuova legge ha introdotto la figura del Responsabile del Procedimento, che, almeno in parte, dovrebbe riempire la lacuna; tuttavia, una legge non crea una cultura, e sarà necessario un certo tempo prima che il tutto venga assimilato e divenga realmente operativo. Nella committenza privata le cose vanno meglio; tuttavia, in molti casi, la funzione di direzione del progetto, cioè la funzione propria della committenza, è delegata al servizio approvvigionamenti, ed anche ciò è sbagliato in quanto trattasi di funzione di direzione generale che pertanto non può esser parte di un area funzionale. 16/07/03 Pag. 8/ 14
9 Anche la gestione contrattuale e del contenzioso è spesso debole nelle aziende italiane, con un eccessiva delega a legali esterni all azienda; ciò è dovuto anche all eccessiva importanza data ai tecnicismi legali a fronte delle basi tecniche del contenzioso Il percorso di carriera, nelle grandi società di ingegneria e costruzione, inizia con responsabilità di minor livello, in genere inizialmente nell ingegneria o nel cantiere (Junior Planning Engineer, Junior Site Engineer, etc.) e successivamente con una piena responsabilità sempre nell ingegneria o nel cantiere (Planning Engineer, Site Engineer, etc.). A questo punto è possibile accedere ad una responsabilità di coordinamento nell ambito del project management. Inizia anche a svilupparsi, sia pur a fatica, una certa libera professione nell ambito della gestione e controllo dei progetti. D. Formazione e certificazione D.1. Abilitazioni professionali Normalmente il possesso del titolo di studio è condizione necessaria ma non sufficiente per l esercizio della professione o delle professioni che a quel titolo di studio corrispondono; di fatto il titolo di studio certifica il possesso delle conoscenze teoriche necessarie all esercizio della professione, ma non la capacità applicativa delle conoscenze stesse, necessarie per l effettivo esercizio della stessa. Pertanto è necessario un ulteriore passo, con diverse denominazioni e procedure, il cui scopo è certificare l effettiva capacità professionale 5. Per quanto concerne le abilitazioni professionali, esistono nel mondo tre diversi approcci teorici: o l approccio che possiamo definire latino e che si è di fatto sviluppato nei paesi di diritto romano-germanico (civil law), in cui l abilitazione è concessa, previo esame o procedura di accertamento, dallo Stato o comunque da un organismo di diritto pubblico; o l approccio che potremmo definire britannico, che si è sviluppato prevalentemente nei paesi in cui vige un sistema giuridico britannico (common law), per cui l abilitazione professionale è la conclusione di una procedura di cooptazione in un gruppo di pari, strutturato nell ambito del diritto privato (nel sistema giuridico britannico non esiste distinzione fra diritto pubblico e diritto privato); o l approccio che potremmo definire di mercato, per cui alla certificazione si sostituisce l accettazione da parte del mercato 6. 5 In genere sono accettate le seguenti categorie concettuali (L Ingegnere Italiano, n. 295): Conoscenza (sapere, knows how): è ottenuta tramite corsi di istruzione universitari o di altre istituzioni o centri di ricerca, seminari, convegni, etc. Competenza (saper fare, can do): è ottenuta tramite il tirocinio e la pratica professionale con l ausilio di corsi di formazione tenuti da università, associazioni professionali, camere di commercio, società di consulenza, etc. Guida (Leadership, saper far fare) o 6 In pratica si è pensato di realizzare ciò con l obbligo di assicurazione professionale, ipotizzando che solo il professionista sufficientemente affidabile possa essere in grado di ottenere le polizze necessarie ad un prezzo tale da poter stare sul mercato, ma di fatto ciò significa caricare le compagnie assicuratrice di un onere improprio, che esse non sono comunque in grado di svolgere e che potrebbe inoltre essere soggetto alla deviazione di sostituire le garanzie reali alle garanzie professionali. 16/07/03 Pag. 9/ 14
10 I tre approcci possono anche, in una certa misura, concorrere fra loro determinando approcci che potremmo definire misti. Nella realtà i vari sistemi tendono talora a confondersi, anche per il progressivo effetto delle equiparazioni volute dalla normativa comunitaria; nei paesi latini è in corso la riforma degli ordini professionali, e sono sorte associazioni private di professionisti, che certificano la competenza dei loro membri in base a norme precise ed, in certi casi, accreditate da associazioni o organismi internazionali. D.2. Criteri di normalizzazione del contenuto professionale dei ruoli (occupational standards) nel Regno Unito Il sistema di occupational standards, che potremmo tradurre in italiano come norme d impiego, nasce nel Regno Unito come conseguenza degli studi di E. Jaques e del Tavistock Institute, ripresi a metà degli anni Ottanta per la preoccupazione del governo circa la scarsa competitività internazionale dell industria britannica; esso non ha equivalente in Italia. Di fatto nel 1985 inizia, nel Regno Unito, la revisione nazionale delle qualifiche professionali (vocational qualifications) e negli anni successivi vengono istituiti i due sistemi delle NVQ (National Vocational Qualifications) e delle GNVQ (Government National Vocational Qualifications); queste ultime sono assegnate da istituzioni scolastiche (schools) o universitarie (colleges), con lo scopo di fornire un educazione generale riferita ad una particolare area professionale. Nel 1990 fu costituito l Engineering Occupational Standard Group - EOSG con lo scopo di coordinare il lavoro delle quattro Industry Standing Conferences; nel 1996 tutti questi organismi sono stati riuniti nell Occupational Standard Council for Engineering - OSCEng. Ovviamente il lavoro à stato facile per le qualifiche di livello più basso, cioè per i primi tre livelli, e diviene sempre più difficile andando verso i livelli più alti. Vi è un legame fra gli occupational standards ed il sistema delle vocational qualifications, che potremmo tradurre con certificazione professionale; di fatto il primo ci dice quello che dovrebbe avvenire nel ruolo considerato, mentre la seconda precisa cosa il singolo individuo sia effettivamente in grado di fare. Evidentemente si tratta di un importante strumento di lavoro, in particolare nel campo dell ingegneria e costruzioni, che deve essere continuamente aggiornato; i criteri di riferimento (standards) possono essere usati per la redazione dei mansionari (job descriptions), per la certificazione di capacità individuali, per definire i contenuti di un ruolo, per determinare le necessità di addestramento e sviluppo. Essi inoltre, come abbiamo detto sopra, costituiscono la base per lo sviluppo del sistema di certificazione professionale (National Vocational Qualification - NVQ; Scottish Vocational Qualification - SVQ), il cui scopo è l identificazione della competenza professionale, definita come abilità di applicare le proprie capacità di conoscenza, comprensione, pensiero e pratica per ottenere l effettiva prestazione al livello richiesto dal ruolo, compresa la capacità di risolvere le difficoltà (problem solving) e di essere abbastanza flessibile per affrontare la variabilità delle situazioni. A differenza di quanto abbiamo detto sopra per i titoli di studio, in questo caso vi deve essere un legame diretto e continuamente aggiornato fra quanto gli standards offrono e ciò che le aziende richiedono; il processo di sviluppo degli standards deve partire dall identificazione dei ruoli e delle relative responsabilità nel settore considerato per identificare successivamente le prestazioni normali che devono essere ottenute e le relative capacità e conoscenze. 16/07/03 Pag. 10/ 14
11 In definitiva, un titolo di studio dovrebbe garantire il possesso del livello culturale e delle conoscenza teoriche e tecniche necessarie (know how), mentre la N/SVQ dovrebbe garantire l effettiva capacità di eseguire la prestazione (can do). Le N/SVQ sono state definite come uno dei più importanti risultati ottenuti dal sistema industriale e commerciale britannico per decenni; esse non hanno lo scopo di sostituire i titoli accademici, bensì devono affiancarsi ad esse per migliorare la qualità del sistema globale del lavoro, in tutti i settori. I vantaggi che si possono ottenere dall introduzione del sistema sono: per i singoli, di dimostrare le proprie competenze, vedere un chiaro percorso per lo sviluppo della proprie carriere e professionalità e di migliorare la propria appetibilità sul mercato del lavoro; per i gruppi, di poter più facilmente essere multi disciplinari ed equilibrati nello stesso tempo e di poter dimostrare la competenza del gruppo stesso; per le aziende, di potersi impegnare in maniera chiara e determinata nella formazione, di identificare chiari percorsi di carriera e professionali, di assicurare la qualità delle prestazioni, di dimostrare la competenza ed utilizzarla come fattore di competizione, di facilitare la selezione; per i clienti ed i committenti, di misurare la competenza e la professionalità prima e non solo a fatto compiuto, di poter avere un criterio di determinazione del valore delle prestazioni ottenute e di ottenere garanzia della qualità. Si deve notare inoltre che in molte professioni, fra cui la nostra, non tutte le capacità necessarie possono essere acquisite sui banchi universitari, ma molte di esse derivano dall esperienza lavorativa; uno dei vantaggi principali della certificazione e delle norme d impiego è favorire la mobilità a tutti i livelli, particolarmente importante in un settore come l ingegneria e le costruzioni. La stratificazione in 5 livelli, ancorché discutibile, è ormai accettata in tutta l Unione Europea, Possiamo, a titolo di esempio, schematizzare la congruenza delle NVQ con vari titoli accademici o scolastici: N.V.Q. Titoli britannici Titoli continentali Level 1 Foundation GNVQ Level 2 Level 3 Intermediate GNVQ Advanced GNVQ A Level As Level Maturità Baccalaureat International Baccalaureate European Baccalaureate Laurea 7 Level 4 Academic degrees Vocational degrees Level 5 Post graduate degrees or Diplomi post-universitari diplomas In tabella è riportata una comparazione dei livelli delle NVQ; è interessante confrontarla con i livelli di lavoro in precedenza definiti da Jaques; di fatto è possibile identificare nel Regno Unito una scuola di pensiero organizzativo che ha le sue origini nel progetto Glacier degli anni Cinquanta e negli studi di Jaques, Brown e di altri esponenti del Tavistock Institute, è continuata con Rowbottom e Billis ed ha dato origine ai progressi attuali. Livello 5 (strategico, congruente con un titolo di Livello 4 (prevalentemente operativo, congruente con Livello 3 (operativo, congruente con titoli di 7 Nel Regno Unito si ottiene una laurea (degree) con un corso universitario triennale; questo criterio non è sempre accettato, anche se tende a generalizzarsi in Europa. 16/07/03 Pag. 11/ 14
12 studio post-universitario) un titolo di studio universitario) Project management, lev. 5 Project management, lev. 4 (nella terminologia americana corrisponde al Project Director) (*) ancora da definire, Cost Engineering potrebbe essere Total Cost Management Estimating Planning studio superiori non universitari) Project Control, lev. 4 Project Control, lev. 3 Management, lev. 5 Management, lev. 4 Management, lev. 3 Procurement Design Ricordiamo che mentre le Associazioni utilizzano il termine certificazione (certification) l ECITB (Engineering & Construction Industry Training Board) e gli altri enti autorizzati al rilascio delle NVQ parlano di qualificazione (qualification). Esiste ancora in questo campo una certa confusione terminologica che, almeno a livello europeo, dovrebbe comunque essere sistemata. D.3. La certificazione professionale nell ingegneria economica (total cost management) in ambito ICEC a) Certified cost engineer La certificazione professionale nel campo dell ingegneria dei costi è rilasciata, nelle varie nazioni, da associazioni professionali nazionali secondo una procedura stabilita dall associazione stessa ed accreditata dall ICEC - International Cost Engineering Council. I certificati ICEC hanno normalmente validità quinquennale, sono rilasciati inizialmente per titoli (accademici e professionali) ed esami e sono rinnovati in base ai titoli professionali ed all attività di aggiornamento professionale e formazione continua. b) Esperto in Ingegneria Economica (AICE) Il brevetto di esperto in ingegneria economica è rilasciato dall AICE - Associazione Italiana d Ingegneria Economica con una procedura ed in base ad un corpo delle conoscenza accreditato dall ICEC. L AICE e l Università Bocconi promuovono altresì un Corso di Ingegneria Economica che, sempre secondo uno standard ICEC, ha una durata di 210 ore circa, suddivise in vari moduli. c) Praticante in Ingegneria economica (AICE) Il brevetto di secondo livello è stato introdotto dall AICE, che ne ha ottenuto l accreditamento ICEC nel Esso ha lo scopo di conferire una qualificazione ai giovani professionisti laureati che iniziano l'attività nel campo dell'ingegneria Economica nonché a quei professionisti, dotati di titolo di scuola superiore ad indirizzo tecnico, che esercitano la loro attività, a livello subordinato, nel campo stesso. d) Il sistema inglese: project control N / SVQ Le N/SVQ che ci riguardano sono le due relative al project management, rispettivamente al quarto ed al quinto livello e quella relativa al project control di quarto livello. Per quanto concerne le N/SVQ relative al project control, sono state identificate per il momento tre qualifiche di quarto livello, che corrisponde nell uso corrente ad un senior engineer, senior technician o ad un membro a pieno titolo delle principali 16/07/03 Pag. 12/ 14
13 associazioni professionali. Sono previste, tuttavia, ulteriori qualifiche che tengano conto degli sviluppi di carriera. Le qualifiche vengono concesse, secondo una procedura determinata e sotto il controllo di una commissione nominata da ACostE ed ECITB, in base alla relazione di un membro giudicante o Certificatore (Assessor) il cui lavoro può essere soggetto a verifica dettagliata da parte di un Verificatore ) Verifier D.4. Altri sistemi di certificazione a) Il sistema IPMA L International Project Management Association, di cui fa parte la Sezione di Project Management dell ANIMP, ha una certificazione in 4 livelli: Project (Programme) Director: capacità di dirigere l insieme dei progetti di un impresa o un programma complesso. Project Manager:capacità di gestione di progetti complessi Project Management Professional: capacità di gestione di progetti semplici o di parti di progetti complessi Project Management Practitioner: conoscenza dei metodi di gestione di progetto b) Il sistema AIPM Certificazione in tre livelli: Member of the Project Team, Project Manager, Project Director. c) Il sistema PMI Il Project Management Institute prevede un solo livello di certificazione (Project Management Professional PMP) per il quale sono richieste una formazione universitaria almeno quadriennale con 3 anni (4500 ore) di esperienza, oppure 5 anni (7500 ore) d esperienza ed il superamento di un esame. Il titolo ha validità triennale. E. Proposta di un modello È nostra opinione che non sia compito della scuola o delle università dare un istruzione a misura d azienda, bensì dare una solida base culturale che permetta il successivo adeguamento alle diverse e mutevoli esigenze delle aziende; compito della formazione, a cura delle aziende o delle associazioni professionali e di categoria, sono l addestramento iniziale e l adeguamento continuo della professionalità. Nel Regno Unito è prassi normale, anche per le piccole e medie aziende, prevedere un percorso formativo per i neo-laureati (graduate training schemes), mentre alcuni grandi gruppi italiani che pur avevano questa lodevole abitudine hanno soppresso i cosiddetti corsi base per ridurre, almeno in apparenza, i costi; si tratta comunque di una possibilità praticata solo da alcuni grandi gruppi e poco nota alle piccole e medie aziende. In sede europea, si dovrà giungere progressivamente ad una riforma degli studi superiori ed universitari, che sia una continuazione e non una rottura con la grande tradizione di studio che parte dalle scuole palatine e cattedrali e dalle università medioevali. Ricordiamo infine la validità e l attualità del sistema medioevale, con i tre gradi accademici di baccalaureatus corrispondente ad un corso di studi organico e completo, magister conferito da corsi di integrazione o di perfezionamento, doctor corrispondente a percorsi di studi originali e di alto livello; il dottorato era considerato titolo di alto livello, al punto che, nel XVII secolo, esso dava in diverse stati europei diritto alla nobiltà personale. 16/07/03 Pag. 13/ 14
14 Dovrebbe essere invece compito del tirocinio e della formazione, a cura di aziende o di associazioni professionali, ma comunque di struttura ed iniziativa non pubblica anche se soggetta a norme e criteri di controllo, garantire con programmi di certificazione sia le abilitazioni professionali che l idoneità alla copertura di posizioni aziendali normalizzate, eventualmente articolando queste abilitazioni o idoneità in vari livelli corrispondenti ai vari livelli di esercizio della pratica professionali o ai vari gradi della gerarchia aziendale. 16/07/03 Pag. 14/ 14
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