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Isidoro Leonardi
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1 1. La Pelle La pelle è un insieme di tessuti che ricopre il corpo, suddivisi in epidermide, derma ed ipoderma; protegge gli organi ed i tessuti da variazioni di temperatura, traumi, eccessiva disidratazione, lesioni e invasioni di microrganismi. Costituisce un organo con funzione di respirazione, escrezione, sensoriale, termoregolatoria, cheratinopoietica, pigmentogenetica, sudoripara e sebipara. Può presentare grandi variazioni di spessore in relazione agli strati cornei dell epidermide, del derma e dei depositi di tessuto adiposo che si trovano tra le travate connettivali nell ipoderma. Lo spessore del derma è determinante in relazione alle caratteristiche meccaniche della pelle, poiché è costituito da un tessuto connettivo ricco di fibre collagene con quantità variabili di fibre elastiche, risultando in una struttura resistente e dotata di notevole elasticità. Quando lo spessore del derma è notevole con fasci di collagene molto densi, ma povero di fibre elastiche ed ispessito da materiale corneo superficiale, la cute risulta dura e poco deformabile. Lo spessore dell ipoderma varia a seconda delle zone della pelle ed anche da individuo ad individuo in merito alla stessa specie. Influenza le proprietà meccaniche ed influenza il grado di morbidezza della pelle. L idratazione di derma ed ipoderma invece, è responsabile della plasticità della pelle, che può variare al cambiare delle condizioni fisiologiche. 1

Fig1 Strati della pelle L epidermide è costituita da 4 stipiti cellulari: i cheratinociti, i melanociti, le cellule di Langerhans e le cellule di Merkel.

2 Fig1 Strati della pelle L epidermide è costituita da 4 stipiti cellulari: i cheratinociti, i melanociti, le cellule di Langerhans e le cellule di Merkel. I cheratinociti sono le cellule più rappresentate; sono distribuiti in strati, dal più profondo alla superficie: - lo strato basale o germinativo, costituito da un unica file di cellule impiantate sulla membrana basale a sua volta fissata al derma sottostante da un intreccio fibrillare. In questo strato avviene circa il 12 % della mitosi dell epidermide. - lo strato spinoso, costituito da cellule poligonali connesse tra loro da ponti cellulari detti desmosomi. Hanno dimensioni maggiori rispetto a quelle dello 2

3 strato germinativo e tendono ad appiattirsi progressivamente procedendo dagli strati più profondi verso quelli superficiali. La moltiplicazione cellulare è molto attiva ed è proporzionale alla desquamazione dello strato corneo. - lo strato granuloso, formato da 3-5 strati di cellule sovrapposti, contenenti granulazioni di cheratoialina, sostanza necessaria per il processo di cheratinizzazione. - lo strato lucido, presente solo a livello palmo-plantare con cellule ripiene di sostanza amorfa e fibre cheratiniche, tra loro embricate ma non collegate da ponti intercellulari e pertanto in condizioni di sfaldarsi negli strati più superficiali costituendo il fenomeno della desquamazione. Hanno forma appiattita, in sezione appaiono chiare e splendenti perché contengono una sostanza semifluida, la eleidina. - lo strato corneo, formato da cellule enucleate ed ulteriormente appiattite. A sua volta, può essere suddiviso in a) strato corneo desquamante (più esterno) costituito da una sottile squama povera di acqua e lipidi e b) lo strato corneo compatto (più interno) formato da lamelle cheratiniche ricche di acqua ed inglobanti grassi. 3

4 Il derma è un tessuto connettivo fibroso ed elastico distinto in: - derma superficiale o corpo papillare, che confina con l epidermide e svolge azioni sensoriali e nutritive grazie ad una vascolarizzazione sviluppata. - corion, più interno, con funzioni di tenuta e di sostegno essendo costituito da fibre collagene ed elastiche. Nel derma si trovano anche recettori cutanei e fibre muscolari che svolgono varie funzioni, quali il restringimento dei canali escretori sebacei e sudoriferi e l erezione dei peli. I recettori cutanei sono corpuscoli tattili, recettori termici e dolorifici. L ipoderma, è denominato connettivo lasso sottocutaneo quando forma soltanto un sottile piano di clivaggio tra pelle e piani di fissazione. Nella maggioranza dei casi è ricco di adipe e viene detto tessuto adiposo sottocutaneo. Presenta variazione di spessore in base alle condizioni di nutrizione e di fattori legati alle stesse strutture della pelle ed alla densità del derma. 4

Fig2 Cellule della pelle 1.1 - Il sistema pigmentario della cute Il colore della pelle è legato alla presenza di pigmenti in alcune cellule, dette pigmentarie, dell epidermide e del derma.

5 Fig2 Cellule della pelle Il sistema pigmentario della cute Il colore della pelle è legato alla presenza di pigmenti in alcune cellule, dette pigmentarie, dell epidermide e del derma. La quantità di pigmento, la melanina, in quegli strati è un fattore determinante per il colore della pelle delle varie razze umane. Esso dipende anche dalla presenza nelle cellule epiteliali di carotene e di ossiemoglobina e di emoglobina ridotta nel letto vascolare cutaneo, che conferiscono un colorito roseo o bluastro, rispettivamente. La melanina è un polimero dell indolo-5,6-chinone e, il grado di polimerizzazione e di ossidazione del polimero conferiscono alla melanina diversi 5

6 colori: giallo, rosso, bruno e nero. Si forma nei mitocondri dei melanociti, a partire dalla tirosina che, tramite catalisi ossidativi da parte della tirosinasi con formazione di dopachinone,altamente reattivo. Una volta formatosi, esso va incontro a una serie di trasformazioni spontanee, tra cui ciclizzazione ossidativi e polimerizzazione. Diversi studi hanno dimostrato che composti dotati di radicali SH erano in grado di inibire l ossidazione della tirosina a melanina catalizzata dalla tirosinasi. Il composto è il tripeptide glutatione (GTH) contenente cisteina,i cui vivessi, insieme a quelli della GSH redattasi sono più bassi nella pelle scura che in quella chiara. In un primo momento si suppose che i gruppi sulfidrile inibissero la tirosinasi legandosi agli ioni rame presenti nei siti attivi dell enzima, ma ciò non è possibile dato che il GSH reagisce con il dopachinone per formare composti incolori. Nella pelle scura, caratterizzata da un basso contenuto in composti sulfidrilici, l ossidazione della tirosina da parte della tirosinasi conduce alla formazione del dopachinone che è ampiamente convertito in melanina. Nella pelle chiara non irradiata, con un contenuto relativamente alto in sulfidrili, gran parte del dopachinone che si genera per intervento enzimatico viene convertito in molecole di glutationildopa, sicché la formazione di melanina è scarsa o nulla. Gli stimoli pigmentogenetici, come la luce solare o la combinazione psoralene + ultravioletto A (PUVA), hanno come effetto 6

7 l ossidazione del glutatione nel suo disulfile, per cui si determina un aumento della quota di dopachinone disponibile per la melanogenesi. 1 La melanogenesi è inoltre controllata dalla melanotropina (MSH), ormone proteico secreto dalla parte intermedia dell ipofisi che agisce direttamente sul melanocita regolando la sintesi del pigmento ed attivandone il metabolismo, come anche la sua degradazione. Fig3 Sintesi della melanina 7

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