MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DLG. 231/01. Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche
|
|
- Evangelista Casadei
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DLG. 231/01 Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche
2 Deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 16 settembre 2010 SOMMARIO SOMMARIO QUADRO NORMATIVO INTRODUZIONE FATTISPECIE DI REATO SANZIONI DELITTI TENTATI REATI COMMESSI ALL ESTERO CARATTERISTICHE DEL MODELLO CARATTERI FONDAMENTALI DEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, DI GESTIONE E DI CONTROLLO DELLA CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI BRENDOLA CREDITO COOPERATIVO SCOPO DEL MODELLO OBIETTIVI PERSEGUITI CON L ADOZIONE DEL MODELLO REATI EX D. LGS. 231/2001 E MISURE DI CONTRASTO REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Malversazione a danno dello Stato Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Truffa Frode informatica Concussione Corruzione REATI CONTRO LA PUBBLICA FEDE Falsità in monete, in carte di pubblico credito e in valori di bollati Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell ingegno o prodotti industriali e messa in commercio di prodotti con segni falsi 3.3 REATI SOCIETARI False comunicazioni sociali Falso in prospetto Pagina di 92
3 3.3.3 Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni dei responsabili della revisione Impedito controllo Indebita restituzione dei conferimenti Illegale ripartizione degli utili e delle riserve Illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o della società controllante Operazioni in pregiudizio dei creditori Formazione fittizia del capitale Indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori Illecita influenza sull assemblea Aggiotaggio Ostacolo all esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza Ricettazione Riciclaggio Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita DELITTI CON FINALITÁ DI TERRORISMO O DI EVERSIONE DELL ORDINE DEMOCRATICO DELITTI CONTRO LA PERSONALITÁ INDIVIDUALE E DELITTI CONTRO LA VITA E L INCOLUMITÁ INDIVIDUALE Riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù Prostituzione minorile Pornografia minorile Detenzione di materiale pornografico Turismo sessuale Tratta di persone Acquisto e alienazione di schiavi Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili 3.6 REATI DI ABUSO DI MERCATO Abuso di informazioni privilegiate Manipolazione del mercato REATI DI OMICIDIO COLPOSO E LESIONI COLPOSE GRAVI O GRAVISSIME, COMMESSI IN VIOLAZIONE DELLE NORME ANTINFORTUNISTICHE E SULLA TUTELA DELL IGIENE E DELLA SALUTE SUL LAVORO (LEGGE N. 626/94) Pagina di 92
4 3.8 DELITTI INFORMATICI E TRATTAMENTO ILLECITO DI DATI Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico Intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche Installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità Danneggiamento di sistemi informatici o telematici Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità Detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici Diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico Documenti informatici Frode informatica del soggetto che presta servizi di certificazione di firma elettronica3.9 DELITTI DI CRIMINALITÀ ORGANIZZATA Associazione per delinquere Associazione di tipo mafioso Scambio elettorale politico-mafioso Sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope Delitti di illegale fabbricazione, introduzione nello Stato, messa in vendita, cessione, detenzione e porto in luogo pubblico o aperto al pubblico di armi o esplosivi 3.10 DELITTI CONTRO L INDUSTRIA E IL COMMERCIO Turbata libertà dell'industria o del commercio Illecita concorrenza con minaccia o violenza Frodi contro le industrie nazionali Frode nell esercizio del commercio Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine Vendita di prodotti industriali con segni mendaci Fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale Pagina di 92
5 Contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari 3.11 DELITTI IN MATERIA DI VIOLAZIONE DEL DIRITTO D AUTORE 3.12 INDUZIONE A NON RENDERE DICHIARAZIONI O A RENDERE DICHIARAZIONI MENDACI ALL AUTORITÀ GIUDIZIARIA 3.13 REATI TRANSNAZIONALI ORGANISMO DI VIGILANZA SISTEMA DISCIPLINARE CODICE ETICO FORMAZIONE E COMUNICAZIONE Pagina di 92
6 1. QUADRO NORMATIVO 1.1 INTRODUZIONE Con il Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 è stata disciplinata la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato. Tali norme riguardano gli enti forniti di personalità giuridica e le società ed associazioni, anche prive di personalità giuridica, in esecuzione di una serie di provvedimenti comunitari ed internazionali. Il disposto normativo, più volte successivamente emendato dopo il 2001, prevede che le società possano essere ritenute responsabili per alcuni reati dolosi commessi o tentati, nell interesse o a vantaggio delle società stesse (art. 5), da parte di soggetti in posizione apicale 1 (art. 6 del Decreto) e da coloro che sono sottoposti alla loro direzione o vigilanza (art. 7 del Decreto). La responsabilità amministrativa delle società è autonoma rispetto alla responsabilità penale della persona fisica che ha commesso il reato e si affianca a quest ultima; essa implica l applicabilità, in via diretta ed autonoma, di sanzioni di natura sia pecuniaria che interdittiva. La responsabilità amministrativa della società è tuttavia esclusa 2 (come espressamente previsto dalla norma), in caso di reato commesso da soggetti in posizione apicale, qualora si provi che: a) l organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi ; b) il compito di vigilare sul funzionamento e l osservanza dei modelli di curare il loro aggiornamento è stato affidato a un organismo dell ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo ; c) le persone hanno commesso reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione ; 1 Trattasi di persone fisiche che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell Ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, nonché persone fisiche che esercitano anche di fatto la gestione e il controllo dell Ente medesimo. Tali soggetti sono individuati nei componenti il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e nel Direttore Generale. 2 Art. 6 e 7 D. Lgs. 231/2001 Pagina di 92
7 d) non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell organismo di controllo di cui alla lettera b). L art. 7 del decreto prevede che la società sia esonerata anche nel caso in cui il reato sia stato commesso da un soggetto sottoposto all altrui direzione 3, ma limitatamente all ipotesi di inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza. La Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola, al fine di preservare la propria posizione ed immagine, nonché la correttezza e la trasparenza nell esercizio della sua attività, valori ineccepibili che da sempre la contraddistinguono, ha deciso di procedere all adozione di un Modello specifico, di cui al Decreto Legislativo 231/2001, ispirandosi alle Linee Guida dell Associazione Bancaria Italiana per l adozione di modelli organizzativi sulla responsabilità amministrativa delle banche (febbraio 2004 e successivi aggiornamenti) e alle Linee guida di Federcasse (maggio 2003 e successive integrazioni). Il presente Regolamento è stato predisposto in considerazione del sistema strutturato ed organico di norme, controlli interni e di altre procedure già in vigore all interno della Cassa, tra le quali il Codice Etico approvato in data 8 aprile La Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola si è altresì fatta carico di provvedere al periodico aggiornamento del presente Modello, onde adeguarlo sia ai mutamenti normativi sia all evoluzione delle attività svolte dall ente e dal relativo contesto organizzativo. Il presente testo, su impulso dell Organismo di vigilanza, è stato approvato dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 16 settembre FATTISPECIE DI REATO I reati contemplati dal Decreto Legislativo 231/2001, sono richiamati all interno della Sez. III Capo I del decreto stesso (art. 24 ss.). Nel testo originario il decreto afferiva solamente ad alcuni reati contro la Pubblica Amministrazione quali quelli previsti negli articoli 24 e 25: Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico (D. Lgs. 231/2001 art. 24); Concussione e corruzione (D. Lgs. 231/2001 art. 25). Ad oggi, l ambito di applicazione, appare decisamente più esteso, con la previsione di nuove tipologie di reato successivamente introdotte in funzione dell evoluzione progressiva 3 Art. 5 comma 1 lettera b) D. Lgs. 231/2001 Pagina di 92
8 del corpo normativo nazionale. Pertanto sono attualmente disciplinati anche i seguenti reati: Delitti informatici e trattamento illecito di dati (art. 24-bis introdotto dalla legge 18 marzo 2008, n. 48); Delitti di criminalità organizzata (art. 24-ter introdotto dalla legge 15 luglio 2009, n. 94); Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento (Legge n. 409 del 23 novembre 2001 Disposizioni urgenti in vista dell introduzione dell euro, ha introdotto l art. 25 bis nel D. Lgs. 231/2001, poi ulteriormente modificato dalla legge 23 luglio 2009 n. 99); Delitti contro l industria ed il commercio (art. 25-bis.1 introdotto dalla legge 23 luglio 2009, n. 99); Reati societari (D. Lgs. n. 61 del 11 aprile 2002 Disciplina degli illeciti penali e amministrativi riguardanti le società commerciali, a norma dell art. 11 delle legge 3 ottobre 2001, n. 366, ha introdotto l art. 25 ter nel D. Lgs. 231/2001 ispirandosi alle nuove previsioni dell art e ss. del Codice Civile. Legge sulla Tutela del Risparmio 28 dicembre 2005, n. 262 per quanto concerne l aggiornamento e l estensione dei reati e al contempo apporta modifiche alle relative sanzioni pecuniarie. Legge 25 gennaio 2006, n. 29 Disposizioni per l adempimento di obblighi derivanti dall appartenenza dell Italia alle Comunità Europee. Legge comunitaria 2005 ); Reati con finalità di terrorismo o di eversione dell ordine democratico (Legge 14 gennaio 2003, n. 7 Ratifica ed esecuzione della Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento al terrorismo, fatta a New York il 9 dicembre 1999 e norme di adeguamento dell ordinamento interno, ha introdotto l art. 25 quater nel D. Lgs.231/2001); Delitti contro la personalità individuale e delitti contro la vita e l incolumità individuale (Legge 11 agosto 2003, n. 228, ha introdotto l art. 25 quinquies nel D. Lgs. 231/2001. Legge 6 febbraio 2006, n. 38 Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet, ha aggiornato l art. 25 quinquies nel D. Lgs. 231/2001. Legge 9 gennaio 2006, n. 7 ha introdotto l art. 24 quater.1 nel D. Lgs. 231/2001); Pagina di 92
9 Reati di abuso di mercato (Legge 18 aprile 2005, n. 62 Legge comunitaria ha introdotto l art. 25 sexies nel D. Lgs. 231/2001 estendendo agli enti la responsabilità amministrativa per i reati di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato previsti nel D. Lgs. n. 58/1998 Testo Unico della Finanza Parte V Sanzioni Titolo I-bis Abuso di informazioni privilegiate e manipolazione di mercato Capo II Sanzioni Penali. Tale intervento normativo ha inoltre introdotto analoga responsabilità amministrativa degli enti per gli illeciti amministrativi di abuso di mercato Art. 187-quinquies D. Lgs. 58/1998 Testo Unico della Finanza con riferimento agli illeciti amministrativi previsti nella Parte V Sanzioni Titolo I-bis Abuso di informazioni privilegiate e manipolazione di mercato Capo III Sanzioni amministrative); Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi in violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell igiene e della salute sul lavoro (Legge 3 agosto 2007 n. 123 art. 9 che ha introdotto l art. 25 septies del D. Lgs 231/01); Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 25-octies introdotto dal d. lgs. 21 novembre 2007, n. 231); Delitti in materia di violazione del diritto d autore (art. 25-novies introdotto dalla legge 23 luglio 2009, n. 99); Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria (art. 25-novies introdotto dalla legge 3 agosto 2009, n. 116, non tenendo conto dell inserimento di un articolo con identica numerazione già disposto, come detto, con la legge 23 luglio 2009, n. 99); Reati transnazionali (Legge 16 marzo 2006, n. 146 "Ratifica ed esecuzione della Convenzione e dei Protocolli delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale, adottati dall Assemblea generale il 15 novembre 2000 ed il 31 maggio 2001"). 1.3 SANZIONI Le seguenti sanzioni sono previste dal D. Lgs. 231/2001 a carico della società, in conseguenza della commissione o tentata commissione dei reati sopra menzionati: sanzione pecuniaria, commisurata a quote di valore unitario variabile, fino a un massimo di Euro ,69 (art. 10) e sequestro conservativo in sede cautelare; Pagina di 92
10 sanzioni interdittive (art. 13), applicabili anche quale misura cautelare, di durata non inferiore a tre mesi e non superiore a due anni che, a loro volta, possono consistere in: o interdizione dall esercizio dell attività; o sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell illecito; o divieto di contrattare con la pubblica amministrazione; o esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi ed eventuale revoca di quelli concessi; o divieto di pubblicizzare beni o servizi; confisca (art. 19) e sequestro preventivo in sede cautelare; pubblicazione della sentenza, in caso di applicazione di una sanzione interdittiva (art. 18). 1.4 DELITTI TENTATI In base all articolo 26 del D. Lgs. 231/2001, in caso di commissione nelle forme del tentativo dei delitti previsti dal capo I del medesimo decreto (con eccezione di quelli che risultano insuscettibili di essere commessi nelle forme del tentativo, come ad es. i reati colposi previsti dall art. 25-septies), l importo delle sanzioni pecuniarie e la durata delle sanzioni interdittive si riduce da un terzo alla metà. L erogazione di sanzioni è invece esclusa qualora l ente impedisca volontariamente il compimento dell azione o la realizzazione dell evento. 1.5 REATI COMMESSI ALL ESTERO L articolo 4 del D. Lgs. 231/2001 prevede che l ente, avente sede principale nel territorio dello Stato, possa essere ritenuto responsabile anche per reati commessi all estero, purché nei suoi confronti non proceda lo Stato del luogo in cui è stato commesso il fatto, onde evitare l impunibilità di una situazione criminologica di frequente verificazione e, di conseguenza, per contrastare l aggiramento dell impianto normativo. Per contro, il Decreto si astiene dal definire disposizioni con riferimento a quegli enti aventi sede principale all estero, ma i cui esponenti abbiano commesso il reato in Italia, nell interesse o a vantaggio dell ente stesso. A tal proposito risulta eventualmente Pagina di 92
11 necessario far riferimento alle norme di diritto internazionale privato (Legge 31 maggio 1995, n 218 e successive modificazioni). Pagina di 92
12 2. CARATTERISTICHE DEL MODELLO 2.1 CARATTERI FONDAMENTALI DEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, DI GESTIONE E DI CONTROLLO DELLA CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI BRENDOLA CREDITO COOPERATIVO All articolo 6 comma 3 del D. Lgs. 231/2001 si afferma che I modelli di organizzazione e di gestione possono essere adottati, garantendo le esigenze di cui al comma 2, sulla base di codici di comportamento redatti dalle associazioni rappresentative degli enti, comunicati al Ministero della giustizia che, di concerto con i Ministeri competenti, può formulare, entro trenta giorni, osservazioni sulla idoneità dei modelli a prevenire reati. Stanti le disposizioni normative di cui sopra, la Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola, ha delineato un proprio modello di organizzazione denominato Modello ex D. Lgs. 231/2001, di gestione e controllo seguendo le indicazioni delle Linee Guida Abi, osservando la normativa di riferimento per il settore emanata dalle competenti Autorità di Vigilanza, nonché recependo le indicazioni proposte da Federcasse e dalla Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo. Lo sviluppo del Modello è avvenuto nel rispetto delle esigenze individuate nell articolo 6 comma 2 del D. Lgs. 231/2001: a) individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi i reati (e pertanto non in funzione della tipologia dei soggetti coinvolti); b) prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l attuazione delle decisioni dell ente in relazione ai reati da prevenire; c) individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati; d) prevedere obblighi di informazione nei confronti dell organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l osservanza dei modelli; e) introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. Ai fini della costruzione del proprio impianto, la Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola, ha dato avvio ad un ampio e articolato progetto che ha richiesto la realizzazione delle seguenti attività: Mappatura dei rischi riferiti alle previsioni del Decreto; Pagina di 92
13 Analisi del sistema organizzativo in funzione dei rischi individuati e valutazione dei processi sensibili; Definizione delle misure di contrasto; Aggiornamento dei documenti interni (Regolamenti e Procedure); Costituzione di un Organismo di Vigilanza con la definizione di ruoli, competenze e poteri; Adeguamento del previgente Regolamento Disciplinare; Adozione del Codice Etico della Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola; Formazione e comunicazione aziendale; Definizione delle responsabilità di monitoraggio e di aggiornamento del Modello. Il Modello definito dalla Cassa è efficacemente attuato; esso prevede che siano effettuate verifiche periodiche volte ad accertare l applicazione e l efficacia e che siano apportati, tempo per tempo, gli aggiornamenti necessari a garantire il perseguimento degli obiettivi di tutela. Esso è inoltre oggetto di periodici incontri volti ad illustrarne e discuterne il contenuto con il personale dell ente. 2.2 SCOPO DEL MODELLO Il Modello adottato dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola è coerente con il complesso normativo, regolamentare, organizzativo e procedurale già in vigore nell Istituto e si propone lo scopo di garantire l integrazione delle disposizioni e delle informazioni, a tutti i livelli, finalizzate all osservanza delle previsioni di cui al Decreto ex 231/ OBIETTIVI PERSEGUITI CON L ADOZIONE DEL MODELLO L adozione volontaria del Modello è coerente con le ispirazioni statutarie e con la volontà del Consiglio di Amministrazione e della Direzione della Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola di assicurare sempre il massimo profilo di consapevolezza, correttezza e trasparenza a favore dei principi della cooperazione del credito. Nel merito specifico, il Modello definito, è volto al perseguimento delle seguenti principali finalità: Consapevolezza: illustrare il disposto della norma e l impatto della stessa in termini operativi; Pagina di 92
14 Controllo: definire ruoli, responsabilità e competenze finalizzate al controllo sulle aree sensibili ai rischi, al fine di consentire azioni preventive e di contrasto alla commissione dei reati; Comportamento e disciplina: definire le relazioni tra rischi, comportamenti illeciti e provvedimenti di carattere sanzionatorio in caso di violazione delle disposizioni esplicitate. Pagina di 92
15 3. REATI EX D. LGS. 231/2001 E MISURE DI CONTRASTO 3.1 REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE REATI PROCESSI Governo Controllo dei rischi Credito Finanza Privacy Trasparenza Infrastrutture e spese Risorse Umane Sportello Malversazione a danno dello Stato Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Truffa Frode informatica Concussione Corruzione Malversazione a danno dello Stato Art. 316-bis c.p.- Malversazione a danno dello Stato Chiunque, estraneo alla pubblica Amministrazione, avendo ottenuto dallo Stato o da altro ente pubblico o dalle Comunità europee contributi, sovvenzioni o finanziamenti destinati a favorire iniziative dirette alla realizzazione di opere od allo svolgimento di attività di pubblico interesse, non li destina alle predette finalità, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Con la formula contributi, sovvenzioni o finanziamenti, il legislatore intende ogni forma di intervento economico, ivi compresi i mutui agevolati mentre con il riferimento ad opere o attività di pubblico interesse, il legislatore si riferisce allo scopo perseguito dall ente erogante piuttosto che alla natura dell opera o dell attività in sé e per sé considerata. Impiego difforme dalla destinazione vincolata dei contributi, delle sovvenzioni e/o dei finanziamenti ottenuti, anche lecitamente, dallo Stato o da altro ente pubblico o dalle Comunità europee. Pagina di 92
16 Processi di Governo, Credito Documenti Regolamento Interno Regolamento del Credito Piano strategico e operativo della Cassa Procedura operativa interna n 12 - Gestione del processo di credito Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Art. 640-bis c.p - Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche La pena è della reclusione da uno a sei anni e si procede d'ufficio se il fatto di cui all'articolo 640 riguarda contributi, finanziamenti, mutui agevolati ovvero altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunità europee. Art. 316-ter c.p. - Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Salvo che il fatto costituisca il reato previsto dall'articolo 640-bis, chiunque mediante l'utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l'omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sé o per altri, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalle Comunità europee è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Quando la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a lire sette milioni settecentoquarantacinquemila si applica soltanto la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da dieci a cinquanta milioni di lire. Tale sanzione non può comunque superare il triplo del beneficio conseguito. A differenza della malversazione ai danni dello Stato che mira a reprimere l impiego illecito di contributi lecitamente ottenuti, i due reati in questione sono rivolti a sanzionare la percezione indebita dei contributi pubblici. In presenza di danno patrimoniale a carico dello Stato/Enti pubblici: Alterazione del contenuto della documentazione da inviare agli enti pubblici per la richiesta di finanziamenti pubblici (dichiarazioni, prospetti o documenti falsi o attestanti cose non vere); Alterazione del contenuto della documentazione da inviare agli enti pubblici per la rendicontazione periodica dei finanziamenti agevolati ricevuti dallo Stato (stati avanzamento, rendicontazione spese e/o contabilità lavori, elenchi prezzi, consuntivazione danni al patrimonio falsi o attestazioni non vere); Alterazione/contraffazione della documentazione necessaria nello svolgimento dell attività di istruttoria per conto del Ministero competente al fine di fare ottenere contributi e/o finanziamenti pubblici alle imprese clienti (il reato è in questo caso commesso a titolo di concorso). Pagina di 92
17 Processi di Governo e Credito Documenti Regolamento Interno Regolamento del Credito Piano strategico e operativo della Cassa Procedura operativa interna n 12 - Gestione del processo di credito Truffa Art. 640 c.p - Truffa Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire centomila a due milioni. La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da lire seicentomila a tre milioni: 1) se il fatto è commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico o col pretesto di far esonerare taluno dal servizio militare; 2) se il fatto è commesso ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario o l'erroneo convincimento di dovere eseguire un ordine dell'autorità. Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo che ricorra taluna delle circostanze previste dal capoverso precedente o un'altra circostanza aggravante. Ai fini dell applicazione di quanto previsto dal D. Lgs 231/2001, la fattispecie di truffa assume rilievo soltanto nel caso in cui il soggetto passivo degli artifici e raggiri che caratterizzano la relativa condotta sia lo Stato o altro Ente pubblico. In presenza di danno patrimoniale a carico dello Stato/Enti pubblici: alterazione/contraffazione del bilancio d esercizio al fine di aggiudicarsi i contratti aventi evidenza pubblica per la cui stipulazione è prevista la presentazione del bilancio medesimo; alterazione/contraffazione della documentazione richiesta per le assunzioni agevolate o per i contratti di formazione lavoro e per la successiva verifica del rispetto dei presupposti e delle condizioni (ad esempio piano formativo, durata, etc); Governo, Risorse Umane, Trasparenza Documenti Regolamento Interno Piano strategico e operativo della Cassa Procedura operativa interna n 31 - Trasparenza Pagina di 92
18 3.1.4 Frode informatica Art. 640-ter c.p. - Frode informatica Chiunque, alterando in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema informatico o telematico o intervenendo senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico o ad esso pertinenti, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire centomila a due milioni. La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da lire seicentomila a tre milioni se ricorre una delle circostanze previste dal numero 1 del secondo comma dell'articolo 640, ovvero se il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema. Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo che ricorra taluna delle circostanze di cui al secondo comma o un'altra circostanza aggravante. Ai fini dell applicazione di quanto previsto dal D. Lgs 231/2001, la fattispecie di frode informativa assume rilievo soltanto nel caso in cui l alterazione del sistema informatico o telematico o dei dati in essi contenuti sia perpetrata ai danni dello Stato o di altro Ente Pubblico. Per sistema informatico deve intendersi l hardware, il software, nonché gli altri elementi che arricchiscono le funzionalità e le utilità di sistema (stampanti, video, scanner, tastiere), che permettono l attività di elaborazione automatica di dati ed il trattamento automatico delle informazioni. Per sistema telematico deve intendersi l insieme di oggetti, collegati fra loro, che sfrutta principi e tecnologie legati al computer ed alle telecomunicazioni e che presuppone l accesso dell utente a banche dati memorizzate su un elaboratore centrale (ad esempio, costituisce un sistema telematico il computer collegato alla rete telefonica tramite modem). La semplice intrusione in un sistema informatico protetto, in base alla giurisprudenza della Cassazione (Pen. 4 ottobre 1999, n. 3065) integra la fattispecie di cui all art. 615 ter c.p. ( accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico ) e non quella di frode informatica ex art. 640 c.p. Alterazione del software di trasmissione in via telematica. La frode informatica si verifica solo se vengono alterati software di proprietà della P.A. e non se vengono comunicati dati falsi su supporti informatici (es. comunicazione dati mediante floppy disk). Non utilizzando software di proprietà della P.A., riteniamo che il rischio non sussista Concussione Art. 317 c.p. - Concussione Pagina di 92
19 Il pubblico ufficiale, o l incaricato di un pubblico servizio, che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente a lui o ad un terzo, denaro o altra utilità, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni. Il reato di concussione consiste nell indebito utilizzo, da parte del pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, dei propri poteri al fine di costringere o indurre il soggetto passivo a riconoscere al funzionario un vantaggio di natura economica o personale. Si ha abuso di poteri quando gli stessi sono esercitati fuori dai casi stabiliti da leggi, regolamenti e istruzioni di servizio o senza le forme prescritte, ovvero quando detti poteri, pur rientrando tra quelli attribuiti al pubblico ufficiale, sono finalizzati al raggiungimento di scopi illeciti. Concessione e gestione di finanziamenti agevolati alla propria clientela (contributi, finanziamenti pubblici, crediti agrari agevolati) in assenza dei presupposti di legge. In questo caso il funzionario della Banca, abusando della propria qualità, potrebbe indurre il richiedente a dare o promettere denaro o altra utilità. Tale situazione si potrebbe riscontrare nell ambito dei finanziamenti pubblici qualora l esponente bancario, che partecipa in qualità di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, induca il cliente a concludere con la Cassa rapporti contrattuali che altrimenti non avrebbe concluso. Governo, Credito Documenti Regolamento Interno Regolamento del Credito Procedura operativa interna n 12 - Gestione del processo di credito Corruzione Art. 318 Codice penale: Corruzione per un atto d ufficio Il pubblico ufficiale, che, per compiere un atto del suo ufficio, riceve, per sé o per un terzo, in denaro o altra utilità, una retribuzione che non gli è dovuta, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Se il pubblico ufficiale riceve la retribuzione per un atto d ufficio da lui già compiuto, la pena è della reclusione fino ad un anno. Art. 319 Codice penale: Corruzione per un atto contrario ai doveri d ufficio Il pubblico ufficiale che, per omettere o ritardare o per over omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri d ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da due a cinque anni. Art. 319-bis Codice penale: Circostanze aggravanti Pagina di 92
20 La pena è aumentata se il fatto di cui all art. 319 ha per oggetto il conferimento di pubblici impieghi o stipendi o pensioni o la stipulazione di contratti nei quali sia interessata l'amministrazione alla quale il pubblico ufficiale appartiene. Art ter Codice penale: Corruzione in atti giudiziari Se i fatti indicati negli articoli 318 e 319 sono commessi per favorire o danneggiare una parte in un processo civile, penale o amministrativo, si applica la pena da tre a otto anni. Se dal fatto deriva l ingiusta condanna di taluno alla reclusione non superiore a cinque anni, la pena è della reclusione da quattro a dodici anni; se deriva l ingiusta condanna alla reclusione superiore a cinque anni o all ergastolo, la pena è della reclusione da sei a venti anni. Art. 320 Codice penale: Corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio Le disposizioni di cui all art. 319 si applicano anche all incaricato di un pubblico servizio; quelle di cui all art. 318 si applicano anche alla persona incaricata di un pubblico servizio qualora rivesta la qualità di pubblico impiegato. In ogni caso, le pene sono ridotte in misura non superiore ad un terzo. Art. 321 Codice penale: Pene per il corruttore Le pene stabilite nel primo comma dell art. 318, nell art. 319, nell art. 319-bis, nell art. 319-ter e nell art. 320, in relazione alle suddette ipotesi degli articoli 318 e 319, si applicano anche a chi dà o promette al pubblico ufficiale o all incaricato di un pubblico servizio il denaro o altra utilità. Art. 322 Codice penale: Istigazione alla corruzione Chiunque offre o promette denaro o altra utilità non dovuti, a un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio che riveste la qualità di pubblico impiegato, per indurlo a compiere un atto del suo ufficio, soggiace, qualora l offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita nel primo comma dell art. 318, ridotta di un terzo. Se l offerta o la promessa è fatta per indurre un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio ad omettere o a ritardare un atto del suo ufficio, ovvero a fare un atto contrario ai suoi doveri, il colpevole soggiace, qualora l offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita nel primo comma dell art. 319, ridotta di un terzo. La pena di cui al primo comma si applica al pubblico ufficiale o all incaricato di un pubblico servizio che riveste la qualità di pubblico impiegato che sollecita una promessa o dazione di denaro o altra utilità da parte di un privato per le finalità indicate nell art La pena di cui al secondo comma si applica al pubblico ufficiale o all incaricato di un pubblico servizio che sollecita una promessa o dazione di denaro od altra utilità da parte di un privato per le finalità indicate nell art Art. 322-bis Codice penale: Peculato, concussione, corruzione e istigazione alla corruzione di membri degli organi delle Comunità europee e di funzionari delle Comunità europee e di Stati esteri Le disposizioni degli articoli 314, 316, da 317 a 320 e 322, terzo e quarto comma si applicano anche: Pagina di 92
21 1) ai membri della Commissione delle Comunità europee, del Parlamento europeo, della Corte di giustizia e della Corte dei conti delle Comunità europee; 2) ai funzionari e agli agenti assunti per contratto a norma dello statuto dei funzionari delle comunità europee o del regime applicabile agli agenti delle Comunità europee; 3) alle persone comandate dagli Stati membri o da qualsiasi ente pubblico o privato presso le Comunità europee, che esercitino funzioni corrispondenti a quelle dei funzionari o agenti delle comunità europee; 4) ai membri e agli addetti a enti costituiti sulla base dei Trattati che istituiscono le Comunità europee; 5) a coloro che, nell ambito di altri Stati membri dell unione europea, svolgono funzioni o attività corrispondenti a quelle dei pubblici ufficiali e degli incaricati di un pubblico servizio. Le disposizioni degli articoli 321 e 322, primo e secondo comma, si applicano anche se il denaro o altra utilità è dato, offerto o promesso: 1) alle persone indicate nel primo comma del presente articolo; 2) a persone che esercitano funzioni o attività corrispondenti a quelle dei pubblicaci ufficiali e degli incaricati di un pubblico servizio nell ambito di altri Stati esteri o organizzazioni pubbliche internazionali, qualora il fatto sia commesso per procurare a sé o ad altri un indebito vantaggio in operazioni economiche internazionali. Le persone indicate nel primo comma sono assimilate ai pubblici ufficiali, qualora esercitino funzioni corrispondenti, e agli incaricati di un pubblico servizio negli altri casi. In generale, il reato di corruzione consiste in un accordo fra un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio e un privato, in forza del quale il primo accetta dal secondo la dazione o la promessa di denaro o altra utilità che non gli è dovuto per il compimento di un atto contrario ai propri doveri di ufficio (corruzione propria) ovvero conforme a tali doveri (corruzione impropria). La corruzione presuppone una posizione paritaria tra le parti che pongono in essere un accordo, mentre la concussione presuppone lo sfruttamento da parte del pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio della propria posizione di superiorità. Ai sensi del D. Lgs 231/2001 la corruzione è considerata sotto un duplice profilo: corruzione attiva allorché un dipendente della società corrompe un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio per l ottenimento di qualche vantaggio a favore della società medesima; corruzione passiva allorché un dipendente della società, in qualità di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, riceve denaro o la promessa di denaro o altra utilità per compiere atti contrari ai doveri del proprio ufficio. Quest ultima ipotesi è nei fatti difficilmente realizzabile perché il dipendente si fa corrompere non nell interesse della società ma del proprio interesse. Ai fini dell applicazione dei reati sopra elencati, ai pubblici ufficiali ed agli incaricati di pubblico servizio vanno equiparati, in forza del disposto di cui all art 322-bis ( Peculato, concussione, corruzione e istigazione alla corruzione di membri degli organi delle Comunità europee e di funzionari delle Comunità europee e di Stati esteri ) del codice penale, i seguenti soggetti: Pagina di 92
22 membri della Commissione delle Comunità europee, del Parlamento europeo, della Corte di Giustizia e della Corte dei conti delle Comunità europee; funzionari e agenti assunti per contratto a norma dello statuto dei funzionari delle Comunità europee o del regime applicabile agli agenti delle Comunità europee; persone comandate dagli Stati membri o da qualsiasi ente pubblico o privato presso le Comunità europee, che esercitino funzioni corrispondenti a quelle dei funzionari o agenti delle Comunità europee; membri e agli addetti a enti costituiti sulla base dei Trattati che istituiscono le Comunità europee; coloro che, nell'ambito di altri Stati membri dell'unione europea, svolgono funzioni o attività corrispondenti a quelle dei pubblici ufficiali e degli incaricati di un pubblico servizio. Dazione/promessa di denaro attraverso: creazione di fondi occulti tramite l emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti o rimborsi spese fittizi o per ammontare diverso da quello delle spese effettivamente sostenute anche attraverso consulenti; l utilizzo delle deleghe di spesa attribuite. Riconoscimento di altra utilità attraverso: l assegnazione in godimento di un immobile a condizioni più favorevoli rispetto a quelle di mercato; l assegnazione di beni fittiziamente a titolo di omaggio o liberalità. l assunzione/collaborazione di una persona su segnalazione del funzionario dell ente. Riconoscimento di altra utilità attraverso: l assegnazione gratuita di titoli; la cancellazione di posizioni debitorie; concessione di linee di credito o garanzie a condizioni di particolare favore. Le condotte poste in essere allo specifico scopo di favorire la Banca o danneggiare la controparte in un processo civile, penale o amministrativo. Governo, Finanza, Credito, Infrastrutture e spese, Risorse Umane Documenti Regolamento Interno Regolamento Finanza Regolamento Credito Regolamento Delle Infrastrutture e Spese Piano strategico e operativo della Cassa Procedura operativa interna n 12 - Gestione del processo di credito Procedura operativa interna n 14 - Gestione del processo finanza 3.2 REATI CONTRO LA PUBBLICA FEDE Pagina di 92
23 REATI PROCESSI Governo Controllo dei rischi Credito Finanza Privacy Trasparenza Infrastrutture e spese Risorse Umane Sportello Falsità in monete, in carte di pubblico credito e in valori bollati Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell ingegno o prodotti industriali e messa in commercio di prodotti con segni falsi Falsità in monete, in carte di pubblico credito e in valori di bollati Art. 453 Codice penale: Falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate È punito con la reclusione da tre a dodici anni e con la multa da lire un milione a sei milioni; 1) chiunque contraffà monete nazionali o straniere, aventi corso legale nello Stato o fuori; 2) chiunque altera in qualsiasi modo monete genuine, col dare ad esse l'apparenza di un valore superiore; 3) chiunque, non essendo concorso nella contraffazione o nell'alterazione, ma di concerto con chi l'ha eseguita ovvero con un intermediario, introduce nel territorio dello Stato o detiene o spende o mette altrimenti in circolazione monete contraffatte o alterate; 4) chiunque, al fine di metterle in circolazione, acquista o comunque riceve, da chi le ha falsificate, ovvero da un intermediario, monete contraffatte o alterate. Art. 454 Codice penale: Alterazione di monete Chiunque altera monete della qualità indicata nell'articolo precedente, scemandone in qualsiasi modo il valore, ovvero, rispetto alle monete in tal modo alterate, commette alcuno dei fatti indicati nei numeri 3 e 4 del detto articolo, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da lire duecentomila a un milione. Art. 455 Codice penale: Spendita e introduzione nello Stato, senza concerto, di monete falsificate Chiunque, fuori dei casi preveduti dai due articoli precedenti, introduce nel territorio dello Stato, acquista o detiene monete contraffatte o alterate, al fine di metterle in circolazione, ovvero le spende o le mette altrimenti in circolazione, soggiace alle pene stabilite nei detti articoli, ridotte da un terzo alla metà. Art. 457 Codice penale: Spendita di monete falsificate ricevute in buona fede Chiunque spende, o mette altrimenti in circolazione monete contraffatte o alterate, da lui ricevute in buona fede, è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a lire due milioni. Pagina di 92
24 Art. 459 Codice penale: Falsificazione dei valori di bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione o messa in circolazione di valori di bollo falsificati Le disposizioni degli articoli 453, 455 e 457 si applicano anche alla contraffazione o alterazione di valori di bollo e alla introduzione nel territorio dello Stato, o all acquisto, detenzione e messa in circolazione di valori di bollo contraffatti; ma le pene sono ridotte di un terzo. Agli effetti della legge penale, s intendono per valori di bollo la carta bollata, le marche da bollo, i francobolli e gli altri valori equiparati a questi da leggi speciali. Art. 460 Codice penale: Contraffazione di carta filigranata in uso per la fabbricazione delle carte di pubblico credito o dei valori di bollo Chiunque contraffa la carta filigranata che si adopera per la fabbricazione delle carte di pubblico credito o dei valori di bollo, ovvero acquista, detiene o aliena tale carta contraffatta, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con la reclusione da due a sei anni e con la multa da trecentonove euro a milletrentadue euro. Art. 461 Codice penale: Fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata Chiunque fabbrica, acquista, detiene o aliena filigrane, programmi informatici o strumenti destinati esclusivamente alla contraffazione o alterazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da centotre euro a cinquecentosedici euro. La stessa pena si applica se le condotte previste dal primo comma hanno ad oggetto ologrammi o altri componenti della moneta destinati ad assicurarne la protezione contro la contraffazione o l alterazione. Art. 464 Codice penale: Uso di valori di bollo contraffatti o alterati Chiunque, non essendo concorso nella contraffazione o nell alterazione, fa uso di valori di bollo contraffatti o alterati, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a cinquecentosedici euro. Se i valori sono stati ricevuti in buona fede, si applica la pena stabilita nell articolo 457, ridotta di un terzo. La falsificazione di monete o di oggetti ad esse equiparate può realizzarsi con la loro contraffazione (fabbricazione ex novo) o alterazione (trasformazione di monete vere in altre con valore diverso dal reale). La legge punisce chi pone in essere la contraffazione o l alterazione e chi, di concerto, metta in circolazione in qualsiasi modo le monete così contraffatte o alterate. L ipotesi contemplata dall art. 455, residuale rispetto a quelle disciplinate dalle due disposizioni precedenti, presuppone la consapevolezza ab origine, nel soggetto che pone in essere la condotta, della non genuinità delle monete, a prescindere da qualunque accordo con il soggetto che abbia proceduto alla loro falsificazione. Al contrario nell art. 457, l elemento distintivo è la buona fede iniziale del soggetto che pone in essere la Pagina di 92
25 condotta criminosa; buona fede che viene meno al momento della messa in circolazione della moneta contraffatta o alterata. Ai fini dell applicazione delle fattispecie sopra menzionate, alle monete sono equiparate le carte di pubblico credito, ovvero le carte e cedole al portatore emesse dai Governi e tutte le altre aventi corso legale emesse da istituti a ciò autorizzati. (art. 458 c.p). Le disposizioni di cui agli articoli 453, 455 e 457 si applicano anche alla contraffazione o alterazione di valori di bollo, e alla loro introduzione, acquisto, detenzione e messa in circolazione (art. 459 c.p.) Il semplice uso di valori di bollo contraffatti o alterati è invece disciplinato dall art. 464 c.p.. Il legislatore punisce, inoltre, la predisposizione dei mezzi necessari alla commissione dei reati precedentemente menzionati, attraverso la previsione di due distinte ipotesi, l una concernente la contraffazione di carta filigranata (art. 460 c.p.), e l altra la fabbricazione o detenzione di filigrane o, in generale, di strumenti idonei alla falsificazione delle monete e dei beni ad esse equiparati (art. 461 c.p.). Si tratta di reati di difficile realizzazione che tuttavia, limitatamente ad alcune fattispecie, sono realizzabili nel caso in cui la Banca non fornisca ai dipendenti particolari apparecchiature o mezzi di riconoscimento che consentano l identificazione delle monete falsificate e/o non preveda procedure interne volte a stigmatizzare il ruolo della Banca nella prevenzione e repressione dei reati di falso ed a richiamare l attenzione dei dipendenti sul puntuale rispetto delle procedure di controllo dei valori trattati, dei quali si deve imporre - in caso di sospetta falsità - l immediato ritiro dalla circolazione. Governo, Sportello Documenti Regolamento Interno Procedura operativa interna n 11 - Attività di sportello Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell ingegno o prodotti industriali e messa in commercio di prodotti con segni falsi Art. 473 Codice penale: Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell ingegno o di prodotti industriali Chiunque contraffà o altera i marchi o segni distintivi, nazionali o esteri, delle opere dell'ingegno o dei prodotti industriali, ovvero, senza essere concorso nella contraffazione o Pagina di 92
26 alterazione, fa uso di tali marchi o segni contraffatti o alterati, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a euro Alla stessa pena soggiace chi contraffà o altera brevetti, disegni o modelli industriali, nazionali o esteri, ovvero, senza essere concorso nella contraffazione o alterazione, fa uso di tali brevetti, disegni o modelli contraffatti o alterati. Le disposizioni precedenti si applicano sempre che siano state osservate le norme delle leggi interne o delle convenzioni internazionali sulla tutela della proprietà intellettuale o industriale. Art. 474 Codice penale: Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi Chiunque, fuori dei casi di concorso nei delitti preveduti dall'articolo precedente, introduce nel territorio dello Stato per farne commercio, detiene per vendere, o pone in vendita, o mette altrimenti in circolazione opere dell'ingegno o prodotti industriali, con marchi o segni distintivi, nazionali o esteri, contraffatti o alterati, è punito con la reclusione fino a due anni e con la multa fino a euro Si applica la disposizione dell'ultimo capoverso dell'articolo precedente. Le fattispecie di contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell ingegno o di prodotti industriali (art. 473 c.p.) e di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.) sono divenute di rilievo, quali reatipresupposto ai fini del d. lgs. n. 231/2001, per effetto di quanto disposto nella legge n. 99/2009. Si tratta di reati, finalizzati alla tutela della pubblica fede derivante dall esistenza di diritti di proprietà industriale (segni distintivi, marchi, brevetti, disegni o modelli industriali), con cui il legislatore commina la sanzione penale a fronte non solo di condotte di contraffazione o alterazione (con cui si modifica il segno o il marchio ingenerando dolosamente confusione), ma anche di uso, introduzione nello Stato e commercio di tali segni contraffatti. Si tratta di reati non realizzabili nell organizzazione di un impresa creditizia, non venendo commercializzati prodotti industriali od opere dell ingegno. Pagina di 92
REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
ALLEGATO 2 REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 1) CORRUZIONE La corruzione consiste in un accordo tra un privato ed un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio mediante il quale il
DettagliMODELLO DI GESTIONE DEL SISTEMA DEI RISCHI AZIENDALI.
MODELLO DI GESTIONE DEL SISTEMA DEI RISCHI AZIENDALI. ALLEGATO A CATALOGO REATI AGGIORNATO AL 30 SETTEMBRE 2009-86 - Catalogo reati al 30 settembre 2010 moficativa Rapporti con la Pubblica Amministrazi
Dettagli1. GENESI, EVOLUZIONE E PROSPETTIVE FUTURE DEL D.LGS. 231/ FATTISPECIE DI REATO INDIVIDUATE NEL D.LGS. 231/2001
1. GENESI, EVOLUZIONE E PROSPETTIVE FUTURE DEL D.LGS. 231/2001 1.1 Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231... 15 1.2. I reati... 15 1.3 Evoluzione normativa... 16 2. FATTISPECIE DI REATO INDIVIDUATE
DettagliLa legge : Dlgs 231/01. Ing P. Aterno
La legge : Dlgs 231/01 Ing P. Aterno Dlgs 231/01 Le sanzioni previste dal Decreto a carico degli enti consistono in: - sanzioni interdittive (interdizione dall esercizio dell attività, sospensione o revoca
DettagliResponsabilità derivante dal D.Lgs 231/2001
Responsabilità derivante dal D.Lgs 231/2001 Avv.Graziana Iannoni - Studio Legale Iannoni Decreto Legislativo 8 Giugno 2001, n. 231 Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche,
DettagliE X P O T R A I N I N G
Mappatura dei reati nella formazione finanziata E X P O T R A I N I N G 2 0 1 2 Fiera Milano, 26 Ottobre 2012 Sommario Quadro normativo di riferimento Reati previsti dal decreto Modelli organizzativi Il
DettagliALLEGATO A ELENCO REATI D.LGS. 231/2001 (Aggiornato al 15 giugno 2015)
Pag. 1 di 5 Qui di seguito, l'elenco dei reati considerati dagli articoli del d.lgs. 231/2001 da cui può discendere la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni
DettagliALLEGATO 2 REATI PREVISTI DAL DECRETO
ALLEGATO 2 REATI PREVISTI DAL DECRETO 1 ALLEGATO 2 REATI PREVISTI DAL DECRETO Alla data di approvazione del presente Modello, i reati presupposto sono quelli di seguito elencati: Inosservanza delle sanzioni
DettagliALLEGATO 1. Art. 316Ter c.p. Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato
ALLEGATO 1 ELENCO REATI D.LGS. 231/01 1. Delitti nei rapporti con la Pubblica Amministrazione Art. 24 - Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento
DettagliResponsabilità amministrativa dell Ente Decreto Legislativo 231/2001
Responsabilità amministrativa dell Ente Decreto Legislativo 231/2001 Contenuti legislativi Modello di organizzazione, gestione e controllo Organismo di Vigilanza Connessioni con il Testo Unico Sicurezza
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 Approvato con delibera del CDA di Quadrifoglio in data 21 maggio 2009. La Parte speciale del MOG con
DettagliCONCESSIONI AUTOSTRADALI LOMBARDE S.p.A.
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO CONCESSIONI AUTOSTRADALI LOMBARDE S.p.A. PARTE SPECIALE N Falsi Nummari ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 Controllo (ex D. Lgs. 231/01)
DettagliDEMO PROCEDURE WINPLE 231 MODELLO 231 PARTE SPECIALE INDICE DETTAGLIATO. Procedure 231 Modello 231 Parte speciale Indice dettagliato degli argomenti
231 Modello 231 Parte speciale Indice dettagliato degli argomenti 1 Articolazione dei poteri e sistema delle deleghe 1.1 Principi ispiratori del sistema di articolazione dei poteri delle deleghe 1.2 Il
DettagliGLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo Data: 26.01.2016 Parte Speciale 12 GLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01 STORICO DELLE MODIFICHE Natura della modifica Prima stesura APPROVAZIONE
DettagliIL SISTEMA SANZIONATORIO
IL SISTEMA SANZIONATORIO Fattispecie che danno luogo all applicazione di sanzioni. Il decreto elenca tutte le ipotesi di reato in relazione alle quali sono previste sanzioni amministrative per gli enti
DettagliGLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo Data: 02/02/2017 Parte Speciale 12 GLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01 STORICO DELLE MODIFICHE Rev. Natura della modifica 0 Prima stesura
DettagliTema Articolo Commento Incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione conseguente alla condanna penale
Www.carelladarcangelo.com L. n. 190/12 - Le modifiche al codice penale. Tema Articolo Commento Incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione conseguente alla condanna penale Estinzione del
DettagliALLEGATO 3. ORIENTALGIOCHI S.r.l.
ALLEGATO 3 ORIENTALGIOCHI S.r.l. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del D.Lgs. 231/2001 Elenco dei reati ex D.Lgs. 231/01 Reati di cui agli artt. 24, 24-bis, 25, 25-bis, 25-ter, 25-
DettagliModello di Organizzazione, Gestione e Controllo D. Lgs. 231/2001
Pagina 1 di 6 Al Modello di Organizzazione e Gestione qui approvato sono allegati i documenti che seguono: REATI ED ILLECITI (Generale)* Il D.Lgs 231/2001, recante la disciplina in tema di responsabilità
DettagliELENCO REATI PRESUPPOSTO RILEVANTI AI SENSI DEL D.LGS. 231/01
Rev. N 0 Data: 26.01.2016 Allegato 6 ELENCO REATI PRESUPPOSTO RILEVANTI AI SENSI DEL D.LGS. 231/01 Aggiornato a Dicembre 2015 STORICO DELLE MODIFICHE Rev. Natura della modifica 0 Prima stesura APPROVAZIONE
Dettaglii reati contro la pubblica amministrazione
i reati contro la pubblica amministrazione intro I reati contro la Pubblica Amministrazione, di cui all art. 24 del D. Lgs. 231/2001, richiamano vari reati previsti dal Codice Penale nei titoli relativi
DettagliIl decreto legislativo 231 del 2001
Il decreto legislativo 231 del 2001 1 Indice Introduzione Profili giuridici Qualche accenno al metodo Conclusioni 3 Introduzione eventi modificativi Introduzione INTRODUZIONE 3 Introduzione 6 7 8 9 10
DettagliPARTE SPECIALE Terza Sezione. Reati di falsità in monete, in carte di pubblico credito ed in valori di bollo
PARTE SPECIALE Terza Sezione Reati di falsità in monete, in carte di pubblico credito ed in valori di bollo INDICE PARTE SPECIALE Terza Sezione Pag. 1. Le fattispecie dei reati di falsità in monete, in
DettagliMalversazione a danno dello Stato 316-ter c.p. Indebita percezione di erogazione a danno dello Stato 640 c.p. Truffa 640-bis c.p.
Allegato 1 al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (rif. Punto 2 - Introduzione) - Aggiornamento maggio 2010 Normativa di D.Lgs 231/01 24 REATI COMMESSI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
DettagliQuadro sinottico degli articoli del c.p., del c.p.p., delle disp. att. c.p.p. e del c.c. modificati dalla legge anticorruzione
Quadro sinottico degli articoli del c.p., del c.p.p., delle disp. att. c.p.p. e del c.c. modificati dalla legge anticorruzione (In carattere corsivo le modifiche approvate) C O D I C E P E N A L E Art.
DettagliFIERA DIGITALE SRL FIERA DIGITALE SRL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO. ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n.
FIERA DIGITALE SRL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 PARTE SPECIALE PARTE SPECIALE 1 INDICE INDICE... 2 PREMESSA... ERRORE. IL INTRODUZIONE
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO
MODELLO ORGANIZZATIVO Ex. Art. 6 del D.Lgs. 231/2001 Parte Speciale B Reati contro la Pubblica Amministrazione Revisione 0 Approvata dal Consiglio di Amministrazione con delibera del 24 Settembre 2015
DettagliCATALOGO DEI REATI PRESUPPOSTO AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001
Allegato CATALOGO DEI REATI PRESUPPOSTO AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001 Il presente documento si occupa dell aggiornamento del Catalogo dei Reati Presupposto, fondamento del Codice Etico e del Modello Organizzativo.
DettagliModello di organizzazione e di gestione ex Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231
Modello di organizzazione e di gestione ex Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 - ALLEGATI A e B - (Fattispecie dei reati e Articoli del Codice Penale richiamati dall art 4 del D.Lgs. 231/2001) DOCUMENTO
DettagliELENCO DELLE FATTISPECIE PRESUPPOSTO (AI SENSI DELLA L. 190/2012 E AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001)
APPROFONDIMENTO SUI REATI ELENCO DELLE FATTISPECIE PRESUPPOSTO (AI SENSI DELLA L. 190/2012 E AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001) LATINA AMBIENTE S.p.A. 1 REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E IL PATRIMONIO
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO
Data: 26/03/2015 Pag. 1 di 9 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO Le fattispecie di reato rilevanti ai sensi del D. Lgs. 231/01 s.m.i. Data: 26/03/2015 Pag. 2 di 9 Rev Data Descrizione delle
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO
INDICE 1. DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE 4... 3 2. I DELITTI CONTRO LA FEDE PUBBLICA RICHIAMATI DAL DECRETO... 3 3. PROCESSI SENSIBILI... 4 4. IL SISTEMA DEI CONTROLLI... 4 5. I CONTROLLI DELL'O.d.V....
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO (ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001) Elenco dei reati previsti nel D.Lgs. n. 231/2001
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO (ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001) Elenco dei reati previsti nel D.Lgs. n. 231/2001 Reati contro la Pubblica Amministrazione (artt. 24 e 25) Malversazione
DettagliESTRATTO (omissis) (3) REATI PREVISTI DAL D.LGS. 231/01 RILEVANTI IN RELAZIONE ALL ATTIVITA DELLA SOCIETA : 1. Malversazione a danno dello Stato,
APPENDICE ESTRATTO (omissis) (3) REATI PREVISTI DAL D.LGS. 231/01 RILEVANTI IN RELAZIONE ALL ATTIVITA DELLA SOCIETA : 1. Malversazione a danno dello Stato, prevista dall art. 316-bis c.p. e costituita
DettagliELENCO DEI REATI PREVISTI NEL D.Lgs. 231/01
ELENCO DEI REATI PREVISTI NEL D.Lgs. 231/01 Reati contro la Pubblica Amministrazione (art. 24 e 25): Indebita percezione di contributi, finanziamenti o altre erogazioni da parte dello Stato o di altro
DettagliASCSP Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona
ASCSP Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.lgs. 231/01 ver 2.0 del 16 Dicembre 2013 aggiornato ai reati introdotti a Settembre 2013 Sommario
DettagliModello di organizzazione e di gestione ex Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231
Modello di organizzazione e di gestione ex Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 - ALLEGATI A e B (Fattispecie dei reati e Articoli del Codice Penale richiamati dall art. 4 del D.Lgs. 231/2001) DOCUMENTO
DettagliElenco dei Reati ex D.Lgs. 231/2001
Elenco dei Reati ex D.Lgs. 231/2001 Versione del: Ottobre 2017 Approvata dall OdV del: 24.10.2017 Approvata dal CdA del: 24.10.2017 Pag. 1 Elenco Reati Versione di Ottobre 2017 INDICE 1. I REATI PRESUPPOSTO...
Dettaglii reati in tema di falsità
i reati in tema di falsità intro L'art. 25-bis del D. Lgs. 231/2001 ha esteso la responsabilità amministrativa dell ente ai reati in materia di falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori
DettagliArt. 315 Abrogato dalla L. 26 aprile 1990, n. 86.
Codice Penale Libro II Titolo II: Dei Delitti Contro La Pubblica Amministrazione Capo I: Dei Delitti Dei Pubblici Ufficiali Contro La Pubblica Amministrazione Art. 314 Peculato Il pubblico ufficiale o
DettagliALLEGATO 1. al MODELLO DI ORGANIZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO EX. D. LGS. 231/2001. Elenco dei Reati ex D. Lgs. 231/2001. Versione del 18 marzo 2015
1 ALLEGATO 1 al MODELLO DI ORGANIZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO EX. D. LGS. 231/2001 Elenco dei Reati ex D. Lgs. 231/2001 Versione del 18 marzo 2015 Approvata dal CdA del: 18/03/2015 INDICE 1. I REATI PRESUPPOSTO
DettagliNEDGIA S.P.A. ai sensi dell art. 6, 3 comma, del Decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231
Nedgia S.p.A. Cap. Soc. Euro 33.073.130,00 i.v. C.F. / P.I. e Iscr. Registro delle Imprese di Bari 00798680724 R.E.A. di Bari n. 168319 Società con Socio unico Soggetta a direzione e coordinamento della
DettagliPROFILI GENERALI DEL D. LGS. 231/2001
IL GOVERNO DELL IMPRESA TRA DECISIONI E CONTROLLI SALONE DELLA FONDAZIONE NAZIONALE DEI COMMERCIALISTI - - - - I MODELLI DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO E LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DEGLI
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO E COMPLIANCE PROGRAM ANTI-CORRUZIONE DI ITALTEL
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO E COMPLIANCE PROGRAM ANTI-CORRUZIONE DI ITALTEL RIASSUNTO INDICE 1. LA RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA DELLE SOCIETA IN ITALIA... 3 2. MODELLO 231 DI ITALTEL...
DettagliD.lgs. 231/2001 CONVEGNO. 24 marzo Oggetto La responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato
24 marzo 2011 Sheraton Padova Hotel & Conference Center Oggetto La responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato Soggetti destinatari 1 2 n slide: 2 Soggetti e sanzioni
DettagliI REATI PRESUPPOSTO DELLA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA ai sensi del decreto legislativo 231/2001 e successive modifiche
1 I REATI PRESUPPOSTO DELLA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA ai sensi del decreto legislativo 231/2001 e successive modifiche 2 SOMMARIO A) ELENCO DEGLI ILLECITI E NORMATIVA DI RIFERIMENTO...11 1. Reati presupposto
DettagliFiorenzuola Patrimonio S.r.l. Fiorenzuola Sport S.r.l.
Pag. 1/22 Fiorenzuola Patrimonio S.r.l. Fiorenzuola Sport S.r.l. Largo Gabrielli, 2 29017 Fiorenzuola d Arda Telefono: 0523.1900030 fax: 0523.1900031 Email: amministrazione@fiorenzuolapatrimonio.it PEC:
DettagliModello di Organizzazione, Gestione e Controllo e Compliance Program Riassunto
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo e Compliance Program Riassunto Autore: Compliance Office Italtel S.p.A. Indice 1 La responsabilità amministrativa delle societa in italia... 3 2 Il modello
DettagliC.so Garibaldi, n Roma (RM) Tel Fax ai sensi del D.Lgs. n. 231 del 8 Giugno 2001
MODULO / TABELLA ANALISI DEI RISCHI PER ARTICOLO 231 MOD AR Organizzazione AZIENDA s.p.a. C.so Garibaldi, n. 56-00195 Roma (RM) Tel. 0612345678 - Fax. 0612345678 Web : www.nomeazienda.it E-Mail : info@nomeazienda.it,
DettagliPARTE GENERALE ELENCO REATI CHE DETERMINANO LA RESPONSABILITA DELLE SOCIETA AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001
PARTE GENERALE ELENCO REATI CHE DETERMINANO LA RESPONSABILITA DELLE SOCIETA AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001 AGGIORNAMENTO: 27/03/2013 Reati commessi nei rapporti con la Pubblica Amministrazione Indebita percezione,
DettagliD. Lgs. 8 Giugno 2001 n. 231 La responsabilità amministrativa degli enti
D. Lgs. 8 Giugno 2001 n. 231 La responsabilità amministrativa degli enti OGGETTO - Il decreto legislativo disciplina la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato. Illecito
DettagliPROGETTO DI LEGGE DISCIPLINA DEI REATI INFORMATICI. Art. 1 (Finalità)
LA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE AFFARI COSTITUZIONALI ED ISTITUZIONALI; PUBBLICA AMMINISTRAZIONE; AFFARI INTERNI, PROTEZIONE CIVILE, RAPPORTI CON LE GIUNTE DI CASTELLO; GIUSTIZIA; ISTRUZIONE, CULTURA,
DettagliAllegato 6 Reati contro la Pubblica Amministrazione. Reati contro la Pubblica Amministrazione
Allegato 6 Reati contro la Pubblica Amministrazione Reati contro la Pubblica Amministrazione 75 Di seguito si riportano le fattispecie di reato contro la Pubblica Amministrazione richiamate dal Titolo
DettagliParte Generale. Codice documento: MOG PG
Parte Generale Codice documento: MOG 231 - PG REV. BREVE DESCRIZIONE E COMMENTO DATA 0 EMISSIONE 30.07.2012 1 2 3 4 5 Tutti i cambiamenti sono sottoposti all approvazione del Consiglio di Amministrazione
DettagliDecreto Legislativo n. 231/2001 CATALOGO REATI PRESUPPOSTO
Decreto Legislativo n. 231/2001 CATALOGO REATI PRESUPPOSTO Art. 24 Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e
DettagliRiepilogo Sintetico 0
Riepilogo Sintetico 0 Premessa Il presente documento ha lo scopo di fornire informazioni ai «business partners» della Società in merito ai principi generali del D.Lgs.231/01, al comportamento da adottarsi
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO
MODELLO ORGANIZZATIVO Ex. Art. 6 del D.Lgs. 231/2001 Parte Speciale A Elenco dei reati presupposto Revisione 0 Approvata dal Consiglio Direttivo con delibera del 24 Settembre 2015 La presente parte speciale
DettagliCatalogo Reati L. 190/2012 PTPC
Pagina 1 di 6 I REATI RILEVANTI AI SENSI DELLA INGM, recependo la proposta di Piano Nazionale Anticorruzione elaborata dal Dipartimento della funzione pubblica in base alla legge n. 190 del 2012., ha adottato
DettagliI delitti di corruzione e concussione dopo la riforma del 2012
I delitti di corruzione e concussione dopo la riforma del 2012 La corruzione pre-riforma Art. 318, Corruzione per un atto d ufficio. Co. 1, cd. corruzione impropria antecedente Il pubblico ufficiale, che,
DettagliAllegato A - Parte Generale Catalogo dei Reati ai sensi del D.Lgs. 231/2001
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001 Allegato A - Parte Generale Catalogo dei Reati ai sensi del D.Lgs. 231/2001 Aggiornato alla data del 27 luglio 2016 (ultimo provvedimento
DettagliIl nuovo quadro normativo dopo l entrata in vigore della L. 190/2012.
Il nuovo quadro normativo dopo l entrata in vigore della L. Dott. Fabrizio D Arcangelo Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Milano Con la legge 6 novembre 2012, n. 190 il Parlamento
DettagliLegge 23 luglio 2009, n. 99. "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia"
Legge 23 luglio 2009, n. 99 "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia" Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 176 del 31 luglio 2009 Supplemento
DettagliALLEGATO ELENCO E DESCRIZIONE DEI REATI E DEGLI ILLECITI AMMINISTRATIVI PREVISTI DAL D.LGS. 231/2001
Allegato al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 ALLEGATO ELENCO E DESCRIZIONE DEI REATI E DEGLI ILLECITI AMMINISTRATIVI PREVISTI DAL D.LGS.
DettagliINDICE SOMMARIO CAPITOLO PRIMO. I DELITTI DI CONCUSSIONE E CORRUZIONE di Lorena Ciarniello
INDICE SOMMARIO INTRODUZIONE di Armando Macrillò... 1 CAPITOLO PRIMO I DELITTI DI CONCUSSIONE E CORRUZIONE di Lorena Ciarniello 1. Concussione: soggetto attivo e passivo... 7 1.1. (Segue): elemento soggettivo
DettagliAGGIORNAMENTI LEGISLATIVI SUCCESSIVI ALLA APPROVAZIONE DA PARTE DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
AGGIORNAMENTI LEGISLATIVI SUCCESSIVI ALLA APPROVAZIONE DA PARTE DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 2 CONTENUTI 1. Dlgs 39/2014 del 4 marzo 2014 2. Legge 186/2014 del 15 dicembre 2014 3 1. Dlgs 39/2014 del 4
DettagliD.Lgs. 231/2001 La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche
D.Lgs. 231/2001 La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche 1 D.Lgs. 231/2001 Il D.Lgs. 231/2001 introduce per la prima volta nel nostro ordinamento la nozione di responsabilità amministrativa
DettagliDott. Roberto Grisenti
Dott. Roberto Grisenti Dr. Grisenti Prof. Golzio Dott. Guariniello Sicurezza e 231 Applicazione concreta L economia della Prevenzione dei rischi SHIELD Analisi di sentenze Domande e risposte 2 Dott. Roberto
DettagliLa responsabilità penale/amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni
La responsabilità penale/amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni 20145 Milano Via Mascheroni, 31 00195 Roma Via Giuseppe Avezzana, 6 25121 Brescia Piazza Vittoria, 7
DettagliAllegato IV Elenco e descrizione dei reati e degli illeciti amministrativi previsti dal D.Lgs. 231/2001 (come integrato e modificato)
Allegato IV Elenco e descrizione dei reati e degli illeciti amministrativi previsti dal D.Lgs. 231/2001 (come integrato e modificato) INDICE A. REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE... 3 B. REATI INFORMATICI
DettagliCSP Innovazione nelle ICT Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs 8 giugno 2001 n. 231 ALLEGATO 1
Reati attualmente ricompresi nell ambito di applicazione del D. Lgs. 231/2001 come integrati alla luce delle modifiche e delle integrazioni apportate dalla Legge 190/2012 Disposizioni per la prevenzione
DettagliElenco delle leggi e dei relativi reati applicabili al Sistema 231
M-PE01-03 Elenco delle leggi e dei relativi reati applicabili al Sistema 231 Reati commessi nei rapporti con la Pubblica Amministrazione (art. 24, D.Lgs. 231/01) Malversazione a danno dello Stato o di
DettagliDESCRIZIONE ILLECITO AMMINISTRATIVO DESCRIZIONE REATO DECLINAZIONE IN AMBITO ASSOCIATIVO
CATALOGO DEGLI ILLECITI AMMINISTRATIVI E DEI REATI PRESUPPOSTO DELLA RESPONSABILITA DEGLI ENTI (decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231) aggiornato a LEGGE 27 maggio 2015, n. 69 (in G.U. 30/05/2015,
DettagliCITTA' DI TORINO DIREZIONE CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE SERVIZIO ATTIVITÀ INTEGRATE Ufficio Studi e Formazione
CITTA' DI TORINO DIREZIONE CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE SERVIZIO ATTIVITÀ INTEGRATE Ufficio Studi e Formazione CIRCOLARE N. 58 Informativa OGGETTO: Polizia Giudiziaria. Principi e procedura di PG ordinaria.
DettagliElementi fondamentali del Decreto Legislativo n. 231/2001
pag1/5 Aggiornato al 07-10-2013 Elementi fondamentali del Decreto Legislativo n. 231/2001 1 La responsabilità amministrativa Il Decreto ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento una responsabilità
DettagliCorporate Governance e Responsabilità
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA FACOLTA DI ECONOMIA CORSO DI LAUREA BIENNALE PERCORSO AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO CORSO CORPORATE GOVERNANCE E CONTROLLO INTERNO Corporate Governance e Responsabilità Decreto
DettagliResponsabilità amministrativa enti/1
Responsabilità amministrativa enti/1 Legge n. 123/2007, art. 9 (introduce l art. 25 septies al D.Lgs 8 giugno 2001, n. 231) Delitti di cui agli articoli 589 - omicidio colposo - e 590, terzo comma, del
DettagliRISK ASSESSMENT E FLUSSI INFORMATIVI
RISK ASSESSMENT E FLUSSI INFORMATIVI PROF. GIUSEPPE D ONZA Direttore del Master Auditing e Controllo Interno Università di Pisa Le caratteristiche del modello L art. 6 del Decreto prevede che i modelli
DettagliFiorenzuola Patrimonio S.r.l.
Pag. 1/14 Fiorenzuola Patrimonio S.r.l. Largo Gabrielli, 2 29017 Fiorenzuola d Arda Telefono: 0523.1900030 fax: 0523.1900031 Email: amministrazione@fiorenzuolapatrimonio.it PEC: sergas@pec.fiorenzuolapatrimonio.it
DettagliModello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001. Parte Speciale
Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 Parte Speciale Sezione Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime commessi con violazione delle norme antinfortunistiche
DettagliResponsabilità penale del veterinario ufficiale
Responsabilità penale del veterinario ufficiale Art. 314 c.p. (peculato) Il pubblico ufficiale [c.p. 357] o l'incaricato di un pubblico servizio [c.p. 358], che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio
DettagliALLEGATO ELENCO E DESCRIZIONE DEI REATI E DEGLI ILLECITI AMMINISTRATIVI PREVISTI DAL D.LGS. 231/2001 1
Allegato al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 ALLEGATO ELENCO E DESCRIZIONE DEI REATI E DEGLI ILLECITI AMMINISTRATIVI PREVISTI DAL D.LGS.
DettagliZanzar Sistem S.p.A Corso Europa, z.i. 74023 Grottaglie (TA) P.IVA 02059890737 Oggetto: aggiornamento reati riconducibili al mod. 231. Impiego lavoratori stranieri Il D.Lgs. n. 109/2012 (pubblicato sulla
DettagliI reati presupposto SISTEMI DI COMPLIANCE E DECRETO LEGISLATIVO 231 DEL Avv. Massimiliano Lissi S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO
S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO SISTEMI DI COMPLIANCE E DECRETO LEGISLATIVO 231 DEL 2001 I reati presupposto Avv. Massimiliano Lissi 1 8 novembre 2013 Artt. 24 e 25 d.lgs 231/2001: Reati
DettagliDecreto Legislativo 231/01
Decreto Legislativo 231/01 Presentazione della normativa 231/01: modello di organizzazione, gestione e controllo delle attività per la prevenzione di comportamenti illeciti o contrari alle previsioni del
DettagliINDICE SOMMARIO RASSEGNA PENALE
Presentazione... Collaboratori... VII IX RASSEGNA PENALE Art. 1 Reati e pene: disposizione espressa di legge... 3 Art. 2 Successione di leggi penali... 11 Art. 5 Ignoranza della legge penale... 24 Art.
DettagliCOMMENTARIO DEI REATI-PRESUPPOSTO DI CUI AL D.LGS. 231/2001
COMMENTARIO DEI REATI-PRESUPPOSTO DI CUI AL D.LGS. 231/2001 Il decreto legislativo 231/2001 ed in particolare la Sezione III del Capo I di detto provvedimento (la cui rubrica originaria Responsabilità
DettagliModello di Organizzazione, Gestione e Controllo D. Lgs. 231/2001
Pagina 1 di 9 Tipologie di reato rilevanti ai sensi del D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (Reati Presupposto) REATI ED ILLECITI (Elenco Generale)* I REATI COMMESSI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
DettagliUniversità degli Studi di Foggia Dipartimento di Giurisprudenza Prof. Michele Perilli Conoscenze Informatiche (3 CFU)
Università degli Studi di Foggia Dipartimento di Giurisprudenza Prof. Michele Perilli Conoscenze Informatiche (3 CFU) michele.perilli@unifg.it mlperilli@gmail.com REATI INFORMATICI (Computer Crime) Con
DettagliAllegato A al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (rif. Punto 2 - Introduzione) - Revisione anno 2016
Allegato A al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (rif. Punto 2 - Introduzione) - Revisione anno 2016 Normativa di D.Lgs 231/01 24 REATI COMMESSI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
DettagliModello di organizzazione, gestione e controllo Parte speciale
Modello di organizzazione, gestione e controllo Parte speciale Delineazione delle attività preventive con riferimento ai reati - presupposto previsti applicabili dalla parte generale del Modello Approvazione
DettagliIl D.Lgs Modelli di organizzazione STOP ALLE SANZIONI PER LE IMPRESE
Il D.Lgs. 231 - Modelli di organizzazione STOP ALLE SANZIONI PER LE IMPRESE Il D.Lgs. 231 ha introdotto la c.d. responsabilità amministrativa delle Società, ma di fatto siamo di fronte a una vera e propria
DettagliIl Modello Organizzativo 231 Johnson&Johnson Medical Spa
Il Modello Organizzativo 231 Johnson&Johnson Medical Spa Sintesi Oltre un secolo di innovazioni nel settore sanitario 1 Premessa Il presente documento ha lo scopo di fornire informazioni ai «business partners»
DettagliQuando si applica la responsabilità da reato alle aziende?
Quando si applica la responsabilità da reato alle aziende? Perché sia riscontrabile la responsabilità da reato dell azienda devono realizzarsi tre condizioni. Ecco quali Per capire quali sono i presupposti
DettagliG.A.M. S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO P A R T E S P E C I A L E K
G.A.M. S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi dell art. 6, 3 comma,del Decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 «Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche,
DettagliALLEGATO N. 1 REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CODICE PENALE
ALLEGATO N. 1 REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CODICE PENALE TITOLO II Dei delitti contro la Pubblica Amministrazione Capo I Dei delitti dei pubblici ufficiali contro la Pubblica Amministrazione
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 PARTE SPECIALE Indice Rev. 00 del 13.03.2012 Pagina 1 di 7 1 INTRODUZIONE ALLA PARTE SPECIALE DEL MODELLO...
DettagliIl regime di responsabilità amministrativa previsto a carico delle persone giuridiche, società ed associazioni
Parte Generale Emak S.p.A. Parte Generale Il regime di responsabilità amministrativa previsto a carico delle persone giuridiche, società ed associazioni 1.1 Il Decreto Legislativo n. 231/2001 In data 8
DettagliCONCESSIONI AUTOSTRADALI LOMBARDE S.p.A.
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO CONCESSIONI AUTOSTRADALI LOMBARDE S.p.A. PARTE SPECIALE I Contraffazione e Delitti contro l Industria ed il Commercio ai sensi del Decreto Legislativo 8
DettagliS T U D I O L E G A L E A S S O C I A T O T O S E L L O & P A R T N E R S
S T U D I O L E G A L E A S S O C I A T O T O S E L L O & P A R T N E R S 35131 PADOVA - Piazzale Stazione n. 6 - tel. 049.8759866-049.654879 - fax 049.8753348 C.F./P.IVA 04351050283 avvocati@studiolegaletosello.it
DettagliBozza Disegno di legge Introduzione del reato di omicidio sul lavoro e del reato di lesioni personali sul lavoro gravi o gravissime
Bozza Disegno di legge Introduzione del reato di omicidio sul lavoro e del reato di lesioni personali sul lavoro gravi o gravissime ART. 1 (Omicidio sul lavoro) 1. Dopo l'articolo 589-ter del codice penale,
Dettagli