FASCICOLO TECNICO TRATTAMENTI ANTITARLO SINOTAR. Presidio Medico Chirurgico Registrazione N Prodotti per la conservazione e il restauro

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1 FASCICOLO TECNICO TRATTAMENTI ANTITARLO SINOTAR Presidio Medico Chirurgico Registrazione N Prodotti per la conservazione e il restauro

2 SINOTAR ANTITARLO PER LEGNO CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE ASPETTO: Liquido COLORE: Incolore ODORE: Inodore PUNTO INIZIALE DI EBOLLIZIONE: 179 C PUNTO FINALE: 209 C PUNTO DI INFIAMMABILITA : > 55 C AUTOACCENSIONE: > 200 C PERICOLO DI ESPLOSIONE: Evitare la formazione di aerosoli o miscele aria/prodotto DENSITA : 0,775 kg/l SOLUBILITA IN ACQUA: Non miscibile VISCOSITA a 25 C: 1,65 Cst STABILITA A TEMPERATURA AMBIENTE : 24 mesi CONSUMI INDICATIVI: ml/m 2 per trattamento di prevenzione; ml/m 2 per trattameto di disinfestazione.

3 FATTORI DI DEGRADO DEL LEGNO Insetti La più grave e frequente causa di degrado del legno è rappresentata dagli insetti che utilizzano il legno come fonte di nutrimento, come rifugio e per la deposizione delle uova. Dal punto di vista nutrizionale gli insetti si differenziano in base alla loro capacità di utilizzare solo composti presenti all interno delle cellule, amido e zuccheri, ovvero di utilizzare la cellulosa delle pareti cellulari come fonte di carbonio. Gli insetti presenti con maggiore frequenza nei manufatti lignei e che da questi traggono il loro nutrimento e si riproducono per più generazioni appartengono all ordine dei Coleotteri. I Coleotteri sono insetti a metamorfosi completa il cui ciclo vitale comprende i quattro stadi uovo, larva, pupa e insetto perfetto. Le uova vengono deposte nelle fessure e nelle scabrosità superficiali del legno: le larve che ne nascono iniziano subito la perforazione dei cunicoli in profondità, scegliendo preferibilmente la zona di accrescimento primaverile degli anelli. Quando si trasforma in insetto adulto, la larva perfora il diaframma esterno e da luogo alle ben note forature circolari che provocano una diminuzione della resistenza meccanica del legno, rappresentando così un serio fattore di rischio per la resistenza delle strutture portanti. Un esempio di insetti appartenenti a questo ordine è dato dalla famiglia degli Anobidi e dei Lictidi, volgarmente detti tarli e tarli bruni, responsabili del degrado di vari elementi costruttivi nonché di mobili, sculture e altri oggetti in legno. Essi trovano nell elevata umidità e nelle temperature non troppo basse le condizioni favorevoli per il loro sviluppo. I Lictidi causano tipici fori con diametro di circa 1 mm, attaccano preferibilmente le latifoglie a legno tenero, nonché l alburno di quelle dure. Se l infestazione è massiccia la massa interna del legno si trasforma in un ammasso unico di rosura dove la struttura dei tessuti non è più riconoscibile. Gli Anobidi attaccano preferibilmente il legno già abbattuto o già in opera coinvolgendo l alburno e il durame, prediligono il legno di noce, di ciliegio e altri alberi da frutto. Il degrado è causato dall intero ciclo vitale; le uova sono deposte nel legno in minute fenditure all esterno, la larva si nutre di legno e una volta adulto sfarfalla, nel periodo tra maggio e luglio, aprendo un caratteristico foro all esterno di 2-3 mm di diametro a sezione rotondeggiante. Negli ambienti riscaldati compiono fino a tre generazioni l anno. Da sottolineare che, anche se molto attaccato, da questi insetti, il legno in genere non perde mai completamente la sua resistenza. Nella famiglia degli Anodidi troviamo la specie Xestobium Rufovillosum;

4 i maschi segnalano la loro presenza battendo il capo contro il legno "orologio della morte" Un altra famiglia, appartenente al gruppo dei Coleotteri è rappresentata dai Cerambici, il cui rappresentante più noto è il capricorno delle case (Hylotrupes Bajulus). Questo insetto è certamente il più pericoloso distruttore di legnami da costruzione usati in Italia e nonostante siano stati evidenziati attacchi su legni di pioppo, salice, castagno, acero e quercia, la sua azione si esplica soprattutto su legno di conifere in opera. Pratica fori da 10 a 20 mm di diametro a sezione ovale. La gravità del danno è in funzione del numero di larve presenti la cui azione è quasi sempre pericolosa in quanto le larve agiscono sempre in gruppi. Le gallerie di scavo prodotte dal loro attacco interessano in un primo tempo la zona primaverile degli anelli e successivamente assumono un andamento prevalentemente longitudinale. Nelle travi, poiché di solito sono interessate le fibre esterne, l effetto si traduce in una riduzione delle parti di sezione che risultano più sollecitate. Il ciclo biologico di questa famiglia dipende molto dalla temperatura e dalla umidità (5/9 giorni a 31 C e 90/95 % di umidità; 48 giorni a 16 C e 18% di umidità). E in grado di vivere fino a un altitudine di 2000 m. Per la sua grave azione distruttiva particolare attenzione, la famiglia delle termiti (o formiche bianche), termine con cui si indicano diverse famiglie di Isotteri. Sono insetti sociali che vivono in colonie composte da qualche migliaio fino a circa 2 milioni di individui. La devastazione messa in atto dalle termiti a carico del legno è imputabile alle termiti operaie, che si nutrono delle particelle legno erose e con esse provvedono al nutrimento degli altri individui e delle larve. Le termiti posso compiere lunghi percorsi sotterranei scavano profonde gallerie parallele alle fibre, che si manifestano attraverso l aspetto lamellare posto in evidenza da sezioni di elementi degradati. Loro caratteristica è di essere "lucifughe", vale a dire di rifuggire sempre alla luce; proprio per questa caratteristica le termiti sono estremamente pericolose per tutte le opere in legno in quanto dall esterno dell elemento non è possibile rilevarne direttamente la presenza. Il cedimento delle membrature aggredite avviene dunque senza alcun preavviso, quando l infestazione è già in atto da qualche tempo. I manufatti aggrediti da questi insetti vengono svuotati dall interno, lasciando integro solo un sottile strato superficiale.

5 Altri insetti responsabili del degrado biologico del legno appartengono all ordine degli Imenotteri. Tra questi si possono annoverare le vespe del legno il cui attacco avviene ad opera delle larve che permangono nel legno per 2-3 anni, scavando tunnel circolari e fori 6-8 mm di diametro. Ritroviamo anche il genere Camponotus, una formica di grandi dimensioni (operaie 7-14 mm, femmine fino a 18 mm, maschi 9-12 mm). Sono insetti eusociali con divisione in caste. Vivono generalmente nelle foreste, in zone più umide ed attaccano tronchi morti e ceppaie; talvolta anche alberi viventi. Attaccano soprattutto le conifere. Il nido è installato nel legno ed è ricco di camere e gallerie. I riproduttori sciamano all inizio di giugno, nelle ore preserali. La femmina fondatrice opera da sola. Possono attaccare anche fabbricati in legno di cui rodono le fondamenta. Le alterazioni dovute all attacco di organismi xilofagi diminuiscono le caratteristiche strutturali di resistenza del materiale, che perde così le sue caratteristiche funzionali. E bene, però, non limitarsi alla identificazione delle specie xilofaghe presenti e alla valutazione del danno superficiale, ma tenere presente le residue caratteristiche strutturali dellegno. Batteri e Actinomiceti Alcune specie di batteri possono essere responsabili del degrado dl legno. Ad esempio lo Pseudomonas e l Achromobacter possono degradare i componenti chimici del legno, provocando erosioni e formazioni di cavità, alterando in tal modo la permeabilità e stimolando, al tempo stesso, la colonizzazione di altri microrganismi deteriogeni. La presenza di Actinomiceti, il cui rappresentante più comune è Micromonospora, è riscontrabile soprattutto dove sussiste una contaminazione dei manufatti lignei con il terreno. Generalmente, sul manufatto, colonizza prima una specie batterica, che funge da substrato alle successive colonie più complesse, come funghi e licheni. Funghi Quando il legno raggiunge e supera un umidità del 20%, a seguito ad esempio di infiltrazioni di acqua piovana, può essere soggetto all attacco dei funghi, i quali possono svilupparsi sia sulla superficie sia all interno delle strutture. A seguito della germinazione delle spore fungine, favorita dalla possibilità di quest ultime di essere trasportate attraverso l aria e quindi depositate su qualsiasi superficie, nonché in presenza di particolari condizioni di temperatura e di umidità, si verifica un cambiamento della colorazione del legno. In questo caso si è in presenza di una alterazione cromatica che, a volte, comporta semplicemente un danno estetico e non una diminuzione della resistenza meccanica. In altri casi questo tipo di alterazione prosegue innescando una serie

6 di processi che portano alla vera e propria distruzione del legno. Si tratta di alterazioni che, a seconda dell aspetto e del colore assunto dal legno in seguito all attacco fungino, possono manifestarsi in forme molto diverse. -Carie bianca detta anche marciume bianco: i funghi responsabili di questo degrado appartengono al philum degli Ascomiceti e Basidiomiceti. Sono in grado di degradare enzimaticamente sia la cellulosa, l emicellulosa e la lignina, determinando in tal modo una rapida decolorazione e la perdita di peso del legno, che diventa biancastro, fibroso e fragile. -Carie bruna detta anche marciume bruno: le specie fungine, che comprendono numerosi Basidiomiceti, degradano enzimaticamente soltanto la cellulosa e l emicellulosa, mentre la lignina subisce scarse modificazioni apparendo sotto forma di residui bruni. In conseguenza di ciò il legno appare più scuro e, asciugandosi, presenta delle screpolature a forma di cubetti. -Carie soffice detta anche marciume molle: questo tipo di degrado avviene ad opera di alcune specie fungine appartenenti agli Ascomiceti e ai Deuteromiceti. Porta alla formazione di parti molli nel tessuto ligneo e alla sua riduzione di peso. L attacco fungino determina la degradazione enzimatica sia della cellulosa sia della lignina. Quest ultima, liberata dalle altri componenti cellulari, si trasforma in una massa scura, amorfa e decomposta. A differenza della carie bianca e della carie nera, che si manifestano solo in determinate condizioni (umidità relativa elevata, contatto con il suolo, scarsa ventilazione), la carie soffice si sviluppa con notevole frequenza sulle superfici lignee soprattutto in condizioni di umidità costante e a contato con il suolo (ambienti sotterranei, siti archeologici, ambienti marini). Un altra alterazione del legno imputabile all attacco dei funghi è data dalla formazione di macchie dovute o alla presenza di pigmenti o alla presenza di ife scure dette Dematiaceae. Tuttavia, essendo questo tipo di degrado limitato alla superficie del legno, esso non modifica le proprietà meccaniche del materiale. Il legno degradato a seguito di un attacco fungino non è più in grado di svolgere alcuna attività portante. È dunque opportuno conoscere la specie legnosa e il contenuto di lignina (l effetto del biodegrado è inversamente proporzionale al contenuto di lignina) e individuare il tipo di attacco analizzandone anche estensione e gravità. Inoltre, poiché risulta impossibile eliminare dall aria le spore fungine, è necessario controllare l umidità nel legno ( che non dovrebbe essere superiore al 10-12%) in modo da evitare la germinazione delle spore e l estendersi del micelio e procedere all utilizzo di antisettici specifici.

7 Altri fattori che influenzano la formazione di funghi e la proliferazione di insetti sono: Umidità Un contenuto di umidità relativa superiore al 18-20% favorisce lo sviluppo di insetti e muffe. Ventilazione L assenza o la carenza di ricambio d aria favorisce l accumulo di umidità Temperatura Gli insetti del legno hanno generalmente una maggiore attività e cicli più frequenti a temperature intorno ai C Valore nutritivo del legno Legni ad alto contenuto di sostanze azotate ed amilacee sono più facilmente colonizzati dalle larve.

8 Mobili Arredi lignei Cornici dorate Travature Soffitti cassettoni Sculture policrome Modernariato Pavimenti Serramenti Oggettistica Confezioni disponibili: 250 ml 1 litro 5 litri 30 litri

9 CARATTERISTICHE UNICHE DELL ANTITARLO SINOTAR SINOTAR è pronto all uso; si applica per iniezione, a pennello, a spruzzo o ad immersione. SINOTAR non altera o attacca nessun tipo di vernice o colla. Il legno trattato con SINOTAR è riverniciabile. SINOTAR non emana cattivi odori, non è corrosivo per i metalli o altre leghe. Non altera i tessuti e la carta. SINOTAR non sviluppa gas nocivi, non si degrada alla luce. SINOTAR stabilizza il legno riducendo l assorbimento dell umidità ed il ritiro con clima secco. SINOTAR salvaguarda il legno dai batteri, funghi, muffe e da nuove infestazioni. SINOTAR è attivo contro lo Xestobium Rufovillosum, l Hylotrupes Baiulus, l Anobium Punctatum, Hyctus Brunneus, l Ernobius Mollis, l Europhrum Confine. SINOTAR è efficace anche contro le tarme, mosche, formiche, termiti, blatte e insetti del suolo. SINOTAR, applicato correttamente, non è tossico per l uomo e non ha effetti oncogenetici (cancerogenicità). SINOTAR penetra nel legno anche a profondità di 50 cm in 24h. SINOTAR contiene permethrina (sostanza attiva). SINOTAR non contiene endosulfano, lindano o DDT. SINOTAR non è infiammabile. I suoi componenti sono conformi a quanto richiesto dalla Norma 21 CFR 1/ della FDA -U.S.A. relativa ai preservanti per legno.

10 SINOTAR a confronto...!! La purezza assoluta dei componenti, la serietà ed il severo controllo della sua produzione, il continuo ed attento monitoraggio da parte dei suoi più qualificati utilizzatori (i più prestigiosi nomi nell ambito della conservazione dei manufatti lignei) assicurano al SINOTAR la migliore qualifica per la difesa biotica nei confronti delle strutture lignee, salvaguardando nel contempo anche tutti gli aspetti tossicologici nei confronti delle persone e dell ambiente. Per meglio valutare le caratteristiche del SINOTAR eccolo a confronto con altri prodotti reperibili sul mercato. SINOTAR ALTRI PRODOTTI... ODORE: completamente inodore odori sgradevoli RESIDUO: nessun residuo tracce d unto COLORE: assolutamente incolore lasciano le superfici più scure PENETRAZ. LEGNO fino a 30 cm (capillary tube =23,2) max 0,5 cm TOSSICITA segnale di nocività segnali di nocivita e tossicita ONCOGENECITA non cancerogeno canceronicità dichiarata SENSIBILIZZAZIONE nessun problema di allergia notevoli effetti allergenici CORROS. METALLI nessuna aggressività dichiarata AGGRES. A STOFFE nessuna decolorazioni irrimediabili ATTACCO A CELLULOSA. nessuno fenomeni di sfaldamento COLORI A TEMPERA nessuna aggressione fenomeni di aggressione RIVERNICIABILITA dopo ore da diversi giorni a alcune settimane IDROFOBIA allontana l umidità STABILITA fino a 53 C fino 35 C STABILITA LUCE assolutamente stabile stabili per poche settimane STOCCAGGIO fino a 53 C fino a 35 C INFIAMMABILITA non è considerato infiammabile infiammabili o molto infiammabili CONGELAMENTO < 40 C non noto CONDIZ. DI LAVORO anche in giornate calde e ventose molte limitazioni e condizionabilità

11 Prove di assorbimento Test Bibulo Protettivo - Inodore SINOTAR Un campione di legno di pino (15 anni di stagionatura) è stato sottoposto al test Bibulo per poter valutare la velocità - capillarità - entità d assorbimento del formulato. Temperatura ambiente C Umidità relativa 78-86% Dimensioni campione cm 7,9 x 2,6 x h 39,5 Volume campione mm Peso g 460 Densità (peso specifico) 0,56 Totale superficie lignea cm Superficie bagnata per immersione cm Superficie esposta all aria cm Ventilazione nulla Il campione di legno viene immerso in 3000 ml 3 del protettivo SINOTAR; 1200 mm 3 di legno vengono sommersi nel liquido che va a bagnare 103 cm 2 di superficie lignea % antitarlo assorbito Volume in Innalzamento del segno Dopo Dopo Assorbimento rispetto al mm 3 di legno del bagnato sul legno Minuti Ore in ml 3 volume del legno imbibito mm = cm , = , = , = h , = h , = h , = h 980 0, = h , = h idem 0,349 idem id = 15.2 id. Il test viene interrotto quando l assorbimento del protettivo viene compensato e vanificato dall evaporabilità che il liquido subisce sulla superficie lignea esposta all aria.

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