Sicurezza su Internet.

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1 Sicurezza su Internet Avv. Federica Rosato Avv. Francesca Braglia

2 I social network I Social Network sono «piazze virtuali, cioè dei luoghi in cui via internet ci si ritrova portando con sé e condividendo con altri fotografie, filmati, pensieri, indirizzi di amici e tanti altri» (estratto da Guida Garante privacy IT, Giugno 2009).

3 Cos è Facebook Facebook è un social network attraverso il quale le persone possono tenersi in contatto scambiandosi messaggi (pubblici o privati) e condividendo opinioni, fotografie, video...

4 Cos è Ask.fm Ask è un social network strutturato attraverso un meccanismo di domanda e risposta. I ragazzi possono farsi delle domande tra di loro (anche in anonimo) o rispondere a delle domande poste in automatico dal social stesso.

5 Iscriversi ad un social (es. Facebook)

6 Clausola licenza d uso Facebook da «condizioni d uso» Facebook

7 La responsabilità genitoriale: normativa Art. 30, I comma, Cost: E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Art. 147 c.c. prevede l'obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto delle capacità, dell'inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli. Art c.c.: Il padre e la madre o il tutore, sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori non emancipati o delle persone soggette alla tutela, che abitano con essi. La stessa disposizione si applica all'affiliante. I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza. Le persone indicate dai commi precedenti sono liberate dalla responsabilità soltanto se provano di non avere potuto impedire il fatto.

8 Giurisprudenza La responsabilità genitoriale non viene meno con l approssimarsi della maggior età allorquando invece la personalità del minore è ancora fragile (nel senso di indefinita ) ed egli conserva l inattitudine a dominare i propri istinti (Cass /2009). A nulla contano, tra l altro, le esperienze lavorative eventualmente vissute dal minore (V. Cass. 9556/2009). La mancanza di coabitazione tra uno dei genitori ed il figlio minore infradiciottenne a seguito di separazione giudiziale e di affidamento della prole all altro genitore non esonera il primo per i fatti illeciti commessi dal minore, specialmente quando si tratti di colpa per carenza di educazione ed egli abbia intrattenuto rapporti costanti con il discendente (Trib. Milano ).

9 Concetti fondamentali A) La libertà manifestare pensiero non è illimitata (Art. 21 Cost.); B) ad internet si applicano le stesse norme del mondo fisico; C) su internet non so con chi sto parlando; D) su internet non esiste l anonimato; E) internet non è uno spazio personale digitale inaccessibile agli altri; F) i contenuti che ho immesso sulla rete sono destinati a rimanervi potenzialmente per sempre.

10 Quando il minore parla di sé Deve sapere che: 1. La privacy su internet non esiste. Motivi a. La Condivisione a. Licenze d uso 2. Non è possibile avere la certezza di aver eliminato un contenuto da internet

11 Consigli (quando il minore parla di di sé) 1. Utilizzare bene gli strumenti privacy messi a sua disposizione dai Social;

12 Consigli (quando il minore parla di sé) 2. Non caricare contenuti che non si vorrebbero vedere on line per sempre; 3. Prima di pubblicare qualcosa, chiedersi sempre: Scriverei quello che sto per pubblicare sulla porta di tutte le classi di tutte le scuole del mondo con un pennarello indelebile? Al mio nuovo ragazzo/a piacerebbero le foto che ho caricato? Se un professore o un familiare potesse venire a conoscenza del contenuto che sto per pubblicare (foto, commento ), lo caricherei comunque online? Il giorno in cui cercherò un lavoro, le foto che ho pubblicato sui social e i post che ho condiviso potrebbero danneggiarmi?

13 Un caso di cronaca ( N64970.html)

14 Quando il minore parla degli altri Codice penale Codice civile Legge sul diritto d autore Codice privacy Legge 654/1975 Costituzione Norme comunitarie e internazionali

15 I casi (ingiuria e diffamazione) Caso 1: Tizio scrive sulla bacheca di Facebook di un suo amico affetto da balbuzie che dovrebbe fare degli esercizi per cominciare a farsi capire. Caso 2: Tizio ricopia la medesima frase sul suo blog, citando espressamente il nome del suo amico con il disordine della parola.

16 Ingiuria e diffamazione (profili civilistici) Tribunale di Monza, Sezione IV civile, Sentenza 2 marzo 2010, n Tizia, portatrice di una particolare tipologia di strabismo, intrattiene una relazione sentimentale con Caio. Il ragazzo, assillato dalle continue attenzioni della donna, scrive, sotto ad una foto di facebook che li ritrae insieme, un messaggio, con il quale infierisce sull aspetto fisico della giovane, ledendo, in tal modo, la reputazione, l onore ed il decoro della ragazza. Tizia si rivolge al Giudice civile per ottenere il risarcimento del danno morale soggettivo o comunque del danno non patrimoniale subito in conseguenza di tale messaggio. Il tribunale di Monza, dopo aver evidenziato che, nel caso di specie ci sia un evidente lesione di diritti e valori costituzionalmente garantiti (la reputazione, l onore, il decoro della vittima) e provate le conseguenti indubbie sofferenze inferte all attrice ha condannato Caio - al pagamento a favore di Tizia della somma di ,00 oltre agli interessi legali dalla data del fatto al saldo; - al pagamento delle spese processuali in favore di parte attrice, liquidate nella misura di 4.400,58 (di cui 186,58 per esborsi, 1.214,00 per diritti ed 3.000,00 per onorari), oltre spese generali, IVA e CPA come per legge.

17 Il caso (c.d. stalking) Caso 3: Tizio scrive alla ex fidanzata, Caia, dei messaggi nella chat di Facebook del seguente tenore: «ti renderò la vita difficile!», «alla fine di tutto questo riderò solo io», «sarò il tuo incubo te la farò pagare». Inoltre, la etichetta come una ragazza di facili costumi sulla mia bacheca. Caia è terrorizzata: non vuole più uscire di casa.

18 Il caso (pornografia minorile) Caso 4: Tizia pubblica tramite Facebook la foto di una compagna di scuola minorenne nuda.

19 Un caso di cronaca

20 Il caso (istigazione all odio razziale e propaganda di idee razziste) In particolare, sono stati condannati per aver diffuso messaggi, volantini, immagini, video e registrazioni audio, inerenti a tematiche identitarie, al negazionismo dell'olocausto e alle adozioni internazionali, caratterizzati dalla superiorità della razza bianca, dal rancore nei confronti di chi aiuta gli immigrati, dei giornalisti che criticano coloro che plaudono alle SS, degli ebrei, dei rom, degli appartenenti alle forze dell'ordine e alla magistratura.

21 La privacy Pillole di Privacy: Dato personale: qualunque informazione che consenta di indentificare una persona. N.B. Dati sensibili: ossia quei dati personali idonei rivelare l origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l adesione ai partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale. Trattamento dei dati: tutte le operazioni che normalmente vengono poste in essere nell utilizzo di un social network, incluse la comunicazione e diffusione di dati.

22 La privacy Se i dati personali vengono raccolti per poi diffonderli o comunicarli sistematicamente a terzi, occorre: - la c.d. informativa privacy; - il consenso del titolare dei dati. da «condizioni» Facebook

23 Il caso (Art. 10 c.c., artt. 96 e 97 l.d.a.) Caso 5:

24 Consigli (quando il minore parla degli altri) Quando si pubblica qualcosa che riguarda altri usare le stesse cautele che si utilizzerebbero pubblicando i propri dati. Inviare messaggi privati in forma privata. Citare negli spazi pubblici esclusivamente persone che possono intervenire. Non pubblicare mai foto o filmati raffiguranti persone riconoscibili che non hanno prestato il consenso. Taggare gli amici quando si pubblica una foto dove vengono ritratti per permettere loro di sapere dove sono stati pubblicati.

25 Quando gli altri parlano del minore: il cyberbullismo Il cyberbullismo comprende tutte le forme di prevaricazione e prepotenze tra coetanei, messe in atto tramite mezzi elettronici (come l , la messaggistica istantanea, i blog, i cellulari e/o i siti web), allo scopo di ferire, deridere, minacciare la vittima.

26 PENALI: I comportamenti qui descritti sono penalmente perseguibili. A seconda delle condotte poste in essere possono integrarsi, tra gli altri, i reati di: Ingiuria Stalking Diffamazione Istigazione all odio razziale Propaganda di idee razziste Pornografia minorile CIVILI: Risarcimento del danno Le conseguenze legali

27 Come aiutare il minore vittima di cyberbullismo Dialogare con il proprio figlio; Accompagnarlo nella corretta gestione degli strumenti messi a disposizione dai social per segnalare contenuti inappropriati, offensivi, volgari; Rivolgersi alle autorità: Carabinieri o Polizia; Per segnalare un abuso od avere informazioni chiamare il numero verde o scrivere a bullismo@istruzione.it.

28 False identità online Il reato di sostituzione di persona: Art. 494 c.p.: «Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all'altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica con la reclusione fino a un anno». (V. Cass. Pen. Sezione III, 15 dicembre 2011, n )

29 L L indirizzo è come un numero di telefono: è un dato personale che identifica un determinato soggetto. In quanto dato personale, deve essere trattato: in modo lecito e corretto; per scopi determinati.

30 L come una cartolina Tre le principali motivazioni: 1) Problemi di privacy dovuti a mancate accortezze nella gestione delle credenziali. 2) Il contenuto della mail, potrebbe essere divulgato dal ricevente (che, naturalmente, dovrà rispondere degli eventuali danni che cagiona con il suo comportamento). 3) Non è improbabile che vi siamo lacune di sicurezza anche nei sistemi di protezione creati dagli ISP stessi.

31 Reati informatici Art. 615 ter c.p. (Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico); Art. 615 quater c.p. (Detenzione e diffusione abusiva di codici d accesso a sistemi informatici o telematici); Art. 615 quinquies c.p. ( Diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico).

32 Grazie per l attenzione! Avv. Federica Rosato Avv. Francesca Braglia Per ogni dubbio o chiarimento scriveteci a: info@studiolegalerb.it