DIFESA DELLE COLTURE. Problematiche emergenti. La flora infestante INFESTANTI, STRATEGIE DI CONTENIMENTO, PRODOTTI DISPONIBILI
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- Dario Fabbri
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1 INFESTANTI, STRATEGIE DI CONTENIMENTO, PRODOTTI DISPONIBILI Diserbo della soia, attenzione alle resistenze I ripetuti interventi di post-emergenza hanno favorito la comparsa di popolazioni meno sensibili agli erbicidi di post-emergenza. Per questo motivo risulta fondamentale conoscere attentamente la flora infestante presente per impostare una corretta strategia di diserbo di pre e post-emergenza Le principali problematiche floristiche su soia sono rappresentate principalmente dalle specie di sostituzione, tra cui Acalypha virginica e composite (Galinsoga spp., Ambrosia artemisifolia, Bidens spp., Erigeron canadensis, E. annuus, Xanthium strumarium nella foto), con crescenti difficoltà di contenimento delle graminacee di Mirco Fabbri, Giovanni Campagna La coltivazione della soia è aumentata a seguito delle nuove norme dettate dalla Pac e per un ridestato interesse riscosso a seguito di più favorevoli andamenti di mercato sia in semina principale sia intercalare. Sempre maggiormente coltivata nelle aree agricole del Nord- Est (Veneto e Friuli), si è ulteriormente diffusa nel Mantovano, Ferrarese e nelle zone marginali del Piemonte e di altre aree della Pianura Padana. Le infestazioni simili a quelle del mais si sono talvolta selezionate a se- guito del ripetuto impiego dei pochi erbicidi disponibili in post-emergenza, in particolare nelle aree dove non si pratica una corretta successione colturale e qualora vengano privilegiate le strategie di lotta estintive a scapito dell alternato impiego di erbicidi residuali in pre-emergenza. La flora infestante La flora infestante che caratterizza la soia, coltura a semina ritardata, differisce per il ciclo prettamente estivo e a nascita scalare, talvolta più simile a quella delle colture intercalari di secondo raccolto. Tra le specie annuali a foglia larga predominano Amaranthus spp., Chenopodium spp., Abutilon theophrasti, Solanum nigrum e Polygonum lapathifolium, mentre difficilmente si riscontrano specie a nascita più precoce. In alcune aree (in particolare Nord- Est e Mantovano) si sono diffuse specie di sostituzione e ruderali di più difficile gestione, tra cui Acalypha virginica e composite a emergenza scalare come Galinsoga spp., Ambrosia artemisifolia, Xanthium strumarium, Bidens spp., Erigeron canadensis ed E. annuus. Più sporadica è la presenza di Portulaca oleracea (terreni sciolti), Ammi majus (terreni più argillosi del Ravennate e Ferrarese), Solanum carolinense (Friuli e alto Veneto). Tra le specie perennanti più comunemente si segnalano Convolvulus arvensis, Calystegia sepium e Cirsium arvense, da gestire obbligatoriamente nelle colture in precessione e nei periodi intercolturali. Ampiamente diffusa tra le graminacee è Echinochloa crus-galli, talvolta associata a Setaria spp. e Panicum spp. Nei terreni organici e più sciolti, comprese le golene dei fiumi, è più diffusa Digitaria sanguinalis. Particolare importanza assume sempre Sorghum halepense, la cui presenza richiede in genere interventi specifici con graminicidi in post-emergenza più ritardata. Problematiche emergenti I ripetuti interventi di post-emergenza hanno determinato in taluni casi la selezione di differenziate popolazioni di Amaranthus spp. meno sensibili agli erbicidi inibitori dell enzima ALS (imazamox e tifensulfuron-metile). Talvolta si tratta di specie di difficile classificazione a causa di probabili ibridazioni, riconducibili nella maggior parte dei casi a popolazioni resistenti di Amaranthus rudis, A. palmeri, ecc. Caratterizzate da elevata scalarità di emergenza e ritmi di crescita, risultano di difficile contenimento con le strategie di post-e- 56 L Informatore Agrario 10/2016
2 mergenza anche mediante l impiego di erbicidi caratterizzati da differente meccanismo d azione. Queste problematiche si riscontrano principalmente nel Rodigino e nel Ferrarese, ma appaiono sempre più diffuse e sporadicamente presenti in un più ampio areale di coltivazione. Talvolta si riscontrano maggiori difficoltà nel contenimento delle graminacee, tra cui Setaria, Digitaria ed Echinochloa, nonché Sorghum. In alcune aree del Delta del Po, ma anche in Piemonte e in prossimità delle aree risicole, si segnalano popolazioni di Echinochloa resistenti sia agli ALS inibitori sia agli ACCasi inibitori. Altre specie monocotiledoni che si possono ritrovare sono le ciperacee, in particolare Cyperus esculentus nelle aree caratterizzate da terreni sciolti rivieraschi e delle golene dei fiumi Po e Adige, in progressiva diffusione anche in altre aree a causa della limitata disponibilità di erbicidi efficaci. Strategie di intervento Le specie infestanti macroterme a più rapido sviluppo della soia, in particolare durante le prime fasi colturali, devono essere attentamente gestite allo scopo di non creare competizione che potrebbe risultare particolarmente dannosa alla produzione, ma anche di ostacolo alle operazioni di raccolta. La preparazione anticipata dei terreni per poter applicare la pratica della falsa semina risulta particolarmente importante nei confronti di questa coltura a semina ritardata. Qualora la Problematiche emergenti sono talvolta costituite nei terreni più sciolti dalle ciperacee, tra cui in particolare Cyperus esculentus (nella foto), in progressiva diffusione a causa della limitata disponibilità di erbicidi efficaci. 2. Preoccupante è la comparsa di popolazioni resistenti di amarantacee agli erbicidi ALS inibitori (imazamox e tifensulfuron-metile). In questi ultimi anni sono comparsi focolai in particolare nel Ferrarese e nel Rodigino, oltre che in altre aree della Pianura Padana natura del terreno lo permetta, è possibile azzerare le malerbe nate prima della semina mediante le lavorazioni di affinamento, a differenza dei suoli tendenzialmente argillosi, dove è preferibile ricorrere alla preparazione anticipata del terreno eliminando le infestanti con applicazioni erbicide ad azione totale (glifosate), preferibilmente in pre-semina. Tale pratica consente di eliminare buona parte delle malerbe, comprese le specie perennanti Convolvulus, Calystegia, Cirsium, ecc., riducendo il potenziale carico di infestazione. Inoltre non viene favorita un ulteriore rinascita di malerbe e si preserva l umidità del suolo, in particolare nelle colture di secondo raccolto, dove si può ricorrere all azzeramento delle malerbe e alla semina su sodo, favorendo una pronta emergenza, talvolta senza il ricorso irriguo. Con un ottimale applicazione di pre-semina, in particolare nelle colture intercalari, ma anche in quelle principali caratterizzate da flora infestante non problematica, è possibile adottare unicamente strategie di post-emergenza. In tal caso, in attesa dell estensione di impiego di erbicidi caratterizzati da meccanismi d azione differenziati, occorre prestare particolare attenzione alla pressione di selezione verso specie di sostituzione o di popolazioni che potrebbero divenire resistenti. I focolai di amarantacee resistenti sono costituiti prevalentemente da popolazioni di difficile classificazione, talvolta a causa di possibili ibridazioni. Oltre ad Amaranthus retroflexus e A. rudis spesso si ritrova A. palmeri (nella foto in rivegetazione dopo le applicazioni erbicide) che già negli Stati Uniti è divenuto una priorità di lotta 10/2016 L Informatore Agrario 57
3 SOIA - Prodotti per il diserbo, dosi, epoche e modalità d impiego, selettività colturale e sensibilità delle infestanti Sostanza attiva (% o g/l) Principali nomi commerciali e società distributrice Meccanismo d azione (gruppo HRAC) ( 1 ) Dosi di prodotto commerciale (L/ha o kg/ha) Periodo di sicurezza (giorni) Trattamenti: epoca e modalità di impiego TRATTAMENTI DI PRE-EMERGENZA Pendimetalin (330 g/l) ( 1 ) ( 2 ) Activus EC (Adama) 1,5-2 pre-emergenza Pendimetalin (365 g/l) ( 1 ) ( 2 ) Most Micro (Sipcam) K1 1,5-2 pre-emergenza Pendimetalin (455 g/l) ( 1 ) ( 2 ) Stomp Aqua (Basf) 1-1,5 pre-emergenza S-metolaclor (960 g/l) ( 1 ) Dual Gold (Syngenta) K3 1-1,25 pre-emergenza Flufenacet (42%) + metribuzin (14%) ( 1 ) Fedor (Bayer) K3/C1 1-1,2 pre-emergenza Petoxamide (600 g/l) ( 1 ) Mojang 600 (Cheminova), vari K3 1,5-2 pre-emergenza Linuron (455 g/l) ( 3 ) Afalon DS (Adama) C2 0,9-1,5 60 pre-emergenza Metribuzin (35%) ( 4 ) Sencor WG (Bayer), vari C1 0,4-0,5 60 pre-emergenza Metribuzin (70%) ( 4 ) Song 70 WDG (Sipcam), vari 0,25-0,35 60 pre-emergenza Clomazone (360 g/l) ( 1 ) ( 5 ) Command 36 CS (Sipcam), vari F3 0,3-0,4 pre-emergenza Clomazone (55 g/l) + pendimetalin (275 g/l) Bismark (Sipcam) F3/K1 2-2,5 pre-emergenza Metribuzin (233 g/l) + clomazone (60 g/l) ( 4 ) ( 6 ) Metric (Belchim) C1/F3 1,5 72 pre-emergenza Oxadiazon (380 g/l) ( 7 ) Ronstar FL (Bayer) E 1-1,5 pre-emergenza TRATTAMENTI DI POST-EMERGENZA Bentazone (87%) ( 8 ) ( 9 ) Basagran SG (Basf), vari C3 0,6-1,1 60 bilobate 1 a trifogliata Tifensulfuron-metile (50%) ( 8 ) ( 10 ) ( 11 ) ( 12 ) Harmony 50 SX (DuPont) B 7,5-12 g 1a trifogliata Imazamox (40 g/l) ( 8 ) ( 10 ) ( 13 ) ( 14 ) Tuareg (DuPont) B 1-1, bilobate 2 a trifogliata Bentazone (480 g/l) + imazamox (22,4 g/l) + olio ( 8 ) ( 10 ) ( 15 ) ( 16 ) Corum (Basf) + Dash HC (Basf) C3/B 1,9 0,25-0,5% 60 bilobate 1 a trifogliata Imazamox (40 g/l) + tifensulfuron-metile (50%) ( 8 ) ( 10 ) ( 12 ) ( 13 ) Tuareg (DuPont) + Harmony 50 SX (DuPont) B/B 1-1,25 + 7,5-12 g 100 bilobate 2 a trifogliata Clomazone (360 g/l) ( 1 ) Sirtaki (Sipcam) F3 0,3 fino alla 3a trifogliata Note d impiego: (1 ) Impiegare le dosi minori nei terreni sciolti e quelle più elevate nei terreni tendenzialmente argillosi e ricchi di sostanza organica. (2 ) Impiegare il prodotto su terreno livellato e privo di zolle. (3 ) Non impiegare nei terreni troppo leggeri o poveri di sostanza organica. (4 ) Non impiegare nei terreni molto sabbiosi o torbosi. (5 ) Trattare su terreno finemente preparato e con un buon grado di umidità; in assenza di precipitazioni è necessario effettuare un irrigazione entro 3-5 giorni. (6 ) Impiegare il prodotto su terreno piano e privo di zolle. Per la sicurezza della coltura, seminare a una profondità di almeno 2 cm. (7 ) Prolungati periodi di siccità e la cattiva preparazione dei terreni (zollosità) riducono l efficacia. Non lavorare il terreno dopo il trattamento. Piogge o irrigazioni di forte intensità portano a contatto con la vegetazione particelle di terreno contenenti l erbicida, con conseguenti ustioni da contatto. (8 ) Trattare su infestanti nei primi stadi di sviluppo e in attiva crescita. (9 ) Affinché il prodotto sia assorbito in quantità sufficiente, non deve piovere per almeno ore dal trattamento. (10 ) Non trattare con temperature elevate e su piante sofferenti. In alternanza i trattamenti di pre-emergenza limitano l insorgenza di tali problematiche e permettono di contenere le infestazioni di Acalypha, Galinsoga, Bidens, ecc., difficilmente controllabili con i soli interventi di post-emergenza. Possono contrastare l aumento delle problematiche di resistenza e la potenziale diffusione di semi di Amaranthus spp. non completamente devitalizzabili in post-emergenza. In tal caso è necessario ricorrere a strategie di diserbo che prevedano l inserimento di sostanze attive più efficaci (ad esempio metribuzin). L impiego di erbicidi residuali caratterizzati da una prevalente azione graminicida diventa invece indispensabile nelle aree dove si rilevano popolazioni di Echinochloa spp. resi- stenti o di più difficile contenimento; tali prodotti tra l altro sono caratterizzati anche da una secondaria azione verso le amarantacee (in particolare S-metolaclor). Nel contempo è possibile migliorare l azione nei confronti di elevate infestazioni di Chenopodium e di specie a nascita molto scalare di non semplice contenimento in post-emergenza, comprese le prime nascite 58 L Informatore Agrario 10/2016
4 Sensibilità delle graminacee Digitaria sanguinalis Echinochloa crus-galli Panicum spp. Setaria spp. Sorghum halepense (da seme) Abutilon theophrasti Amaranthus spp. Bidens tripartita Chenopodium spp. Datura stramonium Fallopia convolvulus Sensibilità delle dicotiledoni Matricaria spp. Papaver rhoeas Picris echioides Polygonum aviculare Polygonum persicaria Polygonum lapathifolium Portulaca oleracea Sinapis spp., Raphanus raphanistrum, Rapistrum rugosum Myagrum perfoliatum Solanum nigrum Xanthium strumarium Selettività colturale: selettivo selettivo con cautela (stadio di sviluppo delle infestanti) (< 4 foglie) (> 4 foglie) (> 4 foglie) (11 ) Miscibile con imazamox, bentazone, propaquizafop. (12 ) Lavare accuratamente le attrezzature dopo il trattamento. (13 ) Transitori rallentamenti vegetativi possono verificarsi se si trattano colture in condizioni di stress (siccità, caldo eccessivo, ecc.). (14 ) Miscibile con bentazone, tifensulfuronmetile, erbicidi ad azione graminicida. (15 ) Affinché il prodotto sia assorbito in quantità sufficiente non deve piovere per almeno 5-6 ore dal trattamento. (16 ) Miscibile con prodotti ad azione graminicida. ( 1 ) Legenda meccanismi d azione (gruppo HRAC): B = inibitori dell enzima ALS; C1, C2, C3 = inibitori della fotosintesi a livello del fotosistema II; E = inibitori dell enzima PPO; F3 = inibitori della biosintesi dei pigmenti carotenoidi; K1 = inibitori dell assemblaggio dei microtubuli; K3 = inibitori dei processi di divisione e distensione cellulare. (1-3 fg. gram.; < 4 fg. dic.) (accest. gram.; > 4 fg. dic.) (1-3 fg. gram.; < 4 fg. dic.) (accest. gram.; > 4 fg. dic.) (1-3 fg. gram.; < 4 fg. dic.) (accest. gram.; > 4 fg. dic.) Sensibilità delle infestanti: = superiore al 95%; = compreso tra il 70 e il 95%; = compreso tra il 50 e il 70%; = inferiore al 50%. di Abutilon. In ogni caso si rendono necessari i complementari interventi di post-emergenza per il contenimento delle specie non sufficientemente contenibili in pre-emergenza (Abutilon, Bidens, Picris, Xanthium, Datura, ecc.), oltre che di Sorghum halepense da rizoma. In tal caso può essere sufficiente l applicazione in pre-emergenza di erbicidi residuali a dosi cautelative caratterizzati da una più elevata azione precondizionante. Quando si prevede invece di poter contenere la generalità delle infestanti annuali con un solo intervento preventivo, si può ricorrere alle più complesse miscele di erbicidi ad azione complementare, modulando le dosi, oltre che al tipo di infestazione prevista, alla natura dei terreni, per non incorrere in problemi di fitotossicità. In post-emergenza le applicazioni uniche effettuate tra lo stadio di foglie bilobate e trifogliate della soia possono risultare sufficienti con un ottimale bonifica dei letti di semina effettuata con glifosate e in presenza di moderate infestazioni. Tale pratica in genere viene effettuata nelle semine di secondo raccolto. Nei terreni 10/2016 L Informatore Agrario 59
5 SOIA - Prodotti graminicidi specifici Sostanza attiva (% o g/l) Principali nomi commerciali e società distributrice Dosi di prodotto commerciale (L/ha o kg/ha) Periodo di sicurezza (giorni) Digitaria sanguinalis Sensibilità delle infestanti Echinochloa crus-gallli Panicum spp. Setaria spp. Sorghum halepense Selettività colturale: selettivo selettivo con cautela (stadio di sviluppo delle infestanti) Fluazifop-p-butile (125 g/l) Fusilade Max (Syngenta) ( 1 ) Propaquizafop (100 g/l) Agil (DuPont), vari ( 1 ) Quizalofop-etile isomero D (50 g/l) Targa Flo (Bayer), vari ( 1 ) Quizalofop-p-etile (50 g/l) Leopard 5 EC (Adama) ( 1 ) Ciclossidim (200 g/l) + olio Stratos (Basf) ( 1 ) Ciclossidim (100 g/l) Stratos Ultra (Basf) ( 1 ) Tepralossidim (50 g/l) Aramo 50 (Basf) ( 1 ) Cletodim (240 g/l) Select (Sumitomo, Siapa) ( 1 ) 1,5-2 2 ( 2 ) 0,8-1,2 1,2 ( 2 ) 1-1,5 2-2,5 ( 2 ) 1-1,25 2-2,5 ( 2 ) 1-1,25 2-2,5 ( 2 ) 2-2,5 4-5 ( 2 ) 1-1,5 2 ( 2 ) 0,6 0,6 + 0,6 ( 2 ) ( 1 ) Tutti i prodotti presentano meccanismo d azione HRAC A = inibitori dell enzima ACCasi (2) Dosi indicate per il disseccamento del Sorghum halepense da rizoma. Note d impiego Trattare su infestanti in pieno turgore vegetativo. Sensibilità delle infestanti: = superiore al 95%; = compreso tra il 70 e il 95%. torbosi invece, dove l elevata presenza di sostanza organica vanifica l impiego degli erbicidi residuali, è necessario nella maggior parte dei casi ricorrere alle applicazioni frazionate per eliminare le infestanti nel periodo critico di maggiore competizione. Anche nei normali terreni caratterizzati da elevate e precoci infestazioni, con presenza di specie a nascita scalare (Abutilon, Xanthium ecc.) e perenni (Convolvulus, Calystegia, Cirsium, ecc.), se non vengono effettuate applicazioni preventive si deve ricorrere a più interventi ad azione dicotiledonicida addizionati, se necessario, di un graminicida specifico. I complementari interventi di pre-emergenza a dosi pre-condizionanti e di post-emergenza possono essere necessari in condizioni ambientali Per una più sicura prevenzione e gestione delle resistenze su soia (nella foto Echinochloa crus-galli), occorre adottare tutte le pratiche di lotta integrate, tra cui in particolare adeguata rotazione colturale, congiuntamente all alternanza del diserbo preventivo ed estintivo con tutti gli erbicidi a disposizione non ottimali e infestanti poco recettive, nonché per una migliore gestione delle malerbe, con finalità preventiva nei confronti delle resistenze. Gli interventi preventivi I prodotti preventivi con finalità prevalentemente graminicida sono flufenacet (commercializzato nel formulato Fedor, in combinazione con metribuzin), petoxamide (Mojang 600, ecc.) ed S-metolaclor (Dual Gold), quest ultimo caratterizzato da una parziale azione verso Cyperus spp. Linuron (Afalon DS) e metribuzin (Sencor WG, Song 70 WDG, ecc.) vengono applicati in miscele a due o tre vie per il contenimento di Chenopodium, crucifere e alcune composite di difficile eliminazione in post-emergenza (Picris, Bidens, Galinsoga). Metribuzin nelle più efficaci miscele con S-metolaclor è determinante nei confronti delle amarantacee, in particolare per contenere la crescente diffusione di popolazioni resistenti. Clomazone (Command 36 CS, ecc.) permette di contenere la maggior parte delle infestanti a foglia larga, comprese le scalari infestazioni di Abutilon. continua a pag L Informatore Agrario 10/2016
6 PRINCIPALI COMBINAZIONI DI PRE-EMERGENZA PRINCIPALI COMBINAZIONI DI POST-EMEREGENZA (TRATTAMENTI UNICI, DOPO PRE-SEMINA O PRE-EMERGENZA) PRINCIPALI COMBINAZIONI DI POST-EMEREGENZA (TRATTAMENTI FRAZIONATI, DOPO PRE-SEMINA) controllo ottimale; controllo da parziale a buono; controllo insufficiente 10/2016 L Informatore Agrario 61
7 L estensione di impiego di sostanze attive caratterizzate da differenziato meccanismo d azione in post-emergenza permetterebbe di potenziare le strategie di lotta, anche se per una più sicura gestione delle malerbe attualmente occorre impiegare gli erbicidi preventivi. 4. Più semplificate strategie di lotta possono essere applicate qualora non sussistano problematiche di rilievo, sia per coltivazioni principali sia intercalari di secondo raccolto (nella foto), adottando un ottimale pratica di devitalizzazione delle malerbe in pre-semina, completando in post-emergenza il diserbo in funzione delle reali esigenze segue da pag. 60 In miscela con metribuzin (disponibile anche nel formulato Metric) offre un ottima sinergia d azione verso tutte le malerbe a foglia larga, comprese le amarantacee resistenti. Pendimetalin (Stomp Aqua e Most Micro tra le più selettive formulazioni microincapsulate) è attivo verso numerose dicotiledoni (Chenopodium, Solanum, Polygonum spp., Portulaca, ecc.) e alcune graminacee (in particolare Setaria spp.); in miscela con linuron permette di contenere le più difficili infestazioni di Acalypha, mentre con clomazone (disponibile anche nella più recente formulazione di Bismark) per il contenimento di Abutilon e altre infestanti difficili (Galinsoga, Bidens, ecc.). Per un più completo controllo delle graminacee è consigliata l addizione di S-metolaclor o petoxamide. Un ulteriore disponibilità viene offerta al momento anche da oxadiazon (Ronstar FL), da utilizzare a dosi ridotte in miscela con altri prodotti per migliorare la selettività colturale e lo spettro d azione. Gli interventi fogliari Imazamox (Tuareg) è l erbicida sistemico assorbito per via fogliare e secondariamente radicale a cui si ricorre prevalentemente in miscela con tifensulfuron-metile (Harmony 50 SX). Quest ultimo migliora l efficacia in particolare verso alcune infestanti (Chenopodium, Abutilon, Bidens, Portulaca, ecc.), con azione frenante verso le perenni Convolvulus e Calystegia. La selettività non è sempre perfetta, in particolare in situazioni ambientali sfavorevoli e con l impiego delle dosi più elevate di tifensulfuron-metile. Per questo si consigliano i più flessibili interventi frazionati con dosi modulate in funzione dell infestazione e dell epoca di applicazione. Caratterizzati però da analogo meccanismo d azione (inibizione dell enzima ALS), l impiego ripetuto di questi erbicidi aumenta il rischio di selezione di infestanti resistenti. Si consiglia pertanto di alternare la miscela preformulata di bentazone + imazamox (Corum), caratterizzata da una maggiore selettività colturale, anche se lo spettro d azione è quasi esclusivamente dicotiledonicida. L aggiunta dello specifico coadiuvante Dash HC è fondamentale per il controllo di alcune infestanti (Chenopodium) e per stabilizzarne l attività in condizioni d impiego non ottimali. Inoltre può essere utile addizionare tifensulfuron-metile per aumentare lo spettro d azione. Bentazone (Basagran SG, ecc.) è efficace verso molte dicotiledoni (Abutilon, Polygonum spp., Portulaca, Xanthium, Bidens, Ammi, ecc.) ai primissimi stadi di sviluppo. Nelle applicazioni più precoci concorre a contenere le infestazioni di Cyperus spp., nonché a prevenire e gestire moderate popolazioni di Amaranthus spp. resistenti, nei confronti delle quali non appare però sempre risolutivo. Può essere utilizzato in miscela con moderate dosi di clomazone, che nella formulazione Sirtaki è applicabile anche in post-emergenza da solo. Tra i graminicidi specifici (inibitori dell enzima ACCasi), ciclossidim manifesta una maggiore compatibilità con i dicotiledonicidi e una superiore efficacia nei confronti di alcune specie annuali (Setaria, Digitaria), in particolare quando si interviene in condizioni ambientali non ottimali. Fluazifop-p-butile, quizalofop-p-etile e propaquizafop sono generalmente più indicati quando si opera in ottimali condizioni di sviluppo e con prevalenza di Sorghum da rizoma. Per un controllo ottimale di questa graminacea è consigliabile intervenire tardivamente, anche dopo la chiusura delle file della coltura. Altri graminicidi disponibili sono cletodim e tepralossidim, tra cui quest ultimo particolarmente adatto per il contenimento di Digitaria sanguinalis. Mirco Fabbri Giovanni Campagna Centro di fitofarmacia - Università di Bologna AGGIORNATI sul mondo degli agrofarmaci Con il volume «Informatore degli agrofarmaci 2016» Info e ordini: Con la banca dati mobile per smartphone e tablet «BDFUP» Info e ordini: Per commenti all articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a: redazione@informatoreagrario.it 62 L Informatore Agrario 10/2016
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