Lezione 7/12/2012. Sito web per slides lezioni: oberon.roma1.infn.it:/alessandro/astro2012/

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Lezione 7/12/2012. Sito web per slides lezioni: oberon.roma1.infn.it:/alessandro/astro2012/"

Transcript

1 Astronomia Docente: Alessandro Melchiorri Lezione 7/12/2012 Sito web per slides lezioni: oberon.roma1.infn.it:/alessandro/astro2012/ Libri di testo consigliati: - An introduction to modern astrophysics B. W. Carroll, D. A. Ostlie, Addison Wesley - Astronomy: A physical perspective, Marc L. Kutner, Cambridge University Press. - Fundamental Astronomy, Karttunen e altri, Springer - Elementi di Astronomia, P. Giannone.

2

3 Riassunto

4 Tempo di vita in sequenza principale La fase di sequenza principale è la fase di combustione dell idrogeno ed è la fase più importante nella vita di una stella. Quando l idrogeno nel nucleo è esaurito, la stella si allontana rapidamente dalla sequenza principale. I tempi di vita sulla sequenza principale dipendono da: riserva di energia disponibile (massa H); tasso di perdita di energia (Luminosità).

5

6

7

8 Mezzo Interstellare e Nubi Molecolari - Come abbiamo visto una stella è costituita per la gran parte da idrogeno, dalla cui fusione ricava l'energia necessaria per contrastare l'altrimenti inevitabile collasso gravitazionale della grande massa di materia che lo compone. Condizione necessaria dunque perché una stella possa formarsi è una fonte di idrogeno, reperibile nel mezzo interstellare (ISM, dall'inglese interstellar medium) presente comunemente all'interno di una galassia. - Una tipica galassia a spirale, come la Via Lattea, contiene grandi quantità di mezzo interstellare, che si dispone principalmente lungo i bracci che delineano la spirale, ove la gran parte della materia che lo costituisce, qui convogliata a causa del moto di rotazione della galassia, può formare strutture diffuse. - Il mezzo interstellare è inizialmente piuttosto rarefatto, con una densità compresa tra 0,1 e 1 particella per cm³, ed è composto per circa il 70% in massa da idrogeno, mentre la restante percentuale è in prevalenza elio con tracce di metalli. - La dispersione di energia sotto forma di radiazione nell'infrarosso lontano (meccanismo questo assai efficiente) traducendosi in un raffreddamento della nube, fa sì che la materia del mezzo si addensi in nubi distinte, dette genericamente nubi interstellari, classificate in maniera opportuna a seconda dello stato di ionizzazione dell'idrogeno. Le nubi costituite in prevalenza da idrogeno neutro monoatomico sono dette regioni HI (acca primo). - Man mano che il raffreddamento prosegue, le nubi divengono sempre più dense; quando la densità raggiunge le 1000 particelle al cm³, la nube diviene opaca alla radiazione ultravioletta galattica. Tale condizione, unita all'intervento dei granuli di polvere interstellare in qualità di catalizzatori, permette agli atomi di idrogeno di combinarsi in molecole biatomiche (H 2 ): si ha così una nube molecolare. L idrogeno molecolare emette nell infrarosso ed e difficile da individuare. Come tracciante della nube si usa il monossido di carbonio CO che è in un rapporto di :1 rispetto all Idrogeno. Qualora la quantità di polveri all'interno della nube sia tale da bloccare la radiazione luminosa visibile proveniente dalle regioni retrostanti, essa appare nel cielo come

9 Nubi Molecolari - Nubi molecolari giganti (GMC): possiedono densità tipiche dell'ordine delle 100 particelle al cm³, diametri di oltre 100 anni luce, masse superiori a 6 milioni di masse solari (M ) ed una temperatura media, all'interno, di 10 K. Si stima che circa la metà della massa complessiva del mezzo interstellare della nostra galassia sia contenuta in queste formazioni, suddivisa tra circa 6000 nubi ciascuna con più di masse solari di materia al proprio interno. - Nubi molecolari piccole (Globuli di Bok):Piccoli aggregati isolati di gas molecolare e polveri molto simili ai nuclei delle GMC prendono il nome di globuli di Bok, che si possono formare indipendentemente o in associazione al collasso di nubi molecolari più vaste e sono reperiti spesso nelle regioni H II.Oltre la metà dei globuli di Bok noti contengono al loro interno almeno un oggetto stellare giovane.un tipico globulo di Bok ha una massa di poche centinaia di masse solari ed un diametro di un anno luce circa. I globuli di Bok finiscono in genere per produrre stelle doppie o multiple. - Nubi molecolari diffuse ad alta latitudine: Nel 1984 il satellite IRAS identificò una particolare tipologia di nube molecolare, che appare costituita da filamenti diffusi visibili ad elevate latitudini galattiche, dunque all'esterno del piano galattico. Tali nubi, dette cirri infrarossi per via della loro morfologia nell'infrarosso affine all'omonima tipologia di nube terrestre, possiedono una densità della materia tipica di 30 particelle al cm 3

10 Nubi oscure ed ad emissione Se la quantità di polveri all'interno della nube molecolare è tale da bloccare la radiazione luminosa visibile proveniente dalle regioni retrostanti, essa appare come una nebulosa oscura; tra le nubi oscure si annoverano i già citati globuli di Bok, "piccoli" aggregati di idrogeno molecolare e polveri che si possono formare indipendentemente o in associazione al collasso di nubi molecolari più vaste. I globuli di Bok, così come le nubi oscure, si presentano spesso come delle sagome scure contrastanti con il chiarore diffuso dello sfondo costituito da una nebulosa a emissione o dalle stelle di fondo. L'eventuale raggiungimento di densità ancora superiori (~ atomi al cm³) rende le nubi opache anche all'infrarosso, che normalmente è in grado di penetrare le regioni ricche di polveri. Tali nubi, dette nubi oscure all'infrarosso, [3] contengono importanti quantità di materia (da 100 a M ) e costituiscono l'anello di congiunzione evolutivo tra la nube e i nuclei densi che si formano per il collasso e la frammentazione della nube. Le nubi molecolari e oscure costituiscono il luogo d'elezione per la nascita di nuove stelle. L'eventuale presenza di giovani stelle massicce, che con la loro intensa emissione ultravioletta ionizzano l'idrogeno ad H +, trasforma la nube in un particolare tipo di nube a emissione noto come regione H II.

11 Il Complesso nebuloso molecolare di Orione (noto anche semplicemente come Complesso di Orione) è una grande nube molecolare che prende il nome dalla costellazione in cui è visibile, quella di Orione. La sua distanza dalla Terra è stimata fra i 1500 e i 1600 anni luce e il suo diametro corrisponde ad alcune centinaia di anni luce; si tratta del complesso nebuloso molecolare meglio osservabile, nonché il più studiato e conosciuto, [ grazie al fatto che non è mascherato da complessi oscuri. Alcune parti della nube possono essere osservate attraverso binocoli o semplici telescopi, alcune addirittura ad occhio nudo.

12 GMC (Giant Molecular Clouds) L'anello di Barnard è parte di una nube molecolare gigante situata nella costellazione di Orione che contiene anche la brillante nebulosa di Orione e la nebulosa Testa di Cavallo. L anello ha la forma di un largo arco, con centro posto approssimativamente nella nebulosa di Orione. Si pensa che le stelle contenute nella nebulosa siano responsabili della ionizzazione dell intero anello. L anello si estende per circa 10 gradi visti dalla Terra, coprendo una vasta parte di Orione: si vede bene nelle fotografie a lunga esposizione, ma è visibile anche con piccoli strumenti in notti particolarmente limpide e scure. Si stima che la nube disti 1600 anni luce dalla Terra e che abbia una dimensione di 300 anni luce in larghezza. È probabilmente nata da una supernova, esplosa circa 2 milioni di anni fa, e dalla quale possono aver avuto origine molte stelle fuggitive a noi note: si ritiene in particolare che la stella che ha originato la supernova abbia fatto parte di un antico sistema multiplo di stelle, da cui proverrebbero anche i tre astri AE Aurigae, μ Columbae e 53 Arietis.

13 NGC 2023 (Testa di Cavallo) NGC 2023 è una piccola nebulosa che brilla per riflessione della luce prodotta dalla stella HD 37903, di classe spettrale B5, da cui prende il colore marcatamente azzurrognolo; si tratta della parte illuminata più meridionale di Orion B. Gli studi condotti all'infrarosso hanno mostrato che al suo interno si trova un ammasso composto da 16 sorgenti infrarosse coincidenti con altrettante stelle giovani, circondate dai gas da cui si sono originate; fra queste l'unica osservabile anche nella banda della luce visibile è la stessa che illumina la nube, essendo la più massiccia e l'unica non oscurata direttamente dalle polveri. La distanza della nube è stimata sui 475 pc.

14

15

16 La Nebulosa di Orione è un esempio di regione H II (nube ad emissione). Una regione H II è una nebulosa a emissione associata con stelle giovani, blu e calde (dei tipi OB, nell'angolo superiore del diagramma H-R). H II è il termine che indica l'idrogeno ionizzato, e le regioni H II sono nubi di gas ionizzato dalla radiazione ultravioletta dalle stelle giovani. Le zone di formazione stellare si trovano infatti sempre in corrispondenza di questo tipo di oggetti nebulosi.

17 Nebulosa della Carena

18 Nebulosa «Buco della Serratura»

19 Una piccola porzione della Nebulosa Tarantola, una regione H II gigante nella Grande Nube di Magellano.

20 Nebulosa dell Aquila

21 EGGs = Evaporating Gaseous Globule

22 Globuli di Bok

23

24 Globulo di Bok Barnard 68

25

26 Collasso di una nube: Massa di Jeans Una nube interstellare rimane in uno stato di equilibrio dinamico finché l'energia cinetica del gas, che genera una pressione verso l'esterno, e l'energia potenziale della gravità, con verso centripeto, si equivalgono. Dal punto di vista matematico questa condizione si esprime tramite il teorema del viriale il quale stabilisce che, per mantenere l'equilibrio, l'energia potenziale gravitazionale deve essere uguale al doppio dell'energia termica interna. La rottura di questo equilibrio a favore della gravità determina il manifestarsi di instabilità che innescano il collasso gravitazionale della nube. La massa limite oltre la quale la nube andrà certamente incontro al collasso è detta massa di Jeans, che è direttamente proporzionale alla temperatura ed inversamente proporzionale alla densità della nube: quanto più bassa è la temperatura e quanto più alta la densità, tanto minore è la massa necessaria perché possa avvenire tale processo. Per una densità di particelle al cm³ e una temperatura di 10 K il limite di Jeans è pari a una massa solare.

27 Massa e Raggio di Jeans Il teorema del viriale ci dice che: Abbiamo pero visto che l energia potenziale e data da: Per l energia cinetica possiamo considerare un gas perfetto: con

28 Massa e Raggio di Jeans Si ha il collasso quando: Vale a dire: Definendo come raggio della nuvola: Si ha il collasso quando la massa della nebulosa o il suo raggio sono maggiori di:

29

30 Protostelle Una nebulosa protostellare continuera a collassare fino a quando l energia di legame gravitazionale puo essere eliminata. Questa energia puo essere persa tramite radiazione. Durante il collasso la densita della nebulosa aumenta verso il centro e quindi la prima zona a diventare opaca alla radiazione de quella centrale. Questo accade quando la densita e circa g cm 3. Si forma quindi un nucleo centrale (First Hydrostatic Core), dove Il collasso e essenzialmente frenato. Il gas che collassa su questa regione forma delle onde d urto che riscaldano il nucleo ulteriormente. Quando il nucleo raggiunge temperature di circa 2000K, l energia termica dissocia l idrogeno molecolare. A questo segue una ionizzazione degli atomi di elio e idrogeno. Questi processi assorbono energia e quindi il collasso puo riprendere. Quando la densita del materiale in caduta diventa minore di circa 10 8 g cm 3 questo torna ad essere trasparente permettendo all energia di uscire fuori. La combinazione di Processi di convezione nella protostella e di radiazione permettono alla proto-stella di contrarsi in raggio. Questo continua fino a quando il gas e caldo a sufficienza perche la pressione interna possa fermare il collasso gravitazionale. Questo porta ad un equilibrio idrostatico e quindi ad un oggetto chiamato protostella.

31

32 Altri embrioni

33 Con il termine traccia di Hayashi ci si riferisce al percorso che una protostella compie sul diagramma H-R dopo che la nube protostellare ha raggiunto l'equilibrio idrostatico. Nel 1962 Chūshirō Hayashi mostrò che esiste un limite inferiore alla temperatura efficace tale per cui l'equilibrio idrostatico possa essere mantenuto. Questa temperatura minima, che si aggira intorno ai 4000 K, corrisponde ad un confine sulla parte destra del diagramma H-R oltre il quale le stelle (che sono corpi in equilibrio idrostatico) non possono stare. Una nube protostellare con una temperatura inferiore ai 4000 K non si troverebbe in equilibrio idrostatico, ed inizierà a contrarsi e riscaldarsi fino a raggiungere il limite di Hayashi. Una volta raggiunto questo limite, la nube protostellare diventerà una protostella che continuerà a contrarsi (su un tempo scala di Kelvin-Helmholtz) a temperatura effettiva quasi costante, rimanendo in prossimità del limite di Hayashi. Sul diagramma H-R la traccia di Hayashi è circa una linea verticale. Le stelle che si trovano al limite di Hayashi sono totalmente convettive: questo perché sono stelle fredde e altamente opache, pertanto il trasporto radiativo di energia non è efficiente e, di conseguenza, all'interno della stella s'instaura un forte gradiente di temperatura che origina moti convettivi. Stelle con masse minori di 0,5 masse solari restano sulla traccia di Hayashi durante la loro fase di presequenza principale, agganciandosi la sequenza principale nella parte bassa della traccia di Hayashi.

34 Pre-Main-Sequence Evolution Hydrostatic equilibrium reached Isothermal collapse of the protostar: Gravitational energy release in equilibrium with radiative cooling: Hayashi Track Isothermal collapse Formation of a protostellar core

35 Sorgenti di Energia per le Stelle Cosa fornisce alle Stelle l energia necessaria per mantenere l equilibrio? Proviamo prima con solo l energia potenziale gravitazionale: Se prendiamo un guscio di massa dm distante r dal centro si ha: E quindi l energia potenziale e data da: Assumendo una densita costante si ha Da cui (ricordarsi che per il teorema del viriale l energia totale e meta di quella potenziale)

36 Scala di Kelvin-Helmholtz Consideriamo ad esempio il Sole e supponiamo che questo sia nato da una nube molto Piu grande con l energia rilasciata e dell ordine di: Supponendo che avvenga con luminosita costantte, tutto questo deve essere avvenuto In un tempo: Detto scala temporale di Kelvin-Helmholtz. Questo fissa un limite superiore all eta del Sole che e ovviamente sbagliato dato che, ad esempio, la luna sarebbe 100 volte piu vecchia. Quindi non e solo l energia gravitazionale quella responsabile.

37

Astronomia Lezione 23/1/2012

Astronomia Lezione 23/1/2012 Astronomia Lezione 23/1/2012 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides: oberon.roma1.infn.it/alessandro/ Libri di testo: - An introduction to modern astrophysics

Dettagli

Le nebulose. Le nebulose sono agglomerati di idrogeno, polveri e plasma.

Le nebulose. Le nebulose sono agglomerati di idrogeno, polveri e plasma. Le nebulose Le nebulose sono agglomerati di idrogeno, polveri e plasma. Esistono vari tipi di nebulosa: nebulosa oscura all interno della quale avvengono i fenomeni di nascita e formazione di stelle; nebulosa

Dettagli

Astronomia Lezione 9/1/2012

Astronomia Lezione 9/1/2012 Astronomia Lezione 9/1/2012 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides: oberon.roma1.infn.it/alessandro/ Libri di testo: - An introduction to modern astrophysics B.

Dettagli

Evoluzione stellare: dalla nascita di una stella alla sua fine. Serafina Carpino

Evoluzione stellare: dalla nascita di una stella alla sua fine. Serafina Carpino Evoluzione stellare: dalla nascita di una stella alla sua fine Serafina Carpino Oltre a miliardi di stelle, nello spazio ci sono nubi di materia interstellare, formate da estese condensazioni di gas e

Dettagli

Astronomia Lezione 17/10/2011

Astronomia Lezione 17/10/2011 Astronomia Lezione 17/10/2011 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Libri di testo: - An introduction to modern astrophysics B. W. Carroll, D. A. Ostlie, Addison Wesley

Dettagli

4 CORSO DI ASTRONOMIA

4 CORSO DI ASTRONOMIA 4 CORSO DI ASTRONOMIA Ammassi di stelle, Nebulose e Galassie 16 gennaio 2016 spiegazioni di Giuseppe Conzo Parrocchia SS. Filippo e Giacomo Oratorio Salvo D Acquisto SOMMARIO Dalle stelle agli ammassi

Dettagli

Osservando il Sole è possibile scorgere delle aree che appaiono più scure (macchie) rispetto al resto della fotosfera a causa della loro temperatura

Osservando il Sole è possibile scorgere delle aree che appaiono più scure (macchie) rispetto al resto della fotosfera a causa della loro temperatura Osservando il Sole è possibile scorgere delle aree che appaiono più scure (macchie) rispetto al resto della fotosfera a causa della loro temperatura più "bassa" Il numero di macchie solari visibili sulla

Dettagli

Le Galassie I mattoni dell Universo

Le Galassie I mattoni dell Universo Le Galassie I mattoni dell Universo Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera Da Terra vediamo solo una grande fascia di stelle, gas e polveri Questa ad esempio è la zona della costellazione

Dettagli

Oltre il Sistema Solare

Oltre il Sistema Solare Corso di astronomia pratica Oltre il Sistema Solare Gruppo Astrofili Astigiani Andromedae LE STELLE Nascita di una stella Una nube di gas (soprattutto idrogeno) Inizia a collassare sotto l azione della

Dettagli

L origine dell universo

L origine dell universo LE STELLE Le stelle sono corpi celesti luminosi, formati da enormi quantità di gas caldissimo (principalmente idrogeno ed elio), che producono energia attraverso un processo di fusione nucleare dove 4

Dettagli

1. La luce delle stelle

1. La luce delle stelle 1. La luce delle stelle 2. La scala delle magnitudini La luminosità delle stelle appare diversa a occhio nudo. Ipparco di Nicea creò, intorno al 120 a.c., una scala di luminosità che assegnava il valore

Dettagli

Nane bianche e stelle di neutroni. di Roberto Maggiani

Nane bianche e stelle di neutroni. di Roberto Maggiani Nane bianche e stelle di neutroni di Roberto Maggiani Prendendo in mano una zoletta di zucchero e poi una zolletta di ferro potremmo verificare il maggior peso di quest ultima, infatti, nello stesso volume

Dettagli

Galassie, Quasar e Buchi neri

Galassie, Quasar e Buchi neri Galassie, Quasar e Buchi neri Stefano Ciroi Università degli Studi di Padova Asiago, 25 Febbraio 2016 La Via Lattea Nord Sud Scheda tecnica della Via Lattea Galassia a spirale barrata Diametro circa 30

Dettagli

E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la

E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la 1 E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la lunghezza d onda ( ), definita come la distanza fra due

Dettagli

Gli oggetti dell analisi spettrale: le stelle e la loro evoluzione

Gli oggetti dell analisi spettrale: le stelle e la loro evoluzione Università del Salento Progetto Lauree Scientifiche Attività formativa Modulo 2 Gli oggetti dell analisi spettrale: le stelle e la loro evoluzione Vincenzo Orofino Gruppo di Astrofisica LE NEBULOSE (1)

Dettagli

Le stelle nascono nell l e l n ebulo l se s

Le stelle nascono nell l e l n ebulo l se s Le stelle nascono nelle nebulose nebulosa La nascita di una stella avviene quando, all'interno di una nebulosa, una grande quantità di materia (soprattutto gas) si concentra in uno spazio sempre più piccolo,

Dettagli

1. Le caratteristiche delle stelle 2. La vita e la morte delle stelle 3. Le galassie 4. L universo e il Big Bang

1. Le caratteristiche delle stelle 2. La vita e la morte delle stelle 3. Le galassie 4. L universo e il Big Bang 1. Le caratteristiche delle stelle 2. La vita e la morte delle stelle 3. Le galassie 4. L universo e il Big Bang Le caratteristiche delle stelle le stelle sono lontanissime dalla Terra; le loro distanze

Dettagli

Astronomia INTRODUZIONE

Astronomia INTRODUZIONE Astronomia 2015-16 INTRODUZIONE Contenuti: Corso di Astronomia 2015-2016 Prof. Marco Bersanelli Fondamenti Struttura stellare Evoluzione stellare Strumentazione per astrofisica Astrofisica galattica Astrofisica

Dettagli

1. Le stelle. corpi celesti di forma sferica. costituite da gas (idrogeno ed elio)

1. Le stelle. corpi celesti di forma sferica. costituite da gas (idrogeno ed elio) LE STELLE 1. Le stelle corpi celesti di forma sferica costituite da gas (idrogeno ed elio) producono energia al loro interno tramite reazioni di fusione nucleare, la emettono sotto forma di luce che arriva

Dettagli

Le Nubi di Magellano, illustrate al mio cane

Le Nubi di Magellano, illustrate al mio cane Le Nubi di Magellano, illustrate al mio cane @ Ing. Silvano D Onofrio resto di supernova nella Grande Nube la nebulosa NGC 346, nella Piccola Nube Sommario Le Nubi di Magellano, illustrate al mio cane...

Dettagli

La Formazione Stellare. Lezione 10

La Formazione Stellare. Lezione 10 La Formazione Stellare Lezione 10 Sommario Dove avviene la formazione stellare: le nubi molecolari giganti. Collasso gravitazionale: massa e lunghezza di Jeans. Formazione stellare indotta. Dischi protostellari

Dettagli

L ORIGINE DELLA LUNA

L ORIGINE DELLA LUNA LA LUNA L ORIGINE DELLA LUNA La luna è l unico satellite naturale della Terra: un corpo celeste che ruota attorno alla Terra Appare molto più grande delle altre stelle ed anche più vicina L origine della

Dettagli

La Terra nello spazio

La Terra nello spazio La Terra nello spazio L'Universo è sempre esistito? L'ipotesi più accreditata fino ad ora è quella del Big Bang. Circa 20 miliardi di anni fa, una massa di piccolo volume, in cui vi era racchiusa tutta

Dettagli

1. In giostra intorno al Sole 2. Il Sole, la nostra stella 3. Pianeti rocciosi e pianeti gassosi 4. Asteroidi e comete 5. Il moto dei pianeti: le

1. In giostra intorno al Sole 2. Il Sole, la nostra stella 3. Pianeti rocciosi e pianeti gassosi 4. Asteroidi e comete 5. Il moto dei pianeti: le 1. In giostra intorno al Sole 2. Il Sole, la nostra stella 3. Pianeti rocciosi e pianeti gassosi 4. Asteroidi e comete 5. Il moto dei pianeti: le leggi di Keplero Il Sistema solare le orbite dei pianeti

Dettagli

SOLE, struttura e fenomeni

SOLE, struttura e fenomeni SOLE, struttura e fenomeni Lezioni d'autore di Claudio Censori VIDEO Introduzione (I) Il Sole è la stella più vicina a noi, della quale possiamo pertanto ricavare in dettaglio informazioni dirette. Si

Dettagli

Docente: Alessandro Melchiorri

Docente: Alessandro Melchiorri Astronomia Lezione 25/10/2012 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Sito web per slides lezioni: oberon.roma1.infn.it:/alessandro/astro2012/ Le lezioni astronomia012_*.pdf

Dettagli

La classificazione delle stelle

La classificazione delle stelle La classificazione delle stelle Primo Levi 2013 Roberto Bedogni INAF Osservatorio Astronomico di Bologna via Ranzani, 1 40127 - Bologna - Italia Tel, 051-2095721 Fax, 051-2095700 http://www.bo.astro.it/~bedogni/primolevi

Dettagli

Il Sole: struttura e produzione di energia

Il Sole: struttura e produzione di energia Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Osservatorio Astrofisico di Catania Università degli Studi di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia XVI Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica

Dettagli

CARATTERISTICHE DELLE STELLE

CARATTERISTICHE DELLE STELLE CARATTERISTICHE DELLE STELLE Lezioni d'autore di Claudio Censori VIDEO Introduzione I parametri stellari più importanti sono: la le la la luminosità, dimensioni, temperatura e massa. Una stella è inoltre

Dettagli

Stelle. - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce

Stelle. - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce Stelle - corpo celeste di forma più o meno sferica - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce - il Sole è una stella - Quasi tutto ciò che sappiamo

Dettagli

m s m s. 3, K g

m s m s. 3, K g Le osservazioni hanno permesso una stima della massa pari a : Grande Nube : 0 0 9 m s Piccola Nube : assumendo i valori : m PM 6 0 9 m s, 978 0 0 K g R GM 60 6800 al 5060 al, il punto neutro della Grande

Dettagli

La nostra galassia: la Via Lattea. Lezione 13

La nostra galassia: la Via Lattea. Lezione 13 La nostra galassia: la Via Lattea Lezione 13 Sommario La struttura della Galassia. Osservazioni in ottico, infrarosso e radio. Disco, sferoide (bulge) e alone. Popolazioni stellari. Braccia a spirale.

Dettagli

valori di alcune costanti calcolate teoricamente

valori di alcune costanti calcolate teoricamente valori di alcune costanti calcolate teoricamente pag. 33 raggio dell universo osservabile attuale R ua 4,475 0 9 al 33 età dell universo attuale T ua 3,88 0 9 a 33 valore massimo della velocità di espansione

Dettagli

Unità 2 - L ambiente celeste

Unità 2 - L ambiente celeste Unità 2 - L ambiente celeste 1 1. La Sfera celeste Stelle in rotazione 2 1. La Sfera celeste Punti di riferimento sulla Sfera celeste 3 1. La Sfera celeste Individuare la Stella polare sulla Sfera celeste

Dettagli

Spettro della galassia di Seyfert NGC 4151

Spettro della galassia di Seyfert NGC 4151 Spettro della galassia di Seyfert NGC 4151 Misura del redshift e della larghezza delle righe di emissione Enrico Ferrari & Michele Previatello Istituto Tecnico Industriale Severi - Padova (22 Aprile 2005)

Dettagli

LEZIONE 6. L Universo al telescopio

LEZIONE 6. L Universo al telescopio L Universo al telescopio LEZIONE 6 1: La velocità della luce Come abbiamo già accennato, la luce viaggia nel vuoto ad una velocità pari a 300'000 km/s. Per fare un paragone, la luce ci impiega circa 1

Dettagli

ASTRONOMIA=scienza che studia i corpi celesti

ASTRONOMIA=scienza che studia i corpi celesti ASTRONOMIA=scienza che studia i corpi celesti Definizioni UNIVERSO o COSMO = è lo spazio che comprende tutti gli oggetti celesti; comprende le GALASSIE, stelle e i PIANETI GRUPPO LOCALE GALASSIE = insieme

Dettagli

L origine degli elementi chimici: Le fornaci stellari. Lezioni d'autore

L origine degli elementi chimici: Le fornaci stellari. Lezioni d'autore L origine degli elementi chimici: Le fornaci stellari Lezioni d'autore VIDEO Introduzione La storia sull origine degli elementi chimici è strettamente intrecciata con l evoluzione del nostro universo.

Dettagli

Dati caratteristici. La Luna ed i suoi movimenti

Dati caratteristici. La Luna ed i suoi movimenti La Luna ed i suoi movimenti Dati caratteristici Raggio medio: 1738 km Volume: 22 109 km 3 Massa: 7,35 1022 kg Densità: 3,34 g/cm 3 Dato che ha una massa che è circa 1/81 di quella della Terra, la sua gravità

Dettagli

Premessa. Partiamo da dati certi

Premessa. Partiamo da dati certi 2 lezione: Vita di una stella Premessa Per capire come si sono formati il Sole e la Terra la prima cosa da fare è cercare di capire come si sono formate le stelle. Se oltre a questo riusciamo a capire

Dettagli

LE STELLE. I diversi tipi di stelle sono divisi in classi indicate da lettere maiuscole

LE STELLE. I diversi tipi di stelle sono divisi in classi indicate da lettere maiuscole LE STELLE Palle di gas (in massima parte IDROGENO e ELIO ) che sviluppano nel loro interno reazioni di fusione nucleare (arida definizione per una delle cose più belle e terribili dell universo.). I diversi

Dettagli

Docente: Alessandro Melchiorri

Docente: Alessandro Melchiorri Astronomia Lezione 15/11/2012 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Sito web per slides lezioni: oberon.roma1.infn.it:/alessandro/astro2012/ Le lezioni astronomia012_*.pdf

Dettagli

Struttura ed evoluzione delle stelle. Lezione 11

Struttura ed evoluzione delle stelle. Lezione 11 Struttura ed evoluzione delle stelle Lezione 11 Sommario L evoluzione di pre-sequenza principale. Il riscaldamento per collasso gravitazionale. La fusione nucleare. La catena p-p. Il ciclo CNO. Struttura

Dettagli

Formazione Stellare dalla Nostra Galassia all Universo Lontano

Formazione Stellare dalla Nostra Galassia all Universo Lontano Formazione Stellare dalla Nostra Galassia all Universo Lontano R. Maiolino Osservatorio Astrofisico di Arcetri Dipartimento di Astronomia Univ. di Firenze C.N.R.-CAISMI CAISMI Sezione di Firenze La Formazione

Dettagli

Astronomia Strumenti di analisi

Astronomia Strumenti di analisi Corso facoltativo Astronomia Strumenti di analisi Christian Ferrari & Gianni Boffa Liceo di Locarno Parte E: Strumenti di analisi Radiazione elettromagnetica Interazione radiazione - materia Redshift Misura

Dettagli

Ciao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi.

Ciao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi. Ciao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi. Se stasera è sereno, alza il naso al cielo e guarda le stelle. Tutte quelle che vedi fanno

Dettagli

IL SISTEMA SOLARE. Il sistema solare è un insieme di corpi celesti E formato da :

IL SISTEMA SOLARE. Il sistema solare è un insieme di corpi celesti E formato da : IL SISTEMA SOLARE IL SISTEMA SOLARE Il sistema solare è un insieme di corpi celesti E formato da : IL SISTEMA SOLARE I pianeti sono Corpi celesti di forma sferica che non brillano di luce propria, ma

Dettagli

Bilancio di energia: il Primo Principio della Termodinamica. Termodinamica dell Ingegneria Chimica

Bilancio di energia: il Primo Principio della Termodinamica. Termodinamica dell Ingegneria Chimica Bilancio di energia: il Primo Principio della Termodinamica Termodinamica dell Ingegneria Chimica 1 I Sistemi termodinamici Un sistema è definito da una superficie di controllo, reale o immaginaria, che

Dettagli

Lezione 5. La misura delle distanze in astrofisica

Lezione 5. La misura delle distanze in astrofisica Lezione 5 La misura delle distanze in astrofisica La misura delle distanze in astrofisica Per misurare le distanze dagli oggetti celesti è necessario disporre di regoli e di una scala che consenta di calibrare

Dettagli

LE STELLE. LE DISTANZE ASTRONOMICHE Unità astronomica = distanza media Terra-Sole ( km)

LE STELLE. LE DISTANZE ASTRONOMICHE Unità astronomica = distanza media Terra-Sole ( km) LE STELLE LE DISTANZE ASTRONOMICHE Unità astronomica = distanza media Terra-Sole (149 600 000 km) Anno luce = distanza percorsa in un anno dalla luce, che viaggia ad una velocità di 300 000 km/sec. (9

Dettagli

10 7 metri Il nostro pianeta, la Terra, vista da una distanza di chilometri dalla sua superficie.

10 7 metri Il nostro pianeta, la Terra, vista da una distanza di chilometri dalla sua superficie. 10 2 metri Qui parte il sentiero che vi porterà dal centro di Bologna, fino ai confini più estremi dell Universo visibile. Il nostro punto di partenza è a 100 metri di altezza su Piazza Maggiore. 10 3

Dettagli

Le stelle nascono nelle nebulose, ossia nei resti delle immani esplosioni che hanno segnato la fine di altre stelle

Le stelle nascono nelle nebulose, ossia nei resti delle immani esplosioni che hanno segnato la fine di altre stelle Le stelle nascono nelle nebulose, ossia nei resti delle immani esplosioni che hanno segnato la fine di altre stelle La nascita di una stella avviene quando una grande quantità di materia (soprattutto

Dettagli

ELEMENTI di CHIMICA NUCLEARE. La FISSIONE NUCLEARE

ELEMENTI di CHIMICA NUCLEARE. La FISSIONE NUCLEARE ELEMENTI di CHIMICA NUCLEARE La FISSIONE NUCLEARE Lo scienziato Otto Hahn nel 938 scoprì che l'uranio 35 9U è fissile. La fissione è una rottura dei nuclei pesanti e può avvenire quando un neutrone lento

Dettagli

Astronomia Lezione 3/11/2011

Astronomia Lezione 3/11/2011 Astronomia Lezione 3/11/2011 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides: oberon.roma1.infn.it/alessandro/ Libri di testo: - An introduction to modern astrophysics

Dettagli

Il Diagramma di Hertzsprung-Russell

Il Diagramma di Hertzsprung-Russell Le Stelle vanno a scuola Il Diagramma di Hertzsprung-Russell Valentina Alberti Maggio 2004 1 2 INDICE Indice 1 Premessa 3 2 Diagramma H-R 4 3 Regioni del diagramma 5 4 Relazione Luminosità-Temperatura-Raggio

Dettagli

Lezione 2. Leggi ponderali

Lezione 2. Leggi ponderali Lezione 2 Leggi ponderali I miscugli eterogenei presentano i componenti distinguibili in due o più fasi, in rapporti di massa altamente variabili e che mantengono le caratteristiche originarie. I miscugli

Dettagli

Lezione 2. Alcune caratteristiche delle stelle

Lezione 2. Alcune caratteristiche delle stelle Lezione 2 Alcune caratteristiche delle stelle I costituenti dell Universo ASTRONOMIA DESCRITTIVA ( posizione e previsione movimenti degli astri ) mondo antico ( NO strumenti ; NO idea di ricercare cause

Dettagli

ATOMI E MOLECOLE. Tutte le varie forme di materia esistenti sono costituite da sostanze semplici (elementi) e da sostanze composte (composti).

ATOMI E MOLECOLE. Tutte le varie forme di materia esistenti sono costituite da sostanze semplici (elementi) e da sostanze composte (composti). 1 ATOMI E MOLECOLE Tutte le varie forme di materia esistenti sono costituite da sostanze semplici (elementi) e da sostanze composte (composti). Un elemento (es. il mercurio) è una sostanza che non può

Dettagli

Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Osservatorio Astrofisico di Catania. Università degli Studi di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia

Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Osservatorio Astrofisico di Catania. Università degli Studi di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Osservatorio Astrofisico di Catania Università degli Studi di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia Eclisse parziale di Sole 29 Marzo 2006 A cura di: G. Leto,

Dettagli

Astronomia Lezione 14/11/2011

Astronomia Lezione 14/11/2011 Astronomia Lezione 14/11/2011 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides: oberon.roma1.infn.it/alessandro/ Libri di testo: - An introduction to modern astrophysics

Dettagli

ANALISI DELL OSCURAMENTO AL BORDO

ANALISI DELL OSCURAMENTO AL BORDO ANALISI DELL OSCURAMENTO AL BORDO Il fenomeno dell oscuramento al bordo (limb darkening) che fa diminuire la luminosità dal centro al bordo solare è dovuto al decrescere della temperatura e della densità

Dettagli

Lezione 14/1/2013. Sito web per slides lezioni: oberon.roma1.infn.it:/alessandro/astro2012/

Lezione 14/1/2013. Sito web per slides lezioni: oberon.roma1.infn.it:/alessandro/astro2012/ Astronomia Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Lezione 14/1/2013 Sito web per slides lezioni: oberon.roma1.infn.it:/alessandro/astro2012/ Libri di testo consigliati:

Dettagli

mercoledì 13 febbraio 2013 Universo Primitivo Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico di Roma Università La Sapienza - Roma

mercoledì 13 febbraio 2013 Universo Primitivo Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico di Roma Università La Sapienza - Roma Universo Primitivo Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico di Roma Università La Sapienza - Roma Nebbie cosmiche: le prime galassie dell'universo. Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico

Dettagli

Capitolo 4. L Insolazione e la Temperatura.

Capitolo 4. L Insolazione e la Temperatura. Capitolo 4. L Insolazione e la Temperatura. L energia di cui dispone la popolazione umana deriva direttamente o indirettamente dal Sole. Il Sole emette costantemente una radiazione di tipo elettromagnetico

Dettagli

Sfera Celeste e Coordinate Astronomiche. A. Stabile Dipartimento di Ingegneria Università degli Studi del Sannio Benevento Atripalda, 9 Maggio 2011

Sfera Celeste e Coordinate Astronomiche. A. Stabile Dipartimento di Ingegneria Università degli Studi del Sannio Benevento Atripalda, 9 Maggio 2011 Astronomiche A. Stabile Dipartimento di Ingegneria Università degli Studi del Sannio Benevento Atripalda, 9 Maggio 2011 Unità di lunghezza e distanze tipiche 1. Sistema Solare: 1 UA = 149,5 milioni di

Dettagli

Cosa alimenta le stelle? Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera

Cosa alimenta le stelle? Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera Cosa alimenta le stelle? Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera Dato di ingresso: il Sole splende La quantità di energia che riceviamo dal Sole è nota come Costante Solare (CS): 1,37 kw/m

Dettagli

UNIVERSO STATICO E UNIVERSO IN ESPANSIONE

UNIVERSO STATICO E UNIVERSO IN ESPANSIONE L UNIVERSO INDICE ARGOMENTI: BIG BANG UNIVERSO STATICO E IN ESPANSIONE TEORIA DELLO STATO STAZIONARIO TEORIA DELLA MATERIA OSCURA LE STELLE E LA LORO EVOLUZIONE STELLE DOPPIE BUCHI NERI UNIVERSI PARALLELI

Dettagli

Le Stelle parametri fisici, evoluzione e formazione degli elementi pesanti

Le Stelle parametri fisici, evoluzione e formazione degli elementi pesanti Le Stelle parametri fisici, evoluzione e formazione degli elementi pesanti G. Cutispoto gcutispoto@oact.inaf.it INAF - Osservatorio Astrofisico di Catania XIV Scuola estiva di Astronomia 23 Luglio 2014

Dettagli

L UNIVERSO L UNIVERSO È IMMENSO. CONTIENE TUTTE LE STELLE E TUTTI I PIANETI CHE ESISTONO (MOLTI SONO COSÌ LONTANI CHE NOI NON LI CONOSCIAMO).

L UNIVERSO L UNIVERSO È IMMENSO. CONTIENE TUTTE LE STELLE E TUTTI I PIANETI CHE ESISTONO (MOLTI SONO COSÌ LONTANI CHE NOI NON LI CONOSCIAMO). L UNIVERSO L UNIVERSO È IMMENSO. CONTIENE TUTTE LE STELLE E TUTTI I PIANETI CHE ESISTONO (MOLTI SONO COSÌ LONTANI CHE NOI NON LI CONOSCIAMO). LA SCIENZA CHE STUDIA I CORPI CELESTI (CIOE' LE STELLE E I

Dettagli

Salve ragazzi e ragazze!

Salve ragazzi e ragazze! Salve ragazzi e ragazze! La volta scorsa abbiamo visto come nascono le stelle, adesso parleremo della loro evoluzione, di come producono la luce che emettono, di come invecchiano. Come abbiamo visto, le

Dettagli

Corso di Astronomia. 4 Incontro. Le Stelle - 2 parte

Corso di Astronomia. 4 Incontro. Le Stelle - 2 parte Corso di Astronomia 4 Incontro Le Stelle - 2 parte Evoluzione Stellare Con evoluzione stellare si intendono in astronomia i mutamenti che una stella subisce nel corso della sua esistenza. Durante il suo

Dettagli

1. L ambiente celeste

1. L ambiente celeste 1. L ambiente celeste Arecibo (Puerto Rico, Antille), 12 ottobre 1992: cinquecentesimo anniversario della scoperta dell America. Il potente radiotelescopio, la cui parabola riveste un ampia cavità naturale,

Dettagli

Sull Espansione dell Universo. Silvano Massaglia Dipartimento di Fisica Università di Torino

Sull Espansione dell Universo. Silvano Massaglia Dipartimento di Fisica Università di Torino Sull Espansione dell Universo Silvano Massaglia Dipartimento di Fisica Università di Torino Seminario Didattico 2014 1 Sommario Il quadro osservativo in cosmologia Il Big Bang, l inflazione e L Universo

Dettagli

2 HCl. H 2 + Cl 2 ATOMI E MOLECOLE. Ipotesi di Dalton

2 HCl. H 2 + Cl 2 ATOMI E MOLECOLE. Ipotesi di Dalton Ipotesi di Dalton ATOMI E MOLECOLE 1.! Un elemento è formato da particelle indivisibili chiamate atomi. 2.! Gli atomi di uno specifico elemento hanno proprietà identiche. 3.! Gli atomi si combinano secondo

Dettagli

IL PIANETA URANO. Il pianeta fu SCOPERTO nel 1781 da WILLIAM HERSCHEL.

IL PIANETA URANO. Il pianeta fu SCOPERTO nel 1781 da WILLIAM HERSCHEL. IL PIANETA URANO Il pianeta fu SCOPERTO nel 1781 da WILLIAM HERSCHEL. A causa di un URTO PLANETARIO L ASSE del pianeta È INCLINATO DI CIRCA 90 e quindi Urano ruota su se stesso con MOTO RETROGRADO Il SUO

Dettagli

Anno Accademico 2008/2009. Astronomia. Corso di Laurea in Scienze Naturali. Alessandro Marconi

Anno Accademico 2008/2009. Astronomia. Corso di Laurea in Scienze Naturali. Alessandro Marconi Anno Accademico 2008/2009 Astronomia Corso di Laurea in Scienze Naturali Alessandro Marconi Dipartimento di Astronomia e Scienza dello Spazio, Università di Firenze Informazioni Importanti Prof. Alessandro

Dettagli

Azoto. La molecola di azoto e formata da due atomi di azoto, legati insieme con un triplo legame:

Azoto. La molecola di azoto e formata da due atomi di azoto, legati insieme con un triplo legame: Aria ed atmosfera L aria Questo sottile strato, inodore ed incolore è una miscela di gas: 78 % di azoto; 21 % di ossigeno; 0,03 % di anidride carbonica; 0,97 % altri gas. Azoto La molecola di azoto e formata

Dettagli

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare Cap.7 Caratteristiche del sistema stellare locale Caratteristiche del Sistema Stellare Locale e calcolo delle distanze delle stelle

Dettagli

Docente: Alessandro Melchiorri Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014

Docente: Alessandro Melchiorri Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014 Astronomia Lezione 21/11/2014 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides delle lezioni: oberon.roma1.infn.it/alessandro/astro2014 Equazione del Trasporto Radiativo

Dettagli

Temperatura. Temperatura

Temperatura. Temperatura TERMOMETRIA E CALORE Che cos è la? Grandezza che misura l energia accumulata da un corpo come energia 2 La regola molti processi chimico fisici, quali ad esempio la formazione delle calotte polari, le

Dettagli

Il nostro Universo. Che cos è il Big Bang? Istituto comprensivo Statale Filippo Mazzei Scuola Primaria Lorenzo il Magnifico 5 dicembre 2011

Il nostro Universo. Che cos è il Big Bang? Istituto comprensivo Statale Filippo Mazzei Scuola Primaria Lorenzo il Magnifico 5 dicembre 2011 Che cos è il Big Bang? Il nostro Universo Istituto comprensivo Statale Filippo Mazzei Scuola Primaria Lorenzo il Magnifico 5 dicembre 2011 roberto spighi 1 Che cosa sono i corpi celesti? Come si è formato?

Dettagli

Che cosa è la luce? 1

Che cosa è la luce? 1 Che cosa è la luce? 1 CAMPO ELETTROMAGNETICO 2 Onde Che cosa è un onda? Un onda è una perturbazione di un mezzo, dove il mezzo può essere un campo (es: il campo gravitazionale) o di una sostanza materiale

Dettagli

AMMASSI DI GALASSIE. Marco Castellano.

AMMASSI DI GALASSIE. Marco Castellano. AMMASSI DI GALASSIE Marco Castellano castellano@oa-roma.inaf.it AMMASSI DI GALASSIE Gli oggetti più grandi dell Universo: 1) Un breve viaggio verso l Ammasso più vicino a noi 2) Quanto sono grandi: la

Dettagli

La misura delle distanze stellari

La misura delle distanze stellari La misura delle distanze stellari Gisella Clementini INAF - Osservatorio Astronomico di Bologna Eratostene di Cirene, 240 a.c. - raggio Terrestre Ipparco di Nicea, 150 a.c. - distanza Terra-Luna Giovanni

Dettagli

Unità di misura di lunghezza usate in astronomia

Unità di misura di lunghezza usate in astronomia Unità di misura di lunghezza usate in astronomia In astronomia si usano unità di lunghezza un po diverse da quelle che abbiamo finora utilizzato; ciò è dovuto alle enormi distanze che separano gli oggetti

Dettagli

Stelle e galassie. Le sorgenti dei raggi cosmici

Stelle e galassie. Le sorgenti dei raggi cosmici Stelle e galassie Le sorgenti dei raggi cosmici La massa dei corpi celesti Tappa fondamentale per la misurazione dei corpi celesti è stata la determinazione della massa della Terra, avvenuta alla fine

Dettagli

Francesco Palla Osservatorio Astrofisico di Arcetri Pianeti e Sistemi Planetari: 400 anni dopo Galileo

Francesco Palla Osservatorio Astrofisico di Arcetri Pianeti e Sistemi Planetari: 400 anni dopo Galileo Francesco Palla Osservatorio Astrofisico di Arcetri Pianeti e Sistemi Planetari: 400 anni dopo Galileo Palermo, 27.2.2009 1609: Anno mirabile per l astronomia 1609 anno mirabile per l astronomia Astronomicus

Dettagli

Lezione 20: Atomi e molecole

Lezione 20: Atomi e molecole Lezione 20 - pag.1 Lezione 20: Atomi e molecole 20.1. Il punto della situazione Abbiamo visto, nella lezione precedente, come il modello atomico sia in grado di spiegare la grande varietà di sostanze che

Dettagli

La relatività generale. Lezioni d'autore

La relatività generale. Lezioni d'autore La relatività generale Lezioni d'autore Il GPS (RaiScienze) VIDEO Einstein e la teoria della relativita (History Channel) VIDEO Einstein: dimostrazione della teoria generale della gravità (History Channel))

Dettagli

Il Mezzo Interstellare. Lezione 9

Il Mezzo Interstellare. Lezione 9 Il Mezzo Interstellare Lezione 9 Sommario Nebulose a emissione (regioni HII, nebulose planetarie, resti di supernove); a riflessione; oscure. La polvere interstellare estinzione e arrossamento. Le componenti

Dettagli

IL LAVORO E LE ENERGIE Giuseppe Frangiamore con la collaborazione di Carmelo Bastillo

IL LAVORO E LE ENERGIE Giuseppe Frangiamore con la collaborazione di Carmelo Bastillo Il lavoro IL LAVORO E LE ENERGIE Giuseppe Frangiamore con la collaborazione di Carmelo Bastillo Il lavoro è una grandezza scalare, ed è definito dal prodotto di forza per spostamento. L unità di misura

Dettagli

Universo invisibile: a caccia di Raggi X

Universo invisibile: a caccia di Raggi X Universo invisibile: a caccia di Raggi X Anna Wolter INAF Osservatorio Astronomico di Brera Ringrazio Fabio Pizzolato per alcune immagini Astronomia X e l ITALIA Bruno Rossi con Marjorie Townsend e UHURU

Dettagli

Sistema solare interno: Pianeti terrestri. Mercurio

Sistema solare interno: Pianeti terrestri. Mercurio Sistema solare interno: Pianeti terrestri Mercurio Mercurio è il pianeta più vicino al Sole dista da questo 0,4 UA ed è il pianeta più piccolo 0,055 masse terrestri. Mercurio non possiede satelliti naturali

Dettagli

5 CORSO DI ASTRONOMIA

5 CORSO DI ASTRONOMIA 5 CORSO DI ASTRONOMIA Evoluzione dell Universo e Pianeti Extrasolari 13 febbraio 2016 spiegazioni di Giuseppe Conzo Parrocchia SS. Filippo e Giacomo Oratorio Salvo D Acquisto SOMMARIO Parte Prima La Teoria

Dettagli

sfera celeste e coordinate astronomiche

sfera celeste e coordinate astronomiche sfera celeste e coordinate astronomiche sfera celeste La sfera celeste appare come una grande sfera che ruota su se stessa, al cui centro sta la Terra immobile, e sulla cui superficie stanno le stelle

Dettagli

ll Sole come prototipo di una stella.

ll Sole come prototipo di una stella. ll Sole come prototipo di una stella. La luminosità bolometrica del Sole si calcola a partire dal flusso bolometrico, detto costante solare da cui Il raggio del Sole R si calcola a partire dal suo diametro

Dettagli

La misura della temperatura

La misura della temperatura Calore e temperatura 1. La misura della temperatura 2. La dilatazione termica 3. La legge fondamentale della termologia 4. Il calore latente 5. La propagazione del calore La misura della temperatura La

Dettagli

Salve ragazze e ragazzi!

Salve ragazze e ragazzi! Salve ragazze e ragazzi! Bentornati nel nostro Osservatorio. In questa puntata continueremo a studiare la nostra Galassia e anche le altre galassie che popolano l Universo. Per studiare le galassie, quindi,

Dettagli

IL SISTEMA SOLARE IL SISTEMA SOLARE E FORMATO DA: -IL SOLE -I PIANETI -I SATELLITI -GLI ASTEROIDI -LE COMETE -I METEORITI/METEORE

IL SISTEMA SOLARE IL SISTEMA SOLARE E FORMATO DA: -IL SOLE -I PIANETI -I SATELLITI -GLI ASTEROIDI -LE COMETE -I METEORITI/METEORE IL SISTEMA SOLARE HA AVUTO ORIGINE CIRCA 4 MILIARDI E MEZZO DI ANNI FA DA UNA NUBE DI GAS E MINUSCOLE PARTICELLE SOLIDE, CHIAMATE DAGLI SCIENZIATI POLVERE. A CAUSA DELLA FORZA DI GRAVITA QUESTE PARTICELLE

Dettagli

Citare tre stati europei che utilizzano in percentuale rilevante l energia nucleare per la produzione dell elettricità: 1) 2) 3)

Citare tre stati europei che utilizzano in percentuale rilevante l energia nucleare per la produzione dell elettricità: 1) 2) 3) PROBLEMA 1 Citare tre stati europei che utilizzano in percentuale rilevante l energia nucleare per la produzione dell elettricità: 1) 2) 3) Sono principalmente Francia, Belgio, Svezia; un rilevante numero

Dettagli