Verso un turismo sostenibile Il marchio Ecolabel UE applicato alle strutture ricettive. Promozione delle certificazioni ambientali in Emilia-Romagna
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1 Verso un turismo sostenibile Il marchio Ecolabel UE applicato alle strutture ricettive Promozione delle certificazioni ambientali in Emilia-Romagna Patrizia Bianconi Servizio valutazione impatto e promozione sostenibilità ambientale Regione Emilia-Romagna Bologna, 23 maggio 2017
2 Cosa fa la regione La Regione Emilia-Romagna da sempre promuove la diffusione nel tessuto regionale dei principali strumenti di certificazione di processo e di prodotto attraverso una serie di iniziative che spaziano: dallo sviluppo di strumenti operativi per facilitare l adesione a schemi di certificazione alla promozione e la sensibilizzazione per garantire continuità nella divulgazione e nella conoscenza sullo stato di diffusione degli strumenti volontari nel panorama regionale e per presentare le novità nel panorama europeo (redazione di una Newsletter periodica); 2
3 Cosa fa la regione al sostegno ad iniziative di Networking per diffondere e valorizzare le organizzazioni emiliano-romagnole impegnate per una gestione sostenibile dei propri processi o per "griffare" i propri prodotti/servizi attraverso le certificazioni di prodotto; alla valorizzazione delle esperienze regionali attraverso l organizzazione di meeting e convegni o fornendo supporto alla presenza regionale ad eventi ed occasioni fieristiche e lo studio dei nuovi schemi di certificazione (Made Green in Italy) 3
4 LE POLITICHE REGIONALI PER l EMAS L Emilia Romagna ha mosso i primi passi, quasi in modo pionieristico, nella promozione e diffusione degli strumenti economici volontari quali l EMAS e le ISO dal 1995; L impegno costante nel tempo in termini di informazione ma soprattutto di incentivi (Piano di Azione Ambientale ; ; ) ha creato una nuova mentalità tra le imprese e la Pubblica Amministrazione e il risultato è che la regione Emilia Romagna è ancora oggi tra le regioni a più alto numero di imprese EMAS ed ISO 14001; in aggiunta a ciò la regione ha utilizzato anche un altra forma di amministrazione sussidiaria, ossia gli accordi volontari dove in modo ancora più chiaro, trasparente ed efficiente si utilizza la convenienza privata per perseguire un interesse collettivo; esempi in questo senso sono i progetti pilota fatti con accordi volontari del distretto della ceramica (2000), del distretto della chimica di Ferrara (2005) e della chimica di Ravenna (2002). In entrambi i casi, il coinvolgimento delle imprese nel raggiungimento di certificazioni ambientali ha quale contropartita un beneficio amministrativo, politico territoriale e sicuramente economico gestionale. 4
5 Incentivi economici Semplificazioni amministrative Dimensionamento impianto per VIA (incremento dimensionale +30% per l applicazione della VIA in caso di ampliamento e riduzione spese istruttorie) Riduzione degli oneri, spese o tariffe relativi ad ispezioni, controlli e istruttorie Riduzione costi controlli Cosa fa la regione Riduzione garanzie fideiussorie (es. rifiuti, bonifiche, attività estrattive semplificazione dei controlli ambientali (emissioni atmosferiche, AIA, scarichi sostanze pericolose) L R 28 ottobre 2016, n. 18 -Testo Unico Per La Promozione Della Legalità e per la Valorizzazione della Cittadinaza e dell'economia Responsabili : Art. 14, comma 8 La Regione promuove e valorizza comportamenti eticamente corretti delle imprese e delle filiere di produzione, dando valore ai sistemi di certificazione di qualità delle imprese sia in ambito di responsabilità sociale che di tutela dell'ambiente. Sono comunque fatte salve le disposizioni che regolano i finanziamenti europei. 5
6 Qualche dato.. Le tendenze in atto in Emilia Romagna ricalcano sostanzialmente la situazione nazionale. La diffusione della certificazione ambientale ISO rimane stazionaria con siti certificati (+ 2% rispetto al 2015), mentre EMAS continua a decrescere (passa da 165 a 155 registrazioni, pari ad un calo del 6% rispetto al 2015). In Emilia Romagna il numero degli abbandoni continua a superare il numero delle nuove organizzazioni registrate e questa tendenza negativa, che ha fatto contare 75 cancellazioni negli ultimi 5 anni concentrate soprattutto nel settore agroalimentare, trova spiegazione nei costi elevati per il mantenimento della registrazione EMAS. 6
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9 Qualche dato.. Sul fronte delle certificazioni di prodotto, la nostra regione mantiene il primato per la dichiarazione ambientale di prodotto - EPD (con 97 certificati rappresentanti il 46% del totale nazionale e un incremento annuo del 18%) grazie a grandi marchi operanti nel settore agroalimentare. È la seconda regione per numero di prodotti certificati con Ecolabel (22 licenze distribuite equamente nel settore ceramico e chimico, pari ad un calo del 12% nell ultimo anno) e si conferma tra le prime dieci postazioni della classifica nazionale per diffusione di certificazioni forestali, con 167 certificati di catena di custodia FSC (+2,4% rispetto al 2015) e 57 certificati di catena di custodia PEFC (+9% rispetto al 2015). 9
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11 Certificazioni e GPP Dal 2 Febbraio 2016, con l approvazione della Legge n. 221 del 28 dicembre 2015 (detta "Collegato Ambientale"), le Pubbliche amministrazioni sono obbligate ad applicare i Criteri Ambientali Minimi, almeno nelle specifiche tecniche e nelle clausole contrattuali, in percentuali variabili di ogni importo di gara in base alla categoria dell appalto; tale obbligo è stato successivamente recepito all articolo 34 del nuovo Codice Appalti (D.lgs 18 aprile 2016, n. 50). Alla luce di questa novità introdotta dalla normativa nazionale che regolamenta gli appalti e le concessioni si apre un nuovo orizzonte anche per le certificazioni ambientali che diventano determinanti in fase di verifica dell offerta 11
12 Il nuovo codice appalti da una parte dà maggiore rilievo alle imprese certificate attraverso disposizioni che hanno delle ricadute dirette sugli operatori economici come ad esempio: la riduzione della garanzia fideiussoria per la partecipazione alla procedura (art. 93 comma 7) e l esplicito richiamo alle eco-etichettature come mezzo di prova della conformità (ai sensi degli articoli 69 e 95); offre maggiori garanzie alle stazioni appaltanti attraverso disposizioni che consentono di richiedere elevati requisiti per le certificazioni, come ad esempio che la prova del rispetto dei requisiti ambientali sia data con un certificato in corso di validità e rilasciato da un ente terzo accreditato (ai sensi degli articoli 69 e 82). 12
13 Decreto Legislativo 19 aprile 2017, n. 56 La novità di maggior interesse per il GPP si trova all Art. 34 (Criteri di sostenibilità energetica e ambientale), che nel quale è introdotto l obbligo di applicazione dei Criteri Ambientali minimi tout court, poiché vien fatta cadere la formula secondo cui i CAM si devono applicare su di una percentuale del valore a base d asta, ed è sostituito il comma 3 con il seguente L obbligo di cui ai commi 1 e 2 si applica per gli affidamenti di qualunque importo, relativamente alle categorie di forniture e di affidamenti di servizi e lavori oggetto dei criteri ambientali minimi adottati nell ambito del citato Piano d azione. 13
14 Il Piano di Azione della Regione Emilia Romagna per lo sviluppo del Green Public Procurement (GPP) La Regione Emilia Romagna sulla base di quanto previsto dalla Legge Regionale n. 28 del 2009 Si è dotata di uno Strumento di Attuazione Piano di azione per la sostenibilità ambientale dei consumi pubblici in Emilia-Romagna Piano D.A.R. n. 91 del 2012 Green il 30% degli acquisti Piano D.A.R. n.108 del 2017 art. 34 Nuovo Codice Appalti e 50%
15 Dal 2013 al 2015: Cosa è stato fatto Introduzione dei CAM in 36 bandi per l acquisizione di prodotti, servizi e lavori sia da parte di Intercent-ER sia da parte di altre Direzioni regionali (ad es. per il servizio di manutenzione del verde e il contratto di global service per gli immobili di proprietà regionale; etc.); Sviluppo e messa a disposizione di 5 strumenti tecnico operativi attraverso il web per elaborare e gestire procedure di d acquisto con criteri ecologici per beni, servizi e lavori; 55 azioni dimostrative di best pratices per promuovere nuovi modelli di consumo sostenibile; realizzazione di 14 incontri formativi/informativi per conoscere i contenuti e strumenti per adottare una strategia di GPP; realizzazione di 2 forum tematici con imprese di beni e servizi mirati alla discussione e allo scambio di informazioni con i soggetti interessati ai CAM; Protocollo d intesa siglato con ANCI Emilia Romagna per lo sviluppo del green public procurement nel territorio regionale;
16 Gli strumenti tecnico operativi Per implementare un percorso di GPP in un ente Linee Guida Scheda di monitoraggio Ceck list per verificare lo stato di attuazione del GPP 202 download Per facilitare l adozione dei criteri ambientali minimi negli acquisti Toolkit Schede sintetiche dei CAM Strumenti operativi (etichette ecologiche; SGA; etc) 2000 download Per adottare comportamenti virtuosi in ufficio Vademecum 55 azioni e best pratices 1305 download Per approfondire il quadro normativo Sito web Rassegna della normativa europea, nazionale e regionale nella sezione documenti del sito web accessi /anno Per accedere alla mercato elettronico MEPA di CONSIP Corso e-learning Video simulazione MEPA Moduli per la costruzione di bandi per beni servizi e lavori 104 iscritti
17 Il nuovo Piano gli obiettivi strategici Accompagnare l adozione dei nuovi obblighi normativi e agire su alcune criticità riscontrate nel precedente piano Consolidare e rafforzare la formazione e la comunicazione; Agevolare e promuovere l applicazione dei CAM anche nelle procedure connesse all utilizzo dei fondi comunitari; Supportare le stazioni appaltanti nella predisposizione e adozione dei criteri ambientali e sociali nelle proprie iniziative di gara; Coinvolgere maggiormente le associazione di categoria degli operatori economici nel processo di diffusione e promozione dei CAM agli associati; Promuovere diffusione dei CAM anche presso altre tipologie di amministrazioni (enti parchi; l università; gli enti di ricerca e le società partecipate regionali); Applicare, perfezionare, estendere e consolidare un sistema di monitoraggio (compresi gli acquisti effettuati con i fondi comunitari); Promuovere l uso di strumenti di valutazione del costo dei prodotti lungo il ciclo di vita;
18 Il nuovo Piano gli obiettivi operativi 1. Accrescere le competenze degli addetti agli acquisti della Regione e più in generale di tutti gli Enti pubblici soggetti al nuovo Codice degli Appalti: formazione e informazione 2. Sensibilizzare e diffondere buone pratiche di acquisto e consumo attraverso il coinvolgimento dell università; enea; enti parchi; ASL; etc. 3. Promuovere l applicazione dei criteri ambientali nella normativa, nella programmazione e negli strumenti di pianificazione regionali e locali 4. Incentivare l innovazione attraverso il ricorso ad appalti pre-commerciali (sperimentazione in ambito di progetti di R&S) 5. Sviluppare progetti speciali nel settore dei lavori (Edilizia; Energia ) 6. Incentivare l adozione dei CAM negli acquisti e nei bandi di finanziamento attraverso la partecipazione a programmi comunitari
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