GARA LOTTO UNICO ATO REGIONALE TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
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1 REGIONE TOSCANA GARA LOTTO UNICO ATO REGIONALE TRASPORTO PUBBLICO LOCALE RELAZIONE CONGRUITA (NOTA METODOLOGICA)
2 Regione Toscana Area Trasporti 28/10/2014 2/15 1 Premessa Il processo per la definizione del lotto unico regionale e la normativa di riferimento Congruità prodotto/risorse Attribuzione delle risorse Articolazione delle percorrenze e costi di produzione Il sistema tariffario Stima Ricavi Andamento dei ricavi nel triennio rilevati dall osservatorio trasporti Corrispettivo e congruità prodotto/risorse
3 Regione Toscana Area Trasporti 28/10/2014 3/15 1 Premessa Il documento descrive sinteticamente le fasi progettuali che hanno caratterizzato la definizione della struttura dei servizi del lotto unico regionale ed ha l obiettivo di dimostrarne la congruità fra prodotto richiesto e risorse individuate a base d appalto. Saranno descritte le azioni e le procedure che hanno portato alla definizione della struttura dei servizi assegnati al lotto e saranno richiamati gli atti maggiormente significativi relativamente agli aspetti economici, in particolare: Definizione dei servizi da inserire nel lotto; Definizione delle risorse destinate alla copertura dei corrispettivi per servizi (risorse Regione e risorse EE.LL.); Definizione del sistema tariffario e conseguente stima dei ricavi; Analisi della congruità prodotto-risorse del progetto. N.B. Il documento Finalità ed Obiettivi segnala la specificità dell'area Fiorentina riguardo alla prevista realizzazione della linea 2 e 3 della Tramvia. La coincidenza di questa fase realizzativa col primo periodo di affidamento della Concessione, richiede una particolare flessibilità organizzativa, per rispondere sia alle continue variazioni di rete obbligate dalle cantierizzazioni sia alle riorganizzazioni permanenti delle stesse reti all entrata in esercizio delle linee tramviarie. L'equilibrio economico della concessione é, in questa situazione di difficile determinazione per quanto riguarda i tempi, rinviato ad una specifica previsione del contratto da attuarsi in corrispondenza dell'effettiva entrata in esercizio delle linee tramviarie. Le simulazioni fornite dal Comune di Firenze dimostrano per la concessione un sostanziale mantenimento dell equilibrio economico della Concessione anche negli scenari con le due linee tramviarie in esercizio. In caso di eventuali squilibri si potrà intervenire con la leva tariffaria secondo quanto previsto dal protocollo Regione Comune FI sull integrazione della rete tram-bus. 3
4 Regione Toscana Area Trasporti 28/10/2014 4/15 2 Il processo per la definizione del lotto unico regionale e la normativa di riferimento Le fasi che hanno caratterizzato il processo per la definizione della struttura del lotto unico regionale sono sostanzialmente riconducibili alle seguenti fasi: legge di riforma; conferenza dei servizi regionali di TPL; coordinamento con previsioni DPCM dell' 11 Marzo 2013, pubblicato sulla G.U. n. 148 del 26 Giugno La legge di riforma Il processo che ha portato alla definizione di un lotto unico di gara strutturato su un ambito ottimale di livello regionale è stato avviato con LR. 29 dicembre 2010, n. 65 "Legge Finanziaria per l'anno 2011", pilastro di tutta la riforma avviata dalla Regione nella materia del trasporto pubblico locale. Gli obiettivi della riforma, nata anche per una risposta alle azioni di spending review intraprese dallo stato nel settore sono orientati a perseguire una migliore offerta dei servizi in termini di efficacia e di efficienza attraverso una nuova "governance" dell'intero sistema coerente con le esigenze di razionalizzazione e industrializzazione del settore. Con l istituzione, operata dalla LR 65/2010 art.84, di un unico ambito territoriale ottimale e la previsione dell espletamento di un unica gara di livello regionale su un arco temporale di almeno 9 anni, si pongono le basi per la ricerca di un partner industriale, strutturato, in grado di realizzare un buon piano per garantire il necessario miglioramento dell efficienza produttiva. La LR 65/2010 ha rivisitato anche la LR. 31 luglio 1998, n. 42, che rappresenta la norma quadro regionale del settore del tpl. La conferenza dei servizi L'articolazione del processo che conduce al momento decisionale più significativo da un punto di vista tecnico e politico, ossia la Conferenza di servizi regionale, è caratterizzato dall adozione di una successione di atti che hanno indicato i contenuti e gli elementi essenziali del progetto di rete e gli elementi di supporto al progetto per delineare i termini dell'espletamento della gara, nel dettaglio quelli significativi per gli aspetti che possono avere conseguenze ai fini della sostenibilità economico finanziaria: 4
5 Regione Toscana Area Trasporti 28/10/2014 5/15 delibera G.R. 782 del 12/09/2011 approvazione al documento preliminare della conferenza dei servizi che detta primi indirizzi progettuali omogenei agli enti locali per la strutturazione della nuova rete dei servizi; delibera G.R. 134 del 20/02/2012, approvazione del documento tecnico di sintesi progettuale e di risorse programmatiche necessarie per i servizi da assegnare con gara; delibera G.R. n. 492 del 4/06/2012. E' il documento di indirizzo tecnico e di impegno fra le parti per l'effettivo svolgimento della gara dei servizi; delibera G.R. n. 493 del 4/6/2012 poi integrata dalla delibera G.R. 612 del 10/7/2012 ha approvato i primi indirizzi per la gara del TPL del lotto unico regionale; delibera G.R. del 6 agosto 2012 n. 721, analisi delle reti di TPL e individuazione degli ambiti di attuazione; relativamente allele linee regionali di collegamento fra i capoluoghi di provincia (linee autostradali), da indicazione in merito al livello di sevizio, considerato sostenibile, anche in assenza di corrispettivo e quindi indica di procedere con l affidamento tramite procedura di gara e conseguente attribuzione del diritto di esclusiva. Il DPCM 11 Marzo 2013 Elemento di novità non trascurabile ai fini della procedura è rappresentato dall'approvazione della Legge di Stabilità statale per il 2013 e dai DPCM attuativi che impongono alla Regione un cambiamento delle strategie di gara in conseguenza di un sostanziale mutamento dei criteri di riferimento per l'attribuzione delle risorse statali attraverso il neo costituito Fondo Unico (nazionale) Trasporti. Le strategie di gara vengono quindi adeguate alle prescrizioni del richiamato DPCM e con delibera G.R. n 129 del 27 febbraio 2013 si definiscono specifiche azioni per assumere il necessario coordinamento fra le disposizioni contenute nella Legge di stabilità dello Stato e dei successivi DPCM attuativi con i contenuti della gara per il lotto unico regionale. Passaggio importante la comunicazione, in Conferenza Permanente del documento di analisi dei costi standard e parametri produttivi di riferimento per la Regione Toscana, già adottato con Delibera 134/2012 e utilizzato per la ripartizione delle risorse in Conferenza. Parametri considerati anche per la presente analisi di congruità. In sostanza la gara viene articolata su due macro fasi, che tengono conto degli obiettivi imposti dal richiamato DPCM e denominate rispettivamente T1 e T2, prevedendo: 5
6 Regione Toscana Area Trasporti 28/10/2014 6/15 per il tempo T1, cronologicamente identificato come la fase di avvio del nuovo servizio, un livello di servizio sostanzialmente corrispondente all attuale (ca. 106,2 ml. Di km nel lotto unico regionale e 4 in lotti separati EE.LL.) ed un impegno economico fra Regione ed EE.LL. dedicate al lotto unico di ca. 255,1 milioni di per il tempo T2, cronologicamente individuato al 25 mese dalla stipula del contratto, un livello di servizio per una rete razionalizzata con ca. 98,5 ml. di km. Per il lotto unico regionale e c.a. altri 5 ml di km in lotti separati EE.LL per un impegno economico base dedicato al lotto unico fra Regione ed EE.LL. di ca. 236,2 milioni di ; La fase si chiude con la DGR 391 del 12/05/2014 e la definitiva formalizzazione degli esiti dell Intesa della Conferenza dei servizi e la presa d atto degli impegni finanziari degli Enti Locali per i servizi aggiuntivi e degli impegni regionali per i servizi da affidare, direttamente da parte degli Enti Locali, in connessione con la riorganizzazione delle reti sui territori. Nella stessa delibera si da atto dell individuazione di un livello tariffario adeguato ed omogeneo per il mantenimento dell equilibrio economico della gara. 6
7 Regione Toscana Area Trasporti 28/10/2014 7/15 3 Congruità prodotto/risorse 3.1 Attribuzione delle risorse Le risorse economiche per i servizi da mettere a gara sono state individuate, a seguito degli accordi tra tutti gli Enti coinvolti, in conferenza dei servizi del maggio 2012 e perfezionanti con le intese approvate nel maggio 2014 come descritte nella richiamata DGR 391 del 12/05/2014, tali accordi hanno determinato : Le risorse regionali destinate ai servizi da affidare in lotti separati dal lotto unico regionale, coerentemente con quanto disposto dalla L.R. 65/10 all art. 88 c.3; Le risorse degli EELL per la copertura degli oneri per i servizi aggiuntivi ricompresi nel lotto unico regionale; Le risorse regionali da destinare al lotto unico regionale, risulteranno invece determinate dalla differenza fra il fabbisogno (inteso come corrispettivo) individuato per il servizio e la quota impegnata dagli EELL per i servizi aggiuntivi. Per quanto riguarda la ripartizione delle risorse regionali per i lotti cosiddetti deboli, da assegnare separatamente dal lotto unico regionale e direttamente da parte degli EE.LL, si riporta la ripartizione per ambito territoriale approvata con D.G.R. 391/14: 7
8 Regione Toscana Area Trasporti 28/10/2014 8/15 Per quanto riguarda il corrispettivo a base d appalto (esclusa quindi la quota destinata ad integrare il programma di rinnovo del parco bus) del lotto unico regionale, questo è determinato per ciascuna annualità tenendo conto: dei principi e delle indicazioni Della comunicazione della CE (2012/C 8/02) causa Altmark C 280/00 ed in particolare di quanto riportato al punto 3 comma 43; della prevedibile gradualità del miglioramento dell efficienza (come richiesto dal richiamato DPCM); dei valori di riferimento riportati nel documento stima analitica quantitativa e aggiornamento delle componenti dirette del costo di produzione di cui alla Conferenza Permanente del TPL - 25 luglio 2013; delle stime sul costo di produzione del servizio per le funicolari di Certaldo e Livorno (Montenero) comunicate dai rispettivi Comuni. 8
9 Regione Toscana Area Trasporti 28/10/2014 9/ Articolazione delle percorrenze e costi di produzione L articolazione delle tipologie di servizio emerse dall intesa della conferenza dei servizi 2012 e dai perfezionamenti 2013, da realizzare nell arco dei undici anni, ha determinato i seguenti valori: Il costo di produzione per ciascuna annualità è individuato con riferimento a: Percorrenze per tipologia ed ambito di rete considerando le Velocità Commerciali rilevate per il documento proposto in conferenza dei servizi; Costi di produzione unitari, per tipologia ed ambito di rete, individuati, facendo riferimento al richiamato modello di Costi Economici Standardizzati, con i dovuti aggiornamenti; Costo di produzione del servizio funicolari, desunto dalla documentazione fornita dagli EE.LL. di riferimento. 9
10 Regione Toscana Area Trasporti 28/10/ / Il sistema tariffario La Conferenza Permanente ha già definito il livello tariffario, omogeneo per l intera Regione, tenendo in considerazione che dalle previsioni del DPCM per la quota premiale legata al rapporto ricavi/costi e la necessità di non scoraggiare l utenza con eccessivi aumenti tariffari. Queste considerazioni hanno determinato una gradualità nella previsione dei tempi di attuazione della manovra tariffaria, da attuarsi in due fasi, all affidamento e dopo 12 mesi. La struttura tariffaria è stata ripresa nel perfezionamento d intesa prevedendo per il tempo T1: Tariffa urbana base corsa oraria 1,20 Urbano Capoluogo 1,10 Urbano Minore; Tariffa urbana abbonamento mensile studente 24,00 ; Tariffa urbana abbonamento mensile base 30,00 ; Tariffa extraurbana come da intesa Conferenza Permanente. Nel testo dell intesa si da atto che tali livelli andranno comunque verificati ai fini della sostenibilità del piano economico e finanziario (P.E.F.), all atto dell affidamento. Da settembre 2015, al fine di ottemperare alle previsioni del DPCM e di assicurare l equilibrio economico per la rete a regime del nuovo affidamento, si provvederà (prima di procedere all'applicazione del livello tariffario contrattuale a regime) alla verifica dei livelli effettivi raggiunti dai ricavi a seguito delle azioni di miglioramento, definite nel contratto e intraprese nel primo biennio di vigenza dello stesso (con particolare riferimento al contrasto all evasione tariffaria, all incremento della velocità commerciale ed al graduale sviluppo della rete); in esito a tale verifica, si dovrà, se necessario ed in modo omogeneo per l intera Regione, procedere all adeguamento delle tariffe. Si precisa che dal secondo anno di valenza contrattuale si terrà conto dell adeguamento inflattivo in base al tasso di inflazione reale, da applicarsi alle tariffe con periodicità pluriennale secondo le modalità definite nel contratto stesso. Si riporta di seguito la tabella con le tariffe base a regime: 10
11 Regione Toscana Area Trasporti 28/10/ /15 11
12 Regione Toscana Area Trasporti 28/10/ / Stima Ricavi La stima dei ricavi da traffico è stata effettuata partendo dal valore degli attuali ricavi dichiarati dalle Scarl toscane e raccolti dall Osservatorio Regionale, i dati presi a riferimento sono quelli raccolti dalle singole comunicazioni mensili del venduto trasmesse dalle aziende per il venduto nei tre anni 2011, 2012 e 2013 per singolo lotto attualmente esistente e differenziando i servizi urbani da quelli extraurbani. Inoltre sono stati elaborati le percentuali di variazione dei ricavi fra ciascuna coppia di anni ( , , ) in modo da avere un quadro generale delle dinamiche Ai fini della ripartizione dei ricavi provenienti dagli incassi del sistema tariffario integrato Pegaso, è stata calcolata la media annuale delle competenze di Trenitalia (e quindi anche del servizio di Trasporto Pubblico su gomma) rispetto a tutto il venduto Pegaso sia al 2012 (utilizzato per la simulazione del 2011) che al I ricavi attribuibili alle funicolari sono da considerarsi compresi nelle stime sia in ragione della vendita integrata di titoli aziendali, sia in ragione dell entità minima confronto con l errore di stima. Tali valori sono stati normalizzati e rielaborati sulla base della struttura tariffaria prevista all inizio dell affidamento e dopo 1 anno, al netto dei ricavi da assegnare alla tranvia Firenze Scandicci ed al netto dei ricavi da attribuire ai servizi fuori lotto (deboli altri EE.LL.). La stima dei ricavi da attribuire ai deboli, in assenza di indagini relative alle frequentazioni ed all origine/destinazione dei passeggeri e della conoscenza della tipologia dei titoli di viaggio previsti, è stata effettuata in funzione delle percorrenze sviluppate dai singoli lotti deboli ed assumendo per questi un ricavo di ca. il 20% rispetto ai costi valorizzati con la metodologia di cui al punto
13 Regione Toscana Area Trasporti 28/10/ / ANDAMENTO DEI RICAVI NEL TRIENNIO RILEVATI DALL OSSERVATORIO TRASPORTI. 13
14 Regione Toscana Area Trasporti 28/10/ /15 4 Corrispettivo e congruità prodotto/risorse La formulazione del modello CES non esplicita, considerandola inglobata, la quota di utile ragionevole, come prevista nel dettato della norma comunitaria di riferimento (Reg. CE 1370/2007 ) e dalla giurisprudenza comunitaria relativamente ad una impresa gestita in modo efficiente, considera però i ricavi altri e rileva potenziali margini di miglioramento dell efficienza in misura sensibile (8%). L applicazione del modello effettuata per la prima e la terza annualità di vigenza contrattuale (le annualità in cui si determinano livelli di prodotto differenziati) comporta valori di costo che, detratti i ricavi, determina corrispettivi pari: al tempo T ,00 dal tempo T ,00 Con riferimento a T1, il corrispettivo come sopra determinato risulta in linea con l attuale contribuzione ed è destinato a sostenere livelli di servizio pure analoghi. Se quindi si considera: la coerenza del modello con gli indirizzi europei per l individuazione delle compensazioni; l allineamento con gli attuali livelli di contribuzione; i miglioramenti di produttività realizzabili su un arco di vigenza contrattuale di 11 anni; l estrema variabilità del costo di produzione in rapporto al costo medio per addetto; l assolvimento delle condizioni di congruità fra risorse e prodotto è comunque assolta. A riprova della congruità, riferita all intera durata della concessione, considerando tutti gli aspetti di incidenza sulla sostenibilità della Concessione determinati dalla stessa durata, dal perseguimento del livello occupazionale ottimale (sempre in coerenza con il richiamato DPCM), dal rinnovo del parco bus richiesto, dal valore di subentro è stato sviluppato, con esiti positivi, un modello di Piano Economico Finanziario strutturato sulla base delle stesse linee guida fornite per la presentazione del PEF nell offerta economica. 14
15 Regione Toscana Area Trasporti 28/10/ /15 Il piano economico finanziario (PEF) è stato realizzato pensando ad una forma che valuti l idoneità della struttura economico finanziaria dal punto di vista del potenziale gestore del Trasporto Pubblico Locale della Regione Toscana (TPL). Assunto ciò, il PEF considera 3 dimensioni: Economica, attraverso la comparazione tra ricavi e costi attesi dalla realizzazione del progetto. L'analisi economica è diretta particolarmente a valutare la redditività della gestione caratteristica dell'investimento; Patrimoniale, mediante la composizione delle attività, da un lato, e delle passività e capitale netto, dall altro. L equilibrio patrimoniale riguarda sia la composizione degli impieghi tra immobilizzazioni e capitale circolante, sia delle fonti tra mezzi propri e di terzi; Finanziaria, con riguardo al confronto tra entrate e uscite monetarie. L analisi finanziaria vuole accertare il raggiungimento dell equilibrio di tesoreria, tale da assicurare il piano degli investimenti e il rimborso dei finanziamenti. Considerazioni sul prezzo unitario Rispetto ai valori unitari di prezzo per prodotto si ritiene di dover inserire dei limiti specifici per le offerte dei partecipanti alla gara per alcune tipologie: Servizi Deboli limite di offerta non superiore a 1,60 per km bus (valore in euro 2015). Valore coerente con le risultanze del modello CES; Servizi Regionali limite di offerta non superiore a 1,00 a T1 e 0,50 (valore in euro 2015) per km bus a partire dal 25 mese di vigenza contrattuale. Valori coerenti con le previsioni di recupero produttività e da tariffa per servizi di qualità; Servizio funicolare Certaldo 25,00 per ora servizio (valore in euro 2015). Valore coerente con i costi ed i ricavi rilevati; Servizio funicolare Montenero (LI) 50,00 per ora servizio (valore in euro 2015). Valore coerente con i costi ed i ricavi rilevati. 15
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